La gioventù di Sara
di
Gioioso
genere
dominazione
il racconto si narra del rapporto di una giovane coppia di sposini la cui mogliettina tende, nell’arco di alcuni anni, a trasformarsi da pudica fanciulla a amante perduta pur convincendo in ogni frangente il marito geloso della sua fedeltà: la trama trae origine dall’intreccio nel tempo e nei luoghi di eventi realmente accaduti, seppur parzialmente romanzati, ed eventi di pura fantasia:
l’iniziazione
Conobbi Sara a casa di una mia compagna di liceo con la quale studiavo nel pomeriggio … era la sorellina minore che veniva a curiosare e a vedere come studiavamo; ho assistito alla sua metamorfosi nel corso di molti anni nei quali si è trasformata da ragazzina timida ed introversa, alquanto insignificante, a meravigliosa ragazza prima e splendida donna dopo: ricordo ancora nitidamente quando, studiando con la sorella al primo anno d’università, entrò nella camera e mi salutò … la guardai a bocca aperta senza riconoscerla … al ché lei sorrise
< non mi riconosci … Massimo … > baciandomi sulle guancie
< Sara … sei proprio tu … ma sei cambiata moltissimo eri un brutto anatroccolo e adesso … sei splendida … da togliere il fiato …>
Nacque così una forte simpatia fra di noi … una simpatia che si trasformò, aimè, in un rapporto simile a quello fra un fratello maggiore … o forse meglio ancora … in un rapporto dove lei mi raccontava le sue avventure di vita ed io ascoltavo e, da lei richiesto, a volte, commentavo o suggerivo qualche comportamento.
Nemmeno a farlo apposta, tempo dopo me indirettamente complice, entrò nella sua vita il fratello minore di un caro amico con il quale si mise prima insieme, poi si fidanzarono e infine si sposarono.
Perché raccontare la loro storia … nella vita nulla è come appare e le vicissitudini della vita conducono, a volte, dove non si sarebbe mai immaginato.
Ma andiamo per ordine.
Un pomeriggio di molti anni fa stavo studiando con Caterina, la sorella maggiore, ma la sentivo assente … non concludevamo nulla …
< sono preoccupata per mia sorella … è nervosa, risponde male … anche mamma e papà sono preoccupati e se gli domandiamo qualcosa scappa via … tu hai molta confidenza con lei … perché non ci parli … >
< va bene ci proverò … >
Il giorno dopo la incontrai non proprio casualmente per strada e gli chiesi se voleva essere accompagnata … mi guardò con il classico punto interrogativo disegnato sul volto poi mi sorrise avendo intuito quello che avevo in testa … in quel momento aveva sedici anni … mi confessò che ad una festa aveva conosciuto un ragazzo più grande di lei che l’aveva ammaliata con il suo fascino e che se ne era perdutamente innamorata; la città in cui viviamo non è molto grande e, entro certi limiti, un po’ ci si conosce, per cui le chiesi se mi voleva raccontare … mi disse che si chiamava Diego e che frequentava un certo ambiente; feci una rapida indagine e riuscii ad individuarlo … si trattava di un ragazzo di alcuni anni più grande che aveva avuto già moltissime storie con ragazzine che seduceva frequentandole per il tempo necessario a scoparsele e poi le lasciava, come nel film, sedotte e abbandonate … essendo un bel ragazzo ed avendo una buona parlantina aveva molto successo … all’insaputa di Sara affrontai l’argomento con Caterina … paventando che quel soggetto, prima o poi, se la sarebbe fatta e, viste le premesse, se la sarebbe fatta alla grande … al ché Caterina mi rispose che Sara, per quello che la conosceva, non era particolarmente interessata al sesso …. le sembrava quindi poco realistico che succedesse a breve quello che temevo … petting si, ma non più di tanto …
trascorsero alcuni giorni e una mattina dovetti andare ad eseguire alcuni rilievi presso una chiesa sconsacrata nei pressi della scuola che Sara frequentava … l’edificio era situato in un parco adiacente la scuola ed era circondato da una serie di mura e muretti di varie altezze, il tutto immerso in una vegetazione più o meno fitta … per i rilievi mi ero dotato di una macchina fotografica attrezzata con diverse ottiche fra cui un potente tele obbiettivo … iniziai quindi i rilievi del comparto oggetto di studio e incominciai a fotografare i particolari che mi interessavano … nel far questo cambia più volte le ottiche fino ad installare il tele … stavo eseguendo una panoramica del luogo per centrare le aperture delle ottiche e la messa a fuoco quando la mia attenzione fu catturata da due figure che si nascondevano dietro un muretto … non c’era molta luce … presi due piccioni con una fava …. contemporaneamente regolavo la macchina e osservavo quello che facevano quei due … lui era appoggiato con le spalle a un muretto a secco alto poco meno di un metro … lei di fronte lo abbracciava e forse lo baciava … due innamorati … regolai il tele e misi a fuoco l’immagine … emersero i dettagli … le mani di lui erano poggiate sul sederino della ragazza e lentamente stavano tirando su l’orlo del vestitino fiorato chiaro molto leggero … quel vestitino mi era familiare … lui continuava a tirare su fino a scoprire le mutandine, poi insinuò le dita nell’elastico e con un gesto repentino, sorprendendo perfino la ragazza, le abbassò completamente scoprendo uno splendido culetto … lasciandola quindi con il sedere all’aria l’abbracciò, incominciò a baciarla sul collo, dietro l’orecchio … le sussurrò anche qualcosa … poi lui rimise le mani sulle natiche … aumentai la zummata massima … e le allargò il solco tanto da consentirmi, nonostante la distanza, di intravvedere la rosetta anale che per effetto della pressione delle dita sui lombi si stava dischiudendo … ero scosso da quella visione … ma non ebbi tempo di riprendermi che il ragazzo lasciando la mano a tenere aperti i glutei, inserì un dito dell’altra nell’ano della ragazza che sobbalzò e mi sembrò tentasse di sottrarsi a quell’intrusione … ma lui imperterrito continuò a inserire ed a estrarre il dito … poi portò l’altra mano davanti, all’altezza dell’inguine della ragazza che si piegò … era chiaro che gli stava facendo un ditalino davanti e un ditalino dietro … vista la distanza non si sentivano urla ma si vedeva chiaramente come la ragazza si contorcesse … e a questo punto viene il bello perché sino a quel momento e per la scarsa luce e per alcuni rami della vegetazione che si frapponevano non avevo avuto la possibilità di vedere i loro volti, ma un fortuito colpo di vento fece sì che riconoscessi nei due ragazzi Sara e Diego, questo era il suo nome … ; bene o male mi prese un crampo allo stomaco … non me l’aspettavo … mi vergognavo di me stesso … mi ero eccitato vedendo un ditalino nel sederino di Sara … e non ebbi nemmeno il tempo di riprendermi ché il lui, con una rapidità inaspettata si scosto dal muretto … Sara, sbilanciata in avanti perse l’equilibrio e si accasciò sul muretto mettendosi di fatto a novanta gradi con quello splendido sedere all’aria … quello si calò al volo pantaloni e mutande tirando fuori un palo, di notevoli dimensioni, che infilò tempestivamente … non riuscii a vedere se davanti o dietro … la martellò con furia scatenata … lo tirava fuori completamente e altrettanto rapidamente lo rinfilava tutto scuotendola in maniera impressionate e lei godeva … eccome se godeva … e anche io venni … vergognandomi come un ladro venni: recuperai l’attrezzatura e me ne andai incazzato con me stesso.
Il giorno dopo incontrai Sara a casa loro … non feci cenno di quello che avevo visto il giorno prima … stavo per uscire quando Sara mi si affiancò:
< ti accompagno> disse … e senza che io dicessi nulla mi raccontò che era perdutamente innamorata che lui, coccolandola, le aveva chiesto di far l’amore e che lei gli si era concessa, che le era piaciuto tanto, a me sembrò dirlo senza tanta convinzione, che lui all’inizio era tenero ma passando il tempo diventava sempre più freddo … che la chiavava in continuazione e appena veniva in una maniera o nell’altra si dileguava … che aveva tentato di … metterglielo … dietro… e addirittura facendolo insieme con un amico … ma che lei si era rifiutata … mi chiese cosa ne pensassi e come fare per tornare a farlo essere più tenero nei suoi confronti …
Mi si spezzava il cuore perché sapevo che, vantandosi con amici comuni, aveva tentato di scoparla e contemporaneamente di farla sodomizzare da un suo amico … aveva raccontato che il primo tentativo era andato a vuoto ma che la troietta alla fine avrebbe ceduto e allora l’avrebbe fatta diventare una puttanella da dare in pasto a tutti … cosa potevo dirle … tentai di dipingere quello che lei riteneva essere il suo idolo per uno che si vantava non tanto di scoparsi ma di chiavarsi tante ragazzine e feci i nomi di alcune di esse pregandola di verificare se dicessi la verità e, che se così era, di stare molto attenta …
Caterina, qualche tempo dopo, mi anticipò che la sorella non si vedeva più con uno di cui si era infatuata … ed io tirai un sospiro di sollievo.
il fidanzamento
Trascorsero alcuni mesi … l’anno scolastico terminò … ebbi la conferma che Sara non si vedeva più con Diego; un pomeriggio stavo passeggiando insieme ad Alberto, fratello minore di un mio caro amico, per il corso principale della nostra città quando incontrammo casualmente Caterina e sua sorella Sara … saranno state le vacanze appena terminate, la splendida giornata di sole, il vestitino che indossava … Sara era una meraviglia, abbronzata, alta circa 1,60, bel seno, un sederino da copertina, come io ben sapevo; Alberto … non aveva occhi che per lei … e siccome anche Alberto era ed è un bel ragazzo, Sara si sentiva lusingata di tante attenzioni … io, ignorato dai due, ero particolarmente contento di tale situazione … checché se ne dica l’aver lasciato Diego non era stato indolore … Sara aveva appena diciasette anni ed era una ragazzina sentimentale ed ingenua e certamente la sua sensibilità era stata pesantemente infranta, così come l’essere stata sverginata e sessualmente usata non poteva non esserle dispiaciuto … con quello non aveva fatto l’amore ma era stata solamente montata … e questo non poteva averle fatto certamente piacere … era troppo giovane per scoprire che i piaceri della carne possono essere micidiali … come avrebbe avuto modo di scoprire nel futuro …
Alberto, come ho già anticipato era un caro ragazzo dedito allo sport … forse un po’ troppo … come constatai successivamente … Alberto e Sara erano una bella coppia di fidanzatini … per un lungo periodo di tempo li persi di vista.
Una sera mi recai in pub con un gruppo di amici e vidi, in mezzo a molte ragazze giovani e carine, Sara vestita in maniera estremamente succinta, camicetta semitrasparente sbottonata quel tanto da mostrare e non mostrare il seno, minigonna molto corta, autoreggenti fumé … restai piacevolmente sorpreso per quanto era graziosamente intrigante e, contemporaneamente stupito per un tale abbigliamento e ancora di più quando realizzai che Alberto non c’era … lo sapevo molto geloso ed a volte anche irruento … ma giacché non volevo interferire feci finta di non vederla e continuai ad intrattenermi con i miei amici … quando improvvisamente:
< Massimo cosa ci fai qui … > domanda oziosa e interlocutoria strillata nella confusione della musica ad alto volume da Sara
< cosa vuoi che faccia qua dentro … quello che fai tu … cerco di divertirmi … >
Guardandola poi in faccia …
< e Alberto non è con te … ti lascia venire in locali come questo così abbigliata, dove, carina come sei, sai in quanti ti farebbero la corte … >
Risposta secca:
< domani ha un incontro importante … non si vuole affaticare … e poi non gli piace stare in posti come questo … a me invece piacciono … e abbiamo trovato un punto d’accordo … lo sa che lo amo tantissimo e che non farei mai nulla che potesse rattristarlo … >
Non avevo altro da dire … lei però guardandomi in faccia
< mi farebbe piacere incontrarti in settimana … mi fai contenta …? >
< certamente … >
E così fu … mi raccontò che il rapporto con Alberto era bellissimo … lui era affettuosissimo … la coccolava sempre e gli regalava sempre pupazzi bellissimi … e poi mi fece vedere che all’anulare sinistro portava una splendida fedina … fui felice di vedere negli occhi di Sara la felicità … aveva trovato il ragazzo giusto … mi disse che facevano l’amore in continuazione … e volle precisare che non era come con quell’altro … quello era brutale … Alberto era dolce, sensibile … si preoccupava sempre di sapere se era stata contenta e soddisfatta … lei era contenta così … ma a me qualche perplessità venne … mentre lei parlava mi rivenne in mente la sua faccia quando appoggiata sul muretto veniva selvaggiamente montata … su quel volto era ben evidente la libidine … mi venne un brivido …
il tradimento
Ci perdemmo nuovamente di vista e trascorse qualche anno … seppi che entrambi lavoravano e che continuavano a stare insieme … evidentemente il loro rapporto teneva e forse le mie preoccupazioni non avevano motivo di esistere.
Una sera andai a cena da amici che erano appena rientrati da una vacanza effettuata in un villaggio esotico nel medio oriente e nel corso dei pettegolezzi venni a sapere che avevano incontrato Alberto e Sara che stavano già lì dal giorno prima … il mio amico mi chiese se Alberto, con il quale poi si conoscevano, fosse normale o meno … per quasi l’intero periodo l’aveva visto partecipare a tornei di tutti i tipi lasciando sostanzialmente sola Sara … Sara che rimaneva sola solo per i primi giorni perché poi era circondata da moltissimi ragazzi … mi fece notare che all’inizio indossava costumi interi abbastanza castigati, poi aveva indossato dei bichini più o meno normali ma che l’ultimo periodo ne aveva indossato uno che dire succinto è dire poco … mi disse di aver notato che negli ultimi giorni quando non c’era Alberto … che c’era raramente … le stava spesso accanto un ragazzo che faceva parte dello staff del resort, Giorgio … più che accanto le stava addosso … appiccicato … tanto che nell’ultimo giorno era dovuto intervenire per placare gli animi … Alberto accusava Sara di fare la stupida con l’animatore mentre lei spergiurava che vedeva cose inesistenti … l’impressione del mio amico … e di sua moglie … era invece che qualcosa fosse successo … aggiunse però che la sera successiva alla cena di fine vacanza Alberto e Sara stavano insieme, ridevano, ballavano e si baciavano tranquillamente … quindi lo screzio doveva essere rientrato … forse avevano pensato male … malignamente … presi nota e sperai che … ma qualcosa mi ronzava nel cervello …
Quando il diavolo ci mette lo zampino … qualche giorno dopo incontro Alberto che mi prega di accompagnarlo … camminando dice di volermi parlare … qualcosa scatta nel mio cervello … ci avviamo per una strada poco frequentata e incomincia a raccontami che con Sara sono appena tornati da una vacanza … ovviamente faccio la faccia di uno che non sa nulla … mi dice che la vacanza è stata molto bella … che lui si è divertito moltissimo e che ha pure vinto un trofeo … ma che ha lasciato spesso Sara sola … e che … vedo che è imbarazzato … mi ricorda che siccome la conosco da molto più tempo di lui mi chiede se può fare affidamento su lei … lo guardo con il punto interrogativo stampato sul viso … che razza di domanda mi sta facendo … e tira fuori il rospo … teme che Sara l’abbia tradito … dice di essere gelosissimo … che lei gli ha assicurato che lei non lo ha tradito … e che non sa che pesci pigliare … dice che l’ama tantissimo e che non può fare a meno di lei … e io resto molto perplesso non sapendo come tranquillizzarlo … mi stanno mettendo in mezzo perché il dubbio ce l’ho anch’io … ma che fare … lo tranquillizzo rimproverandogli che quando si va in vacanza in un posto del genere non si può … non si deve ... lasciare sola uno splendore di ragazza come Sara …. Sara per i maschi è come il miele … e che se non vuole portare le corna deve darsi una regolata … meno sport e più sesso … lo vedo più rilassato … spero di non aver detto cazzate e ovviamente me ne guardo bene dal cercare Sara.
