. “Laura – La Puttana Perfetta
di
Angelo B
genere
corna
Laura – La puttana perfetta
Laura non è solo la mia donna.
È la mia puttana personale. Totale. Perfetta.
Mi apre la porta nuda, col sorriso sporco e il culo pronto.
Si inginocchia senza che io glielo chieda.
Mi prende in bocca come se dovesse salvarmi la vita.
E forse lo fa davvero.
Ha la gola allenata, la figa fatta per prendere botte e piacere insieme.
Ha il culo stretto e lubrificato sempre, perché “non si sa mai”, dice ridendo.
È la puttana che ogni uomo sogna ma non sa tenere.
Io invece la tengo così: col cazzo sempre dentro o con le mani sempre addosso.
— O mi scopi o impazzisco, — mi dice spesso.
E io la scopo. Come si scopa una cosa che è tua, solo tua.
Come si scopa il peccato.
Le piacciono i colpi duri, le mani sulla gola, le dita che entrano ovunque.
Gode quando la tratto male. Si bagna quando la insulto.
— Dimmi che sono la tua troia. —
— Sei la mia troia, Laura. La più sporca, la più mia. —
Ride. Gode. Sgrana gli occhi quando la sfondo.
E poi mi ringrazia. Sempre.
Quando la gente ci guarda in giro pensa: che bella coppia.
Se solo sapessero.
Se solo vedessero cos’è Laura a letto.
Come si spalanca. Come urla. Come supplica.
Laura è l’ossessione che si fa carne.
Una ventenne con l’anima da schiava e il corpo da dea.
Non vuole amore.
Vuole sesso. Vuole dipendenza. Vuole essere scopata anche quando dorme.
Mi sveglia a cavalcioni, bagnata, aperta, sorridente.
Mi prende in bocca al semaforo, mentre guido.
Mi manda messaggi con scritto:
“Culo lubrificato. Gola pronta. Mi usi stasera?”
E io non rispondo.
Torno a casa e lo faccio.
La uso. Come si usa una cosa sacra e oscena insieme.
Laura è una preghiera senza perdono.
Una bestemmia bella da morire.
⸻
Epilogo finale – Marchiata mia
Se mi chiedessero cos’è Laura per me, direi questo:
Una puttana perfetta.
Il mio vizio. Il mio veleno. Il mio gioco preferito.
Ogni giorno la scopo come se fosse l’ultima volta.
E lei gode come se fosse la prima.
Le ho preso il cuore dal culo.
Le ho preso l’anima dalla bocca.
E ora è mia.
Marchiata a fuoco.
Marchiata di me.
— Artur, vienimi dentro. Ovunque. Sempre. Fammi tua come solo tu sai fare.
— Sei mia, Laura. La mia troia perfetta. La mia fine. Il mio paradiso sporco.
E lo sarà.
Per sempre.
Laura non è solo la mia donna.
È la mia puttana personale. Totale. Perfetta.
Mi apre la porta nuda, col sorriso sporco e il culo pronto.
Si inginocchia senza che io glielo chieda.
Mi prende in bocca come se dovesse salvarmi la vita.
E forse lo fa davvero.
Ha la gola allenata, la figa fatta per prendere botte e piacere insieme.
Ha il culo stretto e lubrificato sempre, perché “non si sa mai”, dice ridendo.
È la puttana che ogni uomo sogna ma non sa tenere.
Io invece la tengo così: col cazzo sempre dentro o con le mani sempre addosso.
— O mi scopi o impazzisco, — mi dice spesso.
E io la scopo. Come si scopa una cosa che è tua, solo tua.
Come si scopa il peccato.
Le piacciono i colpi duri, le mani sulla gola, le dita che entrano ovunque.
Gode quando la tratto male. Si bagna quando la insulto.
— Dimmi che sono la tua troia. —
— Sei la mia troia, Laura. La più sporca, la più mia. —
Ride. Gode. Sgrana gli occhi quando la sfondo.
E poi mi ringrazia. Sempre.
Quando la gente ci guarda in giro pensa: che bella coppia.
Se solo sapessero.
Se solo vedessero cos’è Laura a letto.
Come si spalanca. Come urla. Come supplica.
Laura è l’ossessione che si fa carne.
Una ventenne con l’anima da schiava e il corpo da dea.
Non vuole amore.
Vuole sesso. Vuole dipendenza. Vuole essere scopata anche quando dorme.
Mi sveglia a cavalcioni, bagnata, aperta, sorridente.
Mi prende in bocca al semaforo, mentre guido.
Mi manda messaggi con scritto:
“Culo lubrificato. Gola pronta. Mi usi stasera?”
E io non rispondo.
Torno a casa e lo faccio.
La uso. Come si usa una cosa sacra e oscena insieme.
Laura è una preghiera senza perdono.
Una bestemmia bella da morire.
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Epilogo finale – Marchiata mia
Se mi chiedessero cos’è Laura per me, direi questo:
Una puttana perfetta.
Il mio vizio. Il mio veleno. Il mio gioco preferito.
Ogni giorno la scopo come se fosse l’ultima volta.
E lei gode come se fosse la prima.
Le ho preso il cuore dal culo.
Le ho preso l’anima dalla bocca.
E ora è mia.
Marchiata a fuoco.
Marchiata di me.
— Artur, vienimi dentro. Ovunque. Sempre. Fammi tua come solo tu sai fare.
— Sei mia, Laura. La mia troia perfetta. La mia fine. Il mio paradiso sporco.
E lo sarà.
Per sempre.
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