Carmela

Scritto da , il 2018-11-14, genere pulp

Carmela, dicevo, è una bella ragazza udinese, non è proprio di qui pur essendoci nata, come me è figlia di un ex militare e madre friulana; a differenza di me però suo padre non è del sud ma piemontese.
Questo non cambia nulla in realtà, ma è giusto per inquadrare la persona; Carmela è alta, snella, con un bel personale e fluenti capelli rosso Tiziano, accidenti se è bella.
Porta i suoi trent'anni con orgoglio e sicurezza, ma non è sempre stato così, in passato è stata la classica ragazza difficile, a 16 anni seguiva i dettami della religione Wicca, anche se in modo blando e come tutti gli adolescenti, mischiando credenze personali e sicurezze da branco, vestendosi alla moda Dark, che francamente con la Wicca, nulla aveva a che vedere.
Anzi, credo che come capita a quell'età, Carmela non abbia mai letto nulla sulla Wicca se non quattro cose scritte in qualche sito in internet, senza per altro curarsene più che tanto.
In genere dopo e a volte durante la scuola, se ne stava sulle scale o della Loggia, o della piazza di fronte, con i suoi amici, a bere alcolici.
Per fortuna si cresce e se si fa in tempo ci si ravvede almeno quel tanto da capire che o le cose le fai sul serio, o perdi solo del tempo che poi non recupererai più, e così Carmela riesce a diplomarsi al Liceo Classico con 80/100, non male in fondo.
Ma veniamo ai giorni d'oggi, passano gli anni e la nostra Carmela scopre che le sue frustrazioni sono dovute più che altro alla mancanza di una figura forte.
Suo padre era sempre sfuggente in famiglia, sempre al lavoro e spesso fuori casa.
Sua madre per conto suo aveva preso a tradire il marito appena ne aveva occasione, d'altronde si può persino arrivare a capire con un marito tanto assente.
Così Carmela aveva preso a "darsi" frequentemente prima con amici e poi anche con perfetti sconosciuti, in una sorta di nichilismo sessuale.
So bene per aver parlato con le fonti, cioè con gli intervenuti alle sue performance che in una giornata tipo, si accoppiava anche con dieci e più uomini, solo uomini, Carmela era assolutamente eterosessuale, e le sue amicizie femminili in effetti erano poche e superficiali, faccio eccezione io dato che ci conosciamo fin dall'adolescenza.
Ma non per questo conosco le sue storie da lei come fonte, poco o nulla mi raccontava.
So solo per conoscenza da altre fonti, persone cioè che l'avevano frequentata in quelle sue orge, sì è il termine esatto, giusto definirle così.
E non lo faceva per soldi, anzi, francamente non so nemmeno perché lo facesse, spesso parlando con lei mi diceva che si faceva schifo, che non si piaceva e che si accoppiava solo per noia e frustrazione.
Ma cavolo! Questa è una mia considerazione, ma la devo fare, quindi: ma cavolo, come si fa a scopare con 10 persone diverse in una giornata e non provare nulla, non dico per le persone, ma nemmeno per se stessa.
No, non posso capirlo, bisogna essere Carmela per comprenderlo, anzi probabilmente non lo capiva nemmeno lei.
Questa parte non la metto a verbale, non è professionale.
Adesso il corpo di Carmela è qui davanti a me, dovrei fare l'autopsia, deformato da cinque giorni passati in acqua. Acqua fredda del lago di Cornino, mi hanno detto che l'hanno vista galleggiare sulla superficie dei ragazzi di scuola in gita, avevano circa sedici anni, ecco bell'esperienza che ti segna tutta una vita.
Comunque, acqua fredda a parte, anzi no, forse proprio la temperatura dell'acqua ne ha fermato un poco la decomposizione, devo fare le mie indagini al riguardo.
Al tocco del rachide cervicale si odono scrosciamenti di ossa, probabilmente il collo è rotto, non si evincono sulla pelle del collo ecchimosi dovute ad uno strangolamento o ad una forte pressione, magari dovuta ad un forte strattonamento.
Forse la rottura del collo è dovuta ad un impatto con l'acqua, magari da grande altezza, devo verificare se ci sono segni nella testa che possano far presagire ad una caduta su una roccia prima dell'entrata in acqua.
Promemoria: quando aprirò il corpo dovrò fare la prova della bacinella per vedere se ha respirato acqua, in modo da appurare se era ancora viva al momento dell'entrata in acqua con conseguente annegamento, o se fosse già morta.
Accidenti quanto lavoro, ma mi viene un magone, non so come procedere, e se penso ai genitori mi viene un groppo alla gola.
Cazzo.

Lù.

PS: la storia è inventata tranquilli.

Questo racconto di è stato letto 4 3 5 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.