Samantha e il Professore - Terza parte - Capitolo quinto

di
genere
masturbazione

Terza parte – Capitolo quinto

La mattina dopo, tuttavia, ricomincia la curiosità della sig.ra Anna; la donna ha il naturale interesse, visto il piacevole uso del giorno precedente, di conoscere le varie funzioni dello strumento che ella ha iniziato a percepire essere numerose e anche di sicuro divertimento.
Riprende quindi il libretto delle istruzioni e va alla parte dove vengono descritti gli effetti delle varie funzioni; quasi casualmente va a leggere la funzione n. 3 (la numero 1 quella più modesta, la numero 10 quella più intensa ndr) denominata “principiante con orgasmo anale”:
“....la funzione ha l'obiettivo di far raggiungere all'utilizzatrice un numero variabile di orgasmi anali per sessione sessuale secondo le autonome valutazioni dell'intelligenza artificiale .....si consiglia un uso entro le mura domestiche o all'aperto ma in luoghi in cui vi sia la libertà di poter orgasmare senza dare scandalo....”.
Rispetto al giorno prima non si pone nemmeno più il problema se usare o meno lo strumento: è evidente non solo al suo corpo ma anche alla sua testa che – anche se volesse con tutta se stessa – non potrà fare a meno di utilizzarlo nuovamente.
Ripete quindi tutte le operazioni preparatorie: clistere e abbondante unzione.
Quindi con calma programma la funzione n. 3 e la durata sempre di due ore; poi, finalmente, introduce il plug nel culo. Questa volta non sente fastidio, ma subito un lieve piacere. Decide di vestirsi e di provare con tutte le sue forze a non toccarsi la figa allo scopo di assaporare meglio l'orgasmo anale che la funzione dovrebbe assicurare. Si veste sempre con gli stessi abiti larghi e quindi aspetta, escludendo categoricamente di uscire viste le indicazioni contenute nel libretto delle istruzioni. Per un po' di minuti non succede nulla. Poi sente suonare il campanello: chi cavolo rompe adesso?
Guarda dalla finestra, scostando le tendine, e vede il postino che evidentemente deve consegnare un documento per la figlia Samantha. Valuta che l'operazione, con il plug nel culo potrebbe essere pericolosa, ma stima anche che dovrebbe durare pochissimi istanti e che quindi non ha senso fare finta che in casa non c'è alcuno, cosa peraltro palesemente inverosimile viste le luci accese. Quindi apre il portone di casa lasciandolo socchiuso e si dirige verso il postino che è al di là del cancello del giardino. Come dice buongiorno sente un colpo secco, forte, sulle pareti rettali nel punto esatto dove confluiscono le terminazioni nervose che producono l'orgasmo anale. La donna rimane senza fiato, sorpresa ma anche stordita dall'improvviso piacere questa volta intenso, molto intenso. Il postino la vede cambiare colore in faccia e le chiede se va tutto bene. Non finisce di parlare che la sig.ra Anna sente un secondo colpo potente come il primo, sempre nello stesso punto. Il colpo è talmente forte che la donna, per un momento, teme che il postino possa sentire un qualche rumore; questo secondo colpo le piega le ginocchia e, istintivamente, le fa inarcare il fondo schiena illudendosi che in quella posizione possa attutire maggiormente il successivo colpo che immagina imminente. Riesce a dire al postino che non si sente bene e che deve fare in fretta. L'operatore postale le pone il foglio da firmare con la busta da ritirare. La sig.ra ha appena il tempo di firmare e prendere la busta che un terzo, un quarto e un quinto colpo in rapida successione la portano al limite dell'orgasmo. Ella, suda, diventa rossa fuoco in viso, i capezzoli le diventano turgidissimi, la figa sbrodola abbondantemente, il fondo schiena è inarcato all'inverosimile, ma lo stesso riesce, non si sa come, a salutare il postino, il quale si allontana tenendo però sempre d'occhio la scena che non riesce esattamente a capire anche se dentro sé fa la seguente considerazione: “quella maiala mi sa che ha un vibratore ficcato nel culo” e quindi sostanzialmente indovinando la verità.
La sig.ra fa appena in tempo a chiudere il portone che si può gettare sul pavimento e finalmente liberarsi in un orgasmo anale che la invade tutta finanche coinvolgendole la testa nella quale le arrivano scosse elettriche successive che la fanno sobbalzare.
