Pensieri strani

di
genere
trio



La moglie di Luca aveva 28 anni, sposata da otto. Francamente si era sposata troppo giovane, aveva mancato tutte le esperienze di una ragazza, aveva avuto poche storie e l’unico vero uomo era stato proprio suo marito.
Bella era bella, 170 cm bionda naturale con due splendidi occhi verdi, una terza abbondante e bella soda faceva da contraltare al suo meraviglioso culo. Bello, levigato da ore e ore di allenamento, Monica correva almeno un paio d’ore al giorno e bilanciava con esercizi di allungamento e nuoto almeno una volta a settimana. D’altra parte era in competizione con suo marito che ha sempre messo il suo fisico al primo posto, forse anche prima della moglie che effettivamente era un po’ trascurata.
Dal canto suo Monica non avendo provato particolari esperienze si accontentava di quanto suo marito poteva garantirle e di un paio di scopate a settimana.
Fu quando alle loro corse mattutine si unì un nuovo collega di Luca che le cose cambiarono.
Luca e Mario lavoravano insieme per un’azienda informatica, tre giorni la settimana in Smart e due giorni in presenza a mezz’ora di strada, Mario che viveva vicino alla coppia si era da poco appassionato al running e condividendo l’interesse sportivo con Luca si unì ben presto agli allenamenti.
Complice la bella stagione, Monica una mattina si presentò fasciata da corti pantaloncini e da un reggiseno sportivo, ventre piatto in bella mostra con una leggera abbronzatura rimediata dalle lampade dell’estetista, capelli naturalmente legati in una coda.
Sarà stata l’abbondante porzione di corpo nudo, sarà stata la primavera che risveglia gli ormoni ma Mario non staccò gli occhi dal culo di Monica correndo sempre tre passi dietro di lei.
- muoviti lumaca, questa mattina non ce la fai?
Luca lo spronava ma di rimando Mario
- non è il fiato o la gamba che mi tradisce, è più che altro la vista. Monica scusa ma oggi mi hai mandato in crisi
- non fare lo stupido, mettici dell’impegno


Risero tutti e tre e finirono non senza fatica l’allenamento mattutino, si salutarono e si diressero verso le loro case.
- ma hai visto? Oggi era veramente in difficoltà, ma non ho fatto niente per provocarlo
- ho visto, ho visto. E se non ho visto male, dalla sue erezione, tra due minuti si starà tirando una sega ripensandoti

Monica arrossì, non era abituata nemmeno a questi commenti da parte di suo marito. Entrarono in casa e si spogliò infilandosi sotto la doccia, lei doveva andare al lavoro e non aveva tanto tempo.
Tempo due minuti Luca entrò a sua volta nella doccia e senza tanti preamboli e con una vistosa erezione si unì a Monica penetrandola da dietro mentre le teneva con forza le tette.
Durò si è non trenta secondi. Monica rimase spiazzata dal suo comportamento ma anche un po’ delusa dal fatto che non aveva minimamente goduto del momento.
- ma che ti prende oggi?
- mi stavo immaginando Mario con il cazzo in mano che pensava a te, effettivamente sei uno schianto. Non ho resistito nemmeno io.
- non capisco, ti sei eccitato pensando a lui che si eccitava? O, ma non starai diventando gay?

- tranquilla, mi piace sempre la gnocca, mi piaci sempre tu ma mi sono eccitato pensando che un’altro uomo si eccitasse tanto con te.
- tu non sei normale.
E detto questo finì di sistemarsi uscendo di corsa.
Luca e Mario si misero al lavoro dalle rispettive case, lavoravano su progetti diversi ma a metà mattina Luca scrisse un messaggio a Mario, curioso delle sue reazioni.
- tutto bene? Ti sei ripreso? Per pranzo pensavo di andare al bar all’angolo e mangiarmi un insalata, ti va di farmi compagnia?
- sì sì, ok mi sono rimesso in forma, concentrato e senza distrazioni. Per pranzo ho preparato delle mozzarelle e pomodori, se vuoi passa da casa mia, mangiamo comunque insieme così ti chiedo un consiglio, sto sistemando in giardino e ho alcune idee ma non so decidermi.

