Pensieri strani -4-

di
genere
etero


Lo baciò sulla fronte
- grazie. Questa sera lo spettacolo l’ho visto io.
Poi abbandonò la casa di Mario.

La sera successiva tornò Luca dalla trasferta e benché stanco non perse tempo. Dopo la doccia, mentre Monica stava cucinando, prese a baciarla sul collo e a strusciarsi sul suo culo.
- Luca non essere impaziente. Lasciami cucinare. Dopo cena ti faccio un bel massaggio.
- Va bene ma non lamentarti se non riesco a resisterti.

Dopo cena si spostarono in camera da letto dove Monica fece sdraiare Luca e cominciò a massaggiargli la schiena.
L’olio semplificava le manovre e rilassava Luca a dovere. Aveva passato due giorni seduto tra aerei e riunioni, il massaggio di Monica era un toccasana.
Si girò a pancia in alto e mentre il massaggio passava dai pettorali al torace, l’erezione si faceva sempre più consistente.
Monica si posizionò dietro la sua testa continuando il massaggio pettorali/addominali e ogni volta che scendeva verso gli addominali le sue tette schiacciavano la faccia di Luca, e il suo cazzo cresceva. Cinque, dieci volte e scendendo sempre più in basso, si posizionò sopra di lui prendendo tra le labbra la sua cappella e scendendo lungo le gambe con il massaggio mentre posizionava la sua figa oramai bagnata sulla sua bocca, iniziando un lento ed inesorabile sessantanove.
Monica teneva solo la cappella tra le labbra mentre con la lingua lavorava la punta del cazzo, Luca più irruente stava letteralmente mangiando la figa della moglie.
- fai piano, gustami. Non avere fretta. Questa sera voglio godere di te.
Luca rallentò continuando a lappare dall’alto verso il basso, scendendo ogni tanto la leccare anche il buco posteriore, ma non dipendeva da lui, era Monica che con il suo movimento dettava i tempi e i modi.
Dopo tanto lavoro, cominciava a sentire Luca arrivare al limite e decise di farlo venire una prima volta.
Scese lentamente imboccando tutta la sua asta arrivando fino alle palle.
La teneva completamente in bocca, le dimensioni lo consentivano. Due, tre affondi e sentiva che stava per esplodere. Tornò a prenderlo completamente in bocca quando con le mani risalì verso l’inguine e cominciò a premere sul culo di Luca infilandoci il dito indice.
Luca ebbe come una scossa, e venne copiosamente nella bocca di Monica che trattenne tutto ingoiando fino all’ultima goccia.
- mi sei mancata! Ma ti ho pensato tanto e voglio farti godere come non mai.
Con il cazzo fuori uso per un po’, non gli restava che lavorare il doppio di bocca. Fece girare Monica sulla schiena e si posizionò tra le sue gambe tenendole ben aperte.
Alternava profonde leccate a brevi tocchi sul clitoride passando a succhiare le piccole labbra. Poi risaliva il piatto ventre con la lingua e raggiungeva i capezzoli. Mentre con i denti stuzzicava il destro, con me mani massaggiava il seno sinistro e alternava quelle splendide tette che tanto lo facevano impazzire.
Monica durante queste risalite tastava il cazzo di Luca, nell’attesa di trovarlo teso e pronto per una lunga cavalcata.
Fu in quel momento che Luca si staccò un momento
- aspettami, ho una sorpresa per te
Raggiunse in un attimo il cassetto del suo comodino e ne estrasse la fedele riproduzione in lattice di un cazzo..
- e questo da dove viene?
Esclamò Monica
- ti ho detto che volevo farti godere come non mai, fidati.
Riprese a leccarle la passera insalivandola abbondantemente. Non che ce ne fosse bisogno, Monica era un lago, ma Luca aveva il suo obbiettivo.
Mentre leccava strusciava in cazzo di gomma all’interno delle sue cosce e piano piano cominciò a farlo partecipare all’assalto. Lo appoggiava all’ingresso del suo sesso e lo ritraeva subito, poi lo faceva scorrere lentamente lungo tutta la sua fessura, sfregando per bene il clitoride.
Monica si era abbandonata a quel momento di estasi. Infine iniziò la lenta ma inesorabile penetrazione con il fallo di gomma. Ogni centimetro cambiava l’espressione di Monica che ne saggiava la consistenza. Lo infilò fino in fondo, con una lenta marcia mentre continuava a leccare figa a cazzo di gomma. Poi lo estrasse più velocemente mantenendo la sua lingua all’interno della caverna di carne che faticava a perdere la dilatazione per l’immensa eccitazione.
