Il migliore dei mondi - Capitolo quinto
di
Castello
genere
comici
Capitolo quinto
Va detto che nella cittadina si sapeva che le trattative erano serrate e che si stava arrivando, forse, ad un accordo. Ma il fatto che lo stesso veniva rimandato di giorno in giorno creava tensione fortissima. Infatti visti gli incrementi in borsa della società ogni giorno di ritardo voleva dire circa 50 mila euro di mancati introiti per ogni cittadino e ciò, come è facilmente intuibile, faceva girare le palle a tutti. E creava una pressione spasmodica sul direttivo delle troie; tutti dicevano: “chiudete la trattativa, cazzo, ogni giorno di ritardo sono soldi che vanno in fumo....chiudete per la miseria ….chiudete o vi si toglie il mandato, cazzo!”.
Del resto anche gli inservienti avevano una pressione spasmodica da parte dell'ingegnere che non riusciva a sopportare più l'astinenza da troie e quindi diceva “chiudete questa cazzo di trattativa che ho bisogno dei culi di Sabrina e Cristina”; provarono, a dire la verità, a portargli dei, chiamiamoli surrogati, cioè delle troie fatte pervenire da tutte le parti del mondo, attraverso severi meccanismi di selezione: Svezia, Indonesia, Nigeria, Brasile e persino dalla Groenlandia. Gli inservienti immaginavano che l'ampio assortimento dei culi potesse compensare, almeno in parte, l'assenza di quelli di Sabrina e Cristina. Ma non era questione di assortimento poiché tutte le volte l'ingegnere diceva: “niente....non sono abbastanza troie ...”.
Quindi la situazione era tesissima; le parti sentivano la responsabilità di chiudere un contratto che già si diceva essere di mille volte superiore al valore economico del più grande contratto finora stipulato nella storia. E ogni componente della trattativa, e questo va sottolineato a loro tutela, sentiva il peso della responsabilità.
Infine gli inservienti proposero una ulteriore modifica attraverso la quale dissero che avrebbero accettato la percentuale del 5%. La modifica verteva sul fatto che la disponibilità di tutte le donne della cittadina verso il plurimiliardario dovesse essere estesa a favore di qualunque soggetto da lui individuato a suo insindacabile giudizio.
La richiesta creò dubbi e problemi nel direttivo delle troie. Essi furono affrontati in una storica, drammatica notte piena di trattative, chiarimenti e colpi di scena.
Anzitutto il direttivo delle troie domandò agli inservienti il senso di questa richiesta del plurimiliardario. Essi, risposero con il piglio di chi sa come vanno le cose nel mondo e che benevolmente lo spiega a chi non lo sa. Dissero che lo avrebbero spiegato con un esempio concreto: “poniamo che uno sceicco sia in trattativa per un contratto con la società dell'ingegnere e non si chiude perché magari la richiesta è di mille miliardi e invece l'offerta è di 500 miliardi; in questo caso si può trattare ad oltranza e magari si chiude a 750 miliardi. Oppure dopo un round di trattative infruttuoso si propone allo sceicco un giro in un SUV con vetri oscurati nella cittadina e con nonchalance gli si dice che, in segno di amicizia, tutti i culi che lui vede in città sono a sua disposizione .. .ne può scegliere uno, dieci, cento, mille e tutti gli verranno messi a disposizione seduta stante...Ecco in questo caso magari lo sceicco dopo una notte piena di sfiziose soddisfazioni la mattina dopo non solo chiude il contratto a mille miliardi ma dà pure una mancia di tre o quattro miliardi”. La spiegazione convinse il direttivo delle troie, che ricordiamo era tutto maschile e forse, chi lo sa, proprio per questo pretese di dettagliare nell'accordo che i culi a disposizione dovevano essere solo quelli femminili.
A quel punto, tuttavia, al direttivo delle troie si pose il vero enorme problema della questione.
Il Presidente del direttivo, che era pure il padre di Sabrina disse: “se questa condizione viene resa nota si scatena un putiferio; tutte le nostre donne faranno la ruota come il pavone e cominceranno a dire che solo grazie a loro si è chiuso l'accordo”. E un altro componente del direttivo aggiunse: “e fosse solo questo.... poi cominceranno ad accampare esose richieste, le conosco bene le nostre troie”. Il presidente dell'ordine dei commercialisti che per questo ruolo era stato messo nel direttivo delle troie, tradusse in termini economici: “diranno, noi diamo volentieri il nostro culo per il comune interesse ma pretendiamo un 30% in più rispetto ai maschi che terranno il loro culetto al riparo da sceicchi viziosi”. Poi il presidente dell'ordine degli avvocati, anch'egli nel direttivo per il suo importante ruolo nella cittadina concluse le fosche previsioni di una ipotetica discussione con le donne: “e poi di sicuro qualche malefica troiaccia femminista con voce stridula dirà: propongo che anche gli uomini facciano la loro parte e mettano a disposizione anche il loro culo; magari la cosa potrebbe tornare utile a qualche sceicco gay”. E così si sarebbe entrati in una infinita discussione lacerante che avrebbe fatto perdere tanto tempo e molti miliardi di euro, che ricordiamo ogni giorno di mancato accordo andavano in fumo.
