“Tutto di Lei” Nicole
di
Angelo B
genere
prime esperienze
Sesso, lingua e piacere infinito)
Nicole era lì, stesa nuda sul letto, con le gambe divaricate e gli occhi accesi. Il suo corpo brillava nella luce calda della stanza: pelle dorata, capezzoli duri, respiro già alto. Si era appena spogliata con lentezza davanti a me, lasciando cadere il tanga con un sorriso sfacciato.
«Vieni qui…» sussurrò con voce roca. «Voglio sentire la tua lingua sulla mia fica.»
Quelle parole mi incendiarono il sangue. Mi inginocchiai sul letto, afferrai le sue cosce e le spalancai con forza. Davanti a me la sua fica si apriva come un frutto maturo: rasata, gonfia, bagnata, viva.
Senza dire nulla, avvicinai il viso e iniziai a leccarla piano, con lentezza, sfiorandola con la punta della lingua. Le labbra della sua fica si mossero subito, accogliendomi, cercandomi.
«Mmmh… sì… così… ficcamela bene quella lingua… leccami tutta…» gemeva, muovendosi sotto di me.
Non avevo alcuna intenzione di fermarmi. Le aprii la fessura con le dita e ci infilai dentro la lingua con decisione, profonda, rotonda, lenta. Poi su, sul clitoride, lo baciai, lo succhiai. Nicole iniziò a tremare, si contorceva, mi stringeva la testa con le mani.
«Sì, Dio… leccami la fica così… fammelo… fammi venire in bocca tua…»
Le infilai due dita dentro, lente, poi veloci. La sua fica era strettissima, calda, grondante. Continuai a leccarla senza tregua, baciandola ovunque, risucchiando ogni goccia. Lei urlava senza più controllo.
«Sto venendo! Ti vengo in bocca… vienimi addosso…»
E venne. Un’onda calda e bagnata mi colpì il viso, la sua fica pulsava tra le mie dita, mentre lei si inarcava come se il piacere la stesse bruciando viva. Ma io non la lasciai respirare. Continuai a leccarla, a infilarle la lingua, a farle tremare ogni muscolo.
«Ancora… ti prego… non fermarti… fammi impazzire… ficcamela ancora… con la lingua…»
La aprii con due dita e le infilai dentro la lingua fino in fondo. Nicole ansimava, rideva, piangeva, si muoveva come una dannata sotto di me. E venne di nuovo. Forte. Con urla strozzate. Si aggrappò a me come a un’ancora mentre il suo corpo si scioglieva nell’ennesimo orgasmo.
«Ti amo quando mi lecchi così… come se la mia fica fosse l’unica cosa che conta…» sussurrò, sfinita.
Mi sollevai, il cazzo durissimo. Nicole mi guardò e sorrise. «Ora scopami. Voglio sentirti dentro. Voglio che mi spacchi la fica.»
Mi avvicinai, lei allungò la mano e lo prese, decisa. Lo guidò alla sua entrata e lo infilai tutto, con un colpo lento, profondo. La sua fica mi accolse con un caldo avvolgente, bagnata, stretta, perfetta.
«Oh sì… tutto dentro… scopami così… fammi male…» ansimava.
Le presi i fianchi e iniziai a muovermi, colpi lenti che diventarono sempre più forti, più profondi. Le nostre pelli si schiaffeggiavano. Slap, slap, slap. Nicole gemeva come una bestia, la bocca aperta, gli occhi persi.
«Sì! Così! Fammi tua… fammi venire di nuovo con il tuo cazzo…»
Le girai il corpo e la presi da dietro, affondandole dentro con forza. Le chiappe tremavano ad ogni colpo, il suo culo sbatteva contro il mio bacino.
«Te la sto spaccando, eh?» le ringhiai nell’orecchio, mentre le tiravo i capelli.
«Sì! Sì! Spaccamela! Non ti fermare!»
La scopai con rabbia, ritmo feroce, mentre lei si aggrappava al letto, veniva con urla profonde e gutturali. Il suo corpo si piegava, si spezzava nel godimento.
«Sto venendo di nuovo…» sussurrò. «Fammi venire con te…»
La girai di nuovo, le sollevai le gambe sulle spalle. L’ultimo affondo, poi un altro. Sentivo tutto salire. Il sangue bollente, il piacere feroce che mi strappava da dentro.