Appena si riprende e i battiti del cuore tornano a ritmi umani non può fare a meno di vergognarsi per la figura fatta con il postino, il quale, suppone che abbia intuito la verità. La donna pensa: “mi avrà considerata come una maiala affamata di sesso ….. per fortuna non lo rivedrò mai più...”.
L'intelligenza artificiale è magnanima e dopo questo primo martellamento non succede altro se non quel continuo lieve piacere fisico e mentale dato dalla semplice presenza del plug anale nel culo della signora.
Questi due primi utilizzi dello strumento hanno però raggiunto un primo obiettivo: a questo punto neanche la ragione e la logica della donna si oppone al suo uso. Il piacere provato è troppo intenso e appagante per poterne fare a meno.
La sig.ra quindi termina la giornata con nervi distesi e completamente tranquilla, tanto è vero che nella telefonata serale con la famiglia, il marito non riesce a trattenere una considerazione: “Anna sembri un'altra donna in questi ultimi giorni, sei tranquilla, mai nervosa … mi sa che questo viaggio ti sta facendo bene....”. La sig.ra se avesse dovuto rispondere sinceramente avrebbe detto: “il fatto è che tengo un paio d'ore al giorno un plug anale nel culo che mi fa godere come una troia … e questo mi tranquillizza....”; invece la sig.ra Anna risponde più asetticamente: “deve essere il cambio dell'ambiente che mi distende i nervi....”.

La mattina dopo la donna si sveglia con una certa angoscia. Infatti sa che la sera torneranno dal convegno il Professore e Samantha e allora non ci sarà più la privacy sufficiente per godere in santa pace. E poi lei dovrà affrontare il Professore il quale le chiederà come è andata con il plug anale e qui si immagina già l'enorme imbarazzo che proverà.
Poi focalizza che quello della giornata sarà l'ultimo uso del plug anale in piena libertà; la testolina comincia a vagare e alla fine si convince che utilizzerà la funzione uno, quella usata il primo giorno ma per la durata massima possibile pari a 4 ore. Già all'idea si pregusta la passeggiata dove ad ogni passo potrà assaporare il sottile ma continuo piacere causato dal massaggio del plug sulle pareti rettali. E poi – si dice – potrà anche recarsi in giro a fare spese per i negozi....il tutto in una situazione di assoluta tranquillità e allo stesso tempo di totale dominazione dell'intelligenza artificiale su di lei.
Quindi – si dice – all'opera! Per prima cosa si fa un bel clistere ripulente, poi un bella unzione del buco del culo, poi la programmazione del plug anale e infine l'inserimento dello stesso nell'ano.
Qui va fatto un inciso molto importante: la sig.ra è convinta di aver programmato lo strumento sulla funzione n. 1, quella più elementare che, come si ricorderà, non prevede neppure la produzione di orgasmi anali, e per una durata di 4 ore. In realtà la programmazione delle 4 ore va in porto normalmente ma la funzione n. 1 è erroneamente sostituita con la funzione n. 10 “per donne esperte sottomesse e retto allenatissimo – plurimi orgasmi anali” che è il livello più elevato previsto dallo strumento. Il disastro della scorretta programmazione del plug anale, cosa che può risultare addirittura pericolosa per la stessa vita della donna, viene banalmente causato dall'uso della tasto “indietro” che dalla funzione n. 3 dell'ultima volta deve essere digitato due volte per fermarsi alla funzione n. 1 ma invece l'inavvertita ulteriore digitazione lo fa posizionare nella funzione n. 10. Ciò, peraltro, associato all'uso di 4 ore, determina una programmazione dell'attrezzo alla sua massima potenza possibile.
Quando la sig.ra introduce lo strumento nel suo culo sono esattamente le 10:00 di mattina. Ma subito sente che c'è qualcosa di anomalo: il plug una volta dentro il culo inizia ad aumentare di dimensione, cosa che non sarebbe prevista dalla funzione n. 1. L'aumento della dimensione del plug e l'apertura dei petali determina un contatto completo delle parti dello strumento con le pareti rettali le quali, peraltro, vengono premute in modo assai consistente. Quello che ne ricava la donna è la sensazione di avere il culo pieno fino al massimo e tuttavia, anche un piacere continuo, pur senza generare orgasmi, moltiplicato per 10 rispetto a quello avuto nei giorni precedenti. La donna riflette che probabilmente è l'intelligenza artificiale che, pur nella funzione n. 1, sta tarando lo strumento nel modo più adeguato alle sue voglie e desideri. Decide, questa volta, grazie all'acquisita maggiore padronanza, di indossare dei pantaloni di jeans che le fasciano perfettamente il culo. Si rimira allo specchio verificando che il plug inserito non si nota assolutamente dall'esterno; poi per salvare le apparenze nel caso assolutamente probabile di produzione industriale di umori mette nelle mutandine ben due salvaslip. Bene – si dice – a questo punto sono pronta per la piacevole passeggiata.