Ma non c’è pace per i giusti … come disse qualcuno che non ricordo … perché qualche giorno dopo squilla il telefono … è Sara che mi vuole parlare … e adesso che faccio … ok, vediamoci … la trovo avanti il portone di casa mia … discorrendo con Alberto ha capito che mi aveva parlato … raccontato la vacanza e quello che è successo … e mi ringrazia per l’opera di pace che ho portato avanti … ma che mi deve raccontare anche la sua versione … che fatica … temo di conoscere in anticipo quello che dirà … esordisce partendo da lontano … mi ricorda che ormai stanno insieme da qualche anno … più di uno … Alberto è adorabile e con lui sta bene sotto tutti i profili … anche quello sessuale ma … si fa l’amore sempre nella stessa maniera … e lo esprime con un velo di malinconia … sempre le stesse piacevoli sensazioni … mai una variazione sul tema … e noto che torna sempre sull’argomento …. Io cerco di mettere in evidenza altre cose, divagare … ma si torna sempre lì … e arriviamo alla vacanza … … sperava che il nuovo ambiente ravvivasse il tram tram quotidiano … e invece facciamo tanto sport … mi si segna a diversi tornei … manco uno … diversi e mi lascia sempre sola … solo la sera a letto si fa l’amore come al solito … io sotto, lui sopra e come al solito è affettuosissimo, tenerissimo … sembra che mi consideri una bella e fragile bambolina … ma io voglio essere solo una donna … qualche volta anche strapazzata … e ripenso al mio primo ragazzo, quello che mi brutalizzava che si voleva prendere il mio culetto … che voleva che ingoiassi i suoi liquidi e tante altre cose libidinose che all’epoca, ero giovanissima, non volevo, ma che adesso … poi sulla spiaggia cerco di non dare spago ma non c’è niente da fare … li attiro … come resto sola mi piombano da tutte le parti … e io respingo … respingo … poi arriva lui … Giorgio … che mi da spago … è un bel ragazzo, simpatico … mi tiene compagnia e sta attento a non dare adito a quello che tutti pensano … un tentativo di rimorchio … Alberto mi anticipa che nel pomeriggio del giorno dopo ci sarà la finale del torneo più importante, con attribuzione della coppa … la sera prima dell’incontro non si fa l’amore … ci si deve riguardare … come lo odio sto sport …. Sara mi guarda dubbiosa … si capisce che non sa da dove iniziare … io non muovo un muscolo … poi mi ricorda che sono il suo confidente e che non vuole che io possa fraintendere gli eventi e le situazioni … inizia a parlare … è un fiume in piena … mi racconta che il giorno dopo Alberto pensa solo alla finale che nel primo pomeriggio con largo anticipo, manco fosse la finale olimpica, esce e va sul teatro di gioco … nemmeno si allontana dietro l’angolo che si affaccia alla porta della stanza Giorgio; mi guarda e mi dice che il mio uomo è uno fuori di testa e che non si lascia sola una ragazza come me … io mi metto a singhiozzare … lui con un dito mi asciuga le lacrime che scorrono sul mio viso e poggia delicatamente le sue labbra sulle mie … le nostre lingue s’intrecciano … sono io che mi stacco e inizio a baciarlo sul collo scendo sul petto … poi sullo stomaco … poi sulla pancia e percepisco una rapida erezione sotto i boxer … mi prende una voglia che non avevo mai provato … lo voglio in bocca … voglio sentirlo nella mia gola e provare le emozioni che ho letto in un libro proibito … me lo infilo fino a sfiorare i suoi peli inguinali e con la lingua lo lecco per un tempo che mi sembra infinito … sento arrivare un orgasmo … sento delle pulsazioni e lui lo sfila … mi dice che non è arrivato ancora il momento … mi sfila la canottiera … resto a seno nudo con i capezzoli turgidi e duri … poi le sue mani scendono sui bordi del gonnellino … tira giù tutto … anche le mutandine … ed io resto nuda con la mia peluria che nasconde parzialmente la fessura della mia intimità … lui la guarda con occhi sognanti … manco fosse stato folgorato da una visione … poi repentinamente mi spinge sul letto, infila la lingua nelle grandi labbra fin all’interno … io sono già un lago di umori … lui continua imperterrito a leccare con gli occhi fissi sui miei trasfigurata dal piacere … poi inizia a baciarmi sulla pancia mentre con le mani mi accarezza i fianchi … si rende conto che li sono molto sensibile e accentua la pressione … io incomincio contorcermi … non riesco a stare ferma … abbandona la pancia e leccando lo stomaco si accanisce a massaggiarmi la base dei seni prima il destro e poi i sinistro per giungere sulla sommità e mordicchiare i capezzoli … prima l’uno e poi l’altro … e io vengo un’altra volta … continua la sua corsa baciandomi intorno al collo, dietro le orecchie e, dopo avermi rigirato, pancia sotto con il sederino nudo in piena esposizione, incomincia a scendere leccando e soffermandosi sull’intera colonna vertebrale mentre le mani si impossessano dei seni e li massaggiano e pizzicano i capezzoli … continuo a contorcermi … con la lingua scende nel solco dei glutei e scende ancora … mi allarga la natiche, scopre la rosetta grinzosa e immerge il suo viso nel mio sedere e introduce la lingua nel mio ano … la ruota, lecca l’interno delle pareti e poi la estrae e poi la reinserisce e contemporaneamente con un dito incomincia a stuzzicare il clitoride … vengo un'altra volta … perdo quasi conoscenza … non avevo mai goduto così tanto … metto le mani sulla mia bocca per non urlare … ma non ci riesco … urlo … urlo e anche lui mi mette una mano sulla labbra … ma non è finita perché guardandomi negli occhi … mi sussurra che mi vuol far morire dal piacere … mi rimette a pancia sopra … con la mano piena mi massaggia rudemente le grandi labbra … con l’altra mano impugna il il suo bastone … e me lo infila tutto dentro … e inizia a scoparmi … e io dopo qualche istante vengo per l’ennesima volta … non so nemmeno io quante volte sono venuta … era trascorso l’intero tempo di una partita … salutandomi mi ha chiesto se ero restata soddisfatta … non avevo parole per dimostrargli la mia gratitudine … e contemporaneamente stavo avendo un groppo alla gola pensando che stavolta veramente avevo tradito Alberto … Sara mi disse che aveva voluto raccontarmi fin nei dettagli quello che era successo perché in lei era scattato qualcosa di nuovo … se fino a quel momento il sesso era si importante … ma non più di tanto … adesso che aveva provato quelle sensazioni non ci voleva più rinunciare … ma … sentiva nel profondo che non poteva far a meno di Alberto … della sua dolcezza … del suo senso di protezione e fiducia che lui le dava … non voleva perderlo … come aveva già fatto negando quella stessa sera e in quella successiva ogni coinvolgimento che lui avesse supposto nel suo comportamento … concluse chiedendomi di aiutarla a non perdere Alberto.
Io volevo e voglio bene a Sara … mi rendevo conto delle sue esigenze fisiche e di quelle affettive … conoscevo anche l’intensità dell’amore che Alberto provava per Sara e mi rendevo anche conto che forse era inadeguato a soddisfare la carnalità di lei … alla fine conclusi che avrei avallato, per quanto possibile, la richiesta di Sara … non prevedendo però in quel momento ciò che sarebbe accaduto … eventi di cui sarei stato testimone diretto e indiretto.
il matrimonio
Trascorse l’anno senza che venissi a conoscenza di situazioni critiche nel loro rapporto, tant’è che mi tranquillizzai un pochino; in quel periodo, per il fine settimana, il nostro circolo organizzò una gita culturale in una località non molto distante dalla nostra città alla quale in tanti decidemmo di partecipare … scorrendo l’elenco dei partecipanti scoprii che venivano anche Alberto e Sara.
Partimmo quindi insieme anche ad altri gruppi … durante la giornata visitavamo il famoso castello, il palazzo ducale e i musei annessi … mi resi però conto che spesso Sara ed una sua amica s’intrattenevano con un ragazzo che non faceva parte della nostra comitiva, quello che mi colpiva maggiormente era l’atteggiamento dell’amica che sembrava accettare la corte del ragazzo … la cosa tutto sommato non m’interessava più di tanto … era un problema della sua amica e del suo fidanzato …
La sera del sabato ci si accordò per festeggiare andando tutti a ballare in un locale non lontano dal nostro albergo … ci si accodò anche l’altra comitiva fra cui il ragazzo che spesso s’intratteneva con l’amica di Sara e Sara stessa … la serata si svolse in tutta tranquillità; Sara, come al solito era uno splendore, indossava un tubino molto corto … forse troppo visto che certi balli in cui si alzavano le braccia l’orlo risaliva fino a far intravvedere il sederino coperto da inesistenti trasparentissime mutandine; si ballò … si bevve abbondantemente e ci si divertì allegramente … erano tutti alquanto euforici … però Alberto ed alcuni amici più che euforici erano alquanto ubriachi … rientrati in albergo le comitive si sciolsero ed ognuno si accomiatò salvo uno sparuto gruppo che preferì finire la serata nel night dell’albergo … di questo gruppo facevo parte io, Alberto con Sara, l’amica con il suo fidanzato, altre coppie di amici e anche il ragazzo che spavaldamente corteggiava l’amica davanti al fidanzato che per tutto l’alcool che si era bevuto non si rendeva conto di quello che stava succedendo … peraltro anche Alberto era decisamente alticcio e quasi non si teneva in piedi … per farla breve, mentre il pianista suonava alcuni brani io mi sbracai su un divano, Alberto, il suo amico quasi si addormentarono su un altro insieme ad altri ragazzi mentre l’amica di Sara con il ragazzo che le faceva una spudorata corte insieme alla stessa Sara si accomodarono su un altro divano molto defilato rispetto agli altri e debolmente illuminato … dalla mia posizione li potevo vedere … forse mi addormentai per qualche istante poi inconsciamente sollevai lentamente le palpebre e dovetti frenare un impulso di sorpresa … l’amica aveva tirato fuori dai pantaloni il pene del ragazzo e lo stava masturbando mentre Sara, che gli era seduta accanto, assisteva evidentemente turbata alla scena … continuai a far finta di dormire seguendo sotto le palpebre quello che stava accadendo … poi percepii uno strano movimento … l’amica s’impossessa della mano di Sara, che cerca di ritrarla non riuscendoci, e la appoggia sul pene … inizia dopo qualche istante una masturbazione a due mani … nel massimo silenzio e immersi nella parziale oscurità mi rendo conto che il ragazzo ha infilato le mani sotto i sederi delle due ragazze e dalle smorfie mi rendo conto che o le sta masturbando o dai movimenti sono più propenso a ritenere che abbia infilato le dita sotto o addirittura dentro i culetti … l’attività va così avanti per alcuni minuti fin tanto che intuisco che stanno venendo contemporaneamente tutti e tre … un bel coraggio … se i rispettivi fidanzati si fossero svegliati sarebbe stato imbarazzante … ma nessuno si svegliò … tutti felici e soddisfatti … i fidanzati ubriachi a sonnecchiare … il ragazzo … béh una sega a due mani e ditalini più o meno anali a due belle ragazze davanti ai rispettivi fidanzati non è da tutti i giorni … le ragazze che l’hanno preso davanti o forse nel sederino .. godendo alla grande …
La vita di tutti i giorni riprese normalmente e trascorse qualche altro anno senza eventi traumatici.
Finalmente poi sia Alberto che Sara trovarono un nuovo lavoro: Sara in un laboratorio industriale che produceva le pezze preconfezionate vendute a famosi stilisti che le assemblavano in vestiti di buon livello e nel quale era stato impiantato un reparto che disegnava abiti e nel quale spesso venivano utilizzate modelle; l’impresa era gestita da due miei amici che avevano la fama di essere due ruba cuori abbastanza porcelloni … tanto che Alberto m’aveva confidato di essere abbastanza preoccupato dalla situazione.
Alberto per contro era stato assunto da un noto avvocato, anche lui mio caro amico … e anche lui noto dongiovanni … le male lingue raccontavano un po’ perverso … e in questo caso Alberto si guardava bene di farsi vedere con la sua fidanzata che rischiava di subire un feroce corteggiamento … Sara stava diventando una giovane donna … fin troppo bella …
Alberto e Sara, sistemati gli aspetti economici, finalmente dopo anni convolarono a giuste nozze … ed io venni chiamato da entrambi a testimoniare l’evento; fu una splendida cerimonia e Sara era radiosa; gli sposini tornarono dal viaggio di nozze e iniziarono la vita coniugale … la mattina Alberto allo studio mentre Sara si recava in ufficio …
Un pomeriggio stavo attraversando una delle strade principali della nostra città quando intravidi la figura si Sara in un negozio di biancheria intima che aveva notoriamente in esposizione e vendita lingerie decisamente sexy … anche lei mi vide e mi fece segno di entrare nel negozio … giacché era diverso tempo che non c’incontravamo chiesi come andava la vita matrimoniale … notai una strana sfumatura nel suo viso … e come era sua abitudine … dopo un lungo sospiro … mi ragguagliò sul fatto che nemmeno lei sapeva se le cose andassero bene … pensava che il matrimonio ravvivasse il loro rapporto … che lei si mostrava sempre più disponibile … che stava si vestiva in maniera un po’ più provocante … ma invece di risvegliare sani istinti, questo suo comportamento aveva invece accentuato la sua gelosia … che spesso gli faceva delle scenate senza che ce ne fosse motivo come quando era andata a prenderlo al termine di un allenamento e, credendo che lo spogliatoio fosse vuoto era entrata nel corridoio … aveva sentito dei rumori e voltandosi si era trovata davanti un compagno di Alberto che usciva dalla doccia, ovviamente nudo … era restata sorpresa perché non se lo aspettava e perché Angelo, questo era il suo nome, era dotato di un appendice di notevoli dimensioni e con lo sguardo lì puntato si era soffermata un attimo di troppo pensando, avendo un canale stretto, se fosse stata era in grado di ricevere un coso simile e immaginare cosa si potesse provare ad averlo dentro … era diventata rossa come un peperone e Angelo resosi conto dell’imbarazzo e volendo accentuarlo … se lo stava sgrullando come fosse un campanaccio … in quel mentre era sopraggiunto Alberto che vista la scena l’aveva cacciata dagli spogliatoi in malo modo … poi a casa tutto si era ricomposto costringendolo a far l’amore pur prendendolo affettuosamente in giro sulla differenza di dimensioni e omesso di dire che la vista di cotanto attrezzo le aveva indotto un improvviso quanto violento orgasmo.
