Sara realizza il suo desiderio … inconfessabile
di
Gioioso
genere
dominazione
Il fato incombe sempre sulla nostra vita … un documento insignificante riporta Sara davanti all’uomo che le ha sverginato il sederino e che lei non ha più dimenticato avendola, più di tutti, marito compreso, fatta sentire una femmina ….
Mattinata frenetica, l’avvocato che chiama, il suo collega che vuole fascicoli da prendere in archivio, l’architetto che vuole che chiami l’ufficio demaniale … telefono sempre occupato … il collega Luigi che da qualche giorno rilancia sguardi di fuoco …. ma che gli è preso stamattina … forse gli prude quell’affare che gli pende fra le gambe … i due rappresentanti che mi tempestano di richieste e poi i due promotori finanziari in continua riunione con il loro capo area … non hanno fatto che domande su domande per tutta la mattinata; sono appena tornata dal bar dove ho consumato un panino, c’è finalmente un momento di calma, sto seduta alla mia scrivania, tamburello nervosamente le dita e guardo lo schermo del computer su cui leggo due parole, solo due parole: “ … mi manchi …”
Sì, come sono rientrata ho visto sul telefonino una notifica dell’account nascosto … quello che ho riservato a rapporti solo miei … sono entrata e ho letto il messaggio …:
“ … mi manchi …”
Una mosca che volasse in quella stanza di un ufficio legale vedrebbe una giovane donna di circa ventinove anni, mollemente abbandonata sulla poltroncina, la gonna corta che è risalita e mostra delle cosce piene, ben tornite, capelli sulle spalle divisi da una piega centrale che contornano un viso su cui splendono due occhi scuri decisamente impertinenti, che scruta pensierosa lo schermo di un computer … le mani tamburellano … a cosa pensa Sara … perché quelle due parole la rendono così pensierosa … nella sua mente un turbinio di pensieri e di collegamenti che ignorano la cronologia degli eventi … pensa al periodo della sua giovinezza a quando ha conosciuto Alberto … il compagno di classe che poi sarebbe diventato sua marito, c’è cresciuta con lui, lo conosce da più dodici anni, gli ultimi tre di matrimonio … ma sul viso di suo marito si sovrappone l’immagine di Diego, il fratello maggiore di un suo compagno di classe per il quale si è presa una cotta che non si è mai veramente sopita … non accetta, nemmeno di fronte a se stessa di aver tradito il suo fidanzatino … eppure è Diego che l’ha sverginata appena compiuti diciotto anni e altre volte l’ha presa … anche poco prima del suo matrimonio … e che dire dell’avventura a Sharm el Sheick … Alberto giocava a calcetto, sempre a giocare, e Marco un animatore la stava facendo diventare donna … si era lasciata scopare in bocca e per la prima volta aveva ingoiato … si vergogna ancora persino a ricordarlo … ma da quel momento era diventata quasi una ossessione, le piaceva sentire quel ciccio di carne, prima quasi flaccido, poi diventare duro, vederlo r sentirlo ergersi maestosamente solo sollecitato dalla sua lingua … e che dire di quel rappresentante di articoli sportivi, Tommaso, che aveva conosciuto dopo una litigata furibonda con Alberto … facciamo una pausa di riflessione … si una pausa … e che pausa … l’aveva portata in una lussuosa SPA e nella notte passata insieme avevano fatto di tutto … si ricordava nitidamente quanto fosse restata sorpresa per quanto fossero gonfi i testicoli dell’uomo e di come fosse riuscita a sgonfiarli succhiandogli anche l’anima … era proprio diventata bravissima a fare pompini … e poi episodi minori … alla fine di una settimana bianca la sega che era stata costretta … proprio costretta … e chi lo sa … a fare da Serena, la sua amica , mentre su un pulmino stavano tornando in albergo con il suo fidanzato e quello di Serena avanti di due file …. quelli, alquanto sbronzi, cantavano a squarciagola …. mentre lo sconosciuto, che faceva il filo a Serena, seduto accanto, veniva da lei, istigata dalla sua amica, forsennatamente segato …. e poi l’ultimo episodio … Stefano, chissà perché ricordava perfino il nome, uno che l’aveva apostrofata con una battuta divertente una sera che era andata con le sue amiche in discoteca … alla fine l’aveva convinta a riaccompagnarla a casa ed era finita che lui gli aveva infilato le dita nella figa e lei lo aveva masturbato … non l’aveva impalata solo perché lei con la sega gli aveva tirato fuori l’anima … Sara sorride nel ricordare questi episodi … quattro uomini che nei dieci anni antecedenti il matrimonio con Alberto, avevano goduto delle sua grazie … pensava Sara … ma sono tradimenti … no …. di Diego era innamorata e sarebbe stata anche disposta a lasciare Alberto per lui … l’animatore … accidenti al calcetto … ma si può lasciare una ragazza carina come me sola alla mercé di tutti quei marpioni …. Alberto se l’era cercata … gli stava bene … il rappresentante …. béh … anche qui avevano litigato …. sempre per colpa dei suoi genitori che s’intromettevano troppo spesso fra di loro …. ma era stata brava … quello insisteva per continuare a scoparsela ma lei era riuscita ad opporgli un netto rifiuto … lei amava Alberto … e gli altri episodi, diciamo, minori … un sorriso … quelli non contano …. in fin dei conti non era successo niente … l’aveva solo preso in mano …
Quanto è fantastica la mente … tutti questi avvenimenti erano affiorati quasi contemporaneamente nella sua mente in un istante …. eppure tutto era chiaro e visibile …. ricordava nomi, luoghi … tutto quello che le avevano fatto e tutto quello che lei aveva fatto, anche la faccia delusa di un compagno di Diego, al quale Diego aveva promesso che se la sarebbero fatta contemporaneamente … ma lei, all’ultimo momento, già quasi nuda, aveva detto di no e quello c’era restato male, i due avevano quasi litigato con lei che piangeva per la rabbia … Sara sorride e si chiede cosa avrebbe provato quel ragazzo, di cui non ricorda nemmeno il nome, se avesse saputo quello che, molti anni dopo, le avevano fatto in una domenica pomeriggio di novembre …
“ … mi manchi … “ due parole che le risuonavano nella mente … forse esagerate, addirittura “ … mi manchi ….” … chi era l’autore di queste parole … Sara se l’era immaginato spesso, non aveva mai voluto conoscerlo fisicamente …. doveva restare una sensazione … gli aveva raccontato tutte le sue avventure che lui aveva trasformato in racconti erotici … quest’uomo invisibile era stato bravo, molto bravo … non ricordava nemmeno le volte che leggendo le sue avventure che lui aveva raccontato, si era masturbata furiosamente … aveva perfino imparato a mettersi nel sederino un pennarello mentre si masturbava … una sorta di doppia penetrazione sui generis molto eccitante e perversa …. si, era stato proprio bravo, riusciva sempre a tenerla in uno stato di perenne eccitazione … si, era colpa di quest’uomo se era accaduto quello che poi era accaduto … nella sua mente continua il turbinio di pensieri, immagini, sensazioni, tanto forti da farla bagnare … la caduta sulla sabbia mentre giocava a pallavolo, l’infortunio alla caviglia, il successivo intervento operatorio … la convalescenza che le avevano perfino fatto ridurre i rapporti sessuali con suo marito … sempre meno soddisfacenti tanto da concludersi, quasi sempre, con furiose masturbazioni … l’idroterapia e l’incontro con Luigi, al bar della piscina … un fico, alto più di un metro e novanta … più che maturo, forse l’età di suo padre … che ogni volta che la guardava la faceva bagnare … e poi ricordava perfettamente quando casualmente gli aveva visto di sfuggita, solo per qualche secondo, il pene … immenso, lungo, nodoso … in vita sua non aveva mai visto un simile arnese, un super cazzo … e … l’aveva fatta sua … e poi l’aveva anche … adesso si vergogna solo a pensarlo … inculata, e da quel momento l’aveva inculata sempre fino a farla godere solo inculandola … e non solo, nemmeno aveva mai immaginato quante posizioni ci fossero … l’aveva anche capovolta mentre lei lo spompinava e lui la leccava … e poi l’inganno …. un fremito …. ancora non sa se di rabbia o di piacere … una domenica di novembre l’aveva fatta venire a casa sua, mentre Alberto giocava in trasferta, l’aveva prima scopata e inculata e poi bendata e … l’aveva fatta scopare da un suo amico, Franco … lei se n’era accorta e voleva scappare …. ma non era scappata …. anzi alla fine era lei che li aveva letteralmente spompati al punto che quando avevano tentato di prenderla contemporaneamente …. una doppia penetrazione … Sara ricordava perfettamente i pianti che s’era fatta tornando a casa e quanto avesse considerato poco il marito che, tornato la sera, gli aveva detto tutto soddisfatto che nella partita era andato in buca tre volte … sei proprio uno stronzo … aveva pensato, gli altri due in buca, anzi nelle sue buche, c’erano andati molte più volte … e poi ricorda quanto aveva sofferto quando aveva detto a questo Luigi che non voleva partecipare a una gang bang …. non sapeva nemmeno cosa fosse, ma quando gli aveva detto in cosa consistesse una gang bang, che lei sarebbe stata scopata e inculata da tutti i suoi amici, che lei avrebbe goduto come non mai …. si era rifiutata … non si voleva considerare una puttanella che la da a tutti, lui non aveva fatto buon viso a cattiva sorte … non l’aveva più visto e non avrebbe voluto più vederlo, sapendo che se fosse accaduto non immaginava come sarebbe andate a finire … ma in cuor suo … lo sapeva …
