Lady Victoria cap. 1

Scritto da , il 2019-08-04, genere sadomaso

Ho in parte riveduto uno dei miei primi racconti, che definire demenziale è ancor poco. La protagonista è liberamente ispirata al fumetto “Lady Cruel” del 1977, ma soprattutto è una pazza scatenata assolutamente da non imitare. So bene d’aver scritto qualcosa di eccessivo, ma una folle Mistress è in fondo solo una presa in giro a chi prende troppo sul serio il Bdsm.
Detto ciò buona lettura dei quattro capitoli di Lady Victoria

Per fortuna il vecchio è morto, certo ci sono voluti due anni di matrimonio per fargli venire l'infarto, ma finalmente ho la sua eredità. In realtà dovrei ammettere che non gli sono stata fedele, ma del resto ho dovuto giacere con lui ed il suo inutile pene, rinunciando spesso al mio divertimento preferito, cioè sottomettere giovani donne. Alla sua prima moglie e le sue figlie sono rimaste solo le briciole, del resto sono tutto tranne che persone che si possono dire dotate di qualcosa, e certamente non moriranno in miseria, ma i milioni di sterline sono tutti miei. Compresa la tenuta nel Suffolk, col castello di famiglia nel al suo interno, proprio in posizione centrale.
Adesso però le cose devono cambiare, non ho certo intenzione di continuare a fare beneficenza senza ricavarne nulla in cambio. Cominciando proprio dal convento di suore sito ai margini della tenuta, che paga un affitto simbolico, visto che se c'è una razza che non sopporto sono le monache. Quindi una delle prime cose che decido di fare è di aumentargli l'affitto aggiungendo qualche zero, portandolo in pratica a quelle che sono le quotazioni di mercato.
La risposta non si fa attendere troppo, solo un paio di giorno, e mi ritrovo la superiora alla porta, che mi viene annunciata da Laetitia, mia splendida governante e insaziabile amante. L'ho incontrata a Parigi e subito mi ha sconvolta la mente con la sua prorompente bellezza. E' alta quasi un metro e ottanta, biondissima con in capelli raccolti in una coda come un’amazzone, ed il suo seno abbondante sembra sfiorare la legge di gravità.
“Lady Victoria, la madre superiora del convento chiede di parlare con lei.”
“Falla accomodare nel salotto rosso, la farò aspettare un po', voglio subito farle capire che non m'interessano le sue suppliche.”
Dopo una ventina di minuti mi reco da lei con una vestaglia di seta viola dalla quale escono prepotenti le mie lunghe gambe.
Anch'io non sono bassa, certamente meno alta di Laetitia, ed i miei capelli neri a caschetto mi fanno sembrare subito un'icona sadomaso, il mio seno e il mio sedere sono una terza perfetta, e la completa depilazione mi rende ancora più sensuale, come se ciò fosse possibile.
“Madre superiore, qual buon vento la porta da me.”
“Lady Victoria, prima d’iniziare vorrei farle le nostre più sentite condoglianze per la scomparsa di Lord George, se avesse bisogno di un conforto morale ci ritenga a sua disposizione.”
“Non penso sia venuta qui solo per questo, o sbaglio ?”
Il tono è subito sarcastico oltre ogni misura, odio queste suore che non fanno niente e vivono alle spalle degli altri.
“Abbiamo ricevuta la lettera del suo avvocato con il nuovo canone d'affitto...”
“Mi sembra normale quello che chiedo, fino a oggi avete pagato una miseria.”
“Ma Lord George...”
“Lord George è morto, me l'ha appena ricordato.”
“Che il Signore l'abbia in gloria, ma lui vedeva il nostro simbolico affitto come un modo per aiutarci.”
“Solo che io non ho nessuna intenzione di continuare ciò, ho altri progetti.”
“Ma Lady Victoria non può sbatterci in mezzo a una strada.”
Il suo modo di parlare è patetico, se cerca di aprirmi il cuore con le preghiere non ha ancora capito niente.
“Parliamoci chiaro, o pagate, o vi sfratto e al vostro posto ci metto un albergo, lo spazio c'è ed è più che sufficiente, senza considerare che non avrò problemi nel far pagare i clienti.”
In realtà sto mentendo anche se non del tutto, ma non voglio scoprire subito le mie carte.
“Lady Victoria la prego, cerchiamo un compromesso.”
Finalmente è arrivata a quello che volevo, mi alzo in piedi e mi metto dietro di lei.
“Certo un modo per farmi cambiare idea ci sarebbe, ma sta a lei decidere, in fondo è la superiora.”
“Qualsiasi cosa chieda sarà accontentata.”
