Pensieri strani -3-
di
Mind
genere
masturbazione
… in questo modo avrebbe visto con certezza anche le performance della mattina!
“Che vergogna”!
A questo punto Monica non sapeva cosa fare. Scappare a casa e nascondersi, o giocare con Mario. Avrebbe poi raccontato tutto a Luca e si sarebbero fatti una gran scopata.
Cercò pertanto di capire dove puntavano le telecamere e soprattutto cerco di capire se ci fossero angoli bui. Senza destar sospetti fece il giro del giardino e capì che non c’era scampo. Angoli bui impossibile. Allora posizionò il lettino a favore di telecamera e riprese a prendere il sole senza nulla addosso come aveva fatto la mattina, solo che questa volta avrebbe offerto dei sicuri primi piani del suo sesso eccitato.
Lasciò passare una decina di minuti, poi tornò ad accarezzarsi il seno ed infine prese a masturbarsi con piacere pensando a Mario che avrebbe potuto controllare i video e godersi lo spettacolo.
Effettivamente Mario che non aveva ancora avuto molto tempo in ufficio, una volta ricevuto il messaggio da parte del giardiniere, incuriosito avviò l’app dal telefono per controllare il giardino. Le prime die telecamere rimandarono segnali statici riprendendo la parte anteriore della casa, alla terza vedeva Monica di schiena da lontano e zoomando non riusciva a capire con certezza cosa stesse facendo.
Allora andò velocemente sul mosaico delle telecamere selezionando quella frontale.
Rimase imbambolato, era meglio di un film porno.
Monica a gambe divaricate, completamente nuda che stava masturbandosi con una bottiglietta dell’acqua.
Gli divenne subito di marmo. Si alzò dalla sua postazione in open space e si diresse velocemente verso i bagni.
Entro in quello più lontano dalla porta e si calò in un colpo solo pantaloni e mutande prendendosi in mano il cazzo. Si stava segando davanti al video di Monica che si masturbava come una forsennata.
Lei stava immaginando il cazzo di Mario e del nero in modo alternato, ma sapeva che poteva essere vista dal primo.
Poco alla volta la bottiglia si fece largo tra la carne che aveva ceduto sotto i potenti massaggi. Poi arrivò violento l’orgasmo che la stravolse nelle contorsioni. In quel momento anche Mario inondò la porta che aveva difronte con la sua potente sborrata.
E Luca? Luca stava lavorando.
La sera fu Luca a chiedere a Monica se si fosse divertita e ricevette ampia e rassicurante conferma.
- sai Mario era felicissimo che tu abbia trascorso la giornata da lui, mi ha detto che quando vuoi hai sempre disponibilità ad andare, con o senza di lui.
Non aveva dubbi, con ogni probabilità l’aveva vista dalle telecamere.
La mattina seguente, solito ritrovo per la corsa. Monica era un po’ più coperta del solito, pantaloncino a mezza coscia e maglietta tecnica con sotto il reggiseno sportivo.
Praticamente, rispetto alle ultime uscite uno scafandro.
- Mario non ti ho ancora ringraziato abbastanza per la giornata di ieri. Con la disponibilità di casa tua è stata fantastica giornata di relax e sono in debito di yogurt e frutta. Sono stata una scroccona, non so come sdebitarmi, fatti pure offrire un pranzo da Luca :-)
- Figurati, se vorrai passare qualche altro momento in tranquillità, non hai da che dirlo. Quando non ci sono puoi stare sola come in un eremo.
- Se non ti spiace ne approfitterò ancora, ho preso il sole, ho fatto il mio allenamento in acqua e mi sono anche letta una parte di uno splendido libro. La prossima volta se mi fai trovare una bollicina raggiungiamo il livello pro!
Risero tutti e tre insieme e finirono il loro allenamento.
Mario a casa fece ripassare tutte le registrazioni della giornata precedente salvandone una copia sul suo hard disk.
La qualità delle immagini era impeccabile e il soggetto delle riprese lo era ancor di più. Monica lo stava facendo impazzire, vederla poi nuda mentre si masturbava più volte nel corso della giornata lo mandò fuori giri. Si buttò nudo in piscina e pensando a lei si masturbò come un ragazzino.
Sapendo, per vie traverse che Luca sarebbe stato in trasferta due giorni lontano da casa, Mario fingendo di non sapere, organizzò una cena a casa sua, con l’intento di riuscire ad avere Monica sua ospite da sola.
