Susi la sottomessa (cap 6)
di
mastercam
genere
dominazione
Le cose con Said continuavano come fosse una routine, avevo rapporti sessuali con lui ogni giorno, oramai per me era come fosse una droga, non potevo farne a meno. Avevo orgasmi pazzeschi con lui che mi scopava come fossi una cagna maltrattandomi più volte durante gli amplessi e questo mi faceva eccitare sempre di più, arrivando al punto di supplicarlo di continuare.
Ero totalmente cambiata, quella situazione era entrata dentro di me senza lasciarmi scampo. Quando mi trovavo sola in casa c'erano momenti in cui mi fermavo a pensare se non fosse ora di dare un taglio a quella situazione che mi aveva spinto ad arrivare a quel punto, ma, riflettendo, era stato mio marito a spingermi in quel baratro e lui ne godeva di questo restando in disparte, avendomi ceduto completamente a Said.
Ma tutto questo svaniva dalla mente pensando a quanto mi faceva godere Said. Quando mi trovavo sola arrivavo al punto di sedermi sul divano e presa dall'eccitazione mi masturbavo freneticamente arrivando a ficcarmi nella fica 4 dita, spingendole sempre più dentro mentre con l'altra mano mi torturavo i capezzoli. Avevo un orgasmo intenso che mi cancellava tutti quei pensieri nella testa .
Tutto questo lo avevo desiderato anch'io, dunque tirando le somme avevo un padrone ed ero di sua proprietà, ero disposta a fare qualsiasi cosa per lui mi ero fatta marchiare sul pube come un suo oggetto, ma se lui avesse voluto sarei andata anche oltre.
Said sparì per un paio di giorni, chiesi a mio marito se sapeva qualcosa ma mi rispose che forse Said aveva avuto delle faccende da sbrigare .
Ritornò e gli chiesi spiegazioni su dove fosse finito, ma lui inveì contro di me molto arrabbiato iniziando a prendere a sberle sul viso, dicendomi che non dovevo permettermi mai più di chiedergli dov'era andato.
Dopo l'ennesimo ceffone cadetti e lui mi prese per i capelli trascinandomi in camera. Mi gettò sul letto strappandomi la maglia e la gonnellina, si spogliò facendomi girare con forza… sentii il suo cazzo appoggiarsi al buco del culo ed in un sol colpo lo ficcò dentro fino alle palle facendomi urlare dal dolore. Iniziò con violenti colpi tenendomi in tensione con la testa all'indietro, mi pistonava il culo con violente spinte senza darmi respiro… era un animale… mi stava letteralmente rompendo, ma iniziavo a provare piacere toccandomi il clitoride… “Mi sfondi…così mi sfondi…” lo supplicavo… “Sì è quello che ti meriti, troia!” mi diceva. Allora cominciai a godere… lui si accorse spingendo ancora di più e mi insultava… io godevo avendo orgasmi magnifici che si susseguivano mentre lui spingeva senza ritegno, arrivando al punto di svuotarsi completamente dentro di me, lasciandosi cadere stremato sul letto.
Si spostò di lato ed io corsi in bagno per pulirmi .
Tornai da lui con il culo dolorante senza dire una parola, ancora con le guance rosse dalle innumerevoli sberle ricevute, mi coricai vicino a lui e fu in quel momento, senza tanti giri di parole, che mi disse che aveva seri problemi di famiglia e che doveva tornare nel suo paese per sistemare le cose.
Rimasi ad ascoltare senza fiatare, lui continuò dicendomi che aveva già pensato a tutto lui e che sarei stata ceduta a mio fratello Luca.
Lo guardai dicendo solamente… “ come vuole lei padrone!”.
Lui mi guardò dicendo …”sarai di proprietà di tuo fratello Luca, lui sa già tutto e ho già ricevuto quello che gli avevo chiesto per lasciarti a lui.
Tuo marito è già al corrente di tutto, naturalmente parti domani mattina presto… per un periodo starai da tuo fratello, poi deciderà lui il da farsi e non dimenticare… dovrai firmare un altro contratto che ti lega a lui”.
Alzandosi mi disse “preparati la valigia perché domani mattina parti”.
Quando uscì dalla camera feci come mi aveva detto, preparai la valigia, quando sentii una mano sulla spalla… era mio marito, lo guardai dicendogli.. “immagino tu sappia già tutto…”. Lui fece finta di cadere dalle nuvole dicendomi che sarebbe partito anche lui per un periodo per lavoro.