Puttanella … l’epiteto le risuonava nella mente …. come considerare infatti gli episodi successivi … breve vacanza all’Elba, Alberto richiamato tempestivamente in ufficio a Livorno, lei che lo va a prendere ai traghetti, lui telefona che arriverà con quello successivo, tre ore dopo, litigata furiosa e sorpresa: Franco, quello che l’ha scopata e inculata quella domenica insieme a Luigi, è li davanti, per una fortuita coincidenza .. in breve finisce a casa sua dove lui prima la scopa ripetutamente e poi l’incula, si è lei che s’allarga le natiche per favorire la penetrazione più profonda che si possa … l’incula mentre lei, cellulare all’orecchio, risponde a suo marito che le dice di essere appena salito sul traghetto … e lei si morde la lingua per non urlargli il suo piacere, che mentre lui sta salendo … c’è qualcuno che sta scendendo dentro il suo culetto e, con il suo aiuto, glielo sta riaprendo … glielo sta allargando …
E non è finita, che nemmeno qualche mese dopo la chiamano in trasferta a Firenze, dove, appena arriva, conosce un consulente finanziario, Pierluigi, che lavora nel suo stesso palazzo, che la rimorchia …. è simpatico Pierluigi ed è un signore … non è come Luigi … e si diverte a stuzzicarlo … si ricorda perfettamente la sua faccia quando si fa accompagnare in un grande magazzino e con la scusa di provare dei costumi improvvisa uno spogliarello dove si mostra a lui pressoché nuda, lui che quasi si sente male per quanto lei è stata brava a mostrarsi … poi però lo ha soddisfatto facendosi scopare e inculare nei bagni del palazzo dove lavorava, in macchina, dove, mentre la riaccompagnava a Livorno, si era maliziosamente sfilata le mutandine masturbandosi mentre lui guidava sull’autostrada Firenze Livorno …. in una casa di campagna dove si erano anche fotografati mentre lei veniva scopata e inculata … ma le foto più accattivanti erano quelle in cui lei lo prendeva in bocca …
Sara ha un moto di fastidio …. Firenze …. brutto episodio … me l’avevano detto di non avere mai rapporti con chi si lavora … ma era stato più forte di me: quello che mi aveva voluto a Firenze come sua segretaria durante una cena di gala che si svolgeva fuori città mi aveva sedotta, era entrato in camera ed era riuscito a denudarmi, poi, approfittando del fatto che avevo bevuto … ma comunque quello che stava accadendo mi piaceva …. mi aveva fatto vedere il suo pene … un barattolo, e me l’aveva schiaffato in bocca …. quasi non c’entrava e poi me l’aveva spinto nella figa e poi me lo voleva anche mettere nel sederino …. ma non c’era riuscito, troppo grosso; ma mi aveva promesso che in ufficio, dopo le ferie estive … mi avrebbe inculato sulla sua scrivania tutte le volte che venivo a Firenze …. di fronte a una simile prospettiva avevo avuto paura e mi ero rifiutata … e lui mi aveva trattato da puttana mi aveva portato in una strada poco frequentata anche se era giorno e senza ritegno mi aveva ordinato di togliere le mutandine, di mettermi a pecorina sul sedile posteriore della sua macchina, di alzare la gonna nonostante che ci fossero dei passanti poco lontani e mi ha scopato brutalmente e mi è venuto dentro … sul treno mentre tornavo a casa non ho fatto altro che piangere.
Effettivamente da quell’esperienza mi ero calmata ma poi avevo ricominciato a leggere i racconti e, pian piano, mi stavano tornando le voglie al punto che durante il rinfresco del matrimonio di mio fratello mi ero fatta quasi rimorchiare dallo zio della sposa …. basta, così non si poteva andare avanti …. la dovevo smettere e avevo deciso di non leggere più i racconti per i quali lo accusavo della mia voglia di sesso …
“ … mi manchi ….” gli avevo raccontato tutto e lui credo provasse qualcosa per me …. forse si era infatuato chissà … non avevo troncato …. solo una pausa di riflessione …
Non volevo e non voglio essere una …. puttanella …
“ …. Sara …. venga di qua ….”
“ …. Si … avvocato ….”
Sara si desta dall’ondata di pensieri che nell’ultima mezz’ora le hanno occupato la mente … si è anche bagnata … ha tutte le mutandine zuppe di umori …. si alza, riordina la gonna e si reca nello studio dell’avvocato … è ridiventata la segretaria modello … quasi all’ora di uscita torna alla sua scrivania quando squilla il telefono …:
“ … pronto … parlo con Sara … la ragazza che è venuta l’anno scorso qui in piscina per fare idroterapia ….”
Sara resta sorpresa … è più di un anno che non va in quella palestra … quella in cui Luigi la sedusse … :
“ …. Si sono io … che è successo …”
“ …. Salve, mi occupo dell’amministrazione del circolo e l’ASL ha eseguito una verifica e hanno rilevato che da noi è stata effettuata una terapia in piscina … vogliono vedere la prescrizione medica … noi non l’abbiamo in archivio e le chiedo se me la può portare domani ….”
“ … si non c’è problema, ce l’ho a casa e domani, venerdì, finisco all’ora di pranzo, ve la posso portare quando esco dall’ufficio … “
“ … benissimo …. allora ci vediamo domani ….”
Ma a Sara frulla qualcosa di indefinito nella testa ….:
“ …. ma da voi vengono sempre in palestra i nuotatori di fondo ….”
“ … si certo anche domani prima in palestra e poi si buttano in acqua …. come al solito ….”
Sara si morde la lingua … una indecisione poi … :
“ …. ma …. viene anche Luigi …. “
“ …. perché lo conosce ….”
un attimo d’incertezza …:
“ …. Si ….”
e mentre pronuncia quella sillaba un rivolo di umori le scende sulla coscia …
La mattina dopo, si sveglia e la prima cosa che le viene in mente è di raccogliere il documento che deve … vuole … portare in piscina; quindi si lava, si veste: prima indossa la solita maglietta lunga che scende fin sotto i fianchi, abbastanza larga da essere comoda e infila i leggings, altrettanto comodi per una giornata da passare in ufficio … passa davanti allo specchio e si vede … un musetto impertinente incorniciato da capelli bruni che le scendono sulle spalle,un bel seno, lo sguardo scende sui fianchi e si gira … e ammira il suo punto forte, un prominente fondo schiena che non lascia mai indifferenti … ma così abbigliata non appare per quello che si sente di essere … una giovane donna che vuole essere desiderata … e oggi, pur non volendolo confessare nemmeno a se stessa … vuole essere desiderata … Alberto è già uscito e quindi non avrebbe da discutere su come si vuole abbigliare …. è tanto, tanto geloso …. ma non ha mai capito o intuito cosa le passa per la testa … lui l’ama e la tratta come una moglie … una moglie con la quale vive da oltre dieci anni … e poi non è mai stato un amante focoso …. forse all’inizio … ma mai paragonabile a lui … non vuole nemmeno pronunciarlo quel nome … inconsciamente desiderosa d’incontrarlo ma spaventata da come lui potrebbe trattarla … lui glielo ha proposto tante volte … la gang bang ma lei non ha voluto … è stata quasi sul punto di cedere ma la vergogna di essere posseduta da tanti uomini, in una cittadina piccola come Livorno …. e poi anche gli aspetti fisici …. già ogni volta che è stata montata i suoi orifizi sono restati parzialmente dilatati e si ricorda perfettamente di come qualche volta ha dovuto rifiutare le voglie di suo marito che, pur essendo impreparato, si sarebbe certamente accorto di quanto la figa di sua moglie fosse allargata … per il sedere non aveva questa preoccupazione in quanto Alberto non ci aveva mai nemmeno provato … ma anche li, l’avesse per pura coincidenza visto, si sarebbe chiesto come mai l’ano le fosse così dilatato; tutte queste preoccupazioni le vorticano nel cervello … ma i sensi a volte sono più forti qualsiasi raziocinio … non lo dice ma se lo incontrasse vorrebbe stupirlo ancora, lui glielo ha sempre detto che una così non l’aveva mai conosciuta … e di donne Luigi ne aveva avute tante … detto fatto, si toglie la maglia, sfila i leggings … via anche le mutandine sostituite da una mutandina semi trasparente rosa …. niente reggiseno sotto una magliettina a canottiera …. In ufficio indosserà una giacchina a maniche corte e, pezzo forte, indossa una minigonna … abbastanza corta, ma non troppo … in fin dei conti deve andare in ufficio e tocco finale, visto che è alta solo un metro e cinquantotto, tacchi dodici …. tanto in ufficio sta quasi sempre seduta, per strada usa lo scooter e quasi si compiace che mentre sfila per la strada molti potranno apprezzare le sue splendide gambe … un filo di trucco e un paio di piccoli pendenti alle orecchie … si guarda allo specchio … è proprio una gran fighetta … prende il documento ed esce.
