I miei due amori che non ti tradiscono mai
di
Angelo B
genere
trio
Versione cruda, esplicita, senza filtri
Il sole era alto, l’aria pesante di estate e voglia. Nicole pedalava davanti, con quei pantaloncini incollati addosso che le tagliavano il culo in due. Gis le stava dietro, con il body sudato e aderente, il culo sodo che si muoveva come una promessa. E tu? A seguirle con il cazzo già mezzo duro solo a guardar loro i fianchi.
Arrivarono in una radura isolata, sotto una quercia enorme. Nicole buttò la bici a terra, si sfilò il top bagnato e rimase a petto nudo, i capezzoli duri, la pelle bollente. Gis la raggiunse e la spinse a terra, le aprì le gambe e iniziò a leccarla senza dir niente, senza chiedere. Solo figa in bocca e dita che scivolavano dentro.
«Oh sì, leccami… fammi godere così…» gemeva Nicole, la testa indietro, il culo che si muoveva sull’erba.
Tu eri lì, dietro un cespuglio. Le guardavi. E il tuo cazzo era rigido da scoppiare.
Nicole ti vide. Sorrise.
«Esci fuori… fatti vedere. Voglio vedere quel cazzo mentre mi faccio leccare da lei…»
Ti avvicinasti. Nudo. Il cazzo teso che pulsava davanti ai loro occhi.
Gis si leccò le labbra. «Guarda che razza di bastardo duro… vieni qua. Lo voglio in bocca, adesso.»
Ti inginocchiasti. Lei te lo prese con la mano e senza dire una parola te lo infilò in gola. Nicole si voltò e iniziò a leccarti le palle, con la lingua lenta e calda.
«Cazzo… così… succhiamelo tutto… brave troie mie…» gemesti.
E loro godevano. Gis lo ingoiava come una porca esperta, sputando saliva e succhiando con rumore. Nicole ti infilava due dita nel culo mentre ti baciava la base del cazzo.
Poi Gis si mise a quattro zampe.
«Fammi tua, scopami come un animale. Spaccami la figa.»
La prendesti subito. Nessun preliminare. Solo il tuo cazzo che affondava dentro il suo buco bagnato con forza, mentre lei urlava come una cagna in calore.
«Sì cazzo, così! Spingilo tutto, fammelo sentire in gola… sì!»
Nicole si sdraiò sotto Gis e iniziò a leccarla mentre tu la sbattevi da dietro. I colpi secchi, umidi, profondi. Ti sentivi esplodere. Ma volevi di più.
«Girati Nicole… ora tocca a te…»
Lei si mise sopra. Ti si infilò lentamente, tutta. La figa bagnata che ti avvolgeva. Le sue mani sul tuo petto. I suoi capezzoli nella bocca di Gis.
«Sì… così… il tuo cazzo mi manda fuori di testa… scopami forte… fammi venire con la figa piena!»
Tu la prendevi da sotto, affondando sempre più. Gis la leccava tra le gambe mentre rimbalzava sul tuo cazzo.
«Mi scoppia la figa! Sto venendo, sto venendooooo!» urlava Nicole.
E venne. Fortissimo. La sua figa ti strinse mentre il tuo cazzo esplodeva dentro di lei.
Poi toccò a Gis.
«Ora nel culo. Voglio il tuo cazzo nel mio culo, subito.»
Le sputasti sopra, glielo preparasti con due dita, e poi le infilasti tutto, sentendo quel caldo stretto che ti faceva impazzire.
«Sì cazzo, scopami il culo. Riempimi. Fammi sborrare così…»
E lei venne. Con il tuo cazzo nel culo e la lingua di Nicole sulla figa.
Eravate un groviglio di corpi, umidi, sudati, sazi.
⸻
Epilogo – Sotto le stelle
Eravate sdraiati sull’erba, nudi. Il tuo cazzo ormai moscio, le loro fighe ancora umide e aperte, piene di te.
Nicole si avvicinò e ti baciò. «Nessuno ci scopa così. Nessuno ci fa godere come te.»
Gis ti accarezzava il petto. «Siamo le tue troie. E non ti tradiremo mai.»
Tu li guardasti, il cuore pieno. «Siete i miei due amori. Gli unici che non mi abbandonano. Né la figa. Né il culo. Mai.»
Nicole rise. «Nemmeno stanotte. Perché il tuo cazzo lo vogliamo ancora.»
