Lo scherzo 2
di
Mins78
genere
gay
Marco pensò per giorni a quella strana serata, ogni volta che lo faceva si masturbava, subito dopo si sentiva sporco, ma non poteva esimersi di pensarci e di segarsi.
Passarono giorni, poi una mattina suonarono alla porta, il padre gli chiese di andare a vedere e si trovò davanti Marcello.
- che ci fai qui!?
- non sei molto gentile! C'è tuo padre?
- cosa gli devi dire???
I passi del padre di marco ai avvicinavano...
- Hey Marco, che fai? Fai entrare Marcello forza!!! Scusalo Marcello a quest' è sono strani.... Accomodati pure!
- ci mettiamo nel mio studio ok?
- certo!
Marco era basito... Era evidente che Marcello avesse chiesto un colloquio al padre, ma per quale ragione? Aveva il terrore che Marcello raccontasse gli avvenimenti della sera di san Lorenzo o almeno una parte...
Era tremante, sudava, quasi al limite dell'attacco di panico.
- marcoooo vieni un po' qua!!!
Oddio!!!! si sentii morire... Si avviò per il corridoio, e arrivato, bianco ceruleo, alla porta dello studio del padre si poggiò allo stipite della porta per non cadere...
- ma allora??? Ma questa tua passione sulla botanica da dove arriva???? Marcello sarà felice di farti da guida in questi primi passi. Se le tue intenzioni sono serie potrebbe essere un bel lavoro!
Ma che cazzo stava dicendo???? Marco faceva fatica a seguire il discorso del padre, osservando Marcello si era reso conto dell'espressione beffarda dell'uomo.
Marcello intervenne:
- allora se siamo tutti d'accordo domani mattina alle 7 ti passo a prendere, andiamo da voi in campagna e mi dai una mano con i lavori , intanto ti spiego un po' di cose sulle piante e sulla natura!
- ok...
Marcello salutò e se ne andò. Il padre di marco sembrava così orgoglioso, era felice che il figlio avesse dimostrato interesse in un lavoro come quello del giardiniere, continuava a dire che poteva essere un buon lavoro, che stare all' aria aperta e un po' di lavoro manuale gli avrebbe fatto bene e che a settembre sarebbe tornato sui libri con maggiore consapevolezza!
- mi pare solo strano che tu abbia parlato con Marcello di questo tuo interesse e non con me... Ma va bene! Marcello è una bella persona!
Nella mente di marco sembrava tutto più chiaro, quel bastardo di Marcello gli aveva fatto un bello scherzo....
Si trovava costretto a passere tempo con il giardiniere, da un lato era eccitato all' idea, ma dall'altra si sentiva in balia di un piano, per nulla chiaro, da parte dell'uomo.
Una cosa era certa... Non sapeva come togliersi da quella situazione, ma forse neppure lo voleva...
La mattina dopo alle sette in punto passo a prenderlo Marcello, salì in macchina e la prima cosa che gli disse:
- a che gioco stai giocando????
- a che gioco stavi giocando con i tuoi amichetti???
- oddio ti sei fissato con questa storia...
- ho ancora il tuo sapore in bocca...
- fai schifo, ti sei solo approfittato.
- hai da ridirlo!!!
- che intendi?
Marcello non rispose, scese il silenzio fino a che non arrivarono.
Anche di giorno, la casa in campagna era lontana da sguardi indiscreti, una totale privacy!
- sarò molto chiaro, io faccio quello che ho da fare, tu prendi il sole o quello che vuoi, ma quando ho sete vengo e bevo!
- ma te sei matto!!! Questo è un ricatto!!!
- no!!! Se ti rifiuti chiamo tuo padre e gli racconto che giochi fai con i tuoi amichetti!... Questo sarebbe un ricatto!
- e io gli racconto che mi hai succhiato il cazzo!!!
- a chi pensi che possa credere????
- sei un bastardo!
Quella situazione era eccitante per marco, anche se aveva quell'atteggiamento.