La mattinata in ufficio però non scorre liscia … è scorbutica, risponde a monosillabi anche agli avvocati … dentro subisce un travaglio fortissimo … da una parte il desiderio di incontrarlo …. Luigi quello che l’ha fatta morire di piacere, nessuno è stato mai come lui … dall’altra la paura di cadere un'altra volta in una spirale di perversione che non sa dove potrebbe portarla … è già stata brava due anni prima a negarsi … proprio a Luigi e ancora è riuscita anche a sottrarsi alle voglie del suo capo ma l’ha pagato caro il rifiuto …. mai come in quell’occasione è stata trattata da puttana e Luigi … quello vuole farla scopare ai suoi amici …. come fosse un trofeo da distribuire e anche quella volta è andata bene … ma oggi, se lo incontra, che succederà …
Ha deciso … consegnerà il documento e scapperà via … cavolo ha perfino mollato il suo scrittore che la faceva eccitare e lei ha deciso di non cadere più in tentazione … ha preso perfino dei giorni di ferie per non incontrare in ufficio il suo capo di Firenze per evitare ulteriori complicazioni ….
Termina l’orario di lavoro e arriva rapidamente alla palestra, percorre il corridoio degli spogliatoi … non c’è nessuno, entra in segreteria ….:
“ … salve sono Sara … ecco il documento che mi ha chiesto ….”
Lo poggia sulla scrivania, l’impiegato che non conosce, lo prende, lo guarda e fa un cenno di assenso …:
“ …. bene è tutto a posto ….”
Sara lo saluta e, quasi di corsa, esce dalla stanza … e, letteralmente, sbatte contro una montagna che lei nemmeno a visto, mormora … :
“ …. Scusi ….”
“ … ma che fai da queste parti … e poi che mi dai del lei ….”
E’ lui, lo riconosce dalla voce … Luigi … che dall’alto del suo metro e novanta la sovrasta … e la guarda con quel suo sguardo fra il benevolo e l’impertinente … Sara lo fissa … sguardo da cerbiatta impaurita … e lui lo sente …. lui sente il travaglio che fa quasi tremare la donna …. d’altro canto è un pescecane, sente la preda … sente che sotto sotto Sara è un vulcano di emozioni … l’ha sempre saputo, fin dal primo momento che l’ha vista … con quel culo da favola che lei sapeva ondeggiare in maniera provocatoria senza nemmeno accorgersi degli effetti che produceva negli uomini che la guardavano … l’aveva giurato, fin dal primo momento, che l’avrebbe prima montata, poi inculata e poi abituata a prenderlo nel culo … ed era stato tanto bravo che l’aveva fatta montare e inculare anche da un amico, da Franco … ma poi aveva affrettato troppo i tempi …. aveva valutato che fosse pronta per essere la femmina da dare in pasto a tutti i suoi amici …. contemporaneamente …. ma aveva sbagliato, se avesse impiegato più tempo l’avrebbe certamente convinta e lei stessa glielo aveva fatto capire ma, l’aveva persa …. ma ora ce l’aveva davanti, bella, perversa, intrigante, sempre più puttanella … come non mai … e non era certamente un caso … Luigi sapeva che Sara, nel suo inconscio amava essere presa e piacevolmente brutalizzata ed essere inculata … non tutte le donne riescono a godere essendo penetrate nell’ano ma lei aveva mostrato di gradire enormemente tale pratica … le piaceva essere sfondata nel culo e sentire le palle contro il suo sedere …
Luigi aveva percepito al volo di poter riprendere in mano la situazione … lo capiva da come la vedeva vestita sotto il giacchino, intenzionalmente slacciato i capezzoli turgidi, letteralmente schizzavano sotto il tessuto, le labbra lucide sempre bagnate dalla lingua, il capo rivolto in basso per non dover puntare gli occhi verso di lui per poi non poter sostenere lo sguardo, denotavano una latente sottomissione …. Il tempo sembrava non essere trascorso … come quando le aveva letteralmente ordinato di uscire senza mutandine …. Luigi la sentiva, sentiva che era pronta … pronta per tutto …:
“ …. Sei sempre molto carina … come sei stata in tutto questo tempo … sai con Franco abbiamo parlato spesso di te …. “
“ … hai visto Franco ….”
“ … è un amico … ci vediamo spesso ….”
Luigi la osserva … solito sguardo da pescecane … Sara capisce che Franco gli deve aver raccontato dell’Elba e quindi Luigi sa cosa è accaduto …:
“ … si l’ho visto all’Elba l’anno scorso a Pasqua …. stavo aspettando mio marito alla stazione marittima e mi ha tenuto compagnia in attesa che arrivasse ....”
poi con aria di sfida … ricordava che durante quella famosa domenica gli aveva più volte fatto capire che Franco era più bravo di lui ad incularla ….:
“ …. si è stato bravo …. come al solito …”
Il corridoi è vuoto, Luigi s’avvicina e china il capo, Sara non si scosta, è impietrita, quello che temeva sta accadendo … e lei vuole che accada …. lui la bacia e lei risponde al bacio, lui poi scansa il giacchino, scopre il seno, afferra il capezzolo e lo strizza, come aveva fatto l’altra volta … Sara emette uno strillo soffocato e si piega … lui allunga la mano e infila le dita nelle mutandine e sente che dalla figa fuoriescono fiumi di secrezioni … Sara è venuta, ha avuto un orgasmo tanto violento quanto istantaneo … ha tutte le dita bagnate poi senza nemmeno dire alcun ché la gira, l’appoggia alla parete, alza la minigonna, cala la mutandina e le infila il dito nel culo …. Il dito di Luigi è grosso più o meno come un cazzo normale, è lungo e grosso, lo spinge tutto nel sederino di Sara che arriva ad un secondo devastante orgasmo … altri fiotti di secrezioni vaginali scolano lungo le cosce … Luigi sfila le dita e si allontana di qualche metro, la guarda, sa che è in suo potere e che, come nel passato, per compiacerlo, farà tutto quello che lui vuole …:
“ … levati le mutandine … lo sai che non voglio che tu indossi intimo quando stai con me ….”
Sara, come in trance … non riesca ad opporsi al suo volere nonostante abbia davanti un uomo che ha cinquantasei anni, che potrebbe essere suo padre … che può immaginare a cosa lui stia pensando di farle fare … non riesce a sottrarsi … è ormai un anno che non gode più … l’ultima volta che è stata inculata, da Pierluigi, è del giugno dello scorso anno … l’ultima scopata, con il suo capo, che ricorda con orrore ma che comunque l’ha fatta perversamente godere è sempre del settembre dello scorso anno …. da allora niente … le solite scopate con suo marito … lui sopra, lei sotto … cinque minuti … lui viene … e lei insoddisfatta, quando lui s’addormenta, corre in bagno a masturbarsi furiosamente e a ficcarsi nel culo il manico della spazzola.
