Adriana cap. 8

Scritto da , il 2020-04-16, genere saffico

Riccardo mantenne la sua parola ed ebbi la promozione, e con lei un più che significativo aumento di stipendio. Sistemato il lavoro c’era però il mio matrimonio che stava andando a picco, e la colpa non era solo mia. Mio marito infatti sembrava quasi disinteressarsi di ciò che facevo, tanto che ormai non m’accompagnava ogni volta che volevo andare nel club di Zara, facendosi poi trovare a dormire quando tornavo.
Stavamo decidendo di ‘prenderci una pausa’, e lui prese al balzo l'opportunità di andare fuori per un certo periodo, così accettò subito anche per staccarsi da me.
Inutile dire che la prima sera senza di lui ero già al Capo Horn da Zara, alla ricerca di una nuova avventura, e non appena la padrona del locale mi vide, m’offrì ciò che cercavo.
“Vedi quella coppia all’angolo del bar ?” mi disse Zara facendomi un cenno con la testa “Vengono qui da qualche sera, ma rimangono sempre in disparte, come se avessero paura di fare il primo passo.”
“Lei non è male.” le risposi cercando d’inquadrare quella coppia “Lui invece ha proprio la faccia da sfigato. Se vuoi vado a farci quattro chiacchiere, magari vedendo solo una donna si aprono un po’.”
“E’ proprio quello che ti volevo chiedere, se poi ti serve la stanza numero sei è libera.”
Con disinvoltura m’avvicinai a loro, che si presentarono timidamente come Carolina e Tiziano, e fu subito chiaro che erano entrambi alla prima esperienza al di fuori del loro rapporto di coppia. Vista da vicino Carolina era davvero carina, come me portava una mini e un top che ne facevano capire bene le forme, mentre lui nel suo classico vestito grigio era quasi una statua che ogni tanto diceva qualche banalità.
Una volta seduti tutti e tre su un piccolo divano, Carolina mi confessò che entrambi volevano provare un rapporto cuckold, anche perché Tiziano era tutto tranne che uno stallone, ma che lei era restia a cornificarlo per paura che dopo non avrebbe più smesso di farlo.
“Le tue paure sono più che giustificate.” le dissi per tranquillizzarla “Ma credimi se ti dico che una donna insoddisfatta, prima o poi cerca quello che il marito non le dà, e che quindi è solo una questione di tempo, e se vuoi te lo posso dimostrare anche adesso.”
“Ma come !” mi rispose lei non avendo affatto compreso le mie intenzioni.
“Facendoti godere io come non riesce questo incapace.” le dissi poggiandole una mano sulla coscia “Inoltre si sa che se vai con una donna non è un vero e proprio tradimento, senza dimenticare che vedere due donne fare l’amore fra loro, è il sogno segreto di ogni uomo.”
“Oh mio Dio non saprei. Tu Tiziano cosa ne pensi ?”
In realtà Carolina aveva già deciso, ma volle far credere al marito che fosse lui a dire sì.
“Perchè no, in fondo ha ragione Adriana, se vai con lei non lo prenderei come un vero e proprio tradimento.”
Presi la donna per mano e li condussi verso la saletta privata che Zara aveva lasciata libera per me, ed una volta dentro misi subito le cose in chiaro.
“Tiziano tu mettiti li.” gli dissi indicando una poltroncina sistemata in un angolo “Non puoi dire o fare nulla se non tirarti tutte le seghe che vuoi, e credimi è già tanto se te lo lasciamo fare.”
L’uomo ubbidì mentre io stringevo a me sua moglie, per poterle dare un bacio in bocca, mentre una mano scivolava sul suo sedere. All’inizio Carolina fu quasi fredda, ma ben presto la sua bocca s’aprì con la lingua che cercava la mia, e subito dopo le mani si fecero più audaci. Senza mai staccare le labbra dalle sue le scoprii il seno, per poi infilarle una mano dentro il perizoma, che iniziava a bagnarsi. Senza darle il tempo di poter fare qualcosa, le scivolai dietro per toglierle definitivamente top e reggiseno e, davanti agli occhi eccitati del marito, finire di spogliarla facendo cadere a terra mini e perizoma. Con tutta calma le palpai delicatamente il seno, per poi far scivolare una mano fra le gambe, sino a quando lei non girò la testa per cercare la mia bocca.
“Ho voglia di te.” mi disse girandosi verso di me.
“Allora spogliami.” le risposi baciandola.
Carolina mi spogliò in men che non si dica, poi mi andai a sedere sul divano, lasciando le gambe ben aperte, come se volessi dirle cosa dovesse fare. Lei comprese le mie intenzioni e s’inginocchio fra le mie gambe, per poi iniziare a leccarmi la passera. Anche se chiaramente inesperta, la sua lingua mi donò parecchio piacere, che aumentò quando aggiunse un paio di dita. Tiziano ormai si stava masturbando senza sosta, e del resto era ciò che volevo, così come veder godere Carolina.
