Diana
di
Maktero
genere
sadomaso
Ho trovato Diana su internet.
Lei è una dottoressa radiata dall'albo dei medici che offriva particolari prestazioni.
La contattai dapprima incerta su ciò che volevo.
Poi sviluppando il dialogo venne fuori un mio desiderio più definito
Cercavo qualcuna che mi facesse stare male nella sicuzza medica.
Diana mi assicurò che mi avrebbe accontentata.
Mi accolse a casa sua per farmi un controllo medico.
Nuda, davanti alla sua scrivania mi chiese dei miei problemi medici.
Io le esposi la mia assoluta salute.
Lei volle comunque auscaltarmi il cuore.
Poi decise che potevo sopportare ciò che mi poteva proporre.
Mi offrì tre terapie.
La prima era molto leggera: avrei avuto dei malesseri leggeri, un poco di febbre, diarrea.
La seconda era più pesante: con dolori al corpo, febbre, diarrea ed incontinenza urinaria.
Poi per il terzo trattamento la cosa sarebbe stata più dura; avrei avuto molti dolori al corpo che sarebbero durati a lungo; avrei avuto una forte febbre, vomito, diarrea ed incontinenza urinaria.
Mi propose i prezzi per i vari trattamenti, tutti veramente cari, ma del resto erano garantiti da una professionista che assiccurava nessuna conseguenza permanente.
Fui entusiasmata dalla descrizione e scelsi per il trattamento estremo che costava caro, molto caro, ma che potevo permettermi.
Pagai i 2.500 euro richiesti e mi augarai di averli spesi bene.
Diana fu ovviamente contenta dalla mia decisione e dal mio pagamento.
Poi mi disse che dopo il trattamento mi avrebbe gettata a smaltire la mia sofferenza in uno stanzino dove c'era una altra ragazza che stava godendosi il trattamento.
Mi chiese se avevo dei problemi a condividere la sofferenza.
Risposi che mi stava bene.
Poi Diana prese delle fiale ed una siringa.
Mi spiegò che nelle fiale c'erano i patogeni che mi avrebberò fatto stare male come desideravo.
Diana con la siringa prelevò dalle fiale i liquidi morbosi.
E poi me li iniettò nelle vene del braccio.
Estratto l'ago mi disse di coprire con un dito il buco per non sanguinare troppo.
Mentre io con il dito sul braccio guardavo Diana che riponeva i flaconcini e buttava la siringa continuavo chiedermi se avevo fatto bene ad accettare quel trattamento.
Diana mi disse imperiosamente di alzarmi io ubbidii immediatamente di fronte al suo imperioso comando.
Mi accompagnò verso uno sgabbuzino; mentre mi chiedeva se cominciavo a sentire qualcosa.
Effettivamente mi sentivo un poco scombussolata e glielo riferii.
Lei mi rispose che era solo l'inizio, tra pochi minuti avrei cominciatoa stare male come una bestia e mi sarei vomitata anche l'anima.
Poi aprì la porta dello sgabuzzino ne uscii una zaffata di puzza orribile; vidi attraverso lo sportello una tizia nuda che si contorceva su un materasso lercio che occupava l'intero ambiente.
Diana mi disse che quella la dentro era una merda come me che stava soffrendo per lo stesso trattamento che avevo richiesto.
Poi mi pinse violentemente all'interno, cadendo su quel fradicio materasso.
Diana mi augurò buon divertimento.
Poi chiuse lo sportello.
Da quel momento io e quella ragazza a quel punto rimanemmo nel buio più totale ed in una puza innimaginaile di piscio, merda vomito, sudore.
Sdraiata, stretta stretta, in quello stretto sgabuzzino con la mia compagna di tormento cominciai a stare male.
Sentii arrivarmi nel corpo un febbrone, e poi cominciai a sentire un forte stimolo anale, per cagare.
La ragazza accanto a me continuava ad agitarsi ed a lamentarsi ed urlare.
Mi piaceva per come soffriva; probabilmente anche io sarei stata ridotta così tra poco.
Ero eccittata come una bestia mentre la febre saliva, e cominciavao a sentire dei dolori al corpo i muscoli.
Anch'io cominciai ad agitarmi per il dolore del fisico come la mia compagna cominciai a scagazzarmi mentre sentivo il mio intestino bruciare come una fornace.