Sara, nel corridoio della palestra, davanti a Luigi, senza fiatare, si cala le mutandine e gliele consegna … Luigi le prende le porta al naso e le annusa … sogghigna … e le getta in un cestino …. escono dalla palestra sugli scali …. Luigi con accanto Sara, un braccio che scende fino al sedere e lentamente, senza che Sara opponga alcuna resistenza, inizia a sollevare il bordo della minigonna …. Sara sussulta … sugli scali c’è gente … Sara trema … è arrivata allo scooter … lui la fa gentilmente salire e sedere poi improvvisamente le allarga le cosce, infila due dita nella figa e gli fa un magistrale e brevissimo ditalino; Sara si piega sul manubrio quasi piangendo per la vergogna, la scena è per strada con la gente che le passa quasi accanto, e per l’eccitazione … Luigi l’ha fatta venire un'altra volta … nell’ultima mezz’ora è venuta più volte che nell’ultimo anno …
“ … domenica trova una scusa per venire a casa mia …. verso le dieci …. come l’altra volta …”
“ … ma come faccio … c’è Alberto …. “
“ … ma non sono ricominciati gli allenamenti … tuo marito pensa solo a giocare al calcio … fallo contento digli che hai da fare e che lui può andare al campo … te le devo dire io queste cose … tu vieni che ci sarà una bella sorpresa per te … una cosa che non ti aspetti … “
La guarda, sogghigna, sguardo da pescecane …:
“ … o che invece ti aspetti …. vieni e vedrai …. anzi …. sentirai …. ciao …”
Sara, seduta sullo scooter, con la figa fradicia di umori che le imbrattano il sedile … cerca di ricomporsi …. mette in moto e torna a casa … sapendo già che domenica mattina alle dieci suonerà il campanello dell’appartamento di Luigi … e che accada quello che deve accadere …
Le coincidenze della vita …. più tardi arriva a casa Alberto che quasi scusandosi chiede se domenica potrà andare al campo e partecipare al primo raduno della squadra … per tutto il giorno … tornerà a casa nel tardo pomeriggio … di fronte ad una simile richiesta Sara non ha più indecisioni o rimorsi … certo, vai al campo …. allenati e fatti forte … non ti preoccupare per me … la giornata la passo ugualmente, ho tante cose da fare per la casa e poi devo anche uscire per fare alcune compere, non ti preoccupare …
Sabato sera escono con gli amici , mangiano una pizza e poi, a casa, Sara fa scopare suo marito … fanno l’amore, come al solito … lui sopra, lei sotto, cinque minuti e poi al bagno, una bella masturbata … ma stavolta il pensiero corre a quello che succederà la mattina successiva …. cosa le farà Luigi e quale sarà la sorpresa …
Domenica mattina Alberto si sveglia, prepara la borsa e verso le otto e trenta esce da casa baciando sua moglie …:
“ …. Ci vediamo stasera … dai … dopo ti faccio contenta, va bene …. scusami ancora ma è importante che io partecipi …”
“ … non ti preoccupare …. Io sto bene …. stai sereno che non mi annoio ….”
Alberto esce da casa, Sara in camera da letto è nuda davanti allo specchio … dall’armadio sfila dalla stampella un vestitino a fiori leggerissimo, scollo moderato, piega sotto il seno, svasato e ragionevolmente corto … e lo indossa … indossa solo il vestitino, niente reggiseno, niente mutandine, calza i sandali e poco dopo suona il campanello dell’appartamento di Luigi …. sono le nove e trenta …. lui …:
“ … lo sapevo che saresti arrivata prima …. si vede e si sente che sei affamata …. affamata di cazzo … e sarai accontentata ….”
Nemmeno finisce che l’afferra, le solleva il vestitino e compiaciuto, la porta in camera dove la scaraventa letteralmente sul letto …. Sara vi cade di petto, il vestito parzialmente sollevato, il culetto nudo … Luigi non aspetta … apre le natiche e osserva il buco del culo che già palpita in attesa di essere profanato …. finalmente un cazzo … e che cazzo, lungo, grosso, nodoso … lui glielo infila tutto, brutalmente … lei strilla, lo sente quasi in gola … e lui continua imperterrito, ignorando i tentativi di fermarlo …. lui continua … Sara si chiede, come si è sempre chiesta, come un uomo quasi vecchio abbia la capacità di stare sempre con il cazzo in erezione …. duro … implacabile … e lei gode, gode come da tanto tempo non succedeva … gode essendo inculata … poi Luigi, sapendo che Sara ama anche essere montata in figa la fa appecorinare e dal culo passa alla figa e la monta … implacabile, la monta per un tempo interminabile durante il quale Sara continua a venire … poi Sara lo sente irrigidirsi …. vorrebbe sfilarsi … non prende più la pillola … ma il tentativo non riesce e lui le viene dentro … letteralmente la riempie di sborra.
Lui si sfila e s’appoggia sul cuscino con lei che s’accuccia sul suo petto, come ha fatto tante volte dopo essere stata montata …
Qualche battuta sul tempo trascorso … Sara non gli racconta delle avventure con Pierluigi e con il suo capo mentre invece Luigi le racconta per filo e per segno, con dovizia di particolari quante donne ha posseduto nei due anni passati … e quante ne ha fatte godere … si prendono un caffè e poi Luigi riporta Sara in camera da letto …:
“ …. Ti ho detto che ti avrei fatto una sorpresa … una sorpresa che ti piacerà molto e che forse ti aspetti …”
Mentre parla da un cassetto prende un fazzoletto nero, lo avvolge e ne trae una striscia … s’avvicina a Sara ..:
“ …. girati che ti bendo … “
“ …. Luigi che vuoi fare … no ti prego ….”
“ … stai tranquilla … nulla di cui preoccuparsi … adesso ti bendo e ti faccio provare emozioni che non hai mai provato in vita tua …. “
“ …. ma sei solo tu … non è come l’altra volta che mi hai fatto scopare anche dal tuo amico ….”
“ …. stai tranquilla … rilassati e godi ….”
E mentre parla la fa appecorinare sul letto … poi continuando a parlarle con voce suadente la carezza con una piuma per tutto il corpo e contemporaneamente le stuzzica il clitoride … poi passa a massaggiare l’ano e le grandi labbra e continua fino a che sente che Sara si è completamente rilassata in preda ad una euforia erotica … un tale massaggio serve infatti a rilassarla e a farle perdere la cognizione del proprio corpo e di quello che accade intorno …. poi la penetra … prima nella figa e poi nel culo … poi si scosta e continua a solleticarla con la piuma … Sara non si accorge che nella stanza sono entrati diversi uomini che stanno ammirando il suo corpo e pregustando quello che di li a qualche minuto le faranno … Sara sente di essere penetrata da un cazzo che non le sembra quello di Luigi … ha paura di togliere la benda a scoprire che un altro uomo la sta possedendo …. ma non fa in tempo a realizzare su come comportarsi che sente il cazzo di Luigi penetrarle la bocca … Luigi la sta scopando in bocca e qualcun’altro la sta scopando … anzi nel frattempo il cazzo esce dalla figa e entra prepotentemente nell‘ano … un cazzo in bocca e uno nel culo … poi sente la voce di Luigi …:
“ … ti piace …. mia splendida puttanella … togli la benda e guarda ….”
Sara si sfila la benda, appecorinata gira la testa e vede intorno a se almeno quattro uomini, un paio li riconosce, sono amici di Luigi che nuotano insieme a lui … gli altri no … sono degli sconosciuti … ma tutti hanno una cosa in comune … sono tutti ben dotati ….
“ …. oddio …. Luigi ma cosa mi fai fare … “
Il cazzo le rientra in bocca …. Sara viene rigirata e stavolta nella figa entra il cazzo di uno degli sconosciuti … e da quel momento inizia la monta … nelle successive ore … fino al pomeriggio Sara viene scopata, inculata, montata … subisce tante doppie penetrazioni e contemporaneamente gli scopano anche la bocca e ancora gli mettono contemporaneamente due cazzi nel culo e poi nella figa …. riceve e beve tanta di quella sborra che nemmeno immaginava potesse esistere … Luigi è finalmente riuscito a portare Sara in una gang bang … una soddisfazione però se l’era presa … li aveva spompati tutti …. alla fine non la scopavano più solo perché non ce la facevano …. nemmeno Luigi …. aveva distrutto anche lui …
La sera a casa …:
“ … come è andato l’allenamento …”
“ … bene …. bene … ma sono stanco morto ….”
“ … allora dopo …. niente … non facciamo niente ….”
“ …. no amore, non ce la faccio …. domani magari …. fammi riprendere ….”
Sara sorride … pensa a quegli uomini che quasi non si sorreggevano in piedi …. anche loro per qualche giorno si sarebbero dovuti riposare … poi malignamente ripensando a suo marito …. meglio che si sia stancato … sa avesse tentato di scoparla … non si sarebbe nemmeno accorto di essere entrato nella sua figa …. troppo allargata …. meglio aspettare qualche giorno ….
