Pensieri strani -2-
di
Mind
genere
masturbazione
Il lunedì mattina ripresero le loro sessioni di allenamento, sveglia all’alba e 10 km di corsa, Monica era raggiante più che mai, e volutamente indossò un reggiseno sportivo che sbagliò a comprare tempo prima. Non era una taglia in meno ma era molto stretto. Benché non risultasse comodo, schiacciava il seno come una seconda pelle e, prima di indossarlo si massaggiò per bene i capezzoli così da indurirli per bene per farli risaltare sotto la stretta protezione.
Completava l’opera un pantaloncino largo ma abbondantemente corto che era naturalmente indossato senza intimo, come si conviene a chi fa sport.
Luca si accorse dello strano abbigliamento ma fece finta di nulla anche se il suo cazzo non era propriamente indifferente. In cuor suo voleva capire cosa aveva in mente Monica ma senza dirle nulla, senza rompere quella strana dimensione che la stava prendendo in quei giorni.
Mario arrivò insieme a loro e iniziarono a correre lungo il solito percorso.
- Mario, sabato sei stato un ottimo padrone di casa, ti volevamo ringraziare per l’invito e per la divertente compagnia
- Figuratevi, anzi siete stati davvero carini, nonostante le mie cugine. Sanno essere veramente invadenti quando ci si mettono. Non vi dico come è finita la serata.
- Be, puoi non dirlo a Monica ma a me lo devi raccontare.
- A no, se sono cose sconce ne parlate quando non ci sono!
Sentenziò Monica in tono canzonatorio.
Mario ridendo raccontò che le due cuginette un po brille sono restate a dormire da lui, e che la domenica mattina ha dovuto faticare non poco a rispedirle a casa.
- e io che mi immaginavo chissà che cosa.
- Luca lascia stare, penso che siano state il sogno erotico di tutti i presenti uomini!
- Se per quello credo che anche qualche donna ci abbia fatto qualche pensierino. Sono due bombe sexy
- Monica, da te non me lo aspettavo! Anche tu sei rimasta colpita da loro? Guarda che non hai nulla da invidiarle! prosegui Mario voltandosi verso l’amica.
- Ma no, io sono ancora alla vecchia maniera, ma ho visto un paio di ragazze che non le perdevano d’occhio
- Sarà stata sana invidia per la loro abbondanza e sana gelosia per i compagni che avevano livelli di ormoni oltre ogni limite. Concluse alla fine Luca.
Intanto continuavano la corsa prendendo Luca la testa del gruppo Monica si posizionò al secondo posto offrendo a Mario un ampio visuale del suo culo che a causa di una “fortuita” rotazione del pantaloncino, lasciava abbondantemente scoperta mezza chiappa sinistra. Mario non era proprio indifferente, per un po’ fece finta di niente ma ad un certo punto allungò la mano prendendo una piccola parte di stoffa e tirandola leggermente per coprire la nudità di Monica.
Lei si girò di scatto, non arrabbiata ma sorridendo.
Il contatto con la mano di Mario l’aveva elettrizzata, era quanto aveva sognato. Oddio, forse aveva sognato altro ma era un buon passo.
Civettuola, mantenne il passo e sistemandosi il pantaloncino, oltre alla rotazione con una veloce mossa lo tirò verso l’alto di fatto mandandoselo tutto in mezzo alle chiappe. Girò ancora la testa e dopo pochi passi abbasso i bordi in una posizione normale.
Mario era stranito, Monica si comportava in modo differente dal solito, ma di questo ne era compiaciuto e il suo cazzo ancor di più, tanto che faceva fatica a nasconderlo.
Finirono il loro giro e prima di salutarsi
- ragazzi domani non ci sono, sono riuscito a far venire il giardiniere a finire il lavoro e mi ha chiesto di venire presto per il caldo, ore 7.00 al lavoro. Se vi va, quando finite il giro vi aspetto per una spremuta, anzi.. Luca se vuoi fermarti da me a lavorare, portati il costume.
- E vi lascio soli soletti? Non è che ci sono ancora in giro le due gemelline???
- Monica esagerata! Non sarai gelosa di Luca? Va bene, vi aspetto per la spremuta e per lo Smart working in piscina sarà per la prossima volta, la prima volta che Monica potrà venire a controllare di persona!
