Ma che cazzo, ovvero #maiunagioia
di
Lucrezia
genere
comici
Venerdì 27 si torna al lavoro, non è giusto interrompere così le feste natalizie, ma tant'è e quindi via, solita routine.
Sveglia alle cinque e arrivo sul luogo di lavoro ore sei, merda.
Ma dopo due incredibili giorni di bagordi, sì perché non capitava da parecchio che avessimo la possibilità di passare due giorni interi insieme senza lavorare, sì ci siamo date alla pazza gioia.
Mangiare, sesso, dormire, TV, fare un cazzo tutto il giorno e la notte.
Sicché la mattina alle cinque non puoi essere tu quella nello specchio, è normale che non trovi più i vestiti, oddio sono a casa mia perciò dovrei trovarne ma sonno, alcool e bagordi non passano col caffè, proprio no, poi ho la casa piena di vestiti sparsi, perché io e la Giò abbiamo deciso di fare decluttering ma per scegliere cosa tenere e cosa no abbiamo pure deciso di fare un defilé.
Deficienti, due deficienti, ed ora la deficiente numero uno sta buttata in salotto a cercare qualcosa da mettersi in un mare di: gonne, minigonne, pantaloni, shorts, mini shorts (mai messi) magliette, top, canottiere, collant 2000 denari, cioè antiproiettile in stile animalier lunare, leggings di ogni tipo, misura e colore, un cappellino di lana. Unico e solo ma con due pon-pon.
Devo pure sbrigarmi o faccio tardi, mi infilo un paio di leggings pesanti e viola, stivaletti neri, maglietta bianca, camicetta celeste, maglione verde a collo alto (oh fa freddo eh) chiodo in pelle nera yeah! Cappellino nero con i due pon-pon panna.
Praticamente una deficiente.
Afferro la borsa e sono pronta a uscire e... no pipì!
Calo i leggings, faccio quello che devo fare, tiro su i leggings e... ma ho dimenticato qualcosa?
Cazzo le mutande, ma sono proprio deficiente.
Mi guardo allo specchio, leggings pesanti non si nota nulla, sono le 5 e 40, faccio tardi perciò via, mi cambio al lavoro.
La vecchia Duster parte subito ed io schizzo via sulle strade vuote, mi segnala ghiaccio e vorrei vedere ci sono 3 gradi, rallento ma bang!
Cazzo ma che ho bucato? Ma no dai.
Ma sì posteriore sinistra, fanculo in mezzo alla strada di notte, cerco una piazzola, va bene lì davanti a quel cancello.
Mi fermo e vado dietro a prendere ruotino e attrezzi, son brava coi lavori manuali eh, figlia di militare qualcosa ho assimilato coi cromosomi, forse.
Mi do da fare, allento i bulloni, alzo l'auto col crick, svito i bulloni, tiro giù la ruota (cazzo pesa) inizio a montare il ruotino trombe di tir, vaffanculo pure a te.
Va bè continuo, prendo i bulloni con una mano mentre con l'altra tengo il ruotino in posizione, clacson, ma che avete oggi, inizio ad avvitare il primo, poi il secondo, clacson ripetuto, oh qui intorno c'è gente che dorme, sono all'ultimo bullone, ora mi alzo e comincio a stringere, trombe, mi alzo e che fresco dietro.
E niente, presa dal lavoro non mi ero accorta che accucciandomi mi erano scesi i leggings, ora col mio culo di fuori irretivo i passanti.
Ma vaffanculo va, vabbè facciamoci una risata, però stretti sti leggings.
Oh dio no, sono della Giò, ora capisco perché sono scivolati.
Piccola digressione: io sono un metro e ottanta circa, la Giò uno e sessantadue, fatevi due conti e capirete.
Morale: ho montato il ruotino, ho fatto felice qualcuno che come me si è alzato troppo presto durante le feste, ho portata la tuta da lavoro per il resto della giornata.
Domani si replica, cioè no la giornata lavorativa non la performance.
Sveglia alle cinque e arrivo sul luogo di lavoro ore sei, merda.
Ma dopo due incredibili giorni di bagordi, sì perché non capitava da parecchio che avessimo la possibilità di passare due giorni interi insieme senza lavorare, sì ci siamo date alla pazza gioia.
Mangiare, sesso, dormire, TV, fare un cazzo tutto il giorno e la notte.
Sicché la mattina alle cinque non puoi essere tu quella nello specchio, è normale che non trovi più i vestiti, oddio sono a casa mia perciò dovrei trovarne ma sonno, alcool e bagordi non passano col caffè, proprio no, poi ho la casa piena di vestiti sparsi, perché io e la Giò abbiamo deciso di fare decluttering ma per scegliere cosa tenere e cosa no abbiamo pure deciso di fare un defilé.
Deficienti, due deficienti, ed ora la deficiente numero uno sta buttata in salotto a cercare qualcosa da mettersi in un mare di: gonne, minigonne, pantaloni, shorts, mini shorts (mai messi) magliette, top, canottiere, collant 2000 denari, cioè antiproiettile in stile animalier lunare, leggings di ogni tipo, misura e colore, un cappellino di lana. Unico e solo ma con due pon-pon.
Devo pure sbrigarmi o faccio tardi, mi infilo un paio di leggings pesanti e viola, stivaletti neri, maglietta bianca, camicetta celeste, maglione verde a collo alto (oh fa freddo eh) chiodo in pelle nera yeah! Cappellino nero con i due pon-pon panna.
Praticamente una deficiente.
Afferro la borsa e sono pronta a uscire e... no pipì!
Calo i leggings, faccio quello che devo fare, tiro su i leggings e... ma ho dimenticato qualcosa?
Cazzo le mutande, ma sono proprio deficiente.
Mi guardo allo specchio, leggings pesanti non si nota nulla, sono le 5 e 40, faccio tardi perciò via, mi cambio al lavoro.
La vecchia Duster parte subito ed io schizzo via sulle strade vuote, mi segnala ghiaccio e vorrei vedere ci sono 3 gradi, rallento ma bang!
Cazzo ma che ho bucato? Ma no dai.
Ma sì posteriore sinistra, fanculo in mezzo alla strada di notte, cerco una piazzola, va bene lì davanti a quel cancello.
Mi fermo e vado dietro a prendere ruotino e attrezzi, son brava coi lavori manuali eh, figlia di militare qualcosa ho assimilato coi cromosomi, forse.
Mi do da fare, allento i bulloni, alzo l'auto col crick, svito i bulloni, tiro giù la ruota (cazzo pesa) inizio a montare il ruotino trombe di tir, vaffanculo pure a te.
Va bè continuo, prendo i bulloni con una mano mentre con l'altra tengo il ruotino in posizione, clacson, ma che avete oggi, inizio ad avvitare il primo, poi il secondo, clacson ripetuto, oh qui intorno c'è gente che dorme, sono all'ultimo bullone, ora mi alzo e comincio a stringere, trombe, mi alzo e che fresco dietro.
E niente, presa dal lavoro non mi ero accorta che accucciandomi mi erano scesi i leggings, ora col mio culo di fuori irretivo i passanti.
Ma vaffanculo va, vabbè facciamoci una risata, però stretti sti leggings.
Oh dio no, sono della Giò, ora capisco perché sono scivolati.
Piccola digressione: io sono un metro e ottanta circa, la Giò uno e sessantadue, fatevi due conti e capirete.
Morale: ho montato il ruotino, ho fatto felice qualcuno che come me si è alzato troppo presto durante le feste, ho portata la tuta da lavoro per il resto della giornata.
Domani si replica, cioè no la giornata lavorativa non la performance.
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