E da quel giorno tutti gli amici … e anche quelli che amici non erano …. se la sarebbero scopata, inculata e montata … per la gioia loro … e anche di Sara …
Mattinata frenetica, l’avvocato che chiama, il suo collega che vuole fascicoli da prendere in archivio, l’architetto che vuole che chiami l’ufficio demaniale … telefono sempre occupato … il collega Luigi che da qualche giorno rilancia sguardi di fuoco …. ma che gli è preso stamattina … forse gli prude quell’affare che gli pende fra le gambe … i due rappresentanti che mi tempestano di richieste e poi i due promotori finanziari in continua riunione con il loro capo area … non hanno fatto che domande su domande per tutta la mattinata; sono appena tornata dal bar dove ho consumato un panino, c’è finalmente un momento di calma, sto seduta alla mia scrivania, tamburello nervosamente le dita e guardo lo schermo del computer su cui leggo due parole, solo due parole: “ … mi manchi …”
Sì, come sono rientrata ho visto sul telefonino una notifica dell’account nascosto … quello che ho riservato a rapporti solo miei … sono entrata e ho letto il messaggio …:
“ … mi manchi …”
Una mosca che volasse in quella stanza di un ufficio legale vedrebbe una giovane donna di circa ventinove anni, mollemente abbandonata sulla poltroncina, la gonna corta che è risalita e mostra delle cosce piene, ben tornite, capelli sulle spalle divisi da una piega centrale che contornano un viso su cui splendono due occhi scuri decisamente impertinenti, che scruta pensierosa lo schermo di un computer … le mani tamburellano … a cosa pensa Sara … perché quelle due parole la rendono così pensierosa … nella sua mente un turbinio di pensieri e di collegamenti che ignorano la cronologia degli eventi … pensa al periodo della sua giovinezza a quando ha conosciuto Alberto … il compagno di classe che poi sarebbe diventato sua marito, c’è cresciuta con lui, lo conosce da più dodici anni, gli ultimi tre di matrimonio … ma sul viso di suo marito si sovrappone l’immagine di Diego, il fratello maggiore di un suo compagno di classe per il quale si è presa una cotta che non si è mai veramente sopita … non accetta, nemmeno di fronte a se stessa di aver tradito il suo fidanzatino … eppure è Diego che l’ha sverginata appena compiuti diciotto anni e altre volte l’ha presa … anche poco prima del suo matrimonio … e che dire dell’avventura a Sharm el Sheick … Alberto giocava a calcetto, sempre a giocare, e Marco un animatore la stava facendo diventare donna … si era lasciata scopare in bocca e per la prima volta aveva ingoiato … si vergogna ancora persino a ricordarlo … ma da quel momento era diventata quasi una ossessione, le piaceva sentire quel ciccio di carne, prima quasi flaccido, poi diventare duro, vederlo r sentirlo ergersi maestosamente solo sollecitato dalla sua lingua … e che dire di quel rappresentante di articoli sportivi, Tommaso, che aveva conosciuto dopo una litigata furibonda con Alberto … facciamo una pausa di riflessione … si una pausa … e che pausa … l’aveva portata in una lussuosa SPA e nella notte passata insieme avevano fatto di tutto … si ricordava nitidamente quanto fosse restata sorpresa per quanto fossero gonfi i testicoli dell’uomo e di come fosse riuscita a sgonfiarli succhiandogli anche l’anima … era proprio diventata bravissima a fare pompini … e poi episodi minori … alla fine di una settimana bianca la sega che era stata costretta … proprio costretta … e chi lo sa … a fare da Serena, la sua amica , mentre su un pulmino stavano tornando in albergo con il suo fidanzato e quello di Serena avanti di due file …. quelli, alquanto sbronzi, cantavano a squarciagola …. mentre lo sconosciuto, che faceva il filo a Serena, seduto accanto, veniva da lei, istigata dalla sua amica, forsennatamente segato …. e poi l’ultimo episodio … Stefano, chissà perché ricordava perfino il nome, uno che l’aveva apostrofata con una battuta divertente una sera che era andata con le sue amiche in discoteca … alla fine l’aveva convinta a riaccompagnarla a casa ed era finita che lui gli aveva infilato le dita nella figa e lei lo aveva masturbato … non l’aveva impalata solo perché lei con la sega gli aveva tirato fuori l’anima … Sara sorride nel ricordare questi episodi … quattro uomini che nei dieci anni antecedenti il matrimonio con Alberto, avevano goduto delle sua grazie … pensava Sara … ma sono tradimenti … no …. di Diego era innamorata e sarebbe stata anche disposta a lasciare Alberto per lui … l’animatore … accidenti al calcetto … ma si può lasciare una ragazza carina come me sola alla mercé di tutti quei marpioni …. Alberto se l’era cercata … gli stava bene … il rappresentante …. béh … anche qui avevano litigato …. sempre per colpa dei suoi genitori che s’intromettevano troppo spesso fra di loro …. ma era stata brava … quello insisteva per continuare a scoparsela ma lei era riuscita ad opporgli un netto rifiuto … lei amava Alberto … e gli altri episodi, diciamo, minori … un sorriso … quelli non contano …. in fin dei conti non era successo niente … l’aveva solo preso in mano …
Quanto è fantastica la mente … tutti questi avvenimenti erano affiorati quasi contemporaneamente nella sua mente in un istante …. eppure tutto era chiaro e visibile …. ricordava nomi, luoghi … tutto quello che le avevano fatto e tutto quello che lei aveva fatto, anche la faccia delusa di un compagno di Diego, al quale Diego aveva promesso che se la sarebbero fatta contemporaneamente … ma lei, all’ultimo momento, già quasi nuda, aveva detto di no e quello c’era restato male, i due avevano quasi litigato con lei che piangeva per la rabbia … Sara sorride e si chiede cosa avrebbe provato quel ragazzo, di cui non ricorda nemmeno il nome, se avesse saputo quello che, molti anni dopo, le avevano fatto in una domenica pomeriggio di novembre …
“ … mi manchi … “ due parole che le risuonavano nella mente … forse esagerate, addirittura “ … mi manchi ….” … chi era l’autore di queste parole … Sara se l’era immaginato spesso, non aveva mai voluto conoscerlo fisicamente …. doveva restare una sensazione … gli aveva raccontato tutte le sue avventure che lui aveva trasformato in racconti erotici … quest’uomo invisibile era stato bravo, molto bravo … non ricordava nemmeno le volte che leggendo le sue avventure che lui aveva raccontato, si era masturbata furiosamente … aveva perfino imparato a mettersi nel sederino un pennarello mentre si masturbava … una sorta di doppia penetrazione sui generis molto eccitante e perversa …. si, era stato proprio bravo, riusciva sempre a tenerla in uno stato di perenne eccitazione … si, era colpa di quest’uomo se era accaduto quello che poi era accaduto … nella sua mente continua il turbinio di pensieri, immagini, sensazioni, tanto forti da farla bagnare … la caduta sulla sabbia mentre giocava a pallavolo, l’infortunio alla caviglia, il successivo intervento operatorio … la convalescenza che le avevano perfino fatto ridurre i rapporti sessuali con suo marito … sempre meno soddisfacenti tanto da concludersi, quasi sempre, con furiose masturbazioni … l’idroterapia e l’incontro con Luigi, al bar della piscina … un fico, alto più di un metro e novanta … più che maturo, forse l’età di suo padre … che ogni volta che la guardava la faceva bagnare … e poi ricordava perfettamente quando casualmente gli aveva visto di sfuggita, solo per qualche secondo, il pene … immenso, lungo, nodoso … in vita sua non aveva mai visto un simile arnese, un super cazzo … e … l’aveva fatta sua … e poi l’aveva anche … adesso si vergogna solo a pensarlo … inculata, e da quel momento l’aveva inculata sempre fino a farla godere solo inculandola … e non solo, nemmeno aveva mai immaginato quante posizioni ci fossero … l’aveva anche capovolta mentre lei lo spompinava e lui la leccava … e poi l’inganno …. un fremito …. ancora non sa se di rabbia o di piacere … una domenica di novembre l’aveva fatta venire a casa sua, mentre Alberto giocava in trasferta, l’aveva prima scopata e inculata e poi bendata e … l’aveva fatta scopare da un suo amico, Franco … lei se n’era accorta e voleva scappare …. ma non era scappata …. anzi alla fine era lei che li aveva letteralmente spompati al punto che quando avevano tentato di prenderla contemporaneamente …. una doppia penetrazione … Sara ricordava perfettamente i pianti che s’era fatta tornando a casa e quanto avesse considerato poco il marito che, tornato la sera, gli aveva detto tutto soddisfatto che nella partita era andato in buca tre volte … sei proprio uno stronzo … aveva pensato, gli altri due in buca, anzi nelle sue buche, c’erano andati molte più volte … e poi ricorda quanto aveva sofferto quando aveva detto a questo Luigi che non voleva partecipare a una gang bang …. non sapeva nemmeno cosa fosse, ma quando gli aveva detto in cosa consistesse una gang bang, che lei sarebbe stata scopata e inculata da tutti i suoi amici, che lei avrebbe goduto come non mai …. si era rifiutata … non si voleva considerare una puttanella che la da a tutti, lui non aveva fatto buon viso a cattiva sorte … non l’aveva più visto e non avrebbe voluto più vederlo, sapendo che se fosse accaduto non immaginava come sarebbe andate a finire … ma in cuor suo … lo sapeva …
