Luca ed Elisa 40° Capitolo

di
genere
incesti

Maria era completamente immersa nel sonno profondo.
Apri gli occhi e di trovò distesa su un prato in cui imperversa a una guerra, una faida tra fazioni diverse di Wikinghi.
Soldati si scontravano a suon di asce e spade, nonche frecce.
Una freccia finì piantata vicino a lei, prese spavento e fece un salto.
Si trovò da distesa a seduta.
Si mise ad urlare.
Un soldato la notò.
Soldato 1: “E’ viva, questa è viva. “
Si senti abbracciare da dietro, alzare e portar via.
Lei urlava, ma era alla merce di questo soldato che era più alto di lei e muscoloso.
La mise sopra un cavallo e con altri due si diresse verso il resto del gruppo per tornare a casa.
Arrivato all’accampamento, non seguì gli altri, ma si diresse verso una casa lontana, una fattoria distaccata dalle altre.
Arrivati, il soldato chiamò una persona e dopo alcuni secondi comparve quello che lui chiamava Ralph, ovvero un ragazzo alto due metri, fisico muscoloso molto bello, abbronzato con capelli lunghi fino a metà schiena e una barba abbastanza coltivata.
Era un vero splendore, un vero maschio.
Il Soldato: “Ecco figliolo, ti ho portato a casa un regalo.”
Ralph: “E’ una femmina.”
Il Soldato: “E’ una guerriera, presa sul campo di battaglia, è forte e tenace, addomesticala e fatti aiutare con i bambini.”
Addomesticala? Bambini? Maria si mise a riflettere.
Ralph: “Grazie del regalo la prendo volentieri.”
Il Soldato: “Dai aiutami a farla scendere da cavallo.”
Ralph la aiutò a scendere, lei era legata, mani e piedi, non poteva scappare.
Dopo alcune parole, i due si salutarono e Ralph, portò la donna dentro una tenda, la fece sedere comoda in un angolo e la legò forte ad un palo.
Ralph: “Non preoccuparti femmina non ti farò del male, non sono un buzzurro conquistatore come mio padre, se vorrai potrai anche scappare via.”
Maria annui in silenzio.
Ralph uscì e andò alle sue faccende, tornò verso sera ad ora di cena.
Quando rientrò.
Ralph: “Hai fame femmina?”
Maria annui.
Ralph preparò da mangiare, poi le slegò le mani lasciandola legata ai piedi e le diede da mangiare.
Ralph smise di mangiare prima di lei, e cominciò a spoglarsi e a lavarsi in una zona della tenda dedicata a questo.
Ralph: “Ora mi lavo io, poi ti aiuto a lavarti.”
Maria: “Sono capace di lavarmi da sola.”
Maria notò il fisico di Ralph che era veramente un macio.
Maria: “Che lavoro fai?”
Ralph: “Ero un guerriero, ma mi sono stancato, ora sono un pastore.”
Maria: “L’uomo che mi ha portato qui, ha parlato di bambini.”
Ralph: “Ho due bambini, ma la mamma è morta in battaglia, mio padre ti ha presa perchè voleva farmi un regalo, ma se vuoi per me sei libera.”
Maria: “Ma se scappo cosa mi faranno?”
Ralph: “Sei una bella femmina, ti useranno come si usa una femmina.”
Maria comprese.
Maria. “Tu cosa vuoi fare?”
Ralph: “Te lo detto per me, ti conviene star buona un pò di giorni, poi se vuoi puoi andare, a tuo rischio e pericolo.”
Ralph, finì di lavarsi, si asciugò e poi prese Maria e la slegò.
Ralph: “Ti puoi lavare se vuoi.”
Maria si sollevò, e andò nella zona per lavarsi e si spogliò.
Ralph la guardò e notò la sua bellezza e la fattezza del suo corpo.
Lasciò che si lavasse con calma, poi le diede una tunica per vestirsi.
Maria rimase nuda, però.
Ralph: “Non ti vesti femmina?”
Maria: “Sono una persona pratica e capisco che se rimango qui verrò protetta, se scappo invece, chissà come potrebbe andare. Se dovessi scappare, vorrei che fosti tu a portarmi lontano, quindi visto che sono qui potrei guadagnare la tua protezione.”
Improvvisamente, aprì gli occhi e si svegliò, ma non trovò il figlio in casa, perché se ne era andato nel bosco come l'altra volta.
Lo raggiunse, era vestita con un vestito molto leggero.
La schiena era scoperta, e il seno era coperto dal vestito che si chiudeva sul collo con un laccio.
