Samantha e il Professore - Terza parte - Capitolo nono
di
Castello
genere
masturbazione
Capitolo nono
Giunge quindi il giorno della realizzazione del piano. Anzitutto alla sig.ra Anna viene detto che Samantha si assenterà per un giorno e messo in quanto dovrà recarsi presso l'università di Berlino per discutere su un importante tema psicoanalitico sollevato recentemente da uno studioso tedesco; il fatto che Samantha vada in modo autonomo senza bisogno della presenza del Professore le viene detto che è sintomo dei progressi della figlia che ormai vive di luce propria.
Per essere precisi nel momento in cui la sig.ra Anna percepisce che per una notte intera non ci sarà la figlia fra lei e il Professore, la donna ha una fitta al clitoride e subito dopo le ghiandole vaginali cominciano il loro lavoro di produzione di umori che inondano la figa fino a tracimare sulle mutandine. La sig.ra Anna si dice che dovrà tentare qualcosa...che potrebbe essere un'ultima occasione.
Quindi con questo spirito la donna dopo che la mattina ha salutato la figlia è nella sua abitazione sbirciando dalla finestra il rientro del Professore con la figa tutta in subbuglio. In realtà Samantha non è andata a Berlino ma è nell'abitazione del Professore anche lei in trepida attesa del rientro del Professore ed anche lei con la figa in subbuglio.
Dobbiamo dire che il Professore, pur essendo un uomo di scienza, è purtuttavia un uomo. Ed egli nel viaggio di ritorno a casa dallo studio non può fare a meno di sorridere nel pensare che solo alla sua semplice vista le ghiandole vaginali di due donne, madre e figlia, entreranno in funzione a pieno regime bagnando fighe, mutandine e probabilmente anche le cosce.
Il Professore quindi entra in casa e saluta sottovoce Samantha che è come in delirio nello studio, già collegata alle telecamere che catturano tutte le mosse della madre. Quest'ultima si vede anch'essa frenetica, andare avanti e dietro per l'appartamento come una trottola impazzita. Va in bagno e si spruzza del profumo non solo sulle ascelle ma anche sul seno, sulla figa e addirittura sul culo dopo esserselo ben aperto; poi si vede che da dei gran respiri e si rimira continuamente il culo, la figa e il seno.
Samantha guarda ipnotizzata e di continuo commenta:
S: guardala ….la troia....che puttana...che maiala...che zoccola …... la prego la sottometta …. la umili senza pietà...la prego ...lo faccia...
P: Samantha mi raccomando …. per nessuna ragione al mondo devi uscire da questa stanza....chiaro?
S: io non uscirò da questa stanza ma lei la distrugga …. glielo rompa quel culone profumato da troia...
Il Professore quindi suona alla porta dell'appartamento della sig.ra Anna.
Al suono del campanello la sig.ra Anna va in brodo di giuggiole in senso figurato, mentre in figa allagata di umori in senso effettivo. Infatti ella pensa che altri non può essere che il Professore che evidentemente ha anticipato il suo intendimento di incontrarlo. E ciò, valuta la donna, è immensamente positivo.
Quindi la sig.ra Anna in fretta indossa un abito completo che le arriva poco sopra il ginocchio senza indossare biancheria intima, compiacendosi dal fatto che il seno anche senza reggiseno fa la sua bella figura nonostante non sia più quello di una ventenne.
A: ohh è lei. Buonasera Professore. Prego...prego entri...venga pure....
P: buonasera signora. Va tutto bene?
A: si...si ...certo
Nel dire queste cose la signora balbetta un po' e suo malgrado arrossisce.
P: beh, non so se va tutto bene....lei sta balbettando ed ha il viso rosso fuoco.....
A: ...è che...mi scusi...mi scusi.. non so...
Il Professore tira fuori dalla tasca una benda nera.
P: si giri che le faccio indossare questa benda nera.
A: ma....cosa vuol fare....? Devo veramente?...... Si devo...
La donna non capisce bene cosa voglia fare il Professore e ha un primo istintivo momento di titubanza e resistenza ma poi subito dopo si autodefinisce una perfetta idiota: cazzo, il Professore viene qui a casa mia e mi vuol bendare e si può capire per cosa.... e io faccio storie....? sono proprio scema....devo ubbidire senza protestare....
Il Professore benda la donna che ora ha un atteggiamento totalmente collaborativo.