Lo guardai … “sai già tutto… perché non me l'hai detto che Said mi ha ceduto a Luca?” gli chiesi. Lui sorridendo mi rispose che non spettava a lui dirmelo.
Ribattei dicendo che Luca è mio fratello, ma lui rispose che non gli sarebbe dispiaciuto, anzi aveva pagato una bella cifra per comprarmi!
Risposi che era mio fratello e come potevo essere sua…
Mio marito mi rispose “quando te lo sei scopato sapevi che era tuo fratello e adesso sei sua in tutti i sensi!”.
Lo guardai con sconforto dicendo che se stava bene a lui allora stava bene anche a me, tanto non vi era via d'uscita.
La mattina seguente mio marito partì per lavoro e Said non si fece vedere. Chiamai un taxi e mi feci portare alla stazione dove presi il treno e dopo un paio d'ore arrivai dove Luca mi stava aspettando. Ci salutammo senza dire una parola, salii in auto ed andammo a casa sua. Abitava in un condominio in un ampio appartamento, appoggiai la valigia in entrata e subito Luca mi prese baciandomi in bocca con foga “non vedevo l'ora che arrivassi, mi sei costata una fortuna ma adesso sei qui e sei mia… recupereremo tutto il tempo perduto cara sorellina… adesso datti pure una rinfrescatina che andiamo a trovare mamma… ci vorrà un'oretta di strada, quando saremo là tu dovrai dirle che le cose con quel coglione di tuo marito non vanno bene e vi siete presi un periodo di pausa per riflettere… lei ti chiederà di andare da lei, ma tu gli dirai che starai da me, che hai bisogno di restare tranquilla… capito sorellina?.. anzi troia?”.
Lo guardai come fossi paralizzata… gli risposi solamente di sì!.
Lui ribatte “vedo che capisci...da oggi tu in presenza di chiunque dirai di essere la mia compagna...poi per il resto stasera viene un mio caro amico che farà da testimone per il tuo nuovo contratto di mia appartenenza”.
Non avevo parole per rispondergli… riuscii a dirgli solamente “Come tu desideri, Padrone…”
Lui rispose: “vedo che capisci, adesso muoviti che dobbiamo andare”.
Mi preparai e andammo da mia mamma. Le raccontai tutto facendola stare male, lei mi rimproverò dicendomi più volte che le cose si sarebbero sistemate… passammo la giornata da lei e al pomeriggio rientrammo a casa.
Verso le 5 Luca volle che andassimo aa fare una passeggiata nel parco… non era una bella giornata, era nuvoloso con qualche goccia di pioggia. Mi fece cambiare rovistando nella mia valigia e mi fece indossare una minigonna nera elasticizzata con una camicetta bianca attillata, non mi fece indossare intimo ed uscimmo .
Passeggiando nel parco non c'era nessuno dato il brutto tempo, scendeva qualche gocciolina ed aprimmo gli ombrelli. Lui mi ordinò di aprirmi 2 bottoni della camicia. Senza obiettare lo feci e subito la camicia si aprì mettendo in risalto la mia 4 di seno quasi completamente scoperta… camminando non incontravamo nessuno finché un po’ all’interno vedemmo un piccolo chiosco dove seduta per terra c'era una zingara di una certa età, un po trasandata con un bicchiere davanti. Luca mi disse “vieni sorellina, ti faccio leggere la mano”. Lo seguii e quando fummo davanti a lei ci chiese qualche spicciolo. Luca la guardò chiedendogli di leggermi la mano. Lei acconsentì gettando lo sguardo sul mio seno, mi fece segno di inginocchiarmi, ma Luca mi bloccò dicendomi “fallo lentamente e apri completamente le gambe" Lo guardai un attimo, stavo per dirgli qualcosa quando lui mi disse “esegui senza fiatare!”. Guardai la zingara, iniziai ad abbassarmi con le gambe divaricate e lentamente la minigonna sali completamente mettendo la fica in bella vista! Avendo le gambe completamente divaricate le grandi labbra della fica penzolavano mezze dischiuse. La zingara mi guardò con un ghigno beffardo abbozzando una risata, mi prese la mano iniziando ad accarezzarla farfugliando alcune parole
Poi sempre tenendomi la mano si rivolse a Luca dicendogli che la mano non mentiva… vedeva in me una forte tendenza alla schiavitù.