Inizia la passeggiata di buon umore; l'angoscia della prima mattina è vinta e sovrastata dall'aspettativa della goduria che l'attende per le prossime 4 ore.
In effetti ad ogni passo il suo cervello registra una sensazione di piacere intenso ma comunque gestibile: la donna riesce ad apparire esteriormente in modo assolutamente dignitoso; infatti saluta cordialmente tutti i passanti che incontra con ampi sorrisi, intrattenendo addirittura brevi conversazioni. In effetti – riflette – questo strumento mi distende i nervi e addirittura mi rende gaia: è un vero portento! A dire la verità la continua sollecitazione delle pareti rettali azionano anche le ghiandole vaginali che iniziano a produrre umori in gran quantità che però al momento sono tranquillamente assorbiti dal duplice salvaslip opportunamente indossato. Insomma tutto procede bene e la donna si è già allontanata molto dalla propria abitazione percorrendo un sentiero che si inoltra in una densa zona boscosa, quando sente un primo colpo secco sul punto più delicato del retto, quello, per intenderci, idoneo a produrre orgasmi. Rimane interdetta poiché la funzione n. 1 non deve azionare simili comportamenti del plug anale. Non finisce questo pensiero che subito un altro colpo secco le piega le ginocchia, un terzo colpo le fa involontariamente inarcare il fondo schiena, al quarto colpo non gli rimane che distendersi su una panchina fortunatamente collocata a lato del sentiero, proprio li vicino. La buona sorte vuole che nessuno passa in quei due - tre minuti in cui la sig.ra Anna distesa sulla panchina si dimena in preda ad un orgasmo pazzesco, al termine del quale, per dovere di cronaca, alla donna scappa detto, sottovoce: “ho goduto come una porca”. Si risistema e si riordina ma le sovviene subito un interrogativo: perchè il plug si è attivato in questo modo nonostante l'inserimento della funzione n. 1? Un flash la squarta letteralmente in due: è l'immagine che la sua mente ha fotografato nel momento di chiusura del mini-sportello; l'immagine è quella della funzione n. 10 sul display a cui al momento non aveva dato peso essendo sicura di aver digitato correttamente quanto necessario per programmare alla funzione n. 1. Ma ora le viene il dubbio che possa inavvertitamente aver commesso un tragico, drammatico errore. Una rapida ricognizione nella sua mente le conferma questa possibilità; anzi per essere precisi ora gliela dà per certa. A questo punto le prende il panico. Cazzo, pensa, la funzione n. 10 è “per donne esperte sottomesse e retto allenatissimo – plurimi orgasmi anali”; il mio culo viceversa è praticamente vergine, altro che allenatissimo...sono nei guai …. l'intelligenza artificiale mi demolirà il retto a suon di martellate sui punti nevralgici e conseguenti produzione in serie di orgasmi. E' vero che c'è la possibilità di chiedere aiuto al Professore il quale con il comando manuale potrebbe resettare il plug.....ma sai la vergogna di doverlo interrompere magari durante il convegno implorandolo umilmente di resettare lo strumento per salvare il mio culo dalla sicura sua devastazione....
A corredo di tutto questo travaglio interiore (interiore in tutti i sensi...) va, per dovere di cronaca, segnalato un fatto che, pur reale, il rimasuglio di dignità della donna, docente, autorevole e madre di famiglia le impedisce di ammettere: ella è follemente attratta dalla scorpacciata di orgasmi che le si prospetta. In effetti, curiosamente, ma il Professore direbbe ovviamente, questa condizione, cioè questa consapevolezza di essere completamente in balia dell'intelligenza artificiale la elettrizza facendole persino dimenticare chi è e dove si trova e come effetto direttamente conseguente la figa viene inondata di umori che tracimano dai salvaslip e dagli slip cominciando a bagnare anche i jeans.
