Piccoli passi
di
Mind
genere
esibizionismo
Ci siamo conosciuti sul web, in una di quelle serate che passi sui social e per caso si partecipa a delle inutili discussioni. Dalla chat comune si è passati ad una più diretta e dopo una mezz’ora passammo a scherzare scivolando sull’ inevitabile filone “sex”.
Alla fine tutto sono in cerca di divertimento.
Monica allora aveva 40 anni, sposata con due figli ed un marito che non la trascurava, ma era scivolata nella routine del rapporto matrimoniale.
Non aveva mai trasgredito ma sera dopo sera, riuscii a “scopargli la mente”. Monica poco alla volta si stava trasformando, accettò di mandare qualche foto più o meno casta dove si intravvedeva prima il seno ( e che seno! Una quarta abbondante ma molto soda), e successivamente la sua figa che da allora fu sempre ben depilata, anche per la gioia del marito.
Dalle foto caste, si passò a qualche filmato dove si toccava le tette o dove si masturbava.
Nonostante le sue reticenze, comprò anche una grossa zucchina.
“Il solo fatto di doverla scegliere, come mi hai detto, con la giusta misura e circonferenza, mi ha fatto bagnare”
Si, una volta al supermercato, scelse la zucchina che doveva essere di almeno 25 cm con una circonferenza di almeno 12 cm, questa operazione la impegnò per qualche minuto e inevitabilmente prese a pensare a quanto avrebbe fatto una volta a casa.
Si sdraiò sul tavolo e unse per bene la zucchina, non prima di aver ben posizionato il telefono che la doveva riprendere mentre la zucchina le scivolava all’interno riempiendola. Il fatto in se non era nulla di strano, era ben abituata anche all’utilizzo del suo vibratore, ma non si era mai ripresa, e soprattutto non aveva mai mandato a nessuno certi video.
Dopo queste prime esperienze, un giorno di Giugno, aprendo la chat, trovò uno dei soliti messaggi che le dava le istruzioni per il “passaggio del livello”.
- mettiti la camicia bianca, quella stretta! E senza reggiseno vai a fare la spesa al supermercato.
Lui sapeva che lei sarebbe andata a fare la spesa, come faceva ogni venerdì, e sapeva benissimo anche in quale supermercato. Non ci avrebbe messo meno di un ora, era sempre affollato e al solo pensiero di stare in mezzo a tutta quella gente con le tette praticamente esposte, la turbò molto, ma nel loro gioco, non poteva tirarsi indietro o tutto sarebbe finito.
Si vestì, si guardò allo specchio cercando di capire cosa poteva fare e cosa doveva evitare. Alla fine, a parte i bottoni che tiravano leggermente, se non esagerava e se fosse riuscita a non eccitarsi, non sarebbe andata così male.
Ma non andò come pensava. Il supermercato era molto affollato, forse anche per il gran caldo che già opprimeva la città e che faceva in modo che in molti si attardassero per beneficiare della fredda aria condizionata… già la fredda aria condizionata!
Arrivando accaldata, il freddo del condizionatore non fece altro che sollecitare i già eccitati capezzoli, facendoli inesorabilmente sporgere dal leggero tessuto della camicia.
Non poteva nascondere la sua crescente eccitazione, soprattutto quando arrivò al banco della macelleria.
Dietro al banco, un uomo possente che a Monica aveva sempre fatto sangue e che avrebbe dovuto affrontare per farsi dare “due salamelle belle grosse e un salame nostrano”. Nulla di strano, se non fosse che il macellaio non perdeva occasione per lanciare battute e occhiate alle sue clienti dall’alto del bancone, e Monica che lo sapeva, sapeva anche che non ne sarebbe passata indenne e che non avrebbe potuto nascondere la sua “nudità”.
- “gliele infilo tutte e due nel sacchetto le salamelle?”
- “e il salame lo vuole più stagionato, bello duro.. o lo preferisce più molle?”