All’ora di pranzo Luca raggiunge in bicicletta casa di Mario, una villetta a schiera, con un giardino di testa che la rende estremamente unica e che tra i vari progetti di Mario voleva dotare di una piccola piscina, toccasana per la stagione estiva.
Trascorsero un’ora insieme pranzando e discutendo del giardino
- sai, una piccola piscina sarebbe una manna dal cielo anche per il lavoro. Potrei attrezzare l’area subito fuori casa con tutto quanto necessario al lavoro e avere la piscina a disposizione per una veloce rinfrescata. Pensavo di tenerla sufficientemente lunga per poter anche fare qualche vasca, magari ridimensionando la larghezza. Il giardino è sufficientemente grande e tagliar l’erba non è certo il mio sport preferito.

Nessun allusione alla moglie e nessun’altra divagazione, trascorsero un’ora in serenità e si salutarono tornando al lavoro.

Monica ripensò al comportamento di suo marito, alla fugace scopata e all’eccitazione di Luca vedendo Mario eccitato. Poi pensò a come aveva fatto eccitare Mario… al lavoro non aveva tante tentazioni o distrazioni, lavorava in un ufficio con solo altre tre donne, attempate con figli e con fisici assolutamente non competitivi.

La sera fu lei a tornare sul discorso
- domani mattina a correre devo mettermi in burka? O pensi che il “tuo amico” riesca a resistere?
- sciocca! Oggi eri francamente “tanta roba”, se non fossi mia moglie, sono convinto che ti avrebbe fatto delle forti avance.

La mattina dopo Monica si presentò vestita ancora come il giorno precedente, unica variabile il reggiseno che, di colore giallo e leggermente più leggero metteva in evidenza i capezzoli.
Mario non rimase impassibile
- Monica metti a repentaglio le mie coronarie. Oggi sarà meglio che stia io davanti, tiro il gruppo così non mi distraggo.
Risero tutti e tre, ma correndo i loro 15 km ogni tanto scappava una battuta e ogni tanto Monica passava in testa tra il disappunto di Mario.
- Luca…. Richiama tua moglie! Monica in coda al gruppo o, se vuoi stare in mezzo, nessun problema ma non davanti a me!
- a quelle parole, Luca pensò a Monica in mezzo a loro, ma trapanata dai loro cazzi contemporaneamente. Non aveva mai avuto pensieri che coinvolgevano sua moglie con altri uomini ma la cosa lo stava eccitando eccome.
Correndo si sistemò l’erezione e la fece notare anche a sua moglie che di rimando gli diede un pizzicotto sul sedere.

Finito il loro giro si fermarono per un saluto e Monica sistemandosi i pantaloncini fece cadere l’occhio anche sull’erezione di Mario.
E che cazzo! Pensò tra sé.

Entrarono in casa, e insieme si infilarono in doccia, Monica era eccitata e non perse tempo infilandosi prima in bocca il cazzo di suo marito che venne in un istante e poi, subito ritornato duro, facendosi scopare come il giorno prima. Fortunatamente anche lei raggiunse un orgasmo.
- Monica, cosa ti è preso?
- ma si, ero eccitata anche io, ma hai visto Mario che non perde occasione e che erezione aveva? Non vorrei dire, ma deve avere un cazzo doppio del tuo. Hahahahah. Scherzo, sai che sei il mio unico amore.

Anche Luca aveva notato le dimensioni, d’altronde sotto quegli stretti pantaloncini che poco da nascondere.

