Dopo tutto non poteva rimanere vergine

di
genere
prime esperienze

Ciao amici lettori e lettrici , il racconto di oggi è un qualcosa di nuovo.
Questa esperienza mi è stata confidata da uno di voi chiedendomi di scriverla come un racconto con il mio stile.
Spero vi piaccia , sperando di portare sempre contenuti veri e intriganti buona lettura a tutti.
Mi chiamo Mario questo che andrete a leggere è una mia confessione che ho tenuto segreta a tutti soprattutto al mio migliore amico , torniamo indietro di qualche settimana.
Nella mia normale quotidianità la domenica dopo pranzo andavo sempre a casa del mio migliore amico a giocare insieme alla PlayStation e anche per parlare del lavoro visto che lavoravamo nella stessa ditta di trasporti durante la settimana.
Il mio amico Alessandro e sua sorella Silvia erano sempre soli la domenica perché i suoi genitori tutti i fine settimana partivano per andare a trovare i genitori e loro restavano a casa, Alessandro rimaneva con me invece la sorella non si vedeva quasi mai usciva poche volte dalla sua camere visto che stava sempre china sui libri per dare gli ultimi esami del primo anno di ingegneria.
Come tutte le domeniche arrivai a casa di Alessandro e con mio stupore mi apri sua sorella, ero abbastanza stranito dalla cosa visto che quando mi trovavo lì raramente la vedevo.
Lei mi disse che il fratello sarebbe tornato fra qualche minuto perché era uscito a comprare le sigarette, così aspettai sul divano accendendo la tv per preparare la postazione per giocare alla play.
Silvia si avvicinò chiedendomi del lavoro, chiedendo se fosse stancante e se riuscivo ad avere delle valvole di sfogo adeguate alle giornate impegnative. Le risposi che per ora il lavoro non mi pesava anche se qualche valvola di sfogo ci vorrebbe, lei sorrise dicendomi che anche lei ogni tanto aveva bisogno di qualche sfogo soprattutto fisico.
Rimasi un attimo fermo sulle sue ultime parole , che voleva intendere con sfogo fisico?
Alessandro entrò dalla porta tutto contento buttandosi subito sul divano al mio fianco in modo da sistemarsi subito per cominciare le solite partite.
Le ore passavano e nella mia testa continuavano a frullarmi quelle parole (sfogo fisico), in un certo momento della partita al videogioco sento il rumore di una porta aprirsi e con la coda dell’occhio vidi Silvia dirigersi in cucina e notai subito che non stava indossando gli stessi vestiti del mio arrivo in casa, da una felpa larga che copriva forme e curve ora stava indossando un leggings nero super attillato che metteva in risalto quel suo sedere che sinceramente non era perfetto ma a me stava piacendo tanto e con una canotta corta bianca che lasciava intravedere dal lato un reggiseno rosa antico in pizzo.
Cominciai a guardarla sotto una nuova luce , sinceramente quello che stavo vedendo mi stava davvero incuriosendo sempre di più anche perché la vidi piegarsi per prendere qualcosa dal cassetto più in basso della cucina e la vista di quelle forme mi stava davvero mandando in estasi.
Il tempo passava e lei non tornava in camera, cosa che non succedeva mai perché le poche volte che usciva dalla stanza restava per poco tempo lì con noi. Era molto strano continuarla a vedere lì nei paraggi anche perché mi trattenevo con i discorsi con suo fratello per non sfigurare davanti a lei.
Alessandro si alzò dal divano andando in bagno e Silvia appena visto il divano libero si sedette vicino a me, chiedendomi se mi stessi divertendo a giocare.
Le risposi che ormai le domeniche passate così erano una routine anche sé monotone erano abbastanza divertenti lontane dalla noia.
Parlammo del più e del meno e dopo qualche minuto mi chiese se avessi Instagram e così ci scambiammo le amicizie guardando un po’ la vita social dell’altro.
Alessandro tornò dal bagno e lei si fiondò subito in camera senza salutarmi e riprendemmo a giocare.