Il corpo di Marcello lo eccitava, l'idea di un uomo più grande che lo istruisse al sesso lo eccitava, l'essere ricattato.... Lo eccitava!
Con le braccia conserte e lanciando le ciabatte, si butto sulla sdraio, mentre Marcello si toglieva la maglietta e rimaneva in pantaloncini.
L'uomo stava portando un albero approfittando del fresco mattutino, ma qualche goccia di sudore cominciava a scendere dai suoi pettorali.
Non aveva addosso neppure un pelo.
Dopo poco Marcello andò verso Marco:
- ho sete...
Marco si sbottonò i pantaloni...
- ahahahah no stavo per chiederti di andare dentro casa a prendere dell'acqua!
Giocava come il gatto gioca con il topo.
Marco si fece rosso in volto e andò a prendere l'acqua.
- Grazie, vedi che sei collaborativo quando vuoi?
- se...
- visto la tua reazione di poco fa' , immagino che tu non veda l'ora di farti succhiare il cazzo di nuovo...
- no, assolutamente no! È solo che mi ricatti...
- quindi se non vuoi... Sei libero di andartene. Vai... Non dirò nulla a tuo padre, stai tranquillo. Ma se ti sei masturbato almeno una volta pensando alla notte di san Lorenzo... Allora spogliati!
Marco abbassò lo sguardo, si sfilò la maglietta, pantaloni e mutande... Era già a cazzo ritto.
- visto??? Ti ho capito al volo.... Rimani così... Finisco di potare...
- ma ... Come.... Sei proprio stronzo!!!!
Mentre se ne stava andando si sbottonò il pantaloncino e se lo fece cadere mentre camminava, rimanendo nudo... Aveva un culo da favola!
Marco lo osservò e il cazzo svettò, diventando durissimo.
- non ti toccare!!!!
Urlò Marcello.
Istintivamente mise le mani dietro la testa.
Dopo poco, matido di sudore, tornò.
- allora come va? Palle piene???
- credo di sì...
Ammise il ragazzo.
- vuoi venire?
- sì
Lo prese per sotto le ascelle, lo sollevò, lo mise a sedere sul tavolo del giardino, si sedette sulla panca.
Gli mise due dita in bocca e prese il giovane uccello in bocca... Due lappate pesanti e Marco venne copiosamente.
Marcello sollevò la testa dal lauto pasto, lo guardò dritto negli occhi e disse:
- buono! Ma dobbiamo lavorare sulla durata.
Umiliato e appagato, Marco fece per rivestirsi.
-che fai ??? Vai a farti una doccia e rimettiti sul tavolo come ti ho messo prima...
Marco senza ribadire obbedì!
Era lì sul tavolo a gambe larghe, in attesa.
Marcello tornò dal capanno degli attrezzi.
- per oggi il lavoro è fatto... Almeno quello del giardino, adesso torniamo a lavorare un po' qui.
- allora marco, ora che sei un po' più collaborativo, voglio che tu mi dica quando stai per venire o senti che sta salendo troppo il piacere. Chiarò!?
- ok, ci provo.
Marcello tornò a prendere il bocca il cazzo, dopo un attimo lo interruppe...
- fermo fermo!!!
Subìto sollevò la testa:
- respira e rilassati, proviamo con la mano...
Si sputo su una mano una quantità abbondante di saliva e la poggiò sul cazzo senza neppure muoverla.
Il ragazzo iniziò ad ansimare rumorosamente...
- non resisto ahhhhhh
Marcello lasciò il cazzo, ma gli schizzi iniziarono comunque a zampillare.
Gli venne sul petto.
- lecca dove hai sporcato!!!
Marco si chinò e leccò il suo sperma e il sudore dell'uomo... Poi lo guardo languido e chiese:
- hai il cazzo enorme e duro... Posso toccare?
