Pensieri sparsi

di
genere
saffico

Siamo a casa, la nostra come cantava Battisti, siamo a letto un letto cosparso delle briciole di due panini, due bicchieri con un corposo e saporoso Merlot e dentro pezzi di pesca, forse non il vino migliore per questo semplicissimo aperitivo ma questo c'era in casa, una casa che ha pochi alcolici al suo interno.
Coccole.
Due corpi che si esplorano, due corpi che di conoscono perfettamente, mani che non si stancano di ripercorrere gli stessi andirivieni, di entrare negli stessi anfratti; sapori noti e sempre graditi.
Orgasmi.
Leggeri, quasi negati ogni tanto un sorso di vino ebrezza e spensieratezza, parole sussurrate, parole di zucchero come ci raccontava la Consoli.
Frutta.
Imbevuta di vino, più alcolica del vino stesso, risate, sguardi, baci, parole d'amore, propositi per il futuro.
Carezze.
Sdraiata, con una gamba a intrecciare le tue e la testa nell'incavo della tua spalla ti dico grazie.
Pensieri.
Com'è stata la tua giornata, hai litigato, hai flirtato, hai parlato con la capo turno per farti spostare.
Parole.
Hai parlato con la capo turno per farti spostare?
Perché no? Potremmo passare più tempo insieme se lavorassi di mattina.
Risposta.
Perché questi momenti passati con te sono unici, non voglio perdermeli e se un sia pur piccolo cambiamento ce li facesse evaporare anche io potrei perdermi. Di nuovo.

No che non puoi, io ci sarò sempre per te.

È una minaccia?

Sì.

Risate.
scritto il
2025-09-03
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