Che fortuna avere una psicologa come amica di mia madre - parte 1

di
genere
incesti

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Mi chiamo Mario e da ormai due anni sono l’amante di una amica di mia madre. Lei si chiama Sara ed è una psicologa ninfomane e mia madre oltre ad esserle molto amica si fida molto dei suoi consigli. Da quando ero piccolo, ormai ho 24 anni, ho sempre avuto problemi con le erezioni. Essendo un argomento delicato, mi sono sempre vergognato a parlarne con i miei e conoscendo Sara, sono andato nel suo studio per un colloquio con lei. Come vi dicevo, sin dalla pubertà ho sofferto di eiaculazioni abbondanti. Mi masturbavo parecchio, quasi 7-8 volte al giorno e ogni volta riuscivo a riempire un bicchiere intero. Sara quando ha sentito le mie preoccupazioni, è scoppiata a ridere dicendomi che non era assolutamente un vero problema e che addirittura molte donne apprezzerebbero. Sara è coetanea di mia madre e sono amiche dai tempi delle superiori. Oggi ha quasi 50 anni, un fisico molto atletico grazie alla palestra, alta quasi 1.80 con un culo a mandolino che ogni volta che me la scopo le schiaffeggio facendoglielo vibrare.
Da piccolo le ho dedicate molte delle mie seghe, soprattutto quando veniva con noi in spiaggia.
Lei come vi dicevo e come lei stesso ammette, è una ninfomane ed un giorno mentre era in casa con mia madre a preparare un dolce, mentre andava in bagno è passata nella mia camera e mi ha beccato mentre mi masturbavo. Come uno stupido avevo lasciato la porta socchiusa ma il vento l’aveva fatta aprire. Come la vedo cerco subito di nascondere il mio cazzo, ma lei si fionda subito ai piedi del letto in ginocchio
S: “Che fai sei scemo? Lo sai che non si interrompono le seghe”
Io provando a balbettare qualcosa: “Ehm ma … tu …”
S: “Non fare lo stupido, la mia è una curiosità”
Sara afferra il mio cazzo ed inizia a masturbarmi
S: “Non fare lo stronzo, quando stai per venire avvisami”
Con maestria con la mano destra mi masturba mentre con la sinistra mi massaggia le palle. Dopo pochi minuti le dico che stavo per venire e lei: “Vienimi in bocca”
Sapendo che sborravo molto, mette le mani a conca vicino la bocca e quando le dico “Venggoooo” molti fiotti entrano nella sua bocca e molti finiscono nelle sue mani.
Quello che le è andato in bocca lo ingoia subito, mentre successivamente si alza e una per volta si ripulisce le mani leccandosele.
Va in bagno e come se nulla fosse ritorna da mia madre in cucina per completare il dolce.
Dalla sera stessa, inizia a mandarmi foto e video di lei nuda mentre si masturba pensando a me che mi masturbo mentre vedo le sue foto e video.
Dopo qualche mese iniziammo a scopare e ogni volta voleva che le sborrassi addosso, in bocca, sul seno, sul culo e sui capelli.
Era diventata ossessionata dalla mia sborra ed io iniziai ad approfittarmene facendomi regalare quello che volevo.
Un giorno mentre ero a casa intento a giocare ai videogiochi, lei era in cucina con mia madre a chiacchierare. Approfittando dell’assenza mi mia madre che era andata in bagno, mi raggiunge e si fionda sul cazzo. Mentre continuo a giocare, lei mi fa un pompino e vedendomi distratto: “Cos’hai?”
Io: “Niente, sono in difficoltà su questo livello”
S: “Scommettiamo che riesco a distrarti?”
Io: “Impossibile, è da una settimana che mi sto sbattendo con questo livello?”
S: “Ok … quindi non ti interessa sapere che potrei convincere tua madre a fare sesso con te”
Appena pronunciò le parole “Tua madre”, “Sesso” e “con te”, stoppai subito il gioco e la lasciai parlare.
Sinceramente non sono mai stato attratto da mia madre, non perché sia una brutta donna, anzi, ma essendo mia madre il pensiero non mi aveva mai sfiorato.
Mia madre a differenza di Sara, è in leggero sovrappeso alta 1.65 ma con una sesta di seno ed un culo bello ma piatto.
Io: “Cosa intendi? Stai scherzando?”
Sara vedendo la mia erezione: “Sei il classico ragazzo che scoperebbe volentieri la madre eh sporcaccione”
Io: “Dai dimmi, di cosa parli?”
S: “Come detto, posso manipolarmi tua madre e fartela scopare, ma solo a patto che io scopi con voi”
Io: “E’ impossibile, mia madre è troppo innamorata di mio padre, non lo farebbe mai”
S: “Tu fai quello che ti dico e poi vedremo chi ha ragione”
Accettai la proposta di Sara e mentre mia madre era ancora in bagno, lei riprese a farmi un pompino. Quando sentimmo lo scarico del bagno, Sara si stacca dal mio cazzo e mi dice: “Vai in bagno e sborra su due reggiseni di tua madre”.