La conclusione di questo travaglio, per certi versi, come sappiamo, nemmeno ammissibile a se stessa, è quello di non chiamare il Professore e cercare di tornare a casa il prima possibile. Si rimette quindi in direzione di casa e per un po' non succede nulla se non la fortissima emozione ogni qual volta che incrocia qualcuno poiché immagina che proprio in quel momento l'intelligenza artificiale, in modo perfido, possa divertirsi ad azionare il martellamento delle sue pareti anali. Naturalmente la fortissima emozione si concretizza in capezzoli dritti come chiodi che il reggiseno sfoderato in microfibra e la delicata maglia di cotone non possono nascondere agli occhi indiscreti delle persone che incontra in passeggiata, dei maschi in particolare, ma francamente anche delle femmine nel cui sguardo vi è forse anche un velo di invidia. Poi ovviamente lo sbrodolamento della figa è praticamente fuori controllo e ad un certo punto la donna lo constata, con un po' di vergogna, osservando la visibile chiazza umida dei jeans in corrispondenza della figa.
Ad un certo punto quando meno se lo aspetta, all'ennesimo incrocio con una coppia di camminatori di una certa età, sente improvviso l'urto del plug o meglio, di una parte di esso, sul punto sensibile anale ove l'intelligenza artificiale sa bene che le nasce l'orgasmo anale. Per esperienza la donna sa che al primo colpo ne seguiranno a distanza più o meno ravvicinata altri due o tre, come quando iniziano i fuochi d'artificio, e poi subito dopo partirà il martellamento incessante che la manderà fuori controllo fino a farla orgasmare. Quindi deduce che ha a disposizione pochi istanti di tempo per salvarsi dalla vergogna; a lato del sentiero fortunatamente c'è ancora il bosco che per un tratto di alcuni metri è pianeggiante e poi declina in basso in modo deciso. Non ha alternative: saluta in fretta la coppia di anziani e si addentra nel bosco; al primo passo nel bosco sente fortissimo il secondo colpo che quasi la fa cadere; riesce a fare altri due passi e sente il terzo colpo e poi subito dopo il quarto colpo violento che le toglie il fiato e la fa gemere. Ormai però è fuori dalla vista della coppia degli anziani e il margine del bosco che declina è ad un metro; in quel momento parte il martellamento del plug a ritmo forsennato. La donna cade in terra sulle foglie del bosco e con un ultimo sforzo si spinge verso il declivio del bosco rotolando su se stessa per alcuni metri e fermandosi sotto il livello del sentiero rimanendo in tal modo al riparo da occhi curiosi. Quindi, può finalmente lasciarsi andare, gemendo, ansimando e scuotendosi tutta e infine godendo come un riccio; o forse sarebbe meglio dire, visto l'indecente ruzzolio nel sottobosco e senza offesa per la docente madre di famiglia, come una troia; beninteso, troia in senso tecnico, cioè come suina femmina.
Dopo alcuni minuti la sig.ra Anna cerca di riprendersi: guarda l'orologio e vede che sono appena le 12:00; ancora mancano 2 ore al termine della sessione sessuale. Si domanda se riuscirà ad arrivare viva alle 14:00... di sicuro, se tutto va bene, se ne uscirà con il culo devastato. Comunque ha capito che l'intelligenza artificiale le dà sempre alcune decine di minuti di tregua e quindi sa che deve approfittarne assolutamente. Si scrolla di dosso le foglie e la terra del bosco; purtroppo del terriccio si è attaccato in mezzo alle gambe a contatto con gli appiccicosi umori che fuoriuscendo dalla figa e anche dai jeans hanno funzionato come colla. Ha una bottiglietta di acqua nello zainetto e se la rovescia addosso un po' dappertutto contando che, così, le chiazze della vergogna possono confondersi con altre chiazze di bagnato sparse qua e là. Nella fretta, però, stupidamente, si getta acqua anche sul seno facendo emergere in tal modo, in maniera diremo prepotente, i capezzoli. Ma ormai non c'è tempo da perdere … è una corsa contro il tempo.
Rientra nel sentiero e comincia a camminare veloce veloce, addirittura a correre per tentare di arrivare a casa prima del prossimo martellamento anale. La corsa è strana poiché, con il movimento, i glutei, di non piccola dimensione come si ricorderà, avvolgono completamente il plug anale accarezzandolo come a considerarlo non come oggetto estraneo ma come parte propria del corpo, diremo anche come parte fondamentale ed amica. In altre parole il perverso godimento che ha scosso tutto l'organismo della donna ha di fatto creato una sorta di affiatamento fra le varie parti del corpo della donna e l'oggetto estraneo che, appunto, ora è accolto e protetto come vitale, al pari di altri elementi fondamentali per l'esistenza.