Puttanella … l’epiteto le risuonava nella mente …. come considerare infatti gli episodi successivi … breve vacanza all’Elba, Alberto richiamato tempestivamente in ufficio a Livorno, lei che lo va a prendere ai traghetti, lui telefona che arriverà con quello successivo, tre ore dopo, litigata furiosa e sorpresa: Franco, quello che l’ha scopata e inculata quella domenica insieme a Luigi, è li davanti, per una fortuita coincidenza .. in breve finisce a casa sua dove lui prima la scopa ripetutamente e poi l’incula, si è lei che s’allarga le natiche per favorire la penetrazione più profonda che si possa … l’incula mentre lei, cellulare all’orecchio, risponde a suo marito che le dice di essere appena salito sul traghetto … e lei si morde la lingua per non urlargli il suo piacere, che mentre lui sta salendo … c’è qualcuno che sta scendendo dentro il suo culetto e, con il suo aiuto, glielo sta riaprendo … glielo sta allargando …
E non è finita, che nemmeno qualche mese dopo la chiamano in trasferta a Firenze, dove, appena arriva, conosce un consulente finanziario, Pierluigi, che lavora nel suo stesso palazzo, che la rimorchia …. è simpatico Pierluigi ed è un signore … non è come Luigi … e si diverte a stuzzicarlo … si ricorda perfettamente la sua faccia quando si fa accompagnare in un grande magazzino e con la scusa di provare dei costumi improvvisa uno spogliarello dove si mostra a lui pressoché nuda, lui che quasi si sente male per quanto lei è stata brava a mostrarsi … poi però lo ha soddisfatto facendosi scopare e inculare nei bagni del palazzo dove lavorava, in macchina, dove, mentre la riaccompagnava a Livorno, si era maliziosamente sfilata le mutandine masturbandosi mentre lui guidava sull’autostrada Firenze Livorno …. in una casa di campagna dove si erano anche fotografati mentre lei veniva scopata e inculata … ma le foto più accattivanti erano quelle in cui lei lo prendeva in bocca …
Sara ha un moto di fastidio …. Firenze …. brutto episodio … me l’avevano detto di non avere mai rapporti con chi si lavora … ma era stato più forte di me: quello che mi aveva voluto a Firenze come sua segretaria durante una cena di gala che si svolgeva fuori città mi aveva sedotta, era entrato in camera ed era riuscito a denudarmi, poi, approfittando del fatto che avevo bevuto … ma comunque quello che stava accadendo mi piaceva …. mi aveva fatto vedere il suo pene … un barattolo, e me l’aveva schiaffato in bocca …. quasi non c’entrava e poi me l’aveva spinto nella figa e poi me lo voleva anche mettere nel sederino …. ma non c’era riuscito, troppo grosso; ma mi aveva promesso che in ufficio, dopo le ferie estive … mi avrebbe inculato sulla sua scrivania tutte le volte che venivo a Firenze …. di fronte a una simile prospettiva avevo avuto paura e mi ero rifiutata … e lui mi aveva trattato da puttana mi aveva portato in una strada poco frequentata anche se era giorno e senza ritegno mi aveva ordinato di togliere le mutandine, di mettermi a pecorina sul sedile posteriore della sua macchina, di alzare la gonna nonostante che ci fossero dei passanti poco lontani e mi ha scopato brutalmente e mi è venuto dentro … sul treno mentre tornavo a casa non ho fatto altro che piangere.
Effettivamente da quell’esperienza mi ero calmata ma poi avevo ricominciato a leggere i racconti e, pian piano, mi stavano tornando le voglie al punto che durante il rinfresco del matrimonio di mio fratello mi ero fatta quasi rimorchiare dallo zio della sposa …. basta, così non si poteva andare avanti …. la dovevo smettere e avevo deciso di non leggere più i racconti per i quali lo accusavo della mia voglia di sesso …
“ … mi manchi ….” gli avevo raccontato tutto e lui credo provasse qualcosa per me …. forse si era infatuato chissà … non avevo troncato …. solo una pausa di riflessione …
Non volevo e non voglio essere una …. puttanella …
“ …. Sara …. venga di qua ….”
“ …. Si … avvocato ….”
Sara si desta dall’ondata di pensieri che nell’ultima mezz’ora le hanno occupato la mente … si è anche bagnata … ha tutte le mutandine zuppe di umori …. si alza, riordina la gonna e si reca nello studio dell’avvocato … è ridiventata la segretaria modello … quasi all’ora di uscita torna alla sua scrivania quando squilla il telefono …:
“ … pronto … parlo con Sara … la ragazza che è venuta l’anno scorso qui in piscina per fare idroterapia ….”
Sara resta sorpresa … è più di un anno che non va in quella palestra … quella in cui Luigi la sedusse … :
“ …. Si sono io … che è successo …”
“ …. Salve, mi occupo dell’amministrazione del circolo e l’ASL ha eseguito una verifica e hanno rilevato che da noi è stata effettuata una terapia in piscina … vogliono vedere la prescrizione medica … noi non l’abbiamo in archivio e le chiedo se me la può portare domani ….”
“ … si non c’è problema, ce l’ho a casa e domani, venerdì, finisco all’ora di pranzo, ve la posso portare quando esco dall’ufficio … “
“ … benissimo …. allora ci vediamo domani ….”
Ma a Sara frulla qualcosa di indefinito nella testa ….:
“ …. ma da voi vengono sempre in palestra i nuotatori di fondo ….”
“ … si certo anche domani prima in palestra e poi si buttano in acqua …. come al solito ….”
Sara si morde la lingua … una indecisione poi … :
“ …. ma …. viene anche Luigi …. “
“ …. perché lo conosce ….”
un attimo d’incertezza …:
“ …. Si ….”
e mentre pronuncia quella sillaba un rivolo di umori le scende sulla coscia …
La mattina dopo, si sveglia e la prima cosa che le viene in mente è di raccogliere il documento che deve … vuole … portare in piscina; quindi si lava, si veste: prima indossa la solita maglietta lunga che scende fin sotto i fianchi, abbastanza larga da essere comoda e infila i leggings, altrettanto comodi per una giornata da passare in ufficio … passa davanti allo specchio e si vede … un musetto impertinente incorniciato da capelli bruni che le scendono sulle spalle,un bel seno, lo sguardo scende sui fianchi e si gira … e ammira il suo punto forte, un prominente fondo schiena che non lascia mai indifferenti … ma così abbigliata non appare per quello che si sente di essere … una giovane donna che vuole essere desiderata … e oggi, pur non volendolo confessare nemmeno a se stessa … vuole essere desiderata … Alberto è già uscito e quindi non avrebbe da discutere su come si vuole abbigliare …. è tanto, tanto geloso …. ma non ha mai capito o intuito cosa le passa per la testa … lui l’ama e la tratta come una moglie … una moglie con la quale vive da oltre dieci anni … e poi non è mai stato un amante focoso …. forse all’inizio … ma mai paragonabile a lui … non vuole nemmeno pronunciarlo quel nome … inconsciamente desiderosa d’incontrarlo ma spaventata da come lui potrebbe trattarla … lui glielo ha proposto tante volte … la gang bang ma lei non ha voluto … è stata quasi sul punto di cedere ma la vergogna di essere posseduta da tanti uomini, in una cittadina piccola come Livorno …. e poi anche gli aspetti fisici …. già ogni volta che è stata montata i suoi orifizi sono restati parzialmente dilatati e si ricorda perfettamente di come qualche volta ha dovuto rifiutare le voglie di suo marito che, pur essendo impreparato, si sarebbe certamente accorto di quanto la figa di sua moglie fosse allargata … per il sedere non aveva questa preoccupazione in quanto Alberto non ci aveva mai nemmeno provato … ma anche li, l’avesse per pura coincidenza visto, si sarebbe chiesto come mai l’ano le fosse così dilatato; tutte queste preoccupazioni le vorticano nel cervello … ma i sensi a volte sono più forti qualsiasi raziocinio … non lo dice ma se lo incontrasse vorrebbe stupirlo ancora, lui glielo ha sempre detto che una così non l’aveva mai conosciuta … e di donne Luigi ne aveva avute tante … detto fatto, si toglie la maglia, sfila i leggings … via anche le mutandine sostituite da una mutandina semi trasparente rosa …. niente reggiseno sotto una magliettina a canottiera …. In ufficio indosserà una giacchina a maniche corte e, pezzo forte, indossa una minigonna … abbastanza corta, ma non troppo … in fin dei conti deve andare in ufficio e tocco finale, visto che è alta solo un metro e cinquantotto, tacchi dodici …. tanto in ufficio sta quasi sempre seduta, per strada usa lo scooter e quasi si compiace che mentre sfila per la strada molti potranno apprezzare le sue splendide gambe … un filo di trucco e un paio di piccoli pendenti alle orecchie … si guarda allo specchio … è proprio una gran fighetta … prende il documento ed esce.