la perdizione
Dopo quell’incontro non li vidi più per diverso tempo … poi per motivi di lavoro ebbi diversi incontri con Arturo, il mio amico avvocato, presso il suo studio, dove mi incontrai ovviamente anche con Alberto al quale chiesi, tra l’altro, come andavano i rapporti con sua moglie … alti e bassi … Sara sembrava a volte insofferente e, guardandomi negli occhi … assatanata di sesso … lo voleva fare spesso e in modo strano … io ne capivo i motivi ma non potevo certo raccontargli perché la sua adorabile mogliettina diventasse a volte cosi calda … Alberto mi accennò poi che l’avvocato aveva assunto una giovane avvocatessa che era una capra … ma che doveva scopare proprio molto bene … aveva la faccia da porca … e se ne vantava … aveva fatto anche delle avances nei suoi confronti … ma la cosa non era andata avanti … e poi gli dava l’idea che fosse anche un po’ lesbica …
Un pomeriggio Arturo mi chiamò al telefono per annunciarmi che la sera del successivo sabato saremmo andati a cena per festeggiare la conclusione dell’affare … che avrebbe invitato una sua collega ed una sua amica e anche, ovviamente, Alberto e sua moglie … di cui tanto si era vagheggiato … ma che non aveva ancora conosciuto anche se gli avevano spergiurato che era una splendida giovane donna … mi anticipò poi che nella stessa occasione avrebbe comunicato ad Alberto un consistente avanzamento nell’organizzazione dello studio con conseguente riconoscimento economico … Alberto e sua moglie sarebbero stati molto contenti … e immaginai la faccia di Alberto a portare Sara nella tana del lupo … certamente Sara avrebbe destato l‘interesse di Arturo …
La sera del sabato mi recai quindi al locale indicato … si trattava di uno dei migliori locali della città posto su una collinetta che ne dominava l’intera area … il nostro tavolo, apparecchiato per sei commensali, era posto avanti la vetrata principale e la vista era veramente panoramica; arrivai per primo e nell’attesa degli altri ospiti mi fu offerto un delizioso aperitivo … arrivò poi Arturo, accompagnato da due donne, una bionda alta, elegantemente vestita con un tailleur di ottima fattura, età intorno al trentotto, quarant’anni, che mi fu presentata come Francesca, l’altra, occhi verdi su capelli castani, più bassa dell’altra, vestita con una camicia bianca, molto sbottonata, una gonna a pieghe larghe sotto al ginocchio, sandali a tacco alto … di età intorno ai trentadue, trentacinque anni, Antonella … era lei il nuovo avvocato, collaboratrice di Arturo e secondo le indiscrezioni di Alberto … la sua nuova amante … in effetti l’impressione che dava era quella di una viziosa … impressione poi confermata nel corso della serata … serata durante la quale avrei assistito direttamente a situazioni nemmeno immaginabili … anche ai nuovi venuti furono offerti i rituali aperitivi … ancora qualche minuto e finalmente arrivarono al nostro tavolo Alberto e Sara … io conoscevo bene Sara … ma quella sera anche io restai senza fiato … avanzava nella sala, sotto braccio a suo marito, vestita da un abitino a sottoveste, cortissimo, orlo inferiore a mezza coscia, rosso vivo, orlo superiore a bordo petto, quasi al filo dei capezzoli, sostenuto da due sottilissime bretelle, gambe coperte da due autoreggenti merlettate trasparenti chiare, sandali con tacco molto alto, trucco leggerissimo … una visione per tutti i maschi della sala … con la coda dell’occhio sbirciai Arturo che era diventato paonazzo … non se l’aspettava così bella … anche le due donne restarono colpite da tanto fascino … pur non avendo mai considerato Sara una donna ma solo una cara amica di cui ero diventato confidente .. mi chiesi cosa mai le fosse saltato in mente a conciarsi in quella maniera … e come Alberto avesse consentito un simile abbigliamento … che non comportava alcun tipo di intimo che non fossero delle mutandine leggerissime, tanto leggere da essere inesistenti e trasparenti ... come ebbi modo di constatare alla fine della lunga serata … tutto l’abbigliamento si contava sulle dita di una mano: sottoveste, calze, mutandine, sandali … e basta … anche Alberto, che era comunque un bel ragazzo spariva accanto a sua moglie. Ci accomodammo, e guarda caso Arturo decise che l’ospite d’onore era Sara che si dovette accomodare fra lui e la sua amante … Alberto dovette fare buon viso a cattiva sorte … iniziò la cena e notai Arturo confabulare con maitre … e da quel momento Sara e in particolare Alberto furono inondati di ottimo vino … bianco, rosso, a un certo punto Arturo si alzò e ricordò il motivo della cena … il perfezionamento dell’accordo e l’indubbio successo dello studio ed in particolare mise in evidenza il contributo che Alberto aveva dato nella soluzione di problemi che man mano si erano manifestati e brillantemente superati … Alberto ringraziava dando però evidenti segni di euforia … più simili ad un inizio di sbronza che sola euforia … incominciavo ad intuire il gioco di Arturo e speravo che Sara se ne rendesse conto … ma c’è da dire che Arturo era un bravissimo avvocato ed aveva una capacità di convincimento notevole, inoltre avevo percepito che la sua amica Antonella guardava con troppa insistenza Sara specie quando per un qualsiasi motivo Sara era costretta ad inchinarsi mostrando il seno e i capezzoli dalla scollatura del vestito e le mutandine visto che il vestito era troppo corto per evitare una simile conseguenza … Alberto ogni tanto manifestava un certo disappunto ma man mano che la serata avanzava le sue capacità diminuivano in maniera esponenziale … a un cero punto vidi Arturo sussurrare qualche frase incomprensibile nell’orecchio di Sara che si mise a ridere … poi assistetti ad un balletto di tovaglioli che cadevano dal tavolo e una selva di mani che finivano sotto il tavolo … incuriosito anch’io feci finta di raccogliere il mio di tovagliolo e per la prima volta vidi la figa di Sara in bella esposizione … le dita della mano di Antonella stavano tirando il bordo della mutandina da una parte e avevano già scoperto le grandi labbra mentre le dita della mano di Arturo si erano insinuate nella fessura e, mi sembrò, stessero stuzzicando il clitoride … rialzai la testa e vidi il volto di Sara trasfigurato dal piacere con gli occhi che fissavano Alberto che non era certamente in grado di capire che Arturo stava masturbando la sua bella mogliettina … e non finì li che, finita la cena, Arturo propose di finire la serata andando in un locale da ballo alquanto distante … facendola breve mi ritrovai a guidare il suv di Arturo con accanto Alberto, sorretto dall’amica bionda mentre Arturo, Sara e Antonella si accomodarono dietro; ogni tanto durante la marcia strani ma intuibili mugugni o gorgoglii soffocati venivano da dietro tanto che Alberto in un momento di apparente lucidità disse di stare fermi che la macchina ballava tutta ad ogni curva … al ché mi ritrovai con il volto di Sara accanto al mio che tranquillizzava il proprio maritino … si era quindi alzata dal sedile lasciando alla libera disponibilità dei due anfitrioni il suo sederino … posso solo immaginare dove quel porcellone di Arturo avesse infilato le dita … non so dove le mise Antonella … certo che è che anche Sara doveva essere completamente brilla tanto da non accorgersi che non indossava più le mutandine e che nel ballare o anche semplicemente camminare il suo delizioso culetto era alla bella vista di tutti i presenti … poi Arturo preso dalla preoccupazione della salute del suo prezioso collaboratore Alberto mi chiese di prendere un taxi e accompagnare Alberto a casa insieme alla bionda amica di Antonella … richiesta alla quale acconsentii ben volentieri in quanto quel tipo di andazzo non mi piaceva anche se essendo amico di tutti gli interlocutori non me la sentivo di giudicarli … in fin dei conti erano tutti maggiorenni … e che ognuno si assumesse le proprie responsabilità.
Come ormai capitava sempre in queste occasioni il giorno dopo, nel pomeriggio uscendo dall’ufficio mi ritrovai ad aspettarmi Sara … che mi racconto che Arturo era un uomo senza scrupoli … che l’aveva circuita con la storia della promozione del marito … che la sua amica avvocato era una gran porca … e che, temendo ritorsioni se non avesse acconsentito … aveva deciso di seguirli a casa loro dove le avevano fatto di tutto … aveva dovuto prenderlo in bocca da Arturo che l’aveva costretta d ingoiare tutto il liquido seminale mentre la sua amica le leccava la figa … Antonella era bravissima … non aveva resistito e da quel momento in poi aveva partecipato attivamente a quella che si poteva definire un’orgia … era stata penetrata da Arturo mentre Antonella le inseriva nell’ano un ovulo vibrante … lei stessa aveva poi leccato il sedere di Arturo e la figa di Antonella …. le aveva inserito un plug anale .. che vedeva per la prima volta … nel retto che, alla penetrazione, godeva come una pazza … lei stessa presa da isterismo erotico aveva urlato il suo orgasmo … anzi i suoi orgasmi … l’orgia era durata fino all’alba … poi, distrutta, era tornata a casa dove Alberto ancora dormiva … quando si era svegliato, con mal di testa allucinante, aveva accennato alla serata precedente e gli avevo subito ricordato la promozione e il consistente aumento … l’unico commento è stato che il vestito era troppo corto …
Me ne guardai bene dal fare commenti … mi permisi solo di osservare che da come aveva raccontato gli eventi avevo la sensazione che le fosse molto piaciuto quello che era accaduto e come era accaduto … non venne nessuna risposta … e io non aggiunsi altro.
La perversione
Alcuni mesi dopo, al circolo incontrai Giovanni ed Ernesto, erano i due proprietari e soci della ditta in cui lavorava Sara, che mi invitarono a giocare una partita a biliardo insieme ad altri amici, come spesso capita i tali occasioni il gioco è solo un pretesto per scambiare quatto parole e nello specifico raccontare le proprie gesta amorose col chiaro scopo di esibire la propria virilità, nella contingenza poi erano presenti due campioni in tale sport, Giovanni era il socio giovane sui quaranta anni alto, leggermente brizzolato, bel fisico, Ernesto, più vecchio di meno di una decina d’anni, tarchiato, torace possente e villoso, di cui si vantava, in quanto caratteristiche proprie della virilità; entrambi si vantavano di avere dei membri di notevoli dimensioni sia in lunghezza che in circonferenza, avevano una oggettiva fama di seduttori e di aver conquistato molte femmine alle quali, si magnificava, avessero allargato tutti i buchi disponibili; ci si ricordava spesso di una in particolare a cui avevano fatto, tutti e due contemporaneamente, un bel servizio, con la conseguenza che la signorina per alcuni giorni non si era più alzata dal letto.
Conoscendo quindi i nostri polli, gli chiedemmo si avevano da raccontarci qualche nuova avventura e ovviamente non si fecero pregare: Giovanni ci raccontò che ultimamente avevano assunto una ragazza per gli uffici amministrativi, sposata da poco tempo, molto carina con un bel seno e un altrettanto bel culetto, non molto alta ma molto ben proporzionata e alquanto formosetta; era capitato che un loro cliente gli avesse chiesto dei provini da cui risultassero alcune caratteristiche dei loro pezzi in lavorazione ma, manco a farlo apposta, la modella, che periodicamente utilizzavano, al momento non era disponibile mentre i provini erano urgenti. Con Ernesto avevano quindi pensato di chiedere alla loro nuova impiegata se potava prestarsi per tale attività, in fin dei conti si trattava di essere fotografata mentre indossava una serie di prototipi di vestiti non completi e cuciti solo per i provini; l’avevano quindi interpellata e di fronte alla sua perplessità avevano messo sul piatto della bilancia anche un consistente premio in denaro che sapevano essere molto utile in quanto gli risultava che i due sposini avevano recentemente acquistato un appartamento per il quale pagavano un mutuo abbastanza rilevante.
Mentre ascoltavo mi venne un brivido in quanto sapendo che Sara lavorava da loro da poco tempo e conoscendo le altre impiegate ero quasi convinto che stessero parlando di Sara.
Giovanni ci raccontò che avevano accompagnato la ragazza nel loro laboratorio per una serie di prove e constatare come reagiva alle varie richieste: si erano resi conto che era di fatto molto disponibile nel cambiare abiti anche succinti e a farsi toccare mentre gli abiti venivano adattati al suo corpo, anche se, pudicamente, cercava di coprirsi senza mostrare più di tanto … ma, per come era impostata l’attività, era gioco forza che dovesse restare in reggiseno e mutandine che erano entrambi trasparenti; avevano quindi intravisto una folta peluria sul davanti e un sederino da sballo, avevano quindi sia lui che Ernesto incominciato a farle indossare i vari capi e l’avevano ovviamente palpata adeguatamente rendendosi conto che, tutto sommato, non le dispiaceva, ogni tanto una rimostranza ma alla fine, fra un cambio e l’altro l’avevano palpata e sondata per tutto il corpo della ragazza, seni e sederino compresi; sia lui che Ernesto avevano percepito la netta sensazione che il trattamento non fosse dispiaciuto alla ragazza per cui le chiedemmo di venire la mattina successiva, era un sabato, per completare il servizio per il quale era necessaria anche la partecipazione un loro modello … acconsentì … però la mattina dopo si presentò con il marito e ci restammo male perché pensavamo che quello che c’eravamo messi in testa, si i provini ma poi anche altro … non si potesse più fare … però poi pensammo che la faccenda potesse evolversi in maniera più intrigante. Ernesto parlò con il marito facendogli presente la situazione e la necessità di procedere alla realizzazione dei provini e, alla presenza della moglie, lo convinse ad accettare la situazione , se voleva, aspettando il completamento dei provini, per il quale comunque sarebbe stata necessaria una buona parte della mattinata, o tornare a riprendere la moglie più tardi, ovviamente ricordò l’aspetto economico della disponibilità nonché la pubblicità indotta che avrebbe potuto trasformare la moglie da impiegata amministrativa a modella. La mogliettina, che aveva mangiato la foglia, confermò tutto quello che raccontava Ernesto e, a noi sembrò maliziosamente, tranquillizzare il marito
Uno dei presenti, visto che conosceva tutte le loro impiegate, se ne uscì in maniera chiara:
< ma stai parlando di Sara e di suo marito Alberto >
Ernesto, preso alla sprovvista, ma sornione:
< si dice il peccato, ma non i peccatori >
Mi si era gelato il sangue: che diavolo aveva combinato quella santa ragazza !
Giovanni, visto che aveva catalizzato l’attenzione dei presenti, ringalluzzito continuò il racconto: Sara, perfidamente, l’avevano condotta in una sala contigua all’ufficio nel quale loro stessi non sapevano se Alberto la stesse aspettando o fosse andato via; la fecero spogliare e iniziarono i provini veri e propri, arrivò poi il modello con il quale si dovevano completare alcune pose: Sara veniva spogliata e rivestita in continuazione ovviamente palpeggiata in tutto il corpo sia da lui che da Ernesto ed anche da Philip, un mulatto alto e dal fisico scolpito dotato di un attrezzo notevolissimo, sia lui che gli altri due si alternavano alla macchina fotografica necessaria per i provini veri e propri … per farla breve, giocando sull’equivoco che il maritino fosse a qualche metro di distanza e che non si ribellava a qualunque porcata le facessero l’avevano denudata e fatta inginocchiare riuscendo a farsi fare dei rapidi pompini con tanto di ingoio, l’avevano poi fatta stendere su una panca e scopata alla grande, nel frattempo si era fatta l’ora di pranzo ed avevano sentito dei passi nella stanza adiacente, rivelando a Sara che il maritino non era in attesa ma che lei comunque si era prestata a soddisfare le voglie di tutti e tre, che nel frattempo l’avevano anche fotografate e filmata con i cellulari e quindi a buon intenditor poche parole e visto anche che le era piaciuto, di continuare nel primo pomeriggio che le avrebbero riservato una piacevole sorpresa di cui non si sarebbe dimenticata tanto facilmente.
Giovanni, osservando il viso di Sara era convinto che la ragazza avrebbe acconsentito, la libidine era stampata sul suo dolcissimo viso .. e così fu, perché si recò nell’altra stanza e convinse Alberto a tornare nel pomeriggio, poi rientrò nel laboratorio e qui Giovanni ci dice:
< arriva il bello > entra Ernesto con un i-pad e comincia a riprendere la ragazza che resta perplessa e che non vuole essere ripresa, Philip si avvicina con una mascherina e l’applica sul volto di Sara poi l’afferra con determinazione e insieme la stendiamo, pancia sotto, semivestita, sopra un tavolo costringendola a prendere la posizione della pecorina, Philip le alza l’orlo della gonna e sfila le mutandine, mettendo tutte le sue intimità in bella mostra; intanto Ernesto continua a riprendere in primo piano sia la fessura che s’intravede attraverso la peluria che la rosetta grigia dell’ano: l’intenzione, a quel punto intuita anche da Sara, era di incularla, ma visto quanto e come aveva già goduto e quanto fosse disponibile a farsi fare qualunque cosa … non doveva essere una inculata qualunque ma una di cui si sarebbe ricordata per sempre, e Ernesto glielo disse:
< ragazza mia ti faccio finire su youporn, tanto il viso non lo mostriamo; ma te lo immagini tuo marito che per caso vede casualmente il filmato, non ti riconosce e si masturba … dai … dai … che adesso Philip ti prepara >
Ci accorgiamo in quel momento che Ernesto non era nella sala, era andato via !
