Sara va in palestra - parte quarta

di
genere
dominazione

La trasferta
Sara prolunga la malattia dichiarata in ufficio, ma nemmeno esce da casa, la spesa la ordina vie internet e nemmeno risponde al telefono che squilla spessissimo … tutti sono molto preoccupati, qualcuno addirittura pensa ad una gravidanza inaspettata e non voluta … perfino Alberto si astiene dall’interloquire con la moglie aspettando che il momento di crisi sia solo passeggero e che si risolve senza dovere interferire … Sara è già permalosa di suo e in condizioni del genere è facile ad atti d’ira che certamente non aiuterebbero a risolvere il momento di crisi che sta passando … d’altro canto lei stessa non si riconosce … è sempre stata una ragazza tranquilla, timida, rispettosa … che ha dimostrato sia nei sentimenti che nelle amicizie, addirittura nello svolgimento delle attività lavorative di essere una persona sensibile, affidabile … senza grilli per la testa e sempre attenta alle conseguenze derivanti dalle azioni poste in essere … anche sessualmente è sempre stata una ragazza tutto sommato tranquilla … non ha fatto altro che quello che ha visto fare dalle sue coetanee … sia con il suo primo fidanzatino che poi con Alberto fare l’amore lo ha sempre considerato un piacevole … un piacevolissimo … atto dovuto, se veniva stimolata reagiva con piacere ma non è che se le andasse a cercare … poi però tutto è cambiato con Giorgio … quel maledetto pomeriggio che ha lasciato il segno … anzi ha risvegliato sensazioni che nemmeno poteva immaginare e da quel giorno tutto è cambiato …. lei non ha mai cercato le occasioni … ma quelle che sono capitate pur con tanta ritrosia alla fine le ha accettate e tutto quello che le hanno fatto … le è piaciuto e, ha goduto … e di questo non si da pace dopo quest’ultima avventura dove non solo si è fatta usare da uno che conosceva ma addirittura da due quasi sconosciuti … peggio di una puttana … ma Sara non si sente così … e da questa dicotimia che nasce questo stato di abulia dal quale non riesce o non vuole uscire … ma il tempo lenisce ogni ferita e una mattina di alcuni giorni dopo … squilla il telefono.:
“ .. ciao Sara … sono Silvia … so che sei stata male e credo anche per colpa mia …”
“ … ciao Silvia … perché mi hai chiamato … questo è un periodo un po’ particolare per me e non mi va di parlare con nessuno …”
“. Sara io ti devo almeno una spiegazione … dobbiamo vederci … posso venire a casa … so che adesso sei sola e potremo parlare con tranquillità … io ti devo delle scuse e ti devo raccontare la mia verità … io non ti ho detto tutto di me … concedimi una occasione … siamo amiche ….”
“ ..siamo amiche … io non lo so più se siamo amiche … so che sei la fidanzata di mio fratello e, che ti piace scopare non solo con mio fratello ma anche con chi ti sa prendere …”
“.Sara ti prego dammi un‘occasione ..”
Sara è indecisa vorrebbe riattaccare .. ma la vita continua e probabilmente colei che sta dall’altra parte del telefono potrebbe realmente diventare sua cognata … la moglie di suo fratello … ma è anche una che le ha dato della puttana .. :
“.. cosa mi devi dire …”
Silvia racconta della scommessa …:
“...Sara devi sapere che quei due nel parcheggio sono Armando e Luca, due miei compagni non solo d’università ma anche di scuola, sono tanti anni che ci conosciamo e, devo dirtelo, sono due ragazzi con i quali nel tempo ci sono stata insieme … sia ben chiaro limonate, toccatine … gliel’ho toccato e loro mi hanno toccato … ma niente di più, poi poco prima di quando ci stavamo per laureare e io già stavo da tempo con tuo fratello un giorno, ma forse non te lo ricorderai ci siamo incontrati al parco vicino all’acquario e ci siamo seduti ai tavolini e siamo stati insieme a chiacchierare per qualche ora … poi tu con Alberto ve ne siete andati e loro mi hanno detto che eri bellissima ma che avevi un aria molto maliziosa … oddio hanno usato un termine più pesante, hanno detto che con quella faccia la davi facile … e io mi sono arrabbiata e li ho mandati al diavolo … poi è passato del tempo e siamo arrivati al giorno della festa successiva alla discussione della tesi dove c’eravate tutti, anche loro … poi dopo una certa ora ve ne siete andati via ma loro sono restati … poi Gabriele si è momentaneamente allontanato e loro si sono avvicinati, pensavo per parlare della tesi e invece hanno subito parlato di te continuando a dirmi brutte cose … che eri facile … che se volevano si avrebbero portato a letto e ti avrebbero fatto di tutto …. ma io gli ho sempre risposto che erano dei cretini e che una ragazza come te non l’avrebbero avuta mai … ma Luca, quello più alto dei due mi ha detto che non era possibile che io fossi tanto sempliciotta … poi mi ha guardato in faccia e mi ha chiesto quanto ci credevo in quello che dicevo ed io gli ho risposto che mi ci giocavo qualunque cosa … che tu non eri o non avresti mai fatto quello che dicevano ..”
Silvia si ferma un attimo per prendere fiato come, pur stando al telefono, se guardasse Sara come si aspettasse da lei un sollecito … poi riprende a parlare .:
“.allora Armando, quello più basso di Luca mi ha chiesto cosa mi ci giocavo su quello che dicevo e io gli ho risposto … tutto anche quello che ti piace più di me … pensa quanto ti portavo in stima … è vero che il tono che avevano mi dava fastidio ma ero sicura che tu fossi veramente una ragazza fedele …. lasciamo stare, comunque per finire Luca mi dice che se avevo ragione io avrei potuto raccontare a tutti degli episodi del loro passato e, credimi, nessuno dei due avrebbe fatto una bella figura … e non ti sto a dire di che si tratta … ma che se avessero avuto ragione loro gliela avrei dovuta dare facendo cornuto Gabriele …. e mentre Luca parlava Armando se la rideva dicendo che tanto non avrei mai accettato … e sono caduta nella trappola … ho accettato la scommessa … e si sono messi a ridere tutti e due dicendomi che la scommessa l’avevo già persa e di calarmi subito le mutandine come anticipo … poi senza darmi tempo di reagire Luca mi ha raccontato della tua tresca con Diego … Luca e molto amico di un cugino di questo Diego e un pomeriggio di molto tempo fa ti hanno visto al campo che avevi accompagnato Alberto e da li è uscita fuori tutta la storia tua con Diego che ….”
Silvia aspetta che Sara dica qualcosa ma Sara tace e riprende a parlare.:
“ … ti sei fatta scopare qualche mese prima del matrimonio … “
Sara ascolta ma non risponde … quello che a suo tempo ha temuto si sta verificando … a Diego non è mai riuscita a dire di no, come lui ha voluto, l’ha presa, anche poco prima che si sposasse … Silvia riprende .:
“. A quel punto mi è cascato il mondo … tu l’avevi data ad un altro che non fosse Alberto … non ci potevo credere … ma loro hanno tirato fuori tutta una serie di particolari per cui alla fine ci ho dovuto credere … e credimi ho avuto verso di te un risentimento molto forte … perché avrei dovuto darla a tutti e due … ma sono riuscita a traccheggiare e c’ero quasi riuscita fino a quella maledetta sera in cui siamo andati in discoteca e Dario, che mi è sempre piaciuto … mi ha preso … e poi sai quello che è successo a casa tua dove Dario, grazie anche a te, mi ha fatto quello che ha fatto … ma io non ce l’ho con te … non è colpa tua se qualcuno ti tocca e tu gliela dai … e mi hai coinvolto nelle tue avventure … anche se quello che mi hanno fatto … se non ti avessi mai conosciuta …. forse non sarebbe successo che io mi sia scoperta … come te …“
Sara ha ascoltato tutto il discorso senza fiatare, anche perché quello che Silvia sta raccontando corrispondeva alla realtà … ma nel suo animo non riesce ad accettare che le critiche, nemmeno tanto velate, che Silvia le ha mosso contro, quasi fosse una sua colpa il fatto che Silvia si fosse fatta fare quello che le hanno fatto … anche a lei piace il cazzo … in tutti i buchi … ma è pur sempre la fidanzatina di suo fratello ed è indecisa se vendicarsi … sputtanandole di fronte a tutti … o più semplicemente farla sfondare davanti e dietro da un super stallone così come hanno fatto con lei ….:
“..Silvia … ho capito ti sei trovata in mezzo ad una situazione molto complessa …. Tu ed io abbiamo qualche particolare caratteristica che ci fa apprezzare il sesso a volte un po’ troppo … ma dobbiamo stare attente a quello che facciamo … tutte e due amiamo i nostri uomini e quindi mettiamoci una pietra sopra ….”
E mentre pronuncia questa parole addirittura le sgorgano due lacrima … anche Silvia si commuove e piange ma non può vedere la smorfia maliziosa che si dipinge sul volto di Sara … a Sara è infatti venuta in mente l’idea di come realizzare quello che ha in serbo per lei.
Sara chiude la telefonata e subito dopo, reprimendo l’ansia che la prende, chiama Nicola in palestra .:
“ … ciao Nicola …”
“… Sara … non m’aspettavo di sentirti … pensavo … beh insomma … sai ti volevo chiedere scusa per quello che è successo ma tu sei troppo femmina ….”
“.. si … si … Nicola l’ho capito che tutti mi desiderate … ma lasciamo stare … non ti ho telefonato per recriminare ma per chiederti un favore …..”
“ .. dimmi …. dimmi … tutto quello che vuoi …”
“.. ma molto semplicemente c’è una mia carissima amica … credo tu la conosca … Silvia … che ha visto come la ginnastica che ho fatto recentemente mi abbia fatto molto bene al corpo e voleva sapere se …”
Un attimo di pausa intenzionale ..:
“… se anche a lei poteva essere fatto lo stesso trattamento … magari in una seduta … insieme ai tuoi amici … in effetti siete stati molto bravi e mi avete trattato bene in tutti i …. Che dici si può fare …”
Nicola resta perplesso … teme di aver capito male …:
“.. Sara ma ho capito bene … ma questa Silvia non è la ragazza di tuo fratello … e vuoi che le facciamo fare la stessa ginnastica che hai fatto tu … insieme a quei due miei amici … stesso trattamento … ma sei sicura … ma poi scusa dovrebbe essere consenziente .. e poi dove glielo facciamo un trattamento del genere …”
“ … Nicola mi stupisco di te .. ti credevo più … sveglio … certamente non dovresti aver problemi a informare la mia cognatina degli indubbi benefici che trarrebbe da una adeguata dilatazione di tutti i suoi pori … anche di quelli più grandi … e poi in questa attività certamente anche i tuoi amici ti potrebbero aiutare con i loro … arnesi … poi ci sarebbe … caso mai fosse necessario … anche l’aiuto di Jo … di Giovanni … con me siete stati tanto bravi, poi mi chiedi dove … ma la palestra è tanto grande … certamente ci sarà un luogo adatto a simili esercizi .. … si lo dovresti scegliere in maniera che io vi possa osservare … senza ovviamente violare la giusta privacy che le dovrai assicurare … certi esercizi non possono che restare … riservati e solo coloro che li praticano ne conoscono i risvolti ….”
Nicola sorride ..:
“ .. bene … ho capito .. per motivi che non conosco vuoi … far contenta la tua futura cognatina … quando …”
“ .. io conterei di accompagnarla da te in palestra per una prova domani … sai ho sentito che Alberto deve andare con Daniele a parlare con quelli della selezione e che si porta dietro anche mio fratello per definire come preparare tutta la parte fotografica … torneranno certamente sul tardi … e tu dovresti avere tutto il tempo per soddisfare il desiderio di mia cognata di diventare … bella … come me … io te la affido e mi accomodo da qualche altra parte … per non darvi fastidio … sai ti ricordi quando Anna ha fatto si che un certo individuo sbirciasse attraverso una porta non chiusa … completamente …”
“ … ho capito … mi organizzo per domani … va bene ….”