P: ora mi dia i polsi che glieli voglio legare.
In questo caso la donna non accenna neanche lontanamente ad una protesta: porge i polsi.
A: va ...va bene....va bene così?
P: si va bene. Ora ci sediamo sul divano....venga mi segua ….la guido io...
La sig.ra capisce che le cose vanno molto bene. Vanno benissimo. Non parla perché teme che qualsiasi cosa possa inavvertitamente bloccare questo positivo svilupparsi di cose. Ora è tutta presa dal terrore che qualcosa blocchi questo andazzo. E siccome pensa che il Professore, non si sa per quale motivo, potrebbe adirarsi per qualsiasi piccola cosa, ripete fra sé e sé che non deve mai contraddire il Professore. Si dice: devo essere assolutamente ubbidiente.
Giunti sul divano lei si siede.
P: no. Lei non si deve sedere così. Si distenda sul divano a bocconi sopra le mie ginocchia; forza si muova.
A: si subito. Non si arrabbi...la prego....faccio subito...
In quella posizione il Professore ha gioco facile nel tirare su l'abito e scoprire il culo nudo.
P: mi scusi ma lei è solita nel non mettersi biancheria intima e di profumarsi l'ano?
La donna rimane in imbarazzo … non sa cosa dire...
P: le ho fatto una domanda. Mi può rispondere?
A: mi sono messa così per lei....
La sig.ra Anna non finisce di parlare che sente un violento sculaccione sulla mela destra; poi subito dopo un altro sulla mela sinistra e poi in rapida successione molti altri...
P: secondo lei sto facendo una cosa giusta?
La sig.ra Anna sente dolore ma per non sbagliare, posto che si era detta di non contraddire mai il Professore risponde assentendo.
A: si.... penso che faccia la cosa giusta.
A quel punto il Professore picchia ancora più forte. Le mele del culo della donna si colorano di rosso fuoco.
P: perché pensa che io stia facendo la cosa giusta?
La donna non capisce bene dove voglia arrivare il Professore ma continua nella sua proposizione iniziale andando per istinto....cioè cercando di indovinare quello che il Professore vuole sentire uscire dalla sua bocca....
A: perché devo essere punita.
P: cosa ha fatto per essere punita?
A: mi sono sfondata il culo a sangue per la bramosia di provare orgasmi a ripetizione.
P: si ritiene quindi una viziosa?
A: si. Confesso che mi sono rotolata come una troia nel bosco quando il butt plug mi martellava il culo. Quando mi sono rialzata ero come una scrofa tutta sporca di terra che mi si era appiccicata sui pantaloni di jeans in corrispondenza della figa fradicia di umori.
Va sottolineato che tutte le immagini e le parole sono bevute avidamente da Samantha già in preda ad orgasmi a ripetizione, inframezzati da epiteti: che troia di merda....si è rotolata nel bosco la maiala....che vacca....come si umilia questa puttana...
P: quando lei mi ha ripetuto più volte che voleva essere a mia disposizione sessuale cosa intendeva nello specifico?
A: dopo tanti anni.... vorrei avere nuovamente un rapporto sessuale vero.....e ho pensato a lei....decida lei come meglio crede....
P: voglio sapere fino a che punto arriva la sua disponibilità.
A: ma....non capisco...
P: Per esempio è disponibile a tornare al paese dove siamo stati l'altro giorno, sedersi nella panchina a fianco del ragazzotto che le ha visto lampeggiare il plug sul culo, e chiedergli umilmente se lui è disponibile a sfondarle il suo retto?
A: ma... io vorrei lei...io...
P: è disponibile si o no?
La donna è in evidente difficoltà: non deve contraddire il Professore ma non può neanche fare una cosa del genere....quel ragazzotto avrà si e no l'età di suo figlio …. poi chiedere umilmente la sua disponibilità a sfondarle il culo....Siccome non sa trovare una risposta rimane in silenzio.
P: dunque? Le ho fatto una domanda. Risponda si oppure no. Forza si muova.
E nel dire queste ultime parole parte una sculacciata più forte delle altre che fa cacciare un piccolo urlo alla donna la quale per lo sforzo interno teso a cancellare totalmente la sua dignità inizia a piangere piano piano.
A: si...sono disponibile...
