Il migliore dei mondi - Capitolo settimo
di
Castello
genere
comici
Capitolo settimo
Giorno n. 3 – ore 07:30. Una fila interminabile di donne incredibilmente mansuete, nonostante la prospettiva a cui sono destinate, attende il proprio turno per la cosiddetta catalogazione. E' uno spettacolo unico ripreso da tutti i media e che viene dato in pasto all'opinione pubblica mondiale assetata di “punizioni esemplari” nei confronti di chi “ha condotto l'intera umanità ad un periodo di grande sofferenza”. La maggior parte delle femmine umane in fila ha un sentimento di rassegnazione con un pizzico pure di soddisfazione nei confronti dei propri congiunti maschi: mariti, fidanzati, figli, padri. Nell'attesa del proprio turno si può sentire: “meglio dare il culo ad uno sconosciuto che a mio marito; quel bastardo di sicuro sapeva dell'accordo segreto.....tutti i maschi ne erano a conoscenza …. maledetti siano per l'eternità!”. Alcune, dobbiamo dirlo per completezza di esposizione, sono persino felici anche se non lo danno a vedere; sono le “morte di cazzo” a causa di un aspetto non proprio desiderabile e che stimano che finalmente qualcosa di carnoso e duro bene o male giungerà nei pressi anche dei loro buchi. Non va dimenticato tuttavia che una minoranza, sia pur sparuta, si è data alla clandestinità; ma inesorabilmente le forze armate le stanano dai loro nascondigli e legate ed imbavagliate vengono mostrate senza tanti riguardi nelle TV di tutto il mondo mentre chiedono pietà.
Giorno n. 3 – ore 08:00. Inizia la lunga giornata di schedatura delle circa 8.000 donne. Si misura l'ampiezza dell'apertura dell'ano, della bocca, della figa, peso, altezza. Poi giudizio da parte di una giuria sulla gradevolezza dell'aspetto fisico del soggetto tenendo conto del gusto medio maschile. E poi una valutazione sulla troiaggine che è effettuata analizzando le reazioni agli stimoli sessuali: tipo visione di un bel cazzo, sgrillettamento, palpeggio del seno eccetera. E infine una brevissima visita ginecologica per verificare la salute delle porzioni di corpo femminile che verranno utilizzate in conformità a quanto previsto dal contratto. Naturalmente è inevitabile che per ragioni di tempo le operazioni vengono fatte in modo sommario e sbrigativo e il quadro che inesorabilmente ne viene fuori dalle riprese televisive rilanciate in tutto il mondo è quello di una classificazione di una enorme mandria di bestiame. L'avvenimento, unico nel suo genere nella storia dell'umanità attira una schiera di ricercatori da tutto il mondo che colgono l'occasione per osservare le reazioni delle troie; peraltro, visto il consistente numero dei soggetti coinvolti, gli statistici ne attestano la piena validità scientifica; addirittura si ritiene che i risultati siano più attendibili di quando vengono fatti esperimenti con i topi.
Il fatto però è che le troie non sono topi avendo le prime un livello intellettivo oggettivamente superiore rispetto ai secondi, almeno in partenza. Anche se va detto, per completezza, che non tutta la comunità scientifica è d'accordo su questo. Comunque poi analizzando i risultati ci fu dapprima qualche scienziato che sostenne che topi e troie umane femminili non potevano che avere lo stesso meccanismo comportamentale consistente nella ricerca ossessiva della propria utilità; ma il punto a cui arrivò la ricerca scientifica, dopo ulteriori approfondimenti dei dati, verteva proprio sul collegamento di questi due fattori, acume e ricerca del tornaconto: i topi ricercano il proprio vantaggio senza troppi ragionamenti seguendo il proprio istinto; le troie umane femminili invece, per la loro contorta intelligenza, ammesso che così si possa chiamare, lo ricercano facendo un sacco di ragionamenti assurdi e scombinati che ovviamente non le fanno raggiungere il proprio tornaconto.
In sostanza, tornando al caso specifico, ognuna delle troie più o meno ragionò che era meglio apparire al contrario di come era; sul perché di questo ragionamento successivamente molti scienziati si interrogarono e, lo scriviamo ma sia chiaro che non lo condividiamo, alcuni arrivarono persino alla conclusione che i topi erano più intelligenti delle troie umane femminili. Uno scienziato, per far comprendere meglio, fece un esempio che colpì molto l'opinione pubblica. Disse: “è un po' come quando in un sentiero di montagna un ciclista arriva da dietro e avverte la sua presenza con il campanello della bici le escursioniste che sono davanti, alcune a destra e altre a sinistra del sentiero; ebbene, esse, colte all'improvviso non hanno il tempo di girarsi e succederà che invariabilmente quelle a destra andranno a sinistra e quelle a sinistra andranno a destra del sentiero facendo un gran casino e alcune volte facendosi inficcare una ruota fra le mele del culo”.
Comunque tornando alla schedatura succede che le donne che di regola lo prendono nel culo fanno di tutto per sembrare sante; mentre quelle che, per un motivo o un altro, hanno un basso tasso di troiaggine fanno di tutto per sembrare delle assatanate. La schedatura quindi è surreale: chi ha il buco del culo stretto appare che ce l'ha slargato; chi ce l'ha slargato appare come vergine di culo. Chi spompina con ingoio con grande maestria appare come una suorina di clausura, senza offesa per la categoria delle conventuali che spesso nascondono, a questo proposito, doti inaspettate. Chi invece non ha mai ingoiato una goccia di sperma viene catalogata come bevitrice esperta.
Tutto questo genera poi il gran problema che il catalogo e il relativo prezzario per i clienti è del tutto sballato, ma su questo scriveremo poi.
