Racconti a caso: numero 4
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
masturbazione
È Gennaio, le feste natalizie hanno prosciugato i conti natalizi di molte famiglie e chi, doveva trascorrere le vacanze in famiglia, aveva già fatto ritorno all' ovile.
Tutti, tranne quel ragazzo che ha deciso di allungarle un po' e che, su quel pullman notturno semi vuoto, ci stava per ritornare all' università.
Fuori si gela e lui, per contrastare il freddo che odia, si era portato una coperta in paille.
L' autobus è quasi vuoto, ci saranno meno di una decina di persone.
Seduta sulla fila di fronte al ragazzo c'è una signora leggermente in carne, occhiali.
Il ragazzo, sentendo chiaramente che leggermente trema, le offre di sedersi di fianco a lei.
"Tanto questo è un plaid matrimoniale".
La donna accetta, un po' di calore le farà bene.
Sotto il plaid di paille i due iniziano a chiacchierare.
Una conversazione sui soliti argomenti che pian piano vanno sul personale.
"Ma tu quindi cosa fai a a Milano?" domanda incuriosita la donna.
"Io faccio il cameriere per pagarmi gli studi".
"Ah, sei un bravo ragazzo" osserva la donna.
"E lei cosa fa a Milano?".
La donna risponde che è organizzatrice di eventi: "Sai, a Milano è un lavoro che va alla grande".
Dopo un piccolo momento di silenzio la donna vede il ragazzo un po' pensieroso.
"Cos'hai?".
Il ragazzo risponde che, una volta sceso a Milano, deve fare un sacco di cose, solo che si ostina a viaggiare di notte e mai il giorno prima e, visto che sui pullman non riesce a dormire, arriverà agli appuntamenti come uno zombie.
La donna comincia ad accarezzarle la coscia.
"Signora ma che fa?".
La donna risponde semplicemente: "Non lo vedi? Ti aiuto a farti dormire, tu lascia fare".
Fin dai primi movimenti il ragazzo si rende conto che la donna sapeva dove mettere le mani.
La mano accarezza la patta.
Il cazzo del ragazzo comincia a premere sotto i pantaloni, reclama la libertà.
"Ah, la freschezza dei vent'anni, è già bello in tiro" le sussurra la donna con un filo di voce.
Il ragazzo si lascia andare e, tirandosi giù tutto, lascia svettare il suo membro in tiro.
Con la mano sotto alla coperta la donna comincia a sfiorarlo con le dita.
Il ragazzo comincia ad emettere qualche gemito.
La donna tira fuori il glande e, come in precedenza, comincia a giocarci con le dita.
Qualche piccolo genitore esce dalla bocca del ragazzo.
"Sssshhh mica vorrai attirare l'attenzione dell' autista?!".
Con le mani la donna tasta i testicoli belli gonfi.
Mentre la masturbazione parte la donna, seduta sul lato del corridoio, butta un occhio per vedere la situazione.
Il ragazzo si contorce dal godimento.
"Mmm si vengooooooooo".
La mano della donna si riempie di sperma, il ragazzo lascia cadere la testa sul finestrino e si rilassa.
Con un filo di voce domandasse il perché lo avesse fatto.
"Ancora non ti avevo ringraziato per la coperta" disse la donna con un occhiolino.
Il ragazzo, dopo qualche chilometro si addormenta.
La donna, vedendo lo zaino del ragazzo, infila qualcosa.
Arrivati a Milano è la donna che sveglia il ragazzo.
I due, dopo un rapido caffè al bar, si salutano.
Al primo appuntamento in Università, nel tirare fuori i documenti, il ragazzo nota qualcosa di strano.
Era un bigliettino di un'agenzia di organizzazione eventi ed un numero di telefono.
Sul retro, scritto a penna:
"Chiamami, non voglio mica perdermi quel cazzo!".
Tutti, tranne quel ragazzo che ha deciso di allungarle un po' e che, su quel pullman notturno semi vuoto, ci stava per ritornare all' università.
Fuori si gela e lui, per contrastare il freddo che odia, si era portato una coperta in paille.
L' autobus è quasi vuoto, ci saranno meno di una decina di persone.
Seduta sulla fila di fronte al ragazzo c'è una signora leggermente in carne, occhiali.
Il ragazzo, sentendo chiaramente che leggermente trema, le offre di sedersi di fianco a lei.
"Tanto questo è un plaid matrimoniale".
La donna accetta, un po' di calore le farà bene.
Sotto il plaid di paille i due iniziano a chiacchierare.
Una conversazione sui soliti argomenti che pian piano vanno sul personale.
"Ma tu quindi cosa fai a a Milano?" domanda incuriosita la donna.
"Io faccio il cameriere per pagarmi gli studi".
"Ah, sei un bravo ragazzo" osserva la donna.
"E lei cosa fa a Milano?".
La donna risponde che è organizzatrice di eventi: "Sai, a Milano è un lavoro che va alla grande".
Dopo un piccolo momento di silenzio la donna vede il ragazzo un po' pensieroso.
"Cos'hai?".
Il ragazzo risponde che, una volta sceso a Milano, deve fare un sacco di cose, solo che si ostina a viaggiare di notte e mai il giorno prima e, visto che sui pullman non riesce a dormire, arriverà agli appuntamenti come uno zombie.
La donna comincia ad accarezzarle la coscia.
"Signora ma che fa?".
La donna risponde semplicemente: "Non lo vedi? Ti aiuto a farti dormire, tu lascia fare".
Fin dai primi movimenti il ragazzo si rende conto che la donna sapeva dove mettere le mani.
La mano accarezza la patta.
Il cazzo del ragazzo comincia a premere sotto i pantaloni, reclama la libertà.
"Ah, la freschezza dei vent'anni, è già bello in tiro" le sussurra la donna con un filo di voce.
Il ragazzo si lascia andare e, tirandosi giù tutto, lascia svettare il suo membro in tiro.
Con la mano sotto alla coperta la donna comincia a sfiorarlo con le dita.
Il ragazzo comincia ad emettere qualche gemito.
La donna tira fuori il glande e, come in precedenza, comincia a giocarci con le dita.
Qualche piccolo genitore esce dalla bocca del ragazzo.
"Sssshhh mica vorrai attirare l'attenzione dell' autista?!".
Con le mani la donna tasta i testicoli belli gonfi.
Mentre la masturbazione parte la donna, seduta sul lato del corridoio, butta un occhio per vedere la situazione.
Il ragazzo si contorce dal godimento.
"Mmm si vengooooooooo".
La mano della donna si riempie di sperma, il ragazzo lascia cadere la testa sul finestrino e si rilassa.
Con un filo di voce domandasse il perché lo avesse fatto.
"Ancora non ti avevo ringraziato per la coperta" disse la donna con un occhiolino.
Il ragazzo, dopo qualche chilometro si addormenta.
La donna, vedendo lo zaino del ragazzo, infila qualcosa.
Arrivati a Milano è la donna che sveglia il ragazzo.
I due, dopo un rapido caffè al bar, si salutano.
Al primo appuntamento in Università, nel tirare fuori i documenti, il ragazzo nota qualcosa di strano.
Era un bigliettino di un'agenzia di organizzazione eventi ed un numero di telefono.
Sul retro, scritto a penna:
"Chiamami, non voglio mica perdermi quel cazzo!".
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