“ ..si ..si … mi raccomando … più di me … i suoi buchini devono respirare molto, ma molto più di quanto avete fatto respirare i miei … a domani …”
Sara chiude la comunicazione e … nemmeno la strega di Biancaneve ha un’espressione di beata soddisfazione … ha preparato per Silvia un magnifico pomeriggio … resterà certamente soddisfatta …
La sere stessa Sara chiama Silvia e gli chiede di accompagnarla il giorno dopo in palestra per delle commissioni che deve svolgere per Alberto e con l’occasione, visto che lei aveva manifestato il desiderio di iscriversi per fare ogni tanto ginnastica, la vuole presentare all’istruttore più bravo della palestra per farglielo conoscere e prendere eventualmente accordi sugli orari … Silvia, ovviamente completamente ignara delle torbide intenzioni, accetta ben contenta di praticare finalmente un po’ di attività fisica.
Il pomeriggio dopo, sul tardi, Sara e Silvia entrano in palestra, Sara presenta Nicola a Silvia in una stanza riservata dove si stava consumando un piccolo rinfresco per festeggiare un avvenimento sportivo … inesistente … visto che tutto è stato preparato solo per far bere Silvia … consumazioni nelle quali è stato versato un potente eccitante: sono presenti, come da copione anche i due amici di Nicola e anche Jo …
Per l’occasione Sara indossa un tailleur molto semplice e abbastanza corto, una giacchetta aperta completa l’abbigliamento , sotto, per occasione calza delle autoreggenti su dei sandali dal tacco medio, completano la figura orecchini a pendaglio e molti bracciali intorno ai polsi mentre Silvia, pensando di dover effettuare qualche esercizio di prova indossa dei leggins e sopra un camicione, ai piedi delle ballerine, niente trucco … sembra proprio una ragazzina di quindici anni dal viso molto, molto sbarazzino; tutti i presenti restano molto colpiti dall’avvenenza di Silvia, per rompere il ghiaccio e metterla a suo agio la fanno sorridere con delle battute molto simpatiche e Nicola spiega come ha insegnato a Sara la pratica di alcuni esercizi … nel contempo tutti si prodigano a farla bere nonostante lei tenti di evitare … ma l’insistenza, la timidezza e il fatto che comunque è presente Sara la tranquillizza e quindi li asseconda sia bevendo quello che le offrono, che consentendo una sottile manipolazione, prima soffusa , poi sempre più profonda su tutto il suo corpo, in altre parole Silvia, con la scusa di alzare le braccia, piegare il busto , divaricare le gambe , accovacciarsi e altri movimenti, viene ripetutamente palpata … continuando sempre a farla bere … all’inizio la povera Silvia reagisce .. poi man mano che l’effetto degli eccitanti aumenta lascia che venga toccata sempre più marcatamente … con la scusa di liberare i movimenti le viene sfilato il camicione e resta in reggiseno … trasparente … poi vengono abbassati i pantaloni e resta in mutandine … trasparenti … poi la issano sul cavalletto e … ops … il reggiseno viene slacciato e i piccoli seni vengono subito manipolati sapientemente da Nicola e poi da Jo mentre gli altri due si occupano di calare lentamente le mutandine fino a lasciarla completamente nuda … è bellissima … Sara, come convenuto, con una scusa si allontana dalla stanza per mettersi dietro la porta e nemmeno passa qualche minuto che sente la voce di Silvia ..:
“.. oddio ma quanto ce l’hai grosso … che vuoi fare … ho paura … non entra … “
Uno strillo acutissimo rimbomba nel corridoio … deve essere stato Jo a penetrarla è lui che lo ha più grosso di tutti …. Sara se lo ricorda bene quando poche settimane prima l’ha preso nel sederino …. le sensazioni erano le stesse di quando, l’ultimo giorno della vacanza, l’istruttore di colore, che lo aveva grossissimo, la prese davanti e dietro facendola urlare prima di dolore e poco dopo di un piacere assoluto … e la stessa cosa sta succedendo a Silvia che prima ha certamente strillato di dolore e poi pian piano tutto si è trasformato in piacere … in piacere assoluto … e sente la voce di Silvia ..:
“ ah,ah,ah,ah,ah … come mi piace … godo … mi stai sfondando … no dietro no … no …”
Un altro strillo … la voce di Jo ..:
“ … te lo sfondo il culo … è stretto … ma adesso te lo allargo così gli altri non faticheranno per incularti ..”
E ancora dopo qualche istante degli inequivocabili sospiri ..:
“… come mi piace … ancora … sfondami … rompimi … Gabriele non me l’ha mai fatto cosi …”
“.cos’è che Gabriele non ti ha fatto … dimmelo … se no la pianto … lo levo … dimmelo …”
“ ..un culo così … non mi ha mai fatto un culo così … “
Sara si accosta alla porta socchiuse e osserva quello che succede … e succede di tutto perché quasi subito Silvia, ormai in preda all’eccitazione più profonda ha completamente perso i freni inibitori e alla vista degli poderosi attrezzi dei presenti inizia a smaniare per averli praticamente in tutti i buchi … l’osserva mentre uno si mette sulla panca … gli altri le prendono e la impalano mentre prima uno da solo e poi tutti e due contemporaneamente la inculano, l’altro glielo infila in bocca … poi la rigirano e così avanti … le urla soffocate rimbombano per tutta la stanza … la vagina ed i sederino di Silvia sono stretti ed anche se ha già subito trattamenti del genere certamente non vi è abituata … e il trattamento riservatole continua incurante dei miseri tentativi di resistenza che ogni tanto affiorano … anche Silvia viene presa dal turbinio di sesso e gode freneticamente di una penetrazione profonda …. allarga le gambe .. così come mentre viene inculata spinge indietro il sederino per ricevere sempre più in profondità il cazzo che la sta inculando incurante delle dimensioni … e quando prende un cazzo in bocca tenta di infilarselo il più possibile reprimendo gli inevitabili conati … alla fine , come una mantide, quasi divora i maschi che l’hanno posseduta in tutti i buchi … l’ano sembra l’antro di una caverna, le grandi labbra slabbrate all’inverosimile …. la bocca intrisa di sperma …. ad uno ad uno soddisfatti e contenti escono dalla stanza … e la povera Silvia pian piano rientra in se, sente dei passi e si riveste … Sara entra …:
“..mio Dio Silvia ma cosa hai fatto … o meglio che ti hanno fatto … “
Poi sorride , si siede accanto e l’abbraccia ..:
“ti è piaciuto il trattamento di ginnastica … vedi, anche tu sei come me … ti piace il cazzo ed ora siamo uguali tu ed io ,,,,”
La fa alzare e la riaccompagna a casa … da adesso la sua cognatina non potrà più sentirsi superiore a lei … ormai stanno sulla stessa barca … anzi … sullo stesso letto …
Passa qualche giorno, Sara ripensa con un po’ di amaro in bocca alla lezione impartita alla fidanzatina di suo fratello: forse è stata troppo dura ma memore del proverbio che “mal comune fa mezzo gaudio” ha voluto invischiare Silvia anche perché consapevole che, anche la sua dolce amica sotto il visetto di una ragazzina, ha l’animo di una donna assetata di sesso … come ormai si sente anche lei … quella sera Alberto torna a casa e …:
“… Sai ho una sorpresa per te … spero ti faccia piacere .. sai che alcuni miei capi fanno anche parte della società sportiva che gestisce la squadra e siccome io sono stato selezionato quale rappresentante anche della nostra città siamo stati invitati io e il mister a un evento che si terrà nella capitale e dove saranno presenti anche i vertici della federazione …”
“… quindi mi lasci sola un’altra volta …”
“.. no stavolta vieni anche tu … il mister no, viene da solo … ma il mio presidente vuole che partecipi anche tu … sai è molto importante che tutto vada per il meglio … è per tutti una forma di pubblicità …. Sei contenta ….”
Sara sente che il marito è troppo contento per quello che per lui rappresenta il gioco che pratica ormai da anni ed essere convocato in simili ambienti, per di più insieme a sua moglie, è veramente troppo importante e quindi …:
“ … Alberto … sono contentissima per te … anzi per tutti noi … sarà certamente una bella festa … come mai il tuo allenatore viene da solo … ma non è sposato ….”
“ … si lo è … ma credo ci siano dei problemi con la moglie per cui ha subito detto che sarebbe venuto da solo … e che caso mai fosse stato necessario avrebbe chiesto il tuo aiuto … io gli ho detto che non c’è alcun problema … anzi ricordati di portare qualche vestito elegante … sexy … ma non troppo …”
Sara in cuor suo è contenta per il marito che si vede riconoscere un certo talento … poi è contenta anche per se, potrà sfoggiare la sua vanità in un altro ambiente decisamente superiore a quello normalmente frequentato e già pensa a quali capi d’abbigliamento riporre nella valigia … un'unica situazione la rende insicura … dover accompagnare eventualmente Piero, il mister, un uomo massiccio, decisamente autoritario che l’ha spesso messa in soggezione specie quando l’ha visto redarguire i suoi giocatori quando non eseguivano sul campo le sue direttive … ma adesso ha altro a cui pensare … come organizzarsi presso il suo ufficio … per la trasferta.
Mentre Alberto illustra sua moglie le predette novità non lontano nel fabbricato collegato al campo sportivo il mister si aggira alla ricerca del capitano della sua squadra: il fabbricato è molto grande e si sviluppa sotto le gradinate centrali del campo per cui attraversa diversi corridoi aprendo le porte dei vari spogliatoi … arriva all’ultimo dove sente scrosciare ancora l’acqua delle docce, entra e oltre una parete divisoria fatta da una fila di armadietti e sente la voce di Dario che parla e ride con Jacopo e altri compagni della squadra, Leonardo, Filippo e Lorenzo … sente la voce di Leonardo ..:
“. Senti Dario ma è vero quello che si mormora … che ti sei fatta la moglie di … ”
Piero non riesce a sentire il nome pronunciato perché Leonardo ha intenzionalmente abbassato la voce …. Ma sente benissimo quella di Dario ..:
“ … ragazzi queste cose non si raccontano .. stiamo parlando di un amico e io non voglio sputtanare nessuna … nemmeno quella che mi sono montata ….”
E di rimando la voce di Jacopo .:
“ ..e mica solo montata … diciamo anche inculata … ragazzi alla grande … da non credere … che poi non c’era mica solo la moglie … ma pure …”
E Dario ..:
“.. dai Jacopo non le sputtaniamo … in fin dei conto gli dobbiamo dire grazie … per tutto quello che gli abbiamo fatto … e per quello principalmente che ci hanno fatto loro ….”
Anche Filippo interviene ..:
“.. ma allora è vero … non c’eri solo tu … ma pure Jacopo …:”
E Jacopo..:
“.. c’era pure Francesco … “
“.. cazzo … ma c’era mezza squadra … e non a farci le seghe … dai Dario dicci che avete combinato … “
Dario, punto sulla sua vanità racconta la serata e quello che è successo … e poco ci manca che i tre che non hanno partecipato si sparino li per li delle seghe … Dario conclude il racconto …:
“ .. ragazzi tanto lo avete capito di chi parlo … della mogliettina di Alberto … e l’altra è Silvia la ragazza del fratello .. una cosa è certa … basta insistere un po’ che Sara … prima fa un po’ di resistenza, ma basta insistere e quella ti da tutto … fa dei bocchini con l’ingoio che nemmeno una mignotta di lungo corso riesce ad eguagliarla … poi si fa montare come una cagna … ma il bello è quando lo prende nel culo … all’inizio cerca di resistere ma poi quando al fastidio iniziale subentra il godimento, come sporge lei il culo per prenderlo meglio tutto dentro … non c’è nessuna … io ve lo dico se mai vi capiterà di averla fra le mani avrete un’esperienza unica … ripeto … come lei … nessuna …”
E Jacopo ..:
“ … ragazzi ve lo confermo anch’io … come lei … nessuna …”
Piero, da dietro gli armadietti ha sentito tutto … conosce Sara, l’ha vista tante volte sugli spalti del campo e la considera una ragazza non solo molto bella ma anche decisamente sensuale … e anche intrigante … diverse volte specie d’estate mentre saliva i gradini delle gradinate, vestita solo di un top e di una vertiginosa minigonna sotto la quale indossava spessissimo dei microscopici tanga, l’ha osservata sbirciando le sue intimità e ha avuto la netta sensazione che lei si rendesse perfettamente conto dell’eccitazione che questo suo comportamento provocava … anzi ha avuto la sensazione che lei indugiasse proprio nella provocazione .. che sia venuto il momento di presentarle il conto per tutte le volte che si è eccitato nel vederla cosi provocante … ma lui è l’allenatore della squadra e non può scendere ai pettegolezzi pseudo sessuali di un gruppetto dei suoi ragazzi … ma per quello che gli sta venendo in mente … non è il caso che si sappia in giro che anche lui sa quanto la moglie di Alberto sia … quello che è … per cui senza farsi vedere esce dallo spogliatoio e va via.