Nel pronunciare queste parole la sig.ra Anna inizia a capire perfettamente quale è la traccia che sta seguendo il Professore: egli la vuole umiliare, le vuole piegare ogni rimasuglio di dignità, la vuole radere al suolo; e tutto questo con lo scopo di averla poi a disposizione liberamente in modo di potersela gestire a piacimento.
In altre parole un modo – ella ragione – affinché il Professore poi abbia campo libero nel riprogrammarla. E siccome è – lo si vede chiaramente – infatuata del Professore, ella ritiene che lo psicoterapeuta lo faccia proprio per il suo bene; cioè per farla stare poi meglio.
Per capire fino in fondo quello che matura dentro la donna va sommata la sua consapevolezza che il comportamento del Professore sia non solo giusto ma fatto per il suo bene, alla forte predisposizione di lei verso la sottomissione, cosa del resto presente anche nella figlia, diciamo come lascito ereditario.
Quindi con quello stato d'animo si può facilmente dedurre che la benda e i polsi legati non hanno alcun ruolo sostanziale. La sig.ra Anna è ormai volontariamente e consapevolmente votata verso la sua sottomissione, che anzi, possiamo dire, anela che avvenga nel modo più risoluto possibile.
P: si rende conto di quanto sta scendendo in basso?
A: io.....mi affido completamente a lei...
P: si certo questo l'ho capito bene....lei ha preso una forte infatuazione verso la mia persona e ora è disponibile a tutto....vede, le cose stanno esattamente come gliele avevo preannunciate nel nostro secondo colloquio...lei ora si crede innamorata di me ma in realtà è il risveglio brusco dei suoi istinti sessuali che la fa deragliare...
A: lei è una persona intelligente...e anche per bene...ho avuto fortuna a trovare lei...so che non mi farà del male …... pur sapendo che ormai sono disponibile a tutto....e quindi pericolosa per me stessa....
P: ci sono due cose che deve fare ….. poi soddisferò il suo desiderio.....
La sig.ra Anna capisce che ora è vicinissima dall'obiettivo. Diventa euforica. Vorrebbe addirittura baciare il Professore ma si trattiene....non deve commettere errori proprio in dirittura d'arrivo....
A: farò tutto quello che mi chiede....anzi quello che mi ordina di fare...glielo giuro.
P: per prima cosa mi deve fare una promessa. Quando domani verranno i suoi familiari, suo marito e i suoi due figli le dovrà avere un atteggiamento assolutamente cordiale, accondiscendente verso loro e anche verso sua figlia Samantha. Dovrà essere sempre sorridente, comprensiva, disponibile, servizievole. Sono stato chiaro?
A: si va bene...mi impegnerò al massimo...poi con lei vicino non mi riuscirebbe non ubbidirle...
P: guardi che se non mantiene la promessa sono guai....lo ha chiaro questo?
A: si... ho capito benissimo...sarò perfetta …..glielo giuro...
P: e poi c'è la seconda cosa...
Il Professore sa che c'è Samantha in visione e ha ben chiaro il meccanismo della mente diabolicamente perversa della ragazza che brama godimento dall'umiliazione della madre. Ed allora decide di dare soddisfazione anche a quella belva femminile con la mente geniale ma plagiata e modellata dal sesso malvagio.
A: si mi dica....anzi mi ordini pure....grazie...
P: beh senta affinché la cura psicoanalitica abbia pieno successo è necessario che lei si sfoghi completamente....e quindi si deve impegnare al massimo … si deve liberare di tutti i limiti, di tutte le convenzioni, di tutte le inibizioni che l'hanno portata a reprimere, a reprimere pesantemente le sue voglie sessuali, i suoi istinti sessuali più reconditi....ora io le toglierò la benda e i lacci dai polsi.... e lei dimenticando ogni barlume di dignità … si abbandonerà…..diciamo che mi dovrà convincere che è vitale che io la soddisfi....sono stato chiaro?
Mano a mano che il Professore parla nella sig.ra Anna cresce a dismisura la carica sessuale e anche nervosa. Ella, peraltro, ora si sente ispirata anche dalla fiducia totale che ripone nel Professore. Respira a pieni polmoni come per caricarsi ulteriormente; capisce che non può sprecare l'occasione.
A: ma....ma...ma ...posso essere anche volgare...oppure devo esserlo...non so..
