Il giocattolo sessuale

di
genere
incesti

Avevo 18 anni ma non avevo mai avuto una relazione. Nessuno mi voleva. Quando dicevo che ero ancora vergine i pochi ragazzi che si interessavano a me, sparivano per la paura che li volessi incastrare. Ero brutta, e con i denti un po' sporgenti anche se con un bel fisico. Nessuno voleva impelagarsi con me, i ragazzi di solito cercavano una scopata rapida nel culo per non correre rischi, ma non con una ragazza ancora vergine. Perdere la verginità anale era diventata, per me, una ossessione, cosi mi rivolsi a mia madre chiedendole di farmi sverginare il culo dal suo compagno attuale.
"Glielo chiedo ma sappi che lui ha un membro molto grosso ti farà male."
"Non importa mamma, lo voglio fare."
Quella mattina mamma mi chiamò e mi disse che Giovanni, il suo compagno, lo avrebbe fatto.
Mi portò nella sua camera da letto, mi fece spogliare e mi fece stendere sul letto dove Giovanni mi stava gia aspettando. Mi fece mettere a pancia in giù mettendomi due cuscini sotto in modo da facilitare la penetrazione
"Fai piano è ancora vergine. " disse mia madre al suo compagno.
"Lo so, tu allargale le natiche, farò piano." disse Giovanni mentre mi spargeva del gel sul buco del mio culetto.
Mamma mi aprì le natiche mentre lui con il suo grosso cazzo iniziò a penetrare lentamente nel buco del mio culetto. Piangevo e mi dimenavo per il dolore, ero troppo stretta mentre suo cazzo era veramente enorme.
"Stai ferma o ti farà più male." disse mi mamma mentre mi teneva ferma per le braccia.
Giovanni spingeva piano piano e io sentivo il buco del culetto che si allargava sotto la pressione del suo cazzo grosso e duro. Sentivo il gel freddo mischiarsi al dolore bruciante mentre lui mi entrava dentro lentamente.
"Eccoci, è quasi tutto dentro." disse ansimando mentre lo spingeva ancora di più'. Io urlai quando lo sentii tutto dentro e sentii le sue palle sbattere sulle mie natiche.
"Senti com'è stretto." disse Giovanni alla mia mamma mentre mi muoveva dentro il suo cazzo.
Mamma annuì guardando il cazzo entrare e uscire dal mio culetto.
"Adesso ti muovi un po' tu." mi disse fermandosi mentre lo teneva tutto dentro di me.
Io tentai di muovermi ma il dolore era troppo forte e mi bloccai tremando.
"Non riesco fa troppo male." .
"Aiutala tu." disse Giovanni alla mia mamma.
Mamma mi prese per i fianchi e iniziò a muovermi avanti e indietro. Strinsi i denti e assecondai quel movimento.
"Brava, così." disse mia madre e lentamente il dolore cominciò a scemare mentre un calore cominciò ad avvolgere il mio corpo. Iniziavo a provare piacere.

Mamma mi faceva scorrere sul cazzo di Giovanni mentre lui rimaneva fermo. Io sentivo il suo grosso membro che mi riempiva dentro sempre di più mentre saliva il piacere. Quando mi fermavo per il dolore lei mi spingeva di nuovo giù e io mi lasciavo andare. Il piacere cresceva superando il dolore. Infine Giovanni mi prese per i fianchi e iniziò a spingere forte dentro di me mentre io sentivo il suo sperma caldo riempirmi dentro mentre lui gemeva forte.
Quando Giovanni si ritirò dal mio culo io mi girai sul letto mentre la sua sborra mi colava dal buco del culetto dolorante e gonfio.
"Brava" mi disse mamma mentre Giovanni mi puliva con una salvietta umida.
"Ti è piaciuto?" mi chiese Giovanni guardandomi mentre si puliva il suo cazzo ancora duro.
"Si, molto" risposi io mentre sentivo ancora il calore del suo sperma dentro di me e il sapore del piacere misto al dolore.
"Allora lo rifaremo anche domani." disse Giovanni devi farlo spesso se non vuoi che si restringa nuovamente. Restammo distesi nel letto mentre mamma si avvicina lui.
"Sei stato bravo." poi si piego e prese in bocca il suo cazzo ancora gocciolante e lo ripulì.
"Ti e piaciuto scoparla ?gli chiese mamma
"Si ha un bel culetto, molto eccitante, ma preferisco il tuo amore."
"Anche io mi sono eccitata a vedervi. mi e venuta voglia."
"Di a tua figlia di farmelo tornare duro con un bel pompino e poi lo metto nel culo anche a te."
Mamma mi guardò e disse " Ti va di farlo?
Io non me lo feci ripetere due volte, non avevo mai preso un cazzo in bocca e volevo vedere che effetto mi faceva. Mi avvicinai lo strinsi con la mano e cominciai a scappellarlo su e giù poi lo misi in bocca. Aveva un sapore acre ma aveva il mio odore e il sapore della sborra misto miei umori anali. lentamente il suo cazzo si fece doro come il marmo. Mia mamma si avvicinò e comincio a leccarlo insieme a me, poi si mise a quattro zampe e gli disse ora inculami, spaccami il culo davanti a lei.
Io rimasi li stesa a guardarli, con le le dita che massaggiavano il mio clitoride. Lui comincio ad entrare dentro di lei che inizio a gemere.
"Si cosi, spingilo tutto dentro, spaccami il culo. Ahhh lo sento tutto. Ancora, ancora, più veloce"
Poi mamma mi tirò dai piedi per avvicinarmi a lei e, quando fui nella giusta distanza, affondò le sia faccia fra le mie cosce. Inizio a leccarmi la fica regalandomi sensazioni mai provate. Il mio clitoride era diventato durissimo e stava per scoppiare. La sua lingua si muoveva fra le pieghe delle piccole e grandi labbra per ritornare su verso il clitoride. Mentre Giovanni con un grugnito sovrumano scarico tutta la sua sborra nel culo di mamma, lei venne e affrettando i movimenti della lingua fece venire anche me.
Da quel giorno, con mio sommo piacere diventai il loro giocattolo sessuale.
scritto il
2025-11-04
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