- La settimana prossima prenderò un giorno di ferie e mentre lavorate prenderò il sole :-)
- Questo non vale, saresti una grande distrazione!
Ridendo si salutarono, e si diedero appuntamento per l’indomani. Puntualmente finito l’allenamento e ancora tutti sudati si presentano a casa di Mario che li accoglie con un sorriso aprendo loro la porta indossando un largo pantaloncino ed una camicia.
- Tra poco ho un paio di call e devo presentarmi bene. Venite ho preparato una spremuta fresca.
Nel mentre si dirigono in cucina dalla cui vetrata possono osservare i due giardinieri all’opera. O meglio, i due giardinieri possono osservare Monica nel suo splendore, tanto che uno di loro, un Senegalese da un metro e novanta si distrae forse un po’ troppo e il suo capo lo richiama presto.
- Salim, il lavoro è da questa parte, concentrato o non andiamo più avanti!
- Si scusa, mi sono distratto
E bellamente si dà una sistemata al pacco.
Monica assiste alla scena e se ne compiace. Non fa quell’effetto solo al padrone di casa, e non solo Mario sembra avere delle grandi dimensioni da contenere.
- Luca forse non capisci come sei fortunato ad avere questo splendore al tuo fianco.
- Mario sei un adulatore!
- Sarà ma quando vai in giro così sei una distrazione unica!
- Sì sì, non credere, alla fine è tutto fumo e niente arrosto.
- Luca, non è che sei tu che non sai mangiare l’arrosto??
Monica stava apertamente provocando sia il marito che Mario. Il gioco la stava eccitando e i suoi capezzoli ne evidenziavano bene lo stato.
Da lì a poco si salutarono e arrivati a casa fu Monica a spogliarsi in un baleno e a spogliare Luca attaccandosi voracemente al suo cazzo.
Erano ancora nel l’ingresso e Luca scaricò la prima dose di sperma direttamente nella gola di Monica.
- Luca e questo è il tuo arrosto? Non dovrò far tutto da sola?
Mentre diceva queste parole entrò in doccia prendendo a masturbarsi con il doccino.
Il getto d’acqua colpiva con forza il suo clitoride mentre con l’altra mano si massaggiava energicamente le tette.
Luca entrò a sua volta nella doccia e aiutò Monica con le mani mentre il suo cazzo riprendeva vigore.
Prese ad insaponarla riponendo il doccino, si insaponarono a vicenda, lei con l’intento di rivitalizzare il suo cazzo, lui facendo scivolare le sue dita ora nella sua calda figa ora nel suo culo. Arrivò ad avere due dita per ogni buco quindi decise di appoggiare la sua cappella al buco del culo e spingere infilandosi completamente in lei.
Monica agevolava Luca piegandosi in avanti e prestando le sue tette al marito poi prese il flacone dello shampoo e cominciò a sfregarselo con forza sul clitoride. Era troppo grosso per poterla penetrare ma avrebbe voluto infilarsi qualcosa direttamente in figa.
Due minuti dopo Luca scaricò un’altra sborrata nel culo della moglie mentre lei raggiungeva l’orgasmo.
In pausa pranzo Luca, deciso ad andare oltre ordinò online una serie di giochi erotici, un paio di realistici cazzi di gomma, uno da 20cm e l’altro nero da 30. Aveva notato come guardava il giardiniere e sarebbe tornato in argomento. Poi prese un altro cazzo vibrante è un ovetto con telecomando.
Non sapeva se e come li avrebbe usati ma la cosa lo stava mandando fuori di testa.
Non gli restava che aspettare il corriere nei prossimi giorni.
Monica quel giorno al lavoro era distratta, Luca non l’aveva soddisfatta appieno, le restava un appetito sessuale represso e si rese conto di osservare gli uomini che incrociava sezionandoli. Si fermò al supermercato per una veloce spesa e, prima di scendere dall’auto si sistemò il vestito slacciandosi un altro bottone. Si guardò nello specchietto di cortesia e fece una cosa che solo qualche giorno prima non avrebbe mai fatto.
Si tolse il reggiseno lasciando libere le tette sotto quel leggero stato di cotone. Non era trasparente, la scollatura però adesso faceva la sua parte.
Dietro i suoi occhiali da sole, osservava gli altri clienti e quando trovava degli uomini intenti a far la spesa con le mogli cercava l’occasione di sporgersi nel carrello lasciando che il loro occhio cadesse nella sua scollatura.
