Gusto di figa

Scritto da , il 2021-11-19, genere saffico


SCHERMAGLIE


ANITA - Non è un segreto che io sia lesbica. È stato un percorso graduale che, partendo da esperienze etero, oggi che compio quarant’anni, mi ha condotto felicemente alla consapevolezza di ciò che veramente mi corrisponde: nelle femmine ho riposto il mio soddisfacimento, nella bellezza dei corpi di donna, nella loro sensibilità, nel non essere ossessionate dall’erezione, nella loro capacità di provare multipli orgasmi. Certo resta la voglia di essere fottuta, la dannata voglia, ma a questo si trova rimedio. In materia di sesso sono decisamente appassionata, addirittura assatanata - mi dicono - e sempre a caccia di nuove esperienze. Ho attraversato varie fasi: da quella onnivora e poco selettiva nelle scelte dei miei obiettivi, ad altre in cui le mie finalità erano ben definite. Recentemente mi sono appassionata a ragazze molto giovani, spesso alle prime esperienze lesbiche: è fantastico gustare quei corpi ancora acerbi, il profumo delle loro fighette fresche e deliziose, il sapore del loro miele intimo nella mia bocca, il dirigere i loro primi passi in questo piacere facendole vibrare come strumenti musicali in attesa solo di essere accordati.
Da un anno lavoro presso la mia nuova azienda con grande profitto e sono presa da una nuova bruciante concupiscenza: Stefania. Lei è una stupenda, calda femmina di 48 anni, mora dai capelli morbidi, ondulati, volto illuminato da un fantastico sorriso, sposa fedele e madre di solidi principi. Non so cosa darei per portarmela a letto, affondare le mani nelle sue soffici curve e spingermi fra le sue cosce per rapirle odori e sapori che immagino inebrianti. Non è certo un obiettivo agevole, ma non desisto per questo. La mia corte è assidua e a volte abbastanza esplicita ma non son riuscita ancora a far breccia nelle sue difese, anche se…….

STEFANIA - Anita, la nuova collega, mostra un interesse spiccato per me e non ne fa mistero. Lei è una donna molto interessante dai lineamenti regolari e dall’espressione decisa, alta asciutta, pratica sport regolarmente, ha capelli corti color biondo cenere, sempre molto elegante. Spesso sono stata oggetto di attenzioni e profferte amorose da parte di colleghi - peraltro sempre rispedite al mittente - ma mai da una donna, anche se a onor del vero più di un apprezzamento ho ricevuto anche da persone del mio stesso sesso. Devo confessare che, da una sorta di rifiuto iniziale, son passata a un franco interesse anche se, tuttora, prudentemente celato. Era tutto iniziato una sera in cui con mio marito stavamo guardando qualcosa su Pornohub per uno stuzzicante stimolo ai nostri giochi erotici: casualmente l’argomento del video trattava di un trio, composto da due ragazze che facevano sesso fra loro e con la partecipazione di un magnifico, enorme ragazzone nero. Contrariamente a quello che pensavo - avevo sempre respinto con disprezzo l’idea di un rapporto saffico - fui colpita ed eccitata dagli atteggiamenti lussuriosi delle ragazze e nei giorni seguenti visionai, per mio conto, filmati decisamente lesbici spinta da una morbosa curiosità e ricavandone un piacere inaspettato.
Forse anche Anita percependo il mio cambiamento e forse una maggior arrendevolezza ha reso le sue avances più insistenti.


ANITA - Stefania mi sta ossessionando: se non riesco a far sesso con lei giuro che impazzisco. Oggi in ufficio ero così presa che non riuscivo a concentrarmi sul lavoro, cosa per me assai inconsueta. Così sono passata decisamente all’azione: approfittando della pausa caffè in cui Stefania era rimasta sola nel vasto, luminoso open space, mi sono avvicinata e seduta sulla scrivania di fronte a lei spostando lo sguardo dal suo volto alle cosce che la gonna, risalendo, aveva lasciato più scoperte e poi giù fino alle sue sottili caviglie, ai suoi piedini che calzavano décolleté en pendant con l’abito.
- Accidenti, Stefi che bello spettacolo! No no, lascia stare, non tirar giù la gonna, è molto piacevole vederti così.
Ridendo allegramente e con atteggiamento sfrontato le ho fissato il viso che si era un po’ imporporato.
- É da tempo che volevo dirti che bella donna sei, quanto sei affascinante e mi piacerebbe conoscerti più…approfonditamente.
Ha sostenuto il mio sguardo dopo un iniziale imbarazzo e mi ha sorriso.
- Ehi Anita, ci stai provando?
- Ti faccio una domanda io: ti senti sexy?
- Sinceramente si - Ammise continuando a reggere il mio sguardo.
- Beh Stefi, alla tua domanda la mia risposta è sì, assolutamente. Ci sto provando sfacciatamente: non riesco più a fingere e trattenermi. Basta con le schermaglie fatte di frasi e sguardi ultimamente inconcludenti. Anzi perché oggi pomeriggio stesso non passi da me a bere qualcosa?
- Ma cosa ti sei messa in testa? - Fingendosi sdegnata, ma poi si è illuminata di un sorriso ammiccante e con voce calda:
- Perché no?