Ma la giusta scelta di creare un direttivo di soli uomini e con le migliori menti e professionalità della città fu premiata. Il presidente degli avvocati trovò la soluzione legale, a dire la verità, come tutte le soluzioni avvocatesche, un po' arzigogolata: “Bisogna mettere questa condizione in una appendice segreta. Mi spiego: tutti, ma sopratutto tutte coloro che sottoscriveranno il contratto dovranno prima delegare con un'altra firma il direttivo delle troie, cioè noi, a stipulare eventuali ulteriori accordi segreti con la controparte, che noi in realtà avremo già stipulato con data postadata e dove sarà contenuta la condizione del culo delle donne firmatarie a disposizione dell'ingegnere e di tutti coloro da lui indicati; poi il tutto sarà contenuto in un foglio con scrittura carattere 6 che solo con la lente di ingrandimento si potrà leggere; e conoscendo il livello delle nostre donne, molto troie ma altrettanto tonte, non si metteranno certo a cercare di capire cosa ci sarà scritto: firmeranno e basta. ”
Insomma una soluzione perfetta e che lo studio dell'avvocato in poco tempo confermò assolutamente legittima dopo aver trovato numerose, consolidate e uniformi massime giurisprudenziali della cassazione e della corte di giustizia europea sull'applicazione di simili clausole contrattuali da parte delle multinazionali nei confronti dei vari pezzenti di turno.
Quindi fu annunciato che era stato raggiunto l'accordo, che a dire la verità come tutti i contratti importanti era molto complesso. Per spiegare nel dettaglio i contenuti dell'accordo fu fatto un depliant in 30 mila copie che in 36 minuti furono esaurite con qualcuno che ne prese anche due copie nel caso una andasse persa, chissà per quale motivo.
In sostanza dal giorno successivo alla sua efficacia l'accordo determinava una liquidazione quotidiana di competenze a favore di tutti i residenti sottoscrittori del contratto. La liquidazione consisteva in un 5% dell'incremento del valore della società che veniva calcolata con la quotazione quotidiana alla chiusura della borsa fissata per le 17:30. Entro le 22:00 di ogni giorno il quantum veniva versato in un conto corrente e poi, con un software appositamente creato, ripartito e contestualmente riversato in tempo reale nei conti correnti dei sottoscrittori.
Per illustrare i benefici del contratto il direttivo delle troie nel depliant avevano predisposto anche una tabella (imparata a memoria dopo pochi istanti da tutti i cittadini) nella quale venivano ipotizzate le liquidazioni giornaliere sulla base dell'andamento di borsa della società degli ultimi tre mesi: in sostanza, pur stando prudenti, ogni cittadino sottoscrittore avrebbe avuto un riconoscimento finanziario stimato con accredito sul suo conto corrente per una cifra di 50 mila euro quotidiani per ogni giorno di contrattazione in borsa. Poi alla chiusura d'esercizio e con la quantificazione degli utili annuali un riconoscimento di circa ulteriori 5 milioni di euro. In totale in base annua circa 15 milioni di euro per cittadino.
Nel depliant poi c'era scritto a caratteri cubitali che l'efficacia dell'accordo scattava solo dalle 00:01 del giorno successivo alla firma del ottomillesimo contratto sottoscritto da donne di età compresa da 18 anni a 50 anni. Su questo aspetto, preteso dagli inservienti del plurimiliardario per gli ovvi motivi di potersi assicurare un bacino adeguato di culi e bocche a disposizione, il direttivo delle troie aveva molto dibattuto se tenerlo segreto o meno. Alla fine aveva optato per renderlo pubblico giustificandolo con la richiesta dell'ingegnere inventore di premiare la parte femminile della cittadina, capace di saper esprimere delle troie campionesse mondiali come Cristina e Sabrina.
Tuttavia non mancarono le perplessità e nei capannelli che qua e là si creavano molti si domandavano se sotto questa strana clausola non si nascondesse qualcosa di segreto. In particolare le donne di età superiore a 50 anni dicevano: “e noi siamo schiuma? Perché siamo escluse?” Viceversa quelle di età compresa fra 18 e 50 anni confabulavano insospettite: “perché solo la nostra categoria di donne e solo di una certa classe anagrafica viene presa in considerazione.....cosa c'è sotto?”. Il direttivo delle troie dovette emettere un comunicato stampa nel quale asseriva che “il raggiungimento dell'ottomillesimo contratto di donne di età compresa fra 18 a 50 anni era una ragionevole richiesta dell'ingegnere subito accettata dal direttivo delle troie per garantire che almeno il 98,9% della categoria delle donne da cui provengono le stra-fighe troie Sabrina e Cristina potesse avere il giusto beneficio da questo contratto. Quindi ogni illazione diversa è destituita di ogni fondamento”.