La giornata trascorse con Luca poco impegnato nel lavoro ma attivo sul web a cercare video porno con due uomini e una donna o con donne e mariti voyeur e si segò ancora una volta. Era veramente preso male.
E Mario? Vi starete chiedendo, Mario che fine ha fatto?
Mario quando entrò in casa si buttò sotto la doccia e si perse in una sega incredibile pensando al culo di Monica e a quanto avrebbe voluto sfondarglielo, il suo cazzo era effettivamente grande e riusciva ad infilarlo completamente solo in culi pronti e preparati.
Nei giorni seguenti completò il suo progetto del giardino e organizzò i lavori, che dovevano essere veloci e precisi.
Per seguirli dovette assentarsi dalle corse quotidiane per una quindicina di giorni prendendosi un paio di settimane di ferie e seguendo in prima mattina le imprese.
Sarebbe andato a correre nel primo pomeriggio da solo.
Le mattine di Luca e Monica si succedevano normalmente, avevano però perso quella carica erotica che nei giorni precedenti li avevano portati a fare delle docce comuni.
Un giorno di presenza in ufficio di Luca lo portò ad dover uscire di casa troppo presto e Monica pigramente decise di non andare a correre da sola, le giornate che si erano oramai notevolmente allungate lasciavano come alternativa il tardo pomeriggio e così fece.
Tornata dal lavoro, si cambiò e partì per la sua corsetta quotidiana. A metà del suo percorso, incontra Mario, di ritorno dal suo allenamento.
Si scambiarono un veloce saluto, nulla di più e Monica ci restò un po’ male, avrebbe gradito scambiare due parole.
Erano però concentrati nella loro attività sportiva.
La sera, mentre era a tavola con suo marito Luca, arrivò un messaggio da Mario
- ciao Luca, porgi le mie scuse a Monica, oggi ero di fretta e l’ho proprio salutata male. Se non avete niente da fare e volete passare per un caffè, vi faccio vedere i lavori che sono quasi conclusi.
Luca e Monica decisero di accettare e un ora dopo erano a casa di Mario che orgoglioso dei suo nuovo giardino e della piscina fece vedere il risultato quasi ultimato e la trasformazione degli spazi esterni.
- nei prossimi giorni dovrebbero terminare tutto, posare l’erba sintetica e finalmente riuscire ad inaugurare la piscina. Se sabato prossimo tiene il tempo, cosa ne dite di una grigliata e di un bagno? Pensavo di allargare l’invito a qualche amico e trovarci in una decina per birra e salamella….
- E naturalmente programmiamo per domenica una sessione doppia di allenamento per smaltire tutto.
- Luca non essere pesante, aggiunse Monica, troveremo modo di smaltire ma gustiamoci anche il piacere della carne.
E si mise a ridere.
Mario da buon padrone di casa offri il caffè e vista la rigidità di Luca se ne guardò bene dal proporre birra o amari.
Luca e Monica tornarono a casa e lodarono l’intervento di Mario sul giardino.
- certo che si è creato una bella alternativa, una piscina niente male al riparo da ogni vicino.
- Qualche volta vedremo di scroccargli la piscina, così evito di andare fino al centro sportivo per nuotare…. Disse Monica guardando Luca.
Nei giorni seguenti terminò i lavori e puntualmente arrivò l’invito per la grigliata di Sabato.
- sabato a pranzo Griglia, e possibilità di inaugurare la piscina. Portate il costume