Giovanni ci guarda in faccia:
< non ci credete … vero … pensate che sto raccontando la solita panzana e che non è andata come ve la sto raccontando e invece no, vieni Ernesto metti l’i-pad sul bigliardo e fai vedere a sti’ fresconi se stiamo raccontando frescacce !>
A quel punto tutti, me compreso ci accalchiamo davanti lo schermo e vediamo lo splendido culo di Sara aperto, con il suo viso nascosto dalla maschera e quindi irriconoscibile, non per me però, che ne riconosco un neo sul fianco … vediamo il mulatto intingere il dito in un vasetto, avvicinarsi al sedere, con l’indice e il pollice della mano sinistra allargare le natiche e inserire il dito pieno di grasso nell’ano di Sara che si dischiude alla penetrazione e iniziare un lento massaggio interno e poi entrare ed uscire ripetutamente fino all’apparire chiaro, dalla lucentezza della cute, che il grasso è stato ben applicato, poi il mulatto si scosta e si avvicina Ernesto che ripetendo l’operazione appena effettuata inserisce i pollici delle mani destra e sinistra nell’ano allargando a dismisura il canale rettale fino al massimo possibile mentre si vede Giovanni tamponare la bocca di Sara che mugolava non tanto silenziosamente: si nota chiaramente un lago di umori fuori uscire dalla figa, Ernesto sfila i pollici lasciando in esposizione letteralmente un buco nero nel quale un istante dopo Philip, che si era posizionato sotto Sara, inserisce dal basso il suo grosso bastone e inizia a montarla entrando e uscendo fin tanto che Sara sembra abituata a tale trattamento; vediamo poi Giovanni avvicinarsi da sopra, con il membro bello teso e duro, allo sfintere occupato già dal cazzo di Philip …. Tutti ci guardiamo pensando … ma non è che glielo vuole mettere nel culo insieme al mulatto … ed è quello che succede un istante dopo perché Giovanni poggia la cappella sul membro e spinge per entrare, Ernesto deve aver avvicinato la video camera al massimo perché si vede perfettamente come i muscoli dello sfintere di Sara cedono alla pressione e penetrare nel suo culo; altra spinta e gli si piantano dentro tutti e due i cazzi … e tutti, pur senza parlare ci chiediamo come sia possibile ricevere nel culo due cazzi che piccoli non sono, ma la risposta arriva, anzi la sentiamo dal microfono con un urlo di godimento fortissimo, strozzato dalla mano di Ernesto … mai visto una donna godere così tanto.
La visione s’interrompe con una zummata sulla visione dell’ano dilatato: una voragine e in prospettiva intravvedere il viso mascherato di Sara
Alla fine Ernesto:
< se la sono inculata alla grande e potrete rivedere tutta la scena su youporn e visto che a lei piace proprio godere … non è detto che sia l’unico filmato …. finché dura >
Presi atto della situazione e salutai gli amici e andai via; Sara si stava mettendo su una strada di cui non si vedeva dove poteva andare a finire.
la libidine
Ebbi modo di intuire dove Sara sarebbe andata a finire qualche tempo dopo; mi chiamò infatti per dirmi che, come ormai di consueto, mi doveva raccontare quello che stava succedendo.
Venne quindi a casa mia, ormai vestita con vertiginose minigonne e top molto scollati, si accomodò sul divano accavallando le sue splendide gambe ... non era più la ragazzina timida di una volta, ormai era evidente la sua consapevolezza di essere ammirata, desiderata e di non voler perdere alcuna occasione per soddisfare la sua libidine.
Mi raccontò infatti che ultimamente, navigando sul web, aveva scoperto l’esistenza di un sito ove venivano pubblicati, da improvvisati scrittori, racconti porno erotici la maggior parte dei quali erano scritti solo per invogliare solitarie masturbazioni, pieni di volgarità e oltretutto scritti anche male … ne aveva comunque letti alcuni che invece erano decisamente interessanti e che le avevano provocato uno stato di eccitazione, più mentale che fisica.
Ricordandosi di essere stata una buona penna durante gli studi, presa quindi da sacro furore letterario, aveva scritto e pubblicato sul predetto sito un brevissimo racconto che descriveva quello che le era accaduto in un lontano giorno della sua giovinezza nel quale aveva marinato la scuola con il ragazzo che l’aveva posseduta per la prima volta … restai un attimo sorpreso in quanto mi stava descrivendo quello che avevo ripreso sul famoso muretto dietro la chiesa sconsacrata … mi disse che il racconto aveva avuto un notevole numero di lettori e che aveva ricevuto diverse e-mail di commento; in particolare c’era una giovane donna, sua coetanea, che non solo si era complimentata del racconto e di come l’aveva descritto ma le aveva fatto anche chiaramente capire che durante la lettura si era ripetutamente masturbata … Sara mi disse che, incuriosita, le aveva risposto e che era nato uno scambio di commenti fino ad arrivare a confessarsi reciprocamente quello che provavano da un punto di vista sessuale … Sara aveva confessato che il rapporto con suo marito non era particolarmente soddisfacente e, senza entrare nei dettagli, che aveva avuto esperienze alquanto particolari che le avevano aperto nuovi orizzonti … la sua interlocutrice, Maria Concetta, le aveva raccontato che alcuni mesi prima si era presa una così detta pausa di riflessione con il suo fidanzato e conseguentemente stava scontando un periodo di astinenza forzata: anche lei si era imbattuta nel sito, aveva letto diversi racconti, traendo le stesse conclusioni sulla loro qualità, alcuni dei quali però, fra cui quello scritto da Sara, l’avevano particolarmente colpita nel senso che le avevano provocato uno stato di eccitazione che si risvegliava ogni volta che entrava nel sito, confessando senza vergogna visto che interloquiva con una sua coetanea, che mentre con un dito premeva il tasto enter del computer, con l’altro stuzzicava, sotto le mutandine il suo clitoride bagnandosi.
Io ascoltava Sara, senza però capire dove volesse andare a parare; lei se ne rese conto e mi chiarì che il rapporto da virtuale era diventato fisico … si erano raccontate tante e tali caratteristiche delle loro personalità, delle loro aspettative … dei loro desideri che entrambe si erano rese conto di volersi conoscere anche fisicamente …. E questo era accaduto ed aveva avuto degli sviluppi inattesi, imprevedibili … e particolarmente piacevoli per entrambe come mi avrebbe raccontato di lì a breve.
Maria Concetta era arrivata dal centro sud nella nostra cittadina qualche giorno prima, era una bella ragazza, mora, occhi scuri, seno non particolarmente grande, un bel sedere, colta, ironica … si erano subito prese caratterialmente e Sara mi disse che nell’abbracciarsi aveva provato un fremito sentendo il contatto del proprio seno contro quello della sua nuova amica, avendo l’impressione che tale sensazione fosse reciproca.
Il giorno dopo il suo arrivo si erano incontrate e si era parlato di quello che era successo sul famoso muretto … se era vero che le cose fossero andate come raccontate e così via … tanto che Sara aveva deciso di mostrare il luogo a Maria Concetta: c’è da dire che era già estate e che l’abbigliamento era, quello di Sara prevedibilmente succinto, un leggerissimo prendisole fiorato sotto il quale mutandine trasparenti, quello di Maria Concetta più, come dire, classico, una camicetta molto leggera e un paio di pantaloni tipo leggins sotto il quale s’intuiva un micro tanga che peraltro mostravano uno splendido fondo schiena … continuavo a non capire tutta quella sequenza di particolari che Sara continuava a snocciolare … mi disse che l’aveva condotta proprio nello stesso posto e che, come quel giorno, non c’era nessuno, resasi conto del turbamento evidente di Maria, era stata presa anche lei da un raptus erotico tanto che si era appoggiata al muretto e cinto con le braccia il corpo di Maria che non aveva posto alcuna resistenza … aveva incominciato a baciarla sulla bocca e lei aveva risposto le loro lingue si erano intrecciate e contemporaneamente aveva impercettibilmente abbassato le mani sul bordo dei pantaloni … con un gesto repentino, come lei stessa aveva subito, aveva abbassato i leggins fino a mezza coscia lasciando del tutto scoperto il culetto di Maria Concetta che non aveva nemmeno tentato una parvenza di resistenza … anzi aveva inarcato la schiena quasi ad offrirlo ad un fantomatico quanto inesistente soggetto che le stesse dietro … come quel giorno Sara si sfilò dall’abbraccio e anche stavolta Maria Concetta sbilanciata si accasciò sul muretto con il culetto completamente esposto alla visione … Sara mise le mani sui glutei e li divaricò quasi brutalmente così che l’intimità e l’ano di Maria fossero ben visibili poi infilò prima un dito, poi due, poi tre, prima nella vagina poi nel retto facendole subire lo stesso trattamento da lei subito solo che non si trattava di un pisellone, come li chiamava Maria Concetta, ma solo di dita … anche se l’effetto era lo stesso … ancora più acuto in quanto le fece notare che la scenetta era stata osservata da una coppietta di ragazzi che amoreggiavano dietro un albero non tanto lontano per cui avevano smesso di amoreggiare e si erano gustati come lei l’avesse masturbata in mezzo alle gambe … tanto che la ragazzetta aveva preso in mano il bastoncello del ragazzo e gli aveva fatto una memorabile sega.
Sara mi stava quindi apertamente confessando di aver avuto un rapporto lesbico con la sua nuova amica che chiaramente l’aveva anche gradito ma ... Maria Concetta aveva voglia di cazzi … di grandi cazzi o , come li chiamava lei di piselloni … in fin dei conti suo marito Alberto ed io, il suo amico Massimo eravamo ben dotati e lei era una bella puledra da montare in tutti i buchi e l’avrebbe accontentata … per cui la sera del successivo sabato ero invitato ufficialmente a cena … poi, sarebbe successo quello che doveva succedere.
Lo scenario stava cambiando, a quel punto feci, io, presente che quel suo comportamento rischiava di mettere a rischio il suo matrimonio … suo marito, per quello che ne sapevo era completamente all’oscuro della doppia vita di sua moglie … e chissà come avrebbe potuto reagire … io stesso mi sentivo profondamente imbarazzato a fare la figura del montone con una ragazza molto più giovane di me che tutto sommato, in crisi d’astinenza sessuale, voleva solo scopare … perché quello non era l’obbiettivo di Sara … ma di farla impazzire di piacere … senza contare come avrebbe potuto reagire la stessa Maria Concetta … se disgustata, un rifiuto del sesso … se presa da un vortice di libidine, farla diventare una perversa assatanata che avrebbe dato tutti i suoi buchi a porci e cani …
La risposta di Sara fu lapidaria … per quello che concerneva suo marito Alberto, voleva invischiarlo in un percorso di perversione fino a farlo diventare un suo complice tanto da riscattare tutte le corna che gli aveva messo … per quanto mi riguardava, guardandomi negli occhi:
< sei il mio più caro amico, anzi molto più di un amico; tu sai tutto di me … ma anche io so come sei fatto … capisco quello che senti e da come mi guardi so che non mi metteresti mai, neppure un dito addosso … ma che moriresti dalla voglia di farlo. Maria Concetta è una bravissima ragazza che in questo momento vuole essere solo montata … montata come una cagnetta … e io la voglio accontentare: dopo sabato lei tornerà a casa sua e nessuno, ripeto nessuno, saprà mai cosa è successo … se le sarà piaciuto o meno essere montata, ripetutamente montata, in tutti i suoi buchi sarà affar suo così come deciderà di comportarsi … farsi monaca o darla al primo venuto … io sarò solo felice di vedervi montarla … una volta tanto voglio essere solo una guardona …>
Lasciandomi senza parole se ne andò.
Arriva la sera del fatidico sabato e mi reco a casa di Alberto e Sara, porto con me due mazzi di rose rosse, un dozzina che consegno a Sara e … conosco finalmente Maria Concetta … che so ignara di quello che succederò dopo … e le consegno l’altra dozzina di rose rosse … Sara indossa una sottilissima tunica bianca, piena di trasparenze, ove s’intravedono i lacci del perizoma … Maria Concetta un tubino nero, attillatissimo, scollato al filo dei capezzoli e sotto quasi a livello inguinale … non si notano rigonfiamenti di alcun genere per cui ritengo non porti alcun tipo di intimo … trucchi leggeri, monili di pregio, sandali dal tacco alto completano l’abbigliamento delle due giovani donne che appaiono e sembrano più delle modelle di alta classe che normali ragazzi di buona famiglia.
Inizia la cena nel corso della quale si parla del più e del meno per poi, su suggerimento di Sara che incomincia a prendere le redini della serata, scantonare su argomenti pseudo erotici con battute sempre più spinte e doppi sensi ai quali tutti prendiamo parte con sempre maggiore entusiasmo.
Alberto è evidentemente euforico per le abbondanti libagioni cui ci siamo sottoposti nel corso della serata … abbiamo già scolato almeno tre bottiglie di vino bianco, molto gelato che andava giù come acqua … e che comincia a far sentire i propri effetti tanto che Sara prende l’iniziativa, si pone alle spalle di Maria Concetta e improvvisamente afferra i bordi superiori del vestito e li spinge in basso scoprendo il seno … immediatamente Alberto con una mano massaggia il seno destro mentre con le dita dell’altra mano pizzica il capezzolo sinistro che insieme a quello destro s’inturgidano spuntando sui seni … Maria Concetta presa alla sprovvista s’inarca cercando timidamente di sottrarsi a tale manipolazione e tenta di sollevarsi dal divano ma … ci sono anch’io, euforico sia per il vino che per le allusioni dell’ultima mezz’ora e quindi alquanto ingrifato, per cui afferro le sue gambe facendole perdere l’equilibrio col risultato che cade sulle mie ginocchia con il sederino all’aria visto che il vestito, troppo corto, è rapidamente risalito mostrando l’assenza di mutandine, come malignamente avevamo intuito all’inizio della serata.
A questo punto Maria Concetta si ritrova piegata sulle mie ginocchia con i seni nudi, con il sedere in bella mostra … mostra che viene prontamente accentuata da Sara che spinge sulle natiche e insinua contemporaneamente gli indici delle due mani nell’ano allargandolo al massimo … restiamo tutti incantati dalla visione di quel buco nero che sprofonda nell’oscurità … ma è solo un attimo che Sara fa comparire improvvisamente un pene sintetico grosso come quello di un noto porno attore che appoggia sull’ano e poi prontamente inserisce nel retto di Maria Concetta e inizia un continuo entra esci fino a che, dopo un bel po’ di quel trattamento, lo estrae lasciandoci la visione di una voragine … ma non c’è tregua che Maria Concetta, già pervenuta più volte all’orgasmo e con rivoli di umori vaginali che fuoriescono dalla grandi labbra viene penetrata dal palo di Alberto che inizia a stantufarla prima dolcemente e poi sempre più velocemente … dopo un po’ di tale trattamento su indicazione di Sara che la fa da regista si stende sul divano con Maria sopra … l’afferra e le blocca le spalle costringendola a esibire il suo culetto a me che le sto dietro … stavolta Sara guarda me e indicando con un dito il sederino … una sola parola:
< inculala fino alle palle e se ci riesci metti dentro anche quelle …>
Vedo quella voragine e alle parole di Sara il mio palo diventa ancora più duro … poggio il glande sul buchetto … nel frattempo si è parzialmente richiuso … e spingo … prima delicatamente poi sempre più deciso fino ad inserirlo tutto con le palle che toccano quelle di Alberto che nel frattempo continua a chiavarla … un urlo lacerante squarcia il silenzio della sera soffocato dalle mani di Sara che, non immaginavo fosse così perversa, si sfila dalla propria vagina un grosso fallo di lattice lucido dei suoi umori e lo infila nella gola di Maria Concetta che presa a questo punto dal parossismo incomincia a tremare … ma Sara non da tregua:
< fatela morire di piacere montatela, inculatela continuate senza sosta … fatela venire ancora … ancora ….>
E così è … la monta da una parte e la contemporanea inculata dall’altra durano ancora fino a che tutti spossati … anche Sara che nel frattempo si è soddisfatta da sola con il plug infilato nel culo … crolliamo sul divano o sul pavimento …. una serata così non si scorda tanto facilmente …
Ci rivestiamo e ci accomiatiamo da Alberto e Sara …. accompagno Maria Concetta al suo albergo senza dire una parola … anche se vorrei dirle che un culo così non ce l’ha nessuno sia per quanto è bello sia per quanto è largo … comunque nell’accomiatarci ci sorridiamo e questo è già tanto … vedendola camminare ondeggiando … una serata così non credo le ricapiterà tanto facilmente.
l’iniziazione
Conobbi Sara a casa di una mia compagna di liceo con la quale studiavo nel pomeriggio … era la sorellina minore che veniva a curiosare e a vedere come studiavamo; ho assistito alla sua metamorfosi nel corso di molti anni nei quali si è trasformata da ragazzina timida ed introversa, alquanto insignificante, a meravigliosa ragazza prima e splendida donna dopo: ricordo ancora nitidamente quando, studiando con la sorella al primo anno d’università, entrò nella camera e mi salutò … la guardai a bocca aperta senza riconoscerla … al ché lei sorrise
< non mi riconosci … Massimo … > baciandomi sulle guancie
< Sara … sei proprio tu … ma sei cambiata moltissimo eri un brutto anatroccolo e adesso … sei splendida … da togliere il fiato …>
Nacque così una forte simpatia fra di noi … una simpatia che si trasformò, aimè, in un rapporto simile a quello fra un fratello maggiore … o forse meglio ancora … in un rapporto dove lei mi raccontava le sue avventure di vita ed io ascoltavo e, da lei richiesto, a volte, commentavo o suggerivo qualche comportamento.