«Ti vengo dentro… ti riempio la fica…»
«Sì! Vieni! Voglio tutto… dammi il tuo sperma…»
Esplosi dentro di lei, un’eiaculazione lunga, potente, tremenda. Le riempii la fica mentre lei veniva insieme a me, urlando, bagnandosi di nuovo. Un orgasmo condiviso. Una scossa che ci attraversò come una scarica.
Ci stringemmo, tremanti, nudi, svuotati. Colmi.
Silenzio.
⸻
Il mattino dopo, la luce entrava tiepida nella stanza. Nicole dormiva sul fianco, il lenzuolo scivolato giù, e il suo culo nudo in piena vista. Perfetto. Sodo. Invitante.
Mi avvicinai, lo accarezzai, poi lo baciai. Lei si mosse piano, senza aprire gli occhi, e sussurrò:
«Lo vuoi lì, vero…?»
Non risposi. Inumidii la mano con la sua umidità rimasta sulla coscia e gliela passai sul buchino con delicatezza. Lei si sollevò, si aprì da dietro e disse:
«Fammi tua. Fammelo nel culo. Voglio venire così.»
Le puntai il cazzo e lo spinsi piano, facendolo entrare centimetro dopo centimetro. Il suo buco era stretto, caldo, incredibile. Lei gemette forte, ma non disse di fermarmi. Anzi.
«Dai… scopami il culo… fammelo forte…»
La presi con forza. Le afferrai i fianchi e iniziai a scoparla da dietro, in quel buco stretto che mi stava facendo impazzire. Le infilai le dita nella fica mentre affondavo, la stimolai, la portai ancora più su. Nicole impazziva.
«Sto venendo… sto venendo nel culo!»
Il suo corpo esplose di nuovo, mentre stringeva il mio cazzo in una morsa stretta, calda, tremante. E in quel momento venni anch’io. Ancora. Dentro il suo culo. Forte. Lungo. Epocale.
Due corpi. Due anime. Due orgasmi che sembravano eterni.
Uno sopra l’altro, svuotati. Ma pieni di tutto.
Solo piacere.
Totale.
Infinito.
Nicole era lì, stesa nuda sul letto, con le gambe divaricate e gli occhi accesi. Il suo corpo brillava nella luce calda della stanza: pelle dorata, capezzoli duri, respiro già alto. Si era appena spogliata con lentezza davanti a me, lasciando cadere il tanga con un sorriso sfacciato.
«Vieni qui…» sussurrò con voce roca. «Voglio sentire la tua lingua sulla mia fica.»
Quelle parole mi incendiarono il sangue. Mi inginocchiai sul letto, afferrai le sue cosce e le spalancai con forza. Davanti a me la sua fica si apriva come un frutto maturo: rasata, gonfia, bagnata, viva.
Senza dire nulla, avvicinai il viso e iniziai a leccarla piano, con lentezza, sfiorandola con la punta della lingua. Le labbra della sua fica si mossero subito, accogliendomi, cercandomi.
«Mmmh… sì… così… ficcamela bene quella lingua… leccami tutta…» gemeva, muovendosi sotto di me.
Non avevo alcuna intenzione di fermarmi. Le aprii la fessura con le dita e ci infilai dentro la lingua con decisione, profonda, rotonda, lenta. Poi su, sul clitoride, lo baciai, lo succhiai. Nicole iniziò a tremare, si contorceva, mi stringeva la testa con le mani.
«Sì, Dio… leccami la fica così… fammelo… fammi venire in bocca tua…»
Le infilai due dita dentro, lente, poi veloci. La sua fica era strettissima, calda, grondante. Continuai a leccarla senza tregua, baciandola ovunque, risucchiando ogni goccia. Lei urlava senza più controllo.
«Sto venendo! Ti vengo in bocca… vienimi addosso…»
E venne. Un’onda calda e bagnata mi colpì il viso, la sua fica pulsava tra le mie dita, mentre lei si inarcava come se il piacere la stesse bruciando viva. Ma io non la lasciai respirare. Continuai a leccarla, a infilarle la lingua, a farle tremare ogni muscolo.