Giorno n. 3 – ore 18:00. A tutte le troie catalogate viene rilasciato un programma di attività lavorativa da svolgere con tanto di luogo e orario ove presentarsi, già dalle ore 10:00 dell'indomani.
Come inciso va segnalato che imprese fatte appositamente venire dalla Cina avevano in sole 17 ore e 42 minuti edificato un immenso quartiere denominato “Il meritato svago maschile” ma per tutti conosciuto come il “quartiere delle troie”. Gli ingegneri cinesi tennero a precisare che il ritardo di 1 ora e 42 minuti rispetto ai tempi di consegna stabiliti nel contratto di appalto in 16 ore era dovuto dalla circostanza che il governo gli aveva tenuto colpevolmente nascosto il fatto che tutti i dipendenti comunali si erano licenziati e quindi per sostituirli i cinesi avevano dovuto in via emergenziale mobilitare un'apposita task force dallo Sichuan che durante il viaggio aereo aveva imparato la lingua locale, tutta la legislazione e persino – a memoria - tutta la contorta giurisprudenza nazionale ed europea, nonché gli usi e i costumi del posto. Una volta dislocati nel territorio i cinesini dello Sichuan si erano dimostrati mille volte migliori dei dipendenti comunali auto-licenziatisi ma il viaggio aereo, pur fatto a velocità mach 20, aveva fatto perdere proprio quell'ora e 42 minuti.
Giorno n. 3 – ore 20:00. Una martellante pubblicità, che occupa tutti i media locali, nazionali ed internazionali, decanta le formidabili delizie che i maschi possono gustare, con il pagamento di una modica somma, presso la cittadina a partire dalle ore 10:00 dell'indomani. La pubblicità non è esplicita perché, giustamente, le rigide norme a tutela dei minori non lo consentono. Quindi si è costretti, nel rispetto dell'avanzata normativa che il progresso etico e morale della società occidentale ha prodotto, a delle allusioni per far capire le cose agli adulti e nasconderle ai bambini. Per esempio uno slogan pubblicitario dice: “dopo una dura giornata di lavoro scarica la tua tensione nel buco più adeguato alla tua dimensione di uomo”; ma tutti i bambini di tutto il mondo di età superiore a due anni capiscono al volo di cosa si tratta e addirittura prendono in giro i loro genitori in un vero e proprio tormentone: “papà ma tu che dimensione hai? E la mamma che buco ha?”. Addirittura fin dalla scuola materna i piccoli, parafrasando la pubblicità, pretendono che le maestre abbiano “dei buchi adeguati” volendolo persino verificare in modo impertinente con le loro manine.
Insomma, in tutta evidenza, se la pubblicità avesse indicato che nella cittadina “ci sono a disposizione per pochi spiccioli tutti i buchi del culo femminili immaginabili per tutti i cazzi immaginabili” avrebbe dato meno nell'occhio.
Giorno n. 4 – ore 08:00. Con un comunicato stampa la commissione dei curatori fallimentari informa che la campagna “il buco più adeguato alla tua dimensione di uomo” ha avuto un successo inimmaginabile. Infatti per i successivi 20 giorni tutte le disponibilità di buchi sono state prenotate. Si contano ben 2,4 milioni di prenotazioni che sarebbero 15 prenotazioni al giorno per 20 giorni per ciascuno degli 8000 buchi femminili. L'incasso, posto la cifra media per prenotazione è di 50 euro (cifra veramente modica) è pari a 120 milioni di euro. Nel comunicato stampa si pone molto l'accento su un nuovo spettacolare macchinario cinese in grado di igienizzare in 3 minuti ogni buco usato con applicazione di idoneo sigillo di garanzia, a tutela del cliente. Il sigillo prova che il buco è stato adeguatamente pulito e non più utilizzato dopo la pulizia e ovviamente, raccomandazione non inutile per qualche inesperto di buchi, è da rimuovere prima del nuovo uso.
Giorno n. 4 – ore 10:00. La prima ondata di clienti si riversa nel quartiere de “Il meritato svago maschile”. Tutti rimangono esterrefatti dall'organizzazione perfetta; ogni buco ha una propria identificazione alfanumerica e il percorso per arrivarvi, dopo il versamento dell'obolo richiesto, è segnalato con precisione. Semmai il limitato tempo a disposizione, 20 minuti, non consente molte ciance e quindi, tolto il sigillo di garanzia, la cosiddetta “dimensione dell'uomo” occorre che passi subito all'azione pena trovarsi a metà del guado alla suonata del campanello segnalante il termine del tempo.
Giorno n. 4 – ore 12:00. Si spargono le prime voci su una catalogazione dei buchi fatta col cazzo. Anche se qualcuno osserva “magari avessero fatto le catalogazioni con il cazzo; allora si che sarebbero state perfette!”. E invece le hanno fatte ad occhio e croce con quelle stupide galline di troie tutte intente a far credere, non si sa perché, l'opposto di quello che sono. In sostanza chi ha prenotato per un buco stretto se lo è ritrovato slargato; chi ha prenotato per una troietta tranquilla e timida si è ritrovato una assatanata mangiacazzi; chi ha prenotato una ingoiatrice professionista si è ritrovato una schifiltosa non abituata al cazzo in gola e per questo in preda pure al vomito. Tuttavia i primi giudizi non sono complessivamente negativi: l'ottima organizzazione cinese garantisce precisione e pulizia e tempi di attesa nulli e il problema dell'errata catalogazione viene affrontato con l'intelligenza maschile che, dispiace dirlo alle lettrici femminili, si dimostra assai superiore rispetto a quella delle donne e probabilmente anche a quella artificiale.