Nemmeno a farlo apposta, tempo dopo me indirettamente complice, entrò nella sua vita il fratello minore di un caro amico con il quale si mise prima insieme, poi si fidanzarono e infine si sposarono.
Perché raccontare la loro storia … nella vita nulla è come appare e le vicissitudini della vita conducono, a volte, dove non si sarebbe mai immaginato.
Ma andiamo per ordine.
Un pomeriggio di molti anni fa stavo studiando con Caterina, la sorella maggiore, ma la sentivo assente … non concludevamo nulla …
< sono preoccupata per mia sorella … è nervosa, risponde male … anche mamma e papà sono preoccupati e se gli domandiamo qualcosa scappa via … tu hai molta confidenza con lei … perché non ci parli … >
< va bene ci proverò … >
Il giorno dopo la incontrai non proprio casualmente per strada e gli chiesi se voleva essere accompagnata … mi guardò con il classico punto interrogativo disegnato sul volto poi mi sorrise avendo intuito quello che avevo in testa … in quel momento aveva sedici anni … mi confessò che ad una festa aveva conosciuto un ragazzo più grande di lei che l’aveva ammaliata con il suo fascino e che se ne era perdutamente innamorata; la città in cui viviamo non è molto grande e, entro certi limiti, un po’ ci si conosce, per cui le chiesi se mi voleva raccontare … mi disse che si chiamava Diego e che frequentava un certo ambiente; feci una rapida indagine e riuscii ad individuarlo … si trattava di un ragazzo di alcuni anni più grande che aveva avuto già moltissime storie con ragazzine che seduceva frequentandole per il tempo necessario a scoparsele e poi le lasciava, come nel film, sedotte e abbandonate … essendo un bel ragazzo ed avendo una buona parlantina aveva molto successo … all’insaputa di Sara affrontai l’argomento con Caterina … paventando che quel soggetto, prima o poi, se la sarebbe fatta e, viste le premesse, se la sarebbe fatta alla grande … al ché Caterina mi rispose che Sara, per quello che la conosceva, non era particolarmente interessata al sesso …. le sembrava quindi poco realistico che succedesse a breve quello che temevo … petting si, ma non più di tanto …
trascorsero alcuni giorni e una mattina dovetti andare ad eseguire alcuni rilievi presso una chiesa sconsacrata nei pressi della scuola che Sara frequentava … l’edificio era situato in un parco adiacente la scuola ed era circondato da una serie di mura e muretti di varie altezze, il tutto immerso in una vegetazione più o meno fitta … per i rilievi mi ero dotato di una macchina fotografica attrezzata con diverse ottiche fra cui un potente tele obbiettivo … iniziai quindi i rilievi del comparto oggetto di studio e incominciai a fotografare i particolari che mi interessavano … nel far questo cambia più volte le ottiche fino ad installare il tele … stavo eseguendo una panoramica del luogo per centrare le aperture delle ottiche e la messa a fuoco quando la mia attenzione fu catturata da due figure che si nascondevano dietro un muretto … non c’era molta luce … presi due piccioni con una fava …. contemporaneamente regolavo la macchina e osservavo quello che facevano quei due … lui era appoggiato con le spalle a un muretto a secco alto poco meno di un metro … lei di fronte lo abbracciava e forse lo baciava … due innamorati … regolai il tele e misi a fuoco l’immagine … emersero i dettagli … le mani di lui erano poggiate sul sederino della ragazza e lentamente stavano tirando su l’orlo del vestitino fiorato chiaro molto leggero … quel vestitino mi era familiare … lui continuava a tirare su fino a scoprire le mutandine, poi insinuò le dita nell’elastico e con un gesto repentino, sorprendendo perfino la ragazza, le abbassò completamente scoprendo uno splendido culetto … lasciandola quindi con il sedere all’aria l’abbracciò, incominciò a baciarla sul collo, dietro l’orecchio … le sussurrò anche qualcosa … poi lui rimise le mani sulle natiche … aumentai la zummata massima … e le allargò il solco tanto da consentirmi, nonostante la distanza, di intravvedere la rosetta anale che per effetto della pressione delle dita sui lombi si stava dischiudendo … ero scosso da quella visione … ma non ebbi tempo di riprendermi che il ragazzo lasciando la mano a tenere aperti i glutei, inserì un dito dell’altra nell’ano della ragazza che sobbalzò e mi sembrò tentasse di sottrarsi a quell’intrusione … ma lui imperterrito continuò a inserire ed a estrarre il dito … poi portò l’altra mano davanti, all’altezza dell’inguine della ragazza che si piegò … era chiaro che gli stava facendo un ditalino davanti e un ditalino dietro … vista la distanza non si sentivano urla ma si vedeva chiaramente come la ragazza si contorcesse … e a questo punto viene il bello perché sino a quel momento e per la scarsa luce e per alcuni rami della vegetazione che si frapponevano non avevo avuto la possibilità di vedere i loro volti, ma un fortuito colpo di vento fece sì che riconoscessi nei due ragazzi Sara e Diego, questo era il suo nome … ; bene o male mi prese un crampo allo stomaco … non me l’aspettavo … mi vergognavo di me stesso … mi ero eccitato vedendo un ditalino nel sederino di Sara … e non ebbi nemmeno il tempo di riprendermi ché il lui, con una rapidità inaspettata si scosto dal muretto … Sara, sbilanciata in avanti perse l’equilibrio e si accasciò sul muretto mettendosi di fatto a novanta gradi con quello splendido sedere all’aria … quello si calò al volo pantaloni e mutande tirando fuori un palo, di notevoli dimensioni, che infilò tempestivamente … non riuscii a vedere se davanti o dietro … la martellò con furia scatenata … lo tirava fuori completamente e altrettanto rapidamente lo rinfilava tutto scuotendola in maniera impressionate e lei godeva … eccome se godeva … e anche io venni … vergognandomi come un ladro venni: recuperai l’attrezzatura e me ne andai incazzato con me stesso.
Il giorno dopo incontrai Sara a casa loro … non feci cenno di quello che avevo visto il giorno prima … stavo per uscire quando Sara mi si affiancò:
< ti accompagno> disse … e senza che io dicessi nulla mi raccontò che era perdutamente innamorata che lui, coccolandola, le aveva chiesto di far l’amore e che lei gli si era concessa, che le era piaciuto tanto, a me sembrò dirlo senza tanta convinzione, che lui all’inizio era tenero ma passando il tempo diventava sempre più freddo … che la chiavava in continuazione e appena veniva in una maniera o nell’altra si dileguava … che aveva tentato di … metterglielo … dietro… e addirittura facendolo insieme con un amico … ma che lei si era rifiutata … mi chiese cosa ne pensassi e come fare per tornare a farlo essere più tenero nei suoi confronti …
Mi si spezzava il cuore perché sapevo che, vantandosi con amici comuni, aveva tentato di scoparla e contemporaneamente di farla sodomizzare da un suo amico … aveva raccontato che il primo tentativo era andato a vuoto ma che la troietta alla fine avrebbe ceduto e allora l’avrebbe fatta diventare una puttanella da dare in pasto a tutti … cosa potevo dirle … tentai di dipingere quello che lei riteneva essere il suo idolo per uno che si vantava non tanto di scoparsi ma di chiavarsi tante ragazzine e feci i nomi di alcune di esse pregandola di verificare se dicessi la verità e, che se così era, di stare molto attenta …
Caterina, qualche tempo dopo, mi anticipò che la sorella non si vedeva più con uno di cui si era infatuata … ed io tirai un sospiro di sollievo.
il fidanzamento
Trascorsero alcuni mesi … l’anno scolastico terminò … ebbi la conferma che Sara non si vedeva più con Diego; un pomeriggio stavo passeggiando insieme ad Alberto, fratello minore di un mio caro amico, per il corso principale della nostra città quando incontrammo casualmente Caterina e sua sorella Sara … saranno state le vacanze appena terminate, la splendida giornata di sole, il vestitino che indossava … Sara era una meraviglia, abbronzata, alta circa 1,60, bel seno, un sederino da copertina, come io ben sapevo; Alberto … non aveva occhi che per lei … e siccome anche Alberto era ed è un bel ragazzo, Sara si sentiva lusingata di tante attenzioni … io, ignorato dai due, ero particolarmente contento di tale situazione … checché se ne dica l’aver lasciato Diego non era stato indolore … Sara aveva appena diciasette anni ed era una ragazzina sentimentale ed ingenua e certamente la sua sensibilità era stata pesantemente infranta, così come l’essere stata sverginata e sessualmente usata non poteva non esserle dispiaciuto … con quello non aveva fatto l’amore ma era stata solamente montata … e questo non poteva averle fatto certamente piacere … era troppo giovane per scoprire che i piaceri della carne possono essere micidiali … come avrebbe avuto modo di scoprire nel futuro …
Alberto, come ho già anticipato era un caro ragazzo dedito allo sport … forse un po’ troppo … come constatai successivamente … Alberto e Sara erano una bella coppia di fidanzatini … per un lungo periodo di tempo li persi di vista.
Una sera mi recai in pub con un gruppo di amici e vidi, in mezzo a molte ragazze giovani e carine, Sara vestita in maniera estremamente succinta, camicetta semitrasparente sbottonata quel tanto da mostrare e non mostrare il seno, minigonna molto corta, autoreggenti fumé … restai piacevolmente sorpreso per quanto era graziosamente intrigante e, contemporaneamente stupito per un tale abbigliamento e ancora di più quando realizzai che Alberto non c’era … lo sapevo molto geloso ed a volte anche irruento … ma giacché non volevo interferire feci finta di non vederla e continuai ad intrattenermi con i miei amici … quando improvvisamente:
< Massimo cosa ci fai qui … > domanda oziosa e interlocutoria strillata nella confusione della musica ad alto volume da Sara
< cosa vuoi che faccia qua dentro … quello che fai tu … cerco di divertirmi … >
Guardandola poi in faccia …
< e Alberto non è con te … ti lascia venire in locali come questo così abbigliata, dove, carina come sei, sai in quanti ti farebbero la corte … >
Risposta secca:
< domani ha un incontro importante … non si vuole affaticare … e poi non gli piace stare in posti come questo … a me invece piacciono … e abbiamo trovato un punto d’accordo … lo sa che lo amo tantissimo e che non farei mai nulla che potesse rattristarlo … >
Non avevo altro da dire … lei però guardandomi in faccia
< mi farebbe piacere incontrarti in settimana … mi fai contenta …? >
< certamente … >
E così fu … mi raccontò che il rapporto con Alberto era bellissimo … lui era affettuosissimo … la coccolava sempre e gli regalava sempre pupazzi bellissimi … e poi mi fece vedere che all’anulare sinistro portava una splendida fedina … fui felice di vedere negli occhi di Sara la felicità … aveva trovato il ragazzo giusto … mi disse che facevano l’amore in continuazione … e volle precisare che non era come con quell’altro … quello era brutale … Alberto era dolce, sensibile … si preoccupava sempre di sapere se era stata contenta e soddisfatta … lei era contenta così … ma a me qualche perplessità venne … mentre lei parlava mi rivenne in mente la sua faccia quando appoggiata sul muretto veniva selvaggiamente montata … su quel volto era ben evidente la libidine … mi venne un brivido …
il tradimento
Ci perdemmo nuovamente di vista e trascorse qualche anno … seppi che entrambi lavoravano e che continuavano a stare insieme … evidentemente il loro rapporto teneva e forse le mie preoccupazioni non avevano motivo di esistere.
Una sera andai a cena da amici che erano appena rientrati da una vacanza effettuata in un villaggio esotico nel medio oriente e nel corso dei pettegolezzi venni a sapere che avevano incontrato Alberto e Sara che stavano già lì dal giorno prima … il mio amico mi chiese se Alberto, con il quale poi si conoscevano, fosse normale o meno … per quasi l’intero periodo l’aveva visto partecipare a tornei di tutti i tipi lasciando sostanzialmente sola Sara … Sara che rimaneva sola solo per i primi giorni perché poi era circondata da moltissimi ragazzi … mi fece notare che all’inizio indossava costumi interi abbastanza castigati, poi aveva indossato dei bichini più o meno normali ma che l’ultimo periodo ne aveva indossato uno che dire succinto è dire poco … mi disse di aver notato che negli ultimi giorni quando non c’era Alberto … che c’era raramente … le stava spesso accanto un ragazzo che faceva parte dello staff del resort, Giorgio … più che accanto le stava addosso … appiccicato … tanto che nell’ultimo giorno era dovuto intervenire per placare gli animi … Alberto accusava Sara di fare la stupida con l’animatore mentre lei spergiurava che vedeva cose inesistenti … l’impressione del mio amico … e di sua moglie … era invece che qualcosa fosse successo … aggiunse però che la sera successiva alla cena di fine vacanza Alberto e Sara stavano insieme, ridevano, ballavano e si baciavano tranquillamente … quindi lo screzio doveva essere rientrato … forse avevano pensato male … malignamente … presi nota e sperai che … ma qualcosa mi ronzava nel cervello …
Quando il diavolo ci mette lo zampino … qualche giorno dopo incontro Alberto che mi prega di accompagnarlo … camminando dice di volermi parlare … qualcosa scatta nel mio cervello … ci avviamo per una strada poco frequentata e incomincia a raccontami che con Sara sono appena tornati da una vacanza … ovviamente faccio la faccia di uno che non sa nulla … mi dice che la vacanza è stata molto bella … che lui si è divertito moltissimo e che ha pure vinto un trofeo … ma che ha lasciato spesso Sara sola … e che … vedo che è imbarazzato … mi ricorda che siccome la conosco da molto più tempo di lui mi chiede se può fare affidamento su lei … lo guardo con il punto interrogativo stampato sul viso … che razza di domanda mi sta facendo … e tira fuori il rospo … teme che Sara l’abbia tradito … dice di essere gelosissimo … che lei gli ha assicurato che lei non lo ha tradito … e che non sa che pesci pigliare … dice che l’ama tantissimo e che non può fare a meno di lei … e io resto molto perplesso non sapendo come tranquillizzarlo … mi stanno mettendo in mezzo perché il dubbio ce l’ho anch’io … ma che fare … lo tranquillizzo rimproverandogli che quando si va in vacanza in un posto del genere non si può … non si deve ... lasciare sola uno splendore di ragazza come Sara …. Sara per i maschi è come il miele … e che se non vuole portare le corna deve darsi una regolata … meno sport e più sesso … lo vedo più rilassato … spero di non aver detto cazzate e ovviamente me ne guardo bene dal cercare Sara.
