Io frocione

di
genere
esibizionismo

Sono omosessaule, e travestita, da sempre, amo il cazzo e amo i maschi, li adoro, non ne posso fare a meno, non ne ho mai potuto fre a meno.
Ho iniziato da giovanissima, istruita da una persona adulta, che mi ha fatto conoscere il sesso, mi ha resa donna, e insegnato tutto, dal pompino con ingoio, a prendere due cazzi nel culo contemporaneamente, ha soddisfare più uomini contemporaneamente, ero insomma divenuta una vera troia.
Col passare degli anni mi sono perfezionata, pur nascondendo la mia natura femminile, ero molto bella da giovane, e molto attraente a mezza età, ora che ho sessantaquattro anni, sono ancora piacente, faccio la mia bella figura.
Ma negli ultimi anni, sento sempre più l'impulso di dimostrarmio quello che sono agli altri, ho iniziato ad assumere atteggiamenti iniquivocabilmente femminili in presenza di altre persone, tanto che mia sorella maggiore di alcuni anni, un bel giorno, mi ha chiesto se ero gay, di tutta risposta le dissi che erano anni che sono omosessuale, e travestita, e dooo molte domande e risposte le dissi che fù nostro zio Carlo a rendermi tale.
Un paio d'anni fà, conobbi in rete un ragazzo giovanissimo, aveva appena vent'anni, e da quello che scriveva, si notava che era un tipo deciso ed autoritario, così, accettai d'incontrarlo.
Era un pomeriggio primaverile di domenica pomeriggio, io mi ero fatta una doccia, e avevo praticato la pulizia rettale, mi ero messa reggicalze calze, slip e reggiseno, un vestitino cortissimo, e tacchi dieci, un trucco pesante e rossetto rosso fuoco, per ultima una parrucca capelli corti e neri corvino, ero proprio una troia.
Luca arrivò verso le quattro, si presentò al portone, e suonò, gli dissi di salire al terzo piano, ma lui con voce decisa, mi disse di scendere ad acompagnarlo, ma sei matto e se mi vedono?, non non posso, bene, allora me ne vado, lo pregai di attendere, e con il cuore in gola scesi in ascensore, aprii il portone e cercai di rifugiarmi in ascensore, me lo impedì, saliamo le scale troia, io stavo svenendo, a metà scala mi fece togliere lo slip, e lo consegnai in mano a Luca, e salendo le scale il vestitino scoprì il mio culo e il mio cazzo penzolava trà le cosce, e lo sfregamento lo fece indurire a dismisura, per fortuna nessuno mi notò.
Una volta in casa mi baciò mi spinse contro il muro, e mi limonò a lungo, poi mi strinse le palle facendomi inginocchiare dal dolore, bella vacca mi disse, poi rialzatami, mi fece appoggiare alla finestra del balcone, mi sollevò il vestito, allargare le gambe, e senza protezione mi infilò il suo cazzo nel culo, trattenni il respiro era pazzesco, mi ero bagnata senza accorgermi, lo sentii entrare, tutto fino alle palle.
Mi scopò per una ventina di minuti, il mio cazzo sbatteva contro il vetro, il rischio che il vicino mi vedesse era alto, ma non capii più nulla e lo pregai di sbattermi.
Mi venne nel culo con flotti di sperma caldi, sborrai a mia volta senza toccarmi, poi in ginocchi lo ripulii dallo sperma che rimase attaccato al suo cazzone.
Andammo in camera da letto, dove nelle successive ore mi fece di ogni, usò il mio culo come mai nessuno lo aveva fatto, era giovane, ma aveva una buona esperienza, e decisione.
Verso sero, ero esausta, lui mi lasciò e mi disse, martedì sera devi presentarti in autoreggenti tacchi e un vestito fino alle ginocchia, truccatissima, alle venti, in via...... se ti presenterai, vorrà dire che vuoi diventare la mia puttana personale, e non ci sarenno limiti, altrimenti rimni a casa troia.
Passai due giorni combattuta, d'altronde non lo conoscevo, e voleva cose che mi spaventavano, e fino all'ultimo rimasi indecisa, poi un paio d'ore prima dell'incontro, non mi trattenni e mi vestii come lui voleva, e andai in auto all'appuntamento.