“Voglio che ogni settimana mi mandi due suore, giovani e belle, per soddisfare le mie voglie più nascoste. Dovranno soddisfarmi come meglio credo, compresi giochi di puro sadismo. Le porterete da me la sera per riprenderle la mattina seguente.”
“Ma Lady Victoria, sono donne votate a nostro Signore !”
“Vorrà dire che per una notte saranno devote a me, vi do una settimana di tempo per pensarci, ora ho altro da fare, Laetitia vi condurrà all'uscita.”
Me ne vado lasciandola sola con la sua rabbia, pensando che avrò i soldi o il divertimento assicurato per tutta la vita.
Dopo che la suora è uscita Laetitia mi viene vicino per chiedermi quello che penso.
“Cosa dice la mia amata Lady, le care sorelle pagheranno o si prostituiranno a lei ?”
“Non lo so,ma spero nella seconda ipotesi, sai come ci divertiremmo con quelle verginelle...”
“Certo che lo immagino, al solo pensiero mi bagno.”
“Trattieni le tue voglie per poco allora, o ci soddisfaranno loro o qualche altra disperata. Anzi vedi di procurarmene almeno una per stasera, ho proprio voglia di provare le fruste nuove che mi sono appena arrivare da Berlino.”
So bene che Laetitia farà in modo d’appagare il mio desiderio, se non altro perché anche lei è una maestra della dominazione, e come me gode nel vedere altre donne soffrire.

Dopo sei giorni mi chiama la superiora, Laetitia mi passa la telefonata piena d'eccitazione e io le faccio accostare l'orecchio al telefono per farle sentire quello che mi dirà la suora.
“Lady Victoria, noi avremmo deciso.”
“Bene e per quale delle due soluzioni.”
“Stasera le porterò due nostre sorelle che si sono offerte volontarie, la prego solo di farcele riprendere sane.”
“Stia tranquilla, non ho intenzione di uccidere nessuna, vi aspetto alle otto e mi raccomando la puntualità.”
“Certo Lady Victoria,saremmo puntualissime.”
“Allora a stasera, i miei saluti superiora.”
Non la faccio neanche rispondere e tiro giù la cornetta.
Laetitia mi da subito un bacio pieno di passione che ricambio con lo stesso ardore.
“Mia cara vediamo di mantenere le forze per dopo, anche se entrambe abbiamo una voglia matta, non vedo perchè sprecare energie.”
“Certo Mylady,solo non ho resistito a baciarla.”
“Non importa, ora aiutami a preparare un ambiente adatto alle nostre ospiti, hai già ripulito di sotto come ti avevo chiesto ?”
“Certamente ed ho anche portato tutto quello che ritenevo necessario, ma sarei felice se volesse controllare di persona.”
“Allora andiamo, anche se sono sicura del tuo buon lavoro.”
In effetti ha preparato tutto come meglio non avrei potuto fare neanche io, tutto quello che ho comprato in un negozio specializzato è ben sistemato con ordine e cura, adesso mancano solo le due suore, ma il loro arrivo si avvicina sempre più.

Le mie vittime arrivano puntuali alle otto, le accompagna la superiora come da copione.
Laetitia mette un lungo soprabito sopra il suo ridottissimo due pezzi in lattice rosso per andare ad aprire la porta di casa, mentre io posso vedere tutta la scena usando la videosorveglianza interna.
“Lady Victoria vi sta spettando.”
La superiora a capo chino le saluta dicendo che pregherà tutta la notte per loro.
“Superiora, può tornare domani verso mezzogiorno a riprenderle, ma questo già lo sa.”
“Si, lo so.”
“Allora vada e voi due seguitemi, spero solo che incontrate i gusti di Mylady.” dice loro Laetitia prima di portare le due suorine da me che le attendo nei sotterranei.
Ho messo una vestaglia nera che mi arriva ai piedi per coprire il mio abbigliamento intimo, non volendo spaventarle prima del tempo.
Quando arrivalo la mia amante le annuncia con fare maestoso.
“Ecco le due suore Mylady.”
“Bene, sembrano carine, i vostri nomi.”
“Siamo Suor Paula e Suor Ann,io sono Ann.”
Sono giovani ed entrambe carine,certo finchè non si spogliano è impossibile dare un giudizio coperte come sono da quelle assurde vesti.
“Io stasera per voi sono solo Mylady,non dimenticalo mai.”
“Certo Mylady.” mi rispondono come in coro.
“Allora iniziamo, cominciate a spogliarvi a vicenda, ma con calma e soprattutto sensualità, il destino del vostro convento dipende da voi, mettetelo bene a mente.”
