Gli sposini 3 - La benedizione delle fedi
di
Incest 2025
genere
tradimenti
-Don Mario mi ha chiesto di mettere le nostre vere sul piattino d'argento sul quale appoggia, durante la messa, le ostie per la comunione.-
Dopo avere appoggiato gli anelli nuziali come richiesto da Don Mario, Lara con il respiro pesante, le labbra tumide e le pupille dilatate, aveva detto:
-Dody, amore, questa situazione ed il ricordo di quello che è successo stanotte, mi ha fatto eccitare.
Sono tutta bagnata, me la lecchi per favore.-
Mentre pronunciava quelle parole, si era già seduta sulla tovaglia ed appoggiando i gomiti ed i talloni sul bordo della tavola, aveva allargato le cosce offrendo alla vista del fidanzato la fica aperta, lucida di umori e rossa come una ferita.
Dody senza esitare, per poterla meglio gestire, le aveva appoggiato le mani sulle ginocchia ed allargandole ancora di più le gambe, vi aveva subito affondato la testa.
Mentre continuava a leccarla nonostante lei avesse già raggiunto due orgasmi, sulla soglia della porta era apparsa la figura di Don Mario.
-Mmmm... che bei porcellini!
Vedo il fiore della sposina aperto, rosso e gocciolante di brina, credo proprio che abbia bisogno della cura di un bravo giardiniere.-
Aveva esordito il prete entrando nella stanza.
Subito si era sfilato la tonaca e rimanendo completamente nudo, aveva scostato Dody dal suo impegno con la lingua e col tocco lieve della mano, lo aveva fatto inginocchiare davanti a se:
-Succhia Dody, leccamelo e succhialo come sai fare tu per farmelo diventare duro come piace alla tua sposina.-
Con le mani dietro la testa, aveva accompagnato il ragazzo nel pompino sino al momento in cui la verga gonfia e dura non riusciva più ad entrare tra le sue labbra.
Poi, mentre puntava la spada nella ferita già aperta della fidanzata, gli aveva ordinato di spogliarsi e portarsi carponi sul tavolo accanto alla sua ragazza.
In quelle posizioni, alternava i suoi affondi nella fica di Lara e nel culo del suo promesso sposo facendoli gemere entrambi sia del piacere fisico che in quello di sentirsi dominati dalla maschia virilità di un servitore di Dio.
Mentre il prete li montava, la ragazza si masturbava furiosamente la clitoride aumentando il senso di godimento sotto le potenti sferzate di quella verga che pareva instancabile e dall'aspetto sempre più gonfio e impressionante.
Al tempo stesso il ragazzo le succhiava un capezzolo mentre dal suo cazzetto filamenti di sperma colavano, come in una mungitura, al ritmo degli affondi nel suo culo.
Dopo un tempo che pareva infinito, Don Mario si era sfilato da entrambi e dopo averli fatti inginocchiare davanti a lui con le mani intrecciate sulle quali aveva appoggiato il piattino con gli anelli sui quali aveva scaricato una enorme sborrata che aveva imbrattato anche le loro mani.
Mentre sborrava, il prete con voce roca aveva benedetto gli anelli in latino: "Dominus vobiscum Benedicat vos omnipotens deus- Pater et Filius et Spiritus sanctus"
Poi, li aveva fatti alzare per raccogliere con le labbra i rispettivi anelli a dopo aver leccato lo sperma dalle loro mani, li aveva fatti baciare scambiandosi gli anelli con le lingua.
Quando il rito della benedizione era terminato, li aveva baciati entrambi gustando con la lingua il sapore del suo stesso sperma.
-Adesso che anche gli anelli sono stati benedetti, potete convolare a nozze nella certezza di una unione indissolubile basata sull'amore, sul reciproco rispetto e una complice fedeltà.-
Il matrimonio era fissato dopo due settimane ed alcuni giorni prima, Lara era corsa a casa del fidanzato e davanti ai suoi genitori, lo aveva abbracciato e con le lacrime agli occhi, gli aveva gridato: "Amore sono incinta! Ci pensi che bello ci presenteremo davanti a Dio e Don Mario con la nostra creatura nella mia pancia."