Erano presenti in undici, oltre ai nostri tre amici, altre tre coppie, amici di Mario e due ragazze che si scoprì essere gemelle, solo il taglio di capelli e il diverso colore della tintura le rendevano diverse, fisicamente erano uno schianto. Laura e Sara avevano 25 anni, cugine indirette di Mario e dotate entrambe di una quarta abbondante. Furono le prime a lanciarsi in piscina, si tuffarono cercando di mantenere le grosse tette nei piccoli costumi mettendo in bella mostra i loro sederi sodi entro i quali si perdeva la piccola striscia di tessuto.
Le altre ragazze le guardarono con sospetto mentre un paio di amici di Mario, forse quelli più alticci, si spogliarono e si tuffarono anche loro in piscina seguiti dopo poco dalle rispettive fidanzate che tenevano sotto controllo i rispettivi uomini.
- Luca, Monica non entrate? Mario si rivolse ad entrambe mentre porgeva loro due bottigliette di birra chiara.
- Magari dopo, ma non penso di fare il bagno. Risposte veloce Luca.
Poco dopo anche Mario era in acqua indossando uno slippino da nuoto.
Monica osservata al fianco di Luca mentre conversavano con l’altra coppia di amici.
Le due sorelle intanto avevano preso a fare casino in acqua, ballando e schizzando chi ancora non era entrato.
I loro costumi erano messi a dura prova nel tentativo di contenere tanta esuberanza.
- dai ragazzi! Cosa dobbiamo fare? Uscire e buttarvi in acqua vestiti? Forza!
Sara e Laura erano le vere animatrici del pomeriggio.
- dai Luca, entriamo anche noi o va a finire che facciamo la figura degli stronzi
alla fine anche loro si spogliarono ed entrarono in acqua.
Laura faceva la sua figura, anche se con un costume più casto, non era da meno, nel fisico alle due gemelle, e anche gli altri maschietti se ne accorsero. Luca indossava un paio di boxer che celavano la sua timida erezione.
Le due esuberanti sorelle presero a giocare con il padrone di casa e tra una strusciata e l’altra, tra un lancio della palla e lo schizzo d’acqua, le loro tette erano sempre e più il punto d’attrazione dei ragazzi che, chi più chi meno, non restarono impassibili.
Lo slippino di Mario era però il meno adatto a celare l’eccitazione e il grosso cazzo prendeva sempre più forma, attirando l’attenzione delle invitate. Non fu solo Monica ad essere distratta dal contenuto degli slip, la ragazza che stava chiacchierando con Monica che ad un certo punto se ne uscì con
- cavolo ma cos’ha Mario in mezzo alle gambe? Sembra l’uccello di un cavallo! Beata chi se lo cavalca
Monica non riuscì a replicare se non con un sorriso ma il suo sguardo restava fisso tra le gambe di Mario che pur fingendo vaghezza se ne accorse eccome, tanto che non smetteva di crescere la sua eccitazione.
Vedere che Monica lo stava fissando in quel modo non fece che mandarlo su di giri.
Scherzando prese Laura per i fianchi e si strusciò per bene al sul culo, sua sorella volle fare lo stesso e ridendo canzonò i ragazzi
- forza, chi di voi vuole fare un giro sull’albero della cuccagna? Chi ha il coraggio?
- Dai Mario ma anche tu… vuoi farci sfigurare tutti?
- Signore… ecco a voi il motivo per cui abbiamo smesso di giocare a calcetto! Manifesta inferiorità. Andavamo a casa con i complessi
L’alcool aveva sicuramente fatto la sua parte, ma sicuramente la parte migliora l’avevano fatta le due sorelle.
Tutti ridevano e la nuova amica di Monica avvicinandosi
- mio marito mi aveva parlato delle sue dimensioni, ma non credevo fossero così interessanti… la prossima volta che confesserà la sua voglia di farlo in tre, gli proporrò Mario, altro che mia cugina … hahahah
Monica prese a ridere a sua volta ma dentro di sé pensò che o era lei non normale o era l’unica ad esserlo in un mondo di diversi. Non aveva mai pensato a condividere suo marito, ma men che meno ad essere condivisa o a tradirlo. Monica era una ragazza semplice, sapeva di essere bella, ma non ne aveva mai colto le diverse sfumature.
La giornata pian piano si concluse e tutti tornarono alle loro abitazioni, felici e contenti di un pomeriggio passato in compagnia.
- Monica, oggi mi sono venuti dei complessi. Mario ha sfoderato un cazzo animalesco e siete state tutte ipnotizzate.
- Ma cosa dici? Ci siamo fatti tutti due risate, voi per primi.
- Sì ma ho visto come eri attenta alla mercanzia, niente da poter competere tra le mie gambe