- ciao Luca, mercoledì prossimo organizzo una cena con grigliata di pesce e bollicine, una cosa ristretta, se vi unite saremmo in compagnia anche di Marco, Barbara e sua sorella Enrica, quella che stanno cercando di appiopparmi a tutti i costi. Conto su di voi per salvarmi da una preoccupante “doppia coppia” :-)
- Mario mi spiace ma mercoledì sarò alla nostra sede di Londra e mi fermerò per una notte. Quando torna dalla piscina sento Monica, se non si è già organizzata magari viene volentieri, così non passa una serata da sola.
Quando tornò Monica la mise al corrente e nonostante sembrò non essere particolarmente felice rispose che ci avrebbe pensato, e che infondo in fondo la presenza di Marco e Barbara sarebbe stata garanzia di una bella serata. Erano infatti riconosciuti come ospiti eccezionali.
Mercoledì Monica era intenzionata a capire a che gioco stava giocando Mario e passò una serata piacevole gustando un’ottima cucina e bevendo qualche bicchiere di vino di troppo.
Marco e Barbara da parte loro continuavano ad insistere sulla situazione di single di Mario perché cercavano di “piazzare” la sorella di lei.
Enrica recitava la parte dell’oca giuliva, metteva in mostra il suo fisico cercando di conquistare Mario che sfuggiva come un’anguilla.
A fine serata se ne andarono tutti insieme, ma dopo pochi minuti
- Mario scusa, ho forse lasciato da te i miei occhiali da sole?
Dopo un momento
- si sono sul mobile in giardino, te li porto domani mattina o torni a prenderli?
- Se non ti spiace torno, domani mattina penso di non venire a correre.
- Ti aspetto, lascio il cancello aperto, sono in giardino a sistemare o a farmi un bagno
- Arrivo grazie
Monica aveva lasciato volontariamente gli occhiali da sole a casa di Mario, per poter avere la scusa di tornare e in due minuti lo raggiunse sul retro.
- scusa ma domani senza sarebbe stato un supplizio.
- Ti capisco, ho anche io lo stesso problema.
- Dai ti aiuto a sistemare, così in due facciamo prima
- Figurati non preoccuparti che per me non è un peso. Metto a posto tutto e poi mi faccio un bel bagno così mi rinfresco. Con questo caldo sto apprezzando sempre più il mio investimento.
- Veramente! Ti invidio questa sera è talmente calda che un tuffo sarebbe una manna dal cielo
- Se vuoi unirti non farti problemi
- E…. Non mi hai fatto portare il costume, e credo che non ne hai nemmeno da prestarmi, non abbiamo la stessa taglia :-)
- Certo che no, ma guarda che io lo faccio senza costume
Mario prosegui sulla falsa riga degli scherzi a tavola ma in cuor suo stava anche flirtando realmente con Monica sperando di potersi spingere oltre.
- su intanto sistemiamo che poi vediamo
Dieci minuti di lavoro e non c’era più niente fuori posto.
- Monica, o ti levi di torno o ti unisci a me. Adesso la cosa a cui ambisco più di ogni altra è un bagno in piscina.
- Come, hai come unico desiderio un bagno? Nemmeno una bella donna come me riuscirebbe a distrarti?
- Tu mi distrai anche già fin troppo.
E finendo la frase comincio a togliersi la camicia di lino e i pantaloni. Poi la guardò negli occhi e pensando che non poteva non provarci, si tolse l’intimo lanciandosi in acqua completamente nudo.
Non aveva acceso i faretti della piscina, quindi la visuale di Monica era compromessa dal buio.
- allora? Non vuoi farmi compagnia? Non avrai vergogna di me?
- Non ho vergogna di te, penso che ne avrò di me stessa.
Così dicendo sì lascio cadere il corto vestito e si sfilò il piccolo ma già bagnato slip, quella sera non aveva indossato il reggiseno.
Restò un momento ferma e poi si tuffò anche lei in acqua mantenendo la distanza da Mario.
Entrambe erano in silenzio e si guardavano da lontano.
- non dirmi che non stai meglio in acqua
- Certo che sto meglio, non sai nemmeno quanto
- Posso immaginalo, con questo buio quasi non ti vedo in faccia
Poi i due si avvicinarono e
- veloce, ti sfido sulla distanza di due vasche
Mario cercò di stemperare la situazione
- ci sto ma cosa si vince?