Lei arrosì e lui se ne accorse, ma cercando di essere spiritosa, oltre che veloce nell’abbandonare il banco, rispose
- “è indifferente, faccia pure come vuole mi accontento”
Arrosì ancora di più ma se la cavò benissimo nonostante il macellaio aggiunse
- “la signora è una buongustaia, vedrà che sapore le lasci erano in bocca”
Passò dal reparto congelati e l’ulteriore irrigidirsi della temperatura provocò un ulteriore inturgidimento del suoi grandi capezzoli. Ma il peggio doveva ancora arrivare.
Una volta alla cassa, l’operazione di vuotare il carrello ponendo la spesa sul tappeto della cassa non poteva svolgersi in una posizione peggiore.
Dietro di lei infatti c’erano due ragazzi sui trent’anni, probabilmente usciti dalla vicina palestra. Monica si dovette chinare molte volte per prendere tutti gli articoli nel carrello e la camicetta dava qualche problema, tanto che il primo bottone si slacciò lasciando ampia visuale ai ragazzi. Loro si diedero di gomito sorridendo, lei cercò di far presto girandosi leggermente ma non poteva evitare che i suoi grossi seni fossero quasi completamente esposti alla loro vista.
Una volta vuotato il carrello, riuscì a riabbottonare la camicia ma non poté evitare di far cadere lo sguardo sui ragazzi e sui loro corti pantaloncini.
Era evidente l’erezione in uno di loro, ed era evidente che tra le gambe avesse un cazzo di tutto rispetto.
Monica avvampò ancora è una volta pagata la spesa ripose le borse nel carrello e si diresse verso la macchina, seguita a breve distanza dai due ragazzi che avevano acquistato solo due bottiglie di coca cola.
- le serve una mano con le borse?
- possiamo aiutarla con la spesa?
I due amici si prodigarono ma Monica rifiutando l’aiuto sali in auto arrivando a casa in pochi minuti.
Prese le borse dall’auto, corse in casa e senza nemmeno riporre la spesa si spogliò completamente masturbandosi come una forsennata, ma non prima di aver avviato la solita registrazione video, che avrebbe prontamente inoltrato via chat….
Alla fine tutto sono in cerca di divertimento.
Monica allora aveva 40 anni, sposata con due figli ed un marito che non la trascurava, ma era scivolata nella routine del rapporto matrimoniale.
Non aveva mai trasgredito ma sera dopo sera, riuscii a “scopargli la mente”. Monica poco alla volta si stava trasformando, accettò di mandare qualche foto più o meno casta dove si intravvedeva prima il seno ( e che seno! Una quarta abbondante ma molto soda), e successivamente la sua figa che da allora fu sempre ben depilata, anche per la gioia del marito.
Dalle foto caste, si passò a qualche filmato dove si toccava le tette o dove si masturbava.
Nonostante le sue reticenze, comprò anche una grossa zucchina.
“Il solo fatto di doverla scegliere, come mi hai detto, con la giusta misura e circonferenza, mi ha fatto bagnare”
Si, una volta al supermercato, scelse la zucchina che doveva essere di almeno 25 cm con una circonferenza di almeno 12 cm, questa operazione la impegnò per qualche minuto e inevitabilmente prese a pensare a quanto avrebbe fatto una volta a casa.
Si sdraiò sul tavolo e unse per bene la zucchina, non prima di aver ben posizionato il telefono che la doveva riprendere mentre la zucchina le scivolava all’interno riempiendola. Il fatto in se non era nulla di strano, era ben abituata anche all’utilizzo del suo vibratore, ma non si era mai ripresa, e soprattutto non aveva mai mandato a nessuno certi video.
Dopo queste prime esperienze, un giorno di Giugno, aprendo la chat, trovò uno dei soliti messaggi che le dava le istruzioni per il “passaggio del livello”.
- mettiti la camicia bianca, quella stretta! E senza reggiseno vai a fare la spesa al supermercato.
