Notte a Rio – Il Triangolo del Desiderio

di
genere
orge

Versione integrale con epilogo esplicito e spin-off)

La notte era calda e umida a Rio de Janeiro. L’aria aveva il sapore salmastro dell’oceano e il profumo denso della pelle sudata. La città vibrava, viva, tra tamburi in lontananza e luci tremolanti. Lapa, il quartiere del peccato e della musica, pulsava come un cuore troppo grande.

Angelo, italiano di mezza età, era seduto a un bancone consunto, con una caipirinha tra le mani. Il ghiaccio si scioglieva piano, mentre lo sguardo gli si perdeva tra i corpi che ballavano, si sfioravano, si promettevano tutto.

Poi la vide.

Daniela entrò nel bar con l’andatura di chi conosce il potere del proprio corpo. Pochi centimetri di stoffa coprivano le sue curve scolpite dal sole. Sorrise ad Angelo, senza vergogna.
«Boa noite, estrangeiro. Qui si viene per dimenticare o per godere?»

Lui non rispose subito. E prima che potesse farlo, un’altra figura apparve: Alidiana. Più alta, elegante, selvaggia. Un abito lungo che sembrava liquido addosso a lei. Occhi profondi, pelle come cacao. Le due donne si guardarono. Non rivali. Complici, istintivamente.

Daniela prese per mano Angelo.
«Vieni con noi. La notte è lunga, e tu hai molto da dare.»



Nella stanza

La camera d’albergo affacciava sulla baia. Il rumore delle onde sembrava respirare con loro. Daniela si spogliò senza dire una parola, mostrando un corpo da dea. Alidiana la seguì, sfiorandole i fianchi, poi le baciò il collo, il seno, e scese lenta fino tra le cosce. La sua lingua tracciava cerchi intorno alla figa calda e gonfia, che palpitava sotto le sue labbra.

Angelo si avvicinò. Guardava. Desiderava. Ma fu Daniela a prendergli la mano e posarla lì, tra le sue gambe bagnate.
«Senti? È tutta per te.»

Le sue dita scivolavano tra le labbra umide mentre Alidiana continuava a leccarla da dietro, accarezzandole il lato B con la lingua, aprendola piano, preparandola.
«Qui si entra solo se sei pronto a perderti,» sussurrò Alidiana.

Angelo si inginocchiò. La sua bocca si unì a quella di lei. Le loro lingue lavoravano insieme sul corpo di Daniela, che gemeva, si contorceva, si offriva. Si voltò a quattro zampe, alzando il culo con sfida, e Alidiana glielo accarezzò, aprendolo con le mani.
Angelo le leccava il buco con fame, mentre lei lo incitava a non fermarsi.

Poi fu il momento. Daniela si voltò, lo guardò con gli occhi accesi:
«Scopami. Ma guardami. Guardaci.»

Si sdraiò. Angelo la penetrò con forza, mentre Alidiana le si stendeva accanto, le porgeva il seno e le baciava il collo. Le mani si intrecciavano, le bocche si perdevano. Ogni colpo era più profondo, più carnale, più disperato.

Poi ancora, Daniela si voltò.
«Voglio sentire tutto. Anche lì.»

Si mise a quattro zampe. Angelo le entrò dentro da dietro, piano. Sentiva il cazzo pulsare, stretto, accolto da quel lato nascosto e desiderato. Lei gemeva, si stringeva, impazziva. Alidiana la baciava ovunque, la guidava, la sussurrava in portoghese.

Il ritmo aumentava. Il piacere cresceva. Le mani di Angelo stringevano i fianchi di lei mentre sentiva tutto stringersi intorno, bagnato, vivo, impazzito. Le spinte divennero più dure, più profonde. Fino a esplodere insieme.

Daniela tremò. Angelo venne dentro di lei, profondo. E Alidiana, con un sorriso affamato, si chinò per raccogliere ogni goccia con la lingua, lentamente, tra le cosce aperte di Daniela, che gemeva ancora, stremata e sazia.



Capitolo V – L’arrivo di Gis e Nicole

Quando la notte sembrava ormai consumata, bussarono alla porta.

Angelo aprì ancora nudo, stanco ma pronto. Davanti a lui c’erano Gis, la cognata, vestita di avorio e peccato, e Nicole, la giovane nipote diciottenne, vestita come una puttanella consapevole.

«Siete voi, allora…» mormorò Angelo.