E ti si avventò addosso.
Il sole era alto, l’aria pesante di estate e voglia. Nicole pedalava davanti, con quei pantaloncini incollati addosso che le tagliavano il culo in due. Gis le stava dietro, con il body sudato e aderente, il culo sodo che si muoveva come una promessa. E tu? A seguirle con il cazzo già mezzo duro solo a guardar loro i fianchi.
Arrivarono in una radura isolata, sotto una quercia enorme. Nicole buttò la bici a terra, si sfilò il top bagnato e rimase a petto nudo, i capezzoli duri, la pelle bollente. Gis la raggiunse e la spinse a terra, le aprì le gambe e iniziò a leccarla senza dir niente, senza chiedere. Solo figa in bocca e dita che scivolavano dentro.
«Oh sì, leccami… fammi godere così…» gemeva Nicole, la testa indietro, il culo che si muoveva sull’erba.
Tu eri lì, dietro un cespuglio. Le guardavi. E il tuo cazzo era rigido da scoppiare.
Nicole ti vide. Sorrise.
«Esci fuori… fatti vedere. Voglio vedere quel cazzo mentre mi faccio leccare da lei…»
Ti avvicinasti. Nudo. Il cazzo teso che pulsava davanti ai loro occhi.
Gis si leccò le labbra. «Guarda che razza di bastardo duro… vieni qua. Lo voglio in bocca, adesso.»
Ti inginocchiasti. Lei te lo prese con la mano e senza dire una parola te lo infilò in gola. Nicole si voltò e iniziò a leccarti le palle, con la lingua lenta e calda.
«Cazzo… così… succhiamelo tutto… brave troie mie…» gemesti.
E loro godevano. Gis lo ingoiava come una porca esperta, sputando saliva e succhiando con rumore. Nicole ti infilava due dita nel culo mentre ti baciava la base del cazzo.
Poi Gis si mise a quattro zampe.
«Fammi tua, scopami come un animale. Spaccami la figa.»
La prendesti subito. Nessun preliminare. Solo il tuo cazzo che affondava dentro il suo buco bagnato con forza, mentre lei urlava come una cagna in calore.
«Sì cazzo, così! Spingilo tutto, fammelo sentire in gola… sì!»
Nicole si sdraiò sotto Gis e iniziò a leccarla mentre tu la sbattevi da dietro. I colpi secchi, umidi, profondi. Ti sentivi esplodere. Ma volevi di più.
«Girati Nicole… ora tocca a te…»
Lei si mise sopra. Ti si infilò lentamente, tutta. La figa bagnata che ti avvolgeva. Le sue mani sul tuo petto. I suoi capezzoli nella bocca di Gis.
«Sì… così… il tuo cazzo mi manda fuori di testa… scopami forte… fammi venire con la figa piena!»
Tu la prendevi da sotto, affondando sempre più. Gis la leccava tra le gambe mentre rimbalzava sul tuo cazzo.
«Mi scoppia la figa! Sto venendo, sto venendooooo!» urlava Nicole.
E venne. Fortissimo. La sua figa ti strinse mentre il tuo cazzo esplodeva dentro di lei.
Poi toccò a Gis.
«Ora nel culo. Voglio il tuo cazzo nel mio culo, subito.»
Le sputasti sopra, glielo preparasti con due dita, e poi le infilasti tutto, sentendo quel caldo stretto che ti faceva impazzire.
«Sì cazzo, scopami il culo. Riempimi. Fammi sborrare così…»
E lei venne. Con il tuo cazzo nel culo e la lingua di Nicole sulla figa.
Eravate un groviglio di corpi, umidi, sudati, sazi.
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Epilogo – Sotto le stelle
Eravate sdraiati sull’erba, nudi. Il tuo cazzo ormai moscio, le loro fighe ancora umide e aperte, piene di te.
Nicole si avvicinò e ti baciò. «Nessuno ci scopa così. Nessuno ci fa godere come te.»
Gis ti accarezzava il petto. «Siamo le tue troie. E non ti tradiremo mai.»
Tu li guardasti, il cuore pieno. «Siete i miei due amori. Gli unici che non mi abbandonano. Né la figa. Né il culo. Mai.»
Nicole rise. «Nemmeno stanotte. Perché il tuo cazzo lo vogliamo ancora.»
E ti si avventò addosso.
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