P: deve liberarsi ...far uscire quello che ha dentro … volgare o non volgare che sia....osceno o non osceno che sia....perverso o non perverso che sia....da depravata se ha dentro depravazione.... da maniaca se ha dentro tendenze maniacali....tutto in modo trasparente....senza alcuna rete di protezione....ha capito bene?
Nel frattempo che parla il Professore le toglie la benda e le libera i polsi.
La sig.ra Anna allora si alza in piedi si strappa di dosso l'abito e rimane nuda.
A: ecco lo vede questo corpo. E' il corpo di una donna di 44 anni che non scopa da 8 anni.... che da 8 anni reprime ogni istinto sessuale....la vede questa figa
E nel dire queste parole … sempre in piedi … si allarga con due mani la figa aprendola oscenamente.
A: questa figa non vede un cazzo da 8 anni...lo vede questo culo...
E nel dire queste parole ...sempre in piedi.... si gira e si allarga con due mani le chiappe del culo mostrando il buco bello aperto.
A: questo culo non ha mai visto un cazzo ….ma ora basta …. ora voglio recuperare....ora voglio il cazzo...lo voglio la mattina...lo voglio il pomeriggio... lo voglio la sera... lo voglio la notte....lo voglio sempre...voglio vivere per il cazzo … non voglio più vivere per la famiglia e per il lavoro... voglio vivere per godere come una troia, come ho goduto nel bosco rotolandomi come una scrofa........
Naturalmente Samantha con orecchie e occhi increduli sente e vede la mamma trasformata in una ninfomane, letteralmente fuori di testa; e la mente geniale ma contorta della ragazza manda impulsi ossessivi ai suoi terminali nervosi fonti di orgasmi, al clitoride in particolare che è sul punto di sanguinare tale è l'afflusso di sangue.
A: e ora mi prenda....mi prenda come vuole...mi metta il cazzo dove vuole ….mi scopi la figa....il culo....la bocca....le orecchie … mi sbatta come desidera...ma lo faccia...lo scongiuro...
Al che Samantha che conosce bene il Professore e sa come mandarlo fuori di se, comincia a incitare la mamma.
S: apri la bocca....tira fuori la lingua...fallo troia...dai fallo...stupida puttana...muovi quella lingua del cazzo...
E come se sentisse il suggerimento della figlia, ma più probabilmente per l'istinto animalesco sessuale che ora la pervade completamente, la donna effettivamente apre la bocca e comincia a mulinare la lingua in tutte le posizioni. E finalmente il Professore cede. Cede di schianto.
P: vieni qui morta di cazzo....stasera ne avrai una bella razione...
E glielo ficca nel culo, in profondità. La donna, in attesa da una vita, lo accoglie aprendosi tutta. Lo fa suo, lo massaggia, lo risucchia. E dopo poco ha un primo orgasmo; il Professore si ferma un attimo ma la sig.ra Anna è già pronta di nuovo.
A: ancora...ancora....
E allora il Professore continua e continua ancora, ora schiaffeggiando i glutei, ora dando colpi in profondità, ora palpando i seni e pizzicando i capezzoli turgidi, ora infilando quattro dita in bocca. E alla fine, inevitabile, un'ulteriore orgasmo di entrambi con lo sperma che riempie il culo della donna. Il Professore toglie il cazzo dal culo.
P: e ora puliscilo con la lingua...forza...muoviti
A: subito ...grazie...grazie...di tutto...
Samantha che viaggia con una quantità doppia di orgasmi della madre è fuori da ogni controllo.... gli occhi sbarrati sulle immagini.
S: succhialo troia...forza …...volevi il cazzo: eccolo...
E la sig.ra Anna succhia e slingua.... la lingua poi, come è ampiamente noto, ha uno straordinario effetto stimolante verso il Professore che in breve torna pronto per un altro giro dedicato, questa volta, alla figa, al fine di gustarsi tutti i buchi.
La serata finisce con le due donne stremate dai ripetuti orgasmi; e anche il Professore, a dire la verità, non torna certo fresco come una rosa nella sua abitazione. Dove, per inciso, è costretto a dare una decina di sonore sculacciate a Samantha la quale, ancora folle di eccitazione, alla vista del Professore avrebbe voluto anche lei la sua parte di cazzo. Evidentemente la scena della madre trasformatasi in una vera troia fa perdere a Samantha la regola del rispetto nei confronti del Professore il quale è costretto, appunto, a ristabilire i ruoli a suon di sculacciate.