Quando mamma torna, raggiunge Sara in cucina ed io senza farmi accorgere dell’erezione vado in bagno e prendo due reggiseni di mia madre. Vedere le due coppe enormi del reggiseno, agevolano la mia sborrata e come suggerito, sborro su tutte e quattro le coppe.
Dopo due giorni, Sara mi manda un messaggio “Credo che abbia abboccato, stasera ti dico”
Mia madre aveva chiesto a Sara di passare da lei perché le voleva parlare di un argomento particolare.
Arrivata a casa Sara, mia madre attese che io ero andato via per dirle: “Non ho la prova certa, ma sono convinta che Mario l’altro giorno abbia sborrato nel mio reggiseno”
S: “Come fai a dirlo? E soprattutto perché credi sia stato Mario e non tuo marito?”
Mamma (Giulia si chiama): “Perché l’avrebbe dovuto fare mio marito? E comunque non è sicuramente lui perché la quantità di sborra era veramente tanta”
Sara tutta eccitata: “Oh sai che mi piacciono questi discorsi”
Mamma: “Dai non fare la solita porca, dimmi cosa devo fare?”
S: “Sicuramente non attaccarlo direttamente, altrimenti lo potresti traumatizzare. Prova a far finta di nulla per qualche giorno e vediamo se si ripete. Potrebbe essere stato anche un caso isolato”.
Mentre Sara parlava con mia madre, mi mandava i messaggi “Stasera sborra di muovo sul reggiseno e qualche goccia devi sborrare sul suo pigiama”
Leggendo il messaggio rimasi stupito della richiesta, ma appena arrivai a casa andai in bagno portandomi anche il pigiama di mia madre. Sborrai abbondantemente su tutti i suoi reggiseni e prendendo il suo pigiamo lo appoggiai sulle coppe sporcandoglielo di sborra.
La sera quando mia madre andò in bagno per cambiarsi, vide il suo reggiseno bagnato e gocciolante e quando lo odorò sentì l’odore forte della mia sborra. Mandò una foto a Sara inquadrando il suo reggiseno sporco e quando indossò il pigiama, sua sulla maglia che sui pantaloni c’era una grossa macchia appiccicaticcia di sborra.
Mandò anche qui la foto a Sara “Cazzo ha sborrato anche sul pigiama”
Sara rispose: “E’ un chiaro segno di ricerca di attenzione, indossa il reggiseno sporco e raggiungili con il pigiama sporco. Quando tuo marito ti chiederà spiegazioni sulle macchie, giustificati dicendo che non avevi altri pigiami e che non hai avuto tempo per lavarlo. Mi raccomando, tuo figlio deve sentirlo”.
Sara mi manda un messaggio: “Ottimo lavoro, domani sborra sulle sue ciabatte e nel suo caffè”
Mamma dopo essersi cambiata ci raggiunge in cucina con un’evidente macchia sulla maglia e sul pantalone.
Mio padre: “Non avevi altri pigiami che vai in giro con quello sporco?”
Mia madre: “Purtroppo mi sono sporcato in bagno con il detersivo, non ho ancora fatto la lavatrice e non ne ho altri, peccato anche che si sia sporcato anche il reggiseno”.
Ero eccitatissimo e quando tornai in camera me lo menai come un forsennato mandando il video della sborrata a Sara.
L’indomani mattina come suggerito sborro sulle ciabatte aperte di mia madre e qualche goccia nel suo caffè.
Mamma quando vede le scarpe sporche di sborra, continua a seguire il consiglio di Sara e le indossa. Quando la vedo arrivare in cucina con le ciabatte ed i piedi bagnati, non riesco a trattenermi ed emetto un verso di risata. Mia madre non dice nulla mentre mio padre mi domanda cosa abbia da ridere
Io: “Nulla papà, stavo pensando ad una cosa e ho riso. Vi ho preparato il caffè. Questo è per te papà che lo vuoi amaro e questo è per mamma visto che lei vuole un cucchiaino di zucchero”
Mamma prende la tazzina e beve senza guardarci dentro, però sentendo il gusto strano guarda il fondo del bicchiere e ci vede un po’ di sborra. Mentre noi eravamo ancora in cucina, mia madre prende il telefono ed uscendo dalla cucina chiama Sara.
Mamma: “La situazione sta peggiorando, stamattina ha sborrato sulle mie ciabatte e nel caffè, stanotte sentivo l’odore di sborra addosso”
S: “Nel caffè? E l’hai bevuto?”
Mamma: “Si me ne sono accorta dopo”
S: “Uhmm e ti è piaciuto?”
Mamma: “Dai non fare sempre la porca, dimmi che devo fare?”
S: “Tu rispondi, era buona?”