Erauna strada di periferia, squallida, maltenuta, poche abitazioni, e alcune ditte, mal illuminata, mi fermai all'altezza di un cancello, e attesi Luca.
Nel frattempo alcune auto si fermarono e mi chiesero quanto volevo, rispondevo male e se ne andavano via, poi con più di mezz'ora di ritardo arrivò Luca.
Scesi dall'auto e salii sulla sua, mi baciò, e poi si diresse poco più avanti, imboscò l'auto, scendemmo, mi fece togliere il vestito, e mi disse incamminati finoa quella ditta citofona e entra, ci sarà una persona ad accoglierti, fai quello che ti dice troia, ma sei pazzo, non sono una prostituta, Luca mi diede un ceffone, certo che lo sei lo sei da quando hai accettato di venire questa sera, e ora vai puttana.
Mi incamminai sculettando sui tacchi, ero praticamente nuda, ilcazzo sballonzolava, e mi sforzai di accellerare il passo, lui mi gridò di camminare lentamente, e così un paio di auto mi videro passeggiare.
Arrivata alla ditta suonaii e attesi impaziente che mi aprissero, lo fecere dopo alcuni interminabili minuti, entrai, e mi diressi verso un'umo che mi attendeva davanti a una porta, una volta raggiuntolo mi accorsi che era un uomo sulla quarantina grasso, sudaticcio, furi formo, ansimava dal troppo fumare, mi prese per un braccio, e mi spinse sù di un divano lercio, sporco di ogni, bene, tù sei la puttana di Luca, nel frattempo fece scivolare i pantaloni a terra e mi ritrovai un cazzo largo e lungo, dai succhia vacca, ero spaventata e schifata allo stesso tempo, ma eccitatissima, mi avvicinai e sentii l'odore di piscio, non si lavava il porco, lo infilai in bocca, per quello che riuscivo, e iniziai a succhiare e leccare,
Una volto belloduro, si sedette sul divano, siediti sul mio cazzo e scopati frocione, mi diede della crema in tubetto, me ne misi una dose abbondante nel culo, e sul suo palo, e iniziai a sedermici sopra.
A fatica entrò la cappella, era enorme, sentii del dolore, anche se sono abituata a certe sberle di cazzo.
Ma lentamente scivolai sopra, ed entrò tutto nel mio culo, me lo godetti un pò stando ferma, ma poi il maiale mi prese a sberle, scopami deficente, non sei quì per godere ma per farmi godere, troia, e giù un paio di ceffoni, così, iniziai sù e giù.
Avevo il cazzo durissimo, iniziavo a gemere, godevo e molto, per evitarlo, mi strinse palle e cazzo, quasi svenni dal dolore, io godo non tù frociona.
Ad un tratto venne, mi riempì di sborra calda, e poi finito mi stavo alzando ma lui mi trarrenne, sentii un liquido caldo entrarmi, mi stava pisciando nel culo il maiale, e comtinuò a lungo, e alla fine mi disse di alzrmi velocemente e di conservare il tutto nel culo, mi alzai ma buona parte finì sul divano, brutta scema, mi sporchi il divano, una volta in piedi, mi buttò letteralmente fuori casa, vattene frocio, e ritornai sulla stada.
Camminando verso Luca, inziai a perdere dal culo sfondato, e una volta all'auto, ero lorda di piscio sperma e altro, Luca mi palpò il culo, sèorcandosi la mano, mi mise a pecora, e mi mise il suo cazzo nel culo lordo, e la mano sporca in facci, lecca vacca mentre godi, godevo eccome, e la ripulii, poi mi venne dentro, e mifece mettere in ginocchio, segati e pulisci il mio cazzo.
Lo misi in bocca sapeva di sporco, ma lo ripulii, e mentre lo facevo mi segavo, stavo impazzendo, godevo come non mai, venni spruzzando Luca, che mi prese a calci sul piazzale, mi rotolai nello sporco, mentre finivo di segarmi, mi insultò e picchiò, io continuavo a segarmi.
scritto il
2024-10-02
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