Luca le rispose sorridendo dicendogli “mi appartiene, è di mia proprietà!” e lei si mise a ridere guardando Luca. Allungo la mano aprendo gli altri 2 bottoni della camicetta facendo uscire completamente le tette che lei inizio a toccare con occhi sadici per poi con l'altra mano impossessarsi delle labbra della fica iniziando aa tirarle verso il basso con forza, allungandole mentre Luca assisteva senza fiatare. La zingara mi umiliava spudoratamente facendomi male, continuava quel movimento, le rilasciava per poi tirarle con più forza verso il basso come volesse strapparle! In tutto questo iniziavo ad eccitarmi divaricando ancora più le gambe. Lei con quello sguardo sadico si rivolse a Luca dicendo....gli starebbero alla perfezione 2 begli anelli su queste labbra così si allungherebbero per bene. Luca si mise a ridere dicendogli che era una buona idea ma che ora dovevamo andare.
La zingara levò le mani sorridendomi. Mi disse “sei tutta sudata” e guardandosi le mani vide che erano bagnate. Mi guardò facendo vedere a luca che ero eccitata. poi rivolgendosi nuovamente a me disse “la tua mano dice la verità… sei nata schiava dentro e tutto questo sta uscendo e tu non potrai farne a meno.”
Luca mi fece alzare, mi chiusi i 2 bottoni, sistemai la mini e lui si rivolse alla zingara dicendogli “va bene così?”. Lei rispose con un secco no e disse che ero troppo vestita. Allora Luca mi fece aprire un altro bottone della camicetta e mi arrotolo ancora più in sù la minigonna. Ora avevo le tette scoperte con una col capezzolo fuori e la mini arrivava livello fica con le labbra ancora lunghe in bella vista!
La zingara soddisfatta disse “ecco così è molto meglio!” Prese il bicchiere chiedendo l'offerta, Luca mi disse di pagarla ma non avevo la borsa con me .
Luca con fermezza mi disse: “pagala! muoviti anche se non hai soldi puoi dargli il braccialetto!”.
Ribattei cercando di farlo desistere dicendo che era un regalo di mio marito ma non ci fu storia… me lo levai mettendolo sul bicchiere
Nuovamente Luca adirato mi disse “vista la tua insolenza dalle anche la fede!”. Come un automa lo feci abbassando la testa, umiliata.
La zingara ringraziò dicendo a luca che ci avrebbe attesi nuovamente nei prossimi giorni. Luca rispose che certamente saremmo tornati presto.
I racconti di Susi sono la fantasia di una mia lettrice
per commenti: mastercam63@tiscali.it
Ero totalmente cambiata, quella situazione era entrata dentro di me senza lasciarmi scampo. Quando mi trovavo sola in casa c'erano momenti in cui mi fermavo a pensare se non fosse ora di dare un taglio a quella situazione che mi aveva spinto ad arrivare a quel punto, ma, riflettendo, era stato mio marito a spingermi in quel baratro e lui ne godeva di questo restando in disparte, avendomi ceduto completamente a Said.
Ma tutto questo svaniva dalla mente pensando a quanto mi faceva godere Said. Quando mi trovavo sola arrivavo al punto di sedermi sul divano e presa dall'eccitazione mi masturbavo freneticamente arrivando a ficcarmi nella fica 4 dita, spingendole sempre più dentro mentre con l'altra mano mi torturavo i capezzoli. Avevo un orgasmo intenso che mi cancellava tutti quei pensieri nella testa .
Tutto questo lo avevo desiderato anch'io, dunque tirando le somme avevo un padrone ed ero di sua proprietà, ero disposta a fare qualsiasi cosa per lui mi ero fatta marchiare sul pube come un suo oggetto, ma se lui avesse voluto sarei andata anche oltre.
Said sparì per un paio di giorni, chiesi a mio marito se sapeva qualcosa ma mi rispose che forse Said aveva avuto delle faccende da sbrigare .
Ritornò e gli chiesi spiegazioni su dove fosse finito, ma lui inveì contro di me molto arrabbiato iniziando a prendere a sberle sul viso, dicendomi che non dovevo permettermi mai più di chiedergli dov'era andato.
Dopo l'ennesimo ceffone cadetti e lui mi prese per i capelli trascinandomi in camera. Mi gettò sul letto strappandomi la maglia e la gonnellina, si spogliò facendomi girare con forza… sentii il suo cazzo appoggiarsi al buco del culo ed in un sol colpo lo ficcò dentro fino alle palle facendomi urlare dal dolore. Iniziò con violenti colpi tenendomi in tensione con la testa all'indietro, mi pistonava il culo con violente spinte senza darmi respiro… era un animale… mi stava letteralmente rompendo, ma iniziavo a provare piacere toccandomi il clitoride… “Mi sfondi…così mi sfondi…” lo supplicavo… “Sì è quello che ti meriti, troia!” mi diceva. Allora cominciai a godere… lui si accorse spingendo ancora di più e mi insultava… io godevo avendo orgasmi magnifici che si susseguivano mentre lui spingeva senza ritegno, arrivando al punto di svuotarsi completamente dentro di me, lasciandosi cadere stremato sul letto.