Giorno n. 4 – ore 13:00. Dopo l'uso dei buchi i primi maschi che escono dal quartiere “Il meritato svago maschile” nello scambio di opinioni fra loro convengono che la catalogazione della commissione dei curatori fallimentari è tutta sballata. E in un attimo, usando la propria intelligenza, questa si di livello eccelso, creano una associazione che attraverso una app acquisisce tutte le recensioni dei clienti delle troie con commenti anche piccanti sulle esperienze avute e sui veri parametri dei buchi che ovviamente sono totalmente diversi da quelli della catalogazione ufficiale. Da questo momento tutti i clienti fanno riferimento alla catalogazione di contrabbando ma veritiera abbandonando quella ufficiale inattendibile.
Giorno n. 4 ore 15:00. La commissione dei curatori fallimentari si arrende e privatizza la gestione della catalogazione all'associazione dei maschi vista l'evidente differenza di efficienza mostrata già dopo poche ore. Tutti dicono “ E' l'ennesimo esempio della maggiore capacità del privato rispetto al pubblico.” Altri rivelano quello che hanno sentito dire: “quei fannulloni di catalogatori pubblici dopo il centesimo buco del culo non ne potevano più e si sono messi a guardare la partita di calcio sul telefonino e hanno compilato le schede solo sulla base di quanto dichiarato dalle troie che, stupide oltre che troie, come si sa, hanno dichiarato il falso”.
Giorno n. 4 ore 16:00. La commissione dei curatori fallimentari dimostrando una inaspettata inventiva propone un'asta on line denominata “un culo vergine al giorno”. Vengono messi in palio ben 35 culi vergini, uno al giorno per 35 giorni, delle suorine di clausura che il gruppo armato, come si ricorderà, aveva prelevato facendo saltare con la dinamite il portone del convento. I legali della commissione attestano che è tutto perfettamente legittimo. A dire la verità ci sono furibonde polemiche circa la verginità del buco; molti sostengono che “non è vero un cazzo che sono culi vergini”. Allora si prova a tacitare tutte le voci tendenziose e false con una certificazione di un comitato di esperti che sulla propria parola d'onore attesta che i culi sono vergini; ma anche qui scoppia la polemica; molti pongono l'accento sulle parole del testo della certificazione “....è stato verificato anche materialmente e personalmente lo stato di verginità del buco....” e hanno gioco facile nel dire: “magari prima della certificazione potevano essere anche vergini, ma dopo la cosiddetta verifica di quei porci di certificatori di certo no....”. Ma la commissione dei curatori fallimentari dimostrando fantasia e prontezza riesce a rispondere ad ogni maliziosa critica e lancia in rete delle interviste di quelle che furbescamente vengono definite “le innocenti suorine verginelle”, solleticando la libido di una certa categoria, tutt'altro che minoritaria di maschi. Per esempio l'intervista/confessione di una di queste che si riporta di seguito scatena una furiosa asta con rilanci inimmaginabili. Ella nell'intervista sostiene che “con l'aiuto della preghiera per tanti anni ho resistito alle tentazioni del demonio che tutte le notti mi faceva pulsare il basso ventre procurandomi visioni immaginarie di enormi oggetti con una forma tipo di un cetriolone con alla base due kiwi; oggi so che quegli oggetti non sono del diavolo ma dell'Altissimo e allora li vorrei accogliere volentieri nei miei pertugi illibati”.
Giorno n. 4 ore 18:00. Si scatena una polemica furiosa nei media locali e internazionali. Il tema è che, nella frenesia, il centro di prenotazione fa una valutazione solo sulla carta di credito o su altri modi di versamento dell'obolo ma nulla sull'identità del prenotante. In sostanza si scopre che, visti i modici prezzi (per le troie con meno requisiti ci sono tariffe veramente stracciate) combinati anche alla possibilità di fare acquisti in carnet con applicazione di un ulteriore sconto hanno approfittato dell'offerta anche coloro che sono sbarcati clandestinamente con i barconi sul suolo patrio da nazioni del terzo mondo. Per di più essi sono con la pelle nera.
Una troupe di una televisione locale fa uno scoop intervistando alcuni giovani clandestini di colore appena sbarcati.
Domanda: “Per quale motivo siete venuti?”
Risposta (in un linguaggio stentato con alcune parole di inglese e francese): “Vivere meglio e godere”.
Domanda: “e quale sarà la prima cosa che farete?”
Risposta (mostrando un biglietto da 50 euro): “andremo nella cittadina delle troie; vogliamo inculare i culi bianchi e scaricare i nostri cazzi nelle gole delle troie bianche”:
Il linguaggio volgare e da padroni dei clandestini fa scatenare un putiferio. Personaggi politici di tutti gli orientamenti insorgono. Queste alcune loro dichiarazioni: “questo linguaggio scurrile e oltraggioso verso il sesso femminile è vergognoso”; “la nostra è una società evoluta con parità dei generi la quale, oltre ad essere un mantra obbligatorio, è stata faticosamente disciplinata in 2.302 leggi; e ora dopo tutta questa fatica ci tocca ascoltare i discorsi di questi energumeni che vengono da noi e non si vogliono adeguare ai nostri sacri e progressivi valori; rispediamoli a casa loro!!!”; “ecco cosa vengono a fare: altro che per il lavoro vengono qui a fornicare con le nostre sante donne!!!”; “ci vogliono rubare le nostre donne: ributtiamoli a mare”; “cosa fa la polizia?”; “vogliamo l'introduzione della castrazione chimica per i neri”.