Si accorse che uno di loro la marcava stretto, praticamente lo trovava in ogni corsia del supermercato e sentiva che la moglie lo stava rimproverando per la sua disorganizzazione.
Monica si mise a ridere e guadagnò l’uscita molto eccitata. Eccitata anche dall’acquisto di veduta che aveva fatto e che l’aveva vista misurare le zucchine, comprò infatti un paio di zucchine dalle dimensioni generose, con l’intento di pregustarne la loro interezza.
Che scema! Alla fine non lo avrebbe mai fatto.
Anche se una volta a casa, mentre riponeva la spesa in frigor tenne tra le mani una delle due zucchine e se l’appoggiò al ventre guardando dove le sarebbe arrivata sulla pancia…. Sicuri che non l’avrebbe mai fatto??
Luca non era in casa e Monica lavò per bene la zucchina e cominciò a mettersela in bocca, simulando un pompino. Piano piano se la spinse fino in gola, le dimensioni erano realmente troppo grandi ma tra le sue gambe cominciava a sentisi molto bagnata. Spompinava la zucchina e si masturbava con una mano, poi prese l’ortaggio e se lo puntò all’entrata del suo sesso e pian piano sfregava il clitoride entrando lentamente.
Sentì la macchina di Luca e velocemente si risistemò ma era un lago.
Poco dopo, mentre Luca si stava cambiando ricomparve completamente nuda e buttandosi sul letto disse solo
- scopami
Luca un po’ inebetito non si fece pregare e mentre il suo cazzo veniva risucchiato dalla calda figa di Monica, prese a stantuffarla baciandola appassionatamente.
Raggiunsero presto l’orgasmo e anche Monica si placò dalla sua eccitazione.
- Monica in questi giorni non ti riconosco. Non riesco a tenere i tuoni limiti. Non dovrò farmi aiutare da qualcun altro??
- Cerca di allenarti per bene o resterai indietro :-)
Si baciarono e ridendo tornarono quelli di sempre, anche sé entrambe avevano per la testa altro.
Due giorni dopo, mentre Luca era a casa ricevette il pacco con i giochi erotici, non perse tempo e aprì tutto come i bambini con i regali di Natale.
Lavò per bene i falli e si trovò ad armeggiare cazzi finti trovandosi a sua volta eccitato. Ma lo era perché teneva questi cazzi in mano o perché pregustava l’utilizzo con Monica? Anche a lui vennero questi pensieri, soprattutto quando provò a spompinare quello di colore.
Che pirla!
Non avrebbe detto niente a Monica, le avrebbe fatto la sorpresa alla prima occasione.
Il caldo in quei giorni era insopportabile. La sera arrivò un messaggio da a Mario
- Luca ciao, io lunedì non vado in ufficio, sposto lo Smart di mercoledì. Se ti va mercoledì andiamo insieme. Se vuoi venire da me lunedì, eviti il climatizzatore di casa tua.
Luca ci pensò un attimo, gli faceva piacere condividere il viaggio con il collega e alla fine, lavorare lunedì dal suo giardino (e dalla piscina) lo allettava quindi rispose:
- volentieri! Solo Monica che ha già messo giù il muso pensando che la mia abbronzatura prenderà il sopravvento
- A ma intanto non riesci a competere con lei. Dille di prendere ferie e viene anche lei. Mentre noi lavoriamo nessuno la disturba.
Monica non si fece pregare, aveva bisogno di staccare qualche giorno e si prese tre giornate di vacanza.
Lunedì mattina all’alba Mario mandò un altro messaggio
- prendere tutto il necessario, dopo l’allenamento fermatevi direttamente da me, doccia colazione e ci mettiamo al lavoro.
- Ok
Portarono le sacche con i cambi e con il materiale da lavoro, Luca si portò anche una camicia visto che nella giornata aveva un paio di videocall e doveva essere presentabile.
Partirono per un consueto allenamento da casa di Mario e fecero ritorno un’ora abbondante dopo.
Fu Monica ad entrare in doccia per prima, mentre i due uomini stavano preparando la colazione. Uscì indossando un bikini adatto alla giornata intensiva di sole, coperta da un leggero vestitino da spiaggia, capelli bagnati come si conveniva in quelle calde giornate.
- Luca vai pure a lavarti, ne approfitto anche io al piano superiore.