Si spostò di lato ed io corsi in bagno per pulirmi .
Tornai da lui con il culo dolorante senza dire una parola, ancora con le guance rosse dalle innumerevoli sberle ricevute, mi coricai vicino a lui e fu in quel momento, senza tanti giri di parole, che mi disse che aveva seri problemi di famiglia e che doveva tornare nel suo paese per sistemare le cose.
Rimasi ad ascoltare senza fiatare, lui continuò dicendomi che aveva già pensato a tutto lui e che sarei stata ceduta a mio fratello Luca.
Lo guardai dicendo solamente… “ come vuole lei padrone!”.
Lui mi guardò dicendo …”sarai di proprietà di tuo fratello Luca, lui sa già tutto e ho già ricevuto quello che gli avevo chiesto per lasciarti a lui.
Tuo marito è già al corrente di tutto, naturalmente parti domani mattina presto… per un periodo starai da tuo fratello, poi deciderà lui il da farsi e non dimenticare… dovrai firmare un altro contratto che ti lega a lui”.
Alzandosi mi disse “preparati la valigia perché domani mattina parti”.
Quando uscì dalla camera feci come mi aveva detto, preparai la valigia, quando sentii una mano sulla spalla… era mio marito, lo guardai dicendogli.. “immagino tu sappia già tutto…”. Lui fece finta di cadere dalle nuvole dicendomi che sarebbe partito anche lui per un periodo per lavoro.
Lo guardai … “sai già tutto… perché non me l'hai detto che Said mi ha ceduto a Luca?” gli chiesi. Lui sorridendo mi rispose che non spettava a lui dirmelo.
Ribattei dicendo che Luca è mio fratello, ma lui rispose che non gli sarebbe dispiaciuto, anzi aveva pagato una bella cifra per comprarmi!
Risposi che era mio fratello e come potevo essere sua…
Mio marito mi rispose “quando te lo sei scopato sapevi che era tuo fratello e adesso sei sua in tutti i sensi!”.
Lo guardai con sconforto dicendo che se stava bene a lui allora stava bene anche a me, tanto non vi era via d'uscita.
La mattina seguente mio marito partì per lavoro e Said non si fece vedere. Chiamai un taxi e mi feci portare alla stazione dove presi il treno e dopo un paio d'ore arrivai dove Luca mi stava aspettando. Ci salutammo senza dire una parola, salii in auto ed andammo a casa sua. Abitava in un condominio in un ampio appartamento, appoggiai la valigia in entrata e subito Luca mi prese baciandomi in bocca con foga “non vedevo l'ora che arrivassi, mi sei costata una fortuna ma adesso sei qui e sei mia… recupereremo tutto il tempo perduto cara sorellina… adesso datti pure una rinfrescatina che andiamo a trovare mamma… ci vorrà un'oretta di strada, quando saremo là tu dovrai dirle che le cose con quel coglione di tuo marito non vanno bene e vi siete presi un periodo di pausa per riflettere… lei ti chiederà di andare da lei, ma tu gli dirai che starai da me, che hai bisogno di restare tranquilla… capito sorellina?.. anzi troia?”.
Lo guardai come fossi paralizzata… gli risposi solamente di sì!.
Lui ribatte “vedo che capisci...da oggi tu in presenza di chiunque dirai di essere la mia compagna...poi per il resto stasera viene un mio caro amico che farà da testimone per il tuo nuovo contratto di mia appartenenza”.
Non avevo parole per rispondergli… riuscii a dirgli solamente “Come tu desideri, Padrone…”
Lui rispose: “vedo che capisci, adesso muoviti che dobbiamo andare”.
Mi preparai e andammo da mia mamma. Le raccontai tutto facendola stare male, lei mi rimproverò dicendomi più volte che le cose si sarebbero sistemate… passammo la giornata da lei e al pomeriggio rientrammo a casa.
Verso le 5 Luca volle che andassimo aa fare una passeggiata nel parco… non era una bella giornata, era nuvoloso con qualche goccia di pioggia. Mi fece cambiare rovistando nella mia valigia e mi fece indossare una minigonna nera elasticizzata con una camicetta bianca attillata, non mi fece indossare intimo ed uscimmo .