- Chi vince, vince chi è arrivato secondo. Chi perde è in debito
- Andata
Si posizionarono infondo alla vasca e via! Cominciarono a nuotare,
Monica molto più veloce di Mario, girò poco prima di lui e nella virata aveva già guadagnato un paio di metri. Concluse in netto vantaggio
- vittoria! Anche stanca e mezza brilla ti ho battuto…. Ma non sarai stato dietro ancora con il proposito di guardarmi il culo come alla mattina?
- Questa volta non ci ho pensato e francamente penso di essermi perso qualcosa di interessante.
- Non dire eresie, oramai conosci le mie forme meglio di mio marito
Mario non capiva cosa intendeva ma non gli interessava nemmeno troppo.
- quindi devo riscuotere il premio?
- Be, sì ma non è un obbligo
- No no, ma non intendo rinunciare. Mi avrai sicuramente sezionata ma io ancora non ho visto nulla. Quindi come premio da riscuotere voglio che tu esca dall’acqua e che senza coprirti si sdrai sul lettino, mani dietro al testa.
- Monica mi metti in imbarazzo, non te lo nego
- Mario hai perso e si paga pegno! Veloce su, che poi devo decidere per quanto tempo dovrò guardarti
Mario sorridendo uscì dall’acqua e dando le spalle a Monica raggiunse il lettino e si sdraiò mettendo in bella mostra la sua erezione.
Ne andava fiero e sperava che la serata potesse andare oltre.
- finalmente vedo in tutta la sua nudità quanto è stato ampiamente raccontato. E penso sia solo una parte della ricompensa che mi merito, soprattutto dopo lo spettacolo della scorsa settimana.
Mario aveva capito che Monica sapeva delle telecamere e… si era imbarazzato.
- sono convinta che riguardando lo spettacolo ti sarai segato alla grande, adesso vengo davanti a te, guardami e fammi vedere come ti seghi. Voglio vederti sborrare per me.
Monica si posizionò davanti a lui, sempre senza vestiti attendendo che lui cominciasse a toccarsi.
In un paio di minuti non aveva più un cazzo tra le gambe, sembrava fosse un palo!
- vuoi toccarlo? Guarda come è diventato grande grazie a te
- Continua, voglio vederti godere
Monica comincio a toccarsi il seno e Mario non restava impassibile a così tanto spettacolo.
- non ti alzare o me ne vado! Continua a segarti
Monica si scoprì anche autoritaria, la situazione la stava facendo eccitare da matti.
Si avvicinò ancora di più al lettino e mentre con una mano si stava toccando la figa grondante, con un piede cominciò a toccare il cazzo di Mario, da prima con piccoli e veloci tocchi, poi accompagnando il movimento della sua mano.
Mario stava impazzendo e quando lei accelerò il movimento con il piede, esplose sparando in aria cinque sei getti di sborra che in larga parte ricaddero sulla sua pancia e sul piede di Monica.
Lei si avvicinò a lui e gli mise il suo piede vicino alla faccia
- puliscilo! Tu lo hai sporcato e tu lo pulisci
Questo approccio, che non aveva mai sperimentato, lo stava eccitando ancora.
Non pienamente convinto cominciò a baciare il piede di Monica ma dietro sua insistenza non poté che leccare e ingoiare tutto il suo seme, compreso quello che lei sempre con il piede stava raccogliendo dalla sua pancia.
Monica era un lago, continuava a toccarsi ora i capezzoli, ora il sesso e continuava a vedere il cazzo di Mario che prendeva nuovamente vigore.
Solo quando vide che aveva nuovamente raggiunto le dimensioni di massima eccitazione si chinò su di lui prendendoglielo tra le mani e, avvicinandosi cominciò un lento movimento di lingua sulla sua cappella scoperta.
- non toccarmi o me ne vado subito
- Scusa, non mi muovo ma continua, prendimelo in bocca e se è un sogno non svegliarmi
- Zitto. Non darmi ordini. Questa sera fai quello che voglio io
Monica continuò la lenta masturbazione alternando a piccole leccare alla cappella e a qualche veloce ciucciatina al cazzo.
Poi se lo mise tra le tette tendo in bocca la cappella.
Mario era sull’orlo del delirio. Avrebbe voluto alzarsi, prendere Monica e scolarla con violenza ma non voleva perdersi quel momento paradisiaco.
Monica capì che era giunto al limite e si staccò completamente da lui.
- finisci da solo, forza vieni ancora
Quattro, cinque colpi ed esplose in un’alta potente sborrata.
Quando si girò verso Monica, lei si era già vestita.