In cinque minuti erano tutti intorno al tavolino a bere una spremuta e mangiare dei toast.
Poco dopo, i due uomini iniziarono il loro lavoro mentre Monica prendeva posto sul lettino al sole dietro l’angolo. Coperta alla vista dei due, già impegnati nelle loro call, ne approfitto per prendere una mezz’ora di sole in topless.
A metà mattina il caldo si stava facendo sentire e Luca e Mario ne approfittarono per una breve pausa, acqua fresca e tuffo in piscina a loro si unì Monica che non vedeva l’ora di buttarsi in acqua ma non voleva disturbare il lavoro degli uomini.
Uno alla volta si cambiarono nel piccolo locale che aveva ricavato con la ristrutturazione, dove aveva creato una doccia di servizio alla piscina.
Solo Monica restò in acqua a nuotare, lei non doveva certamente lavorare.
Il costume non era certamente dei più adatti a nuotare come era abituata a fare Monica.
Il piccolo bikini brasiliano fu presto scalzato dalle sode tette mentre il laccetto dello slip ad un certo punto cedette perdendosi nella vasca.
Monica praticamente nuda si fermò di colpo cercando nel miglior modo di recuperare costume e decenza. Non sfuggì a Mario che non era particolarmente impegnato sul lavoro, mentre il marito Luca stava partecipando ad una call e non si accorse di nulla.
Arrivo in poco tempo l’ora di pranzo e il trio si posizionò in costume sotto il portico mangiando una fresca caprese.
- ragazzi non voglio sballare la vostra tabella alimentare, ma con questo caldo ho pensato di aprire una bollicina.
Senza aspettare consenso Mario aprì un fresco franciacorta e né versò tre bicchieri. E concluse con un secondo giro vuotando la bottiglia.
- Mario il tuo giardino è fantastico e la tua piscina è splendida anche per il nuoto.
- Quando vuoi è a tua disposizione, mercoledì se lo desideri, ti lascio le chiavi e mentre andiamo in ufficio puoi stare tranquillamente in piscina. Nuota e prendi tutto il sole che vuoi.
- Scherzi? Veramente mi lasceresti il tuo giardino?
- Monica nessun problema, non c’è nessuno e nessuno ti rompe le scatole se vuoi star qui passi con Luca la mattina e hai tutto il giorno a tua disposizione.
Monica era eccitata solo dal potersi godere quell’angolo di relax, potendo anche nuotare sarebbe stato il top e così mercoledì mattina, in accordo con suo marito arrivò a casa di Mario con la sua borsa contenente le creme, un libro che stava leggendo e un paio di riviste, decisa a godersi la giornata.
E così fece. Una bella spalmata di protezione, sdraio e libro. Si posizionò ancora nell’angolo della casa con il sole della mattina e controllato di non poter essere vista proprio da nessuno, grazie alla folta ed alta siepe e alla lontananza delle altre case con solo il piano terra, dopo una mezz’ora si tolse alche lo slip restando a prendere il sole completamente nuda.
Gli piaceva tantissimo sentire i raggi del sole scaldarla, sembrava che le si stesse abbronzando anche l’interno della figa. Quella situazione la stava eccitando oltre modo e cominciò a giocherellare con il suo sesso, accarezzandolo e allargandone l’ingresso per agevolare il sole. Dopo una ventina di minuti aveva le gambe oscenamente aperte e si stava masturbando con due dita mentre con la mano sinistra posizionata sotto il suo sedere si era infilata un dito nel culo.
Naturalmente non durò molto e si abbandonò sulla sdraio per riprendersi.
A metà mattina gli arrivò un messaggio da Mario
- Monica ciao, per qualsiasi necessità fai come fossi a casa tua, se vuoi mangiare qualcosa in frigor trovi un di tutto. Una sola cortesia, mi ha appena chiamato il giardiniere, deve scaricare due sacchi di terriccio, gli ho detto di passare perché altrimenti non lo avrei rivisto per un mese. Scusami dovresti solo aprirgli il cancello. Scarica senza entrare e se ne va. Se vuoi non andare nemmeno davanti.
- Figurati, nessun problema. Per punizione ti svaligerò il frigorifero.
Monica pensò al giardiniere di colore e d’istinto si mise ancora la mano tra le gambe. Per calmare i suoi bollori si buttò in piscina a cominciò a fare le sue solite 50 vasche.