Giunge quindi il giorno della realizzazione del piano. Anzitutto alla sig.ra Anna viene detto che Samantha si assenterà per un giorno e messo in quanto dovrà recarsi presso l'università di Berlino per discutere su un importante tema psicoanalitico sollevato recentemente da uno studioso tedesco; il fatto che Samantha vada in modo autonomo senza bisogno della presenza del Professore le viene detto che è sintomo dei progressi della figlia che ormai vive di luce propria.
Per essere precisi nel momento in cui la sig.ra Anna percepisce che per una notte intera non ci sarà la figlia fra lei e il Professore, la donna ha una fitta al clitoride e subito dopo le ghiandole vaginali cominciano il loro lavoro di produzione di umori che inondano la figa fino a tracimare sulle mutandine. La sig.ra Anna si dice che dovrà tentare qualcosa...che potrebbe essere un'ultima occasione.
Quindi con questo spirito la donna dopo che la mattina ha salutato la figlia è nella sua abitazione sbirciando dalla finestra il rientro del Professore con la figa tutta in subbuglio. In realtà Samantha non è andata a Berlino ma è nell'abitazione del Professore anche lei in trepida attesa del rientro del Professore ed anche lei con la figa in subbuglio.
Dobbiamo dire che il Professore, pur essendo un uomo di scienza, è purtuttavia un uomo. Ed egli nel viaggio di ritorno a casa dallo studio non può fare a meno di sorridere nel pensare che solo alla sua semplice vista le ghiandole vaginali di due donne, madre e figlia, entreranno in funzione a pieno regime bagnando fighe, mutandine e probabilmente anche le cosce.
Il Professore quindi entra in casa e saluta sottovoce Samantha che è come in delirio nello studio, già collegata alle telecamere che catturano tutte le mosse della madre. Quest'ultima si vede anch'essa frenetica, andare avanti e dietro per l'appartamento come una trottola impazzita. Va in bagno e si spruzza del profumo non solo sulle ascelle ma anche sul seno, sulla figa e addirittura sul culo dopo esserselo ben aperto; poi si vede che da dei gran respiri e si rimira continuamente il culo, la figa e il seno.
Samantha guarda ipnotizzata e di continuo commenta:
S: guardala ….la troia....che puttana...che maiala...che zoccola …... la prego la sottometta …. la umili senza pietà...la prego ...lo faccia...
P: Samantha mi raccomando …. per nessuna ragione al mondo devi uscire da questa stanza....chiaro?
S: io non uscirò da questa stanza ma lei la distrugga …. glielo rompa quel culone profumato da troia...
Il Professore quindi suona alla porta dell'appartamento della sig.ra Anna.
Al suono del campanello la sig.ra Anna va in brodo di giuggiole in senso figurato, mentre in figa allagata di umori in senso effettivo. Infatti ella pensa che altri non può essere che il Professore che evidentemente ha anticipato il suo intendimento di incontrarlo. E ciò, valuta la donna, è immensamente positivo.
Quindi la sig.ra Anna in fretta indossa un abito completo che le arriva poco sopra il ginocchio senza indossare biancheria intima, compiacendosi dal fatto che il seno anche senza reggiseno fa la sua bella figura nonostante non sia più quello di una ventenne.
A: ohh è lei. Buonasera Professore. Prego...prego entri...venga pure....
P: buonasera signora. Va tutto bene?
A: si...si ...certo
Nel dire queste cose la signora balbetta un po' e suo malgrado arrossisce.
P: beh, non so se va tutto bene....lei sta balbettando ed ha il viso rosso fuoco.....
A: ...è che...mi scusi...mi scusi.. non so...
Il Professore tira fuori dalla tasca una benda nera.
P: si giri che le faccio indossare questa benda nera.
A: ma....cosa vuol fare....? Devo veramente?...... Si devo...
La donna non capisce bene cosa voglia fare il Professore e ha un primo istintivo momento di titubanza e resistenza ma poi subito dopo si autodefinisce una perfetta idiota: cazzo, il Professore viene qui a casa mia e mi vuol bendare e si può capire per cosa.... e io faccio storie....? sono proprio scema....devo ubbidire senza protestare....
Il Professore benda la donna che ora ha un atteggiamento totalmente collaborativo.
P: ora mi dia i polsi che glieli voglio legare.