Era bellissimo e cominciai a masturbarmi
Mentre nella strettezza di quello sgabuzzino cominciavo a strusciare il mio corpo dolorante con la ragazza.
Provai a comunicare con lei che si contorceva accanto a me esfiorandomi in quello stretto sgauzino senz'aria.
Mentre bruciavo per la febbre e mi scagazzavo cominciai a pisciarmi addosso senza nessun controllo.
Imbevvi già quel lercio materasso, del mio piscio.
Pur stando malissimo e sentendo arrivare una fortissima nausea provai a comunicare con la mia compagna di tormento.
Le chiesi il nome mentre pisciavo in maniera incontrollata e tremavo e sussultavo per i dolori al corpo.
Lei mentre sussultava per i dolori sussurò qualcosa, che non riuscì a capire.
Poi arrivvò all'improvviso una fitta terribile che mi sconvolse completamente il corpo.
Mi inarcai per il dolore, mi cagai addosso, per quanto rimaneva nel mio intestino, mi pisciai addosso per quanto rimaneva nella mia vescica.
Vomitai anche l'anima per il dolore della medicina.
Mentre soffrivo mi accorsi che la mia compagna aveva perso i sensi, ed anch'io li persi dopo pochi istanti.
Quando mi svegliai vidi il volto di Diana che mi disse che avevo passato il periodo di malessere e che potevo tornare a casa.
Le chiesi della ragazza che era insieme a me.
Lei mi rispose che non aveva risposto bene al trattamento e che continuava a stare male.
Probabilmente l'avrebbe dovuta portare all'ospedale.
Le dissi che in quel momento di tormento he avevamo condiviso m aveva eccittata e le chiesi il permesso di incularla.
Diana me lo permise, agguantai quel corpo inerme seminconcente e cominciai ad incularla.
Le godei dentro, mentre quella sembrava un corpo inerme.
Poi Diana mi disse di rivestirmi mentre lei avrebbe portato la tizia al pronto soccorso, visto che non sembrava riprendersi nemmeno dopo la mia inculata.
Chiesi a Diana di farmi sapre qualcosa della tizia.
Dopo qualche giorno riceveti una telefonata di Diana in cui mi diceva che la schiava si era ripresa al pronto soccorso e che era pronta a farsi seviziare ancora.
Lei è una dottoressa radiata dall'albo dei medici che offriva particolari prestazioni.
La contattai dapprima incerta su ciò che volevo.
Poi sviluppando il dialogo venne fuori un mio desiderio più definito
Cercavo qualcuna che mi facesse stare male nella sicuzza medica.
Diana mi assicurò che mi avrebbe accontentata.
Mi accolse a casa sua per farmi un controllo medico.
Nuda, davanti alla sua scrivania mi chiese dei miei problemi medici.
Io le esposi la mia assoluta salute.
Lei volle comunque auscaltarmi il cuore.
Poi decise che potevo sopportare ciò che mi poteva proporre.
Mi offrì tre terapie.
La prima era molto leggera: avrei avuto dei malesseri leggeri, un poco di febbre, diarrea.
La seconda era più pesante: con dolori al corpo, febbre, diarrea ed incontinenza urinaria.
Poi per il terzo trattamento la cosa sarebbe stata più dura; avrei avuto molti dolori al corpo che sarebbero durati a lungo; avrei avuto una forte febbre, vomito, diarrea ed incontinenza urinaria.
Mi propose i prezzi per i vari trattamenti, tutti veramente cari, ma del resto erano garantiti da una professionista che assiccurava nessuna conseguenza permanente.
Fui entusiasmata dalla descrizione e scelsi per il trattamento estremo che costava caro, molto caro, ma che potevo permettermi.
Pagai i 2.500 euro richiesti e mi augarai di averli spesi bene.
Diana fu ovviamente contenta dalla mia decisione e dal mio pagamento.
Poi mi disse che dopo il trattamento mi avrebbe gettata a smaltire la mia sofferenza in uno stanzino dove c'era una altra ragazza che stava godendosi il trattamento.
Mi chiese se avevo dei problemi a condividere la sofferenza.
Risposi che mi stava bene.
Poi Diana prese delle fiale ed una siringa.
Mi spiegò che nelle fiale c'erano i patogeni che mi avrebberò fatto stare male come desideravo.
Diana con la siringa prelevò dalle fiale i liquidi morbosi.
E poi me li iniettò nelle vene del braccio.