Il tempo passava e ormai era l’ora di cena così tornai a casa, appena arrivato a casa mi misi a cucinare una bella bistecca, una volta finito di mangiare mi stesi a letto guardando la tv , quando notai una notifica Instagram sul mio telefono.
Silvia mi stava chiedendo cosa stessi facendo dicendo che lei si stava annoiando, così comincio una bella conversazione in chat fino a scambiarci i numeri di telefono.
Mi raccontò dell’università, e di tutti gli esami che le stavano dando problemi e la facevano essere scontrosa e stressata durante la giornata fino a quando non toccammo un argomento abbastanza intimo.
Lei dal nulla mi chiese se avessi mai fatto sesso e le risposi subito senza timidezza dicendo di sì, mi disse di essere un po’ invidiosa e che lei certe esperienze doveva ancora farle e anche che era l’unica delle sue amiche a 20 anni ancora vergine.
Dalle sue parole notai tanta voglia di esplorare e di fare esperienze, così scherzando le dissi che in tal caso io mi sarei prostrato ad accontentarla al cambio di un pompino.
Là chat si concluse con tante facce che ridevano da parte di entrambi e con una buonanotte finale.
Silvia mi scrisse per tutta la settimana senza tornare più sul discorso e parlammo di altro, arrivata la domenica andai la super tranquillo senza immaginare quello che poi successe.
Io e Alessandro come sempre sul divano quando però si udì un telefono squillare, Ale lo prese subito e lo sentì dire arrivo.
Si girò verso di me dicendomi che doveva andare a lavoro perché si era segnato per la reperibilità per fare degli straordinari e così andò via lasciandomi da solo dicendomi che sarebbe tornato fra qualche ora per giocare un po’.
Io sbuffai e continuai a giocare quando Silvia sbucò fuori con la testa dalla porta di camera sua chiedendomi se volevo compagnia.
Io accettai e così lei si avvicinò, decidemmo in fine di giocare a carte in camera sua sopra il letto, mentre giocavamo il mio occhio cadeva sempre sul suo seno che era davvero gigantesco aveva una quinta ben tenuta , e stando così vicino le si vedeva bene lo spacco della maglia.
Stavo cominciando a capire che forse stava flirtando con me anche perché cercava sempre di togliersi i capelli dal seno in modo da lasciarlo in bella vista. La cosa non mi dispiaceva fino a quando scese dal letto e si mise in ginocchio, dicendomi con un filo di voce tremante “ quindi dopo un pompino fai quello che voglio?”, quelle parole mi pietrificarono e con naturalezza risposi con un sonoro si.
La vedevo convinta così mi sedetti sul bordo del letto e lei in modo intraprendente mi sfilò il pantalone e le mutande che indossavo.
Rimase con il mio pisello ormai già duro per la situazione davanti gli occhi, quando la vidi prendere un grande respiro di coraggio provo ad infilarselo in bocca ma prima di inserirlo disse”non giudicarmi se non sono capace" quelle sue parole mi stavano eccitando sempre di più fino a quando non sentì le sue labbra sulla mia grande cappella rosa.
Stava davvero riuscendo a farmi eccitare in una maniera mai riuscitomi prima, prendendolo sempre più in bocca sentendola un po’ soffocare.
Lei stava dando il massimo e lo potevo percepire da come si muoveva bene sull’asta, durai poco perché venni quasi subito sul seno sporcandola tutta sulla maglia, io allungai un dito sul seno prendendo il mio sapore per poi farlo scivolare sulla sua bocca che con gran stupore leccò subito quasi con ingordigia.
Rimasi senza parole ero davvero stupito dal suo modo di fare visto che l’ho sempre reputata la sorella timida del mio amico, si alzò da terra e si spogliò rimanendo nuda, dicendomi che ora toccava a me a farla divertire e anche soprattutto a farla diventare donna.
La feci sdraiare sul letto cercando di farla sentire a proprio agio e come prima cosa cominciai a baciarla fino a scendere verso il pube dove vidi un bel cespuglio curato di peli neri sul suo pube con una fighetta con le labbra completamente depilate di grandezza presso che normale.