«Ancora… ti prego… non fermarti… fammi impazzire… ficcamela ancora… con la lingua…»
La aprii con due dita e le infilai dentro la lingua fino in fondo. Nicole ansimava, rideva, piangeva, si muoveva come una dannata sotto di me. E venne di nuovo. Forte. Con urla strozzate. Si aggrappò a me come a un’ancora mentre il suo corpo si scioglieva nell’ennesimo orgasmo.
«Ti amo quando mi lecchi così… come se la mia fica fosse l’unica cosa che conta…» sussurrò, sfinita.
Mi sollevai, il cazzo durissimo. Nicole mi guardò e sorrise. «Ora scopami. Voglio sentirti dentro. Voglio che mi spacchi la fica.»
Mi avvicinai, lei allungò la mano e lo prese, decisa. Lo guidò alla sua entrata e lo infilai tutto, con un colpo lento, profondo. La sua fica mi accolse con un caldo avvolgente, bagnata, stretta, perfetta.
«Oh sì… tutto dentro… scopami così… fammi male…» ansimava.
Le presi i fianchi e iniziai a muovermi, colpi lenti che diventarono sempre più forti, più profondi. Le nostre pelli si schiaffeggiavano. Slap, slap, slap. Nicole gemeva come una bestia, la bocca aperta, gli occhi persi.
«Sì! Così! Fammi tua… fammi venire di nuovo con il tuo cazzo…»
Le girai il corpo e la presi da dietro, affondandole dentro con forza. Le chiappe tremavano ad ogni colpo, il suo culo sbatteva contro il mio bacino.
«Te la sto spaccando, eh?» le ringhiai nell’orecchio, mentre le tiravo i capelli.
«Sì! Sì! Spaccamela! Non ti fermare!»
La scopai con rabbia, ritmo feroce, mentre lei si aggrappava al letto, veniva con urla profonde e gutturali. Il suo corpo si piegava, si spezzava nel godimento.
«Sto venendo di nuovo…» sussurrò. «Fammi venire con te…»
La girai di nuovo, le sollevai le gambe sulle spalle. L’ultimo affondo, poi un altro. Sentivo tutto salire. Il sangue bollente, il piacere feroce che mi strappava da dentro.
«Ti vengo dentro… ti riempio la fica…»
«Sì! Vieni! Voglio tutto… dammi il tuo sperma…»
Esplosi dentro di lei, un’eiaculazione lunga, potente, tremenda. Le riempii la fica mentre lei veniva insieme a me, urlando, bagnandosi di nuovo. Un orgasmo condiviso. Una scossa che ci attraversò come una scarica.
Ci stringemmo, tremanti, nudi, svuotati. Colmi.
Silenzio.
⸻
Il mattino dopo, la luce entrava tiepida nella stanza. Nicole dormiva sul fianco, il lenzuolo scivolato giù, e il suo culo nudo in piena vista. Perfetto. Sodo. Invitante.
Mi avvicinai, lo accarezzai, poi lo baciai. Lei si mosse piano, senza aprire gli occhi, e sussurrò:
«Lo vuoi lì, vero…?»
Non risposi. Inumidii la mano con la sua umidità rimasta sulla coscia e gliela passai sul buchino con delicatezza. Lei si sollevò, si aprì da dietro e disse:
«Fammi tua. Fammelo nel culo. Voglio venire così.»
Le puntai il cazzo e lo spinsi piano, facendolo entrare centimetro dopo centimetro. Il suo buco era stretto, caldo, incredibile. Lei gemette forte, ma non disse di fermarmi. Anzi.
«Dai… scopami il culo… fammelo forte…»
La presi con forza. Le afferrai i fianchi e iniziai a scoparla da dietro, in quel buco stretto che mi stava facendo impazzire. Le infilai le dita nella fica mentre affondavo, la stimolai, la portai ancora più su. Nicole impazziva.
«Sto venendo… sto venendo nel culo!»
Il suo corpo esplose di nuovo, mentre stringeva il mio cazzo in una morsa stretta, calda, tremante. E in quel momento venni anch’io. Ancora. Dentro il suo culo. Forte. Lungo. Epocale.
Due corpi. Due anime. Due orgasmi che sembravano eterni.
Uno sopra l’altro, svuotati. Ma pieni di tutto.
Solo piacere.
Totale.
Infinito.
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