Nel giorno stabilito la comitiva parte per la capitale ove hanno luogo tutti gli incontri previsti per la manifestazione che si protraggono per un paio di giorni per concludersi con una festa in un prestigioso locale; nei due giorni appena trascorsi Sara è sempre stata accanto ad Alberto ed ha ricevuto i complimenti di tutti i partecipanti … più d’uno si è spinto perfino in un discreto corteggiamento che ha fatto ovviamente inorgoglire sia Alberto che Sara ma per sottili motivazioni differenti l’una dall’altra … nel frattempo Piero aspetta l’occasione per mettere in atto il tentativo di fare sua Sara … e l’occasione si presenta proprio durante la festa … un importante personaggio presente alla festa, di cui è nota l’omosessualità, curioso di conoscere alcune peculiarità delle tecniche sportive attuate da Alberto, lo invita a chiudere la serata nella sua villa insieme ad altri importanti personaggi … Alberto non si può rifiutare visto che all’incontro partecipano anche il presidente della sua società e il presidente della società sportiva … il mister, non invitato, prende al volo l’occasione e con la scusa di non far annoiare la moglie di Alberto su discussioni di carattere tecnico, si rende disponibile ad accompagnarla in albergo; Sara è presa in contropiede … certamente non gradisce partecipare a una riunione che per lei è certamente noiosa … ma non è nemmeno sicura che farsi portare in albergo dal mister sia una buona soluzione … nei giorni passati ha notato … anzi è certa che Piero l’abbia sempre guardata con on occhio molto particolare, gli ha sempre guardato il seno e il sedere … in maniera anche decisamente evidente tanto che perfino Alberto, solitamente mai attento a queste cose, lo ha rimarcato alquanto infastidito … ma deve fare buon viso a una sorte che potrebbe essere non buona e quindi … accetta di essere accompagnata in albergo.
E già sul taxi che li riporta in albergo Piero è decisamente intraprendente … Sara per la festa ha indossato un vestitino di strass e lamé nero, scollatissimo e decisamente corto, autoreggenti e perizoma, soliti orecchini pendenti con pietre delle stesso colore dei suoi occhi e sandali, tacco alto alla schiava intorno al collo una stringa di strass della stessa tonalità del vestito … è decisamente sexy … come al solito per lei in queste occasioni … e Piero, ricordando quello che ha sentito di nascosto dai commenti dei suoi giocatori e dal profumo che sprigiona dalla sua presenza accanto a lui si prende delle libertà poco consone al ruolo che ricopre … braccio intorno al collo, mano, anzi manona sopra il seno … altra mano che carezza le cosce nude quasi fino all’inguine per colpa di un vestito troppo corto … per poi arrivare in albergo, salire alle proprie rispettive stanze … quando quasi sicura di averla scampata Piero l’apostrofa ..:
“ … Sara, ragazza mia … non crederai di cavartela con una palpatina … vieni in camera da me .. ti voglio raccontare una storia … “
“ .. ma Piero non mi sembra il caso … è molto tardi e Alberto sta per arrivare … e poi a quest’ora quale storia pensi possa interessarmi .. dai … andiamo a dormire …”
Sara le ha pronunciate queste parole ma poco convinta, in lei nasce un allarme … l’atteggiamento di Piero è troppo deciso … come sapesse cose che non dovrebbe sapere … che Dario o Jacopo … o Francesco si siano vantati della scorribanda e lui … lui ne voglia approfittare … e Sara fa poi una cosa che non dovrebbe proprio fare … lo guarda sull’inguine, in mezzo alle gambe, dove appare chiaro un grosso rigonfiamento, Piero deve avere un grossissimo attrezzo e lei sono giorni che non viene … montata … inculata … non ha più fatto un pompino da diversi giorni … e non si è nemmeno masturbata leggendo sul sito che ogni tanto frequenta racconti porno erotici … si potrebbe dire che stia in crisi d’astinenza … e questa stato d’animo Piero lo percepisce … al punto che la prende per un braccio e, pur in presenza di una larvata resistenza la trascina nella propria stanza, l’abbraccia … la bacia … Sara resiste, cerca di divincolarsi ma una possente mano sulla schiena la inchioda sul petto di Piero … dopo di che Piero si cala i pantaloni e mette in mostra un attrezzo degno di quello dell’uomo di colore che l’ha posseduta l’ultimo giorno di vacanza … un cazzo dalle dimensione imponenti che nonostante tutti i cazzi che ha già preso la impaurisce … ma non ha tempo di spaventarsi che Piero la denuda la getta di pancia sul letto e la penetra … nonostante sia già stata allargata urla di dolore … è stato troppo violento … e ancora di più lo è qualche minuto dopo quando, dopo averla rigirata … la incula con una sola spinta … tutto dentro fino a strusciare i testicoli contro il perineo …. Prima urla, poi sospiri e il copione del sesso estremo si ripete nelle successive due ore quando ormai venuti più volte, Sara, ricompostasi alla meglio rientra nella sua stanza, come ormai da diverso tempo contrariata per le ennesime corna messe al marito e soddisfatta per la notevole prestazione resa dall’allenatore di suo marito … che nonostante l’età si è ampiamente dimostrato all’altezza della situazione … e in preda a queste contrastanti sensazioni … s’addormenta

I tradimenti

Un bacio sul collo la fa sobbalzare … Alberto è rientrato e osserva la moglie che dorme, pancia sotto, il lenzuolo che la copre solo parzialmente lasciando scoperte parte delle cosce fin quasi al solco del sedere e sopra, le spalle nude … si avvicina e poggia le labbra su quel splendido collo e lo bacia … ma nel contempo osserva degli arrossamenti sulla pelle circostante l’orecchio e poi sulla clavicola e poi sulla scapola per scendere fino al fianco, un brutto pensiero si affaccia … sembrano dei succhiotti … ma no avrà sbattuto contro un ostacolo … è impossibile, la sua Sara che pensiero ignobile ha avuto … fa per poggiare una mano su una natica ma viene fermato …:
“ .. Alberto … ma che fai … stavo dormendo e così di colpo, mi hai spaventato … “
“ scusa ho fatto un po’ tardi ma … ti ho telefonato ma non hai risposto … ho chiamato sia sul cellulare che in numero della stanza … ma dove stavi … “
Un brivido scorre sulla pelle di Sara, i peli delle braccia si rizzano … sintomo di un profondo disagio che sconfina nella paura … cosa dirgli … nella stanza di Piero ci sarà stata per circa un ora … forse un ora e mezza … e non ha minimamente sentito squillare il cellulare … ovviamente di quell’altro telefono nemmeno a parlarne visto che non stava nella stanza … cosa raccontargli …:
“ … ma … non l’ho sentito … dai togli la mano dal mio sederino … nemmeno sei rientrato e pensi solo a quello … ma scusa … ma che ti sei eccitato stando con quell’onorevole …”
E giù una risatina birichina, tentando di sviare il discorso …:
“.non è che quello ci ha provato, sai ho visto come ti guardava … non è che poi ti sarebbe pure piaciuto ..!”
“.. ma che dici … invece sono solo maldicenza … con me si è comportato benissimo … e non mi ha fatto nessuna proposta sconveniente … ma tu che hai fatto ….”
“ … ma niente siamo rientrati in albergo, Piero è stato molto gentile simpatico … abbiamo preso un digestivo al bar e poi ognuno in camera sua … ho letto un pochino, poi mi sono addormentata … e sei arrivato tu che mi hai svegliato … io il telefono non l’ho sentito …”
“.. dai facciamo l’amore … stasera eri proprio sexy con quel vestitino … un po’ troppo audace per i miei gusti … hai fatto eccitare tutti … anche il mister … sai me ne sono accorto … ma lo conosco bene … è una persona seria che … insomma di lui mi fido … “
Sara gira la testa per non far vedere al maritino quanto è avvampata mentre parla … il mister … che non pensa mai a scopare … forse con le altre perché a lei … come si suol dire … ha fatto un culo così … e non per metafora … il sedere le fa ancora male nonostante gli impacchi di acqua calda che si è fatta non appena rientrata in stanza … nemmeno il negro che se l’è inculata l’ultimo giorno delle vacanza l’ha aperta così tanto … e l’ha fatta godere … il mister ce l’ha non solo lungo ma pure grosso e … quando, durante la penetrazione ha iniziato a ruotarlo nel retto … è quasi svenuta dal piacere … un piacere mai provato prima … e adesso cosa fare … fortunatamente Alberto non l’ha mai presa di dietro …. ma anche davanti Piero è stato devastante … non si è mai sentita così piena .. eppure di cazzi … aimè … pure grossi … ne a presi tanti … d’altro canto non può dire di no per cui ..:
“. Va bene .. però facciamo alla svelta che ho tanto sonno .. ma tu sei il mio amore e sai che ti voglio sempre far contento … vienimi sopra … te lo prendo in mano e me lo infilo che tu sei sempre un imbranato e qualche volta nemmeno ci prendi … “
Mentre pronuncia queste parole si tira via il lenzuolo e si mostra, nella penombra, in tutta la sua bellezza al povero Alberto che resta estasiato dello spettacolo che gli si offre … Sara prima con le mani si tira su i seni, pizzicandosi i capezzoli, già turgidi, accompagnati da un lascivo sospiro, poi le mani scendono e si incuneano nell’interno delle cosce allargando lentamente le gambe così da lasciare pienamente visibile, pur nella penombra, le grandi labbra … ormai completamente slabbrate sicura che tanto Alberto non ci farà caso … poi con una mano afferra il pene di Alberto … ben poca cosa rispetto a quell’altro …. con l’altra mano cinge il collo di suo marito e lo avvicina al suo volto baciandolo e di fatto impedendogli di vedere quanto la sua figa sia ormai un antro oscuro più che la fessura che era solo qualche anno prima … se lo introduce e stringendo i muscoli simula una penetrazione che di fatto non c’è …. Ormai per sentire qualcosa servono cazzi ben più consistenti di quello di suo marito … ma Sara ama Alberto e sa fingere molto bene e un sospiro, una carezza sulla schiena, una strizzatina sulla natica, un piccolo urlo di soddisfazione, mentre stuzzica l’ano di suo marito, producono una immediata eiaculazione … Sara sa molto bene che dopo Alberto perde ogni desiderio e, come di consueto, la bacia, chiede se è rimasta soddisfatta … lei con l’occhio da cerbiatta lo guarda senza rispondere … ma chi tace acconsente … lui si gira dall’altra parte e soddisfatto s’addormenta … Sara invece no … guarda nella penombra il soffitto e ripensa a quello che è successo prima, nella stanza di Piero … non s’aspettava di provare quello che ha provato … senza nemmeno provare a fare confronti con suo marito …. Il confronto se mai lo pensa con quello che accadde con Giorgio, l’animatore della vacanza in Sicilia … quello che la fece diventare una femmina assetata di sesso … Giorgio la brutalizzò … la fece urlare di piacere, ingoiò, felice di riceverlo, il cazzo di quel ragazzo che la riempì di sperma … ma non la inculò … lei si rifiutò … a quell’epoca aveva paura di essere inculata, temeva il dolore, la vergogna … un atto contro natura … come si dice … adesso il mister, quasi non è riuscita a prenderlo in bocca ma quando è venuto l’ha letteralmente innaffiata … e poi le ripetute penetrazioni … ogni volta ha toccato l’utero e ha sentito le pareti vaginali cedere alla progressione dell’entrata di un palo di carne le cui nodosità, strusciando le pareti interne, accentuavano brividi di piacere … e poi come l’ha sodomizzata … non riusciva nemmeno a muovere un muscolo … e lui spingeva … spingeva … Dio come spingeva … un piacere infinito e poi quando, mentre continuava la monta le ha stuzzicato il clitoride e lei ha quasi perso conoscenza … mai un orgasmo continuo così intenso .. non riesce a dimenticare … non solo forza bruta … ma anche una infinita dolcezza quando le ha sussurrato nell’orecchio che una così non l’aveva mai avuta e che lei era unica …. e l’ha baciata prima sul collo … poi, sempre inculandola, l’ha baciata sulla bocca con una intensità che non avrebbe mai pensato che un uomo del genere, in quel momento, potesse avere …. si rende conto che sta provando per lui qualcosa di più che una semplice attrazione solo fisica e questo la preoccupa … fin’ora si era sempre trattato di sesso puro, di godimento portato alle estreme conseguenze … ma quello che prova ora non è solo attrazione fisica ma qualcosa di diverso … non tutto è stata brutale penetrazione … piano, piano affiorano nella memoria momenti che quasi rasentano la dolcezza come quando mentre la scopava l’ha fissata negli occhi e con la mano le ha accarezzato la nuca … poi un attimo dopo l’ha sventrata … ma quello sguardo … l’ha turbata … e sul soffitto si materializza l’immagine di suo marito … della sua sconfinata fiducia in lei … così mal riposta … ma anche della sua scarsa attitudine a capire quanto sia importante per lei il soddisfacimento fisico del suo corpo … si gira su un lato del cuscino e in preda a questi pensieri finalmente s’addormenta.