Le due suore iniziano a spogliarsi, ma per quanta buona volontà ci mettano è uno spettacolo indecente. Sono goffe e sotto la tonaca indossano dell’intimo di un tale squallore, da togliere ogni impulso sessuale. Quando alla fine rimangono nude si girano verso di me coprendosi il pube con entrambe le mani.
“Togliete subito le mani di li è mettetele dietro la schiena.”
Le due obbediscono arrossendo immediatamente, e subito dopo inizio a giragli intorno per guardarle meglio.
Ann è più insignificante, la classica biondina con un discreto corpicino, ma troppo piatta almeno per i miei gusti.
Paula invece è decisamente più bella, molto mediterranea, con forme rotonde e generose, ma senza un filo di grasso. Entrambe non si sono mai depilate, ma questo conta poco, però il pelo di Paula è ben curato, quasi fosse una sua civetteria tenerlo a posto.
“Così va meglio, ditemi siete entrambe vergini ?”
“Si Mylady, la castità è una prerogativa del nostro ordine religioso.” mi risponde Paula senza alzare la testa
“Interessante due belle verginelle, visto che siete le prime vi do la possibilità di scegliere la posizione di partenza, chi vuole la uno e chi la due.”
Si guardano interdette poi Paula mi risponde a bassa voce. “Mylady per me va bene la uno.”
“Vedo che iniziate a capire, Laetitia porta Paula all'anello e legala li.”
Con lo sguardo già voglioso Laetitia prende Paula per un braccio e la porta sotto un grosso anello che pende dal soffitto, poi le lega le braccia in alto e le gambe a terra ben aperte. Dopo prende Ann e la lega a pecora su un tavolo, le braccia in avanti e le gambe larghe, con lo sguardo rivolto alla sua compagna di sventura.
“Divina le due donne sono legate e pronte.”
“Grazie cara, ora possiamo toglierci ciò che ci copre.”
Quando tolgo la vestaglia le due sbigottiscono come se non credessero a ciò che vedono. Per la serata ho deciso per un look total black, con guipere in pelle, un piccolo perizoma anch'esso in pelle, calze e stivaletti con un bel tacco d'acciaio.
“Che dici amica mia, io inizierei con Paula, mi sembra la più coraggiosa.”
“Ogni suo desiderio è lecito, le prendo una frusta ?”
“Si dammi il gatto a nove code, quello rosso con le corde lunghe.”
Appena ho la frusta in mano mi avvicino a passo lento alla mia vittima. Posso leggere il terrore nei suoi occhi, e cioè non fa che eccitarmi di più, quasi ce ne fosse bisogno. Mi metto dietro di lei e inizio a colpirla. I primi colpi sono d'assaggio, le sfiorano giusto il sedere, e sento quasi che si sta rilassando, ma il sogno di non soffrire dura poco. Le do una frustata piena in mezzo alle chiappe e dai lei esce il primo urlo di dolore.
“Ah, pietà non così forte.”
La colpisco di nuovo,sempre nello stesso punto, ma con più forza ancora.
“Non ho capito come ti sei rivolta a me lurida suora.”
“Mylady la prego, non così forte, mi brucia la pelle.”
“E questo è solo l'inizio. Sappi solo che più urli più mi eccito e di conseguenza ti frusterò sino a sfinirmi.”
La colpisco su tutto il suo lato posteriore, schiena, culo e gambe diventano presto rosse sotto i colpi della frusta. Lei all’inizio urla ogni volta che viene colpita, poi pian piano i suoi gemiti di dolore s’affievoliscono, mentre Ann non crede a quello che vede.
Per farmi godere ancora di più Laetitia si mette al mio fianco e inizia a toccarmi la fica ormai grondante di piacere. Con le sue dita che mi sfiorano frustare quella donna è ancora più piacevole, i segni che le lascio uniti alle sue urla, anche se sempre più deboli, mi donano sensazioni violente, quelle che mi sono mancate durante i due anni di matrimonio col vecchio porco.
Quando smette del tutto di gemere capisco che devo passare ad altro, il silenzio non mi piace affatto, quindi lascio la frusta a Laetitia e mi metto dietro Paula per toccarle la fica che trovo oltremodo umida.
“Vedo che la frusta ti eccita piccola puttana sei bagnata come una cagna in calore.”
“La supplico Mylady, non mi frusti più.”
“Certo che non ti frusto più, adesso voglio qualcos'altro da te, voglio la tua verginità: Laetitia fissami lo strap-on nero quello da venti centimetri.”
Al solo vederlo le vengono i brividi, la mia aiutante è veloce nel fissarmelo e inizio a strusciare la cappella del fallo sulla fica della suora.
