Povera Anna 2
di
Gio85
genere
dominazione
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Questo è uno dei racconti richiesti, si accettano eventuali suggerimenti
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Terminato il rapporto con la povera Anna, inviato il video al marito e recuperato un po' di ora dalla cassaforte, i due rapinatori si ricompongono e se ne vanno. Prima di andare via, comunicano ad Anna che il bottino era troppo poco e che in tempi brevi le avrebbero dato ulteriori informazioni nelle successive ore.
Anna rimane nel letto fino a quando non si assicura che i due rapinatori sono andati via, poi si alza e cancella il video inviato al marito.
Nella testa di Anna regnava il caos, un mix perfetto tra paura ed eccitazione. I due rapinatori erano stati abbastanza irruenti e lei non è abituata a quel trattamento ma soprattutto a quelle dimensioni di pene, ma dall’altro lato aveva goduto come non le era mai successo.
L’aver cancellato il video inviato al marito ma comunque lasciato nella galleria, era la prova che nella sua mente era indecisa se denunciare o assecondare il volere dei due rapinatori.
La sera prima, Anna era andata ad una festa e molto oro in suo possesso era conservato on una cassettiera che i rapinatori non avevano trovato, mentre nella cassaforte l’oro presente era pochissimo.
Anna attende con ansia notizie da parte dei rapinatori e subito dopo pranzo, suona il videocitofono e vede che un ragazzo con il volto coperto mette un biglietto nella cassetta delle lettere.
Anna corre subito a recuperare il biglietto, incurante di esser uscita di casa con una semplice vestaglia mentre in strada nell’ora di punta erano presenti molte macchine e persone che camminavano.
Anna rientra in casa e con il cuore in gola inizia a leggere il biglietto.
“Puttana l’oro recuperato è troppo poco ed il nostro capo si è arrabbiato. Oggi pomeriggio alle 17 ti aspettiamo al parcheggio del magazzino abbandonato in via Torres. Porta con te 5000€ altrimenti verrai punita. Se non ti presenti incendieremo la tua auto”
Anna legge e rilegge il messaggio indecisa sul da farsi, ma la curiosità ed eccitazione battono la sua paura e corre in camera a recuperare i soldi. Apre il cassetto dove il marito conserva i soldi prima di portarli in banca e scopre che non c’era nulla, così l’unica soluzione era prendere qualcosa di oro e prelevare dalla banca i 600€ giornalieri e sperare nella buona sorte.
Arrivata all’appuntamento puntuale, Anna nota i due rapinatori in compagnia di altre 3 persone ed una di loro doveva essere il capo, seduto su una sedia mentre gli altri 4 erano in piedi.
Arrivata da loro, uno dei due rapinatori strappa dalle mani di Anna la busta dove conservava i soldi.
Quando la apre e vede solo i 600€ e due collanine d’oro, con tono deciso e forte: “E’ uno scherzo, vero? 600€ e due collanine? Non sono nemmeno 1000€ mentre te ne avevamo chiesti 5000€”
A: “Scusate ma con poco preavviso non sono riuscita a recuperare tutti quei soldi”
Capo: “La signora ha ragione, troppo poco tempo, ma comunque ci ha dato un anticipo”
A: “La ringrazio tantissimo”
Il capo non risponde e con un gesto della mano comunica ad 4 ragazzi di prendere la donna e farla entrare nel capannone abbandonato.
Anna cerca di divincolarsi ma la presa dei due ragazzi è bella stretta ed appena entra nel capannone nota che è completamente vuoto con solo una sedia e due materassi matrimoniali attaccati tra loro buttati per terra.
Il capo si siede nell’unica sedia presente mentre i ragazzi spingono Anna sul materasso facendola cadere sopra.