Sara e Alberto tornano in città e alla vita di tutti i giorni … il giorno al lavoro … la sera cena, quattro parole davanti al televisore dove i soliti quattro squallidi politici e conduttori dicono sempre le stesse cose e poi a letto, dove, durante la settimana, non si consuma amore coniugale: Sara inizia a sentire un certo languore al basso ventre … è ormai più di una settimana che non viene … presa … quando Alberto..:
“ .. oggi pomeriggio, quando esco dal lavoro, faccio una scappata al campo dove il mister ci vuole parlare delle prossime attività … perché quando finisci a studio non mi passi a prendere … così torniamo a casa insieme ..”
“.. ma chi c’è al campo …”
“.. tutti … Dario, Francesco, Jacopo … tutti anche le riserve … mi porto il borsone ché quasi sicuramente dovremo scendere in campo … almeno io sicuramente … che devo far vedere ai ragazzi della giovanile le nuove tecniche … per cui se arrivi presto te ne vai sugli spalti e mi aspetti … che tanto sicuramente ci trovi il mister che ci guarda …”
A Sara tremano le gambe … e il languore che sente al basso ventre da qualche giorno … aumenta … l’astinenza si fa sentire .. e la prospettiva di rivedere Piero … la eccita … e se lui le proponesse di rifare quello che … cerca di scacciare questi tormentati pensieri dalla sua testa … però poi … quanto le piacerebbe rifinire fra le sue grinfie .. e se lui poi non le dice niente … :
“.. va bene Alberto … vengo … ma prima devo andare a comprare delle nuove gonne al solito negozio … mi hanno telefonato che sono arrivate delle novità … “
“ .. va bene … passa prima al negozio e poi vieni al campo …”
Poi conoscendo i gusti di Sara e le intemperanze che a volte la prendono ..:
“.. per favore non ti comprare le solite gonne tanto corte che ti si vede il sedere .. “
“ .. perché … sei geloso … dici sempre che ho il più bel sedere del mondo … allora sarebbe giusto farlo vedere a tutti …”
“… si … si … guarda che ti tiro il collo … “
“ .. stai tranquillo … solo che lo sai che mi piace farmi guardare … e poi tutti i tuoi compagni mi hanno già visto al mare … in costume … e i miei costumi sono piuttosto … eccitanti … quindi .. se vengo con una gonna un po’ troppo corta non ti incazzare come al solito … va bene … “
Nel pomeriggio Sara esce dall’ufficio, si reca nel negozio di abbigliamento e sceglie alcuni capi che indossa … intenzionalmente … molto sexy … ha deciso che quando vedrà il mister non vuole passare inosservata e certamente questo, visto come si è abbigliata, non può accadere … il finire di stagione è ancora decisamente caldo quindi una camiciola di seta semitrasparente con taschini opportunamente posti sopra i seni, messi apposta per evitare di indossare il reggiseno, una minigonna a balze … svolazzante … sotto delle mutandine semitrasparenti annodate sui fianchi, sandali a tacco alto, orecchini a pendaglio, borsa colorata appoggiata sulla spalla … quando esce dal negozio … tutti gli uomini si fermano o si girano a guardarla … è uno schianto … impossibile passare inosservata … e così abbigliata si reca al campo.
Come di consueto entra per una porticina laterale che conduce direttamente nei corridoi che portano da una parte alla segreteria e dall’altra agli spogliatoi … ancora più in la una scala di servizio in ferro e decisamente ripida conduce sugli spalti: mentre rapidamente verso la scala da una porta laterale sbuca improvvisamente un ragazzo ..:
“ .. Sara … ciao … come mai da queste parti ….”
Sara si gira e riconosce Jacopo .. uno di quelli che quella sera insieme a Dario hanno approfittato vergognosamente di lei e di Silvia … fa mente locale e si rende conto che non è il caso di provocare discussioni o recriminazioni su quella sera e quindi facendo buon viso …:
“.. ciao Jacopo … sono venuta a prendere Alberto che credo sia in campo …. “
Jacopo la vede splendente con quella minigonna veramente eccitante e sapendo che li intorno non c’è nessuno decide rapidamente che è il caso di provare a metterle le mani addosso e quindi s’avvicina, la prende per un braccio e cerca di trascinarla in una stanza adiacente …:
“..dai … vieni con me … Alberto ha da fare mentre io sono libero … dai ti faccio divertire … come l’altra sera … dai … lo so che ti piace … capace che dopo arriva anche Dario così ti s’incula un’altra volta … sai me lo ricordo come ti è piaciuto … “
Mentre parla con le mani le ha quasi completamente aperto la camiciola da cui esce un seno su cui spunta un capezzolo già inturgidito e continua a tirarla dentro la stanza …:
“. Jacopo che vuoi fare .. piantala che mi metto a gridare …”
“.. Grida … grida pure … che tanto non c’è nessuno … “
Poi sente dei passi e si ferma … vede arrivare Lorenzo, un altro compagno di squadra a cui avevano raccontato la famosa serata … s’avvicina ..:
“.. Jacopo ma che fai … ma non è Sara … la moglie di Alberto … “
“ .. si … è lei … dai tiriamola dentro che ci divertiamo .. guarda ha già i capezzoli turgidi e sotto ….”
E mentre parla le tira su la gonna, tenta di infilare una mano dentro le mutandine e quasi ci riesce perché uno dei lacci sta per cedere e il bordo superiore s’abbassa fino a scoprire quasi completamente una parte del sederino … anche Lorenzo si fa prendere dalla frenesia e s’avventa su Sara per portarla quasi di peso su una panca posta al centro della stanzetta … di forza la fanno sedere e iniziano a palparla sempre più violentemente …. Sara si spaventa di tutta quella foga e seppur eccitata cerca di ribellarsi … ma viene bloccata e le mani dei due ormai le stanno palpando i seni, e già un dito si è incuneato nel solco posteriore avvicinandosi pericolosamente all’ano che sollecitato da tutte quello contrazioni già si sta dilatando per accogliere eventuali intrusioni … quando una voce profonda e autoritaria ..:
“..ma che cazzo state facendo … Jacopo, Lorenzo fermatevi immediatamente o vi stacco la testa dal collo … razza d’imbecilli che non siete altro ….”
Presi dalla foga nessuno si è accorto che nella stanza è entrato il mister..:
“.. dovete ringraziare che sono io che vi ho beccato … perché se era Alberto … qui oggi succedeva una tragedia … ma che cazzo vi è preso …. E tu Sara … ma non potevi conciarti in un altra maniera … sei un invito alla lussuria … adesso fuori dai coglioni … via tutti e due … andatevi a fare una doccia … calmate i bollenti spiriti e datevi una calmata … voglio sperare che episodi del genere non si ripetano più …. Fuori …”
A Jacopo e Lorenzo non resta che obbedire … il mister è un uomo massiccio con due mano di ferro … non molto alto ma decisamente piazzato nonostante ormai abbia superato la cinquantina … non è persona con la quale si possa discutere è sempre stato decisamente autoritario, quasi aggressivo e i suoi ordini non si discutono e, per quello che se ne sa, tale atteggiamento vale non solo verso la sua squadra ma anche, per ammissione della stessa moglie, anche in famiglia; poi il mister si rivolge a Sara .:
“ .. ma che ci facevi qui dentro … “
“ .. ero venuta a prendere Alberto … ci siamo sentiti oggi e mi ha detto che tu volevi che incominciasse a allenare la giovanile … “
Poi abbassando l sguardo ..:
“ .. grazie … non so che sarebbe successo se tu non fossi intervenuto … mi hai salvato da un brutto quarto d’ora …”
“.sicura che ti ho salvato … da quello che mi hanno raccontato e da quello che è successo fra noi due … non so se ti ho salvato o … se abbia interrotto una cosa che forse ti sarebbe piaciuta .. perché … tu sei una troietta … vero … alla quale piace moltissimo essere sbattuta … e quelli ti stavano per sbattere …”
“.. Piero ma che dici … perché mi dici così … “
“.. senti bella ti ho capita sai … di donne ne ho avute tante … e so quando davanti a me c’è una … una affamata di cazzi … perché tu sei affamata di cazzi … vero … lo sto vedendo come mi guardi fra le gambe … me lo ricordo come eri affannata a cercare di metterti in bocca il mio cazzone e poi come lo hai ciucciato e come era torbido il tuo sguardo quando ti ho riempita di sborra … “
Sara, mentre lui parla rivive quei momenti … e quasi si piega per le contrazioni che la prendono … si è stata brutalizzata … ma nemmeno lei riesce a capacitarsi di quanto le sia piaciuto … e della voglia che ha che tali situazioni si ripetano … :
“… vieni con me … andiamo in segreteria … faccio avvertire Alberto che sei qui …”
“ .. vengo … vengo ma non mi trattare cosi … non lo merito io non sono come pensi tu …”
Entrano in segreteria e Piero fa accomodare Sara su una poltroncina avanti la scrivania, poi lui stesso si accomoda … mentre loro si siedono si apre improvvisamente la porta ed appare Dario che come vede Sara assume subito un atteggiamento spavaldo, sarcastico e …:
“ … guarda chi c’è … ma allora è vero che eri tu quella che stavano cercando di … “
Sara lo guarda chiaramente infastidita …:
“ … si sono venuta a prendere Alberto e i tuoi compagni mi hanno subito … infastidita … è proprio vero che siete delle bestie … non devo più venire qua dentro … “
“ .. guarda che non sono io che ti ho cercato l’altra sera … e poi mi pare che alla fine sei stata soddisfatta .. mica solo tu … poi mi pare ci fosse anche …”
Sara guarda il mister con uno sguardo pieno di lacrime e poi abbassa lo sguardo … al ché il mister prende in mano la situazione rivolge uno sguardo di fuoco al suo giocatore …:
“ .. basta … è ora di finirla … Sara sta qui con me e non voglio che sia importunata come ho visto fare da Jacopo e Lorenzo nel corridoio … adesso vai ad avvisare Alberto che qui da me c’è la moglie e che quando ha finito di venire a riprendersela … adesso vai … vai … non te lo ripeto …”
Il tono e lo sguardo non ammettono repliche … anche Dario, che pure è alto, molto ben piazzato, e giovane se ne guarda bene dal far innervosire il mister … l’ha visto tempo prima durante una partita affrontare da solo cinque scalmanati ed atterrarli rapidamente a suon di pugni … quando s’incazza non lo ferma più nessuno … quindi, con la coda fra le gambe esce dalla stanza … Sara rialza lo sguardo e manifesta una espressione di ammirazione e soddisfazione per quello che ha sentito e come lui ha messo a posto Dario … si è sentita difesa … poi ripensa al suo Alberto … anche lui avrebbe fatto lo stesso … ma in queste condizioni e per quello che è accaduto, se lo sapesse, finirebbe tutto in tragedia … ; Piero guarda Sara … è proprio bella … timida e provocante … ripensa a quello che è successo nell’albergo e a come scopa … meglio a come si fa montare … non gli è mai capitata una femmina simile eppure nella sua città di donne ne ha avute tantissime … è risaputo nell’ambiente che ha la fama di averne massacrate diverse e qualcuna è dovuta ricorrere ad un chirurgo plastico per rifarsi quello che lui aveva devastato … ha infatti un cazzo enorme .. che sa anche usare al meglio … quale migliore combinazione per farle godere fino allo spasimo … Piero sente che Sara è attratta da lui … e senza pensarci più di tanto …:
“ .. ho saputo, non mi chiedere come … che qualche giorno fa hai avuto degli incontri … diciamo … un po’ particolari con alcuni compagni della mia squadra … e so che quello che è successo è stato inopportunamente raccontato anche ad altri ragazzi … che si stanno montando la testa .. penso che quello che è successo nel corridoio potrebbe ripetersi … io alla squadra ci tengo … ed anche alla salute … e non vorrei che accadesse qualcosa di spiacevole …”
“ … ma io non direi mai ad Alberto quello che è successo … lo so perfettamente quello che accadrebbe … “
“ .. si questo lo immagino ma … qui ci vuole qualcuno che li metta in riga … tutti quanti … io potrei indirizzare tuo marito a dirigere la giovanile all’altro campo sportivo e impegnare i compagni qui … almeno per un po’ di tempo … ma tu …”
Sara non è stupida e lo sguardo di Piero è evidente … immagina cosa Piero le stia per proporre e al solo pensiero … già si è bagnata …:
“ … ma io … cosa vuoi da me .. io amo Alberto e non voglio perderlo … ho avuto qualche momento di sbandamento .. c’è stata qualche pausa di riflessione … ma tutto qua … non voglio perderlo …”
Si alza dalla sedia gira intorno alla scrivania e gli si pone davanti … guardandolo prima negli occhi … poi fissandolo in mezzo alle gambe dove appare già iniziata una evidente erezione …: anche Piero la fissa negli occhi e …:
“ … io ti leverò dai piedi tutti i ragazzi che vorrebbero averti … ma tu devi diventare la mia amante … da subito … da adesso … se accetti farai tutto quello che ti chiederò … senza eccezioni … ti voglio scopare, inculare dove e quando lo dico io … stai tranquilla … senza che Alberto ne sappia mai niente … “
Sara non dice nulla … ma lo sguardo dice tutto … schiaccia un interruttore che blocca la porta della segreteria e, avendola già davanti, la prende per i fianchi, la gira, la obbliga a piegarsi sulla scrivania, le alza la minigonna dove la mutandina semitrasparente è ancora abbassata a metà natica … un rapido movimento e la mutandina schizza via, una mano s’insinua sotto ed entra nella vagina dalla quale colano in abbondanza umori vaginali, inizia un brutale ditalino, il dito indice di Piero è grosso e massiccio quasi come un piccolo cazzo, poi insinua il pollice nell’ano e alterna entrate e uscite sempre più brutali … Sara raggiunge rapidamente un devastante orgasmo che la fa quasi cadere … lui la sorregge … ma solo per rigirarla e, dopo essersi sbottonato la patta dei pantaloni, glielo fa tirare fuori … è enorme … il glande è come una palla da tennis … Sara quasi non riesce a prenderlo in bocca … lui blocca la nuca e con un colpo di reni lo infila e spinge … Sara quasi soffoca … ma poi la perversione innata in lei prende il sopravvento e faticosamente inizia a leccare la cappella e a prendere, se non tutto, sarebbe impossibile, una gran parte di quel mostruoso arnese … gli viene ancora in mente quello del negro al villaggio ma nemmeno quello era così grosso … poi sente delle vibrazioni, sintomo delle imminente eiaculazione che avviene direttamente nella sua bocca …. e ingoia tutto … è iniziata la relazione … si rialza e lo guarda … sente che per quest’uomo rischia di perdere la testa …:
“ .. bene vedo che hai accettato … adesso pulisciti la bocca e, senza mutandine, vai da Alberto … “
“. Senza mutandine .. ma cosa gli dico se se ne accorge ….”
“.. ma inventati una scusa … digli che l’elastico era lento .. e che per evitare guai maggiori le hai tolte … insomma mica te lo devo dire io come infinocchiare … quel povero cervo …”
“ .. non dire così … Alberto è un bravo ragazzo e non merita di essere trattato così …”
“ … ma mica è colpa mia se ha una moglie che è una grandissima zoccola … mi pare che anche quello che è successo qualche minuto fa … ti è piaciuto …”
E mentre parla infila improvvisamente due dita nella figa di Sara e gli fa un altro immediato ditalino … e lei si bagna un'altra volta e ancora si piega per un sopraggiunto immediato nuovo devastante orgasmo … poi si riprende ed esce dalla segreteria per raggiungere il marito.
La mattina successiva Sara viene chiamata dall’avvocato, titolare dello studio dove lavora …:
“ .. Sara ti ho chiamato per dirti che mi ha chiamato il presidente della società sportiva dove gioca tuo marito per chiedermi un favore … il suo allenatore deve predisporre una serie di relazioni per le squadre giovanili nazionali da presentare in federazione … e mi ha chiesto la disponibilità di una segretaria che lo aiutasse in questa attività … io sono anche un sostenitore della squadra e gli ho detto che l’avrei aiutato ben volentieri … si tratta di mettere a disposizione di Piero una persona per una, due settimane … nel pomeriggio … tu sei per me la più indicata e, ovviamente se sei disponibile, mi faresti un piacere se ti organizzi per questa attività … ovviamente tutto ciò a spese nostre e forse ci potrebbe essere anche un piccolo rimborso per le spese che potresti sostenere … da quello che ho capito molto probabilmente, e in questo caso se anche Alberto sarà d’accordo, credo che dovrai accompagnare il nostro allenatore in federazione nella capitale per presentare le documentazioni … probabilmente ci sarà anche un ricevimento per il quale, qualora sia necessario, ti rimborseremo le spese per un abbigliamento adeguato … siamo tutti d’accordo che la nostra società sportiva faccia una bella figura a livello nazionale … che mi rispondi …”
Sara resta un attimo interdetta … ma guarda cosa ha combinato Piero per avermi tutta per lui … praticamente dovrò assecondarlo ogni pomeriggio … Sara già si bagna solo al pensiero di quello che lui si potrebbe inventare per possederla … :
“ .. certo avvocato, ben volentieri, per la squadra si fa questo e d altro .. la mia disponibilità sarà … totale ..”
Nello stesso momento Piero chiama al telefono Alberto per comunicargli che lo ha destinato a preparare ed allenare la squadra giovanile per cui al termine del lavoro dovrà recarsi presso l’altro campo e poi gli segnala che Sara, d’accordo gli avvocati dello studio, lo affiancherà per una serie di relazioni da presentare in federazione … :
“ … guarda che poi tua moglie mi dovrà accompagnare in federazione per presentare la documentazione … questo significa che dovrà stare con me in trasferta per un paio di giorni .. ti da fastidio … i nostri consiglieri sono tutti d’accordo per fare una bella presentazione e Sara è la persona più indicata per questo scopo … naturalmente se tu acconsenti a lasciarla venire con me …”
Ovviamente Alberto, orgoglioso di avere una moglie non solo bellissima ma anche richiesta per le sue qualità lavorative, acconsente con entusiasmo: i giochi sono fatti il mister si potrà fare Sara, la timida, devota mogliettina quando e come vorrà … e ciò è quello che accade di lì a poco.
Lo stesso pomeriggio Sara si reca al campo e come entra nella segreteria Piero nemmeno la saluta … la gira, la morde sul collo, palpa brutalmente i seni pizzicando i capezzoli, con l’altra mano abbassa le mutandine e massaggia violentemente la vulva ed il clitoride … poi sempre da dietro completa quello che non ha potuto fare il giorno prima e cioè … la prende da dietro … infila il poderoso attrezzo nella figa già allagata di umori e inizia una monta bestiale … Sara non può nemmeno urlare il suo piacere perché Piero le ha strappato le mutandine e gliele ha infilate in bocca per evitare che urli … si può solo aggrappare al bordo della scrivania per non essere travolta da una monta bestiale … ma quanto gode … non si sarebbe mai immaginato di essere posseduta così totalmente e così improvvisamente .. e il tutto va avanti per una buona mezz’ora … poi sente le contrazioni e …:
“. Piero non mi venire dentro … non ho preso nulla in questo periodo .. ti prego …”
“ … non me ne frega un cazzo … ti voglio riempire … mi stai facendo morire di godimento ….”
E spinge … spinge fino a eiaculare violentemente … con Sara che inebetita di piacere si abbandona sulla scrivania … lui lo tira fuori e dalla vulva traboccano fiotti di sperma che colano per le cosce … Sara non si è mai sentita così piena e soddisfatta … quest’uomo la sa prendere alla grande … recupera le mutandine con le quali si asciuga per quanto è possibile e le rimette per quanto bagnate dallo sperma di Piero …
Il giorno dopo la scena si ripete .. come entra in segreteria Piero la rigira, la piega sulla scrivania, alza la gonna, abbassa le mutandine e stavolta … senza alcuna preparazione la incula … tutto dentro … fino alle palle e se potesse anche quelle … stavolta le urla si propagano per tutto il corridoio ma nessuno sembra sentirle … Sara viene letteralmente sfondata da un cazzo mostruoso e solo perché ormai ha i muscoli anali esercitati a prendere cazzi giganteschi non subisce lacerazioni … e comunque è lei stessa che rincula per averlo sempre più dentro … quanto gode …
E ogni pomeriggio la monta si ripete … Piero è instancabile nonostante l’età … quel cazzo sembra di ferro non si ammoscia mai … pompini, scopate, inculate … senza un attimo di tregua … e nell’animo di Sara si manifestano due sensazioni … non si scorda della dolcezza e sensibilità di Alberto che la vede esausta, ritenendola assoggettata ad un maggiore attività lavorativa, e che quindi non le chiede alcuna prestazione coniugale … che oltre tutto le sarebbe impossibile dare visto che le sue intimità … o meglio tutti i suoi buchi … sono ormai delle voragini … e contemporaneamente si sente completamente presa dalla foga di quest’uomo di mezza età che la sta devastando e usando come un oggetto sessuale … in lui non c’è amore ma solo sesso … sesso totale e brutale … come a lei piace ormai da quando fu iniziata in quella lontana vacanza.