“Mettiti in ginocchio qui sopra.” le dissi battendo la mano sulla seduta del divano.
Lei ci salì sopra con un balzo, così potei inginocchiarmi dietro di lei e leccarle la passera, anche se molto lentamente. Per far eccitare ancor di più il marito, iniziai a toccarmi fra le gambe, anche se credo bastassero i gemiti della moglie per mandarlo fuori giri. Quando poi le infilai un pollice dentro la passera, Carolina perse ogni pudore, diventando la perfetta sweet che ogni cuckold vorrebbe avere la suo fianco.
“Sii come godo !” urlò in preda al piacere “Perchè non c’è un gran cazzo che mi scopi come si deve ! Guardati col cazzo in mano che ti fai una sega mentre io avrei bisogno di un vero maschio.” concluse rivolgendosi a Tiziano.
“Lascia stare quel poveraccio.” le dissi mettendomi al suo fianco “Possiamo sempre andare da me, e credimi non sarò un uomo ma una come te la faccio godere lo stesso.”
“Perchè no.” mi rispose fra un bacio e l’altro “Peccato solo che ci dobbiamo portare il segaiolo.”
“Credimi sarà divertente anche con lui, ora però rivestiamoci anche perché non possiamo uscire così.”
“E io rimango così col cazzo duro ?” protestò Tiziano ritrovandosi senza più alcuno spettacolo da vedere.
Senza dirgli nulla presi un preservativo dal tavolino e glielo infilai, per poi mettermi dietro di lui e afferrargli il pene.
“Pensa che fra un po’ mi scoperò tua moglie, mentre tu potrai farti solo delle gran seghe, e non c’è bisogno che ti dica il perché vero sfigatello ?”
Mi bastarono pochi tocchi di mano per farlo venire, davanti allo sguardo disgustato della moglie che si stava rivestendo, cosa che feci subito dopo anch’io, mentre lui cercava di ripulirsi.
Una volta arrivati alla macchina, Tiziano si mise alla guida, mentre Carolina ed io ci sistemavamo sul sedile posteriore, dove iniziammo a scambiarci baci e carezze senza badare a lui, finendo col toglierci le mutandine per essere più comode.
“Da quanto tradisci tuo marito ?” mi chiese Carolina poco prima che arrivassimo a casa mia.
“Non da molto, ma una volta iniziato è stato solo un cercare sempre qualcosa di più perverso, anche perché ormai lui non è più in grado di farmi godere in alcun modo.” le risposi ben sapendo che anche lei avrebbe fatto la mia stessa strada “Al momento mi scopo un collega, qualcun’altro che conosco quando posso, altrimenti vado al Capo Horn dove i bei cazzi non mancano mai.”
“Sinceramente ho un po’ di paura d’andare con chi non conosco.” mi confessò titubante.
“Stai tranquilla, prima che tramonti il sole domani sarai la gioia del tuo cornuto, e con me non correrai mai nessun rischio, se non quello di godere troppo.”
Dopo qualche minuto arrivammo a casa mia, dove diedi a Tiziano il suo unico compito, volendo anche ricordargli qual’era il suo ruolo.
“Stammi bene a sentire.” gli dissi dandogli un piccolo plug che avevo portato con me nella borsetta “Io adesso vado un attimo in camera, ma quando torno voglio trovare la tua donna nuda, con questo dentro, e non c’è bisogno che ti dica in che posizione deve stare.”
“Sì sì certo Adriana, farò come dici tu.” mi rispose in un misto d’eccitazione ed imbarazzo.
Andai in camera dove mi tolsi il poco che avevo addosso per mettermi reggiseno e mutandine in pelle nera, volendo dare un tocco di dominazione in più alla serata.
Quando tornai da loro, Carolina era come avevo chiesto, nuda a carponi sul divano, con quel piccolo plug che si vedeva benissimo fra le sue belle chiappe. Mi andai a sedere alla sua sinistra, per iniziare a toccarle il culo senza però mai sfiorarle la passera, quasi massaggiandole le natiche con lenti movimenti circolari, che finivano sempre col toccare il plug.
“Fossi un uomo ti vorrei trovare sempre così, pronta ad esser scopata come merita una donna come te.” le dissi anche per ridicolizzare il marito “Senza mai lasciarti il culo vuoto, anche perché lo so che ti piace prenderlo dietro, e se sino ad oggi non hai mai goduto nel farlo, ma è solo questione di tempo e soprattutto di uomini.”
Carolina mi poggiò una mano sulla guancia, per poi darmi un lungo bacio in bocca, sperando forse che passassi a qualcosa di più eccitante per entrambe. A quel punto non mi rimase che staccarmi dalle sue labbra, per poggiare le mie sulla sua chiappa destra, e darle così dei piccoli baci girando intorno al buchetto, che raggiunsi con tutta calma. Lentamente passai più volte la lingua dove il plug toccava la carne, per infine toglierle quel cuneo di metallo che le misi in bocca.