Va detto per completezza che nel quartiere delle troie le cose vanno molto diversamente e non vi è proprio traccia dell'ostilità che si rinviene nella politica e nei media. In realtà succede che i neri clandestini sono tutti giovani, sessualmente caricati a mille e con dei cazzi duri e lunghi da far paura. Essi, per risparmiare, si adattano alle offerte più economiche che identificano una categoria di troie ben definita: quelle con il culo grosso e sfatto (che i catalogatori non hanno potuto fare a meno di vedere) e con una contestuale libido teorica da santarelline ma in realtà con una fenomenale non soddisfatta atavica voglia di cazzo, quest'ultimo storicamente assente nelle loro esperienze sessuali proprio per l'aspetto fisico poco desiderabile (come si ricorderà in occasione della catalogazione tutte le troie avevano cercato di mostrare il contrario di quello che erano). In sostanza nel quartiere delle troie alcune lavoratrici, di regola scansate da tutti, possono accedere ad una vera e propria felicità: finalmente i loro buchi, rimasti perlopiù pieni di ragnatele fino a quel momento, possono gustare carne dura e fresca nonché caldi e abbondantissimi getti di crema densa.
Giorno n. 5 – ore 10:00. Nella cittadina, a sorpresa, sfila un corteo maschile. I manifestanti denunciano che a loro maschi locali è precluso l'uso dei buchi delle loro donne, quando tutto il resto del mondo ne ha pieno accesso. Ciò – dicono – è assurdo in quanto loro sono i legittimi fidanzati, sposi e amanti. Alla domanda di qualche giornalista che chiede il perché ci sia questa preclusione invariabilmente tutti raccontano la stessa storia: “quando le nostre donne tornano a casa dopo il lavoro e gli chiediamo – sia chiaro con estrema gentilezza e delicatezza – di poterle inchiappettare queste ci rispondono: dopo tutti i cazzi che mi sono passati davanti e dietro per tutto il giorno almeno a casa non ne voglio sentire nemmeno parlare...e alla nostra richiesta: e noi cosa dobbiamo fare? …. quelle ci rispondono: ma fatti una sega e non rompere....”. In realtà qualche maschio della cittadina – in preda alla disperazione e alla fame di sesso – si industria nel prenotarsi al numero verde, pagando l'obolo dovuto, e avendo cura di indicare anche il codice del buco giusto (quello della fidanzata o moglie o amante... o magari anche quello della vicina e – sia detto sottovoce – anche quello di congiunte con le quali era maturata una certa fantasia....); ma l'idea non è che poi sia tanto buona e infatti quando la troia se ne accorge va su tutte le furie: “non solo devo dare via il culo gratis per colpa tua ma ora ma ora devo anche prelevare i soldi dal bilancio familiare per farmi inculare”.
Giorno n. 5 – ore 16:00. Nella cittadina si rivede in giro il vecchio rivoluzionario. Egli è in evidente stato di eccitazione dove, sia chiaro ai più maliziosi, il sesso non c'entra proprio niente. Egli ha imparato dai manuali sacri della rivoluzione che quando le condizioni di vita peggiorano, quando lo sfruttamento aumenta, quando il malumore è diffuso, può innescarsi in qualsiasi momento la scintilla che dà il via alla rivolta che poi può diventare persino rivoluzione e addirittura, magari si verificasse veramente, sovvertimento dell'ordine mondiale. Ma occorre una avanguardia che guidi questi processi. E nella cittadina in grado di svolgere questo compito c'è solo lui, a parte un altro vecchio di 105 anni che, si dice, abbia avuto un ruolo fondamentale nelle rivoluzioni del Centro America di una settantina di anni prima, ma ormai immobilizzato in una sedia a rotelle. E quindi incurante della fatica, vaga dalla mattina alla sera in tutti i vicoli della cittadina parlando con enfasi a cittadini e sopratutto alle cittadine. Dobbiamo segnalare che le sue prediche non rimangono inascoltate. La rabbia infatti è palpabile: un'intera cittadina è letteralmente schiava; la parte femminile usata nei suoi buchi come sfogatoio delle perversioni dell'umanità intera; la parte maschile costretta al solo autoerotismo per placare le tormentate pulsioni che madre natura, con pervicace crudeltà, le produce nel basso ventre. Il vecchio rivoluzionario riesce quindi a costruire un rete clandestina di sovversione; è un'impresa epica che promette grandiosi risultati, in considerazione anche della progressione geometrica degli adepti che in breve arriva a contare 3.500 unità.
Giorno n. 5 – ore 20:00. I servizi segreti locali, nazionali, internazionali e mondiali collegati al controspionaggio civile e militare, in contatto con tutte le polizie del mondo e rafforzati da una formidabile rete di confidenti elabora una relazione dettagliata di 10.547 pagine sui sovversivi clandestini. I sovversivi sono individuati con nome e cognome, data di nascita, abitudini, analisi di tutta la corrispondenza whatsapp, messager, istangram etc., preferenze, gusti, perversioni sessuali, dettagli sui loro organi sessuali, livello intellettivo, conto in banca, sentimenti, altri punti deboli e varie ed eventuali. La relazione viene messa a disposizione del governo siglata come “top secret”.
Giorno n. 5 – ore 21:00. Il governo, dimostrando un'efficienza spettacolare, si riunisce in seduta segreta e straordinaria. Bastano pochi secondi di discussione per prendere l'ovvia decisione. Essa consiste nell'ordine operativo di sguinzagliare 3.500 agenti segreti ognuno dei quali con il compito di contattare un determinato sovversivo e formulargli una offerta personalizzata, studiata sulle sue debolezze (ma, sia chiaro, quanto basta, senza eccedere in inutili concessioni) in cambio dell'abbandono della rete sovversiva.
Giorno n. 5 – dalle ore 22:00 alle ore 24:00. In sole due ore gli agenti segreti terminano con successo il loro compito: con un messaggio cifrato in codice il capo degli agenti segreti comunica al governo che tutti i sovversivi hanno abbandonato la rete di sovversione. E' un successo incredibile che dimostra la superiorità dell'avanzato modello sociale occidentale che è in grado di gestire e risolvere brillantemente le tensioni che l'immaturità del genere umano periodicamente genera.