Passeggiando nel parco non c'era nessuno dato il brutto tempo, scendeva qualche gocciolina ed aprimmo gli ombrelli. Lui mi ordinò di aprirmi 2 bottoni della camicia. Senza obiettare lo feci e subito la camicia si aprì mettendo in risalto la mia 4 di seno quasi completamente scoperta… camminando non incontravamo nessuno finché un po’ all’interno vedemmo un piccolo chiosco dove seduta per terra c'era una zingara di una certa età, un po trasandata con un bicchiere davanti. Luca mi disse “vieni sorellina, ti faccio leggere la mano”. Lo seguii e quando fummo davanti a lei ci chiese qualche spicciolo. Luca la guardò chiedendogli di leggermi la mano. Lei acconsentì gettando lo sguardo sul mio seno, mi fece segno di inginocchiarmi, ma Luca mi bloccò dicendomi “fallo lentamente e apri completamente le gambe" Lo guardai un attimo, stavo per dirgli qualcosa quando lui mi disse “esegui senza fiatare!”. Guardai la zingara, iniziai ad abbassarmi con le gambe divaricate e lentamente la minigonna sali completamente mettendo la fica in bella vista! Avendo le gambe completamente divaricate le grandi labbra della fica penzolavano mezze dischiuse. La zingara mi guardò con un ghigno beffardo abbozzando una risata, mi prese la mano iniziando ad accarezzarla farfugliando alcune parole
Poi sempre tenendomi la mano si rivolse a Luca dicendogli che la mano non mentiva… vedeva in me una forte tendenza alla schiavitù.
Luca le rispose sorridendo dicendogli “mi appartiene, è di mia proprietà!” e lei si mise a ridere guardando Luca. Allungo la mano aprendo gli altri 2 bottoni della camicetta facendo uscire completamente le tette che lei inizio a toccare con occhi sadici per poi con l'altra mano impossessarsi delle labbra della fica iniziando aa tirarle verso il basso con forza, allungandole mentre Luca assisteva senza fiatare. La zingara mi umiliava spudoratamente facendomi male, continuava quel movimento, le rilasciava per poi tirarle con più forza verso il basso come volesse strapparle! In tutto questo iniziavo ad eccitarmi divaricando ancora più le gambe. Lei con quello sguardo sadico si rivolse a Luca dicendo....gli starebbero alla perfezione 2 begli anelli su queste labbra così si allungherebbero per bene. Luca si mise a ridere dicendogli che era una buona idea ma che ora dovevamo andare.
La zingara levò le mani sorridendomi. Mi disse “sei tutta sudata” e guardandosi le mani vide che erano bagnate. Mi guardò facendo vedere a luca che ero eccitata. poi rivolgendosi nuovamente a me disse “la tua mano dice la verità… sei nata schiava dentro e tutto questo sta uscendo e tu non potrai farne a meno.”
Luca mi fece alzare, mi chiusi i 2 bottoni, sistemai la mini e lui si rivolse alla zingara dicendogli “va bene così?”. Lei rispose con un secco no e disse che ero troppo vestita. Allora Luca mi fece aprire un altro bottone della camicetta e mi arrotolo ancora più in sù la minigonna. Ora avevo le tette scoperte con una col capezzolo fuori e la mini arrivava livello fica con le labbra ancora lunghe in bella vista!
La zingara soddisfatta disse “ecco così è molto meglio!” Prese il bicchiere chiedendo l'offerta, Luca mi disse di pagarla ma non avevo la borsa con me .
Luca con fermezza mi disse: “pagala! muoviti anche se non hai soldi puoi dargli il braccialetto!”.
Ribattei cercando di farlo desistere dicendo che era un regalo di mio marito ma non ci fu storia… me lo levai mettendolo sul bicchiere
Nuovamente Luca adirato mi disse “vista la tua insolenza dalle anche la fede!”. Come un automa lo feci abbassando la testa, umiliata.
La zingara ringraziò dicendo a luca che ci avrebbe attesi nuovamente nei prossimi giorni. Luca rispose che certamente saremmo tornati presto.
I racconti di Susi sono la fantasia di una mia lettrice
per commenti: mastercam63@tiscali.it
3
4
voti
voti
valutazione
6.6
6.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Sottomissione 2: Fanny (cap 11)racconto sucessivo
Le mistress
Commenti dei lettori al racconto erotico