Nuotare nuda le faceva un effetto strano, e anziché calmare la sua eccitazione la stava notevolmente aumentando.
Poi uscita dall’acqua si asciugò nel telo ed entrò in cucina per un sopralluogo al fine di organizzare il pranzo.
Aprì il frigorifero e prese uno yogurt e trovò anche della frutta. Prese due pesche e una banana. … già la banana…. Perché ogni cosa era così provocante? Tornò in giardino, mangiò lo yogurt e stando sulla sdraio se ne rovesciò inavvertitamente un po’ sui seni. Il freddo dello yogurt fu come una frustata, risvegliò i suoi istinti e prese la banana cominciando prima ad insalivarla per bene e poi ad infilarsela poco alla volta nel suo sesso. La faceva scorrere piano piano dentro e fuori e quando si accorgeva di avvicinarsi all’orgasmo si fermava lasciandola ben piantata dentro di lei.
E proprio era intenta a darsi piacere sentì fermarsi un furgone e suonare al campanello.
Il giardiniere!
Di corsa sfilandosi la banana si infilò il suo costume e si avvolse in vita un telo andando ad aprire al giardiniere.
Era ancora il senegalese che aveva visto l’altra volta e anche lui rimase di stucco vedendo quella bionda mozzafiato ad aprirgli il cancello.
- buongiorno signora devo scaricare due sacchi di terriccio,
- Sì si faccia pure, Mario mi ha detto che sa già dove posizionarli.
- Certo signora
Cosi dicendo prese un sacco e entro nel giardino portandosi sul fianco dove aveva il lettino.
- signora le spiace se sistemo il signore mi ha detto di lasciare tutto ma in dieci minuti sistemo.
Così facendo, senza poter ribattere si dirige verso l’angolo estremo del giardino e aperto il sacco comincia a sistemare il terriccio per terra. Monica non lo perdeva di vista, non tanto per quanto stava facendo, più che altro perché sotto quella canottiera si intravvedeva un fisico scolpito, bicipiti e addominali da paura. E lo stretto pantaloncino da lavoro dava certezza alle abbondanti misure che aveva già notato.
- il signore sarà contento, così non si vedono più gli scavi e il giardino è bello
- Che scavi?
Disse subito di rimando Monica pensando che l’erba sintetica non ha necessità di impianto di irrigazione.
- irrigazione dell’aiuola e video sorveglianza, acqua e luce che non vanno insieme.
Il sudore stava facendo aderire ancor di più la canottiera sulla schiena dell’uomo e Monica sentiva le gocce scendere lungo le sue gambe, solo che non sapeva se fosse sudore o ben altro.
Avrebbe voluto farsi scopare per terra come un animale da quel grosso operaio, quasi non si riconosceva.
- se ha bisogno, sono in casa un momento, finisca pure
Andò a prendere il secondo sacco e nel frattempo si tolse anche la canottiera. Monica lo osservava dall’interno non vista mentre si stava dando ancora piacere con la banana che oramai scompariva quasi completamente dentro di lei.
- signora ho finito, posso lavarmi le mani?
Monica di scatto si ricompose, la figa le stava abbondantemente grondando di umori e sbucciando la banana uscì dalla casa facendo segno all’operaio al lavello posizionato in giardino.
- faccia pure, ci mancherebbe. Vuole anche dell’acqua
- Se ha una bottiglietta non dico certo di no.
Monica prese l’acqua e si avvicinò all’uomo che ringraziando la apri dando una lunga sorsata.
Che fisico e che cazzo aveva tra le gambe!
- Grazie
- Grazie a lei, non ho un giardino ma se lo avessi avuto l’avrei chiamata volentieri
- Signora, faccio anche altri lavori, le lascio il mio numero, se ha bisogno in casa mi chiami.
Così facendo, e con un sorriso stampato, gli porse un biglietto da visita prese dalla tasca mentendo ancor più in risalto il grosso pacco.
Monica restò nuovamente sola e soltanto in quel momento pensò a quanto aveva detto il giardiniere… “impianto di video sorveglianza”!
Fece un rapido giro per il giardino e notò le piccole telecamere che Mario aveva fatto installare per tenere sotto controllo la casa, coprivano il perimetro del giardino puntando la casa.
In questo modo avrebbe visto con certezza eventuali effrazioni… in questo modo avrebbe visto con certezza anche le performance della mattina!
“Che vergogna”!
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