Sara si rende conto di essere per lui solo un oggetto sessuale che deve soddisfare la sua vanità di maschio conquistatore … la sera la chiama al cellulare …:
“ … ciao … sono io … domani pomeriggio voglio che vieni vestita con addosso solo un canottiera e un gonnellino da tennis, scarpe da ginnastica … e basta … nient’altro …”
“ … ma Piero … reggiseno, mutandine .. “
“ .. niente .. solo quello che ho detto … tu fai quello che ti dico io … capito … fai come cazzo ti pare ma ti voglio vestita così … ciao …”
E così Sara si veste .. s’incontra con Piero appena fuori dal campo sportivo …:
“ .. oggi ti porto a fare una passeggiata … in moto … “
Sara lo vede avvicinarsi ad una moto di grossa cilindrata che ha il sellino più basso nella parte centrale per elevarsi in quella posteriore e … per come è vestita … meglio sarebbe dire svestita … si rende conto che salire la sopra significherebbe esibire il suo sederino a tutti quelli che le stessere dietro ….:
“ .. ma come faccio a salire la sopra … con questo gonnellino che svolazza da tutte le parti … non riesco a tenerlo giù … “
“ .. ma è per questo che ti ho voluto vestita così … io voglio far vedere il tuo culo a tutti .. ti voglio esibire … voglio far vedere quanto sei zoccola … ma non ti preoccupare … non ti porto a scorrazzare da noi ma sulla strada costiera … mi è venuta questa voglia … e lo so che anche a te piace … lo so che ti piace farti vedere ed io ti accontento … Sali … per il primo pezzo vado piano poi ci divertiamo …”
Piero ormai conosce bene la troiaggine di quella che è ormai la sua donna .. sa che solo per quello che ha detto lei si è già bagnata ..e si avvicina e senza alcun preavviso, in mezzo alla strada, le infila un dito nella figa … gli umori già colano per le cosce …:
“ .. Sali … mia splendida zoccoletta … che adesso ti faccio divertire io … “
E così è … Piero parte piano poi s’inoltra per la strada costiera … accelera e … il gonnellino si alza … sta marciando ad una velocità nemmeno tanto sostenuta ma sufficiente a far sì che il sederino di Sara sia ben visibile a tutti quelli che seguono … e Sara, conscia dell’effetto che provoca il suo passaggio si eccita e stavolta senza nemmeno essere montata arriva all’orgasmo … il sellino della moto è completamente intriso degli umori vaginali … Piero poi approfitta della situazione per infilare a tratti il dito nella figa e stuzzicare il clitoride accentuando ulteriormente il piacere che questa passeggiata sta provocando … nella sua vita mai aveva provato simili sensazioni …
Sara sente che quest’uomo esercita su di lei un possesso assoluto e ne ha la consapevolezza quando, recatasi all’altro campo sportivo, per andare a prendere Alberto per tornare a casa insieme, sale sulla tribuna d’onore, rialzata rispetto al piano di gioco, e si appoggia alla balaustra di muratura che domina il campo … mentre saluta, con la mano alzata, Alberto in mezzo al terreno sente avvicinarsi qualcuno alle sue spalle … si gira … è Piero … anche lui s’affaccia alla balaustra e senza salutare nessuno osserva quello che avviene sul campo … poi a gran voce da delle direttive a coloro che s’esercitano … poi s’avvicina a Sara e rivolge la testa verso il sole calante alle loro spalle, sulla tribuna ci sono solo loro due … :
“. Bene … ha fatto bene a venire … c’è proprio un bel sole … lo sai che i raggi del sole fanno bene alla pelle il calore stimola tante cose …..” e sorride …
Sara lo guarda ma non capisce dove vuole arrivare … ma un istante dopo .. lo capisce … Piero appoggia la sua mano sulla schiena di Sara e la spinge verso la balaustra sulla quale, per effetto delle spinta si deve piegare quasi a novanta gradi .. un rapido gesto e tira su la gonna, ancora un gesto e le mutandine finiscono a mezza coscia … altro gesto e il poderoso attrezzo esce dalla patta dei pantaloni quasi completamente eretto …
“ … saluta tuo marito … non vedi che ti sta guardando … dai fai un cenno … che adesso sai cosa ti faccio … davanti a lui … t’inculo … quindi non fare gesti scomposti che se no si capisce … te lo ficco tutto dentro .. ti voglio spaccare il culo davanti a lui .. come mi piace … “
“. Ma sei matto ma come faccio a stare ferma lo sai che mi fai morire … non riesco a stare ferma ….”
“ . stai ferma che è meglio … piegati un po’ che è meglio … e giacché ci sei fatti un ditalino che godi anche di più …”
E mentre parla … infila; un gemito esce dalla bocca di Sara … ma riesce a stare ferma mentre quel cazzo gigantesco le sta devastando il retto … ma, come ormai da diverso tempo, il godimento è assoluto .. quasi non può fare a meno di simili sensazioni ed è orgogliosa che lui la voglia possedere in continuazione … ormai si sente la sua donna …. almeno dal punto di vista sessuale .. per l’amore … quello puro … c’è Alberto … ma con Piero è solo un oggetto sessuale da possedere, da penetrare, da usare … e ormai anche lei lo considera suo il suo maschio .. quel cazzo … quello splendido e mostruoso attrezzo è solo per lei … e questo, nel suo intimo la inorgoglisce … ma una battuta la gela …:
“ ..ragazza mia … ma lo sai che hai un culo nel quale entra di tutto … ce l’hai talmente aperto che a momenti nemmeno me ne accorgo di essere entrato .. e per la figa è lo stesso … sei troppo allargata .. mi sa che per qualche giorno ti devo lasciare in pace … ti devi riposare … se no che ti scopo a fare … mi raccomando con Alberto … vabbé che quel cazzetto … ma sì … quello lo puoi anche prendere … tanto non fa danni … “
E giù una grassa risata.
E per qualche giorno Piero non approfitta della situazione ma usa Sara solo per scrivere le varie relazioni sportive: completate le relazioni il mister, Sara e Alberto vengono convocati presso la direzione della società e si concorda che per il successivo fine settimana si procederà a presentare agli organi federali la documentazione appositamente predisposta .. per questo il mister e Sara si dovranno recare nella capitale e partecipare anche ad un ricevimento che verrà tenuto presso i saloni della federazione … per questo evento Sara viene autorizzata ad acquistare un abbigliamento consono alla manifestazione.
All’uscita dalla direzione, mentre Alberto s’allontana un attimo, Piero s’avvicina a Sara ..:
“ . allora per il ricevimento portati un vestito elegante … per quello che ti hanno autorizzato a comprare ci andiamo insieme … conosco un negozio molto elegante nel quale ho già visto un vestitino che ti andrebbe molto bene … per dove ho intenzione di portarti dopo il ricevimento ufficiale … sai la capitale la conosco bene … ci ho vissuto diversi anni e conosco degli ambienti dove la tua troiaggine sarà ben accolta …”
“ .. Piero che ti viene in mente .. ricordai che sono una donna sposata con un tuo giocatore e tutto quello che è successo deve restare fra di noi … l’hai detto anche tu …. “
“ .. si non ti preoccupare … vedrai che ti farò divertire … come piace a te …”
Il mister e Sara, il giorno partono per la capitale, presentano la documentazione in federazione dove anche Sara viene invitata a partecipare ai lavori in quanto ha compartecipato al lavoro ed è moglie di un valente giocatore e, grazie anche alla sua bellezza e simpatia, ad accompagnare sul palco il mister … insomma un successo d’immagine notevole … ed al successivo ricevimento il successo di Sara è ancora più marcato … tutti le fanno la corte e la riempiono di complimenti per la sua grazia e bellezza … lo stesso mister resta affascinato dal fascino che sprigiona, unito come al solito da una discreta dose di sensualità …
Rientrano finalmente in albergo e Piero..:
“ .. Sara … sei stata veramente grande a all’altezza del compito … lo sapevo che sei una ragazza in gamba … e per questo stanotte festeggeremo adeguatamente … sul letto troverai uno scatolone di una nota e elegante sartoria dove ho ordinato un vestito che indosserai per uscire, ricordati , devi indossare solo quello che c’è nello scatolone e null’altro: ci vediamo nella hall non appena hai finito di sistemarti, a dopo …”
e senza nemmeno aspettare una risposta si allontana rapidamente lasciando Sara nell’androne con il classica espressione di perplessità stampata sul viso …
Sara sale nella sua camera, entra e trova su letto lo scatolone … lo apre e estrae uno splendido vestito a sottoveste di lamè e seta chiffon, un collare di seta con chiusura argentata e un paio di sandali alla schiava, tacco dodici … e null’altro … cerca l’intimo … non c’è …. Sara capisce che Piero vuole che sotto il vestito … niente … e questo solo pensiero già le provoca una folata di calore che parte dal basso ventre per salire per tutto il corpo … indossa il vestito … ma resta sconcertata, lei nel passato era solita con le amiche andare spessissimo in discoteca e forte dell’incoscienza della giovane età spesso ha indossato abitini abbastanza succinti … ma con questo … è praticamente nuda … sopra la scollatura è molto ampia e il vestito è sostenuto da sottilissime spalline che, per come è strutturato e tagliato e tenuto conto delle dimensioni del suo seno, una terza abbondante, resta molto lasco … come si muove rischia di scoprire o un seno o l’altro e comunque se si china chi le stesse davanti avrebbe l’immediata visione del suo seno che pende e sotto è talmente corto che non vale la pena nemmeno di definirlo inguinale … guardandosi allo specchio l’attaccatura del suo splendido sedere è facilmente intuibile … o forse sarebbe meglio dire visibile … per non dire poi chinarsi … impossibile quale che sia la posizione assumibile chi le stesse intorno godrebbe certamente delle sue grazie … nel mentre di queste considerazioni bussano alla porta … apre … è Piero che entra ..:
“.. sei uno schianto …”
“ma io con questo vestito non posso uscire … è bellissimo ma è sconcio …. Sarà anche bello ma è un vestito per delle puttane …. poi non vuoi che metta almeno delle mutandine ma cosa vuoi da me … non mi già fatto tutto quello che si può fare …”
“ .. ma io te l’ho preso perché voglio che sembri … anzi che tu sia una puttana …. Una splendida puttana da esibire da far veder a tutti … da offrire a chi voglio io … non vuoi godere … e io stasera ti faccio godere come piace a te … tanti cazzi … in tutti i buchi … mettiti un soprabito e andiamo … qui in albergo sei una signora che mi accompagna … ma già sul taxi sei solo un oggetto sessuale con il quale voglio giocare ….”

Sara ascolta … quasi piange dalla vergogna e dalla rabbia … ma sente colarle gli umori giù per le gambe … quest’uomo l’ha soggiogata e non riesce a ribellarsi … se prima ha ceduto di fronte ad una promessa di protezione adesso, dopo tutto quello che le ha fatto subire con quel cazzo gigantesco, usato come lo sa usare, non riesce più a sottrarsi ad ogni suo desiderio … sente che le piace essere dominata da un carattere forte e autoritario … indossa il soprabito e escono.
