“Tra boschi e vapore N.2” - Capitolo 16

di
genere
confessioni

Questa serie di racconti prende spunto da un’esperienza dell’autore che, attraverso la penna, confessa con fantasia l’evoluzione della realtà.
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La domenica si aprì con una luce morbida e dorata che filtrava dalle tende leggere della stanza. Loretta era sveglia da un po’, sdraiata al centro del letto, tra i corpi caldi di Mauro e Carlo. Li osservava con calma, una mano sul petto dell’uno, una gamba intrecciata con l’altro. Si sentiva regina, centro, regista.
Avevano deciso la sera prima: quella giornata sarebbe stata sua. Interamente. E lei avrebbe scelto come viverla.
Dopo una colazione servita in camera, con fragole fresche e caffè nero bollente, Loretta si avvicinò a Mauro con un sorriso enigmatico. Gli mostrò la piccola chiave dorata che portava al collo come un ciondolo. «Oggi resti così, amore. Osserverai. Sentirai. Ma non sarai tu il protagonista.»
Mauro annuì, docile. Quella costrizione la sentiva sempre più sua: la gabbia intima, sottile ma solida, gli ricordava ogni volta il suo ruolo. Quella domenica, però, aveva un sapore diverso. Dopo aver ricevuto piacere fisico il girono precedente, ora sarebbe rimasto lì, ai margini, a contemplare. La cosa chiaramente lo eccitava in modi che nemmeno lui riusciva a spiegarsi.
Loretta e Carlo si cambiarono con lentezza: lui in un costume nero, semplice; lei un costume intero sui toni del blu, tagliato per esaltare la curva dei fianchi e il seno. Mauro, in boxer da piscina, li seguì in silenzio fino alla spa, dove i lettini si alternavano lungo il bordo dell’infinity pool.
Si sistemarono su tre lettini centrali, da cui era possibile vedere anche la stanza dedicata ai massaggi, la sauna e le vasche idromassaggio. Mauro si stese lì, lasciando i due liberi di sperimentare.
Loretta si mise comoda accanto a Carlo. Tra un tuffo e l’altro, tra le dita che gli scorrevano sul petto e le gambe che si incrociavano sopra di lui sul bordo piscina, lasciava che la sua sensualità si mostrasse apertamente. Si sedeva sulle sue ginocchia per baciarlo, si stendeva sul suo torace bagnato, rideva piano ogni volta che lo provocava con una carezza, uno sfioramento.
Mauro osservava tutto. Ogni gesto, ogni sguardo. Era al centro della scena, eppure lontano. Il desiderio gli mordeva lo stomaco.
Nel pomeriggio, si ritirarono nella zona riservata della spa. La cabina massaggi era grande, con vetrate affacciate sulla vallata. Due massaggiatori professionisti li accolsero con sorrisi discreti. Loretta volle un massaggio di coppia con Carlo. Mauro, in silenzio, rimase fuori ma dal suo lettino poteva intravedere molto.
I due si stesero uno accanto all’altra, nudi, coperti da teli leggeri che presto scivolarono via sotto le mani esperte. I loro corpi brillavano d’olio, i respiri si sincronizzavano. Loretta rideva piano, accarezzava Carlo tra una manovra e l’altra, sfiorava il suo bacino con dita lente. Non era solo relax: era un corteggiamento sensuale, esplicito, che scaldava l’aria.
Quando uscirono, profumati e rilassati, si infilarono negli accappatoi e si avviarono verso l’idromassaggio. Era tardo pomeriggio. Il cielo si stava velando di nuvole rosa, l’acqua era calda e fumante.
Loretta entrò per prima. Carlo la seguì. Appena immersi, il gioco riprese.
Le bolle coprivano i movimenti, ma i loro corpi si cercavano sotto la superficie. Le mani di Carlo affondavano tra le cosce di lei, che gli sedeva in grembo, le braccia al collo, i capelli raccolti. Le labbra si sfioravano, si cercavano. Sotto, dentro l’acqua calda, si univano. Con lentezza, con intensità. Il piacere era liquido, ovattato, ma reale. Loretta lasciava che tutto emergesse sul volto, negli occhi chiusi, nel respiro sempre più affannoso.
Carlo si mosse con lentezza, dentro di lei. Nessuna fretta. Il piacere era nella durata, nella connessione, nel sapere che stavano donandosi l’un l’altra sotto gli occhi di chi non poteva partecipare. Loretta si lasciò andare, un fremito lungo la schiena, le unghie nella pelle di Carlo, la bocca aperta in un sussurro che il rumore dell’acqua coprì appena.
Quando emersero, avevano entrambi le guance arrossate, ma non solo per il calore dell’idromassaggio.
Mauro li accolse con un sorriso e un’evidente costrizione sotto i boxer. «Che spettacolo!»
«Ti è piaciuto, amore? Perché a me tantissimo» aggiunse Loretta sfiorando le spalle di Carlo.
La sera arrivò e Carlo dovette preparare i bagagli. Non c’erano parole da dire: tutto era già stato vissuto. Carlo, come sempre, sembrava perfettamente a suo agio nel ruolo che aveva giocato: guida e amante.
Davanti all’ingresso del resort, si scambiarono un ultimo abbraccio. Era arrivato il momento di salutare Carlo. Loretta e Mauro restarono fermi un momento, prima di rientrare in stanza. Davanti a loro avevano ancora il resto del soggiorno in coppia.
«Non possiamo davvero più fare a meno di questo rapporto… a tre.» Concluse Mauro.
di
scritto il
2025-07-28
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