STEFANIA - Quando oggi Anita mi si è avvicinata e con molta aggressività mi ha corteggiato, invitandomi a casa sua molto determinata, devo dire che me lo aspettavo e pur fingendo una blanda riluttanza ho accettato. Di incontri saffici ho una conoscenza esclusivamente costituita da video porno e in fondo non conosco come mi comporterò: sono curiosa ed eccitata. Ho avvertito mio marito che mi sarei trattenuta per un happy hour con le colleghe e di non aspettarmi per cena. Cercavo di concentrarmi sul lavoro per scacciare l’ansia e distrarmi dal desiderio di quello che si prospettava. Che strano, nonostante le tante proposte ricevute proprio a una donna ho ceduto. Cerco di giustificarmi con l’idea che il tradire mio marito con una donna appaia più lieve e recante meno rimorsi. Comunque sia ho deciso.


SI ENTRA NEL VIVO


ANITA - Ce l’ho fatta: stanca di attendere ho riposto il fioretto e sono passata allo spadone affondando con decisone i colpi, ottenendo così il risultato da tempo bramato. Attendo la fine della giornata di lavoro, efficiente e concentrata, tenendo a bada la mia impazienza.
Finalmente saliamo in taxi per raggiungere casa mia. Durante il tragitto mi inclino verso lei e le sussurro parole di desiderio, le do qualche bacetto e nel frattempo le carezzo le cosce. Lei è un po’ rigida e bloccata dall’attenzione morbosa manifestata dal tassista che, attirato dalle mie manovre, sbircia dallo specchietto di tanto in tanto. Stefania me lo fa notare a gesti, ma questo più che inibirmi mi incoraggia a insistere. Una volta arrivate e dopo aver bevuto qualcosa comincio la mia azione fatta di sfioramenti, carezze sempre più intime, di baci al collo. Stefania é imbarazzata e non riesce ancora a sciogliersi. Tutto questo mi esalta facendomi inorgoglire per essere la prima femmina a conquistare il suo castello.
Mi elettrizza la sua riluttanza, i suoi brandelli di frasi, “ Ti prego…forse non dovremmo.”
“Oh, ma che stiamo facendo?” “Anita, no…..”, contraddetti nella realtà da sensuali gridolini e gemiti di compiacimento.
Le mie mani son sotto la sua camicetta fino al caldo anfratto delle sue ascelle che si bagnano di sudore, procedono fino alla radice delle sue mammelle, si insinuano sotto il reggiseno. Stefania adesso si abbandona al mio bacio appassionato ormai completamente disponibile e quando prendendola per mano la conduco in camera da letto, mi segue docilmente. Per fare un po’ di scena la spingo con finta brutalità sul letto e mi getto su di lei. È un grande piacere spogliarla e contemplare la sua procace nudità, impastarle, strapazzarle fino alla crudeltà i magnifici seni dai delicati capezzolini rosa, toccarla, accarezzarla, leccarle tutto il corpo compresi i suoi piedi sensuali, sentire i suoi gemiti e ansiti di donna che si accende per il suo primo sesso saffico e si concede con una piena resa a me. La giro e rigiro per ammirare ed esplorare ogni anfratto, divido aprendole le natiche, introduco le mie dita nella sua figa stantuffandola con foga, e sento che si ricoprono delle sue calde secrezioni, che porto alla mia bocca assetata di sesso. Strilla per la mia violenza, ma aggiunge:
- Però continua, sii pure brutale. Dai che godo.
- Ti piace puttanella, eh?
- Siii, vai, così, così…….
Il corpo caldo, soffice, di Stefania mi emoziona e il possederlo mi riempie di orgoglio. Le mie dita divaricano le sue grandi labbra, la mia lingua s’immerge in quel tripudio di odori e sapori. Lecco il suo clitoride con intensità crescente facendola impazzire. Posso bere i suoi succhi tenendole larghe con tutta la mia forza le cosce che Stefania vorrebbe stringere dopo l’orgasmo.
Mi denudo a mia volta e i nostri corpi sono allacciati, intrecciati in una meravigliosa sforbiciata: continuiamo nel nostro gioco sfrenato ormai bagnate di sudore.
- Ora Stefania sta a te. Leccami la figa che voglio godere.
Allargo le gambe, stesa sul letto e lei si accuccia fra le mie cosce e mi delizia con le sue labbra e la sua lingua. Urlo di piacere.

