La palestra (racconto lungo)

Scritto da , il 2022-10-31, genere trans

Non sono mai stato un amante delle palestre, essendo poi in età dello sviluppo fisico, avevo già un fisico tonico, magro e femminile, con le curve al posto giusto, ma mi iscrissi ugualmente per curiosità ad una palestra che aveva aperto da poco non lontano da dove abitavo. Nonostante il mio aspetto femminile mi registrai come maschietto, l'uomo di mezza età che prese la mia iscrizione non fece problemi ad illustrarmi le varie tecniche di allenamento a cui sarei stato sottoposto nell'intero corso della durata di almeno sei mesi.

Mi diede un depliant con orari di apertura e informazioni generiche. Notando che il posto era aperto fino tardi, optai per fare la mia prima visita proprio verso sera, prima dell'orario di chiusura, dove speravo di trovare meno gente e piu' intimità. L'istruttore, un colosso di uomo chiamato Rudy, alto quasi due metri con una corporatura da atleta, mi accolse calorosamente, e dopo essermi cambiata dell'apposito spogliatoio, con la mia tutina da Stretching, la tutina altro non era che un semplice body intero che terminava sotto le parti intime. Capelli raccolti a coda di cavallo, il body rosa era abbastanza aderente, e permetteva di avere le spalle nude, un paio scarpe da tennis bianche con para di gomma, e a completare il tutto, calzettoni in spugna colorati fluorescenti con relativa fascetta stesso colore sulla fronte moolto anni ottanta.

Si puo dire non passassi inosservata, essendo sempre stata esibizionista la cosa non mi dispiaceva affatto. Vidi che anche l'allenatore apprezzava il mio completino, e fece i complimenti per la mia mise dandomi una sonora pacca sulle chiappe, che mi fece sobbalzare. Quello era il suo modo di interagire, e imparai ben presto a conoscerlo, anche se mi aveva fatto male con quelle manone grosse che sembravano di pietra. Fortunatamente avevo scelto l'orario giusto, infatti entrata con Rudy in palestra, uno stanzone lungo e largo pieno di attrezzi ginnici, vidi solo qualche ragazzo intento a sudare sulle panche solleva pesi, un'altro era su un tapiruland che correva sbuffando, e un signore sui cinquant'anni, con una vistosa pancetta che cercava di buttar giu, stava sudando con degli esercizi per gli addominali.

Tutto l'ambiente maleodorava di sudore, feci spallucce, non eravamo li per farci i profumi, ma per sudare e rassodare il fisico. Una grossa turbina che girava sul centro del tetto era evidente facesse ben poco per rinfrescare e ripulire l'aria. Chiesi dunque al mio istruttore, quale fosse il mio primo compito, quello mi guardò e mi disse che fortunatamente per me non avevo bisogno di rassodare, ma ero esile muscolarmente, e non mi avrebbe fatto male, potenziarli un poco. Mi fece dunque iniziare dal Tapiruland, me lo accese vicino al ragazzo che correva da quando ero entrata, e iniziai la mia corsetta attaccato al manubrio.

Mi guardai attorno mentre eseguivo la mia corsa sul posto, l'uomo panciuto a qualche metro da me mi fissava sorridendo,piu volte mi aveva salutata con la mano. Gli risposi una sola volta, poi lo ignorai per il resto della seduta. Mi concentrai di piu invece sull'istruttore Rudy, lo guardai meglio, doveva avere avuto sulla trentina, quarantina d'anni al massimo, era un bel ragazzone atletico, muscoloso, capello corto, viso liscio senza un filo di barba ne peli sul corpo, con un paio di boxer e una canotta stretta che gli faceva risaltare i pettorali scolpiti.

Ho sempre detestato i maschi palestrati, troppi muscoli mi fanno senso invece che sedurmi, ma quel tipo non so perchè attirava la mia curiosità. Ogni tanto si accorgeva che lo fissavo, e a quel punto, giravo la testa altrove, facendo finta di ignorarlo, mentre lui sogghignava vistosamente dandosi delle arie da pallone gonfiato. Dopo il tapiruland, mi toccò fare la panca degli addominali, stendermi e rialzarmi era faticoso, non ero uno che faticava spesso fisicamente, e mi stancai ben presto cercando piu volte di tirare il fiato e riposarmi.