Marco aveva i boxer e i pantaloncini e basta.
Maria spiegò il sogno al figlio è perché era lì.
Marco: “Allora sei una guerriera oggi, vuoi che combattiamo. “
Maria: “Io ho voglia di combattere.”
Marco: “Allora combattiamo e rendiamo la cosa emozionante.”
Maria si sciplse il laccio del vestito e lo fece cadere davanti al vestito, rivelando che era completamente nuda.
Marco la guardo attentamente, e poi come per guardare una schiava, si mise a girarle attorno.
Maria: “Sei mia mamma ti rendi conto.?”
Con la mano le tocco il sedere infilandole un dito tra le natiche e arrivando al buco del culo poi arrivato davanti le tocco i seni stringendoli e soppesandoli.
Marco: “Giai due belle tette dure e grosse. “
Con la mano scese sul pube, le gambe erano leggermente divaricate, vi infilo due dita tra le grandi labbra e si avvicinò a lei.
Vedeva la mamma cominciare ad eccitarsi, i capezzoli diventavano sempre più duri.
Il pene di Marco era già durissimo.
Maria: “Mi piace un casino Marco.”
Marco la fece sedere su un tavolo e le aprì le gambe, mettendo a disposizione tutto.
Marco con le solite due dita ricominciò ad accarezzarla senza mai entrare dentro.
Maria: “Ho voglia di essere scopata Marco.”
Marco: “No voglio che mi supplichi.”
Maria era sempre bagnatissima.
Maria: “Scopami per piacere.”
Marco: “No voglio vederti morire dal desiderio.”
Maria era visibilmente scossa.
Marco: “Vuoi queste due dita o il mio pene. “
Inseri le due dita in vagina.
Maria: “Voglio il cazzo, voglio il tuo cazzo.”
Marco: “Sicura?”
Con le dita entrava ed usciva velocemente.
Maria ansimava.
Poi tolse le dita e si avvicinò baciandola.
Maria aveva le gambe aperte e la figa beante è desiderosa.
Prese il pene di Marco e lo puntò alla vagina, poi abbracciò Marco e stringendolo a se senti il pene entrare.
Marco era eccitatissimo, quindi aveva il pene duro e grossissimo.
Maria: “Sei un cavallo.”
Marco cominciò a pomparla, sentiva che era bella riempita dal pene di Marco e i rumorini che faceva.
Marco lo faceva entrare tutto ed uscire il più possibile e poi rientrava tutto
Maria si lamentava ma era lì ferma che forte subiva la montata del figlio.
Marco era sempre piú veloce e forte.
Con le unghie si era attaccata alla schiena di lui.
Marco: “Dai più mi fai male più ti pompò forte e tutto dentro. Dai dai dai mamma godi. Senti la tua quarta di seno, senti quanto è grosso. “
Maria: “Non venirmi dentro.”
Marco: “Oggi ti riempio mamma, oggi ti faccio il pieno.”
Marco se la pompa a per bene e la baciava, le mordeva il collo e le succhiava le tette.
Maria: “Non venirmi dentro sono fertile.”
Marco: “Allora se sei fertile vai montata per bene.”
Maria senti una prima ondata di sperma del figlio svuotarsi dentro.
Poi Marco le prese le caviglie e le mantenne le gambe aperte in alto finché molto lentamente se la stava sbattendo.
Lei sul tavolo si muoveva e dimenava.
Mentre diceva di no e chiedeva un po’ di respiro senti un'altra ondata di sperma.
Maria: “Marco sei un grande ma ora direi che sono a posto hai saziato la tua puledra,”.
Dandogli bacini sul collo e sul viso chiedeva pace.
Marco se la prese in braccio, rimanendo conficcato bello dentro e la porto in tenda dove vi si sdraiò sopra e continuo a pomparla baciandola e stringendola a lui.
Sentiva che si lamentava ma sentiva che la vagina gradi a quel paletto.
Maria chiedeva di smettere e mordeva il figlio sulle spalle finché non lo senti venire ancora.
Poi senti il cobra lentamente uscirle e la bocca di Marco cominciare a baciarla intensamente.
Marco con la mano e le dita andò a sentire il lavoro che era stato fatto.
Marco: “Che bella montata che ti sei presa vero?”
Maria: “Si cazzo sei stato instancabile.”

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2025-06-17
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