Lo baciò sulla fronte
- grazie. Questa sera lo spettacolo l’ho visto io.
Poi abbandonò la casa di Mario.
“Che vergogna”!
A questo punto Monica non sapeva cosa fare. Scappare a casa e nascondersi, o giocare con Mario. Avrebbe poi raccontato tutto a Luca e si sarebbero fatti una gran scopata.
Cercò pertanto di capire dove puntavano le telecamere e soprattutto cerco di capire se ci fossero angoli bui. Senza destar sospetti fece il giro del giardino e capì che non c’era scampo. Angoli bui impossibile. Allora posizionò il lettino a favore di telecamera e riprese a prendere il sole senza nulla addosso come aveva fatto la mattina, solo che questa volta avrebbe offerto dei sicuri primi piani del suo sesso eccitato.
Lasciò passare una decina di minuti, poi tornò ad accarezzarsi il seno ed infine prese a masturbarsi con piacere pensando a Mario che avrebbe potuto controllare i video e godersi lo spettacolo.
Effettivamente Mario che non aveva ancora avuto molto tempo in ufficio, una volta ricevuto il messaggio da parte del giardiniere, incuriosito avviò l’app dal telefono per controllare il giardino. Le prime die telecamere rimandarono segnali statici riprendendo la parte anteriore della casa, alla terza vedeva Monica di schiena da lontano e zoomando non riusciva a capire con certezza cosa stesse facendo.
Allora andò velocemente sul mosaico delle telecamere selezionando quella frontale.
Rimase imbambolato, era meglio di un film porno.
Monica a gambe divaricate, completamente nuda che stava masturbandosi con una bottiglietta dell’acqua.
Gli divenne subito di marmo. Si alzò dalla sua postazione in open space e si diresse velocemente verso i bagni.
Entro in quello più lontano dalla porta e si calò in un colpo solo pantaloni e mutande prendendosi in mano il cazzo. Si stava segando davanti al video di Monica che si masturbava come una forsennata.
Lei stava immaginando il cazzo di Mario e del nero in modo alternato, ma sapeva che poteva essere vista dal primo.
Poco alla volta la bottiglia si fece largo tra la carne che aveva ceduto sotto i potenti massaggi. Poi arrivò violento l’orgasmo che la stravolse nelle contorsioni. In quel momento anche Mario inondò la porta che aveva difronte con la sua potente sborrata.
E Luca? Luca stava lavorando.
La sera fu Luca a chiedere a Monica se si fosse divertita e ricevette ampia e rassicurante conferma.
- sai Mario era felicissimo che tu abbia trascorso la giornata da lui, mi ha detto che quando vuoi hai sempre disponibilità ad andare, con o senza di lui.
Non aveva dubbi, con ogni probabilità l’aveva vista dalle telecamere.
La mattina seguente, solito ritrovo per la corsa. Monica era un po’ più coperta del solito, pantaloncino a mezza coscia e maglietta tecnica con sotto il reggiseno sportivo.
Praticamente, rispetto alle ultime uscite uno scafandro.
- Mario non ti ho ancora ringraziato abbastanza per la giornata di ieri. Con la disponibilità di casa tua è stata fantastica giornata di relax e sono in debito di yogurt e frutta. Sono stata una scroccona, non so come sdebitarmi, fatti pure offrire un pranzo da Luca :-)
- Figurati, se vorrai passare qualche altro momento in tranquillità, non hai da che dirlo. Quando non ci sono puoi stare sola come in un eremo.
- Se non ti spiace ne approfitterò ancora, ho preso il sole, ho fatto il mio allenamento in acqua e mi sono anche letta una parte di uno splendido libro. La prossima volta se mi fai trovare una bollicina raggiungiamo il livello pro!
Risero tutti e tre insieme e finirono il loro allenamento.
Mario a casa fece ripassare tutte le registrazioni della giornata precedente salvandone una copia sul suo hard disk.
La qualità delle immagini era impeccabile e il soggetto delle riprese lo era ancor di più. Monica lo stava facendo impazzire, vederla poi nuda mentre si masturbava più volte nel corso della giornata lo mandò fuori giri. Si buttò nudo in piscina e pensando a lei si masturbò come un ragazzino.
Sapendo, per vie traverse che Luca sarebbe stato in trasferta due giorni lontano da casa, Mario fingendo di non sapere, organizzò una cena a casa sua, con l’intento di riuscire ad avere Monica sua ospite da sola.