Anna è impaurita ed il capo con tono tranquillo: “Come dicevo prima, ha ragione le abbiamo dato poco preavviso ma oggi avremo comunuque il bottino richiesto da lei”
Anna impaurita domanda: “Le ho detto che non ho altro da offrirle non potevo prelevare altri soldi”
C: “L’ho capito, ma io non parlavo di soldi. Lei mi ha consegnato 1000€ sui 5000€ richiesti, quindi i 4000€ di differenza li pagherà in natura. Ogni mio ragazzo costa 1000€ quindi tutti e 4 abuseranno di lei. La prossima volta l’importo sarà più alto quindi provvederò a farle arrivare più uomini se non pagasse il debito”.
Anna guarda terrorizzata di due uomini che nel frattempo si stavano già spogliando.
R1: “Che bello, oggi mi trombo di nuovo questa troia”
R2: “Questa volta però glielo rompiamo bene il culo, così impara a non pagare i debiti”
Anche gli altri due rapinatori hanno un fisico possente e con forza iniziano a denudare la povera Anna togliendole il maglione e strappandole la camicetta. Il reggiseno le viene tolto con forza senza neanche staccarlo e Anna impaurita dalla irruenza inizia ad urlare.
R3: “Non serve urlare qui nessuno ti può sentire”
Due dei rapinatori afferrano Anna per i capelli e le spingono a turno i loro cazzi in bocca, mentre Anna come un’automa inizia a pompare. Gli altri due continuano a denudarle togliendole la gonna e strappandole le calze e mutande.
R4 subito dopo averle messo una mano vicino la figa di Anna: “Cazzo ma questa è bagnatissima”
I due che le avevano messo il cazzo in bocca si fermano e con Anna imbarazzata guardano il loro amico che aveva notato l’eccitazione di Anna.
R1: “Ve l’avevo detto che è una troia assatanata”
I due riprendono a pompare i loro cazzi nella bocca di Anna, mentre il terzo rapinatore ciuccia i capezzoli si Anna fino a farglieli diventare turgidi e il rapinatore 4 lecca la figa bagnata.
Anna inizia a perdere il controllo della situazione, l’eccitazione è troppo forte che si dimentica che i 4 stiano lì per abusare di lei. Sputa e lecca quelle belle asta di cazzo mentre quello che leccava la figa ha iniziato ad infilarle due dita dentro la figa ed il culo.
Anna si eccita sempre più mentre i due iniziano a spingere tutti i centimentri dei loro cazzi dentro la gola di Anna. Lei fatica nell’impresa, ha il volto rosso ed emette conati di vomito, ma non si stacca da quei pali di carne. La volgarità degli uomini aumenta sempre più, “Continua troia, prendilo tutto che ti rompo la gola; Sei una puttana; Che succhiacazzi esemplare; Non vedo l’ora di romperti il culo troia; Zoccola prendi sto cazzo in culo; Forza fottiamoci la troia; ecc…”, ma per Anna quelli ormai erano solo complimenti.
Non aveva mai goduto così tanto e lo scoprirsi troia la stava facendo godere tantissimo.
Il capo dirigeva come un maestro dell’opera i suoi ragazzi cercando di punire la donna, ma lei come un’automa leccava i cazzi di tutti e quattro gli uomini che si alternavano il posto. Due avevano iniziato a scoparla nella figa e nel culo mentre gli altri due alternandosi le spingevano il cazzo in gola.
I “Forza troia lecca; Ti rompo il culo puttana; ecc” non facevano altro che eccitare ancor di più Anna che incurante stava godendo tantissimo con quattro sconosciuti, ma per evitare che i 4 uomini le lasciavano segni sul suo fisico, fingeva di opporre resistenza al loro trattamento.
Gli uomini infatti, nonostante la figa bagnata, non si erano accorti del godimento silenzioso di Anna e divertiti dal suo respingerli continuavano a scoparla ed insulturala.
Il terzo rapinatore si stacca dalla bocca di Anna e si posiziona in mezzo ai due che la stavano scopando nella figa e nel culo e punta il suo cazzo verso la figa già occupata di Anna.
Forzando, Anna subisce una tripla penetrazione con due cazzi nella figa e uno nel culo mentre quello che le stava d’avanti si gira e la costringe a leccarle il culo.
Anna per niente abituata a tale dilatazione urla sempre più ma i quattro se ne fregano e continuano a penetrarla sotto gli occhi divertiti del capo che guardava.
