Turno di notte: Milly e Totò

di
genere
etero

Fin da quel momento la caposala del primo piano della casa di riposo aveva fatto di tutto per non assegnare il turno pomeridiano in coppia a Milly e Totò ma, causa una grande ondata di influenza stagionale che aveva decimato il personale, è stata costretta a cedere.
Totò e Milly vengono convocati nel suo ufficio.
La caposala, con voce ferma, comincia a parlare:
"Ragazzi la notte del 14 dovete farla assieme, non ho altre soluzioni.
Ricordatevi che qui la gente paga fior di quattrini ed ha il diritto di riposare, quindi NIENTE PROBLEMI!".
Aveva i suoi buoni motivi per fare questo discorso perché, causa due caratteri forti, tra di loro, fin dal primo momento, ci erano stati battibecchi pesanti che avevano creato situazioni imbarazzanti.
Entrambi escono dall' ufficio non propri entusiasti, il turno di notte è noioso, a parte rispondere a qualche chiamata che non sempre c'è, non c'è nulla da fare e passare nove ore con una persona con la quale c'è antipatia, non è proprio il massimo.
Milica, detta Milly, ha un fisico leggermente curvy ma sodo.
Serba di nascita era scappata dal suo paese in pieno conflitto a 11 anni assieme al padre.
Totò, siciliano, è alto, moro con dei ricci Appena accennati.
Figlio non riconosciuto dal padre, ha dovuto sempre lavorare per aiutare la madre a mandare avanti la baracca.
Il loro passato aveva lasciato in eredità due temperamenti forti che, uniti, formano una bomba dalla miccia corta.
Milly e Totò arrivano insieme, si scambiano un saluto di circostanza e si cambiano.
Entrambi leggono il libro di servizio, dove c'è scritto un resoconto del turno precendente e capiscono che quella notte non sarà diversa dalle altre, non c'è nulla in particolare da fare.
Verso l' una i due si ritrovano nella sala infermieri.
Arrivare alle sette è lunga, i minuti sembrano non passare mai.
"Totò lo vuoi un caffè?".
Totò alza lo sguardo dal telefono e accetta.
Davanti ad un buon caffè l' atmosfera, da tesa, si sta facendo più rilassata, i due si cominciano a parlare e pian piano si crea dell' intimità.
Milly racconta della guerra, della fuga e delle difficoltà di ambientamento e Totò invece le parla della madre che, da sola, aveva dovuto crescere due figli.
Mentre Totò sparecchia il tavolo, Milly lava le tazzine, nel riporre lo zucchero nel pensile in alto l' uomo urta Milly, mettendole le mani sulle spalle si scusa. Milly si gira e gli sorride.
"Hai degli occhi bellissimi, mai li avevo notati". In effetti Totò non aveva mai visto particolarmente in faccia Milly, troppo Presi a litigare.
Milly lo accarezza, Totò le prende la mano e le bacia il palmo.
"Che dolce che sei", le dice Milly.
Da lì scatta un bacio intenso, le loro lingue si fondono.
Totò afferra le natiche della donna che risponde con gesti di approvazione.
La stessa, capendo benissimo in quale direzione stava volgendo la cosa, ferma Totò: "Non qui, stiamo scomodi, andiamo nella 28, è ancora da fare, il cliente arriva domattina".
I due si chiudono a chiave dentro la stanza 28 e si tolgono le divise.
Totò, ipnotizzato da quelle tette enormi e fatte di stucco, ci si butta a capofitto.
Milly inarca la testa, i capezzoli sembrano due piccoli cazzi in tiro.
"Mamma mia Totò, pare che non hai mai visto un paio di tette".
"Così belle mai".
Dopo un minuto di leccate ininterrotte, Milly si fionda sul cazzo.
Con maestria alterna spagnola, pompino e gola profonda.
"Che troia che sei Milly!".
Mentre è col cazzo tra le sue tette Milly risponde: "Bravo, e non smettere mai di dirlo".
