Obbligati ad avere una schiava in Congo

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Mi chiamo Antonio e lavoro sempre in trasferta in giro per l’Italia. Per il mio ultimo cantiere, siamo stati trasferiti in Conco per la costruzione di un grosso fabbricato.
Appena arrivati in cantiere, si presenta un uomo dal fisico imponente con un catalogo in mano. Rimane a parlare con il mio capo nel suo ufficio per un’ora, poi escono e ci invitano nella sala riunioni.
L’uomo, ci mostra un catalogo con un sacco di donne del posto e puntando il dito contro il mio capo, gli ribadisce quanto detto in precedenza nel suo ufficio.
Uomo di colore: “Qui comandiamo noi, possiamo esservi di grande aiuto ma possiamo anche impedirvi di lavorare”.
L’uomo poi mostrando il suo catalogo a tutti noi: “Queste sono tutte le donne che gestisco io, voi le fate lavorare qui come vostre segretarie per soli 500.000 Franchi Congolesi al mese (circa 150.00€) e loro oltre ad essere le vostre segretarie, ubbidiranno a qualsiasi vostra richiesta”
Era la prima volta che venivamo minacciati in questo modo ma non eravamo spaventati, anzi in molti hanno subito accettato.
Non sono mai stato attratto dalla donna di colore, non per razzismo ma perché poco interessato. I colleghi scorrevano il catalogo e si sceglievano la donna che avrebbe ubbidito a qualsiasi richiesta. La scelta era veramente ampia, molti addirittura pagando il doppio si sono scelti anche una seconda donna. C’era ogni tipo di donna, dalla ragazzina neo 18enne alla donna anziana, da quella magra a quella grassa, da un seno piccolo ad uno enorme, da un culo normale a quelle con il culo enorme. La scelta è stata difficile ma eravamo stati obbligati a scegliere quindi ho optato per una donna sui 40 anni, alta e con una 5^ naturale di seno. Nel catalogo c’era scritto che era una donna sposata e che parlava un po’ la nostra lingua.
Iniziammo a tempestare di domande l’uomo e lui sorridente dava ad ognuno la risposta.
Uomo di colore: “Potete fare quello che volete con loro, ma esiste una solo condizione, non potete scambiarvi la donna o avere rapporti con più uomini o donne. Ognuno potrà fare quello che vuole solo con la donna scelta”
La mia domanda fu: “Leggo che la donna scelta è sposata, ma come devo comportarmi con il marito?”
Uomo di colore: “Tu non preoccupa, sono tutte mie schiave pagate alle loro famiglie. Se un marito vi importunerà chiamate me e risolvo tutto”.
Molti colleghi presi dal sidismo, domandarono fino a dove potevano spingersi e l’uomo rispose “l’importante è non farle morire, poi tutto concesso”
Il giorno seguente, quando arrivammo in cantiere, ritrovammo l’uomo ad aspettarci appoggiato ad un camioncino con i vetri oscurati.
Ci avvicinammo a lui e lui subito dopo aprì il portellone del cofano e fece scendere le donne che avevamo scelto. Entrammo tutti nella sala riunione e Hakim, l’uomo di colore chiamò a se una donna che non era stata scelta da nessuno.
Hakim: “Ora vi darò una dimostrazione di quello che vi ho detto ieri, questa è una delle tante donne che c’era nel catalogo che voi non avete scelto”
Hakim strattonando la donna, la portò vicino a se e la fece inginocchiare, poi si abbasso i pantaloni mettendo in mostra un cazzo di almeno 20 cm. Afferrò per i capelli la donna e senza darle molto tempo per prepararsi, le ficcò tutto il suo cazzo in gola. Mentre con le mani le premeva la testa contro il suo cazzo, lui ci guardava e ridendo diceva “Visto, lei obbedisce a tutto e non si ribella”. Appena lui molla la presa, la donna visibilmente affaticata cerca di riprendere fiato mentre lui fregandosene continua a parlare con noi. Ogni donna scelta segue il proprio uomo e Yana la donna da me scelta, mi segue nel mio ufficio.
Arrivato nel mio ufficio sono impacciato con lei, mentre dall’oblò della mia porta, vedo che gli altri colleghi le hanno fatte denudare e si stanno facendo fare un pompino. Yana si era seduta sulla sedia in attesa di istruzioni, mentre io mi ero seduto alla scrivania cercando di lavorare.
Yana si stava agitando e quando le chiedo cosa avesse, lei tutta agitata mi risponde: “Perché avere scelto me se io non piacere?”
Io: “Non è vero, la trovo una bellissima donna”
Y: “Allora perché lei non darmi comandi?”
Io: “Perché mi vergogno, non so cosa chiederle”
Yana sempre più preoccupata: “Se signor Hakim non vedere io usata, allora arrabbiare lui con me e io rischiare tanto”
Io: “Come può sarperlo se io non dico nulla?”
Y: “Lui sapere tutto, altri poter parlare e io passare guai, chiedere tu cose me per favore”.
Preso un po’ dall’eccitazione e dalla sua richiesta, mi siedo a gambe larghe e le dico: “Ok va bene, vediamo quello che sai fare”
Yana felice, si lega i suoi lunghi capelli e si inginocchia ai miei piedi. Mi abbassa i pantaloni e le mutande ed inizia a leccarmi la cappella e tutta l’asta.
Y: “Avere bel cazzo padrone”
Mentre lo diceva, con la lingua leccava tutta l’asta e con le mani mi massaggiava le palle.
Io: “Oh brava, ma questo me lo hanno fatto tutte le donne che ho avuto in Italia”
Y: “Io essere più puttana se tu volere padrone”
Io: “Ho detto fammi vedere quello che sai fare e se riuscirai a farmi sborrare in meno di 5 minuti, allora per me andrai bene, altrimenti dirò al signor Hakimi di cambiare donna”
Y: “No padrone, tu non dire io farò sborrare te in meno di 3 minuti”
Yana inizio a masturbarmi velocemente mentre con l’altra mano continuava a massaggiarmi le palle, poi dopo avermelo insalivato per bene lo prese tutto in bocca facendolo sparire tutto e con le mani si tirava gli schiaffi in testa come a simulare di volersi spingere oltre. Lo spettacolo era divino, ma ancor di più lo fù quando si tolse la camicetta e sbottonò il reggiseno liberando le sue belle tettone.
Y: “Piacere le mie tettone padrone?”
Io: “Si mi piacciono tantissimo”
Yana mise il mio cazzo in mezzo alle sue tette e con le tette mi faceva una bella spangnola, mentre con la lingua leccava la mia cappella
Ero quasi al culmine ed erano appena passati 2 minuti ed Yana: “Dove voler sborrare mio padrone?
Io: “In faccia se posso”
Y: “Tu chiedere quello che vuoi e io ubbidire”
Afferrai il mio cazzo e me lo menai velocemente mentre lei rimase inginocchiata in mia attesa.
Io: “Sto venendo … vengo”
Le imbrattai tutta la faccia di sborra, ero uno spettacolo da film porno vedere la sua faccia scura con la mia sborra bianca.
Yana con la mano raccolse tutta la sborra e se la portò in bocca ingoiando tutto, poi dopo avermi fatto vedere che in bocca non aveva nulla disse: “Sono stata brava padrone? Tu tenere sempre me?
Io ancora confuso ed eccitato: “Certo che sei stata brava e ormai chi si vuol muovere più da questo cantiere”
di
scritto il
2025-09-04
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