Inutile dire che Rudy non appena mi vedeva ferma mi urlava dietro per non farmi perdere il ritmo dell'allenamento, era fastidioso con il suo vocione da fruttivendolo. Era un gendarmo sotto quell'aspetto. L'uomo panciuto invece, finita la sua seduta di allenamenti,stava tornando negli spogliatoi, lo vidi mentre andava verso la porta continuando a fissarmi, lo ignorai, gli altri due ragazzi invece erano ancora a faticare. Rudyad un certo punto guardando il grosso orologio fissato al muro vicino l'entrata disse: 'Ok per stasera basta cosi' dai, devo chiudere disse sempre urlando, riprenderete la prossima.

Cosa avesse da strillare tanto poi mi chiesi, la stanza era modesta e nessuno li dentro mi era parso sordo. Gocciolavo di sudore, e avevo i muscoli non abituati allo sforzo che mi dolevano parecchio, i lunghi capelli a coda mi si erano appiccicati sulla schiena, il trucco mi era quasi del tutto sparito dal viso. Presi il mio asciugamano, e a gambe che a stento mi reggevano, mi avviai verso lo spogliatoio dove avrei fatto una bella doccia prima di uscire e rincasare.

Si era fatta una certa ora, e non vedevo l'ora di sprofondare nel letto di casa mia, ma avevo da fare un pezzo di strada a piedi se non volevo attendere l'arrivo del tram. Arivato nello spogliatoio, vidi l'uomo panciuto che già pronto per uscire si era messo seduto ad attendermi, mi salutò per la prima volta con la sua voce. Gli risposi abozzandogli un mezzo sorriso. 'Ti ha messa sotto eh?' mi fa il tizio, riferendosi alla faticata fatta. 'Eh si...' ho risposto, 'Non sono abituata a faticare cosi'...' 'Tutta salute...' ha ribattuto lui. Lo guardai e gli sorrisi prendendo il mio accappatoio dalla borsa e andando verso la doccia.

A quel punto l'uomo ha tirato fuori la sua carta e ha osato: 'Posso ... mi permetti di insaponarti la schiena?' stavo per dargli un due di picche, ma poi ho pensato che poteva essere divertente tutto sommato, dopo una faticata simile un po di distrazione ci stava. Gli diedi in mano il sapone, si e tolto la giacca, si e rimboccato le maniche della camicia, e sinizio' timidamente a strofinare la saponetta sulla mia schiena su e giu, facendomi i complimenti per il fisico che avevo, meglio di tante vere femmine mi assicuro' il tizio, gli sorrisi e lasciai che continuasse a insaponarmi sempre piu in basso, scendendo per i fianchi, le coscie e si soffermò a lungo sulle mie natiche.

Le sue mani con il sapone non mi furono proprio indifferenti, il mio bel pisello si era indurito non poco a tutti quegli strofinamenti, l'uomo se ne accorse, me lo prese in mano lasciando cadere il sapone masturbandomi teneramente guardandomi negli occhi. Iniziai a godergli in faccia, mentre anche lui si era lasciato andare, facendomi toccare il cazzo dentro i suoi pantaloni, ci masturbammo a vicenda e sbrorrammo in pochi secondi. Senza nemmeno preoccuparci di Rudy o degli altri due che sarebbero entrati a breve.

L'uomo si ricompose e disse mi avrebbe aspettato fuori all'entrata. Terminai di lavarmi, mi asciugai, mi rivestii, ed uscii finalmente dallo spogliatoio, dove i due ragazzi erano gia sotto le docce nudi a lavarsi. Incrociai Rudy che mi guardò fisso, temetti avesse visto cosa era successo sotto la doccia, e temetti un cazziatone da parte sua, invece l'uomo muscoloso si fece una risata, mi diede la solita pacca sul culo, e mi disse che ci saremmo rivisti alla prossima. Che strano personaggio, mi son detta mentre lo sorpassavo per uscire.

Fuori era già buio pesto, l'uomo panciuto si offri' di darmi un passaggio con la sua auto, accettai volentieri la sua compagnia, infondo era una brava persona, nonostante non fosse una gran bellezza. Un po stempiato sul centro della testa, niente barba, portava gli occhiali da vista, e anche se aveva un panciotto da buttar giu, tutto sommato non era disprezzabile come uomo, aveva un bel cazzo lungo e duro, e sotto la doccia me lo ero preso bene in mano tastandolo alla perfezione. Arrivati sotto casa mia, lo invitai a salire, lui ovviamente accettò.