Rientrano all’alba … Piero l’accompagna alla porta la saluta con un ghigno …:
“.. sei stata bravissima … proprio quello che m’aspettavo, una zoccola come te non l’avevo mai conosciuta .. spero che ti siano bastati … fatti una doccia molto lunga … ce ne vorrà d’acqua per levarti da dosso tutto quello che t’hanno riversato addosso … buon sonno, se ci riesci … “
E giù la solita grassa risata…
Sara chiude la porta, si spoglia dell’unico indumento che indossa, che più che vestito ormai si può considerare solo uno straccetto da gettare nella mondezza tanto e spiegazzati, lacerato, strappato … è solo da buttare … era un capo da capogiro per quanto le stava bene .. peccato … si chiude nella doccia e ne esce dopo molto tempo .. l’acqua calda le scorre sulla pelle e porta via tutto … non solo lo sperma raggrumato, ma anche pensieri e anche tutte le sensazioni che le sono piovute addosso … si asciuga indossa un pigiamino da educanda e si adagia sul letto … sa che non riuscirà ad addormentarsi tanto facilmente … si accavalla nella sua mente tutto quello che è successo …
Piero l’ha portata in un locale molto esclusivo dove evidentemente doveva conoscere, da molto tempo, molte delle persone che lo frequentavano … già mentre andavano al tavolo loro assegnato Piero le ha poggiato la mano sul sedere, ha afferrato un lembo e lo ha lentamente tirato su … lei ha tentato di contrastarlo ma lui non l’ha nemmeno degnata di uno sguardo … ha continuato imperterrito a camminare nel corridoio con lei accanto ed il sedere in bella mostra … poi l’ha fatta sedere su una poltroncina rivolta verso la pedana … il vestitino troppo corto è risalito … in pratica ha tentato di chiudere la gambe ma lui l’ha obbligata a tenerle aperte e ogni volta che s’accendevano le luci tutti potevano vedere le sue intimità … e lei s’era pure eccitata per questa esibizione e dalla vulva già colavano abbondantemente gli umori vaginali che rendevano l’interno delle cosce lucidi cosi che tutti capissero quanto lei fosse eccitata e già stesse godendo … poi era arrivato uno che aveva salutato Piero con molta familiarità … e lui l’aveva … concessa .. pensava di ballare ma invece si era trovata sulla pedana in mezzo a due uomini che a suon di musica, quasi fosse uno spettacolo, le avevano alzato il vestito e palpata sia davanti che dietro … poi uno aveva portato una poltroncina sulla quale l’avevano fatta appoggiare con il sedere in bella vista e l’amico di Piero … l’aveva inculata … davanti a tutti … e Piero rideva … tutto soddisfatto di aver prestato la sua donna per uno spettacolino … poi era arrivata una signora che le aveva fatto bere qualcosa … lei si era sentita annebbiata ma si ricorda vagamente di essere stata portata in una stanza dove c’era un letto e c’era anche Piero … ma c’erano anche altri suoi amici … e si ricorda una frase … solo una frase … “fatele quello che volete tanto l’ho allargata al punto giusto … adesso, davanti e dietro c’entra di tutto … è solo carne da macello …” e quelli, e anche Piero, di tutto le hanno messo nella figa e nel culo .. e si ricorda che, vinta la vergogna, visto che tutto quello che le facevano le piaceva, ha partecipato all’orgia consumata sul suo corpo … c’è stato un momento … non un momento ma un tempo eterno, dove ha sentito il cazzo di Piero nel suo culo … fino alle palle … un altro cazzo nella sua figa che faceva avanti e indietro e contemporaneamente un altro cazzo giù nella sua gola … ha bevuto di tutto e poi altri amici e poi una ragazza che le ha succhiato il clitoride in una maniera che nemmeno pensava si potesse fare … e anche in quel momento è venuta … non sa nemmeno lei quante volte è venuta … poi lentamente i ricordi svaniscono ed un sonno ristoratore subentra … e s’addormenta con un sorriso … gli è comparsa inaspettata la figura di suo marito Alberto che le dice “ dormi amore mio … stai tranquilla che alla fine … io ci sono sempre …” e, nel sogno, entra nel mondo di Morfeo.
La mattina dopo rientra a casa dove l’accoglie Alberto con un sorriso tranquillizzante … finalmente a casa e per un po’ di tempo non vuole sentire parlare di nessuno … e fortunatamente per lei nessuno la chiama … nemmeno Piero.
Ma ormai è una donna segnata dalla libidine, per qualche giorno resiste … va solo in ufficio, dalla madre, a fare la spesa o veloci commissioni … poi subito a casa … ma il desiderio di lui e di quello che lui le potrebbe fare crescono latenti nel suo subconscio e, giocando Alberto una partita al campo decide di andare a vederlo giocare … sperando di incontrare lui … il mister … l’uomo super dotato che come l’animatore di molte estati fa l’ha sprofondata nella perversione più totale …
Arriva al campo, sale sugli spalti, rapidi e frettolosi saluti a tutti coloro che la incontrano … poi lo vede … a bordo campo che segue la partita … nemmeno s’accorge di Alberto che, sul terreno di gioco, sta eseguendo una manovra da manuale che riscuote l’ammirazione del pubblico presente … è troppo presa dalla spasmodica voglia di incontrarlo, di parlargli di essere nuovamente sua … nella segreteria, negli spogliatoi … nei corridoi … dovunque … basta che sia sua e che la prenda come ormai solo lui sa fare … e mentre s’agita sul sedile in preda ad un isterico nervosismo … una voce alle sue spalle …:
“ .. Sara … ciao .. ma che ci fai qua .. sei venuta a prendere Alberto … hai visto come gioca bene … lo sai che è parecchio che non ci sentiamo ….”
Sara, alquanto contrariata da una inopportuna intromissione si gira … Silvia … e poco più lontano suo fratello Gabriele che scende dagli spalti per andare a fotografare i calciatori sul campo …:
“ … ciao Silvia … “
Deve fare finta di niente e cercando di recuperare un aspetto tranquillo …:
“ … si hai ragione … è parecchio che non vengo a vederli giocare e … sono venuta … e tu come mai qui …”
Sara nota che Silvia non indossa i soliti pantaloni e magliette sportive ma al contrario è estremamente elegante … un vestitino leggero, scollatura a v molto profonda … che lei si può permettere avendo un seno piccolo … ma molto ben fatto … tanto che si intravedono inequivocabilmente i capezzoli sotto la stoffa molto sottile, abitino decisamente corto, tanto più inadatto a salire sugli spalti di un piccolo stadio di provincia, privo di scalini … ogni movimento in ascesa mostra a coloro che stanno sotto le sue grazie e nemmeno a farlo apposta Sara s’accorge che Piero, che fino a quel momento non l’ha degnata di una sguardo … da qualche istante a questa parte non fa che guardarle … e nel suo animo … una punto di contrarietà … poi si riprende ..:
“ .. ma coma mai così elegante … “
“… ma veramente con tuo fratello siamo andati per compere … ti piace quest’abitino … l’ho appena comprato … poi lui si è ricordato che oggi Alberto giocava e siccome aveva con se la macchina fotografica … eccoci qua … “
Sara nota che Silvia sta guardando oltre le sue spalle … si gira … e il cuore batte più forte .. è arrivato alla sue spalle Piero … e lei non se n’è accorta …:
“ .. chi è questa magnifica fanciulla che parla con te … aspetta … ma tu sei la fidanzatina di suo fratello .. se mi ricordo bene qualche volta sei già venuta … qui al campo ….”
E quasi fosse un gesto normale poggia la mano destra sul suo inguine … quasi ad evidenziare la protuberanza che nasconde il suo poderoso attrezzo … quasi fosse una dichiarazione che lui è superdotato .. Sara, prese in contropiede quasi balbetta …:
“ … si è hai ragione è la ragazza di mio fratello …”
“ .. e come si chiama …” guardando direttamente negli occhi Silvia … quasi ad escludere dalla conversazione Sara ..:
interviene direttamente Silvia ..:
“. Mi chiamo Silvia … io ti ho visto molte volte qui sul campo ma non vi eravamo mai parlati … tu sei un uomo importante … io sono solo una ragazzina … “
“.. e no ragazza mia … tu non sei più una ragazzina … lasciatelo dire .. sei molto bella … e il fratello di questa signora …”
E indica Sara ..:
“ .. deve essere molto fortunato ad … “
Una lunga pausa e uno sguardo inequivocabile …:
“ . averti .. “
Silvia sente sulla propria pelle lo sguardo di fuoco che il mister le sta lanciando .. e come tutte le femmine si inorgoglisce … tanto più perche tutto questo sta accadendo davanti a Sara che , come tutti sanno, non solo è bellissima ma anche da tutti desiderata … probabilmente anche da questo omone che la sta incenerendo di sguardi di fuoco …:
“.. la ringrazio lei è molto gentile e io non posso che essere lusingata da tanti complimenti … immeritati … quando sto accanto a Sara che è molto più bella di me …”
Sara avvampa di rabbia … Silvia sta facendo la stupidina con quello che lei ritiene il suo uomo … e poi, in un momento di lucidità, con un soggetto simile un atteggiamento del genere rischia di diventare molto pericoloso … rischia di finire anche lei in un locale dove …. nemmeno qualche giorno è stata trattata da puttana … poi vede Piero fare per allontanarsi …:
“ .. spero di rivederti … qui al campo …” e si allontana verso il bordo campo dove riprende a fare il mister.
Sara si rivolge a Silvia …:
“ .. Silvia guarda che il mister è un uomo molto pericoloso … è un dongiovanni incallito e noi donne a volte possiamo essere molto fragili …”
“ .. Sara … ma cosa ti è venuto in mente … è un uomo molto simpatico … ma niente di più … lo sai .. io amo tuo fratello … come tu ami il tuo Alberto … “
Silvia si alza e verso Gabriele … poi entrambi si girano verso di lei, la salutano e se ne vanno.
La partita finisce, il pubblico defluisce dagli spalti i giocatori e gli allenatori si dirigono verso gli spogliatoi: Sara vede Piero parlottare con il suo omonimo dell’altra squadra … che dopo un po’ s’allontana … si avvicina a Piero e quasi lo investe …:
“ … guarda che Silvia è una ragazzina che ama mio fratello … ti sei presa me … non ti basto … mi tratti come un oggetto … prima era come se non esistessi … mi sono sentita esclusa … io che ti ho dato tutta me stessa .. così mi ricambi … l’ho visto il tuo sguardo … sembravi voler ghermire una preda ….”
Piero la guarda … quasi una smorfia infastidita …:
“ … ma che dici … quella è una ragazzina … si è molto bella … ma è una ragazzina … e a me piacciono le troie … le donne perverse … quelle che si fanno inculare … quelle come .. te … figurati se ho voglia di perdere tempo con una ragazzina … piuttosto … vieni con me ..”
e senza tanti complimenti la prende per un braccio e quasi la trascina in una sgabuzzino … non chiude nemmeno la porta … anzi la lascia intenzionalmente socchiusa … poi prende Sara per le spalle e la spinge sopra una sedia sgangherata … Sara si ritrova, senza nemmeno accorgersene, con le ginocchia sopra il sedile e le mani che abbrancano la spalliera … un rapido gesto e la gonna viene rialzata sopra i fianchi, le mutandine … strappate … e deve pure strozzare un urlo che le viene dal profondo … lui la sta inculando senza alcuna preparazione … fino alle palle … e su e giù … la vagina si riempie di umori che colano immediatamente per le cosce … ma il retto è asciutto … li non ci sono secrezioni lubrificanti … è un dolore acuto che proviene dall’intestino … ma tutto rapidamente cambia e come sempre dopo qualche minuto di dolore inizia a godere .... tanto … tantissimo e spinge indietro il suo culetto per ricevere quel cazzo mostruoso che le piace … troppo … lui come al solito la inonda di sperma, poi si sfila …:
“ .. sai che t’ho fatto veramente un culo tanto … ce l’hai talmente sfondato che a momenti ci sguazzo perfino io … mi sa che ti dovrai fare un intervento di plastica anale …”
e come al solito … una grassa risata accompagna la battuta … che per Sara risulta devastante non tanto perché forse sarà anche vero che si dovrà far ricostruire l’ano e il retto … ma perché ha paura che lui cerchi qualche altro … sederino … e teme che lui l’abbia già trovato.