Naturalmente la notizia era stata accolta con entusiasmo dai genitori di Dody che temevano che il loro ragazzo non sarebbe mai stato in grado di avere un figlio per via della sua mini dotazione che li aveva preoccupati sin da piccolo.
segue
La ragazza godeva di orgasmi continui sciogliendosi come una fontanella mentre il suo ragazzo,
Dopo avere appoggiato gli anelli nuziali come richiesto da Don Mario, Lara con il respiro pesante, le labbra tumide e le pupille dilatate, aveva detto:
-Dody, amore, questa situazione ed il ricordo di quello che è successo stanotte, mi ha fatto eccitare.
Sono tutta bagnata, me la lecchi per favore.-
Mentre pronunciava quelle parole, si era già seduta sulla tovaglia ed appoggiando i gomiti ed i talloni sul bordo della tavola, aveva allargato le cosce offrendo alla vista del fidanzato la fica aperta, lucida di umori e rossa come una ferita.
Dody senza esitare, per poterla meglio gestire, le aveva appoggiato le mani sulle ginocchia ed allargandole ancora di più le gambe, vi aveva subito affondato la testa.
Mentre continuava a leccarla nonostante lei avesse già raggiunto due orgasmi, sulla soglia della porta era apparsa la figura di Don Mario.
-Mmmm... che bei porcellini!
Vedo il fiore della sposina aperto, rosso e gocciolante di brina, credo proprio che abbia bisogno della cura di un bravo giardiniere.-
Aveva esordito il prete entrando nella stanza.
Subito si era sfilato la tonaca e rimanendo completamente nudo, aveva scostato Dody dal suo impegno con la lingua e col tocco lieve della mano, lo aveva fatto inginocchiare davanti a se:
-Succhia Dody, leccamelo e succhialo come sai fare tu per farmelo diventare duro come piace alla tua sposina.-
Con le mani dietro la testa, aveva accompagnato il ragazzo nel pompino sino al momento in cui la verga gonfia e dura non riusciva più ad entrare tra le sue labbra.
Poi, mentre puntava la spada nella ferita già aperta della fidanzata, gli aveva ordinato di spogliarsi e portarsi carponi sul tavolo accanto alla sua ragazza.
In quelle posizioni, alternava i suoi affondi nella fica di Lara e nel culo del suo promesso sposo facendoli gemere entrambi sia del piacere fisico che in quello di sentirsi dominati dalla maschia virilità di un servitore di Dio.
Mentre il prete li montava, la ragazza si masturbava furiosamente la clitoride aumentando il senso di godimento sotto le potenti sferzate di quella verga che pareva instancabile e dall'aspetto sempre più gonfio e impressionante.
Al tempo stesso il ragazzo le succhiava un capezzolo mentre dal suo cazzetto filamenti di sperma colavano, come in una mungitura, al ritmo degli affondi nel suo culo.
Dopo un tempo che pareva infinito, Don Mario si era sfilato da entrambi e dopo averli fatti inginocchiare davanti a lui con le mani intrecciate sulle quali aveva appoggiato il piattino con gli anelli sui quali aveva scaricato una enorme sborrata che aveva imbrattato anche le loro mani.
Mentre sborrava, il prete con voce roca aveva benedetto gli anelli in latino: "Dominus vobiscum Benedicat vos omnipotens deus- Pater et Filius et Spiritus sanctus"
Poi, li aveva fatti alzare per raccogliere con le labbra i rispettivi anelli a dopo aver leccato lo sperma dalle loro mani, li aveva fatti baciare scambiandosi gli anelli con le lingua.
Quando il rito della benedizione era terminato, li aveva baciati entrambi gustando con la lingua il sapore del suo stesso sperma.
-Adesso che anche gli anelli sono stati benedetti, potete convolare a nozze nella certezza di una unione indissolubile basata sull'amore, sul reciproco rispetto e una complice fedeltà.-
Il matrimonio era fissato dopo due settimane ed alcuni giorni prima, Lara era corsa a casa del fidanzato e davanti ai suoi genitori, lo aveva abbracciato e con le lacrime agli occhi, gli aveva gridato: "Amore sono incinta! Ci pensi che bello ci presenteremo davanti a Dio e Don Mario con la nostra creatura nella mia pancia."
Naturalmente la notizia era stata accolta con entusiasmo dai genitori di Dody che temevano che il loro ragazzo non sarebbe mai stato in grado di avere un figlio per via della sua mini dotazione che li aveva preoccupati sin da piccolo.
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La ragazza godeva di orgasmi continui sciogliendosi come una fontanella mentre il suo ragazzo,
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