Correndo la sig.ra Anna, oltre che ad accorciare rapidamente la distanza che la separa da casa, può permettersi di dare solo fugaci sguardi a coloro che incrocia facendo finta di essere tutta concentrata nella corsa. Ovviamente non succede il contrario: tutti coloro che incrocia non possono fare a meno, anche volendo, di osservare lo spettacolo delle notevoli tette che ballano ad ogni passo, senza parlare dei capezzoli talmente turgidi da sembrare finti.
Infine riesce – incredibilmente - ad arrivare in prossimità dell'abitazione prima del successivo martellamento anale. Forse l'intelligenza artificiale è stata magnanima o forse è un caso. Saremmo più propensi a ritenere che il tutto fa parte del disegno imperscrutabile dell'intelligenza artificiale poiché proprio in dirittura d'arrivo ricomincia il martellamento: prima un colpo, poi il secondo poi il terzo poi appena aperta la porta di ingresso e richiusa parte il plug a modalità martello pneumatico. Ma ormai, al riparo da tutti, in totale intimità, la donna può liberarsi completamente: i gemiti non devono più essere soffocati, i sobbalzi del corpo ad ogni colpo del martello pneumatico che ha dentro il culo non devono più essere contenuti, le parole possono essere pronunciate come le nascono in gola. Un ipotetico osservatore non potrebbe che rimanere sbalordito dallo spettacolo della donna che appare come posseduta dal demonio e votata con tutta se stessa alla ricerca spasmodica dell'orgasmo; ella si rivolge ad un soggetto sconosciuto ed invisibile e lo incita … ripete più e più volte a voce sempre più alta: “sfondami il culo”. Il soggetto sconosciuto ed invisibile, che sappiamo essere l'intelligenza artificiale, è probabilmente dotato di perversione perché con sapienza scientifica e con le opportune sollecitazioni alle terminazioni nervose rettali porta la donna al desiderio parossistico prima di farla esplodere in un devastante orgasmo. Il terzo della sessione.
La sig.ra Anna giace ora sul pavimento distrutta, ancora con il fiatone, con i battiti del cuore a mille. E ancora non sono nemmeno le 13:00. Ha appena la forza di spogliarsi completamente gettando in un angolo i vestiti zuppi di umori e sudore e sporchi di terra e residui del sottobosco. Si sente disidratata e affamata. Si rifocilla bevendo in abbondanza; si guarda allo specchio e si vede stravolta con gli occhi fuori dalle orbite. Il culo lo sente bruciare: le sollecitazioni avute sono già abbondantemente eccessive per le sue possibilità. Non sa cosa sperare: da una parte vorrebbe che fossero già le 14:00 per togliersi da questa situazione che percepisce anche come pericolosa; ma dall'altra, il suo corpo insaziabile, incredibilmente, brama ancora godimento: è come quando si scopre un delizioso piacere sconosciuto e non se ne ha mai abbastanza. Ma il fatto è che le pareti rettali non sono in grado di reggere un ritmo del genere.
Il quarto martellamento anale giunge verso le 13:20; esso è diverso dai precedenti in quanto è più profondo e più lento e alla sig.ra Anna le viene spontaneo mettersi, nuda come si ritrova, a 4 zampe, alla pecorina, inarcando più che può il culo per sentire meglio lo stantuffare che le sembra che le arrivi addirittura in gola. Tuttavia la continua sollecitazione su parti già di per se delicate produce inevitabilmente un forte arrossamento interno e anche del dolore, dolore intenso. Ma paradossalmente il dolore ha un effetto incrementante del desiderio e quindi non blocca ma incentiva la ricerca dell'orgasmo. In ogni caso lo sforzo del fisico della donna 44 enne è enorme e ai limiti delle umane possibilità e dopo il quarto orgasmo anale lei si ritrova veramente stremata, stesa sul pavimento, senza forze, imbrattata dai suoi stessi umori, con il culo che le pulsa e le arde letteralmente come ci avesse un vulcano pronto per l'eruzione.
Con un filo di voce non le rimane che rivolgersi all'entità che comanda i giochi, l'impalpabile e perversa intelligenza artificiale: basta...ti prego...basta...abbi pietà di me...