Ma non c’è pace per i giusti … come disse qualcuno che non ricordo … perché qualche giorno dopo squilla il telefono … è Sara che mi vuole parlare … e adesso che faccio … ok, vediamoci … la trovo avanti il portone di casa mia … discorrendo con Alberto ha capito che mi aveva parlato … raccontato la vacanza e quello che è successo … e mi ringrazia per l’opera di pace che ho portato avanti … ma che mi deve raccontare anche la sua versione … che fatica … temo di conoscere in anticipo quello che dirà … esordisce partendo da lontano … mi ricorda che ormai stanno insieme da qualche anno … più di uno … Alberto è adorabile e con lui sta bene sotto tutti i profili … anche quello sessuale ma … si fa l’amore sempre nella stessa maniera … e lo esprime con un velo di malinconia … sempre le stesse piacevoli sensazioni … mai una variazione sul tema … e noto che torna sempre sull’argomento …. Io cerco di mettere in evidenza altre cose, divagare … ma si torna sempre lì … e arriviamo alla vacanza … … sperava che il nuovo ambiente ravvivasse il tram tram quotidiano … e invece facciamo tanto sport … mi si segna a diversi tornei … manco uno … diversi e mi lascia sempre sola … solo la sera a letto si fa l’amore come al solito … io sotto, lui sopra e come al solito è affettuosissimo, tenerissimo … sembra che mi consideri una bella e fragile bambolina … ma io voglio essere solo una donna … qualche volta anche strapazzata … e ripenso al mio primo ragazzo, quello che mi brutalizzava che si voleva prendere il mio culetto … che voleva che ingoiassi i suoi liquidi e tante altre cose libidinose che all’epoca, ero giovanissima, non volevo, ma che adesso … poi sulla spiaggia cerco di non dare spago ma non c’è niente da fare … li attiro … come resto sola mi piombano da tutte le parti … e io respingo … respingo … poi arriva lui … Giorgio … che mi da spago … è un bel ragazzo, simpatico … mi tiene compagnia e sta attento a non dare adito a quello che tutti pensano … un tentativo di rimorchio … Alberto mi anticipa che nel pomeriggio del giorno dopo ci sarà la finale del torneo più importante, con attribuzione della coppa … la sera prima dell’incontro non si fa l’amore … ci si deve riguardare … come lo odio sto sport …. Sara mi guarda dubbiosa … si capisce che non sa da dove iniziare … io non muovo un muscolo … poi mi ricorda che sono il suo confidente e che non vuole che io possa fraintendere gli eventi e le situazioni … inizia a parlare … è un fiume in piena … mi racconta che il giorno dopo Alberto pensa solo alla finale che nel primo pomeriggio con largo anticipo, manco fosse la finale olimpica, esce e va sul teatro di gioco … nemmeno si allontana dietro l’angolo che si affaccia alla porta della stanza Giorgio; mi guarda e mi dice che il mio uomo è uno fuori di testa e che non si lascia sola una ragazza come me … io mi metto a singhiozzare … lui con un dito mi asciuga le lacrime che scorrono sul mio viso e poggia delicatamente le sue labbra sulle mie … le nostre lingue s’intrecciano … sono io che mi stacco e inizio a baciarlo sul collo scendo sul petto … poi sullo stomaco … poi sulla pancia e percepisco una rapida erezione sotto i boxer … mi prende una voglia che non avevo mai provato … lo voglio in bocca … voglio sentirlo nella mia gola e provare le emozioni che ho letto in un libro proibito … me lo infilo fino a sfiorare i suoi peli inguinali e con la lingua lo lecco per un tempo che mi sembra infinito … sento arrivare un orgasmo … sento delle pulsazioni e lui lo sfila … mi dice che non è arrivato ancora il momento … mi sfila la canottiera … resto a seno nudo con i capezzoli turgidi e duri … poi le sue mani scendono sui bordi del gonnellino … tira giù tutto … anche le mutandine … ed io resto nuda con la mia peluria che nasconde parzialmente la fessura della mia intimità … lui la guarda con occhi sognanti … manco fosse stato folgorato da una visione … poi repentinamente mi spinge sul letto, infila la lingua nelle grandi labbra fin all’interno … io sono già un lago di umori … lui continua imperterrito a leccare con gli occhi fissi sui miei trasfigurata dal piacere … poi inizia a baciarmi sulla pancia mentre con le mani mi accarezza i fianchi … si rende conto che li sono molto sensibile e accentua la pressione … io incomincio contorcermi … non riesco a stare ferma … abbandona la pancia e leccando lo stomaco si accanisce a massaggiarmi la base dei seni prima il destro e poi i sinistro per giungere sulla sommità e mordicchiare i capezzoli … prima l’uno e poi l’altro … e io vengo un’altra volta … continua la sua corsa baciandomi intorno al collo, dietro le orecchie e, dopo avermi rigirato, pancia sotto con il sederino nudo in piena esposizione, incomincia a scendere leccando e soffermandosi sull’intera colonna vertebrale mentre le mani si impossessano dei seni e li massaggiano e pizzicano i capezzoli … continuo a contorcermi … con la lingua scende nel solco dei glutei e scende ancora … mi allarga la natiche, scopre la rosetta grinzosa e immerge il suo viso nel mio sedere e introduce la lingua nel mio ano … la ruota, lecca l’interno delle pareti e poi la estrae e poi la reinserisce e contemporaneamente con un dito incomincia a stuzzicare il clitoride … vengo un'altra volta … perdo quasi conoscenza … non avevo mai goduto così tanto … metto le mani sulla mia bocca per non urlare … ma non ci riesco … urlo … urlo e anche lui mi mette una mano sulla labbra … ma non è finita perché guardandomi negli occhi … mi sussurra che mi vuol far morire dal piacere … mi rimette a pancia sopra … con la mano piena mi massaggia rudemente le grandi labbra … con l’altra mano impugna il il suo bastone … e me lo infila tutto dentro … e inizia a scoparmi … e io dopo qualche istante vengo per l’ennesima volta … non so nemmeno io quante volte sono venuta … era trascorso l’intero tempo di una partita … salutandomi mi ha chiesto se ero restata soddisfatta … non avevo parole per dimostrargli la mia gratitudine … e contemporaneamente stavo avendo un groppo alla gola pensando che stavolta veramente avevo tradito Alberto … Sara mi disse che aveva voluto raccontarmi fin nei dettagli quello che era successo perché in lei era scattato qualcosa di nuovo … se fino a quel momento il sesso era si importante … ma non più di tanto … adesso che aveva provato quelle sensazioni non ci voleva più rinunciare … ma … sentiva nel profondo che non poteva far a meno di Alberto … della sua dolcezza … del suo senso di protezione e fiducia che lui le dava … non voleva perderlo … come aveva già fatto negando quella stessa sera e in quella successiva ogni coinvolgimento che lui avesse supposto nel suo comportamento … concluse chiedendomi di aiutarla a non perdere Alberto.
Io volevo e voglio bene a Sara … mi rendevo conto delle sue esigenze fisiche e di quelle affettive … conoscevo anche l’intensità dell’amore che Alberto provava per Sara e mi rendevo anche conto che forse era inadeguato a soddisfare la carnalità di lei … alla fine conclusi che avrei avallato, per quanto possibile, la richiesta di Sara … non prevedendo però in quel momento ciò che sarebbe accaduto … eventi di cui sarei stato testimone diretto e indiretto.
il matrimonio
Trascorse l’anno senza che venissi a conoscenza di situazioni critiche nel loro rapporto, tant’è che mi tranquillizzai un pochino; in quel periodo, per il fine settimana, il nostro circolo organizzò una gita culturale in una località non molto distante dalla nostra città alla quale in tanti decidemmo di partecipare … scorrendo l’elenco dei partecipanti scoprii che venivano anche Alberto e Sara.
Partimmo quindi insieme anche ad altri gruppi … durante la giornata visitavamo il famoso castello, il palazzo ducale e i musei annessi … mi resi però conto che spesso Sara ed una sua amica s’intrattenevano con un ragazzo che non faceva parte della nostra comitiva, quello che mi colpiva maggiormente era l’atteggiamento dell’amica che sembrava accettare la corte del ragazzo … la cosa tutto sommato non m’interessava più di tanto … era un problema della sua amica e del suo fidanzato …
La sera del sabato ci si accordò per festeggiare andando tutti a ballare in un locale non lontano dal nostro albergo … ci si accodò anche l’altra comitiva fra cui il ragazzo che spesso s’intratteneva con l’amica di Sara e Sara stessa … la serata si svolse in tutta tranquillità; Sara, come al solito era uno splendore, indossava un tubino molto corto … forse troppo visto che certi balli in cui si alzavano le braccia l’orlo risaliva fino a far intravvedere il sederino coperto da inesistenti trasparentissime mutandine; si ballò … si bevve abbondantemente e ci si divertì allegramente … erano tutti alquanto euforici … però Alberto ed alcuni amici più che euforici erano alquanto ubriachi … rientrati in albergo le comitive si sciolsero ed ognuno si accomiatò salvo uno sparuto gruppo che preferì finire la serata nel night dell’albergo … di questo gruppo facevo parte io, Alberto con Sara, l’amica con il suo fidanzato, altre coppie di amici e anche il ragazzo che spavaldamente corteggiava l’amica davanti al fidanzato che per tutto l’alcool che si era bevuto non si rendeva conto di quello che stava succedendo … peraltro anche Alberto era decisamente alticcio e quasi non si teneva in piedi … per farla breve, mentre il pianista suonava alcuni brani io mi sbracai su un divano, Alberto, il suo amico quasi si addormentarono su un altro insieme ad altri ragazzi mentre l’amica di Sara con il ragazzo che le faceva una spudorata corte insieme alla stessa Sara si accomodarono su un altro divano molto defilato rispetto agli altri e debolmente illuminato … dalla mia posizione li potevo vedere … forse mi addormentai per qualche istante poi inconsciamente sollevai lentamente le palpebre e dovetti frenare un impulso di sorpresa … l’amica aveva tirato fuori dai pantaloni il pene del ragazzo e lo stava masturbando mentre Sara, che gli era seduta accanto, assisteva evidentemente turbata alla scena … continuai a far finta di dormire seguendo sotto le palpebre quello che stava accadendo … poi percepii uno strano movimento … l’amica s’impossessa della mano di Sara, che cerca di ritrarla non riuscendoci, e la appoggia sul pene … inizia dopo qualche istante una masturbazione a due mani … nel massimo silenzio e immersi nella parziale oscurità mi rendo conto che il ragazzo ha infilato le mani sotto i sederi delle due ragazze e dalle smorfie mi rendo conto che o le sta masturbando o dai movimenti sono più propenso a ritenere che abbia infilato le dita sotto o addirittura dentro i culetti … l’attività va così avanti per alcuni minuti fin tanto che intuisco che stanno venendo contemporaneamente tutti e tre … un bel coraggio … se i rispettivi fidanzati si fossero svegliati sarebbe stato imbarazzante … ma nessuno si svegliò … tutti felici e soddisfatti … i fidanzati ubriachi a sonnecchiare … il ragazzo … béh una sega a due mani e ditalini più o meno anali a due belle ragazze davanti ai rispettivi fidanzati non è da tutti i giorni … le ragazze che l’hanno preso davanti o forse nel sederino .. godendo alla grande …
La vita di tutti i giorni riprese normalmente e trascorse qualche altro anno senza eventi traumatici.
Finalmente poi sia Alberto che Sara trovarono un nuovo lavoro: Sara in un laboratorio industriale che produceva le pezze preconfezionate vendute a famosi stilisti che le assemblavano in vestiti di buon livello e nel quale era stato impiantato un reparto che disegnava abiti e nel quale spesso venivano utilizzate modelle; l’impresa era gestita da due miei amici che avevano la fama di essere due ruba cuori abbastanza porcelloni … tanto che Alberto m’aveva confidato di essere abbastanza preoccupato dalla situazione.
Alberto per contro era stato assunto da un noto avvocato, anche lui mio caro amico … e anche lui noto dongiovanni … le male lingue raccontavano un po’ perverso … e in questo caso Alberto si guardava bene di farsi vedere con la sua fidanzata che rischiava di subire un feroce corteggiamento … Sara stava diventando una giovane donna … fin troppo bella …
Alberto e Sara, sistemati gli aspetti economici, finalmente dopo anni convolarono a giuste nozze … ed io venni chiamato da entrambi a testimoniare l’evento; fu una splendida cerimonia e Sara era radiosa; gli sposini tornarono dal viaggio di nozze e iniziarono la vita coniugale … la mattina Alberto allo studio mentre Sara si recava in ufficio …
Un pomeriggio stavo attraversando una delle strade principali della nostra città quando intravidi la figura si Sara in un negozio di biancheria intima che aveva notoriamente in esposizione e vendita lingerie decisamente sexy … anche lei mi vide e mi fece segno di entrare nel negozio … giacché era diverso tempo che non c’incontravamo chiesi come andava la vita matrimoniale … notai una strana sfumatura nel suo viso … e come era sua abitudine … dopo un lungo sospiro … mi ragguagliò sul fatto che nemmeno lei sapeva se le cose andassero bene … pensava che il matrimonio ravvivasse il loro rapporto … che lei si mostrava sempre più disponibile … che stava si vestiva in maniera un po’ più provocante … ma invece di risvegliare sani istinti, questo suo comportamento aveva invece accentuato la sua gelosia … che spesso gli faceva delle scenate senza che ce ne fosse motivo come quando era andata a prenderlo al termine di un allenamento e, credendo che lo spogliatoio fosse vuoto era entrata nel corridoio … aveva sentito dei rumori e voltandosi si era trovata davanti un compagno di Alberto che usciva dalla doccia, ovviamente nudo … era restata sorpresa perché non se lo aspettava e perché Angelo, questo era il suo nome, era dotato di un appendice di notevoli dimensioni e con lo sguardo lì puntato si era soffermata un attimo di troppo pensando, avendo un canale stretto, se fosse stata era in grado di ricevere un coso simile e immaginare cosa si potesse provare ad averlo dentro … era diventata rossa come un peperone e Angelo resosi conto dell’imbarazzo e volendo accentuarlo … se lo stava sgrullando come fosse un campanaccio … in quel mentre era sopraggiunto Alberto che vista la scena l’aveva cacciata dagli spogliatoi in malo modo … poi a casa tutto si era ricomposto costringendolo a far l’amore pur prendendolo affettuosamente in giro sulla differenza di dimensioni e omesso di dire che la vista di cotanto attrezzo le aveva indotto un improvviso quanto violento orgasmo.