STEFANIA - Che meraviglia! Inebriante sensazione di dolcezza mescolata di erotica brutalità: tutto ciò è Anita che mi travolge. Mi piace essere nuda e indifesa davanti a lei, al suo corpo atletico e abbandonarmi totalmente, mi piacciono i nostri inguini, di noi bagnate di sudore e umori, che si strusciano, si sfregano fra loro provocandoci un intenso eccitamento. Mangio una figa, frutto maturo sgocciolante di succhi, per la prima volta ed è un’esperienza unica. Sono immersa in una nuvola sognante di beatitudine quando sono scossa da una voce arrochita - forse dal fumo - che esclama:
- Ehi fantastico! Non dirmi Anita…ci sei riuscita? Ti stai scopando proprio la famosa Stefania di cui mi avevi tanto parlato, congratulazioni! Carne fresca per te e, se permettete, anche per me. A proposito, Stefania, mi presento: sono Trudy, la compagna di Anita - non son certo gelosa, stai tranquilla -, sono una lesbica “butch” e le fighe che trasudano femminilità come te, sono per me una vera ghiottoneria.
Sono carponi sul letto con il viso affondato fra le cosce di Anita e non faccio in tempo a girarmi per vedere in faccia la mia interlocutrice che sento le mie natiche aprirsi per l’azione decisa di due mani e poi una lingua vivace, mi invade figa e culo. È una sensazione magnifica, indescrivibile ma appagante ricevere questo gradevole trattamento mentre io di mio mi sto gustando l’intimità profumata di Anita

ANITA - Proprio quella seccatrice di Trudy doveva capitare! Mi aveva assicurato che sarebbe rientrata in nottata e invece….Immagino che famelica com’è e considerando la sua passione per tipi come Stefania impazzirà.
In effetti si getta subito su quella che doveva essere la mia esclusiva preda. D’un tratto sospende la sua azione.
- Aspettatemi e tu troietta non muoverti, torno subito.
So già quello che ha in mente, conoscendo certe sue preferenze e, in effetti, dopo poco rientra con un dildo lucido, gocciolante di gel lubrificante e senza tante cerimonie lo ficca in culo a Stefania, che sussulta ma non interrompe il cunnilingus che mi sta praticando e anzi, ulteriormente eccitata lo incrementa a vantaggio della mia soddisfazione.
- Vedo Stefi che il tuo culetto è avvezzo a certi approcci. Vorrà dire che la prossima volta userò un device di misura extra large.
Ride da smodata libidinosa qual è.
Trascorriamo a letto noi tre nude, in infiniti giochi erotici, il resto del pomeriggio che rimarrà memorabile; si mischiano nella mia bocca i sapori dolci di Stefania con quelli più aspri e selvatici di Trudy. Impossibile chiedere di più..

STEFANIA - Avverto la piacevole intrusione dentro di me del dildo di Trudy che mi riempie l’intestino ed esalta il mio piacere; così lecco con maggior foga la fessura di Anita - che sprigiona succhi odorosi che scendono nella mia gola accogliente. Lei si agita, con le sue mani mi schiaccia a sé urlando sfrenatamente. Trudy continua a sbattermi su e giù il mio culetto e sghignazza.
- La prossima volta me ne procurerò un ben più grande aggeggio.
Il seguito del pomeriggio, con Anita e Trudy che si disputano libidinosamente il mio corpo morbido, mi regala sensazioni ardenti e di grande soddisfazione. Forse le donne conoscendo il segreto del loro piacere sanno con speciale abilità suscitarlo a loro volta.

EPILOGO


STEFANIA - Tornando in auto dalla festa organizzata dalla mia azienda, mio marito, anche lui invitato, improvvisamente mentre ci intrattenevamo voluttuosamente e di proposito su argomenti scabrosi, nell’attesa impaziente di ritrovarci a casa fra le lenzuola nudi ed eccitati, se ne esce in questo modo:
- Stefi, sai che stasera ho conosciuto la tua collega Anita che, appena compreso che ero tuo marito, non ha fatto che elogiare la tua avvenenza. È una donna decisamente interessante, sexy e forse, un po’ su di giri per l’alcol, si è lasciata andare abbastanza da farmi capire che è una lesbica convinta.
Non ti piacerebbe una volta invitare la tua collega a condividere il letto con noi, in un lussurioso gioco a tre? La sua attrazione nei tuoi confronti potrebbe rendere appetibile la proposta e fargliela accettare. Costituirebbe un’erotica variante molto interessante per noi: quello stimolo piccante erotico fra noi che forse ricerchiamo. Tu che ne pensi?

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