Gli sposini

-Ciao Dody.-

-Buon giorno Don Mario.-

-Ascolta Dody, alle 9,30 ho una messa funebre e poi ho un impegno sino al pomeriggio.

Per questo sono uscito senza svegliare Lara dopo una notte bellissima ma piuttosto faticosa per la tua fidanzatina.

Se tu vuoi, puoi andare in canonica, ti lascio la porta aperta così non devi suonare il campanello e quando si sveglia, se la tua futura sposa se la sente, potete anche fare l'amore tanto nessuno verrà a disturbarvi.

Potete tubare come piccioncini e, in attesa del mio rientro, potete parlare tranquillamente della notte trascorsa per il suo addio al nubilato e dei vostri progetti per il dopo il matrimonio.

Quando Dody, senza far rumore aveva aperto la porta della camera da letto del prete, era stato accolto da una folata di intenso ed acre odore di sesso.

Dalla penombra illuminata solo dalla fioca luce dl corridoio, aveva subito visto la diafana figura della sua ragazza che, completamente nuda, giaceva addormentata sul letto completamente disfatto.

Tra le cosce leggermente divaricate, spiccava un curato ciuffo di peli neri con un rivolo lucido e biancastro che si perdeva tra le cosce.

Sparsi tutt'intorno, i suoi vestiti in seta leggera e l'intimo in pizzo bianco che avrebbe indossato in coordinato sotto l'abito da sposa il giorno del matrimonio.

Al disordine contribuivano una tonaca, cuscini, copriletto e teli sparsi dappertutto.

Il letto completamente disfatto appariva con le lenzuola stazzonate e ricoperte di chiazze ancora umide.

Dody, aveva sfiorato le labbra della sua fidanzatina con un bacio lieve e poi, senza fare rumore, le si era seduto accanto in attesa che si svegliasse da sola.

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