In questo caso la donna non accenna neanche lontanamente ad una protesta: porge i polsi.
A: va ...va bene....va bene così?
P: si va bene. Ora ci sediamo sul divano....venga mi segua ….la guido io...
La sig.ra capisce che le cose vanno molto bene. Vanno benissimo. Non parla perché teme che qualsiasi cosa possa inavvertitamente bloccare questo positivo svilupparsi di cose. Ora è tutta presa dal terrore che qualcosa blocchi questo andazzo. E siccome pensa che il Professore, non si sa per quale motivo, potrebbe adirarsi per qualsiasi piccola cosa, ripete fra sé e sé che non deve mai contraddire il Professore. Si dice: devo essere assolutamente ubbidiente.
Giunti sul divano lei si siede.
P: no. Lei non si deve sedere così. Si distenda sul divano a bocconi sopra le mie ginocchia; forza si muova.
A: si subito. Non si arrabbi...la prego....faccio subito...
In quella posizione il Professore ha gioco facile nel tirare su l'abito e scoprire il culo nudo.
P: mi scusi ma lei è solita nel non mettersi biancheria intima e di profumarsi l'ano?
La donna rimane in imbarazzo … non sa cosa dire...
P: le ho fatto una domanda. Mi può rispondere?
A: mi sono messa così per lei....
La sig.ra Anna non finisce di parlare che sente un violento sculaccione sulla mela destra; poi subito dopo un altro sulla mela sinistra e poi in rapida successione molti altri...
P: secondo lei sto facendo una cosa giusta?
La sig.ra Anna sente dolore ma per non sbagliare, posto che si era detta di non contraddire mai il Professore risponde assentendo.
A: si.... penso che faccia la cosa giusta.
A quel punto il Professore picchia ancora più forte. Le mele del culo della donna si colorano di rosso fuoco.
P: perché pensa che io stia facendo la cosa giusta?
La donna non capisce bene dove voglia arrivare il Professore ma continua nella sua proposizione iniziale andando per istinto....cioè cercando di indovinare quello che il Professore vuole sentire uscire dalla sua bocca....
A: perché devo essere punita.
P: cosa ha fatto per essere punita?
A: mi sono sfondata il culo a sangue per la bramosia di provare orgasmi a ripetizione.
P: si ritiene quindi una viziosa?
A: si. Confesso che mi sono rotolata come una troia nel bosco quando il butt plug mi martellava il culo. Quando mi sono rialzata ero come una scrofa tutta sporca di terra che mi si era appiccicata sui pantaloni di jeans in corrispondenza della figa fradicia di umori.
Va sottolineato che tutte le immagini e le parole sono bevute avidamente da Samantha già in preda ad orgasmi a ripetizione, inframezzati da epiteti: che troia di merda....si è rotolata nel bosco la maiala....che vacca....come si umilia questa puttana...
P: quando lei mi ha ripetuto più volte che voleva essere a mia disposizione sessuale cosa intendeva nello specifico?
A: dopo tanti anni.... vorrei avere nuovamente un rapporto sessuale vero.....e ho pensato a lei....decida lei come meglio crede....
P: voglio sapere fino a che punto arriva la sua disponibilità.
A: ma....non capisco...
P: Per esempio è disponibile a tornare al paese dove siamo stati l'altro giorno, sedersi nella panchina a fianco del ragazzotto che le ha visto lampeggiare il plug sul culo, e chiedergli umilmente se lui è disponibile a sfondarle il suo retto?
A: ma... io vorrei lei...io...
P: è disponibile si o no?
La donna è in evidente difficoltà: non deve contraddire il Professore ma non può neanche fare una cosa del genere....quel ragazzotto avrà si e no l'età di suo figlio …. poi chiedere umilmente la sua disponibilità a sfondarle il culo....Siccome non sa trovare una risposta rimane in silenzio.
P: dunque? Le ho fatto una domanda. Risponda si oppure no. Forza si muova.
E nel dire queste ultime parole parte una sculacciata più forte delle altre che fa cacciare un piccolo urlo alla donna la quale per lo sforzo interno teso a cancellare totalmente la sua dignità inizia a piangere piano piano.
A: si...sono disponibile...