“Rimettiglielo nel culo !” mi disse Tiziano che già aveva ripreso a masturbarsi.
“Zitto stronzo !” gli risposi duramente “Se non vuoi che ti butti fuori di casa col cazzo ancora in mano.”
L’uomo non osò controbattere, così potei tornare a dedicarmi al fondoschiena della moglie, che non desiderava altro che godere. Le aprii le chiappe per poterle infilare la lingua dentro il buchetto, tenendola ben dura in modo da simulare un piccolo peno.
“Mm Adriana, nessuno me l’ha mai leccato così.” mi disse gemendo.
“E questo è ancora niente, intanto ridammi il plug.” le risposi allungano una mano sino alla sua bocca.
Una volta riavuto il cuneo di metallo, presi a sodomizzarla con quello, facendo sì che la punta restasse sempre dentro, in modo da poter giocare con la parte più larga, che le dilatava il buchetto sia quando entrava che quando usciva. Quando le infilai un dito nella passera, questo entrò fin troppo facilmente, così ne unii un altro e poco dopo un terzo.
Carolina non impiegò molto ad avere un intensissimo orgasmo, che la lasciò senza fiato per diversi minuti, passati i quali cercò la mia bocca.
“Mi hai fatto godere tantissimo come non mi succedeva da tempo.” mi disse fra un bacio e l’altro “Ora però vorrei ricambiare, quindi perché non ti metti comoda ?”
“Nella scatola sotto il tavolino ci sono dei dildo.” le risposi mentre mi toglievo il poco che avevo addosso “Prendine uno che ti piace e fammi godere.”
Mi sdraiai sul divano e poco dopo lei mi fu sopra, attaccando letteralmente le sue labbra alle mie, mentre le passere si strusciavano l’una contro l’altra. Anche se un po’ goffamente, Carolina riuscì a scendere con la sua bocca dalla mia sino all’interno delle mie gambe, dove la sua lingua si trasformò in una piccola frusta che sbatteva ovunque mi potesse dare piacere.
“Mettimelo nel culo.” le dissi scivolando in basso in modo che potesse arrivare con facilmente al mio buchetto “Voglio farti vedere come può godere una donna con qualcosa messo dietro.”
Lei fece in modo di ricoprire il dildo coi miei umori, poi fin troppo timidamente iniziò a sodomizzarmi, mentre io mi toccavo la passera.
“Carolina t’ho detto di scoparmi, non di farmi il solletico.” le dissi sgridandola per la sua eccessiva lentezza, e lei comprese quel che doveva fare.
I suoi movimenti divennero più decisi, quasi frenetici tanto che rischiò un paio di volte di far uscire il dildo dal mio sfintere, ma nonostante la sua inesperienza, mi donò un signor orgasmo, tanto che alla fine fui costretta a fermarla perché altrimenti sarebbe andata avanti all’infinito.
“Tu coglione.” dissi infine rivolta a Tiziano “Vieni a finire di segarti qui e sborra sopra la mia fica.”
All’uomo non parve vero di poter venire sopra di me, non immaginando quello che avevo in mente per lui.
“Bravo ora pulisci con la lingua.” gli dissi una volta che ebbe finito di schizzarmi il suo seme.
“Cosa !” mi rispose stupito.
“Hai capito benissimo, hai sporcato e ora pulisci.” gli ordinai indicandogli dov’era venuto “E ti va anche bene che è roba tua e non quella di qualche uomo degno di questo nome.”
Tiziano mi ripulì di ogni goccia del suo piacere, davanti allo sguardo un po’ interdetto della moglie che si stava rivestendo.
“Cosa fai domani ?” chiesi a Carolina facendo finta che non fossi molto interessata a rivederla.
“Nulla di che, perché ?”
“Mi chiedevo se volessi fare cornuto questo qui. Se vuoi possiamo vederci, ma t’avverto con me ci sarà qualcuno che il cazzo non solo l’ha grosso, ma che lo sa anche usare.”
“Va bene !” mi rispose entusiasta “Venite da noi, se mi dai carta e penna ti scrivo l’indirizzo, e se volete potete mettere il costume, sai abbiamo una piccola piscina.”
“Ma cara non penso d’aver già fatto molto stasera...” intervenne Tiziano che non voleva andare altro nel loro rapporto.
“Sei scemo !” ribatté la donna “Mi hai rotto le palle per settimane con questa storia del cornuto guardone, e ora che ho trovato chi mi fa godere ti vuoi tirare indietro !”
L’uomo non osò dire più nulla, e lei mi scrisse il loro indirizzo per poi darmi l’ultimo bacio della serata e uscire col marito.
“Domani si scopa alla grande.” pensai mentre mi dirigevo verso il mio letto “Devo solo chiedere a Zara chi mi può accompagnare, ma so già che come le dirò cos’è successo stasera, non avrà problemi a mettermi a disposizione uno dei suoi stalloni.”



Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

Questo racconto di è stato letto 4 1 5 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.