Gianna ricattata - VIII parte - LEI
di
sexydurex
genere
dominazione
Stavo dormendo profondamente e non capii subito cosa stesse succedendo; sembrava una mosca, non capivo se fosse un sogno, aprii gli occhi e per poco non urlai. Un cane mi stava leccando la faccia.
Realizzai subito dove fossi. Vicino al letto c’era lo zio, che mi osservava, insieme con papà; erano entrambi nudi. Il cane era un alano nero, mi annusava e mi leccava il viso; mi venne subito in mente cosa volessero facessi.
- ditemi che non avete questa intenzione?
- facci divertire, mi disse in tono perentorio, lo zio
- ti prego, no
- Gianna… disse semplicemente
Mi alzai. Allontanai il cane e mi tolsi il baby doll.
Gli accarezzai la testa; avevo avuto un cane, molto piccolo, un barboncino nano, una femmina; adesso era a casa di mia sorella. Sapevo come accarezzarli, ma non mi era mai passata per l’idea, quella di fare sesso; cercai di essere naturale.
Mi sedetti sul letto, aprii le cosce, gli portai il muso sulla figa.
Il cane iniziò a leccarmi
- come si chiama? chiesi
- Rob, mi risposa lo zio
- vieni Rob, leccami
L’alano rispose leccandomi la figa; fu intenso e sorprendente. Iniziai a gemere. Mi stesi, divaricando le gambe; il cane usava la sua enorme lingua, prendendo figa e culo e facendomi letteralmente impazzire.
- ahhhhh continuaaaaaa Rob continuaaaaaaa
Godetti ed il cane sembrò apprezzare.
Mi misi nuovamente seduta sul bordo del letto, lo accarezzai dolcemente sino a sfiorargli la pancia; il cane iniziò a scodinzolare; avanzai con la mano sino a cercargli il nodo; era ancora dentro la propria tana. Lo solleticai un po’ e con due dita riuscii ad afferrarlo. Pian piano uscì; lo smanettai lentamente; non sapevo che reazione potesse avere e andai cauta.
Iniziò ad avere il respiro affannato; mi piegai andando sotto di lui; era di grande mole, tenevo il nodo tra le dita ed iniziai a leccarlo. Stavo facendo un pompino ad un cane. Non potevo crederci; prima di prenderlo in bocca, mi sollevai, guardai lo zio e mio padre e dissi
- mi faccio schifo da sola
Mi stesi sotto il cane e mi misi comoda per spompinarlo con dovizia e attenzione. Rob iniziò a dimenarsi e ad ululare. Lo sentivo crescere in bocca; mi sfilai, passai la mano sulla figa bagnata e la feci annusare a Rob, quindi mi misi in posizione carponi per farmi montare.
Sentii le zampe sulla schiena e Rob che cercava la via; lo aiutai, portando una mano sul suo nodo, lo diressi verso la figa. Era entrato. Iniziò a montarmi e sentii il cazzo del cane gonfiarsi dentro la mia figa. Mi stavo facendo scopare da un cane, ma ciò che più mi sconvolse fu il piacere che stavo provando
- ...bellissimo...godo...siiiii...mmmh
Sentivo il cazzo del cane gonfiarsi ad ogni affondo. Rob continuava a montarmi, aggrappato alla mia schiena. Sembrava non volersi fermare.
- cazzooooo cazzooooo…incredibile…godo…dio mio…godooooooo
Lo zio mi mise il cazzo in bocca e scaricò una sborrata pazzesca.
Papà mi guardava inebetito ed incredulo.
Rob era impazzito, sentivo il cazzo pulsare nella figa
- sta per godere anche lui, dissi ingenuamente
Lo zio mi prese per i capelli e mi ordinò
- ingoiala, voglio vederti bere la sborra del cane
Ero completamente inebriata dal piacere.
Mi distesi sotto l’alano, infilandomi il nodo in bocca. Pulsava. Era agitato e lo mantenni fermo tenendogli le zampe; iniziò a sborrare. Schizzò nella mia bocca, agitandosi e muovendosi. Stavo ingoiando la sborra di un cane. Ero disgustata, ma ingoiai tutto
Mi alzai incredula.
Rob si quietò e andò a rintanarsi in un angolo
- cosa mi hai fatto diventare? Dissi rivolgendomi allo zio
- quello che sei sempre stata: una svuotacoglioni, una puttana da quattro soldi; una cagna eccitata
Rob doveva fare pipì. Lo zio mi guardò e sorrise
- Ti prego, zio
- preferisci leccargli il culo dopo che ha cagato?
- no, va bene, preferisco il piscio
Non fu facile organizzarci; lo zio prese una bacinella, indicando a Rob che doveva farla lì, ma lui non era abituato, gli avevano insegnato a pisciare per strada.
Io ero in ginocchio, aspettando che la facesse, finalmente, dopo diversi minuti, Rob iniziò a pisciare, lestamente gli presi il nodo con due dita e lo diressi verso la mia faccia.
L’alano mi pisciò sul volto, aprii la bocca per berla.
