La bocca infinita di Nicole

di
genere
incesti

Un racconto erotico in tre atti

Atto I – Il Gioco Proibito

Era da giorni che non riuscivo a togliermela dalla testa. Nicole, la ragazza che non avrei mai dovuto desiderare. Parente, sì. Non abbastanza vicina da essere un tabù assoluto, ma abbastanza da rendere tutto sbagliato. E proprio per questo, terribilmente irresistibile.

Quella sera si presentò da me “per un film”, ma non portò nemmeno il cellulare. Indossava solo una maglietta larga, senza reggiseno, e niente sotto. Le gambe nude, morbide, lisce. Quando si stese sul letto accanto a me, sentii il profumo della sua pelle scivolarmi addosso come una carezza.

— “Fa caldo qui dentro, vero?” — sussurrò, avvicinandosi.

Senza una parola, si mise a cavalcioni sopra di me, ma non per scopare. Mi guardava. Mi provocava. E poi scese giù, lentamente, inginocchiandosi tra le mie gambe.

— “Fammi vedere quanto riesco a prenderti…”

Il suo sguardo era serio. Ma la bocca, quella bocca, era tutto un programma. Umida, morbida, profonda. Aprì le labbra e mi prese in bocca come se fosse la cosa più naturale del mondo. La lingua girava, accarezzava, mi faceva vibrare.

Slurp. Schioc. Splat.

Mi succhiava con passione, senza mai staccarsi, senza timore. Ogni tanto sputava, mi guardava con aria sfacciata, e poi tornava giù, più a fondo, più a fondo ancora. Sembrava non avere fondo. Una bocca infinita.

Mi bastarono pochi minuti. Provai ad avvisarla. Lei non rispose. Continuò a succhiare mentre venivo, inghiottendo tutto senza smettere. Quando si staccò, aveva un filo di sperma sulle labbra e un sorriso da dea del peccato.

— “Domani torno. E magari… guarderà anche lei.”

Atto II – Lo Sguardo di Gis

Il giorno dopo tornò. Ma non era sola.

Gis, seduta su una poltrona, ci osservava. Non parlava. Beveva lentamente dal suo bicchiere di vino e si toccava piano. Lo sguardo acceso, le labbra socchiuse.

Nicole si inginocchiò come la notte prima.

— “Guarda bene, zia…” — disse, provocatoria.

E affondò di nuovo la bocca su di me. Più selvaggia, più disinibita. Si sbatteva sulla mia asta con voglia, con fame, come se dovesse dimostrare qualcosa. Gis si aprì le gambe sotto la gonna e cominciò a masturbarsi, lentamente.

— “Mi eccita guardarvi… siete maledetti.”

Nicole succhiava senza pietà, i suoni erano osceni, la saliva colava ovunque. Gis godeva a ogni movimento, si torturava i capezzoli con una mano mentre l’altra spingeva dentro sé due dita, poi tre.

Quando venni, Nicole inghiottì tutto di nuovo, con una naturalezza che mi fece impazzire. Gis gemette più forte, tremando:

— “Voglio farlo anch’io. Adesso. Con voi due.”

Atto III – Il Triangolo Epocale

Nicole si voltò verso di lei, ancora inginocchiata, e le tese la mano. Gis si alzò, si avvicinò al letto, e ci guardò entrambi.

— “Mi avete fatta impazzire. Ma adesso si gioca insieme.”

Mi spogliarono completamente. Gis si inginocchiò accanto a Nicole e, per un attimo, le loro lingue si sfiorarono sopra il mio cazzo ancora duro. Due bocche. Due donne diverse, ma legate da una stessa voglia.

Doppia suzione. Doppia perdizione.

Le loro lingue si alternavano, si incrociavano, mi leccavano dappertutto. Poi Gis si spogliò completamente e si sedette su di me, infilandomi dentro di sé lentamente. Il suo corpo era caldo, bagnato, vivo. Nicole le succhiava i capezzoli, poi tornava a baciarmi, poi si metteva dietro a leccare Gis, a stimolarla mentre io la penetravo.

— “Siete miei,” gemeva Nicole, guardandoci da sotto, toccandosi con forza.

Gis venne per prima, tremando sopra di me. Poi mi girò verso Nicole, le aprì le gambe, la baciò profondamente e mi sussurrò:

— “Scopala. Davanti a me. Voglio vederla perdere la testa.”

Nicole spalancò le gambe, ansimando, la sua figa bagnata e pulsante. Le entrai dentro con forza, con rabbia, con amore sporco. Gis le stava dietro, le accarezzava il clitoride, le baciava il collo, le mordicchiava le spalle mentre io la scopavo a fondo.

Corpi intrecciati. Sudore. Gemiti. Nessuna regola.

Venne urlando, stringendomi dentro come se volesse trattenermi per sempre.

Poi, quando mi sentii esplodere di nuovo, le due bocche si unirono di nuovo sul mio cazzo, bevendomi insieme, le lingue mischiate, il sapore condiviso.

Silenzio.

Solo respiri.
Tre corpi nudi.
Un segreto da custodire.
O da ripetere.
scritto il
2025-06-03
1 . 1 K
visite
5
voti
valutazione
4.8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Il Triangolo del Piacere
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.