Guardai l'ora, erano le 22:30. Chiusa la porta di casa lo portai a visitare la mia camera da letto, con il lettone matrimoniale a due piazze. Li senza bisogno di dire altro, ci denudammo a vicenda, ci mettemmo sul lettone, e iniziammo a fare l'amore. L'uomo sembrava infoiato dalla mia bellezza, baciò con passione a ripetizione le mie labbra carnose, prima di offrirmi nuovamente il suo bel cazzo per un pompino da urlo che a momenti lo fece sbrodolare. Si trattenne a stento il poveretto, la mia bocca non perdona.

Tirai fuori il preservativo da una scatoletta che non usavo mai a dire il vero, e vidi l'uomo un po contrariato, aveva storto il naso come se avesse visto la merda. Gli chiesi se preferiva non usarlo e fidarsi di me, l'uomo disse che preferiva fare l'amore in modo piu' naturale possibile, cosi' mollai il guanto. Mi fece voltare, mi sdraiai su un fianco al centro del lettone, appoggiata con il braccio piegato, lui si mise dietro di me, alzandomi una gamba, e piano piano mi fece scivolare la sua grossa cappella dentro al culo, che la accolse dolcemente entrando fino alle sue palle pelose.

Sospirai voltando la testa, ci baciammo, l'uomo fece il suo dovere di maschio, e iniziò a stantuffarmi avanti e indietro, mentre io ad occhi chiusi alla luce fioca della abajour, godevo come una vaccona. Andare in palestra alla fine si stava rivelando una cosa positiva mi dissi tra me, mentre gemevo dal piacere. L'uomo nonostante non fosse un Toro, sapeva scopare davvero bene, e sembrava anche abbastanza resistente, cosa che non avevo creduto quando in doccia era venuto quasi subito. Ora invece stava dando il meglio di se. Avevo un Telefono Cordless proprio sopra la testiera del letto che iniziò a squillare.

Sbuffando dal piacere, mi chiesi chi diavolo poteva essere a quell'ora, nemmeno per un'attimo pensai a mia madre, dato non ci sentivamo mai a quelle ore, a parte qualche rara occasione. Senza fermare l'uomo, allungai il braccio destro, presi il Telefono e risposi. 'Pro...ntooo...?' Una voce a me familiare mi fece riconoscere al volo mamma. 'Ciao ma' le risposi, 'Come Stai...' Mamma disse che mi stava giusto pensando, ma non immaginava certo che potevo essere occupata a farmi sfondare da qualcuno. Dopo i soliti convenevoli, le dissi che mi ero iscritta in palesta, 'Sai devo mantenermi bella per i miei uomini' le ho detto scherzando ma nemmeno troppo.

Mamma ci rise sopra e volle sapere com'era andata la prima seduta di allenamenti, e che esercizi mi avessero fatto fare. 'Piu che altro, esercizi da camera' le risposi, sempre con Ironia. Nel frattempo che parlavo con lei, l'uomo eccitato dal fatto che stessi al telefono con mia madre ci stava dando dentro facendomi sospirare non poco, e cosi' ecco che mamma iniziò a percepire e capire che avevo compagnia. Mi chiese esplicitamente se avessi qualcuno in casa, e le risposi 'Piu che vicino cara, lo ho dentro... mi... sta....' non fini' la frase che l'uomo mi lavò il culo con un litro di sperma bollente venendo con un gemito e un sospirone 'Amoreeeeeee' ha sussurrato mentre veniva.

Cercai di rimanere al telefono con mamma mentre l'uomo mi abbracciava e baciava ancora col cazzo dentro al mio culo. Voleva sentire anche lui la voce di mia madre e misi il vivavoce appoggiando il telefono immezzo a noi due. 'Mamma che gioia... ' le raccontai dell'uomo che mi aveva appena sfondato il culetto senza problemi nell'usare parole forti,e cosa avevamo fatto sotto la doccia della palestra. Mamma era in vena buona, e non mi fece cazziatoni di sorta come al solito, ma mi ammoni' di non farmi buttar fuori e di stare attenta, volle sapere chi fosse quell'uomo, e le spiegai che nemmeno lo conoscevo, mi aveva rimorchiata lui in palestra, e nonostante l'età e un po di pancietta, era un bell'uomo.

Aveva un cazzo lungo e duro, che mi aveva prima aperta per beneino, poi riempita di calda sperma che ancora mi colava fuori dal buchetto slabbrato. Tutto questo mentre l'uomo in questione era ancora li nudo nel mio lettone abbracciato a me che sentiva, quando mamma era di buon uomore le si poteva raccontare di tutto e di piu'. Era una favola poter conversare con lei in quei momenti, quando la beccavo purtroppo di cattivo umore, erano sempre sonore urlate e cazziatoni.