- no ragazzo!!! Non si tocca per adesso! Dobbiamo lavorare insieme per passare dai giochi fra ragazzi alla conoscenza seria del piacere!
- ok.
Marco ammutolì.
Passarono giorni, poi una mattina suonarono alla porta, il padre gli chiese di andare a vedere e si trovò davanti Marcello.
- che ci fai qui!?
- non sei molto gentile! C'è tuo padre?
- cosa gli devi dire???
I passi del padre di marco ai avvicinavano...
- Hey Marco, che fai? Fai entrare Marcello forza!!! Scusalo Marcello a quest' è sono strani.... Accomodati pure!
- ci mettiamo nel mio studio ok?
- certo!
Marco era basito... Era evidente che Marcello avesse chiesto un colloquio al padre, ma per quale ragione? Aveva il terrore che Marcello raccontasse gli avvenimenti della sera di san Lorenzo o almeno una parte...
Era tremante, sudava, quasi al limite dell'attacco di panico.
- marcoooo vieni un po' qua!!!
Oddio!!!! si sentii morire... Si avviò per il corridoio, e arrivato, bianco ceruleo, alla porta dello studio del padre si poggiò allo stipite della porta per non cadere...
- ma allora??? Ma questa tua passione sulla botanica da dove arriva???? Marcello sarà felice di farti da guida in questi primi passi. Se le tue intenzioni sono serie potrebbe essere un bel lavoro!
Ma che cazzo stava dicendo???? Marco faceva fatica a seguire il discorso del padre, osservando Marcello si era reso conto dell'espressione beffarda dell'uomo.
Marcello intervenne:
- allora se siamo tutti d'accordo domani mattina alle 7 ti passo a prendere, andiamo da voi in campagna e mi dai una mano con i lavori , intanto ti spiego un po' di cose sulle piante e sulla natura!
- ok...
Marcello salutò e se ne andò. Il padre di marco sembrava così orgoglioso, era felice che il figlio avesse dimostrato interesse in un lavoro come quello del giardiniere, continuava a dire che poteva essere un buon lavoro, che stare all' aria aperta e un po' di lavoro manuale gli avrebbe fatto bene e che a settembre sarebbe tornato sui libri con maggiore consapevolezza!
- mi pare solo strano che tu abbia parlato con Marcello di questo tuo interesse e non con me... Ma va bene! Marcello è una bella persona!
Nella mente di marco sembrava tutto più chiaro, quel bastardo di Marcello gli aveva fatto un bello scherzo....
Si trovava costretto a passere tempo con il giardiniere, da un lato era eccitato all' idea, ma dall'altra si sentiva in balia di un piano, per nulla chiaro, da parte dell'uomo.
Una cosa era certa... Non sapeva come togliersi da quella situazione, ma forse neppure lo voleva...
La mattina dopo alle sette in punto passo a prenderlo Marcello, salì in macchina e la prima cosa che gli disse:
- a che gioco stai giocando????
- a che gioco stavi giocando con i tuoi amichetti???
- oddio ti sei fissato con questa storia...
- ho ancora il tuo sapore in bocca...
- fai schifo, ti sei solo approfittato.
- hai da ridirlo!!!
- che intendi?
Marcello non rispose, scese il silenzio fino a che non arrivarono.
Anche di giorno, la casa in campagna era lontana da sguardi indiscreti, una totale privacy!
- sarò molto chiaro, io faccio quello che ho da fare, tu prendi il sole o quello che vuoi, ma quando ho sete vengo e bevo!
- ma te sei matto!!! Questo è un ricatto!!!
- no!!! Se ti rifiuti chiamo tuo padre e gli racconto che giochi fai con i tuoi amichetti!... Questo sarebbe un ricatto!
- e io gli racconto che mi hai succhiato il cazzo!!!
- a chi pensi che possa credere????
- sei un bastardo!
Quella situazione era eccitante per marco, anche se aveva quell'atteggiamento.