Sara si ricompone, tira giù il vestitino, che grazie a Dio stavolta non è cortissimo e quindi non deve preoccuparsi di girare senza mutandina … va da Alberto … e sotto braccio s’avviano verso casa …
Trascorrono tre giorni, quattro … cinque … da lui nessuna telefonata … Sara non s’azzarda a recarsi al campo … ma viene presa da un nervosismo sempre più accentuato fino a che una sera a tavola affronta, evento inusuale per lei, l’argomento calcio con Alberto per, dopo noiose argomentazioni calcistiche, arrivare a porre la domanda che le sta a cuore …:
“ … ma il mister su questi argomenti non dice nulla .. ma l’hai sentito ultimamente …”
e la precisazione che più le sta a cuore …:
“ … ma viene sempre al campo …”
e la risposta di Alberto la gela …_:
“ .. si tutti i giorni .. è sempre presente … “
“ … ma allora ha molto da fare … “
“ … ma veramente no … è un periodo tranquillo .. l’ho visto spesso al telefono … e mi sa che ha qualcuna perché mi sono avvicinato per dirgli una cosa e lui m’ha fatto un gesto … come per dirmi … levati dalle palle … mi sa che deve aver agganciato qualcuna … con quel … quell’attrezzo che ha va a finire che ne sfonda un’altra … certo che pensa solo a scopare … anzi so che gli piace molto fare un'altra cosa … “
“ .. cosa … dai dimmelo .. lo sai che sono curiosa …”
“ béh … non so come dirtelo … una cosa .. una cosa contro natura … “
“ .. ma che … va con gli uomini …”
“ ma no’ … che hai capito contro natura … si … ma con le donne … mi hanno raccontato che … le sodomizza … tutte quelle che gli capitano a tiro … che porco … “
“ .. sodomizza …”
“ si .. se le incula … con quell’attrezzo … sai che goduria …”
Alberto non sa che Sara conosce molto bene quella goduria … tanto che dopo qualche giorno di astinenza .. ne sente spasmodicamente la mancanza … sente la mancanza di essere riempita da quel cazzo … così lungo … così grosso … che la riempie e non la fa più ragionare … dietro .. ma anche davanti …
Sara ha paura … non sente Silvia da una settimana … lei che si fa sentire tutti i giorni … anche Gabriele … Gabriele gli ha detto che questi giorni è molto impegnata e che anche lui la sta vedendo poco … una contrazione violenta allo stomaco la mette in allarme … sente la gelosia montare … poi cerca di ragionare … no lui ha detto che è troppo giovane … no … non ci vuole credere … termina la cena … vanno a letto e Sara si rigira nel letto fino a stancarsi … la gelosia la divora …
E infatti il giorno dopo non resiste, nel primo pomeriggio, ricordando che Alberto sarà occupato tutto il giorno presso la sua azienda per preparare una importante spedizione e che quindi tornerà a casa sul tardi, accusa un malore e la necessità di fare una scappata presso il suo medico, esce quindi dal suo ufficio e va al campo sportivo: entra dalla solita porta secondaria, si inoltra nei corridoi verso la segreteria ed incontra un custode al quale chiede se il mister è presente e dove sta … la risposta la gela ..
“.. si il mister è in segreteria … ma sta con una bella signorina … ha detto che non vuole essere disturbato per nessun motivo … “
e accompagna la frase con un sorriso che la dice lunga …
Sara lo ringrazia e percorre i vari corridoi che la portano alla porta d’ingresso della segreteria … la porta non è chiusa ma solo leggermente socchiusa … quel tanto che basta per non essere vista ma per vedere e sentire cosa succede nella stanza … sbircia all’interno e vede Silvia, quasi di spalle, seduta su una poltroncina antistante la scrivania … dall’altra parte stravaccato sulla poltrona Piero …:
“ … mia splendida Silvia ti ringrazio moltissimo per essere venuta … sai l’altro ieri non ti ho potuto corteggiare come dico io … il tuo fidanzato è stato troppo tempestivo e ho dovuto togliere la mia mano … ma sai … ho capito subito che ti eri eccitata e che ti sei bagnata … sai … non immaginavo che ce l’avessi così stretta … “
Sara vede Silvia agitarsi sulla poltrona ..:
“ … Senti Piero …”
Sara pensa … accidenti questi già si danno del tu … un pugno le stringe lo stomaco …
“ … l’altro ieri sei stato veramente troppo intraprendente … non mi aspettavo che mi toccassi così … c’erano i tuoi giocatori … dovevamo solo parlare gi fotografie e della mia copertina immagine … e invece con la scusa di vedere … mi hai quasi mezzo spogliata davanti a tutti ….”
“ .. ma Silvia … tu sei molto carina e non devi essere timida … e poi so che … insomma … so che non ti dispiace essere … no … diciamo … giocare … e poi l’ho capito da come mi guardi … qui sotto … che ti hanno detto che ce l’ho grosso … e quindi … non vuoi provarlo … guarda che c’è un uccellino che mi ha detto che ti piace … forse addirittura come piace alla tua futura cognata … “
“ … Piero non è come tu pensi … si anche a me piace qualche volta giocare … ma tu … sei troppo intraprendente … sai io non sono Sara … .. siete stai soli l’altra volta .. chissà cosa avete combinato … io lo so che a Sara piace essere … corteggiata … “
Sara vede che Piero si alza dalla poltrona, gira intorno alla scrivania e si mette davanti a Silvia, si appoggia al bordo e si da una bella massaggiata all’inguine …:
“ … ragazza mia …. cosa vuoi che ti dica … mi dispiace tanto per Alberto … ma quella Sara è veramente assatanata … non dovrei dirlo … ma …”
Piero guarda Silvia negli occhi …:
“ .. con questo … che stai fissando e che sono convinto prima o poi vorrai assaggiare … a quella l’ho fatta nera … l’ho fatta piangere sia di lacrima che di umori vaginali … ne ha colati tanti per le cosce che si è dovuta asciugare ogni volta che l’ho fottuta … e ogni volta che l’ho inculata .. al dovevi sentire come strillava ogni volta che la penetravo … e ha ingurgitato tanta di quella sborra che secondo me l’ho messa incinta dalla bocca … “
Piero, visto l’effetto che stanno facendo le parole appena pronunciate, repentinamente infila una mano nella scollatura del vestitino, afferra un seno e lo massaggia … Silvia mette anche lei la mano su quella di Piero e resta indecisa se tentare di fargliela toglier o accentuare la palpazione …. La cosa certa è che sotto si sta allagando … però, almeno apparentemente non può restare inerte e ….:
“.. Piero ma che fai .. “
E nel tentativo di sviarlo riprende il discorso su Sara …:
“ … ma dai non dire così di Sara … lo sai che è una mia carissima amica … e qualche volta si è lasciata andare … ma sei cattivo a dire certe cose …
“ … Silvia .. ma che dici .. non so chi e quando e come … non sono affari miei ma io ce l’ho grosso … e quasi ci sguazzo sia nella figa che nel culo … già prima del mio ne deve aver presi tanti e grossi ….”
Poi continuando a fissarla …:
“ e tu lo sai … quindi non mi raccontare stupidaggini .. ma dimmi la verità … altrimenti … non te lo do … “
Silvia s’agita sulla sedia con la mano sul seno … il viso già manifesta l’eccitazione e una sorta di libidine appare negli occhi …:
“ .. bèh si a Sara piace essere presa da per tutto .. gli piacciono i cazzi e … lo so anch’io … ne ha presi tanti … e mi dispiace per quel povero marito … porta tante di quelle corna che nemmeno può immaginare … quante ….”
“ .. allora me lo confermi anche tu che è una zoccola …”
“ si … si … è una zoccola ….”
Nel frattempo Piero ha infilato una mano sottola gonna di Silvia e sta armeggiando fra le sue cosce … Sara si è scostata dalla porta e rimugina fra se e se quello che ha sentito … Piero sta cercando di farsi Silvia e tutti e due la stanno denigrando .. poi sente dei rumori … sedie che strusciano per terra … capisce che si sono alzati e rapidamente si allontana rintanandosi dietro un angolo, li vede uscire dalla segreteria, imboccare una porta d’uscita e avviarsi per un viale alberato che conduce allo spogliatoio di un campo ormai in disuso posto nell’estremità lontana dell’impianto sportivo dove non va mai nessuno … Sara se lo ricorda perché molti anni prima Alberto si allenava proprio in quel campo e una volta che erano restati soli … avevano fatto l’amore … quindi Piero vuole prendersi Silvia …
Sara è indecisa se andare via o seguirli e vedere quello che succede … il fatto che al solo pensiero che Piero si stia scopando qualcuna .. l’ha già eccitata al punto di bagnarsi … quindi … li segue, loro entrano e lei furtivamente s’apposta di fianco a un lucernaio da cui si può vedere tutto quello che accade all’interno:
Piero quasi trascina Silvia dentro lo spogliatoio e la fa accucciare a carponi sopra una panca … l’ha letteralmente abbrancata e la mano destra palpa sotto il vestito i seni … l’altra mano sulla schiena, all’altezza dei fianchi … la tiene bloccata … Silvia cerca di resistere … ma come in altre occasioni la resistenza è più di facciata che di sostanza … tanto che Sara nota l’inarcamento del sedere … contrazione inequivocabile che testimonia quanto Silvia voglia essere presa … e la presa viene qualche istante dopo … la mano dalla schiena scende sul sedere, rialza la veste sopra i fianchi, s’infila sotto le mutandine ed inizia un massaggio del sederino … la mano sempre più si sofferma sul solco, inizia una lenta masturbazione del clitoride e dell’ano … poi dopo che lui ha sentito che il trattamento è particolarmente gradito sposta il suo bacino verso il viso di lei … togli la mano dal seno … lei resta ferma, come in attesa … lui si sbottona i pantaloni e dall’apertura frontale dei boxer appare, in tutta la sua maestosità un cazzo enorme e nodoso … Sara, dimentica di stare all’aperto … non passa nessuno … ma non è sicuro, si è già tirata su la gonna, calate le mutandine a mezza coscia e si sta masturbando, con due dita nella figa che sguazzano per tutti gli umori che ha già prodotto … Silvia resta interdetta … il glande è grosso come una palla da tennis .. e ha paura di quello che può succedere … e succede subito perché Piero lo ha appoggiato alle sua labbra e già sta spingendo per entrare nella sua bocca …:
“ ..dai apri .. fammi sentire se la tua boccuccia è meglio di quella troia della tua amica …”
“ … ma non ci riesco .. è troppo grosso … ho paura … “
Ma una spinta decisa risolve la situazione … per respirare Silvia ha aperto la bocca ed è entrato per la metà … Silvia quasi soffoca …:
“ ..lecca … dai lecca … succhi .. fammi vedere chi è più brava ….”
E Silvia inizia a leccare … e lui spinge … è impossibile farlo entrare tutto dentro … ma Silvia non dimenticherà più un esperienza simile … lui la sta scopando in bocca … e lei gode … come Sara … non le da tregua fino a che si sfila … Silvia resta con la bocca aperta e inebetita … le mandibole le fanno male, sono indolenzite … lui intanto gira intorno, l’obbliga a mettere le mani sulla spalliera della panca con entrambe le intimità esposte in bella vista e grondanti di umori … teme che lui la voglia prendere …:
“ … Piero che vuoi fare .. guarda che è troppo grosso … ho paura … non voglio …”
Inutile lamento che le resta in gola … sente quel mostruoso cazzo entrarle prepotentemente nella figa e allargare tutti i tessuti … strilla … urla … si sente spaccata … piange e sente lui …. E lo sente anche Sara ..:
“ … finalmente una fighetta stretta … come mi piace … questa si che vale la pena di scoparsela … non come quell’altra … e dai ti rompo tutta .. ti voglio allargare come quella zoccola di Sara … “
Silvia piange … Sara piange … ma per motivi molto differenti … la prima sta godendo e venendo come mai le era capitato … l’altra perché teme … che non verrà .. più, ha paura di essere sostituita … un altro urlo scuote il silenzio … Silvia urla … urla .. poi un urlo soffocato … Sara rialza la testa e guarda dentro … una scena terrificante … Silvia è scivolata dalla panca, appoggia la mani sul pavimento i ginocchi sono restati sul pianale della panca il vestito quasi le copre le spalle e il sederino in alto … la sta inculando … è quasi entrato completamente nel suo sederino … la sta spaccando … non si sarebbe mai immaginata che un culetto così minuto potesse accogliere un cazzo così grosso … e … anche Sara gode e viene … poi sente i sospiri di Silvia e vede che, perfino in quella posizione, protende il culetto verso Piero … lo vuole tutto dentro … e Piero l’accontenta …. Con un ultima poderosa spinta la incula e resta dentro per un tempo interminabile … Silvia viene, Sara viene e, finalmente, anche Piero viene … poi si sfila e Sara ha un attimo di soddisfazione .. pur da quella posizione vede che l’ano di Silvia è, come il suo .. un antro oscuro … non è più un buchino … Piero l’ha aperto … definitivamente … Silvia ce l’ha come il suo …
Sara, in lacrime per quello che ha sentito e visto, si allontana dal fabbricato in preda ad una confusione mentale notevole … non sa più cosa pensare e quello che vuole … poi mentre cammina … pian piano affiora un desiderio … non può lasciare impuniti quei due … l’hanno definita una zoccola … e Piero ha detto che Silvia è meglio di lei … si deve vendicare …. non sa come … ma si deve vendicare …
... segue
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2025-07-14
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