Non ero ancora giunta nel fondo del degrado
Realizzai subito dove fossi. Vicino al letto c’era lo zio, che mi osservava, insieme con papà; erano entrambi nudi. Il cane era un alano nero, mi annusava e mi leccava il viso; mi venne subito in mente cosa volessero facessi.
- ditemi che non avete questa intenzione?
- facci divertire, mi disse in tono perentorio, lo zio
- ti prego, no
- Gianna… disse semplicemente
Mi alzai. Allontanai il cane e mi tolsi il baby doll.
Gli accarezzai la testa; avevo avuto un cane, molto piccolo, un barboncino nano, una femmina; adesso era a casa di mia sorella. Sapevo come accarezzarli, ma non mi era mai passata per l’idea, quella di fare sesso; cercai di essere naturale.
Mi sedetti sul letto, aprii le cosce, gli portai il muso sulla figa.
Il cane iniziò a leccarmi
- come si chiama? chiesi
- Rob, mi risposa lo zio
- vieni Rob, leccami
L’alano rispose leccandomi la figa; fu intenso e sorprendente. Iniziai a gemere. Mi stesi, divaricando le gambe; il cane usava la sua enorme lingua, prendendo figa e culo e facendomi letteralmente impazzire.
- ahhhhh continuaaaaaa Rob continuaaaaaaa
Godetti ed il cane sembrò apprezzare.
Mi misi nuovamente seduta sul bordo del letto, lo accarezzai dolcemente sino a sfiorargli la pancia; il cane iniziò a scodinzolare; avanzai con la mano sino a cercargli il nodo; era ancora dentro la propria tana. Lo solleticai un po’ e con due dita riuscii ad afferrarlo. Pian piano uscì; lo smanettai lentamente; non sapevo che reazione potesse avere e andai cauta.
Iniziò ad avere il respiro affannato; mi piegai andando sotto di lui; era di grande mole, tenevo il nodo tra le dita ed iniziai a leccarlo. Stavo facendo un pompino ad un cane. Non potevo crederci; prima di prenderlo in bocca, mi sollevai, guardai lo zio e mio padre e dissi
- mi faccio schifo da sola
Mi stesi sotto il cane e mi misi comoda per spompinarlo con dovizia e attenzione. Rob iniziò a dimenarsi e ad ululare. Lo sentivo crescere in bocca; mi sfilai, passai la mano sulla figa bagnata e la feci annusare a Rob, quindi mi misi in posizione carponi per farmi montare.
Sentii le zampe sulla schiena e Rob che cercava la via; lo aiutai, portando una mano sul suo nodo, lo diressi verso la figa. Era entrato. Iniziò a montarmi e sentii il cazzo del cane gonfiarsi dentro la mia figa. Mi stavo facendo scopare da un cane, ma ciò che più mi sconvolse fu il piacere che stavo provando
- ...bellissimo...godo...siiiii...mmmh
Sentivo il cazzo del cane gonfiarsi ad ogni affondo. Rob continuava a montarmi, aggrappato alla mia schiena. Sembrava non volersi fermare.
- cazzooooo cazzooooo…incredibile…godo…dio mio…godooooooo
Lo zio mi mise il cazzo in bocca e scaricò una sborrata pazzesca.
Papà mi guardava inebetito ed incredulo.
Rob era impazzito, sentivo il cazzo pulsare nella figa
- sta per godere anche lui, dissi ingenuamente
Lo zio mi prese per i capelli e mi ordinò
- ingoiala, voglio vederti bere la sborra del cane
Ero completamente inebriata dal piacere.
Mi distesi sotto l’alano, infilandomi il nodo in bocca. Pulsava. Era agitato e lo mantenni fermo tenendogli le zampe; iniziò a sborrare. Schizzò nella mia bocca, agitandosi e muovendosi. Stavo ingoiando la sborra di un cane. Ero disgustata, ma ingoiai tutto
Mi alzai incredula.
Rob si quietò e andò a rintanarsi in un angolo
- cosa mi hai fatto diventare? Dissi rivolgendomi allo zio
- quello che sei sempre stata: una svuotacoglioni, una puttana da quattro soldi; una cagna eccitata
Rob doveva fare pipì. Lo zio mi guardò e sorrise
- Ti prego, zio
- preferisci leccargli il culo dopo che ha cagato?
- no, va bene, preferisco il piscio
Non fu facile organizzarci; lo zio prese una bacinella, indicando a Rob che doveva farla lì, ma lui non era abituato, gli avevano insegnato a pisciare per strada.
Io ero in ginocchio, aspettando che la facesse, finalmente, dopo diversi minuti, Rob iniziò a pisciare, lestamente gli presi il nodo con due dita e lo diressi verso la mia faccia.
L’alano mi pisciò sul volto, aprii la bocca per berla.
Non ero ancora giunta nel fondo del degrado
6
voti
voti
valutazione
7.2
7.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Gianna ricattata - VII parte - LEIracconto sucessivo
Gianna ricattata - VIII parte - LUI
Commenti dei lettori al racconto erotico