L'attendente 4

di
genere
confessioni

L’attendente 4
Questa che vi racconto è una storia esemplare di goduria variante da quelle mattutine e dai colloqui coi professori.
La relazione consapevole fra noi tre, ma mai dichiarata apertamente fra me e Roberto, rafforzò la nostra intesa. Io amavo sempre piu mia moglie, la quale si divertiva ad intrattenere una relazione con Roberto che arricchiva anche la nostra relazione. Poi in realtà mia moglie aveva altri rapportii con altri impiegati, ma questa sarà un’altra storia.
Ora mi soffermo su questi incontri speciali che avevamo in maniera sporadica al pomeriggio con Roberto e che io costruii e valorizzai per caso dopo che ricevetti una telefonata.Erano incontri speciali che in qualche maniera mi coinvolgevano direttamente, ma senza esplicitarlo.
Dunque.
Noi tre eravamo nelmio ufficio. Insieme formavamo un team fortissimo, che faceva girare e trainare tutto l’ufficio. Eravamo riuniti per programmare ed organizzare il lavoro del giorno dopo, all’apertura della consulenza per l’elaborazione dei 730.
Ricevetti una telefonata dall’ufficio finanziario centrale che mi convocava con urgenza per definire una pratica.
Decidemmo che io sarei andato e che loro due, Roberto e mia moglie, avrebbero terminato il lavoro di organizzazione.
Mi allontanai, entrai in macchina e neannche 5 minuti mia moglie mi telefonò: cavoooooncassaaaa ma noooon tiescoooooa parlare haaaa.aaaaaaah! Te amo00ooooooooo.E ti desidrooooo. ARFFFF.AUFFFF. Caspioppe.
Scusa, non ti capisco, cosa succede? Stai per caso chiavando con Roberto?
Siiiiiiiii, nooooooo nonn qui mettttttilo li…………
Silenzio, non parlava più.
Interrompo la telefonata, un po' indispettito e molto arrapato. Perché ora e non prima? Penso a quante volte avevo implorato mia moglie di chiavarmi insieme a Roberto, e ora me lo chiava on line.? Cosa staranno facendo? Mille domande e un unico pensiero. Essere li con loro e leccare quella grondaia di mia moglie e yoccare quel vesuvio di Roberto.
Quando io le chiedevo di farsi interprete del bisogno mio di un rapporto a tre, ribadiva che lei glielo aveva chiesto, ma lui rifiutava perché aveva vergogna del suo capo. Aveva vergogna di dire che era l’amante della sua moglie. Aveva paura di non riuscire nella prestazione. Anche quel pomeriggio aspettavo che loro prendessero l’iniziativa- io non potevo, ero il capo, poteva sembrare una imposizione dall’alto. Ma loro si.
Fatto sta che loro erano li in ufficio a slimonare e visitare le profonde cavità di mia moglie ed io a frustarmi in quell’ufficio finanziario a rompermi le scatole per delle stupide pratiche burocratiche.
Dopo due ore finalmente quella tortura fini e potei tornare nel mio ufficio. Ma trovai solo mia moglie con il Direttore-Generale . Roberto aveva fatto appena in tempo a rivestirsi ed ad andare via prima che incrociasse il D.G. (che negli anni precedenti aveva avuto, prima che io venissi trasferito qui, un lungo rapporto con la Zoccola di mia moglie. Ma anche questo è un altro racconto.)
Chiariti gli argomenti di rito, salutammo il D.G., chiudemmo l’ufficio ed uscimmo. Ma questa volta non aspettai la sera.
Parcheggiai e pretesi che mia moglie mi raccontasse subito tutto. Cosa era successo fra lei e Roberto? Perche non riusciva a parlare?
E cosi racconta che, quel pomeriggio, appena ero uscito, Roberto le saltò letteralmente addosso, la baciò lungamente mentre due dita le perforavano la vagina e altre due il buco del culo. Lei era in estasi. Voleva essere posseduta. Gli frugò nella patta e gli tirò fuori l’uccello incandescente. Lui la obbligò a telefonarmi con il telefono d’ufficio. Lo eccitava da morire che lei parlasse con me mentre lui gli metteva il cazzo prima in bocca e poi nella fica e poi nel culo. Lo eccitava l’idea che la moglie del capo chiavasse con lui semplice impiegato sapendo che il capo sentiva e sapeva della scopata.. Sborrò tre volte consecutive.
La terza nel culo. Se vuoi ce l’ho ancora caldo. Le strappai letteralmente la mutanda di dosso e le alzai le gambe e poggiai la bocca sull’orifizio del suo culo. Lei con un movimento muscolare fece uscire il caldo nettare che succhiai con avidità. La bacia sulla bocca e condivisi con lei quella delizia profumata. Poi la penetrai fra le labbra inferiori turgide e bollenti rimescolando i miei umori con quelli ormai tiepidi di Roberto. Da lei sgorgò un litro di squirting ed emise un ululato di piacere per il suo prolungato orgasmo che provocato dal chiavarmi a pochissima distanza dalla chiavata fatta con Roberto.
L’esperienza bellissima mi suggerì di organizzare un pomeriggio di lavoro pomeridiano a tre almeno una volta almese e ripetere la sessa situazione di rapporto extraconiugale a cui assistevo telefonicamente. Era ormai un copione consolidato. Sapevamo che sarebbe arrivata una telefonata, inventantata che mi allontanava dall’ufficio e loro erano autorizzati a chiamarmi e farmi sentire come chiavavano in diretta.
Speravo che prima o poi ci sarebbe scappata la chiavata orgiastica. Ma non avvenne mai.

scritto il
2025-08-04
6 8 8
visite
4 1
voti
valutazione
7.4
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.