Chi conosceva bene i marpioni del direttivo delle troie tradusse all'istante, e dobbiamo dire correttamente che: “ogni illazione su cose segrete e non dette aveva assoluto fondamento”. Quindi si scatenò una ridda di ipotesi, tutte però, purtroppo per chi le faceva, che sottostimavano enormemente le conseguenze. La prima fu messa in giro da un'amica di Sabrina che anelava di prenderne il posto: “l'ingegnere vuole avere una certa riserva di troie locali, che evidentemente apprezza, nel caso in cui Sabrina e Cristina dovessero avere una indisposizione, perché ciò vuol dire che il nostro territorio è ritenuto una fucina di eccellenze troiesche e noi ne dobbiamo essere molto onorate”. La seconda fu messa in giro dall'associazione delle estetiste della cittadina che pensava, stupidamente, di trarne un vantaggio economico: “l'ingegnere vuole istituire un premio mensile … tipo …. il culo del mese oppure il pompino del mese dove egli a suo insindacabile giudizio valuterà, sulla base di appropriati report video, quale delle donne della cittadina meriti il titolo mensile”. Vista la situazione anche il direttivo delle troie mise in giro delle false voci che intelligentemente potessero tranquillizzare ed anzi esaltare la parte femminile coinvolta: “ogni settimana l'ingegnere plurimiliardario farà una specie di lotteria e estrarrà a sorte fra tutte le femmine della cittadina escludendo quelle minori e quelle che ormai non più adatte allo scopo per l'età, la donna-troia che avrà l'onore, con tanto di risalto sui media locali anche tramite interviste, di coadiuvare le due troie professioniste Sabrina e Cristina”.
Ovviamente il non detto da parte di tutti è che all'atto della sottoscrizione del contratto ci fosse poi un accordo segreto, sicuramente valido visto la competenza avvocatesca del direttivo, che precisasse nel dettaglio i termini.
In conclusione il direttivo delle troie riuscì a gestire una situazione assai delicata con grande capacità; ad ogni modo per evitare problemi nella giornata topica dedicata alla firma dei contratti il direttivo costituì un gruppo armato a cui fu data mano libera verso eventuali femmine che nel complesso procedimento collettivo di sottoscrizione creasse problemi.
Dunque si arrivò al gran giorno. Nella giornata era prevista la sottoscrizione di circa 20 mila contratti ognuno dei quali conteneva 28 firme e ognuna delle quali doveva essere adeguatamente certificata da notai. In sostanza 560 mila firme. Un banale calcolo stimò che ogni notaio poteva in una giornata di lavoro fatta durare 20 ore certificare 1200 firme (cioè una ogni minuto) e quindi erano necessari almeno 467 notai che furono poi arrotondati a 500 visto che l'età degli stessi faceva presumere che non tutti avrebbero retto il ritmo forsennato di una certificazione al minuto.
Fu promesso il pagamento di una notula di 5 mila euro ad ogni notaio disponibile (da scalare sugli introiti del primo giorno di liquidazione delle competenze derivanti dal contratto). Fortunatamente giunsero notai da ogni dove e si arrivò al target dei 500 notai necessari. L'evento della firma del contratto diventò in breve l'evento mondiale e fu coperto da oltre 1950 giornalisti giunti da tutto il mondo. I media mainstream, molti totalmente corrotti e il resto di loro asserviti spontaneamente al plurimiliardario, dettero in pasto all'opinione pubblica mondiale una versione molto, ma molto edulcorata dell'avvenimento: “l'uomo più ricco al mondo nella sua infinità bontà vuole trasferire una parte della sua infinita ricchezza alla comunità locale da dove proviene e a cui è legato tantissimo...è una scena da libro cuore che dimostra l'altruismo di chi guida il progresso dell'umanità....tutti noi dobbiamo essergli infinitamente grati per cotanta magnanimità” con tanto di interviste truccate strappalacrime. Le suddette interviste tuttavia venivano fatte ad attori pagati che si fingevano locali perché i locali veri invariabilmente ponevano l'accento sul fatto che la comunità della cittadina “era stata in grado di creare delle troie talmente troie che il plurimiliardario non ne poteva fare a meno e in cambio del libero uso dei loro buchi era stato costretto a sganciare un po' di quattrini”.
Durante la giornata della firma il direttivo delegò il mantenimento dell'ordine pubblico al gruppo armato appositamente costituito e composto dai peggiori ceffi raccattati ovunque con la promessa che avrebbero potuto abusare liberamente delle femmine che creavano casino nel procedimento. Il direttivo si preoccupò anche di dare una veste legale a tutto questo e coinvolse carabinieri e magistratura e concordò che le eventuali femmine che ponevano problemi anche solo chiedendo ad alta voce cosa c'era scritto nell'accordo segreto (la presenza del quale tutti davano per scontata) potessero essere accusate di “procurato allarme” ai sensi di un tal articolo del codice penale e trattenute provvisoriamente dalla sicurezza privata (cioè il gruppo armato del direttivo) per tutto il tempo necessario.