Giorno n. 3 – ore 07:30. Una fila interminabile di donne incredibilmente mansuete, nonostante la prospettiva a cui sono destinate, attende il proprio turno per la cosiddetta catalogazione. E' uno spettacolo unico ripreso da tutti i media e che viene dato in pasto all'opinione pubblica mondiale assetata di “punizioni esemplari” nei confronti di chi “ha condotto l'intera umanità ad un periodo di grande sofferenza”. La maggior parte delle femmine umane in fila ha un sentimento di rassegnazione con un pizzico pure di soddisfazione nei confronti dei propri congiunti maschi: mariti, fidanzati, figli, padri. Nell'attesa del proprio turno si può sentire: “meglio dare il culo ad uno sconosciuto che a mio marito; quel bastardo di sicuro sapeva dell'accordo segreto.....tutti i maschi ne erano a conoscenza …. maledetti siano per l'eternità!”. Alcune, dobbiamo dirlo per completezza di esposizione, sono persino felici anche se non lo danno a vedere; sono le “morte di cazzo” a causa di un aspetto non proprio desiderabile e che stimano che finalmente qualcosa di carnoso e duro bene o male giungerà nei pressi anche dei loro buchi. Non va dimenticato tuttavia che una minoranza, sia pur sparuta, si è data alla clandestinità; ma inesorabilmente le forze armate le stanano dai loro nascondigli e legate ed imbavagliate vengono mostrate senza tanti riguardi nelle TV di tutto il mondo mentre chiedono pietà.
Giorno n. 3 – ore 08:00. Inizia la lunga giornata di schedatura delle circa 8.000 donne. Si misura l'ampiezza dell'apertura dell'ano, della bocca, della figa, peso, altezza. Poi giudizio da parte di una giuria sulla gradevolezza dell'aspetto fisico del soggetto tenendo conto del gusto medio maschile. E poi una valutazione sulla troiaggine che è effettuata analizzando le reazioni agli stimoli sessuali: tipo visione di un bel cazzo, sgrillettamento, palpeggio del seno eccetera. E infine una brevissima visita ginecologica per verificare la salute delle porzioni di corpo femminile che verranno utilizzate in conformità a quanto previsto dal contratto. Naturalmente è inevitabile che per ragioni di tempo le operazioni vengono fatte in modo sommario e sbrigativo e il quadro che inesorabilmente ne viene fuori dalle riprese televisive rilanciate in tutto il mondo è quello di una classificazione di una enorme mandria di bestiame. L'avvenimento, unico nel suo genere nella storia dell'umanità attira una schiera di ricercatori da tutto il mondo che colgono l'occasione per osservare le reazioni delle troie; peraltro, visto il consistente numero dei soggetti coinvolti, gli statistici ne attestano la piena validità scientifica; addirittura si ritiene che i risultati siano più attendibili di quando vengono fatti esperimenti con i topi.
Il fatto però è che le troie non sono topi avendo le prime un livello intellettivo oggettivamente superiore rispetto ai secondi, almeno in partenza. Anche se va detto, per completezza, che non tutta la comunità scientifica è d'accordo su questo. Comunque poi analizzando i risultati ci fu dapprima qualche scienziato che sostenne che topi e troie umane femminili non potevano che avere lo stesso meccanismo comportamentale consistente nella ricerca ossessiva della propria utilità; ma il punto a cui arrivò la ricerca scientifica, dopo ulteriori approfondimenti dei dati, verteva proprio sul collegamento di questi due fattori, acume e ricerca del tornaconto: i topi ricercano il proprio vantaggio senza troppi ragionamenti seguendo il proprio istinto; le troie umane femminili invece, per la loro contorta intelligenza, ammesso che così si possa chiamare, lo ricercano facendo un sacco di ragionamenti assurdi e scombinati che ovviamente non le fanno raggiungere il proprio tornaconto.
In sostanza, tornando al caso specifico, ognuna delle troie più o meno ragionò che era meglio apparire al contrario di come era; sul perché di questo ragionamento successivamente molti scienziati si interrogarono e, lo scriviamo ma sia chiaro che non lo condividiamo, alcuni arrivarono persino alla conclusione che i topi erano più intelligenti delle troie umane femminili. Uno scienziato, per far comprendere meglio, fece un esempio che colpì molto l'opinione pubblica. Disse: “è un po' come quando in un sentiero di montagna un ciclista arriva da dietro e avverte la sua presenza con il campanello della bici le escursioniste che sono davanti, alcune a destra e altre a sinistra del sentiero; ebbene, esse, colte all'improvviso non hanno il tempo di girarsi e succederà che invariabilmente quelle a destra andranno a sinistra e quelle a sinistra andranno a destra del sentiero facendo un gran casino e alcune volte facendosi inficcare una ruota fra le mele del culo”.
Comunque tornando alla schedatura succede che le donne che di regola lo prendono nel culo fanno di tutto per sembrare sante; mentre quelle che, per un motivo o un altro, hanno un basso tasso di troiaggine fanno di tutto per sembrare delle assatanate. La schedatura quindi è surreale: chi ha il buco del culo stretto appare che ce l'ha slargato; chi ce l'ha slargato appare come vergine di culo. Chi spompina con ingoio con grande maestria appare come una suorina di clausura, senza offesa per la categoria delle conventuali che spesso nascondono, a questo proposito, doti inaspettate. Chi invece non ha mai ingoiato una goccia di sperma viene catalogata come bevitrice esperta.
Tutto questo genera poi il gran problema che il catalogo e il relativo prezzario per i clienti è del tutto sballato, ma su questo scriveremo poi.
Giorno n. 3 – ore 18:00. A tutte le troie catalogate viene rilasciato un programma di attività lavorativa da svolgere con tanto di luogo e orario ove presentarsi, già dalle ore 10:00 dell'indomani.