I quattro divertiti stavano arrivando al limite dell’eccitazione e uno per volta si staccavano da Anna ed iniziavano a masturbarsi a pochi centimetri dal suo viso.
C: “Prima di sborrare sulla troia, rivestitela e poi sborratele in faccia, sui capelli e sui vestiti”
I quattro eseguono gli ordini, rimettendole la gonna sopra le calze strappate, la camicetta senza bottoni ed il maglione, poi riprendono a masturbarsi vicino il suo volto.
C: “Apri la bocca troia ed ingoia”
Anna esegue l’ordine ed apre la bocca mentre i quattro iniziano quasi contemporaneamente a sborrare addosso ad Anna. Le riempono la bocca, le imbrattano i capelli e le sporcano il maglione e la gonna.
Anna rimane lì seduta sul materasso distrutta, ma i quattro si sdraiano sul materasso uno di fianco all’altro ed alzano le gambe.
C: “Non abbiamo ancora finito troia, ora lecca i culi dei miei ragazzi fino a quando non sarò io a dire basta”
Anna senza ribattere, camminando a carponi sul materasso inizia a leccare il buco del culo di tutti e quattro i rapinatori che divertiti le ordinavano “Allunga la lingua troia”.
Dopo quasi 10 minuti di questo trattamento, il capo decide di fermarla e si alza dalla sedia mentre anche i suoi uomini si alzano e si rivestono.
C: “Ok, per oggi abbiamo finito, ora te ne puoi tornare a casa ma senza macchina e cellulare, dovrai trovare tu il modo di tornartene così conciata, ahahahha”
R1: “Troverai le chiavi della macchina ed il cellulare nella cassetta delle lettere con nuove istruzioni per una nuovo riscatto”
I cinque andarono via lasciando sola Anna su quei materassi ormai sudici, senza auto e telefono e completamente sporca e puzzante di sborra.
Piano piano, prendendo strade secondarie Anna ritornò a casa sua cercando di non farsi vedere dai vicini o da chi poteva riconoscerla.
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Terminato il rapporto con la povera Anna, inviato il video al marito e recuperato un po' di ora dalla cassaforte, i due rapinatori si ricompongono e se ne vanno. Prima di andare via, comunicano ad Anna che il bottino era troppo poco e che in tempi brevi le avrebbero dato ulteriori informazioni nelle successive ore.
Anna rimane nel letto fino a quando non si assicura che i due rapinatori sono andati via, poi si alza e cancella il video inviato al marito.
Nella testa di Anna regnava il caos, un mix perfetto tra paura ed eccitazione. I due rapinatori erano stati abbastanza irruenti e lei non è abituata a quel trattamento ma soprattutto a quelle dimensioni di pene, ma dall’altro lato aveva goduto come non le era mai successo.
L’aver cancellato il video inviato al marito ma comunque lasciato nella galleria, era la prova che nella sua mente era indecisa se denunciare o assecondare il volere dei due rapinatori.
La sera prima, Anna era andata ad una festa e molto oro in suo possesso era conservato on una cassettiera che i rapinatori non avevano trovato, mentre nella cassaforte l’oro presente era pochissimo.
Anna attende con ansia notizie da parte dei rapinatori e subito dopo pranzo, suona il videocitofono e vede che un ragazzo con il volto coperto mette un biglietto nella cassetta delle lettere.
Anna corre subito a recuperare il biglietto, incurante di esser uscita di casa con una semplice vestaglia mentre in strada nell’ora di punta erano presenti molte macchine e persone che camminavano.
Anna rientra in casa e con il cuore in gola inizia a leggere il biglietto.
“Puttana l’oro recuperato è troppo poco ed il nostro capo si è arrabbiato. Oggi pomeriggio alle 17 ti aspettiamo al parcheggio del magazzino abbandonato in via Torres. Porta con te 5000€ altrimenti verrai punita. Se non ti presenti incendieremo la tua auto”
Anna legge e rilegge il messaggio indecisa sul da farsi, ma la curiosità ed eccitazione battono la sua paura e corre in camera a recuperare i soldi. Apre il cassetto dove il marito conserva i soldi prima di portarli in banca e scopre che non c’era nulla, così l’unica soluzione era prendere qualcosa di oro e prelevare dalla banca i 600€ giornalieri e sperare nella buona sorte.