“Laetitia fai scendere un po' le braccia, voglio scoparmela per bene questa troia.”
Non appena le scendono le braccia,si ritrova a novanta gradi, posizione ideale per essere sverginata.
“Se mi dirai che ti piace sarò dolce, se invece sentirò solo urla ti sbatto come in fondo meriti, sono stata chiara ?”
“Si Mylady.”
“Bene vediamo allora quanto ti piace essere scopata da me.”
Inizio a penetrarla con calma, sento subito il sangue che le esce dall'imene ormai violato, ma non dice una sola parola. Allora spingo di più fino a farle uscire un rantolio soffocato.
“Non ho capito bene zoccola se ti piace o no.”
“Si Mylady, mi piace.” mi risponde fra le lacrime
“Allora eccotelo tutto.”
Lo spingo fino in fondo dando un colpo secco e deciso, lei urla ed io le do una manata sulle chiappe.
“Ma non ti piaceva troia ?”
“Si Mylady mi piace.”
“Allora dimmi che vuoi essere scopata come una puttana.”
“Voglio che Mylady mi scopi come una puttana.”
Ormai le lacrime le coprono tutto il volto, all’inizio dice quello che voglio solo per paura, ma ad un certo punto le sfugge un gemito di piacere. Faccio finta di nulla e continua a chiavarla con calma fino a che i suoi gemiti non sono costanti e ben udibili.
“Vedo che il cazzo ti piace, ora non fingi più.”
“Mm, sì Mylady, mi scopi ancora, la prego mi piace.”
“Sei solo una troia, lo sai vero ?”
“Si lo so, ma mi scopi voglio godere anch’io.”
L'afferro ancora più saldamente per i fianchi e inizio a sbatterla per bene. col cazzo di gomma entra e esce senza pausa, sotto il rumore dei nostri gemiti di piacere. Lei ormai completamente aperta viene più volte, e alla fine anch'io raggiungo un piacevolissimo orgasmo. Quando tiro fuori il fallo è completamente ricoperto dai suoi umori e dal suo sangue verginale. Avrei voglia di farglielo leccare, ma vedo Ann ancora in attesa della sua tortura personale.
“Laetitia tu pensi che Ann abbia mai fatto un pompino ?” chiedo alla mia amante con tono ilare.
“Non penso Mylady, però si può sempre verificare.”
“Hai ragione cara ora la metto alla prova.”
Le vado incontro fino ad avere la sua faccia a pochi centimetri dallo strap-on.
“Fammi vedere la tua abilità con la lingua, e non dirmi che non l'hai mai usata sulla fica di qualche tua sorella.”
Lei si avvicina e inizia a leccare con un tale disgusto da renderla insopportabile, e decido di punirla duramente come merita.
“Cara prendi un paddle, anzi prendi quello con le righe d'acciaio, questa zoccola ha bisogno di un aiuto per fare ciò che chiedo senza fare schifo.”
“Obbedisco subito Divina.”
Laetitia prende il paddle e va dietro Ann, e dopo aver dato un paio di colpi sul suo palmo per saggiarne la durezza, colpisce la suora prendendole in pieno tutto il culo.
“Ah, noo.”
“Ora la tappo io questa fogna e tu colpisci ancora, so che sai fare di meglio.”
Le afferro la testa per i capelli e le spingo il fallo in bocca mentre Laetitia la colpisce senza pietà. Ad ogni colpo lei avanza con tutto il corpo, facendo in pratica un pompino quasi perfetto. Ormai il fallo è lucido,come se fosse nuovo, non c'è più traccia dell'orgasmo di Paula, ne del suo sangue.
“Vedi cara,è solo una questione di buone maniere, se aiutata anche questa puttana sa fare un buon lavoro di bocca.”
“Lei ha ragione come sempre Mylady, mi dica solo quando fermarmi, anche se è molto piacevole battere un così bel culo.”
“Lo so, vediamo quanto resiste.”
Voglio che anche Laetitia abbia la sua parte di piacere, e so bene quanto ami usare qualsiasi oggetto atto a colpire un’altra donna, soprattutto i paddle e i frustini. Continuiamo così a scoparla in bocca e a batterle il culo fino a che non da quasi più segni di vita.
“Penso che abbia ceduto, vedi di farla riprendere in fretta.”
“Una secchiata d'acqua penso possa bastare Divina.”
Laetitia prende un secchio d'acqua gelata e lo svuota sulla testa di Ann che subito si riprende.
“Sei un po' cattivella ma voglio darti lo stesso una chance, quanto tieni alla tua verginità ?”
“Moltissimo Mylady, la prego non la prenda.”
