Giulia e Riccardo pt13

di
genere
masturbazione

Continua dalla prima parte del racconto.


Carlo lasció Nadia a casa e si recò in clinica.
Nadia entró in casa e sentì dei rumori. Dapprima pensó ad un ladro e si mise paura. Cercò di capire da dove venissero i rumori e seguí il suono. Arrivata alla soglia della camera sua vide sua figlia Giulia che armeggió con la bocca sul cazzo del fratello.
Quell' immagine la fece rimanere come una persona che guardò negli occhi Medusa. Di pietra.
Giulia e Riccardo, i loro figli, erano incestuosi. I pensieri di Nadia si affollarono. Cosa fare? La logica vorrebbe che Nadia entrasse in camera e li tirasse le orecchie ma, pietrificata com'era, non riuscí.
Allora le venne l' idea di far finta di nulla. Ritornó nella porta d'ingresso, l' aprí e la richiuse dicendo che era tornata.
Giulia e Riccardo si affrettarono a rivestirsi. La cena si consumó nel silenzio più totale. Ovviamente la notte la passò in bianco.
La mattina dopo tutte e due i figli andarono all' università. Nadia prese il telefono, selezionò dalla rubrica Mamma, le mandó un messaggio: "Ho bisogno di parlarvi!, so che è da tanto che non ci sentiamo ma vi prego non mi lasciate sola".
Casa Adrano era all' ultimo piano di una palazzina, grande, su un livello e con un terrazzo molto funzionale.
Ad aprire a Nadia fu la mamma, Carmela mentre, Benedetto, il padre, stava in poltrona a fumare la sua pipa.
Dopo un momento di confusione Nadia spiegò quello che aveva visto. La madre, dallo shock, cadde sul divano, le mani sulla faccia e pianto.
Il padre non ebbe alcuna reazione.
Nadia: "Papà, ma hai capito che ho detto?".
Benedetto: "certo, Riccardo e Giulia fottono".
Nadia: "e quindi?".
Benedetto non si scompose. Carmela gli urló di dire qualche cosa. Benedetto allora, a due cm dalla faccia di Carmela le urlò: "devo dire qualcosa? Bene, e qualcosa dirò".
Cercando di sfogare un minimo la rabbia sbatté i pugni sul tavolo facendo cadere il posacenere.
"Adesso io parlo, ma voi mute dovete stare! Poi, quando finisco di parlare potete dire le minchiate che volete".
Nadia e la madre non ebbero il coraggio di contraddirlo.
"Sono anni cara figlia mia, anni che non ti fai viva. Ma adesso facciamo un piccolo riassunto, e tu, rispondi solo si e no".
Nadia annuì.
"È vero che, quando sei rimasta incinta, noi ci siamo offerti di darti tutto l' aiuto possibile ma tu hai rifiutato?". Nadia disse di sì.
"È vero che pian piano ti sei sempre allontanata da noi e che hai sempre preso le difese di quel pezzo di merda di tuo marito?".
Nadia disse si.
"È vero che Riccardo e Giulia non vedono mai nessuno perché Carlo li voleva casti e puri?". Nadia disse di sì.
"E ora sono casti e puri?" stavolta era il turno del No.
"Ora le conclusioni, Carlo ha recluso una donna come te, piena di vita ed ambizioni e, di conseguenza, anche i tuoi figli. Solo che gli adolescenti hanno bisogno di fare esperienze, Nadia ti scordi che ti sei scopata mezzo paese?".
Nadia chiese come faceva a saperlo e come mai non le avessero mai detto niente.
"A casa davi una mano, avevi un libretto universitario pieno di numeri sopra il 28, quindi, nonostante fossi libertina, eri una ragazza con dei valori. Poi questo è un paesino, anzi, alcuni facevano battutine ma io me ne fottevo".
Nadia era una maschera di tristezza.
"Avevi tante amiche, uscivi, eri una gioia, i tuoi fratelli poi, uno si è dato da fare e si è aperto un ristorante, l' altro invece un autofficina".
Nadia chiese cosa c'entrasse.
"Mancavi solo te, ma so che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che ti sistemassi per poi vendere il forno e ritirarmi. Ma poi hai incontrato Carlo e adesso anche l' incesto".
"Papà scusa ma che c'entra?" domandò Nadia.
"Proprio non capisci, loro hanno all' incirca vent'anni e a vent'anni si hanno gli ormoni a mille, ti ricordi com'eri te a vent'anni? Beh anche loro lo sono. È la natura. Si è curiosi ed ecco che il gioco è fatto. Loro due non avevano alternativa per soddisfare le proprie curiosità. Si sono trovati, il sesso gli è piaciuto e ora continuano".
Carmela prese la parola e disse a Nadia che in una situazione malata come quella del suo matrimonio potevano soltanto derivare altre situazioni malate.
Nadia obiettò a quelle parole dicendo che non poteva essere quello il problema e che quella era inconcepibile.
"Allora mi costringi a farlo, so che hai avuto una storia Lesbo con Antonia, la figlia del farmacista, senza contare che per un periodo ti sei scopata insieme Gabriele e Luigi. Vuoi che continuo?".
Nadia disse che quello era abbastanza.
Carmela allora, ormai dalla parte del marito le disse che l' avrebbero aiutata: "ma non ti credere che faremo discorsi ai ragazzi perché sarebbe totalmente inutile. Ti aiuteremo si ma ad andare via da quella casa ma devi essere te a volerlo".
Benedetto prese la moglie e se l'abbracció scusandosi della reazione di prima. La moglie rispose che lo conosceva bene ed è per questo che l' ha sposato. Si diedero un bacio.
"Lo vedi io e tua madre? Ecco, questo è l' esempio di un matrimonio perfetto, io a caricarmi sacchi di farina e ad impastare, mamma a gestire tre persone e la casa. Ma sai perché funziona? Perché c'è l' amore".
Nadia scoppiò a piangere, aveva capitolato, avrebbe accettato l' aiuto dei genitori.
Tornando a casa si fece un bagno.
La scopata con Maurizio e quell' immagine avevano generato un mix perfetto. Portandosi la mano sulla fica appena pulita immaginó che il figlio la scopava mentre la figlia si massaggiava godendo.
Le dita simularono il cazzo di Riccardo, ormai trovava il tutto così eccitante. Portandosi le dita alla bocca assaporò tutto il suo godimento.
Ora stava immaginando il figlio che inculava la sorella che a sua volta leccava la sua passera.
Quelle due dita erano un treno in corsa. Venne urlando, non aveva goduto così tanto masturbandosi.
scritto il
2024-11-02
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