E in effetti ci furono diversi casi di femmine che, pur con carattere 6, riuscirono a leggere il testo della delega da firmare e chiedevano lumi in proposito. Esse erano le più giovani e non tanto perchè più intelligenti quanto perché avevano una vista migliore.
Invariabilmente non appena una di queste profferiva qualcosa di simile a una richiesta di chiarimenti tipo: “ci dite che cazzo c'è dietro tutto questo?” si avvicinava un tipo del gruppo armato in giacca e cravatta e con fare cordiale chiedeva alla giovane donna di seguirlo che avrebbe avuto tutti i chiarimenti del caso. Poi una volta al riparo da sguardi indiscreti la femmina veniva impacchettata e portata in un capannone isolato dove una squadra di energumeni a turno le diceva e sopratutto le faceva sentire “il cazzo che c'era dietro l'accordo” nei vari buchi. La maggior parte delle donne dopo un simile trattamento si dichiarava, da brava troia qual'era, pienamente soddisfatta delle spiegazioni e chiedeva di andare a firmare il contratto.
Quindi l'imponente macchina organizzativa riuscì a svolgere appieno il suo lavoro. A dire la verità verso le 23:30 mancavano ancora 35 donne di età compresa fra 18 e 50 anni per raggiungere l'agognato target di 8.000 firmatarie. Il panico allora si impossessò del direttivo delle troie che dette mandato al gruppo armato di fare un rastrellamento nella cittadina per recuperare con le buone o con le cattive il numero delle femmine mancanti. Alle 23:35 il capo del gruppo armato riferì al direttivo che fra coloro che non avevano ancora firmato “c'erano rimaste solo le suore del convento di clausura della cittadina e due incidentate in fin di vita che non si sapeva se sarebbero arrivate vive alle 24:00”. Il direttivo delle troie diramò un ordine operativo da interpretare senza possibilità di equivoci: “buttate giù la porta del convento con una carica di dinamite, avendo cura di non ucciderle che ci servono vive perché forse dovremo gestire quelle morte incidentate e non è che possiamo esagerare con le defunte da fingere vive, e poi trascinate senza spiegazioni, che non bisogna perdere tempo, le suore di clausura nel più vicino punto di sottoscrizione del contratto; per le incidentate prendetele anche morte, che poi con i dottori falsificheremo il certificato di morte post-datandolo”. La corsa fu frenetica e il gruppo armato si dimostrò adeguato alla missione attribuita: le suore furono portate, per far prima, all'interno di una grande rete prelevate per come erano: le più in pigiama mezze nude, tutte vergognose e con sensi di colpa perché sorprese in libidinose azioni saffiche, altre con il rosario in mano; tutte terrorizzate da quello che le stava succedendo, considerato un chiaro disegno del demonio; le incidentate furono prelevate dall'ospedale staccando dalla sala rianimazione i vari salva-vita e infatti morirono di lì a pochi istanti, ma compiacenti notai attestarono che le firme erano state fatte quando ancora erano in vita”.
Alle 23:58 fu dichiarato che l'obiettivo era stato raggiunto e il contratto era efficace.
Nella cittadina scoppiò un entusiasmo senza precedenti; tanto per dare un'idea la vittoria della squadra di calcio nazionale ai mondiali era solo una millesima parte del tripudio scoppiato. Tutti i mega schermi contenevano la comunicazione che il contratto era efficace dall'indomani e alle 22:00, cioè esattamente dopo 22 ore, vi sarebbe stato il primo bonifico che si stimava essere di circa 50 mila euro per sottoscrittore.
Balli, canti, ubriacature e risate a crepapelle caratterizzarono tutta la notte in un delirio mai visto nella storia dell'umanità. L'autostima degli abitanti della cittadina arrivò a livelli altissimi; essi guardavano tutti gli stranieri, e sopratutto i giornalisti, dall'alto in basso pregustando il nuovo ruolo sociale a loro riservato a partire dall'indomani grazie ai benefici del contratto e delle correlate liquidazioni giornaliere. Chi diceva che aveva acquistato una Lamborghini, chi una mega villa, chi una Ferrari, chi aveva prenotato un giro turistico del mondo di durata di tre anni nei migliori alberghi della terra. Addirittura c'era chi pensava di acquistare isole e foreste. Ma i più avevano progettato di assumere una pletora di servitù, non tanto per assicurarsi una vita senza impegni, quanto per sentirsi come razza superiore.
E i membri del direttivo, che ormai potevano sbracarsi, si ricordavano l'un con l'altro i discorsi assurdi, pazzoidi, inconcepibili del vecchio rivoluzionario che voleva sovvertire l'ordine sociale. Essi non si capacitavano: “ma come è possibile ancora oggi auspicare un mondo meno diseguale di quello attuale....quest'ordine sociale è la più grande invenzione di sviluppo del genere umano e va difeso con i denti e con le unghie ….chi merita, come noi che siamo stati dei veri fenomeni nel produrre, difendere e promuovere delle troie campionesse, sarà ricompensato dal sistema; chi invece non merita, chi invece non si industria, chi usa le mani solo per farsi le seghe e i ditalini è giusto che non abbia nulla....”