- ciao Luca, mercoledì prossimo organizzo una cena con grigliata di pesce e bollicine, una cosa ristretta, se vi unite saremmo in compagnia anche di Marco, Barbara e sua sorella Enrica, quella che stanno cercando di appiopparmi a tutti i costi. Conto su di voi per salvarmi da una preoccupante “doppia coppia” :-)
- Mario mi spiace ma mercoledì sarò alla nostra sede di Londra e mi fermerò per una notte. Quando torna dalla piscina sento Monica, se non si è già organizzata magari viene volentieri, così non passa una serata da sola.
Quando tornò Monica la mise al corrente e nonostante sembrò non essere particolarmente felice rispose che ci avrebbe pensato, e che infondo in fondo la presenza di Marco e Barbara sarebbe stata garanzia di una bella serata. Erano infatti riconosciuti come ospiti eccezionali.
Mercoledì Monica era intenzionata a capire a che gioco stava giocando Mario e passò una serata piacevole gustando un’ottima cucina e bevendo qualche bicchiere di vino di troppo.
Marco e Barbara da parte loro continuavano ad insistere sulla situazione di single di Mario perché cercavano di “piazzare” la sorella di lei.
Enrica recitava la parte dell’oca giuliva, metteva in mostra il suo fisico cercando di conquistare Mario che sfuggiva come un’anguilla.
A fine serata se ne andarono tutti insieme, ma dopo pochi minuti
- Mario scusa, ho forse lasciato da te i miei occhiali da sole?
Dopo un momento
- si sono sul mobile in giardino, te li porto domani mattina o torni a prenderli?
- Se non ti spiace torno, domani mattina penso di non venire a correre.
- Ti aspetto, lascio il cancello aperto, sono in giardino a sistemare o a farmi un bagno
- Arrivo grazie
Monica aveva lasciato volontariamente gli occhiali da sole a casa di Mario, per poter avere la scusa di tornare e in due minuti lo raggiunse sul retro.
- scusa ma domani senza sarebbe stato un supplizio.
- Ti capisco, ho anche io lo stesso problema.
- Dai ti aiuto a sistemare, così in due facciamo prima
- Figurati non preoccuparti che per me non è un peso. Metto a posto tutto e poi mi faccio un bel bagno così mi rinfresco. Con questo caldo sto apprezzando sempre più il mio investimento.
- Veramente! Ti invidio questa sera è talmente calda che un tuffo sarebbe una manna dal cielo
- Se vuoi unirti non farti problemi
- E…. Non mi hai fatto portare il costume, e credo che non ne hai nemmeno da prestarmi, non abbiamo la stessa taglia :-)
- Certo che no, ma guarda che io lo faccio senza costume
Mario prosegui sulla falsa riga degli scherzi a tavola ma in cuor suo stava anche flirtando realmente con Monica sperando di potersi spingere oltre.
- su intanto sistemiamo che poi vediamo
Dieci minuti di lavoro e non c’era più niente fuori posto.
- Monica, o ti levi di torno o ti unisci a me. Adesso la cosa a cui ambisco più di ogni altra è un bagno in piscina.
- Come, hai come unico desiderio un bagno? Nemmeno una bella donna come me riuscirebbe a distrarti?
- Tu mi distrai anche già fin troppo.
E finendo la frase comincio a togliersi la camicia di lino e i pantaloni. Poi la guardò negli occhi e pensando che non poteva non provarci, si tolse l’intimo lanciandosi in acqua completamente nudo.
Non aveva acceso i faretti della piscina, quindi la visuale di Monica era compromessa dal buio.
- allora? Non vuoi farmi compagnia? Non avrai vergogna di me?
- Non ho vergogna di te, penso che ne avrò di me stessa.
Così dicendo sì lascio cadere il corto vestito e si sfilò il piccolo ma già bagnato slip, quella sera non aveva indossato il reggiseno.
Restò un momento ferma e poi si tuffò anche lei in acqua mantenendo la distanza da Mario.
Entrambe erano in silenzio e si guardavano da lontano.
- non dirmi che non stai meglio in acqua
- Certo che sto meglio, non sai nemmeno quanto
- Posso immaginalo, con questo buio quasi non ti vedo in faccia
Poi i due si avvicinarono e
- veloce, ti sfido sulla distanza di due vasche
Mario cercò di stemperare la situazione
- ci sto ma cosa si vince?