Baciò i seni di Monica e si riportò tra le sue gambe riprendendo lo strisciare del fallo di gomma ora dall’altro verso il basso, fino ad arrivare all’accesso del suo splendido culo. Li si soffermava e poi risaliva e ritornava ancora. Ogni volta che passava dal culo, ne saggiava la resistenza. Finché tornò a spingerlo nella sua figa, sempre con calma misurata mentre continuava a leccare, non più il suo sesso ma l’accesso posteriore.
Fece quindi girare Monica lasciandole piantato il finto cazzo nella figa e appoggiando il suo uccello al culo prese ad entrare in lei piano piano per farla abituare.
Una volta spinto fino in fondo cominciò a pomparla, con ritmo lento mentre le muoveva il dildo.
Monica ebbe il suo primo orgasmo mentre pregava Luca di continuare.
- si continua, riempimi ogni buco, non smettere
- Voglio farti godere come una vera maiala, questa sera ti voglio stravolta e felice
Luca stava per arrivare all’orgasmo ma prima si sfilò da Monica e si sdraiò di schiena chiedendo alla moglie di mettersi sopra di lui. Monica si spostò, e con piacere si infilò un cazzo vero, caldo e pulsante fino in fondo alla figa. Luca armeggiando dietro di Monica, era deciso a proseguire la sua doppia penetrazione con la moglie e piano piano spinse nelle sue viscere il cazzo di gomma, agevolato non poco da lei.
- ti piace?
- Si, tantissimo
- Anche a me, ti sento e sento il contatto con l’altro cazzo, è bellissimo
- Non smettere continua o me ne trovo due veri.
A quelle parole Luca ebbe come la scossa e prese a baciarle i capezzoli portandola al livello di eccitazione massimo.
Un altro paio di minuti e subito dopo l’orgasmo di Monica, Luca le scaricò direttamente in figa un’abbondante dose di sperma. Poi si abbandonarono stremati sul letto, non prima di ever definitivamente tolto di mezzo il dildo.
La mattina una veloce doccia prima dell’allenamento, giusto per togliere l’odore di sesso e poi via in strada raggiunti in corsa da Mario.
Tra Mario e Monica non c’era la solita complicità entrambe erano distaccati e freddi e di questo Luca se ne accorse.
- come mai tu e Mario oggi eravate quasi sull’incazzato? Avete avuto da dire l’altra sera? Non mi hai raccontato niente.
- No, assolutamente. L’altra sera è andata bene, ma ho dovuto fare la parte della simpatica a forza per toglierlo dalle grinfie della sorella di Barbara. Sinceramente? Mai più! Deve sempre essere al centro dell’attenzione, ma chi pensa di essere? Avrà anche il cazzo grosso ma provi ad usarlo che magari si smolla un po’ anche lui.
- cavolo, per fortuna era andato tutto bene! Poi mi racconterai per filo e per segno. Ma non vedo perché tu debba arrabbiarti per lui. Alla fine si scoperà chi vuole. E credimi, ho capito che le grosse dimensioni danno sempre un vantaggio. Ma veramente voi donne siete attratte dal voler provare il big bamboo??
- Scemo! Come se fossimo tutte come voi uomini con un pensiero solo nella vita!…. Comunque certe misure non lasciano nessuno indifferente.
- Ma ti amo allo stesso

Risero entrambe e si salutarono mentre Monica usciva per andare lavorare.
Luca era eccitato dall’ammissione di sua moglie, avrebbe quanto prima provato anche il secondo dildo. Poi si vedrà.

- ciao, questa mattina non avevo nemmeno il coraggio di guardarti. Scusa per quello che è successo negli scorsi giorni. Però non posso negarti che dall’atra sera fatico a dormire.
- Sei stato uno stronzo! Mi sono comportata da stronza ma era Luca che faticavo a guardare, non si merita nulla di male. E sono contenta che tu possa faticare a dormire. Guarda che non ce l’hai solo tu, dovresti scopare di più e calmarti!
- Vorrei scopare solo con chi dico io, non mi piacciono le more ed Enrica è francamente anche pesante da sopportare. Parlerebbe anche con la bocca piena.
Dopo questo scambio di messaggi, senza nemmeno salutarsi tornarono alle rispettive faccende lavorative, ma la storia non finisce certo qui.
scritto il
2025-08-20
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