Va detto che nella cittadina si sapeva che le trattative erano serrate e che si stava arrivando, forse, ad un accordo. Ma il fatto che lo stesso veniva rimandato di giorno in giorno creava tensione fortissima. Infatti visti gli incrementi in borsa della società ogni giorno di ritardo voleva dire circa 50 mila euro di mancati introiti per ogni cittadino e ciò, come è facilmente intuibile, faceva girare le palle a tutti. E creava una pressione spasmodica sul direttivo delle troie; tutti dicevano: “chiudete la trattativa, cazzo, ogni giorno di ritardo sono soldi che vanno in fumo....chiudete per la miseria ….chiudete o vi si toglie il mandato, cazzo!”.
Del resto anche gli inservienti avevano una pressione spasmodica da parte dell'ingegnere che non riusciva a sopportare più l'astinenza da troie e quindi diceva “chiudete questa cazzo di trattativa che ho bisogno dei culi di Sabrina e Cristina”; provarono, a dire la verità, a portargli dei, chiamiamoli surrogati, cioè delle troie fatte pervenire da tutte le parti del mondo, attraverso severi meccanismi di selezione: Svezia, Indonesia, Nigeria, Brasile e persino dalla Groenlandia. Gli inservienti immaginavano che l'ampio assortimento dei culi potesse compensare, almeno in parte, l'assenza di quelli di Sabrina e Cristina. Ma non era questione di assortimento poiché tutte le volte l'ingegnere diceva: “niente....non sono abbastanza troie ...”.
Quindi la situazione era tesissima; le parti sentivano la responsabilità di chiudere un contratto che già si diceva essere di mille volte superiore al valore economico del più grande contratto finora stipulato nella storia. E ogni componente della trattativa, e questo va sottolineato a loro tutela, sentiva il peso della responsabilità.
Infine gli inservienti proposero una ulteriore modifica attraverso la quale dissero che avrebbero accettato la percentuale del 5%. La modifica verteva sul fatto che la disponibilità di tutte le donne della cittadina verso il plurimiliardario dovesse essere estesa a favore di qualunque soggetto da lui individuato a suo insindacabile giudizio.
La richiesta creò dubbi e problemi nel direttivo delle troie. Essi furono affrontati in una storica, drammatica notte piena di trattative, chiarimenti e colpi di scena.
Anzitutto il direttivo delle troie domandò agli inservienti il senso di questa richiesta del plurimiliardario. Essi, risposero con il piglio di chi sa come vanno le cose nel mondo e che benevolmente lo spiega a chi non lo sa. Dissero che lo avrebbero spiegato con un esempio concreto: “poniamo che uno sceicco sia in trattativa per un contratto con la società dell'ingegnere e non si chiude perché magari la richiesta è di mille miliardi e invece l'offerta è di 500 miliardi; in questo caso si può trattare ad oltranza e magari si chiude a 750 miliardi. Oppure dopo un round di trattative infruttuoso si propone allo sceicco un giro in un SUV con vetri oscurati nella cittadina e con nonchalance gli si dice che, in segno di amicizia, tutti i culi che lui vede in città sono a sua disposizione .. .ne può scegliere uno, dieci, cento, mille e tutti gli verranno messi a disposizione seduta stante...Ecco in questo caso magari lo sceicco dopo una notte piena di sfiziose soddisfazioni la mattina dopo non solo chiude il contratto a mille miliardi ma dà pure una mancia di tre o quattro miliardi”. La spiegazione convinse il direttivo delle troie, che ricordiamo era tutto maschile e forse, chi lo sa, proprio per questo pretese di dettagliare nell'accordo che i culi a disposizione dovevano essere solo quelli femminili.
A quel punto, tuttavia, al direttivo delle troie si pose il vero enorme problema della questione.
Il Presidente del direttivo, che era pure il padre di Sabrina disse: “se questa condizione viene resa nota si scatena un putiferio; tutte le nostre donne faranno la ruota come il pavone e cominceranno a dire che solo grazie a loro si è chiuso l'accordo”. E un altro componente del direttivo aggiunse: “e fosse solo questo.... poi cominceranno ad accampare esose richieste, le conosco bene le nostre troie”. Il presidente dell'ordine dei commercialisti che per questo ruolo era stato messo nel direttivo delle troie, tradusse in termini economici: “diranno, noi diamo volentieri il nostro culo per il comune interesse ma pretendiamo un 30% in più rispetto ai maschi che terranno il loro culetto al riparo da sceicchi viziosi”. Poi il presidente dell'ordine degli avvocati, anch'egli nel direttivo per il suo importante ruolo nella cittadina concluse le fosche previsioni di una ipotetica discussione con le donne: “e poi di sicuro qualche malefica troiaccia femminista con voce stridula dirà: propongo che anche gli uomini facciano la loro parte e mettano a disposizione anche il loro culo; magari la cosa potrebbe tornare utile a qualche sceicco gay”. E così si sarebbe entrati in una infinita discussione lacerante che avrebbe fatto perdere tanto tempo e molti miliardi di euro, che ricordiamo ogni giorno di mancato accordo andavano in fumo.