Estratto l'ago mi disse di coprire con un dito il buco per non sanguinare troppo.
Mentre io con il dito sul braccio guardavo Diana che riponeva i flaconcini e buttava la siringa continuavo chiedermi se avevo fatto bene ad accettare quel trattamento.
Diana mi disse imperiosamente di alzarmi io ubbidii immediatamente di fronte al suo imperioso comando.
Mi accompagnò verso uno sgabbuzino; mentre mi chiedeva se cominciavo a sentire qualcosa.
Effettivamente mi sentivo un poco scombussolata e glielo riferii.
Lei mi rispose che era solo l'inizio, tra pochi minuti avrei cominciatoa stare male come una bestia e mi sarei vomitata anche l'anima.
Poi aprì la porta dello sgabuzzino ne uscii una zaffata di puzza orribile; vidi attraverso lo sportello una tizia nuda che si contorceva su un materasso lercio che occupava l'intero ambiente.
Diana mi disse che quella la dentro era una merda come me che stava soffrendo per lo stesso trattamento che avevo richiesto.
Poi mi pinse violentemente all'interno, cadendo su quel fradicio materasso.
Diana mi augurò buon divertimento.
Poi chiuse lo sportello.
Da quel momento io e quella ragazza a quel punto rimanemmo nel buio più totale ed in una puza innimaginaile di piscio, merda vomito, sudore.
Sdraiata, stretta stretta, in quello stretto sgabuzzino con la mia compagna di tormento cominciai a stare male.
Sentii arrivarmi nel corpo un febbrone, e poi cominciai a sentire un forte stimolo anale, per cagare.
La ragazza accanto a me continuava ad agitarsi ed a lamentarsi ed urlare.
Mi piaceva per come soffriva; probabilmente anche io sarei stata ridotta così tra poco.
Ero eccittata come una bestia mentre la febre saliva, e cominciavao a sentire dei dolori al corpo i muscoli.
Anch'io cominciai ad agitarmi per il dolore del fisico come la mia compagna cominciai a scagazzarmi mentre sentivo il mio intestino bruciare come una fornace.
Era bellissimo e cominciai a masturbarmi
Mentre nella strettezza di quello sgabuzzino cominciavo a strusciare il mio corpo dolorante con la ragazza.
Provai a comunicare con lei che si contorceva accanto a me esfiorandomi in quello stretto sgauzino senz'aria.
Mentre bruciavo per la febbre e mi scagazzavo cominciai a pisciarmi addosso senza nessun controllo.
Imbevvi già quel lercio materasso, del mio piscio.
Pur stando malissimo e sentendo arrivare una fortissima nausea provai a comunicare con la mia compagna di tormento.
Le chiesi il nome mentre pisciavo in maniera incontrollata e tremavo e sussultavo per i dolori al corpo.
Lei mentre sussultava per i dolori sussurò qualcosa, che non riuscì a capire.
Poi arrivvò all'improvviso una fitta terribile che mi sconvolse completamente il corpo.
Mi inarcai per il dolore, mi cagai addosso, per quanto rimaneva nel mio intestino, mi pisciai addosso per quanto rimaneva nella mia vescica.
Vomitai anche l'anima per il dolore della medicina.
Mentre soffrivo mi accorsi che la mia compagna aveva perso i sensi, ed anch'io li persi dopo pochi istanti.
Quando mi svegliai vidi il volto di Diana che mi disse che avevo passato il periodo di malessere e che potevo tornare a casa.
Le chiesi della ragazza che era insieme a me.
Lei mi rispose che non aveva risposto bene al trattamento e che continuava a stare male.
Probabilmente l'avrebbe dovuta portare all'ospedale.
Le dissi che in quel momento di tormento he avevamo condiviso m aveva eccittata e le chiesi il permesso di incularla.
Diana me lo permise, agguantai quel corpo inerme seminconcente e cominciai ad incularla.
Le godei dentro, mentre quella sembrava un corpo inerme.
Poi Diana mi disse di rivestirmi mentre lei avrebbe portato la tizia al pronto soccorso, visto che non sembrava riprendersi nemmeno dopo la mia inculata.
Chiesi a Diana di farmi sapre qualcosa della tizia.
Dopo qualche giorno riceveti una telefonata di Diana in cui mi diceva che la schiava si era ripresa al pronto soccorso e che era pronta a farsi seviziare ancora.
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