Gis lo spinse piano con una mano sul petto, lo guardò, e disse:
«Ci uniamo. Vogliamo tutto.»

Nicole si era già spogliata, incuriosita, eccitata, mentre si avvicinava al letto dove Daniela e Alidiana la accolsero a braccia aperte. Le leccarono le cosce, le accarezzarono la fica rasata, e Nicole gemeva già, senza pudore, mentre Gis si chinava su Angelo per prendergli il cazzo in bocca, famelica.

Il delirio ricominciò.

Gis montava Angelo con il culo rotondo sbattendo forte, mentre lui guardava Nicole venire leccata da Daniela e Alidiana. Poi le due si scambiarono: Nicole salì sullo zio e lo prese dentro di sé, con le cosce tremanti, gli occhi persi e il respiro corto. Gis la baciava e la guidava, mentre Alidiana le sussurrava:
«Fai vedere quanto sei troietta.»

E lei lo fece.

Fu un’orgia senza tempo. Urla, corpi, mani, lingue, dita. Nessun ruolo. Nessun freno. Solo sete di cazzo, figa, ano e bocca. Solo sete di piacere. Fino a quando, tutti stremati, si lasciarono cadere nel letto. E nella mente di Angelo un’unica verità: era perduto per sempre.



Epilogo – Il Paradiso del Cazzo, della Figa, dell’Ano e della Bocca

Il sole filtrava tiepido tra le tende, ma nella stanza il fuoco non si era mai spento. Cinque corpi, nudi e incollati, ancora tremavano di orgasmi, ancora sentivano il sapore di cazzo, di figa, di ano e di bocca sulla pelle, sulla lingua, nelle vene.

Angelo si svegliò con il cazzo duro, gonfio, pronto a risvegliarsi di nuovo in quel paradiso di carne. Le mani di Gis, calde e decise, gli accarezzavano il petto, le cosce, la figa e il culo di Nicole che si stringeva a lui come una piccola puttana assetata di cazzo.

Gis gli soffiò all’orecchio con voce roca:
«Sei nostro, cazzo. Ci devi tutto. La bocca, la figa, l’ano. Tutto. E non ti lasciamo andare.»

Nicole, con un sorriso perverso, si chinò per prendere il cazzo in bocca, succhiandolo lento e profondo, facendolo gemere.
«Zio, voglio tutto il cazzo dentro la bocca e dentro la figa. E non voglio fermarmi.»

Angelo prese Nicole per i capelli, guidandola con forza, mentre Gis lo montava con rabbia e dolcezza, il culo che sbatteva sul suo ventre e la bocca che lo baciava tra un gemito e l’altro.

Daniela e Alidiana, intanto, si dedicavano l’una all’altra con mani e bocche affamate, succhiandosi il culo e la fica con un’intensità selvaggia, gemendo come bestie in amore.

Il ritmo si fece frenetico. Il cazzo di Angelo pulsava forte, entrando e uscendo, dal culo, dalla figa, dalla bocca di queste donne affamate. Le lingue leccavano, succhiavano, mordevano, accarezzavano. Ogni respiro era un’invocazione, ogni schiaffo di pelle un’offerta.

Nicole urlava, Gis gemeva, Daniela ansimava, Alidiana singhiozzava, e Angelo veniva, ancora e ancora, esplodendo in un mare di figa, di bocca e di ano.

Rimasero abbracciati, sudati, stremati, ma felici. Perché avevano trovato il vero paradiso: quello del piacere senza confini.



Spin-off – Nicole e Gis: carne e complicità

Rimaste sole nella villa di Copacabana, Gis e Nicole si muovevano leggere, nude, una accanto all’altra.

Nicole si avvicinò a lei e le baciò il seno.
«Mi hai fatto diventare una troia felice, zia…»

Gis la prese per il mento, la fissò, poi la baciò con tutta la lingua.
«No, amore… non sei una troia. Sei la mia. E io ti voglio tutta.»

Quella notte si appartennero completamente. Senza uomini. Solo loro due, che si leccavano ovunque, si scambiavano i ruoli, si prendevano con le dita, con i sex toys, con il cuore e la pelle. Nicole cavalcava la zia fino a squirtare sul suo ventre. Gis la prendeva con lo strap-on mentre la guardava negli occhi.

Risero. Godettero. E non si fermarono fino all’alba.



In attesa del prossimo incontro… con Angelo.
E forse qualcun’altra.
scritto il
2025-06-29
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