Ma la giusta scelta di creare un direttivo di soli uomini e con le migliori menti e professionalità della città fu premiata. Il presidente degli avvocati trovò la soluzione legale, a dire la verità, come tutte le soluzioni avvocatesche, un po' arzigogolata: “Bisogna mettere questa condizione in una appendice segreta. Mi spiego: tutti, ma sopratutto tutte coloro che sottoscriveranno il contratto dovranno prima delegare con un'altra firma il direttivo delle troie, cioè noi, a stipulare eventuali ulteriori accordi segreti con la controparte, che noi in realtà avremo già stipulato con data postadata e dove sarà contenuta la condizione del culo delle donne firmatarie a disposizione dell'ingegnere e di tutti coloro da lui indicati; poi il tutto sarà contenuto in un foglio con scrittura carattere 6 che solo con la lente di ingrandimento si potrà leggere; e conoscendo il livello delle nostre donne, molto troie ma altrettanto tonte, non si metteranno certo a cercare di capire cosa ci sarà scritto: firmeranno e basta. ”
Insomma una soluzione perfetta e che lo studio dell'avvocato in poco tempo confermò assolutamente legittima dopo aver trovato numerose, consolidate e uniformi massime giurisprudenziali della cassazione e della corte di giustizia europea sull'applicazione di simili clausole contrattuali da parte delle multinazionali nei confronti dei vari pezzenti di turno.
Quindi fu annunciato che era stato raggiunto l'accordo, che a dire la verità come tutti i contratti importanti era molto complesso. Per spiegare nel dettaglio i contenuti dell'accordo fu fatto un depliant in 30 mila copie che in 36 minuti furono esaurite con qualcuno che ne prese anche due copie nel caso una andasse persa, chissà per quale motivo.
In sostanza dal giorno successivo alla sua efficacia l'accordo determinava una liquidazione quotidiana di competenze a favore di tutti i residenti sottoscrittori del contratto. La liquidazione consisteva in un 5% dell'incremento del valore della società che veniva calcolata con la quotazione quotidiana alla chiusura della borsa fissata per le 17:30. Entro le 22:00 di ogni giorno il quantum veniva versato in un conto corrente e poi, con un software appositamente creato, ripartito e contestualmente riversato in tempo reale nei conti correnti dei sottoscrittori.
Per illustrare i benefici del contratto il direttivo delle troie nel depliant avevano predisposto anche una tabella (imparata a memoria dopo pochi istanti da tutti i cittadini) nella quale venivano ipotizzate le liquidazioni giornaliere sulla base dell'andamento di borsa della società degli ultimi tre mesi: in sostanza, pur stando prudenti, ogni cittadino sottoscrittore avrebbe avuto un riconoscimento finanziario stimato con accredito sul suo conto corrente per una cifra di 50 mila euro quotidiani per ogni giorno di contrattazione in borsa. Poi alla chiusura d'esercizio e con la quantificazione degli utili annuali un riconoscimento di circa ulteriori 5 milioni di euro. In totale in base annua circa 15 milioni di euro per cittadino.
Nel depliant poi c'era scritto a caratteri cubitali che l'efficacia dell'accordo scattava solo dalle 00:01 del giorno successivo alla firma del ottomillesimo contratto sottoscritto da donne di età compresa da 18 anni a 50 anni. Su questo aspetto, preteso dagli inservienti del plurimiliardario per gli ovvi motivi di potersi assicurare un bacino adeguato di culi e bocche a disposizione, il direttivo delle troie aveva molto dibattuto se tenerlo segreto o meno. Alla fine aveva optato per renderlo pubblico giustificandolo con la richiesta dell'ingegnere inventore di premiare la parte femminile della cittadina, capace di saper esprimere delle troie campionesse mondiali come Cristina e Sabrina.
Tuttavia non mancarono le perplessità e nei capannelli che qua e là si creavano molti si domandavano se sotto questa strana clausola non si nascondesse qualcosa di segreto. In particolare le donne di età superiore a 50 anni dicevano: “e noi siamo schiuma? Perché siamo escluse?” Viceversa quelle di età compresa fra 18 e 50 anni confabulavano insospettite: “perché solo la nostra categoria di donne e solo di una certa classe anagrafica viene presa in considerazione.....cosa c'è sotto?”. Il direttivo delle troie dovette emettere un comunicato stampa nel quale asseriva che “il raggiungimento dell'ottomillesimo contratto di donne di età compresa fra 18 a 50 anni era una ragionevole richiesta dell'ingegnere subito accettata dal direttivo delle troie per garantire che almeno il 98,9% della categoria delle donne da cui provengono le stra-fighe troie Sabrina e Cristina potesse avere il giusto beneficio da questo contratto. Quindi ogni illazione diversa è destituita di ogni fondamento”.