Arrivata all’appuntamento puntuale, Anna nota i due rapinatori in compagnia di altre 3 persone ed una di loro doveva essere il capo, seduto su una sedia mentre gli altri 4 erano in piedi.
Arrivata da loro, uno dei due rapinatori strappa dalle mani di Anna la busta dove conservava i soldi.
Quando la apre e vede solo i 600€ e due collanine d’oro, con tono deciso e forte: “E’ uno scherzo, vero? 600€ e due collanine? Non sono nemmeno 1000€ mentre te ne avevamo chiesti 5000€”
A: “Scusate ma con poco preavviso non sono riuscita a recuperare tutti quei soldi”
Capo: “La signora ha ragione, troppo poco tempo, ma comunque ci ha dato un anticipo”
A: “La ringrazio tantissimo”
Il capo non risponde e con un gesto della mano comunica ad 4 ragazzi di prendere la donna e farla entrare nel capannone abbandonato.
Anna cerca di divincolarsi ma la presa dei due ragazzi è bella stretta ed appena entra nel capannone nota che è completamente vuoto con solo una sedia e due materassi matrimoniali attaccati tra loro buttati per terra.
Il capo si siede nell’unica sedia presente mentre i ragazzi spingono Anna sul materasso facendola cadere sopra.
Anna è impaurita ed il capo con tono tranquillo: “Come dicevo prima, ha ragione le abbiamo dato poco preavviso ma oggi avremo comunuque il bottino richiesto da lei”
Anna impaurita domanda: “Le ho detto che non ho altro da offrirle non potevo prelevare altri soldi”
C: “L’ho capito, ma io non parlavo di soldi. Lei mi ha consegnato 1000€ sui 5000€ richiesti, quindi i 4000€ di differenza li pagherà in natura. Ogni mio ragazzo costa 1000€ quindi tutti e 4 abuseranno di lei. La prossima volta l’importo sarà più alto quindi provvederò a farle arrivare più uomini se non pagasse il debito”.
Anna guarda terrorizzata di due uomini che nel frattempo si stavano già spogliando.
R1: “Che bello, oggi mi trombo di nuovo questa troia”
R2: “Questa volta però glielo rompiamo bene il culo, così impara a non pagare i debiti”
Anche gli altri due rapinatori hanno un fisico possente e con forza iniziano a denudare la povera Anna togliendole il maglione e strappandole la camicetta. Il reggiseno le viene tolto con forza senza neanche staccarlo e Anna impaurita dalla irruenza inizia ad urlare.
R3: “Non serve urlare qui nessuno ti può sentire”
Due dei rapinatori afferrano Anna per i capelli e le spingono a turno i loro cazzi in bocca, mentre Anna come un’automa inizia a pompare. Gli altri due continuano a denudarle togliendole la gonna e strappandole le calze e mutande.
R4 subito dopo averle messo una mano vicino la figa di Anna: “Cazzo ma questa è bagnatissima”
I due che le avevano messo il cazzo in bocca si fermano e con Anna imbarazzata guardano il loro amico che aveva notato l’eccitazione di Anna.
R1: “Ve l’avevo detto che è una troia assatanata”
I due riprendono a pompare i loro cazzi nella bocca di Anna, mentre il terzo rapinatore ciuccia i capezzoli si Anna fino a farglieli diventare turgidi e il rapinatore 4 lecca la figa bagnata.
Anna inizia a perdere il controllo della situazione, l’eccitazione è troppo forte che si dimentica che i 4 stiano lì per abusare di lei. Sputa e lecca quelle belle asta di cazzo mentre quello che leccava la figa ha iniziato ad infilarle due dita dentro la figa ed il culo.