“Non lo farò,stai tranquilla, però di sfonderò il culo come merita una puttana del tuo calibro. Cara cambiami lo strap-on, dammi quello più grosso, voglio aprire per bene questa troia vestita di nero.”
La mia assistente è veloce come un fulmine, e poco dopo indosso ben legato uno strap-on da trentadue centimetri, e Ann inizia a urlare prima ancora che mi avvicini a lei.
“Noo, pietà, non quello.”
“Taci cagna, scommetto che alla fine godrai come quella troia della tua compagna.” le dico prendendo un po' d'olio, che cospargo sul fallo fino a che non è ben lubrificato.
“Ora ci divertiamo,anche tu Laetitia, vieni qui per sollazzarmi con le tua belle dita.
“Certo Mylady,per me è un onore.”
Poggio la grossa cappella sullo sfintere e la faccio entrare dolcemente, ma il suo culo è così stretto che la fa urlare fin da subito.
“No, non continui, tutto ma non questo.”
“Ormai è tardi troia, del resto sai bene che voglio solo vederti soffrire.”
Lo spingo dentro facendomi aiutare da Laetitia che mi spinge il culo in avanti. Il suo urlo non ha fine, mentre più di mezzo fallo le entra dentro tutto insieme.
Laetitia mi solletica il buchetto ed io, eccitata come una pazza, sfondo sempre più il culo della suora. Le sue urla non fanno che accrescere il mio piacere, neanche la vista di un po' di sangue mi ferma e la sodomizzo a lungo senza pietà. Per farle ancora più male la batto con le mani sul culo ormai viola, fino a quando non vengo con un orgasmo che mi lascia senza fiato.
Quando torno in me mi tolgo lo strap-on e mi sdraio nel letto li vicino.
“Cara, libera Paula e portala qui.
“Subito Divina.”
Appena liberata Paula barcolla un po’, ma con l'aiuto della mia amante arriva ai piedi del letto.
“Anche se non meriti niente ti do due possibilità sei contenta ?”
“Certo Mylady.” mi risponde ancora sconvolta per quello che ha visto.
“Bene puoi passare la notte usando la tua miserabile lingua dove meglio credo, o fare la sua stessa fine, solo che sarà Laetitia a incularti, e credimi è a dir poco instancabile.”
“Scelgo di leccare dove lei desidera Mylady.”
“Lo sapevo, inizia con la suola degli stivali, e mi raccomando,la lingua ben fuori.”
Per sua fortuna gli stivali sono nuovi di zecca, ma ci mette buona volontà e desiderosa di nuovi piaceri ben presto mi faccio leccare la fica. Laetitia nel frattempo, si è sdraiata al mio fianco e mi bacia il seno dedicandosi con amore ai capezzoli.
Anche se la suora è inesperta, devo dire che la lingua la sa usare, probabilmente lesbica con qualche sua compagna per mettere un freno alle sue voglie. La faccia stare fra le mie gambe per diverse ore, e se gli orgasmi di diradano nel tempo, è sempre un piacere esser leccata da una nuova schiava.
“Laetitia, libera l'altra troia e falla sdraiare sul tavolo.” dico alla mia assistente quando voglio cambiare gioco.
“Lo consideri già fatto Divina.”
Come al solito è molto veloce, e la suora se pur con difficoltà, si trova sdraiata sul tavolo.
“Adesso mettile il culo in faccia, e tu schifosa leccaglielo bene altrimenti non puoi immaginare cosa t'aspetti.”
Appena Laetitia gli è sopra Ann comincia a leccarle il buchetto, mentre io le infilo un paio di dita dentro la passera.
“Oh Divina il suo tocco è magico.”
“Ti sta leccando bene ?” le chiedo sperando che mi risponda di no per punire nuovamente la suora.
“Si la puttana è brava, ma non si fermi, lei sa come farmi godere.”
Andiamo avanti tutta la notte usando le suore come lingue per tutti i nostro orifizi, fino ad addormentarci quando spunta l'alba.
Al risveglio siamo ancora esauste, e nonostante vorrei riprendere i mie giochi preferiti so che devo rendere le suore alla superiora.
“Vestitevi in fretta voi due, non ho più tempo da dedicarvi.”
Le due suore si rivestono il più velocemente possibile, dopodichè escono in attesa dell'auto con la superiora.
Le vediamo ripartire per il convento soddisfatte per la nottata.
“Divina pensa che la settimana prossima ci manderanno altre due suore ?”
“Lo spero mia cara, ma se così non fosse coi soldi che farò coll’albergo potremmo permetterci tutte le schiave che vorremo, quindi non disperare, lo sai con me non si ci annoia mai.”


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