Il corpo di Marcello lo eccitava, l'idea di un uomo più grande che lo istruisse al sesso lo eccitava, l'essere ricattato.... Lo eccitava!
Con le braccia conserte e lanciando le ciabatte, si butto sulla sdraio, mentre Marcello si toglieva la maglietta e rimaneva in pantaloncini.
L'uomo stava portando un albero approfittando del fresco mattutino, ma qualche goccia di sudore cominciava a scendere dai suoi pettorali.
Non aveva addosso neppure un pelo.
Dopo poco Marcello andò verso Marco:
- ho sete...
Marco si sbottonò i pantaloni...
- ahahahah no stavo per chiederti di andare dentro casa a prendere dell'acqua!
Giocava come il gatto gioca con il topo.
Marco si fece rosso in volto e andò a prendere l'acqua.
- Grazie, vedi che sei collaborativo quando vuoi?
- se...
- visto la tua reazione di poco fa' , immagino che tu non veda l'ora di farti succhiare il cazzo di nuovo...
- no, assolutamente no! È solo che mi ricatti...
- quindi se non vuoi... Sei libero di andartene. Vai... Non dirò nulla a tuo padre, stai tranquillo. Ma se ti sei masturbato almeno una volta pensando alla notte di san Lorenzo... Allora spogliati!
Marco abbassò lo sguardo, si sfilò la maglietta, pantaloni e mutande... Era già a cazzo ritto.
- visto??? Ti ho capito al volo.... Rimani così... Finisco di potare...
- ma ... Come.... Sei proprio stronzo!!!!
Mentre se ne stava andando si sbottonò il pantaloncino e se lo fece cadere mentre camminava, rimanendo nudo... Aveva un culo da favola!
Marco lo osservò e il cazzo svettò, diventando durissimo.
- non ti toccare!!!!
Urlò Marcello.
Istintivamente mise le mani dietro la testa.
Dopo poco, matido di sudore, tornò.
- allora come va? Palle piene???
- credo di sì...
Ammise il ragazzo.
- vuoi venire?
- sì
Lo prese per sotto le ascelle, lo sollevò, lo mise a sedere sul tavolo del giardino, si sedette sulla panca.
Gli mise due dita in bocca e prese il giovane uccello in bocca... Due lappate pesanti e Marco venne copiosamente.
Marcello sollevò la testa dal lauto pasto, lo guardò dritto negli occhi e disse:
- buono! Ma dobbiamo lavorare sulla durata.
Umiliato e appagato, Marco fece per rivestirsi.
-che fai ??? Vai a farti una doccia e rimettiti sul tavolo come ti ho messo prima...
Marco senza ribadire obbedì!
Era lì sul tavolo a gambe larghe, in attesa.
Marcello tornò dal capanno degli attrezzi.
- per oggi il lavoro è fatto... Almeno quello del giardino, adesso torniamo a lavorare un po' qui.
- allora marco, ora che sei un po' più collaborativo, voglio che tu mi dica quando stai per venire o senti che sta salendo troppo il piacere. Chiarò!?
- ok, ci provo.
Marcello tornò a prendere il bocca il cazzo, dopo un attimo lo interruppe...
- fermo fermo!!!
Subìto sollevò la testa:
- respira e rilassati, proviamo con la mano...
Si sputo su una mano una quantità abbondante di saliva e la poggiò sul cazzo senza neppure muoverla.
Il ragazzo iniziò ad ansimare rumorosamente...
- non resisto ahhhhhh
Marcello lasciò il cazzo, ma gli schizzi iniziarono comunque a zampillare.
Gli venne sul petto.
- lecca dove hai sporcato!!!
Marco si chinò e leccò il suo sperma e il sudore dell'uomo... Poi lo guardo languido e chiese:
- hai il cazzo enorme e duro... Posso toccare?
- no ragazzo!!! Non si tocca per adesso! Dobbiamo lavorare insieme per passare dai giochi fra ragazzi alla conoscenza seria del piacere!
- ok.
Marco ammutolì.
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