Come inciso va segnalato che imprese fatte appositamente venire dalla Cina avevano in sole 17 ore e 42 minuti edificato un immenso quartiere denominato “Il meritato svago maschile” ma per tutti conosciuto come il “quartiere delle troie”. Gli ingegneri cinesi tennero a precisare che il ritardo di 1 ora e 42 minuti rispetto ai tempi di consegna stabiliti nel contratto di appalto in 16 ore era dovuto dalla circostanza che il governo gli aveva tenuto colpevolmente nascosto il fatto che tutti i dipendenti comunali si erano licenziati e quindi per sostituirli i cinesi avevano dovuto in via emergenziale mobilitare un'apposita task force dallo Sichuan che durante il viaggio aereo aveva imparato la lingua locale, tutta la legislazione e persino – a memoria - tutta la contorta giurisprudenza nazionale ed europea, nonché gli usi e i costumi del posto. Una volta dislocati nel territorio i cinesini dello Sichuan si erano dimostrati mille volte migliori dei dipendenti comunali auto-licenziatisi ma il viaggio aereo, pur fatto a velocità mach 20, aveva fatto perdere proprio quell'ora e 42 minuti.
Giorno n. 3 – ore 20:00. Una martellante pubblicità, che occupa tutti i media locali, nazionali ed internazionali, decanta le formidabili delizie che i maschi possono gustare, con il pagamento di una modica somma, presso la cittadina a partire dalle ore 10:00 dell'indomani. La pubblicità non è esplicita perché, giustamente, le rigide norme a tutela dei minori non lo consentono. Quindi si è costretti, nel rispetto dell'avanzata normativa che il progresso etico e morale della società occidentale ha prodotto, a delle allusioni per far capire le cose agli adulti e nasconderle ai bambini. Per esempio uno slogan pubblicitario dice: “dopo una dura giornata di lavoro scarica la tua tensione nel buco più adeguato alla tua dimensione di uomo”; ma tutti i bambini di tutto il mondo di età superiore a due anni capiscono al volo di cosa si tratta e addirittura prendono in giro i loro genitori in un vero e proprio tormentone: “papà ma tu che dimensione hai? E la mamma che buco ha?”. Addirittura fin dalla scuola materna i piccoli, parafrasando la pubblicità, pretendono che le maestre abbiano “dei buchi adeguati” volendolo persino verificare in modo impertinente con le loro manine.
Insomma, in tutta evidenza, se la pubblicità avesse indicato che nella cittadina “ci sono a disposizione per pochi spiccioli tutti i buchi del culo femminili immaginabili per tutti i cazzi immaginabili” avrebbe dato meno nell'occhio.
Giorno n. 4 – ore 08:00. Con un comunicato stampa la commissione dei curatori fallimentari informa che la campagna “il buco più adeguato alla tua dimensione di uomo” ha avuto un successo inimmaginabile. Infatti per i successivi 20 giorni tutte le disponibilità di buchi sono state prenotate. Si contano ben 2,4 milioni di prenotazioni che sarebbero 15 prenotazioni al giorno per 20 giorni per ciascuno degli 8000 buchi femminili. L'incasso, posto la cifra media per prenotazione è di 50 euro (cifra veramente modica) è pari a 120 milioni di euro. Nel comunicato stampa si pone molto l'accento su un nuovo spettacolare macchinario cinese in grado di igienizzare in 3 minuti ogni buco usato con applicazione di idoneo sigillo di garanzia, a tutela del cliente. Il sigillo prova che il buco è stato adeguatamente pulito e non più utilizzato dopo la pulizia e ovviamente, raccomandazione non inutile per qualche inesperto di buchi, è da rimuovere prima del nuovo uso.
Giorno n. 4 – ore 10:00. La prima ondata di clienti si riversa nel quartiere de “Il meritato svago maschile”. Tutti rimangono esterrefatti dall'organizzazione perfetta; ogni buco ha una propria identificazione alfanumerica e il percorso per arrivarvi, dopo il versamento dell'obolo richiesto, è segnalato con precisione. Semmai il limitato tempo a disposizione, 20 minuti, non consente molte ciance e quindi, tolto il sigillo di garanzia, la cosiddetta “dimensione dell'uomo” occorre che passi subito all'azione pena trovarsi a metà del guado alla suonata del campanello segnalante il termine del tempo.
Giorno n. 4 – ore 12:00. Si spargono le prime voci su una catalogazione dei buchi fatta col cazzo. Anche se qualcuno osserva “magari avessero fatto le catalogazioni con il cazzo; allora si che sarebbero state perfette!”. E invece le hanno fatte ad occhio e croce con quelle stupide galline di troie tutte intente a far credere, non si sa perché, l'opposto di quello che sono. In sostanza chi ha prenotato per un buco stretto se lo è ritrovato slargato; chi ha prenotato per una troietta tranquilla e timida si è ritrovato una assatanata mangiacazzi; chi ha prenotato una ingoiatrice professionista si è ritrovato una schifiltosa non abituata al cazzo in gola e per questo in preda pure al vomito. Tuttavia i primi giudizi non sono complessivamente negativi: l'ottima organizzazione cinese garantisce precisione e pulizia e tempi di attesa nulli e il problema dell'errata catalogazione viene affrontato con l'intelligenza maschile che, dispiace dirlo alle lettrici femminili, si dimostra assai superiore rispetto a quella delle donne e probabilmente anche a quella artificiale.