la perdizione
Dopo quell’incontro non li vidi più per diverso tempo … poi per motivi di lavoro ebbi diversi incontri con Arturo, il mio amico avvocato, presso il suo studio, dove mi incontrai ovviamente anche con Alberto al quale chiesi, tra l’altro, come andavano i rapporti con sua moglie … alti e bassi … Sara sembrava a volte insofferente e, guardandomi negli occhi … assatanata di sesso … lo voleva fare spesso e in modo strano … io ne capivo i motivi ma non potevo certo raccontargli perché la sua adorabile mogliettina diventasse a volte cosi calda … Alberto mi accennò poi che l’avvocato aveva assunto una giovane avvocatessa che era una capra … ma che doveva scopare proprio molto bene … aveva la faccia da porca … e se ne vantava … aveva fatto anche delle avances nei suoi confronti … ma la cosa non era andata avanti … e poi gli dava l’idea che fosse anche un po’ lesbica …
Un pomeriggio Arturo mi chiamò al telefono per annunciarmi che la sera del successivo sabato saremmo andati a cena per festeggiare la conclusione dell’affare … che avrebbe invitato una sua collega ed una sua amica e anche, ovviamente, Alberto e sua moglie … di cui tanto si era vagheggiato … ma che non aveva ancora conosciuto anche se gli avevano spergiurato che era una splendida giovane donna … mi anticipò poi che nella stessa occasione avrebbe comunicato ad Alberto un consistente avanzamento nell’organizzazione dello studio con conseguente riconoscimento economico … Alberto e sua moglie sarebbero stati molto contenti … e immaginai la faccia di Alberto a portare Sara nella tana del lupo … certamente Sara avrebbe destato l‘interesse di Arturo …
La sera del sabato mi recai quindi al locale indicato … si trattava di uno dei migliori locali della città posto su una collinetta che ne dominava l’intera area … il nostro tavolo, apparecchiato per sei commensali, era posto avanti la vetrata principale e la vista era veramente panoramica; arrivai per primo e nell’attesa degli altri ospiti mi fu offerto un delizioso aperitivo … arrivò poi Arturo, accompagnato da due donne, una bionda alta, elegantemente vestita con un tailleur di ottima fattura, età intorno al trentotto, quarant’anni, che mi fu presentata come Francesca, l’altra, occhi verdi su capelli castani, più bassa dell’altra, vestita con una camicia bianca, molto sbottonata, una gonna a pieghe larghe sotto al ginocchio, sandali a tacco alto … di età intorno ai trentadue, trentacinque anni, Antonella … era lei il nuovo avvocato, collaboratrice di Arturo e secondo le indiscrezioni di Alberto … la sua nuova amante … in effetti l’impressione che dava era quella di una viziosa … impressione poi confermata nel corso della serata … serata durante la quale avrei assistito direttamente a situazioni nemmeno immaginabili … anche ai nuovi venuti furono offerti i rituali aperitivi … ancora qualche minuto e finalmente arrivarono al nostro tavolo Alberto e Sara … io conoscevo bene Sara … ma quella sera anche io restai senza fiato … avanzava nella sala, sotto braccio a suo marito, vestita da un abitino a sottoveste, cortissimo, orlo inferiore a mezza coscia, rosso vivo, orlo superiore a bordo petto, quasi al filo dei capezzoli, sostenuto da due sottilissime bretelle, gambe coperte da due autoreggenti merlettate trasparenti chiare, sandali con tacco molto alto, trucco leggerissimo … una visione per tutti i maschi della sala … con la coda dell’occhio sbirciai Arturo che era diventato paonazzo … non se l’aspettava così bella … anche le due donne restarono colpite da tanto fascino … pur non avendo mai considerato Sara una donna ma solo una cara amica di cui ero diventato confidente .. mi chiesi cosa mai le fosse saltato in mente a conciarsi in quella maniera … e come Alberto avesse consentito un simile abbigliamento … che non comportava alcun tipo di intimo che non fossero delle mutandine leggerissime, tanto leggere da essere inesistenti e trasparenti ... come ebbi modo di constatare alla fine della lunga serata … tutto l’abbigliamento si contava sulle dita di una mano: sottoveste, calze, mutandine, sandali … e basta … anche Alberto, che era comunque un bel ragazzo spariva accanto a sua moglie. Ci accomodammo, e guarda caso Arturo decise che l’ospite d’onore era Sara che si dovette accomodare fra lui e la sua amante … Alberto dovette fare buon viso a cattiva sorte … iniziò la cena e notai Arturo confabulare con maitre … e da quel momento Sara e in particolare Alberto furono inondati di ottimo vino … bianco, rosso, a un certo punto Arturo si alzò e ricordò il motivo della cena … il perfezionamento dell’accordo e l’indubbio successo dello studio ed in particolare mise in evidenza il contributo che Alberto aveva dato nella soluzione di problemi che man mano si erano manifestati e brillantemente superati … Alberto ringraziava dando però evidenti segni di euforia … più simili ad un inizio di sbronza che sola euforia … incominciavo ad intuire il gioco di Arturo e speravo che Sara se ne rendesse conto … ma c’è da dire che Arturo era un bravissimo avvocato ed aveva una capacità di convincimento notevole, inoltre avevo percepito che la sua amica Antonella guardava con troppa insistenza Sara specie quando per un qualsiasi motivo Sara era costretta ad inchinarsi mostrando il seno e i capezzoli dalla scollatura del vestito e le mutandine visto che il vestito era troppo corto per evitare una simile conseguenza … Alberto ogni tanto manifestava un certo disappunto ma man mano che la serata avanzava le sue capacità diminuivano in maniera esponenziale … a un cero punto vidi Arturo sussurrare qualche frase incomprensibile nell’orecchio di Sara che si mise a ridere … poi assistetti ad un balletto di tovaglioli che cadevano dal tavolo e una selva di mani che finivano sotto il tavolo … incuriosito anch’io feci finta di raccogliere il mio di tovagliolo e per la prima volta vidi la figa di Sara in bella esposizione … le dita della mano di Antonella stavano tirando il bordo della mutandina da una parte e avevano già scoperto le grandi labbra mentre le dita della mano di Arturo si erano insinuate nella fessura e, mi sembrò, stessero stuzzicando il clitoride … rialzai la testa e vidi il volto di Sara trasfigurato dal piacere con gli occhi che fissavano Alberto che non era certamente in grado di capire che Arturo stava masturbando la sua bella mogliettina … e non finì li che, finita la cena, Arturo propose di finire la serata andando in un locale da ballo alquanto distante … facendola breve mi ritrovai a guidare il suv di Arturo con accanto Alberto, sorretto dall’amica bionda mentre Arturo, Sara e Antonella si accomodarono dietro; ogni tanto durante la marcia strani ma intuibili mugugni o gorgoglii soffocati venivano da dietro tanto che Alberto in un momento di apparente lucidità disse di stare fermi che la macchina ballava tutta ad ogni curva … al ché mi ritrovai con il volto di Sara accanto al mio che tranquillizzava il proprio maritino … si era quindi alzata dal sedile lasciando alla libera disponibilità dei due anfitrioni il suo sederino … posso solo immaginare dove quel porcellone di Arturo avesse infilato le dita … non so dove le mise Antonella … certo che è che anche Sara doveva essere completamente brilla tanto da non accorgersi che non indossava più le mutandine e che nel ballare o anche semplicemente camminare il suo delizioso culetto era alla bella vista di tutti i presenti … poi Arturo preso dalla preoccupazione della salute del suo prezioso collaboratore Alberto mi chiese di prendere un taxi e accompagnare Alberto a casa insieme alla bionda amica di Antonella … richiesta alla quale acconsentii ben volentieri in quanto quel tipo di andazzo non mi piaceva anche se essendo amico di tutti gli interlocutori non me la sentivo di giudicarli … in fin dei conti erano tutti maggiorenni … e che ognuno si assumesse le proprie responsabilità.
Come ormai capitava sempre in queste occasioni il giorno dopo, nel pomeriggio uscendo dall’ufficio mi ritrovai ad aspettarmi Sara … che mi racconto che Arturo era un uomo senza scrupoli … che l’aveva circuita con la storia della promozione del marito … che la sua amica avvocato era una gran porca … e che, temendo ritorsioni se non avesse acconsentito … aveva deciso di seguirli a casa loro dove le avevano fatto di tutto … aveva dovuto prenderlo in bocca da Arturo che l’aveva costretta d ingoiare tutto il liquido seminale mentre la sua amica le leccava la figa … Antonella era bravissima … non aveva resistito e da quel momento in poi aveva partecipato attivamente a quella che si poteva definire un’orgia … era stata penetrata da Arturo mentre Antonella le inseriva nell’ano un ovulo vibrante … lei stessa aveva poi leccato il sedere di Arturo e la figa di Antonella …. le aveva inserito un plug anale .. che vedeva per la prima volta … nel retto che, alla penetrazione, godeva come una pazza … lei stessa presa da isterismo erotico aveva urlato il suo orgasmo … anzi i suoi orgasmi … l’orgia era durata fino all’alba … poi, distrutta, era tornata a casa dove Alberto ancora dormiva … quando si era svegliato, con mal di testa allucinante, aveva accennato alla serata precedente e gli avevo subito ricordato la promozione e il consistente aumento … l’unico commento è stato che il vestito era troppo corto …
Me ne guardai bene dal fare commenti … mi permisi solo di osservare che da come aveva raccontato gli eventi avevo la sensazione che le fosse molto piaciuto quello che era accaduto e come era accaduto … non venne nessuna risposta … e io non aggiunsi altro.
La perversione
Alcuni mesi dopo, al circolo incontrai Giovanni ed Ernesto, erano i due proprietari e soci della ditta in cui lavorava Sara, che mi invitarono a giocare una partita a biliardo insieme ad altri amici, come spesso capita i tali occasioni il gioco è solo un pretesto per scambiare quatto parole e nello specifico raccontare le proprie gesta amorose col chiaro scopo di esibire la propria virilità, nella contingenza poi erano presenti due campioni in tale sport, Giovanni era il socio giovane sui quaranta anni alto, leggermente brizzolato, bel fisico, Ernesto, più vecchio di meno di una decina d’anni, tarchiato, torace possente e villoso, di cui si vantava, in quanto caratteristiche proprie della virilità; entrambi si vantavano di avere dei membri di notevoli dimensioni sia in lunghezza che in circonferenza, avevano una oggettiva fama di seduttori e di aver conquistato molte femmine alle quali, si magnificava, avessero allargato tutti i buchi disponibili; ci si ricordava spesso di una in particolare a cui avevano fatto, tutti e due contemporaneamente, un bel servizio, con la conseguenza che la signorina per alcuni giorni non si era più alzata dal letto.
Conoscendo quindi i nostri polli, gli chiedemmo si avevano da raccontarci qualche nuova avventura e ovviamente non si fecero pregare: Giovanni ci raccontò che ultimamente avevano assunto una ragazza per gli uffici amministrativi, sposata da poco tempo, molto carina con un bel seno e un altrettanto bel culetto, non molto alta ma molto ben proporzionata e alquanto formosetta; era capitato che un loro cliente gli avesse chiesto dei provini da cui risultassero alcune caratteristiche dei loro pezzi in lavorazione ma, manco a farlo apposta, la modella, che periodicamente utilizzavano, al momento non era disponibile mentre i provini erano urgenti. Con Ernesto avevano quindi pensato di chiedere alla loro nuova impiegata se potava prestarsi per tale attività, in fin dei conti si trattava di essere fotografata mentre indossava una serie di prototipi di vestiti non completi e cuciti solo per i provini; l’avevano quindi interpellata e di fronte alla sua perplessità avevano messo sul piatto della bilancia anche un consistente premio in denaro che sapevano essere molto utile in quanto gli risultava che i due sposini avevano recentemente acquistato un appartamento per il quale pagavano un mutuo abbastanza rilevante.
Mentre ascoltavo mi venne un brivido in quanto sapendo che Sara lavorava da loro da poco tempo e conoscendo le altre impiegate ero quasi convinto che stessero parlando di Sara.
Giovanni ci raccontò che avevano accompagnato la ragazza nel loro laboratorio per una serie di prove e constatare come reagiva alle varie richieste: si erano resi conto che era di fatto molto disponibile nel cambiare abiti anche succinti e a farsi toccare mentre gli abiti venivano adattati al suo corpo, anche se, pudicamente, cercava di coprirsi senza mostrare più di tanto … ma, per come era impostata l’attività, era gioco forza che dovesse restare in reggiseno e mutandine che erano entrambi trasparenti; avevano quindi intravisto una folta peluria sul davanti e un sederino da sballo, avevano quindi sia lui che Ernesto incominciato a farle indossare i vari capi e l’avevano ovviamente palpata adeguatamente rendendosi conto che, tutto sommato, non le dispiaceva, ogni tanto una rimostranza ma alla fine, fra un cambio e l’altro l’avevano palpata e sondata per tutto il corpo della ragazza, seni e sederino compresi; sia lui che Ernesto avevano percepito la netta sensazione che il trattamento non fosse dispiaciuto alla ragazza per cui le chiedemmo di venire la mattina successiva, era un sabato, per completare il servizio per il quale era necessaria anche la partecipazione un loro modello … acconsentì … però la mattina dopo si presentò con il marito e ci restammo male perché pensavamo che quello che c’eravamo messi in testa, si i provini ma poi anche altro … non si potesse più fare … però poi pensammo che la faccenda potesse evolversi in maniera più intrigante. Ernesto parlò con il marito facendogli presente la situazione e la necessità di procedere alla realizzazione dei provini e, alla presenza della moglie, lo convinse ad accettare la situazione , se voleva, aspettando il completamento dei provini, per il quale comunque sarebbe stata necessaria una buona parte della mattinata, o tornare a riprendere la moglie più tardi, ovviamente ricordò l’aspetto economico della disponibilità nonché la pubblicità indotta che avrebbe potuto trasformare la moglie da impiegata amministrativa a modella. La mogliettina, che aveva mangiato la foglia, confermò tutto quello che raccontava Ernesto e, a noi sembrò maliziosamente, tranquillizzare il marito
Uno dei presenti, visto che conosceva tutte le loro impiegate, se ne uscì in maniera chiara:
< ma stai parlando di Sara e di suo marito Alberto >
Ernesto, preso alla sprovvista, ma sornione:
< si dice il peccato, ma non i peccatori >
Mi si era gelato il sangue: che diavolo aveva combinato quella santa ragazza !
Giovanni, visto che aveva catalizzato l’attenzione dei presenti, ringalluzzito continuò il racconto: Sara, perfidamente, l’avevano condotta in una sala contigua all’ufficio nel quale loro stessi non sapevano se Alberto la stesse aspettando o fosse andato via; la fecero spogliare e iniziarono i provini veri e propri, arrivò poi il modello con il quale si dovevano completare alcune pose: Sara veniva spogliata e rivestita in continuazione ovviamente palpeggiata in tutto il corpo sia da lui che da Ernesto ed anche da Philip, un mulatto alto e dal fisico scolpito dotato di un attrezzo notevolissimo, sia lui che gli altri due si alternavano alla macchina fotografica necessaria per i provini veri e propri … per farla breve, giocando sull’equivoco che il maritino fosse a qualche metro di distanza e che non si ribellava a qualunque porcata le facessero l’avevano denudata e fatta inginocchiare riuscendo a farsi fare dei rapidi pompini con tanto di ingoio, l’avevano poi fatta stendere su una panca e scopata alla grande, nel frattempo si era fatta l’ora di pranzo ed avevano sentito dei passi nella stanza adiacente, rivelando a Sara che il maritino non era in attesa ma che lei comunque si era prestata a soddisfare le voglie di tutti e tre, che nel frattempo l’avevano anche fotografate e filmata con i cellulari e quindi a buon intenditor poche parole e visto anche che le era piaciuto, di continuare nel primo pomeriggio che le avrebbero riservato una piacevole sorpresa di cui non si sarebbe dimenticata tanto facilmente.
Giovanni, osservando il viso di Sara era convinto che la ragazza avrebbe acconsentito, la libidine era stampata sul suo dolcissimo viso .. e così fu, perché si recò nell’altra stanza e convinse Alberto a tornare nel pomeriggio, poi rientrò nel laboratorio e qui Giovanni ci dice:
< arriva il bello > entra Ernesto con un i-pad e comincia a riprendere la ragazza che resta perplessa e che non vuole essere ripresa, Philip si avvicina con una mascherina e l’applica sul volto di Sara poi l’afferra con determinazione e insieme la stendiamo, pancia sotto, semivestita, sopra un tavolo costringendola a prendere la posizione della pecorina, Philip le alza l’orlo della gonna e sfila le mutandine, mettendo tutte le sue intimità in bella mostra; intanto Ernesto continua a riprendere in primo piano sia la fessura che s’intravede attraverso la peluria che la rosetta grigia dell’ano: l’intenzione, a quel punto intuita anche da Sara, era di incularla, ma visto quanto e come aveva già goduto e quanto fosse disponibile a farsi fare qualunque cosa … non doveva essere una inculata qualunque ma una di cui si sarebbe ricordata per sempre, e Ernesto glielo disse:
< ragazza mia ti faccio finire su youporn, tanto il viso non lo mostriamo; ma te lo immagini tuo marito che per caso vede casualmente il filmato, non ti riconosce e si masturba … dai … dai … che adesso Philip ti prepara >
Ci accorgiamo in quel momento che Ernesto non era nella sala, era andato via !