Infine giungono finalmente le ore 14:00 e la sig.ra Anna si può togliere lo strumento dal culo....esso esce avvolto da una bava bianca chiazzata di macchie rosse. La bava bianca evidentemente, contro ogni logica scientifica visto l'assenza di apposite ghiandole, è stata sprigionata dalle pareti rettali mentre le macchie rosse sono il sangue che l'eccessiva sollecitazione ha generato...La mente della sig.ra Anna può così riassumere le ultime 72 ore dicendosi che è una delle prime donne al mondo ad essere stata inculata a sangue dall'intelligenza artificiale.
La donna cade quindi in un sonno profondo da cui viene svegliata dal suono del cellulare. Sono i figli e il marito che la cercano e rimangono increduli nel constatare il tono della voce e l'umore della moglie / madre. Ella in primo luogo giustifica la propria flebile voce dalla stanchezza causata da una lunghissima passeggiata in campagna e nei boschi e terminata solo da poco. Ma a meravigliare i parenti non è tanto il filo di voce della donna ma la cortesia e l'affetto che ella dimostra conditi da uno inedito quanto spettacolare atteggiamento di comprensione verso i soliti e numerosi pasticci combinati dai maschi di casa ed elencati senza omissioni vista l'indulgenza che potrebbe essere, pensano i figli e il marito, solo momentanea e quindi meglio approfittarne. Infatti, ogni piccolo problema, o anche solo ogni piccola disubbidienza verso le sue disposizioni da parte dei famigliari, invariabilmente determinava in lei un furibondo scatto d'ira con offese e urla che potevano essere sentite anche a distanza. Evidentemente il lungo martellamento anale e i 4 devastanti orgasmi non solo l'avevano spossata ma le avevano anche fatto cambiare le priorità della vita: al primo posto godere poi, dopo, a lunghissima distanza tutto il resto.
La strabiliante telefonata, per inciso, genera anche un commento condiviso fra i maschi di casa: “alla mamma deve essere successo qualcosa di grosso”. Che, in effetti, è del tutto corretto anche se nessuno si immagina nemmeno lontanamente la verità.
Ad ogni modo la sig.ra Anna si rianima. Fra poche ore torneranno il Professore e Samantha dal convegno e lei non può farsi trovare in quello stato. Si fa una lunga doccia attraverso la quale cerca di trovare sollievo ai dolori che sente provenire da tutte le parti del corpo sottoposte per 4 ore consecutive ad uno sforzo e ad una sollecitazione senza pari. Naturalmente il culo è la parte del corpo più dolorante; dall'ano continua ad uscire un filo di sangue misto ad una bavetta biancastra; ma è sopratutto il calore che sente all'interno del retto che la preoccupa: è come avesse un fuoco acceso nel culo; persino i glutei sono bollenti.
I seni invece sono diventati tonici come se fossero ringiovaniti di 20 anni e i capezzoli sono ancora, incredibilmente, ben turgidi. La figa sarebbe a posto poiché le incessanti sollecitazioni sessuali l'hanno interessata solo marginalmente; in particolare la figa è stata chiamata in causa nella produzione industriale di umori, frutto dell'eccitazione parossistica. Dobbiamo però usare il condizionale “sarebbe” perché in realtà il clitoride ora vorrebbe la sua parte di godimento; e potremo dire anche giustamente. Ma la sig.ra Anna non ha i 20 anni di Samantha che, come si ricorderà, consentono alla figlia di tenere dei ritmi forsennati anche per molti giorni consecutivi.
Quindi alla sig.ra Anna non rimane che, osservando la figa impaziente, dare una specie di scappellotto al clitoride per indurlo a più miti propositi. L'idea per la verità non è proprio eccezionale considerato che il clitoride, al deciso tocco, inizia a fremere immaginando, ammesso che possa avere un pensiero, che ora è arrivato il proprio turno di godimento.
In questo subbuglio continuo la sig.ra Anna si riveste indossando abiti puliti e percependo dolori ovunque: sulle braccia, sulle gambe, sulla schiena, sul collo, sulle spalle, sulle anche. Tutto il corpo, tutti i tendini, tutte le nervature, tutti i muscoli sono stati sotto stress per ore e ora presentano il conto.
Così conciata la sig.ra Anna ha comunque la forza di ordinare una cena da asporto con consegna a domicilio e di apparecchiare per la cena che verrà consumata con il Professore e la figlia.
scritto il
2025-05-11
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