Via Pellegrino Matteucci 9 int 2

di
genere
saffico

Chiara e Giovanna erano una coppia affiatata. Stavano insieme fin da adolescenti.
Entrambe 33 anni, Giovanna, minuta, il seno non era proprio il suo punto di forza ma di poteva vantare al suo attivo un corpo modellato dalla palestra.
Chiara, molto alta, un seno molto prosperoso ed un fisico giunonico.
La vita non è stata generosa con lei, genitori moralisti fino al midollo, dopo più di dieci anni ancora non erano riusciti ad accettare la sua omosessualità.
Giovanna invece è stata più fortunata, aveva una famiglia che faceva dell' intelligenza il loro mantra. Non contava ciò che avrebbero voluto loro ma contava ciò che avrebbe voluto la figlia. Giovanna trovò una seconda famiglia.
Il loro appartamento all' interno 2 era ormai diventata un'exclave in territorio italiano dell' isola di Lesbo.
Quell' enorme lettone le aveva viste prodigarsi in acrobazie amorose.
Quando facevano l' amore non esisteva più nient'altro.
I loro baci sono sempre carichi di eros. La dolcezza di Giovanna e la dolce irruenza di Chiara, erano due pezzi di un puzzle che si incastrava a meraviglia.
Un giorno particolarmente stressante per entrambe decisero di ordinare una pizza per poi concedersi un bagno nell' enorme vasca comprata apposta. Giovanna rincasò per prima seguita dopo un quarto d'ora da Chiara.
Le pizze arrivarono puntuali.
Le due si misero a mangiarle quando a Giovanna le cadde addosso un pezzo di mozzarella. Stava per toglierlo quando a Chiara le venne un' idea al quanto strana. La espose a Giovanna la quale la trovò stuzzicante. Le due si spogliarono nude, Giovanna stava sopra a Chiara che imboccava quest' ultima e viceversa. Giovanna, ormai un acquitrino, con una mano imboccò la compagna e con le dita umide dell' altra le faceva leccare alla sua compagna.
"Mmm pizza alla patata, buona".
Giovanna rise.
Quando la prima pizza finí toccava mangiare la seconda a Giovanna. Chiara allora la mise sul letto, si massaggiò la patata con la pizza e la porse a Giovanna.
Giovanna gradí, e, visto che ormai stava a gambe larghe, si fece leccare la patata dalla più giunonica Chiara.
Era una cosa divina, quelle tettine che ormai erano confezionate da due mani facevano da contorno di godimento.
La lingua di Chiara prese a leccarle il clitoride, Giovanna era un fiume di umori.
"Amore ti amoooo che belloooo". Chiara non prestó attenzione a quelle parole quanto era la foga nel leccare. Giovanna venne.
Ora però Chiara si doveva scaldare, allora mise la fica che ancora sapeva di pizza in faccia della compagna.
Giovanna orchestrò bene quel lavoro di lingua e dita.
Chiara godé tantissimo.
Esaurito l' orgasmo le due si misero una di fronte all' altra, le gambe ad incastro e si strusciarono i clitoridi, vennero all' unisono.
Stavolta però è Giovanna che aveva l' idea per dare una svolta alla serata.
Aprì l' armadio, prese una scatola ancora col cellophane e la mostrò alla sua partner.
"È vero, il dildo a due estremità, sono mesi che l' abbiamo comprato ma non avevamo mai avuto il tempo di provarlo, sei proprio una maialona" le disse Chiara.
"Lo so, comunque una maialona generosa, faccio scegliere a te il buco".
"Grazie Giovanna", insieme lo aprirono, lo esaminarono.
Chiara si mise inequivocabilmente a pecora.
Giovanna apprezzò l' idea. Nonostante fossero lesbiche entrambi avevano i deretani ben allenati a forza di usare dildo.
Chiara cominciò ad infilarlo nel buco di Giovanna che urlò di piacere.
"Quanto mi piaceeeee". Chiara andò avanti con delicatezza ma con fermezza. Giovanna aveva le interiora in festa.
"Cristo Chiara provalo è fantastico".
Chiara allora si impalò a sua volta, quella sensazione non poté fare altro che farle dare ragione alla sua amata.
"Si, cazzo quanto avevi ragioneeeee".
Entrambe a pecora cominciarono a fare su e giù. Il giocattolo sembrava adattarsi a quei culi.
Ormai era tutto un "siii" ed un rantolo. Entrambe si titillarono la fica, la prima a provare l' orgasmo fu Chiara: "Cristooooo che belloooooo". Giovanna se la guardó sorridendo. Tolto dal culo quell' arnese Giovanna cominciò a manovrarlo per far venire Chiara. Non ci volle tanto che venne, a differenza di Giovanna Chiara, durante l' acme, invocò la Madonna.
Entrambe avevano il culo leggermente dolorante, si concessero una pausa nella quale si coccolarono e si baciarono.
Poi Giovanna fissò di nuovo quell'oggetto: "chissà invece nelle nostre belle patatine com'è".
"Mmmm vuoi ricominciare?".
"Ovvio" rispose Giovanna.
Prima però andava effettuato di nuovo il "riscaldamento".
Optarono per un bel 69. Giovanna da sopra riuscì bene a leccare la fica dell' altra donna. Chiara, invece, aveva tutti e due i buchi.
"Giò, amore, hai il culo tutto arrossato", e prese a leccarlo.
Giovanna provò un tris di sensazione: dolore, sollievo e poi eccitazione. Tutto questo Chiara poteva constatarlo dalle leccate che riceveva.
Ormai erano pronte, Chiara cominciò ad infilare la punta nella sorca di Giovanna. Ad ogni millimetro che si infilò Giovanna godeva sempre di più.
Quando Chiara ritenne che poteva bastare mise di nuovo le gambe ad incastro e se lo infilò.
Dai primi momenti si notó che c'era qualcosa che non andava. Il giocattolo si fletteva ogni volta che facevano su e giù non dando la giusta base alle due punte.
Chiara reggette la parte scoperta.
Così andava molto meglio.
Le fiche, fradice, ormai erano in simbiosi con quell'arnese.
Quanto stavano godendo, la prima ad annunciare l' orgasmo fu Giovanna. Schizzi di liquido andarono per tutta la stanza ma quando Chiara venne esplose uno tsunami di squirt, potenza inaudita.
Poche volte avevano squirtato ma così mai, specie per Chiara che si meravigliò.
Una bocca su un'estremità ed una sull'altra cominciarono a succhiarlo per poi decidere di farsi un bagno insieme.
scritto il
2024-11-08
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