Nel pronunciare queste parole la sig.ra Anna inizia a capire perfettamente quale è la traccia che sta seguendo il Professore: egli la vuole umiliare, le vuole piegare ogni rimasuglio di dignità, la vuole radere al suolo; e tutto questo con lo scopo di averla poi a disposizione liberamente in modo di potersela gestire a piacimento.
In altre parole un modo – ella ragione – affinché il Professore poi abbia campo libero nel riprogrammarla. E siccome è – lo si vede chiaramente – infatuata del Professore, ella ritiene che lo psicoterapeuta lo faccia proprio per il suo bene; cioè per farla stare poi meglio.
Per capire fino in fondo quello che matura dentro la donna va sommata la sua consapevolezza che il comportamento del Professore sia non solo giusto ma fatto per il suo bene, alla forte predisposizione di lei verso la sottomissione, cosa del resto presente anche nella figlia, diciamo come lascito ereditario.
Quindi con quello stato d'animo si può facilmente dedurre che la benda e i polsi legati non hanno alcun ruolo sostanziale. La sig.ra Anna è ormai volontariamente e consapevolmente votata verso la sua sottomissione, che anzi, possiamo dire, anela che avvenga nel modo più risoluto possibile.
P: si rende conto di quanto sta scendendo in basso?
A: io.....mi affido completamente a lei...
P: si certo questo l'ho capito bene....lei ha preso una forte infatuazione verso la mia persona e ora è disponibile a tutto....vede, le cose stanno esattamente come gliele avevo preannunciate nel nostro secondo colloquio...lei ora si crede innamorata di me ma in realtà è il risveglio brusco dei suoi istinti sessuali che la fa deragliare...
A: lei è una persona intelligente...e anche per bene...ho avuto fortuna a trovare lei...so che non mi farà del male …... pur sapendo che ormai sono disponibile a tutto....e quindi pericolosa per me stessa....
P: ci sono due cose che deve fare ….. poi soddisferò il suo desiderio.....
La sig.ra Anna capisce che ora è vicinissima dall'obiettivo. Diventa euforica. Vorrebbe addirittura baciare il Professore ma si trattiene....non deve commettere errori proprio in dirittura d'arrivo....
A: farò tutto quello che mi chiede....anzi quello che mi ordina di fare...glielo giuro.
P: per prima cosa mi deve fare una promessa. Quando domani verranno i suoi familiari, suo marito e i suoi due figli le dovrà avere un atteggiamento assolutamente cordiale, accondiscendente verso loro e anche verso sua figlia Samantha. Dovrà essere sempre sorridente, comprensiva, disponibile, servizievole. Sono stato chiaro?
A: si va bene...mi impegnerò al massimo...poi con lei vicino non mi riuscirebbe non ubbidirle...
P: guardi che se non mantiene la promessa sono guai....lo ha chiaro questo?
A: si... ho capito benissimo...sarò perfetta …..glielo giuro...
P: e poi c'è la seconda cosa...
Il Professore sa che c'è Samantha in visione e ha ben chiaro il meccanismo della mente diabolicamente perversa della ragazza che brama godimento dall'umiliazione della madre. Ed allora decide di dare soddisfazione anche a quella belva femminile con la mente geniale ma plagiata e modellata dal sesso malvagio.
A: si mi dica....anzi mi ordini pure....grazie...
P: beh senta affinché la cura psicoanalitica abbia pieno successo è necessario che lei si sfoghi completamente....e quindi si deve impegnare al massimo … si deve liberare di tutti i limiti, di tutte le convenzioni, di tutte le inibizioni che l'hanno portata a reprimere, a reprimere pesantemente le sue voglie sessuali, i suoi istinti sessuali più reconditi....ora io le toglierò la benda e i lacci dai polsi.... e lei dimenticando ogni barlume di dignità … si abbandonerà…..diciamo che mi dovrà convincere che è vitale che io la soddisfi....sono stato chiaro?
Mano a mano che il Professore parla nella sig.ra Anna cresce a dismisura la carica sessuale e anche nervosa. Ella, peraltro, ora si sente ispirata anche dalla fiducia totale che ripone nel Professore. Respira a pieni polmoni come per caricarsi ulteriormente; capisce che non può sprecare l'occasione.
A: ma....ma...ma ...posso essere anche volgare...oppure devo esserlo...non so..