Giovanni ci guarda in faccia:
< non ci credete … vero … pensate che sto raccontando la solita panzana e che non è andata come ve la sto raccontando e invece no, vieni Ernesto metti l’i-pad sul bigliardo e fai vedere a sti’ fresconi se stiamo raccontando frescacce !>
A quel punto tutti, me compreso ci accalchiamo davanti lo schermo e vediamo lo splendido culo di Sara aperto, con il suo viso nascosto dalla maschera e quindi irriconoscibile, non per me però, che ne riconosco un neo sul fianco … vediamo il mulatto intingere il dito in un vasetto, avvicinarsi al sedere, con l’indice e il pollice della mano sinistra allargare le natiche e inserire il dito pieno di grasso nell’ano di Sara che si dischiude alla penetrazione e iniziare un lento massaggio interno e poi entrare ed uscire ripetutamente fino all’apparire chiaro, dalla lucentezza della cute, che il grasso è stato ben applicato, poi il mulatto si scosta e si avvicina Ernesto che ripetendo l’operazione appena effettuata inserisce i pollici delle mani destra e sinistra nell’ano allargando a dismisura il canale rettale fino al massimo possibile mentre si vede Giovanni tamponare la bocca di Sara che mugolava non tanto silenziosamente: si nota chiaramente un lago di umori fuori uscire dalla figa, Ernesto sfila i pollici lasciando in esposizione letteralmente un buco nero nel quale un istante dopo Philip, che si era posizionato sotto Sara, inserisce dal basso il suo grosso bastone e inizia a montarla entrando e uscendo fin tanto che Sara sembra abituata a tale trattamento; vediamo poi Giovanni avvicinarsi da sopra, con il membro bello teso e duro, allo sfintere occupato già dal cazzo di Philip …. Tutti ci guardiamo pensando … ma non è che glielo vuole mettere nel culo insieme al mulatto … ed è quello che succede un istante dopo perché Giovanni poggia la cappella sul membro e spinge per entrare, Ernesto deve aver avvicinato la video camera al massimo perché si vede perfettamente come i muscoli dello sfintere di Sara cedono alla pressione e penetrare nel suo culo; altra spinta e gli si piantano dentro tutti e due i cazzi … e tutti, pur senza parlare ci chiediamo come sia possibile ricevere nel culo due cazzi che piccoli non sono, ma la risposta arriva, anzi la sentiamo dal microfono con un urlo di godimento fortissimo, strozzato dalla mano di Ernesto … mai visto una donna godere così tanto.
La visione s’interrompe con una zummata sulla visione dell’ano dilatato: una voragine e in prospettiva intravvedere il viso mascherato di Sara
Alla fine Ernesto:
< se la sono inculata alla grande e potrete rivedere tutta la scena su youporn e visto che a lei piace proprio godere … non è detto che sia l’unico filmato …. finché dura >
Presi atto della situazione e salutai gli amici e andai via; Sara si stava mettendo su una strada di cui non si vedeva dove poteva andare a finire.
la libidine
Ebbi modo di intuire dove Sara sarebbe andata a finire qualche tempo dopo; mi chiamò infatti per dirmi che, come ormai di consueto, mi doveva raccontare quello che stava succedendo.
Venne quindi a casa mia, ormai vestita con vertiginose minigonne e top molto scollati, si accomodò sul divano accavallando le sue splendide gambe ... non era più la ragazzina timida di una volta, ormai era evidente la sua consapevolezza di essere ammirata, desiderata e di non voler perdere alcuna occasione per soddisfare la sua libidine.
Mi raccontò infatti che ultimamente, navigando sul web, aveva scoperto l’esistenza di un sito ove venivano pubblicati, da improvvisati scrittori, racconti porno erotici la maggior parte dei quali erano scritti solo per invogliare solitarie masturbazioni, pieni di volgarità e oltretutto scritti anche male … ne aveva comunque letti alcuni che invece erano decisamente interessanti e che le avevano provocato uno stato di eccitazione, più mentale che fisica.
Ricordandosi di essere stata una buona penna durante gli studi, presa quindi da sacro furore letterario, aveva scritto e pubblicato sul predetto sito un brevissimo racconto che descriveva quello che le era accaduto in un lontano giorno della sua giovinezza nel quale aveva marinato la scuola con il ragazzo che l’aveva posseduta per la prima volta … restai un attimo sorpreso in quanto mi stava descrivendo quello che avevo ripreso sul famoso muretto dietro la chiesa sconsacrata … mi disse che il racconto aveva avuto un notevole numero di lettori e che aveva ricevuto diverse e-mail di commento; in particolare c’era una giovane donna, sua coetanea, che non solo si era complimentata del racconto e di come l’aveva descritto ma le aveva fatto anche chiaramente capire che durante la lettura si era ripetutamente masturbata … Sara mi disse che, incuriosita, le aveva risposto e che era nato uno scambio di commenti fino ad arrivare a confessarsi reciprocamente quello che provavano da un punto di vista sessuale … Sara aveva confessato che il rapporto con suo marito non era particolarmente soddisfacente e, senza entrare nei dettagli, che aveva avuto esperienze alquanto particolari che le avevano aperto nuovi orizzonti … la sua interlocutrice, Maria Concetta, le aveva raccontato che alcuni mesi prima si era presa una così detta pausa di riflessione con il suo fidanzato e conseguentemente stava scontando un periodo di astinenza forzata: anche lei si era imbattuta nel sito, aveva letto diversi racconti, traendo le stesse conclusioni sulla loro qualità, alcuni dei quali però, fra cui quello scritto da Sara, l’avevano particolarmente colpita nel senso che le avevano provocato uno stato di eccitazione che si risvegliava ogni volta che entrava nel sito, confessando senza vergogna visto che interloquiva con una sua coetanea, che mentre con un dito premeva il tasto enter del computer, con l’altro stuzzicava, sotto le mutandine il suo clitoride bagnandosi.
Io ascoltava Sara, senza però capire dove volesse andare a parare; lei se ne rese conto e mi chiarì che il rapporto da virtuale era diventato fisico … si erano raccontate tante e tali caratteristiche delle loro personalità, delle loro aspettative … dei loro desideri che entrambe si erano rese conto di volersi conoscere anche fisicamente …. E questo era accaduto ed aveva avuto degli sviluppi inattesi, imprevedibili … e particolarmente piacevoli per entrambe come mi avrebbe raccontato di lì a breve.
Maria Concetta era arrivata dal centro sud nella nostra cittadina qualche giorno prima, era una bella ragazza, mora, occhi scuri, seno non particolarmente grande, un bel sedere, colta, ironica … si erano subito prese caratterialmente e Sara mi disse che nell’abbracciarsi aveva provato un fremito sentendo il contatto del proprio seno contro quello della sua nuova amica, avendo l’impressione che tale sensazione fosse reciproca.
Il giorno dopo il suo arrivo si erano incontrate e si era parlato di quello che era successo sul famoso muretto … se era vero che le cose fossero andate come raccontate e così via … tanto che Sara aveva deciso di mostrare il luogo a Maria Concetta: c’è da dire che era già estate e che l’abbigliamento era, quello di Sara prevedibilmente succinto, un leggerissimo prendisole fiorato sotto il quale mutandine trasparenti, quello di Maria Concetta più, come dire, classico, una camicetta molto leggera e un paio di pantaloni tipo leggins sotto il quale s’intuiva un micro tanga che peraltro mostravano uno splendido fondo schiena … continuavo a non capire tutta quella sequenza di particolari che Sara continuava a snocciolare … mi disse che l’aveva condotta proprio nello stesso posto e che, come quel giorno, non c’era nessuno, resasi conto del turbamento evidente di Maria, era stata presa anche lei da un raptus erotico tanto che si era appoggiata al muretto e cinto con le braccia il corpo di Maria che non aveva posto alcuna resistenza … aveva incominciato a baciarla sulla bocca e lei aveva risposto le loro lingue si erano intrecciate e contemporaneamente aveva impercettibilmente abbassato le mani sul bordo dei pantaloni … con un gesto repentino, come lei stessa aveva subito, aveva abbassato i leggins fino a mezza coscia lasciando del tutto scoperto il culetto di Maria Concetta che non aveva nemmeno tentato una parvenza di resistenza … anzi aveva inarcato la schiena quasi ad offrirlo ad un fantomatico quanto inesistente soggetto che le stesse dietro … come quel giorno Sara si sfilò dall’abbraccio e anche stavolta Maria Concetta sbilanciata si accasciò sul muretto con il culetto completamente esposto alla visione … Sara mise le mani sui glutei e li divaricò quasi brutalmente così che l’intimità e l’ano di Maria fossero ben visibili poi infilò prima un dito, poi due, poi tre, prima nella vagina poi nel retto facendole subire lo stesso trattamento da lei subito solo che non si trattava di un pisellone, come li chiamava Maria Concetta, ma solo di dita … anche se l’effetto era lo stesso … ancora più acuto in quanto le fece notare che la scenetta era stata osservata da una coppietta di ragazzi che amoreggiavano dietro un albero non tanto lontano per cui avevano smesso di amoreggiare e si erano gustati come lei l’avesse masturbata in mezzo alle gambe … tanto che la ragazzetta aveva preso in mano il bastoncello del ragazzo e gli aveva fatto una memorabile sega.
Sara mi stava quindi apertamente confessando di aver avuto un rapporto lesbico con la sua nuova amica che chiaramente l’aveva anche gradito ma ... Maria Concetta aveva voglia di cazzi … di grandi cazzi o , come li chiamava lei di piselloni … in fin dei conti suo marito Alberto ed io, il suo amico Massimo eravamo ben dotati e lei era una bella puledra da montare in tutti i buchi e l’avrebbe accontentata … per cui la sera del successivo sabato ero invitato ufficialmente a cena … poi, sarebbe successo quello che doveva succedere.
Lo scenario stava cambiando, a quel punto feci, io, presente che quel suo comportamento rischiava di mettere a rischio il suo matrimonio … suo marito, per quello che ne sapevo era completamente all’oscuro della doppia vita di sua moglie … e chissà come avrebbe potuto reagire … io stesso mi sentivo profondamente imbarazzato a fare la figura del montone con una ragazza molto più giovane di me che tutto sommato, in crisi d’astinenza sessuale, voleva solo scopare … perché quello non era l’obbiettivo di Sara … ma di farla impazzire di piacere … senza contare come avrebbe potuto reagire la stessa Maria Concetta … se disgustata, un rifiuto del sesso … se presa da un vortice di libidine, farla diventare una perversa assatanata che avrebbe dato tutti i suoi buchi a porci e cani …
La risposta di Sara fu lapidaria … per quello che concerneva suo marito Alberto, voleva invischiarlo in un percorso di perversione fino a farlo diventare un suo complice tanto da riscattare tutte le corna che gli aveva messo … per quanto mi riguardava, guardandomi negli occhi:
< sei il mio più caro amico, anzi molto più di un amico; tu sai tutto di me … ma anche io so come sei fatto … capisco quello che senti e da come mi guardi so che non mi metteresti mai, neppure un dito addosso … ma che moriresti dalla voglia di farlo. Maria Concetta è una bravissima ragazza che in questo momento vuole essere solo montata … montata come una cagnetta … e io la voglio accontentare: dopo sabato lei tornerà a casa sua e nessuno, ripeto nessuno, saprà mai cosa è successo … se le sarà piaciuto o meno essere montata, ripetutamente montata, in tutti i suoi buchi sarà affar suo così come deciderà di comportarsi … farsi monaca o darla al primo venuto … io sarò solo felice di vedervi montarla … una volta tanto voglio essere solo una guardona …>
Lasciandomi senza parole se ne andò.
Arriva la sera del fatidico sabato e mi reco a casa di Alberto e Sara, porto con me due mazzi di rose rosse, un dozzina che consegno a Sara e … conosco finalmente Maria Concetta … che so ignara di quello che succederò dopo … e le consegno l’altra dozzina di rose rosse … Sara indossa una sottilissima tunica bianca, piena di trasparenze, ove s’intravedono i lacci del perizoma … Maria Concetta un tubino nero, attillatissimo, scollato al filo dei capezzoli e sotto quasi a livello inguinale … non si notano rigonfiamenti di alcun genere per cui ritengo non porti alcun tipo di intimo … trucchi leggeri, monili di pregio, sandali dal tacco alto completano l’abbigliamento delle due giovani donne che appaiono e sembrano più delle modelle di alta classe che normali ragazzi di buona famiglia.
Inizia la cena nel corso della quale si parla del più e del meno per poi, su suggerimento di Sara che incomincia a prendere le redini della serata, scantonare su argomenti pseudo erotici con battute sempre più spinte e doppi sensi ai quali tutti prendiamo parte con sempre maggiore entusiasmo.
Alberto è evidentemente euforico per le abbondanti libagioni cui ci siamo sottoposti nel corso della serata … abbiamo già scolato almeno tre bottiglie di vino bianco, molto gelato che andava giù come acqua … e che comincia a far sentire i propri effetti tanto che Sara prende l’iniziativa, si pone alle spalle di Maria Concetta e improvvisamente afferra i bordi superiori del vestito e li spinge in basso scoprendo il seno … immediatamente Alberto con una mano massaggia il seno destro mentre con le dita dell’altra mano pizzica il capezzolo sinistro che insieme a quello destro s’inturgidano spuntando sui seni … Maria Concetta presa alla sprovvista s’inarca cercando timidamente di sottrarsi a tale manipolazione e tenta di sollevarsi dal divano ma … ci sono anch’io, euforico sia per il vino che per le allusioni dell’ultima mezz’ora e quindi alquanto ingrifato, per cui afferro le sue gambe facendole perdere l’equilibrio col risultato che cade sulle mie ginocchia con il sederino all’aria visto che il vestito, troppo corto, è rapidamente risalito mostrando l’assenza di mutandine, come malignamente avevamo intuito all’inizio della serata.
A questo punto Maria Concetta si ritrova piegata sulle mie ginocchia con i seni nudi, con il sedere in bella mostra … mostra che viene prontamente accentuata da Sara che spinge sulle natiche e insinua contemporaneamente gli indici delle due mani nell’ano allargandolo al massimo … restiamo tutti incantati dalla visione di quel buco nero che sprofonda nell’oscurità … ma è solo un attimo che Sara fa comparire improvvisamente un pene sintetico grosso come quello di un noto porno attore che appoggia sull’ano e poi prontamente inserisce nel retto di Maria Concetta e inizia un continuo entra esci fino a che, dopo un bel po’ di quel trattamento, lo estrae lasciandoci la visione di una voragine … ma non c’è tregua che Maria Concetta, già pervenuta più volte all’orgasmo e con rivoli di umori vaginali che fuoriescono dalla grandi labbra viene penetrata dal palo di Alberto che inizia a stantufarla prima dolcemente e poi sempre più velocemente … dopo un po’ di tale trattamento su indicazione di Sara che la fa da regista si stende sul divano con Maria sopra … l’afferra e le blocca le spalle costringendola a esibire il suo culetto a me che le sto dietro … stavolta Sara guarda me e indicando con un dito il sederino … una sola parola:
< inculala fino alle palle e se ci riesci metti dentro anche quelle …>
Vedo quella voragine e alle parole di Sara il mio palo diventa ancora più duro … poggio il glande sul buchetto … nel frattempo si è parzialmente richiuso … e spingo … prima delicatamente poi sempre più deciso fino ad inserirlo tutto con le palle che toccano quelle di Alberto che nel frattempo continua a chiavarla … un urlo lacerante squarcia il silenzio della sera soffocato dalle mani di Sara che, non immaginavo fosse così perversa, si sfila dalla propria vagina un grosso fallo di lattice lucido dei suoi umori e lo infila nella gola di Maria Concetta che presa a questo punto dal parossismo incomincia a tremare … ma Sara non da tregua:
< fatela morire di piacere montatela, inculatela continuate senza sosta … fatela venire ancora … ancora ….>
E così è … la monta da una parte e la contemporanea inculata dall’altra durano ancora fino a che tutti spossati … anche Sara che nel frattempo si è soddisfatta da sola con il plug infilato nel culo … crolliamo sul divano o sul pavimento …. una serata così non si scorda tanto facilmente …
Ci rivestiamo e ci accomiatiamo da Alberto e Sara …. accompagno Maria Concetta al suo albergo senza dire una parola … anche se vorrei dirle che un culo così non ce l’ha nessuno sia per quanto è bello sia per quanto è largo … comunque nell’accomiatarci ci sorridiamo e questo è già tanto … vedendola camminare ondeggiando … una serata così non credo le ricapiterà tanto facilmente.
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