Anna si eccita sempre più mentre i due iniziano a spingere tutti i centimentri dei loro cazzi dentro la gola di Anna. Lei fatica nell’impresa, ha il volto rosso ed emette conati di vomito, ma non si stacca da quei pali di carne. La volgarità degli uomini aumenta sempre più, “Continua troia, prendilo tutto che ti rompo la gola; Sei una puttana; Che succhiacazzi esemplare; Non vedo l’ora di romperti il culo troia; Zoccola prendi sto cazzo in culo; Forza fottiamoci la troia; ecc…”, ma per Anna quelli ormai erano solo complimenti.
Non aveva mai goduto così tanto e lo scoprirsi troia la stava facendo godere tantissimo.
Il capo dirigeva come un maestro dell’opera i suoi ragazzi cercando di punire la donna, ma lei come un’automa leccava i cazzi di tutti e quattro gli uomini che si alternavano il posto. Due avevano iniziato a scoparla nella figa e nel culo mentre gli altri due alternandosi le spingevano il cazzo in gola.
I “Forza troia lecca; Ti rompo il culo puttana; ecc” non facevano altro che eccitare ancor di più Anna che incurante stava godendo tantissimo con quattro sconosciuti, ma per evitare che i 4 uomini le lasciavano segni sul suo fisico, fingeva di opporre resistenza al loro trattamento.
Gli uomini infatti, nonostante la figa bagnata, non si erano accorti del godimento silenzioso di Anna e divertiti dal suo respingerli continuavano a scoparla ed insulturala.
Il terzo rapinatore si stacca dalla bocca di Anna e si posiziona in mezzo ai due che la stavano scopando nella figa e nel culo e punta il suo cazzo verso la figa già occupata di Anna.
Forzando, Anna subisce una tripla penetrazione con due cazzi nella figa e uno nel culo mentre quello che le stava d’avanti si gira e la costringe a leccarle il culo.
Anna per niente abituata a tale dilatazione urla sempre più ma i quattro se ne fregano e continuano a penetrarla sotto gli occhi divertiti del capo che guardava.
I quattro divertiti stavano arrivando al limite dell’eccitazione e uno per volta si staccavano da Anna ed iniziavano a masturbarsi a pochi centimetri dal suo viso.
C: “Prima di sborrare sulla troia, rivestitela e poi sborratele in faccia, sui capelli e sui vestiti”
I quattro eseguono gli ordini, rimettendole la gonna sopra le calze strappate, la camicetta senza bottoni ed il maglione, poi riprendono a masturbarsi vicino il suo volto.
C: “Apri la bocca troia ed ingoia”
Anna esegue l’ordine ed apre la bocca mentre i quattro iniziano quasi contemporaneamente a sborrare addosso ad Anna. Le riempono la bocca, le imbrattano i capelli e le sporcano il maglione e la gonna.
Anna rimane lì seduta sul materasso distrutta, ma i quattro si sdraiano sul materasso uno di fianco all’altro ed alzano le gambe.
C: “Non abbiamo ancora finito troia, ora lecca i culi dei miei ragazzi fino a quando non sarò io a dire basta”
Anna senza ribattere, camminando a carponi sul materasso inizia a leccare il buco del culo di tutti e quattro i rapinatori che divertiti le ordinavano “Allunga la lingua troia”.
Dopo quasi 10 minuti di questo trattamento, il capo decide di fermarla e si alza dalla sedia mentre anche i suoi uomini si alzano e si rivestono.
C: “Ok, per oggi abbiamo finito, ora te ne puoi tornare a casa ma senza macchina e cellulare, dovrai trovare tu il modo di tornartene così conciata, ahahahha”
R1: “Troverai le chiavi della macchina ed il cellulare nella cassetta delle lettere con nuove istruzioni per una nuovo riscatto”
I cinque andarono via lasciando sola Anna su quei materassi ormai sudici, senza auto e telefono e completamente sporca e puzzante di sborra.
Piano piano, prendendo strade secondarie Anna ritornò a casa sua cercando di non farsi vedere dai vicini o da chi poteva riconoscerla.
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