P: deve liberarsi ...far uscire quello che ha dentro … volgare o non volgare che sia....osceno o non osceno che sia....perverso o non perverso che sia....da depravata se ha dentro depravazione.... da maniaca se ha dentro tendenze maniacali....tutto in modo trasparente....senza alcuna rete di protezione....ha capito bene?
Nel frattempo che parla il Professore le toglie la benda e le libera i polsi.
La sig.ra Anna allora si alza in piedi si strappa di dosso l'abito e rimane nuda.
A: ecco lo vede questo corpo. E' il corpo di una donna di 44 anni che non scopa da 8 anni.... che da 8 anni reprime ogni istinto sessuale....la vede questa figa
E nel dire queste parole … sempre in piedi … si allarga con due mani la figa aprendola oscenamente.
A: questa figa non vede un cazzo da 8 anni...lo vede questo culo...
E nel dire queste parole ...sempre in piedi.... si gira e si allarga con due mani le chiappe del culo mostrando il buco bello aperto.
A: questo culo non ha mai visto un cazzo ….ma ora basta …. ora voglio recuperare....ora voglio il cazzo...lo voglio la mattina...lo voglio il pomeriggio... lo voglio la sera... lo voglio la notte....lo voglio sempre...voglio vivere per il cazzo … non voglio più vivere per la famiglia e per il lavoro... voglio vivere per godere come una troia, come ho goduto nel bosco rotolandomi come una scrofa........
Naturalmente Samantha con orecchie e occhi increduli sente e vede la mamma trasformata in una ninfomane, letteralmente fuori di testa; e la mente geniale ma contorta della ragazza manda impulsi ossessivi ai suoi terminali nervosi fonti di orgasmi, al clitoride in particolare che è sul punto di sanguinare tale è l'afflusso di sangue.
A: e ora mi prenda....mi prenda come vuole...mi metta il cazzo dove vuole ….mi scopi la figa....il culo....la bocca....le orecchie … mi sbatta come desidera...ma lo faccia...lo scongiuro...
Al che Samantha che conosce bene il Professore e sa come mandarlo fuori di se, comincia a incitare la mamma.
S: apri la bocca....tira fuori la lingua...fallo troia...dai fallo...stupida puttana...muovi quella lingua del cazzo...
E come se sentisse il suggerimento della figlia, ma più probabilmente per l'istinto animalesco sessuale che ora la pervade completamente, la donna effettivamente apre la bocca e comincia a mulinare la lingua in tutte le posizioni. E finalmente il Professore cede. Cede di schianto.
P: vieni qui morta di cazzo....stasera ne avrai una bella razione...
E glielo ficca nel culo, in profondità. La donna, in attesa da una vita, lo accoglie aprendosi tutta. Lo fa suo, lo massaggia, lo risucchia. E dopo poco ha un primo orgasmo; il Professore si ferma un attimo ma la sig.ra Anna è già pronta di nuovo.
A: ancora...ancora....
E allora il Professore continua e continua ancora, ora schiaffeggiando i glutei, ora dando colpi in profondità, ora palpando i seni e pizzicando i capezzoli turgidi, ora infilando quattro dita in bocca. E alla fine, inevitabile, un'ulteriore orgasmo di entrambi con lo sperma che riempie il culo della donna. Il Professore toglie il cazzo dal culo.
P: e ora puliscilo con la lingua...forza...muoviti
A: subito ...grazie...grazie...di tutto...
Samantha che viaggia con una quantità doppia di orgasmi della madre è fuori da ogni controllo.... gli occhi sbarrati sulle immagini.
S: succhialo troia...forza …...volevi il cazzo: eccolo...
E la sig.ra Anna succhia e slingua.... la lingua poi, come è ampiamente noto, ha uno straordinario effetto stimolante verso il Professore che in breve torna pronto per un altro giro dedicato, questa volta, alla figa, al fine di gustarsi tutti i buchi.
La serata finisce con le due donne stremate dai ripetuti orgasmi; e anche il Professore, a dire la verità, non torna certo fresco come una rosa nella sua abitazione. Dove, per inciso, è costretto a dare una decina di sonore sculacciate a Samantha la quale, ancora folle di eccitazione, alla vista del Professore avrebbe voluto anche lei la sua parte di cazzo. Evidentemente la scena della madre trasformatasi in una vera troia fa perdere a Samantha la regola del rispetto nei confronti del Professore il quale è costretto, appunto, a ristabilire i ruoli a suon di sculacciate.
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