Chi conosceva bene i marpioni del direttivo delle troie tradusse all'istante, e dobbiamo dire correttamente che: “ogni illazione su cose segrete e non dette aveva assoluto fondamento”. Quindi si scatenò una ridda di ipotesi, tutte però, purtroppo per chi le faceva, che sottostimavano enormemente le conseguenze. La prima fu messa in giro da un'amica di Sabrina che anelava di prenderne il posto: “l'ingegnere vuole avere una certa riserva di troie locali, che evidentemente apprezza, nel caso in cui Sabrina e Cristina dovessero avere una indisposizione, perché ciò vuol dire che il nostro territorio è ritenuto una fucina di eccellenze troiesche e noi ne dobbiamo essere molto onorate”. La seconda fu messa in giro dall'associazione delle estetiste della cittadina che pensava, stupidamente, di trarne un vantaggio economico: “l'ingegnere vuole istituire un premio mensile … tipo …. il culo del mese oppure il pompino del mese dove egli a suo insindacabile giudizio valuterà, sulla base di appropriati report video, quale delle donne della cittadina meriti il titolo mensile”. Vista la situazione anche il direttivo delle troie mise in giro delle false voci che intelligentemente potessero tranquillizzare ed anzi esaltare la parte femminile coinvolta: “ogni settimana l'ingegnere plurimiliardario farà una specie di lotteria e estrarrà a sorte fra tutte le femmine della cittadina escludendo quelle minori e quelle che ormai non più adatte allo scopo per l'età, la donna-troia che avrà l'onore, con tanto di risalto sui media locali anche tramite interviste, di coadiuvare le due troie professioniste Sabrina e Cristina”.
Ovviamente il non detto da parte di tutti è che all'atto della sottoscrizione del contratto ci fosse poi un accordo segreto, sicuramente valido visto la competenza avvocatesca del direttivo, che precisasse nel dettaglio i termini.
In conclusione il direttivo delle troie riuscì a gestire una situazione assai delicata con grande capacità; ad ogni modo per evitare problemi nella giornata topica dedicata alla firma dei contratti il direttivo costituì un gruppo armato a cui fu data mano libera verso eventuali femmine che nel complesso procedimento collettivo di sottoscrizione creasse problemi.
Dunque si arrivò al gran giorno. Nella giornata era prevista la sottoscrizione di circa 20 mila contratti ognuno dei quali conteneva 28 firme e ognuna delle quali doveva essere adeguatamente certificata da notai. In sostanza 560 mila firme. Un banale calcolo stimò che ogni notaio poteva in una giornata di lavoro fatta durare 20 ore certificare 1200 firme (cioè una ogni minuto) e quindi erano necessari almeno 467 notai che furono poi arrotondati a 500 visto che l'età degli stessi faceva presumere che non tutti avrebbero retto il ritmo forsennato di una certificazione al minuto.
Fu promesso il pagamento di una notula di 5 mila euro ad ogni notaio disponibile (da scalare sugli introiti del primo giorno di liquidazione delle competenze derivanti dal contratto). Fortunatamente giunsero notai da ogni dove e si arrivò al target dei 500 notai necessari. L'evento della firma del contratto diventò in breve l'evento mondiale e fu coperto da oltre 1950 giornalisti giunti da tutto il mondo. I media mainstream, molti totalmente corrotti e il resto di loro asserviti spontaneamente al plurimiliardario, dettero in pasto all'opinione pubblica mondiale una versione molto, ma molto edulcorata dell'avvenimento: “l'uomo più ricco al mondo nella sua infinità bontà vuole trasferire una parte della sua infinita ricchezza alla comunità locale da dove proviene e a cui è legato tantissimo...è una scena da libro cuore che dimostra l'altruismo di chi guida il progresso dell'umanità....tutti noi dobbiamo essergli infinitamente grati per cotanta magnanimità” con tanto di interviste truccate strappalacrime. Le suddette interviste tuttavia venivano fatte ad attori pagati che si fingevano locali perché i locali veri invariabilmente ponevano l'accento sul fatto che la comunità della cittadina “era stata in grado di creare delle troie talmente troie che il plurimiliardario non ne poteva fare a meno e in cambio del libero uso dei loro buchi era stato costretto a sganciare un po' di quattrini”.
Durante la giornata della firma il direttivo delegò il mantenimento dell'ordine pubblico al gruppo armato appositamente costituito e composto dai peggiori ceffi raccattati ovunque con la promessa che avrebbero potuto abusare liberamente delle femmine che creavano casino nel procedimento. Il direttivo si preoccupò anche di dare una veste legale a tutto questo e coinvolse carabinieri e magistratura e concordò che le eventuali femmine che ponevano problemi anche solo chiedendo ad alta voce cosa c'era scritto nell'accordo segreto (la presenza del quale tutti davano per scontata) potessero essere accusate di “procurato allarme” ai sensi di un tal articolo del codice penale e trattenute provvisoriamente dalla sicurezza privata (cioè il gruppo armato del direttivo) per tutto il tempo necessario.