Cominciai a leccare il clitoride allargando quelle sue morbide labbra con le dita per poi spostarmi sulle labbra dove cominciava ad uscire il suo dolce gusto, aveva un sapore molto delicato che non stancava mai e una volta umida decisi che era arrivato il momento di penetrarla.
Gli allargai le gambe e lei senza dire niente capì e chiuse gli occhi, puntai la mia cappella all’entrata della sua vagina per poi penetrarla dolcemente nella posizione del missionario, avevo la sua bocca appoggiata sul mio lato del viso dove potevo sentirla ansimare stava cominciando a piacerle molto e così cominciai a penetrarla sempre di più facendole sentire tutta la mia grandezza dentro di lei, il suo respiro si faceva sempre più forte stava per venire così decisi di cambiare posizione per il gran finale, la feci girare a pecorina e lei esegui subito gli ordini impartiti e senza avvisarla lo infilai con forza lei cacciò un piccolo urlo di piacere abbandonandosi con la testa sul cuscino , ormai era venuta e si capiva perfettamente dallo sgocciolamento che vedevo sul letto.
Era la prima volta che aprivo un varco dentro una vergine e devo dire che la sensazione mi piacque davvero molto, eccitava molto sentire il mio pene farsi strada imponendo la mia grandezza dentro di lei.
Era lì sdraiata in pancia in giù ormai esausta ma pensai che io non avevo ancora finito il mio dovere visto che c’era ancora un buco non stato profanato.
Cominciai a leccare quel culetto con tanta enfasi allargando bene i suoi glutei facendole sentire bene la presenza della mia lingua sul suo buchino,non disse niente ma sapevo che non stava aspettando altro così sputai ancora su quel buchino e poi decisi che era arrivato l’ora del gran finale.
Aveva un culo di medie dimensioni ma il pube era davvero stretto, continuai a lubrificare la cappella per poi puntarla su di lei, e lì si sentì davvero la mia entrata poco a poco , era un qualcosa di imponente stavo davvero facendomi strada era molto più stretto della sua povera vagina, piano piano entrai ma quasi a fatica quando però senti la cappella completamente dentro decisi che ormai dovevo aprire un varco per bene se no mi sarebbe cominciato ricominciare da capo, così presi coraggio e spinsi il mio bacino verso di lei il più che potevo e finalmente mi trovai completamente dentro.
Tirò un urlo di piacere misto di dolorò e così mi fermai lì all’interno , lei mi intimo subito di continuare dicendomi che se restavo fermo faceva male quindi dovevo muovermi il più forte possibile e così feci.
Stavo prendendoci gusto stavo davvero andando forte con le mani le stringevo il seno e invece lei con le mani stringeva le lenzuola era una scena davvero eccitante era completamente sottomessa e le stava piacendo davvero tanto, non si tratteneva nemmeno più con l’ansimare ora stava proprio urlando facendosi sentire per bene quanto le piacesse.
Per il grande finale le venni completamente nel culo svuotandomi completamente le palle dentro di lei, mi staccai e mi sedetti sul letto per prendere fiato invece lei si alzò e si piego sulle ginocchia a terra per far uscire tutto il mio sempre dal suo buco pulendo con un fazzoletto, era davvero tanto mi resi conto di essermi svuotato per bene mi sentì davvero soddisfatto, lei si alzò da terra mi diede un bacino sulla fronte e se ne andò in doccia.
Io mi vesti subito per andare sul divano infatti poco dopo arrivo Ale e riprendemmo a giocare alla play come niente fosse.
Lui era sempre stato geloso e protettivo nei confronti della sorella e così decidemmo di tenere segreta la cosa.

Sperando che vi sia piaciuto ringrazio chi ha condiviso questa esperienza con me per farla diventare un racconto da pubblicare, accetto altre esperienze volentieri per chi voglia mi può scrivere alla mia e-mail sia per recensioni , per scambiare idee o anche solo per un saluto , grazie mille a tutti per la lettura.
possoavereiltuonumero39@gmail.com
di
scritto il
2025-03-20
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