A Totò piace molto il dirty talking e, quella risposta lo manda in brodo di giuggiole.
"Ora, bastardo, se non mi dai questo cazzo dappertutto e come si deve, è meglio che non ti fai vedere".
Totò accetta la sfida. Milly si sdraia sul letto, Totò da sopra comincia a penetrarla. Facilitato dal fradiciume prende subito un buon ritmo.
"Bravo porco, continua così, sbattila per bene questa troia".
"Si troia, ti piace?".
"Siiii".
Milly è sopraffatta dall' orgasmo ma Totò continua.
"Eh vaccona, pensavi fosse finito".
Milly non chiedeva altro.
La fica è in fiamme.
Quando Totò capisce che non riesce più a temere questo ritmo si stacca e passa a leccare la fica.
"Mmm cazzo che lingua che hai!".
Schiacciato contro il pube della donna Totò non poteva rispondere.
"Cristooooo!", è l' invocazione divina di Milly quando Totò si concentra sul clitoride.
Ma adesso è Milly che vuole comandare.
Fa sdraiare Totó e, da sopra, tenendo il cazzo per la base, si penetra.
Come l' uomo prima anche Milly parte in quarta.
Totò le stringe i capezzoli.
"Sei un lurido maiale ma quanto mi piace il tuo cazzo".
"Perché tu sei una puttana".
Milly viene sopraffatta di nuovo.
"Cazzo che bellooooooooo".
"Si, vieni troiaaaaaa".
Ma Milly non ne ha abbastanza, lo vuole e lo vuole dappertutto.
"Scommetto che ora te lo devo mettere nel culo vero?".
Milly non risponde ma si mette a pecora.
"È da un po' che non lo prendo in culo, mi farà un po' male ma tu non farti scrupoli, sfondamelo".
Totò passa a lubrificare alla meno peggio il buchetto con la lingua, poi comincia ad infilare la punta.
Come detto dalla donna non si fa scrupoli, anzi, quando sente dei versi di dolore, Totò le ammolla uno schiaffo sonoro.
"Aaaah adesso soffri, ma a me non frega un cazzo".
Nel culo ormai non più allenato di Milly quel cazzo sembra non finire mai.
Arrivato fino alla fine Totò comincia l' inculata. Milly sta cominciando ad avere piacere.
"Siiii di più".
Totò sembra un macchinario industriale a pieno regime.
Milly comincia a provare piacere.
"Sfondami daiiii".
Totò martella a più non posso, il buco ormai è talmente largo che sembra che il cazzo ci sguazzi.
Le chiappe, al contatto con le palle, si muovono appena. Totò continua a prenderle a schiaffi.
"Siiii dai che vengoooo". Milly sente che il prossimo orgasmo è quello che la soddisferà in toto.
"Siiii siiiiiiiiiiiiiiiii".
Anche Totò è prossimo all' orgasmo.
"Dove vuoi venire?".
"Sulle tetteeeee".
Milly lo accontenta puntando la cappella verso il seno.
"Siiii Dioooooo".
Tre fiotti di sperma la inondano.
Guardando Totó la donna si porta i seni alla bocca e lecca il liquido.
Poi, una volta finito, bacia la punta.
Sfatti i due si mettono sul letto per riprendere fiato. D'altronde, con la natura impetuosa che si ritrovano, non poteva venir fuori un sesso diverso.
I due si vestono. Dalla stanza 13 suona il campanello.
Arriva Totò: "È da mezz'ora che suono, dove eravate".
"Mi scusi, ha ragione".
Milly prepara il letto della stanza 28.
Nel frattempo si sono fatte le 5.30, Totò passa per il giro di misurazione temperatura e Milly comincia ad allestire le colazioni.
Alle sette arriva la caposala che vede i due ridere e scherzare.
"Sono stata in ansia tutta la notte ma sono contenta che alla fine è andato tutto bene".
In coro Totò e Milly: "Anche noi".
scritto il
2025-08-11
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