E in effetti ci furono diversi casi di femmine che, pur con carattere 6, riuscirono a leggere il testo della delega da firmare e chiedevano lumi in proposito. Esse erano le più giovani e non tanto perchè più intelligenti quanto perché avevano una vista migliore.
Invariabilmente non appena una di queste profferiva qualcosa di simile a una richiesta di chiarimenti tipo: “ci dite che cazzo c'è dietro tutto questo?” si avvicinava un tipo del gruppo armato in giacca e cravatta e con fare cordiale chiedeva alla giovane donna di seguirlo che avrebbe avuto tutti i chiarimenti del caso. Poi una volta al riparo da sguardi indiscreti la femmina veniva impacchettata e portata in un capannone isolato dove una squadra di energumeni a turno le diceva e sopratutto le faceva sentire “il cazzo che c'era dietro l'accordo” nei vari buchi. La maggior parte delle donne dopo un simile trattamento si dichiarava, da brava troia qual'era, pienamente soddisfatta delle spiegazioni e chiedeva di andare a firmare il contratto.
Quindi l'imponente macchina organizzativa riuscì a svolgere appieno il suo lavoro. A dire la verità verso le 23:30 mancavano ancora 35 donne di età compresa fra 18 e 50 anni per raggiungere l'agognato target di 8.000 firmatarie. Il panico allora si impossessò del direttivo delle troie che dette mandato al gruppo armato di fare un rastrellamento nella cittadina per recuperare con le buone o con le cattive il numero delle femmine mancanti. Alle 23:35 il capo del gruppo armato riferì al direttivo che fra coloro che non avevano ancora firmato “c'erano rimaste solo le suore del convento di clausura della cittadina e due incidentate in fin di vita che non si sapeva se sarebbero arrivate vive alle 24:00”. Il direttivo delle troie diramò un ordine operativo da interpretare senza possibilità di equivoci: “buttate giù la porta del convento con una carica di dinamite, avendo cura di non ucciderle che ci servono vive perché forse dovremo gestire quelle morte incidentate e non è che possiamo esagerare con le defunte da fingere vive, e poi trascinate senza spiegazioni, che non bisogna perdere tempo, le suore di clausura nel più vicino punto di sottoscrizione del contratto; per le incidentate prendetele anche morte, che poi con i dottori falsificheremo il certificato di morte post-datandolo”. La corsa fu frenetica e il gruppo armato si dimostrò adeguato alla missione attribuita: le suore furono portate, per far prima, all'interno di una grande rete prelevate per come erano: le più in pigiama mezze nude, tutte vergognose e con sensi di colpa perché sorprese in libidinose azioni saffiche, altre con il rosario in mano; tutte terrorizzate da quello che le stava succedendo, considerato un chiaro disegno del demonio; le incidentate furono prelevate dall'ospedale staccando dalla sala rianimazione i vari salva-vita e infatti morirono di lì a pochi istanti, ma compiacenti notai attestarono che le firme erano state fatte quando ancora erano in vita”.
Alle 23:58 fu dichiarato che l'obiettivo era stato raggiunto e il contratto era efficace.
Nella cittadina scoppiò un entusiasmo senza precedenti; tanto per dare un'idea la vittoria della squadra di calcio nazionale ai mondiali era solo una millesima parte del tripudio scoppiato. Tutti i mega schermi contenevano la comunicazione che il contratto era efficace dall'indomani e alle 22:00, cioè esattamente dopo 22 ore, vi sarebbe stato il primo bonifico che si stimava essere di circa 50 mila euro per sottoscrittore.
Balli, canti, ubriacature e risate a crepapelle caratterizzarono tutta la notte in un delirio mai visto nella storia dell'umanità. L'autostima degli abitanti della cittadina arrivò a livelli altissimi; essi guardavano tutti gli stranieri, e sopratutto i giornalisti, dall'alto in basso pregustando il nuovo ruolo sociale a loro riservato a partire dall'indomani grazie ai benefici del contratto e delle correlate liquidazioni giornaliere. Chi diceva che aveva acquistato una Lamborghini, chi una mega villa, chi una Ferrari, chi aveva prenotato un giro turistico del mondo di durata di tre anni nei migliori alberghi della terra. Addirittura c'era chi pensava di acquistare isole e foreste. Ma i più avevano progettato di assumere una pletora di servitù, non tanto per assicurarsi una vita senza impegni, quanto per sentirsi come razza superiore.
E i membri del direttivo, che ormai potevano sbracarsi, si ricordavano l'un con l'altro i discorsi assurdi, pazzoidi, inconcepibili del vecchio rivoluzionario che voleva sovvertire l'ordine sociale. Essi non si capacitavano: “ma come è possibile ancora oggi auspicare un mondo meno diseguale di quello attuale....quest'ordine sociale è la più grande invenzione di sviluppo del genere umano e va difeso con i denti e con le unghie ….chi merita, come noi che siamo stati dei veri fenomeni nel produrre, difendere e promuovere delle troie campionesse, sarà ricompensato dal sistema; chi invece non merita, chi invece non si industria, chi usa le mani solo per farsi le seghe e i ditalini è giusto che non abbia nulla....”
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