La mattinata in ufficio però non scorre liscia … è scorbutica, risponde a monosillabi anche agli avvocati … dentro subisce un travaglio fortissimo … da una parte il desiderio di incontrarlo …. Luigi quello che l’ha fatta morire di piacere, nessuno è stato mai come lui … dall’altra la paura di cadere un'altra volta in una spirale di perversione che non sa dove potrebbe portarla … è già stata brava due anni prima a negarsi … proprio a Luigi e ancora è riuscita anche a sottrarsi alle voglie del suo capo ma l’ha pagato caro il rifiuto …. mai come in quell’occasione è stata trattata da puttana e Luigi … quello vuole farla scopare ai suoi amici …. come fosse un trofeo da distribuire e anche quella volta è andata bene … ma oggi, se lo incontra, che succederà …
Ha deciso … consegnerà il documento e scapperà via … cavolo ha perfino mollato il suo scrittore che la faceva eccitare e lei ha deciso di non cadere più in tentazione … ha preso perfino dei giorni di ferie per non incontrare in ufficio il suo capo di Firenze per evitare ulteriori complicazioni ….
Termina l’orario di lavoro e arriva rapidamente alla palestra, percorre il corridoio degli spogliatoi … non c’è nessuno, entra in segreteria ….:
“ … salve sono Sara … ecco il documento che mi ha chiesto ….”
Lo poggia sulla scrivania, l’impiegato che non conosce, lo prende, lo guarda e fa un cenno di assenso …:
“ …. bene è tutto a posto ….”
Sara lo saluta e, quasi di corsa, esce dalla stanza … e, letteralmente, sbatte contro una montagna che lei nemmeno a visto, mormora … :
“ …. Scusi ….”
“ … ma che fai da queste parti … e poi che mi dai del lei ….”
E’ lui, lo riconosce dalla voce … Luigi … che dall’alto del suo metro e novanta la sovrasta … e la guarda con quel suo sguardo fra il benevolo e l’impertinente … Sara lo fissa … sguardo da cerbiatta impaurita … e lui lo sente …. lui sente il travaglio che fa quasi tremare la donna …. d’altro canto è un pescecane, sente la preda … sente che sotto sotto Sara è un vulcano di emozioni … l’ha sempre saputo, fin dal primo momento che l’ha vista … con quel culo da favola che lei sapeva ondeggiare in maniera provocatoria senza nemmeno accorgersi degli effetti che produceva negli uomini che la guardavano … l’aveva giurato, fin dal primo momento, che l’avrebbe prima montata, poi inculata e poi abituata a prenderlo nel culo … ed era stato tanto bravo che l’aveva fatta montare e inculare anche da un amico, da Franco … ma poi aveva affrettato troppo i tempi …. aveva valutato che fosse pronta per essere la femmina da dare in pasto a tutti i suoi amici …. contemporaneamente …. ma aveva sbagliato, se avesse impiegato più tempo l’avrebbe certamente convinta e lei stessa glielo aveva fatto capire ma, l’aveva persa …. ma ora ce l’aveva davanti, bella, perversa, intrigante, sempre più puttanella … come non mai … e non era certamente un caso … Luigi sapeva che Sara, nel suo inconscio amava essere presa e piacevolmente brutalizzata ed essere inculata … non tutte le donne riescono a godere essendo penetrate nell’ano ma lei aveva mostrato di gradire enormemente tale pratica … le piaceva essere sfondata nel culo e sentire le palle contro il suo sedere …
Luigi aveva percepito al volo di poter riprendere in mano la situazione … lo capiva da come la vedeva vestita sotto il giacchino, intenzionalmente slacciato i capezzoli turgidi, letteralmente schizzavano sotto il tessuto, le labbra lucide sempre bagnate dalla lingua, il capo rivolto in basso per non dover puntare gli occhi verso di lui per poi non poter sostenere lo sguardo, denotavano una latente sottomissione …. Il tempo sembrava non essere trascorso … come quando le aveva letteralmente ordinato di uscire senza mutandine …. Luigi la sentiva, sentiva che era pronta … pronta per tutto …:
“ …. Sei sempre molto carina … come sei stata in tutto questo tempo … sai con Franco abbiamo parlato spesso di te …. “
“ … hai visto Franco ….”
“ … è un amico … ci vediamo spesso ….”
Luigi la osserva … solito sguardo da pescecane … Sara capisce che Franco gli deve aver raccontato dell’Elba e quindi Luigi sa cosa è accaduto …:
“ … si l’ho visto all’Elba l’anno scorso a Pasqua …. stavo aspettando mio marito alla stazione marittima e mi ha tenuto compagnia in attesa che arrivasse ....”
poi con aria di sfida … ricordava che durante quella famosa domenica gli aveva più volte fatto capire che Franco era più bravo di lui ad incularla ….:
“ …. si è stato bravo …. come al solito …”
Il corridoi è vuoto, Luigi s’avvicina e china il capo, Sara non si scosta, è impietrita, quello che temeva sta accadendo … e lei vuole che accada …. lui la bacia e lei risponde al bacio, lui poi scansa il giacchino, scopre il seno, afferra il capezzolo e lo strizza, come aveva fatto l’altra volta … Sara emette uno strillo soffocato e si piega … lui allunga la mano e infila le dita nelle mutandine e sente che dalla figa fuoriescono fiumi di secrezioni … Sara è venuta, ha avuto un orgasmo tanto violento quanto istantaneo … ha tutte le dita bagnate poi senza nemmeno dire alcun ché la gira, l’appoggia alla parete, alza la minigonna, cala la mutandina e le infila il dito nel culo …. Il dito di Luigi è grosso più o meno come un cazzo normale, è lungo e grosso, lo spinge tutto nel sederino di Sara che arriva ad un secondo devastante orgasmo … altri fiotti di secrezioni vaginali scolano lungo le cosce … Luigi sfila le dita e si allontana di qualche metro, la guarda, sa che è in suo potere e che, come nel passato, per compiacerlo, farà tutto quello che lui vuole …:
“ … levati le mutandine … lo sai che non voglio che tu indossi intimo quando stai con me ….”
Sara, come in trance … non riesca ad opporsi al suo volere nonostante abbia davanti un uomo che ha cinquantasei anni, che potrebbe essere suo padre … che può immaginare a cosa lui stia pensando di farle fare … non riesce a sottrarsi … è ormai un anno che non gode più … l’ultima volta che è stata inculata, da Pierluigi, è del giugno dello scorso anno … l’ultima scopata, con il suo capo, che ricorda con orrore ma che comunque l’ha fatta perversamente godere è sempre del settembre dello scorso anno …. da allora niente … le solite scopate con suo marito … lui sopra, lei sotto … cinque minuti … lui viene … e lei insoddisfatta, quando lui s’addormenta, corre in bagno a masturbarsi furiosamente e a ficcarsi nel culo il manico della spazzola.