Lui sapeva che lei sarebbe andata a fare la spesa, come faceva ogni venerdì, e sapeva benissimo anche in quale supermercato. Non ci avrebbe messo meno di un ora, era sempre affollato e al solo pensiero di stare in mezzo a tutta quella gente con le tette praticamente esposte, la turbò molto, ma nel loro gioco, non poteva tirarsi indietro o tutto sarebbe finito.
Si vestì, si guardò allo specchio cercando di capire cosa poteva fare e cosa doveva evitare. Alla fine, a parte i bottoni che tiravano leggermente, se non esagerava e se fosse riuscita a non eccitarsi, non sarebbe andata così male.
Ma non andò come pensava. Il supermercato era molto affollato, forse anche per il gran caldo che già opprimeva la città e che faceva in modo che in molti si attardassero per beneficiare della fredda aria condizionata… già la fredda aria condizionata!
Arrivando accaldata, il freddo del condizionatore non fece altro che sollecitare i già eccitati capezzoli, facendoli inesorabilmente sporgere dal leggero tessuto della camicia.
Non poteva nascondere la sua crescente eccitazione, soprattutto quando arrivò al banco della macelleria.
Dietro al banco, un uomo possente che a Monica aveva sempre fatto sangue e che avrebbe dovuto affrontare per farsi dare “due salamelle belle grosse e un salame nostrano”. Nulla di strano, se non fosse che il macellaio non perdeva occasione per lanciare battute e occhiate alle sue clienti dall’alto del bancone, e Monica che lo sapeva, sapeva anche che non ne sarebbe passata indenne e che non avrebbe potuto nascondere la sua “nudità”.
- “gliele infilo tutte e due nel sacchetto le salamelle?”
- “e il salame lo vuole più stagionato, bello duro.. o lo preferisce più molle?”
Lei arrosì e lui se ne accorse, ma cercando di essere spiritosa, oltre che veloce nell’abbandonare il banco, rispose
- “è indifferente, faccia pure come vuole mi accontento”
Arrosì ancora di più ma se la cavò benissimo nonostante il macellaio aggiunse
- “la signora è una buongustaia, vedrà che sapore le lasci erano in bocca”
Passò dal reparto congelati e l’ulteriore irrigidirsi della temperatura provocò un ulteriore inturgidimento del suoi grandi capezzoli. Ma il peggio doveva ancora arrivare.
Una volta alla cassa, l’operazione di vuotare il carrello ponendo la spesa sul tappeto della cassa non poteva svolgersi in una posizione peggiore.
Dietro di lei infatti c’erano due ragazzi sui trent’anni, probabilmente usciti dalla vicina palestra. Monica si dovette chinare molte volte per prendere tutti gli articoli nel carrello e la camicetta dava qualche problema, tanto che il primo bottone si slacciò lasciando ampia visuale ai ragazzi. Loro si diedero di gomito sorridendo, lei cercò di far presto girandosi leggermente ma non poteva evitare che i suoi grossi seni fossero quasi completamente esposti alla loro vista.
Una volta vuotato il carrello, riuscì a riabbottonare la camicia ma non poté evitare di far cadere lo sguardo sui ragazzi e sui loro corti pantaloncini.
Era evidente l’erezione in uno di loro, ed era evidente che tra le gambe avesse un cazzo di tutto rispetto.
Monica avvampò ancora è una volta pagata la spesa ripose le borse nel carrello e si diresse verso la macchina, seguita a breve distanza dai due ragazzi che avevano acquistato solo due bottiglie di coca cola.
- le serve una mano con le borse?
- possiamo aiutarla con la spesa?
I due amici si prodigarono ma Monica rifiutando l’aiuto sali in auto arrivando a casa in pochi minuti.
Prese le borse dall’auto, corse in casa e senza nemmeno riporre la spesa si spogliò completamente masturbandosi come una forsennata, ma non prima di aver avviato la solita registrazione video, che avrebbe prontamente inoltrato via chat….
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