Luca cominciò questo discorso mentre andavano a letto, e dopo queste parole si tolse i pantaloncini del pigiama cominciando a masturbarsi da parte a Monica che per rassicurarlo si sostituì cominciando una lenta ma piacevole sega.
- stupido, non credo sia la dimensione che conta il troppo stroppia.
- Però lo guardavi eccome
- Certo, non ne ho mai visti di quelle dimensioni
- E ti piacerebbe vederlo?
- Non ne faccio una malattia, la Marta invece oggi mi diceva che ci avrebbe volentieri fatto una cavalcata
- Marta? Ma pensa… non credevo fosse una che diversifica
- Non credo lo faccia ma suo marito vorrebbe allargare il gruppo… con la cugina mi diceva :-)
Il cazzo di Luca era oramai al massimo dei suoi livelli e la lenta sega di Monica lo stava portando inesorabilmente a venire. Al che allungò a sua volta le mani sul sesso della moglie e si girò per leccargliela. La trovò già ben umida, e non appena prese a leccarle le grandi labbra Monica iniziò a gemere eccitatissima.
- si, continua, mi piace
Luca pian piano le allargò le grandi labbra facendo scorrere la lingua su tutta la sua morbida figa depilata, a Luca piaceva da morire leccarla, e a Monica piaceva da morire farsela leccare da Luca.
Poi iniziò a dare delle larghe leccate intervallandole a piccoli soffi che avevano l’effetto di uno stimolatore. Ogni volta che lui soffiava sulla sua fuga bagnata, il freddo martellava il cervello di Monica.
Piano piano iniziò ad andare più in profondità, la sua lingua entrava come un piccolo cazzo nella figa di Monica e indugiava nell’entrare o nell’usciere sul clitoride che veniva stimolato.
Monica era in estasi, le mani, ma soprattutto la lingua di Luca erano spesso meglio di una scopata, e quella sera era una di quelle volte. Luca alternava la lingua alle dita, uno, due, tre, quattro dita alla volta entravano e uscivano da quella calda caverna di carne che era sempre più bagnata dalla sua saliva e dagli umori di Monica.
Poi mentre leccava avidamente prese a stimolare il buchino di Monica, con un dito che poco alla volta si faceva strada, poi grazie agli umori e alla saliva che ben lubrificavamo, prese a lavorare il culo della moglie con due dita e alla fine con tre.
In quel momento Monica esplose in un orgasmo tenendo la faccia di Luca ben schiacciata alla sua figa grondante e spingendo ancor di più il suo culo sulle dita di Luca che erano oramai completamente dentro di lei.
Non appena si riprese un attimo, lo guardò negli occhi e gli disse
- mettimelo nel culo, ti prego
Non era facile sentire queste parole da Monica, da che scopavano insieme (quasi otto anni), sarà stata la quinta volta che succedeva. Di contro almeno un centinaio di volte, l’invito era stato declinato.
Luca non si fece pregare, si mise dietro di lei e senza tanti preamboli infilò in cazzo fino alle palle nel culo di Monica che era già ben largo con il lavoro fatto dalle sue mani.
Cominciò a pomparla da dietro spingendo affondo, come se volesse entrare completamente in lei che nel mentre si masturbava come una forsennata il clitoride. Luca non durò tantissimo, e quando Monica sentì arrivare il momento
- vienimi nel culo, non uscire ma non smettere di spingere, scopami nel culo, più forte più forte… voglio venire anche io..
Dopo poco anche lei raggiunse l’orgasmo sfilandosi dal cazzo del marito. Restò a pancia in giù un paio di minuti per riprendere fiato poi si alzò andando in bagno a lavarsi.
Quando tornò a letto Luca la abbracciò e stingendole da dietro le tette, le sussurrò all’orecchio
- sei stata meravigliosa, stavi pensando di farlo in tre?
- Si si pensavo di prenderlo nel culo da Mario!
- Veramente?
- Stupido! Lo sai che amo solo te e mi basti.

Si addormentarono ma entrambe pensarono che forse le parole erano la realtà.
Luca pensò a quanto sarebbe stato bello vedere Monica in estasi sessuale, quando sarebbe stato bello averla un po’ più porca.
Monica pensò a come sarebbe stato prendere quel grosso cazzo, e a come sarebbe stato essere presa da due cazzi contemporaneamente… si mise una mano tra le gambe e sentì che si stava bagnando ancora.

Segue.
(Mi sono divertito a scrivere questo racconto, forse un po’ troppo romanzato. Fatemi sapere se posso continuare sullo stesso filone o se la seconda parte deve essere più “cruda”, solo carne :-) )
scritto il
2025-08-18
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