Sara, nel corridoio della palestra, davanti a Luigi, senza fiatare, si cala le mutandine e gliele consegna … Luigi le prende le porta al naso e le annusa … sogghigna … e le getta in un cestino …. escono dalla palestra sugli scali …. Luigi con accanto Sara, un braccio che scende fino al sedere e lentamente, senza che Sara opponga alcuna resistenza, inizia a sollevare il bordo della minigonna …. Sara sussulta … sugli scali c’è gente … Sara trema … è arrivata allo scooter … lui la fa gentilmente salire e sedere poi improvvisamente le allarga le cosce, infila due dita nella figa e gli fa un magistrale e brevissimo ditalino; Sara si piega sul manubrio quasi piangendo per la vergogna, la scena è per strada con la gente che le passa quasi accanto, e per l’eccitazione … Luigi l’ha fatta venire un'altra volta … nell’ultima mezz’ora è venuta più volte che nell’ultimo anno …
“ … domenica trova una scusa per venire a casa mia …. verso le dieci …. come l’altra volta …”
“ … ma come faccio … c’è Alberto …. “
“ … ma non sono ricominciati gli allenamenti … tuo marito pensa solo a giocare al calcio … fallo contento digli che hai da fare e che lui può andare al campo … te le devo dire io queste cose … tu vieni che ci sarà una bella sorpresa per te … una cosa che non ti aspetti … “
La guarda, sogghigna, sguardo da pescecane …:
“ … o che invece ti aspetti …. vieni e vedrai …. anzi …. sentirai …. ciao …”
Sara, seduta sullo scooter, con la figa fradicia di umori che le imbrattano il sedile … cerca di ricomporsi …. mette in moto e torna a casa … sapendo già che domenica mattina alle dieci suonerà il campanello dell’appartamento di Luigi … e che accada quello che deve accadere …
Le coincidenze della vita …. più tardi arriva a casa Alberto che quasi scusandosi chiede se domenica potrà andare al campo e partecipare al primo raduno della squadra … per tutto il giorno … tornerà a casa nel tardo pomeriggio … di fronte ad una simile richiesta Sara non ha più indecisioni o rimorsi … certo, vai al campo …. allenati e fatti forte … non ti preoccupare per me … la giornata la passo ugualmente, ho tante cose da fare per la casa e poi devo anche uscire per fare alcune compere, non ti preoccupare …
Sabato sera escono con gli amici , mangiano una pizza e poi, a casa, Sara fa scopare suo marito … fanno l’amore, come al solito … lui sopra, lei sotto, cinque minuti e poi al bagno, una bella masturbata … ma stavolta il pensiero corre a quello che succederà la mattina successiva …. cosa le farà Luigi e quale sarà la sorpresa …
Domenica mattina Alberto si sveglia, prepara la borsa e verso le otto e trenta esce da casa baciando sua moglie …:
“ …. Ci vediamo stasera … dai … dopo ti faccio contenta, va bene …. scusami ancora ma è importante che io partecipi …”
“ … non ti preoccupare …. Io sto bene …. stai sereno che non mi annoio ….”
Alberto esce da casa, Sara in camera da letto è nuda davanti allo specchio … dall’armadio sfila dalla stampella un vestitino a fiori leggerissimo, scollo moderato, piega sotto il seno, svasato e ragionevolmente corto … e lo indossa … indossa solo il vestitino, niente reggiseno, niente mutandine, calza i sandali e poco dopo suona il campanello dell’appartamento di Luigi …. sono le nove e trenta …. lui …:
“ … lo sapevo che saresti arrivata prima …. si vede e si sente che sei affamata …. affamata di cazzo … e sarai accontentata ….”
Nemmeno finisce che l’afferra, le solleva il vestitino e compiaciuto, la porta in camera dove la scaraventa letteralmente sul letto …. Sara vi cade di petto, il vestito parzialmente sollevato, il culetto nudo … Luigi non aspetta … apre le natiche e osserva il buco del culo che già palpita in attesa di essere profanato …. finalmente un cazzo … e che cazzo, lungo, grosso, nodoso … lui glielo infila tutto, brutalmente … lei strilla, lo sente quasi in gola … e lui continua imperterrito, ignorando i tentativi di fermarlo …. lui continua … Sara si chiede, come si è sempre chiesta, come un uomo quasi vecchio abbia la capacità di stare sempre con il cazzo in erezione …. duro … implacabile … e lei gode, gode come da tanto tempo non succedeva … gode essendo inculata … poi Luigi, sapendo che Sara ama anche essere montata in figa la fa appecorinare e dal culo passa alla figa e la monta … implacabile, la monta per un tempo interminabile durante il quale Sara continua a venire … poi Sara lo sente irrigidirsi …. vorrebbe sfilarsi … non prende più la pillola … ma il tentativo non riesce e lui le viene dentro … letteralmente la riempie di sborra.
Lui si sfila e s’appoggia sul cuscino con lei che s’accuccia sul suo petto, come ha fatto tante volte dopo essere stata montata …
Qualche battuta sul tempo trascorso … Sara non gli racconta delle avventure con Pierluigi e con il suo capo mentre invece Luigi le racconta per filo e per segno, con dovizia di particolari quante donne ha posseduto nei due anni passati … e quante ne ha fatte godere … si prendono un caffè e poi Luigi riporta Sara in camera da letto …:
“ …. Ti ho detto che ti avrei fatto una sorpresa … una sorpresa che ti piacerà molto e che forse ti aspetti …”
Mentre parla da un cassetto prende un fazzoletto nero, lo avvolge e ne trae una striscia … s’avvicina a Sara ..:
“ …. girati che ti bendo … “
“ …. Luigi che vuoi fare … no ti prego ….”
“ … stai tranquilla … nulla di cui preoccuparsi … adesso ti bendo e ti faccio provare emozioni che non hai mai provato in vita tua …. “
“ …. ma sei solo tu … non è come l’altra volta che mi hai fatto scopare anche dal tuo amico ….”
“ …. stai tranquilla … rilassati e godi ….”
E mentre parla la fa appecorinare sul letto … poi continuando a parlarle con voce suadente la carezza con una piuma per tutto il corpo e contemporaneamente le stuzzica il clitoride … poi passa a massaggiare l’ano e le grandi labbra e continua fino a che sente che Sara si è completamente rilassata in preda ad una euforia erotica … un tale massaggio serve infatti a rilassarla e a farle perdere la cognizione del proprio corpo e di quello che accade intorno …. poi la penetra … prima nella figa e poi nel culo … poi si scosta e continua a solleticarla con la piuma … Sara non si accorge che nella stanza sono entrati diversi uomini che stanno ammirando il suo corpo e pregustando quello che di li a qualche minuto le faranno … Sara sente di essere penetrata da un cazzo che non le sembra quello di Luigi … ha paura di togliere la benda a scoprire che un altro uomo la sta possedendo …. ma non fa in tempo a realizzare su come comportarsi che sente il cazzo di Luigi penetrarle la bocca … Luigi la sta scopando in bocca e qualcun’altro la sta scopando … anzi nel frattempo il cazzo esce dalla figa e entra prepotentemente nell‘ano … un cazzo in bocca e uno nel culo … poi sente la voce di Luigi …:
“ … ti piace …. mia splendida puttanella … togli la benda e guarda ….”
Sara si sfila la benda, appecorinata gira la testa e vede intorno a se almeno quattro uomini, un paio li riconosce, sono amici di Luigi che nuotano insieme a lui … gli altri no … sono degli sconosciuti … ma tutti hanno una cosa in comune … sono tutti ben dotati ….
“ …. oddio …. Luigi ma cosa mi fai fare … “
Il cazzo le rientra in bocca …. Sara viene rigirata e stavolta nella figa entra il cazzo di uno degli sconosciuti … e da quel momento inizia la monta … nelle successive ore … fino al pomeriggio Sara viene scopata, inculata, montata … subisce tante doppie penetrazioni e contemporaneamente gli scopano anche la bocca e ancora gli mettono contemporaneamente due cazzi nel culo e poi nella figa …. riceve e beve tanta di quella sborra che nemmeno immaginava potesse esistere … Luigi è finalmente riuscito a portare Sara in una gang bang … una soddisfazione però se l’era presa … li aveva spompati tutti …. alla fine non la scopavano più solo perché non ce la facevano …. nemmeno Luigi …. aveva distrutto anche lui …
La sera a casa …:
“ … come è andato l’allenamento …”
“ … bene …. bene … ma sono stanco morto ….”
“ … allora dopo …. niente … non facciamo niente ….”
“ …. no amore, non ce la faccio …. domani magari …. fammi riprendere ….”
Sara sorride … pensa a quegli uomini che quasi non si sorreggevano in piedi …. anche loro per qualche giorno si sarebbero dovuti riposare … poi malignamente ripensando a suo marito …. meglio che si sia stancato … sa avesse tentato di scoparla … non si sarebbe nemmeno accorto di essere entrato nella sua figa …. troppo allargata …. meglio aspettare qualche giorno ….
E da quel giorno tutti gli amici … e anche quelli che amici non erano …. se la sarebbero scopata, inculata e montata … per la gioia loro … e anche di Sara …
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