Giorno n. 4 – ore 13:00. Dopo l'uso dei buchi i primi maschi che escono dal quartiere “Il meritato svago maschile” nello scambio di opinioni fra loro convengono che la catalogazione della commissione dei curatori fallimentari è tutta sballata. E in un attimo, usando la propria intelligenza, questa si di livello eccelso, creano una associazione che attraverso una app acquisisce tutte le recensioni dei clienti delle troie con commenti anche piccanti sulle esperienze avute e sui veri parametri dei buchi che ovviamente sono totalmente diversi da quelli della catalogazione ufficiale. Da questo momento tutti i clienti fanno riferimento alla catalogazione di contrabbando ma veritiera abbandonando quella ufficiale inattendibile.
Giorno n. 4 ore 15:00. La commissione dei curatori fallimentari si arrende e privatizza la gestione della catalogazione all'associazione dei maschi vista l'evidente differenza di efficienza mostrata già dopo poche ore. Tutti dicono “ E' l'ennesimo esempio della maggiore capacità del privato rispetto al pubblico.” Altri rivelano quello che hanno sentito dire: “quei fannulloni di catalogatori pubblici dopo il centesimo buco del culo non ne potevano più e si sono messi a guardare la partita di calcio sul telefonino e hanno compilato le schede solo sulla base di quanto dichiarato dalle troie che, stupide oltre che troie, come si sa, hanno dichiarato il falso”.
Giorno n. 4 ore 16:00. La commissione dei curatori fallimentari dimostrando una inaspettata inventiva propone un'asta on line denominata “un culo vergine al giorno”. Vengono messi in palio ben 35 culi vergini, uno al giorno per 35 giorni, delle suorine di clausura che il gruppo armato, come si ricorderà, aveva prelevato facendo saltare con la dinamite il portone del convento. I legali della commissione attestano che è tutto perfettamente legittimo. A dire la verità ci sono furibonde polemiche circa la verginità del buco; molti sostengono che “non è vero un cazzo che sono culi vergini”. Allora si prova a tacitare tutte le voci tendenziose e false con una certificazione di un comitato di esperti che sulla propria parola d'onore attesta che i culi sono vergini; ma anche qui scoppia la polemica; molti pongono l'accento sulle parole del testo della certificazione “....è stato verificato anche materialmente e personalmente lo stato di verginità del buco....” e hanno gioco facile nel dire: “magari prima della certificazione potevano essere anche vergini, ma dopo la cosiddetta verifica di quei porci di certificatori di certo no....”. Ma la commissione dei curatori fallimentari dimostrando fantasia e prontezza riesce a rispondere ad ogni maliziosa critica e lancia in rete delle interviste di quelle che furbescamente vengono definite “le innocenti suorine verginelle”, solleticando la libido di una certa categoria, tutt'altro che minoritaria di maschi. Per esempio l'intervista/confessione di una di queste che si riporta di seguito scatena una furiosa asta con rilanci inimmaginabili. Ella nell'intervista sostiene che “con l'aiuto della preghiera per tanti anni ho resistito alle tentazioni del demonio che tutte le notti mi faceva pulsare il basso ventre procurandomi visioni immaginarie di enormi oggetti con una forma tipo di un cetriolone con alla base due kiwi; oggi so che quegli oggetti non sono del diavolo ma dell'Altissimo e allora li vorrei accogliere volentieri nei miei pertugi illibati”.
Giorno n. 4 ore 18:00. Si scatena una polemica furiosa nei media locali e internazionali. Il tema è che, nella frenesia, il centro di prenotazione fa una valutazione solo sulla carta di credito o su altri modi di versamento dell'obolo ma nulla sull'identità del prenotante. In sostanza si scopre che, visti i modici prezzi (per le troie con meno requisiti ci sono tariffe veramente stracciate) combinati anche alla possibilità di fare acquisti in carnet con applicazione di un ulteriore sconto hanno approfittato dell'offerta anche coloro che sono sbarcati clandestinamente con i barconi sul suolo patrio da nazioni del terzo mondo. Per di più essi sono con la pelle nera.
Una troupe di una televisione locale fa uno scoop intervistando alcuni giovani clandestini di colore appena sbarcati.
Domanda: “Per quale motivo siete venuti?”
Risposta (in un linguaggio stentato con alcune parole di inglese e francese): “Vivere meglio e godere”.
Domanda: “e quale sarà la prima cosa che farete?”
Risposta (mostrando un biglietto da 50 euro): “andremo nella cittadina delle troie; vogliamo inculare i culi bianchi e scaricare i nostri cazzi nelle gole delle troie bianche”:
Il linguaggio volgare e da padroni dei clandestini fa scatenare un putiferio. Personaggi politici di tutti gli orientamenti insorgono. Queste alcune loro dichiarazioni: “questo linguaggio scurrile e oltraggioso verso il sesso femminile è vergognoso”; “la nostra è una società evoluta con parità dei generi la quale, oltre ad essere un mantra obbligatorio, è stata faticosamente disciplinata in 2.302 leggi; e ora dopo tutta questa fatica ci tocca ascoltare i discorsi di questi energumeni che vengono da noi e non si vogliono adeguare ai nostri sacri e progressivi valori; rispediamoli a casa loro!!!”; “ecco cosa vengono a fare: altro che per il lavoro vengono qui a fornicare con le nostre sante donne!!!”; “ci vogliono rubare le nostre donne: ributtiamoli a mare”; “cosa fa la polizia?”; “vogliamo l'introduzione della castrazione chimica per i neri”.