- Chi vince, vince chi è arrivato secondo. Chi perde è in debito
- Andata
Si posizionarono infondo alla vasca e via! Cominciarono a nuotare,
Monica molto più veloce di Mario, girò poco prima di lui e nella virata aveva già guadagnato un paio di metri. Concluse in netto vantaggio
- vittoria! Anche stanca e mezza brilla ti ho battuto…. Ma non sarai stato dietro ancora con il proposito di guardarmi il culo come alla mattina?
- Questa volta non ci ho pensato e francamente penso di essermi perso qualcosa di interessante.
- Non dire eresie, oramai conosci le mie forme meglio di mio marito
Mario non capiva cosa intendeva ma non gli interessava nemmeno troppo.
- quindi devo riscuotere il premio?
- Be, sì ma non è un obbligo
- No no, ma non intendo rinunciare. Mi avrai sicuramente sezionata ma io ancora non ho visto nulla. Quindi come premio da riscuotere voglio che tu esca dall’acqua e che senza coprirti si sdrai sul lettino, mani dietro al testa.
- Monica mi metti in imbarazzo, non te lo nego
- Mario hai perso e si paga pegno! Veloce su, che poi devo decidere per quanto tempo dovrò guardarti
Mario sorridendo uscì dall’acqua e dando le spalle a Monica raggiunse il lettino e si sdraiò mettendo in bella mostra la sua erezione.
Ne andava fiero e sperava che la serata potesse andare oltre.
- finalmente vedo in tutta la sua nudità quanto è stato ampiamente raccontato. E penso sia solo una parte della ricompensa che mi merito, soprattutto dopo lo spettacolo della scorsa settimana.
Mario aveva capito che Monica sapeva delle telecamere e… si era imbarazzato.
- sono convinta che riguardando lo spettacolo ti sarai segato alla grande, adesso vengo davanti a te, guardami e fammi vedere come ti seghi. Voglio vederti sborrare per me.
Monica si posizionò davanti a lui, sempre senza vestiti attendendo che lui cominciasse a toccarsi.
In un paio di minuti non aveva più un cazzo tra le gambe, sembrava fosse un palo!
- vuoi toccarlo? Guarda come è diventato grande grazie a te
- Continua, voglio vederti godere
Monica comincio a toccarsi il seno e Mario non restava impassibile a così tanto spettacolo.
- non ti alzare o me ne vado! Continua a segarti
Monica si scoprì anche autoritaria, la situazione la stava facendo eccitare da matti.
Si avvicinò ancora di più al lettino e mentre con una mano si stava toccando la figa grondante, con un piede cominciò a toccare il cazzo di Mario, da prima con piccoli e veloci tocchi, poi accompagnando il movimento della sua mano.
Mario stava impazzendo e quando lei accelerò il movimento con il piede, esplose sparando in aria cinque sei getti di sborra che in larga parte ricaddero sulla sua pancia e sul piede di Monica.
Lei si avvicinò a lui e gli mise il suo piede vicino alla faccia
- puliscilo! Tu lo hai sporcato e tu lo pulisci
Questo approccio, che non aveva mai sperimentato, lo stava eccitando ancora.
Non pienamente convinto cominciò a baciare il piede di Monica ma dietro sua insistenza non poté che leccare e ingoiare tutto il suo seme, compreso quello che lei sempre con il piede stava raccogliendo dalla sua pancia.
Monica era un lago, continuava a toccarsi ora i capezzoli, ora il sesso e continuava a vedere il cazzo di Mario che prendeva nuovamente vigore.
Solo quando vide che aveva nuovamente raggiunto le dimensioni di massima eccitazione si chinò su di lui prendendoglielo tra le mani e, avvicinandosi cominciò un lento movimento di lingua sulla sua cappella scoperta.
- non toccarmi o me ne vado subito
- Scusa, non mi muovo ma continua, prendimelo in bocca e se è un sogno non svegliarmi
- Zitto. Non darmi ordini. Questa sera fai quello che voglio io
Monica continuò la lenta masturbazione alternando a piccole leccare alla cappella e a qualche veloce ciucciatina al cazzo.
Poi se lo mise tra le tette tendo in bocca la cappella.
Mario era sull’orlo del delirio. Avrebbe voluto alzarsi, prendere Monica e scolarla con violenza ma non voleva perdersi quel momento paradisiaco.
Monica capì che era giunto al limite e si staccò completamente da lui.
- finisci da solo, forza vieni ancora
Quattro, cinque colpi ed esplose in un’alta potente sborrata.
Quando si girò verso Monica, lei si era già vestita.
Lo baciò sulla fronte
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Poi abbandonò la casa di Mario.
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