Mamma: “Molto più dolce di quella di mio marito”
S: “Mi fa piacere, sai quanto adori la sborra. Comunque sono indecisa su tre opzioni. 1 – è alla ricerca di attenzioni da parte tua. 2 – è innamorato di te. 3 – Questa eventualmente è la più grave, è una repulsione contro l’altro sesso e potrebbe portarlo alla depressione totale”
Mamma: “Non è innamorato di me, sono sua madre e non credo sia mancanza di attenzione, è figlio unico quindi è sempre presente per noi”
S: “Allora se è la terza opzione la situazione è grave”
Mamma: “Cosa posso e devo fare?”
S: “Se lui prova a respingere l’altro sesso, tu devi fargli capire che è sbagliato. Sborrando sulle tue cose, lui vuole allontanarti, quindi tu devi assecondarlo e fagli capire che tu ci sei sempre e comunque”
Mamma: “Sono la madre, è logico che ci sarò sempre”
S: “Lo so, ma devi dimostrarglielo. Continua ad assecondarlo e addirittura fagli capire che ciò che fa a te sta bene. Assecondalo e spingilo a raggiungere il suo limite. Prima o poi cederà e ti dirà ciò che lo disturba”.
Mamma: “Ma come posso, è la sborra di mio figlio”
S: “Senti meglio quella di tuo figlio che di un estraneo. Poi pensa che lo fai per il suo bene. Poi messaggio da amica e non da dottoressa … non immagini quanto ti invidio”
Mamma: “Sei sempre la solita porca”
Terminata la chiamata, mamma torna in cucina e riprende la tazzina del caffè ed in presenza mia e di mio padre si lecca il fondo.
Io ero arrapato ma mio padre: “Che fai?”
Mia madre: “Era rimasta una goccia, poi sentivo una mancanza di zucchero”.
Sara mi manda un messaggio: “Oggi sborra ovunque sulle cose di tua madre”
Senza farmelo ripetere sborro sulle sue mutande pulite, sul suo accappatoio e riempio una bottiglietta da ½ litro. Mia madre si accorge della biancheria intima sporca e dell’accappatoio e non dice nulla, anzi va girando per casa con indosso l’accappatoio ritardando il vestirsi.
Arrivata l’ora di pranzo, siamo solo io e mia madre a pranzare e l’aiuto a preparare la tavola. Mi passa il primo piatto di pasta al sugo e lo posiziono al mio posto, poi mi passa il secondo piatto e lo metto al suo posto. Mentre lei era di spalle intenta a sistemare la cucina, prendo la bottiglietta di sperma e la verso metà dentro il suo piatto e metà nel suo bicchiere. Mamma appena si siede, si accorge subito della sborra nel piatto e nel bicchiere, ma non reagisce. Mangia la pasta e beve il bicchiere senza reagire, anzi ogni tanto si complimenta con se stessa per aver fatto un ottimo sugo.
Per qualche giorno, ovunque sborrassi mia madre era lì intenta ad assecondare i miei gesti
Raccontai tutto a Sara e lei mi rispose: “Ottimo, però adesso per qualche giorno non fare più nulla. Vediamo come reagisce”
Passò una settimana dall’ultima volta che avevo sborrato su qualcosa di mia madre e quella più agitata era proprio mia madre.
Mamma in mia assenza, invita Sara a casa e gli racconta del mio cambiamento.
S: “Oh non dirmi che ti manca la sborra di tuo figlio”
Mamma: “Dai non fare sempre la troia, aiutami, dimmi cosa può essere successo? L’ho sempre assecondato come hai detto tu”
S: “Mi dispiace ma credo che a tuo figlio serva una terapia d’urto”
Mamma: “Cioè?”
S: “Io te lo dico, ma so che per te sarà difficile da comprendere, non mi offendo anche se volessi andare da qualche altro psicologo”
Mamma: “Addirittura, sai che di te mi fido ciecamente”
S: “Con tuo figlio probabilmente devi spingerti oltre. Devi fargli capire che non è una cosa sbagliata e che tu faresti tutto per lui”
Mamma: “Ma è una cosa sbagliata”
S: “Tu per lui sei la donna per eccellenza, quindi se lui rifiuta te, rifiuterà qualsiasi altra donna. Se riuscirà ad aprirsi con te, allora si aprirà anche con altre donne. Te l’ho detto che è difficile da capire, ma tutto dipende da te”
Mamma: “Ma io mi vergogno, non credo di esserne capace a spingermi oltre. E’ già stato difficile fare quello che ho fatto”
S: “Da dottoressa ti capisco, ma da amica sai che non ti credo, da giovani abbiamo bevuto litri e litri di sborra”
Mamma: “Dai cosa c’entra ora quello che abbiamo fatto da giovani, poi eri sempre tu quella troia che mi faceva fare la porca”
S: “ Se non era per me, non avresti mai trovato tuo marito quella sera in discoteca. Gli facesti un pompino solo per avere un passaggio a casa”.
Mamma e Sara continuano a parlare e quando io ritorno le trovo in cucina a sorseggiare un drink.
Sara: “E’ giunto il momento, se vuoi resto con te a darti manforte”
Mamma: “Non so se lo fai perché sei la mia migliore amica o solo perché sei una troia della peggior specie”
di
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2025-10-06
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