Va detto per completezza che nel quartiere delle troie le cose vanno molto diversamente e non vi è proprio traccia dell'ostilità che si rinviene nella politica e nei media. In realtà succede che i neri clandestini sono tutti giovani, sessualmente caricati a mille e con dei cazzi duri e lunghi da far paura. Essi, per risparmiare, si adattano alle offerte più economiche che identificano una categoria di troie ben definita: quelle con il culo grosso e sfatto (che i catalogatori non hanno potuto fare a meno di vedere) e con una contestuale libido teorica da santarelline ma in realtà con una fenomenale non soddisfatta atavica voglia di cazzo, quest'ultimo storicamente assente nelle loro esperienze sessuali proprio per l'aspetto fisico poco desiderabile (come si ricorderà in occasione della catalogazione tutte le troie avevano cercato di mostrare il contrario di quello che erano). In sostanza nel quartiere delle troie alcune lavoratrici, di regola scansate da tutti, possono accedere ad una vera e propria felicità: finalmente i loro buchi, rimasti perlopiù pieni di ragnatele fino a quel momento, possono gustare carne dura e fresca nonché caldi e abbondantissimi getti di crema densa.
Giorno n. 5 – ore 10:00. Nella cittadina, a sorpresa, sfila un corteo maschile. I manifestanti denunciano che a loro maschi locali è precluso l'uso dei buchi delle loro donne, quando tutto il resto del mondo ne ha pieno accesso. Ciò – dicono – è assurdo in quanto loro sono i legittimi fidanzati, sposi e amanti. Alla domanda di qualche giornalista che chiede il perché ci sia questa preclusione invariabilmente tutti raccontano la stessa storia: “quando le nostre donne tornano a casa dopo il lavoro e gli chiediamo – sia chiaro con estrema gentilezza e delicatezza – di poterle inchiappettare queste ci rispondono: dopo tutti i cazzi che mi sono passati davanti e dietro per tutto il giorno almeno a casa non ne voglio sentire nemmeno parlare...e alla nostra richiesta: e noi cosa dobbiamo fare? …. quelle ci rispondono: ma fatti una sega e non rompere....”. In realtà qualche maschio della cittadina – in preda alla disperazione e alla fame di sesso – si industria nel prenotarsi al numero verde, pagando l'obolo dovuto, e avendo cura di indicare anche il codice del buco giusto (quello della fidanzata o moglie o amante... o magari anche quello della vicina e – sia detto sottovoce – anche quello di congiunte con le quali era maturata una certa fantasia....); ma l'idea non è che poi sia tanto buona e infatti quando la troia se ne accorge va su tutte le furie: “non solo devo dare via il culo gratis per colpa tua ma ora ma ora devo anche prelevare i soldi dal bilancio familiare per farmi inculare”.
Giorno n. 5 – ore 16:00. Nella cittadina si rivede in giro il vecchio rivoluzionario. Egli è in evidente stato di eccitazione dove, sia chiaro ai più maliziosi, il sesso non c'entra proprio niente. Egli ha imparato dai manuali sacri della rivoluzione che quando le condizioni di vita peggiorano, quando lo sfruttamento aumenta, quando il malumore è diffuso, può innescarsi in qualsiasi momento la scintilla che dà il via alla rivolta che poi può diventare persino rivoluzione e addirittura, magari si verificasse veramente, sovvertimento dell'ordine mondiale. Ma occorre una avanguardia che guidi questi processi. E nella cittadina in grado di svolgere questo compito c'è solo lui, a parte un altro vecchio di 105 anni che, si dice, abbia avuto un ruolo fondamentale nelle rivoluzioni del Centro America di una settantina di anni prima, ma ormai immobilizzato in una sedia a rotelle. E quindi incurante della fatica, vaga dalla mattina alla sera in tutti i vicoli della cittadina parlando con enfasi a cittadini e sopratutto alle cittadine. Dobbiamo segnalare che le sue prediche non rimangono inascoltate. La rabbia infatti è palpabile: un'intera cittadina è letteralmente schiava; la parte femminile usata nei suoi buchi come sfogatoio delle perversioni dell'umanità intera; la parte maschile costretta al solo autoerotismo per placare le tormentate pulsioni che madre natura, con pervicace crudeltà, le produce nel basso ventre. Il vecchio rivoluzionario riesce quindi a costruire un rete clandestina di sovversione; è un'impresa epica che promette grandiosi risultati, in considerazione anche della progressione geometrica degli adepti che in breve arriva a contare 3.500 unità.
Giorno n. 5 – ore 20:00. I servizi segreti locali, nazionali, internazionali e mondiali collegati al controspionaggio civile e militare, in contatto con tutte le polizie del mondo e rafforzati da una formidabile rete di confidenti elabora una relazione dettagliata di 10.547 pagine sui sovversivi clandestini. I sovversivi sono individuati con nome e cognome, data di nascita, abitudini, analisi di tutta la corrispondenza whatsapp, messager, istangram etc., preferenze, gusti, perversioni sessuali, dettagli sui loro organi sessuali, livello intellettivo, conto in banca, sentimenti, altri punti deboli e varie ed eventuali. La relazione viene messa a disposizione del governo siglata come “top secret”.
Giorno n. 5 – ore 21:00. Il governo, dimostrando un'efficienza spettacolare, si riunisce in seduta segreta e straordinaria. Bastano pochi secondi di discussione per prendere l'ovvia decisione. Essa consiste nell'ordine operativo di sguinzagliare 3.500 agenti segreti ognuno dei quali con il compito di contattare un determinato sovversivo e formulargli una offerta personalizzata, studiata sulle sue debolezze (ma, sia chiaro, quanto basta, senza eccedere in inutili concessioni) in cambio dell'abbandono della rete sovversiva.
Giorno n. 5 – dalle ore 22:00 alle ore 24:00. In sole due ore gli agenti segreti terminano con successo il loro compito: con un messaggio cifrato in codice il capo degli agenti segreti comunica al governo che tutti i sovversivi hanno abbandonato la rete di sovversione. E' un successo incredibile che dimostra la superiorità dell'avanzato modello sociale occidentale che è in grado di gestire e risolvere brillantemente le tensioni che l'immaturità del genere umano periodicamente genera.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il migliore dei mondi - Capitolo sesto
Commenti dei lettori al racconto erotico