Per quella sera mi beccai mamma allo stato buono, e potei condividere con lei la mia esperienza appena terminata ancora con il mio uomo accanto che fremeva per parlare, ma lo zittii. Terminata la chiamata con mia madre, salutai l'uomo, e ci dammo appuntamento per la prossima volta in palestra. Quella notte dormii sodo ma soddisfatta.

Qualche giorno dopo tornai alla palestra, avevo preso l'abitudine di andarci in serale per evitare appunto la confusione del pomeriggio. Appena entrato, ecco Rudy accogliermi con la solita pacca sul culo e dirmi: 'Ben Trovata signorina, quel signorina ben sapendo ero maschio, fu detta con una punta di ironia che non mi sfuggi'. Quel Rudy era una gran testa di cazzo, ma ero attratta da lui in qualche modo.

Stasera ti metto sotto' disse con il suo solito ghigno da stronzetto sul viso, la sua frase meritò una ribattuta, e gli risposi a tono 'Magari... io preferisco sopra però...' L'uomo scoppiò a ridere e disse: 'Vai sulla panca che adesso arrivo'. Notai l'uomo panciuto che mi aveva scopata qualche sera prima salutarmi e mandarmi un bacio, gli sorrisi e come al solito lo ignorai per tutta la durata dell'allenamento. Lui invece mi teneva sempre gli occhi addosso, e credo fosse anche un po geloso di Rudy, che nel farmi fare gli esercizi mi tastava e mi teneva stratta a se continuamente.

L'uomo panciuto dovette accorgersi della mia eccitazione ogni volta che l'istruttore mi toccava e sicuramente ne era geloso. Al tapiruland notai un nuovo arrivato, ma non quei due della volta scorsa. Terminata la sessione di allenamenti, ero come la volta precedente un bagno di sudore e stanchezza. Sentii la voce squillante di Rudy urlare ' OK Stoooop... per stasera e tutto, le doccie vi aspettano, buona serata'. Presi il mio asciugamano per detergermi il sudore, l'uomo panciuto mi si avvicinò salutandomi. Lo salutai con un sospiro, ero senza fiato. 'Mi Inviti ancora da te stasera?' ha tentato l'uomo, feci una smorfia, dissi che ero assai stanca, e che avevo dormito poco la notte prima, magari un'altra volta.

L'uomo non insistette ma ci rimase male. Mi lasciò andare alle docce senza seguirmi. Mi lavai in fretta senza intrattenermi piu di tanto, ero stanco davvero, alla fine non gli avevo raccontato una balla, mi sentivo assonnata ed esausta, e avevo solamente voglia di rincasare per mettermi a letto, l'amore poteva aspettare a sto giro. Fu una visita inaspettata dell'Istruttore sotto la doccia a farmi velocemente cambiar piano per quella serata.

Strano fosse li dato non lo avevo ancora visto docciarsi con noi, ero li da poco e non conoscevo le regole del posto. Appena lo vidi entrare nelle docce nudo, e camminare verso di me mi prese un colpo. Aveva il cazzo in erezione, ed era il doppio per larghezza e lunghezza di quello dell'uomo che mi faceva la corte. Che Toro da Monta mi son detta mentre lo fissavo e mi rivestivo. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, era un vero bronzo di riace, e il suo cazzo, era qualcosa di unico. Il desiderio di averlo dentro mi fece eccitare all'improvviso, l'uomo dovette accorgersene, perche' mi fisso' mentre si insaponava, e mi lancio' una battutina: 'Oh chiappe d'oro...'mi aveva ribattezzata cosi', non conoscendo il mio nome, 'Ti sei innamorata di me?' mi ha detto ridendosela come lo stronzo che era.

Avrei voluto mandarlo a fanculo, ma mi trattenni, e cercai invece di fare la civetta, se volevo conquistarlo era meglio non litigarci. 'Scemo... non mi hai fatta soffrire abbastanza stasera?' gli dissi, 'Sei bella ma troppo molle, devi imparare a tonifiocare i muscoli o voli via con una spinta' ha ribattuto mentre si infilava l'accappatoio. Ho preso la palla al balzo e gli ho ribattuto: 'Perchè non provi tu... a darmela la spinta, magari con te volo in un altro modo chissà'. Lo stavo chiaramente stuzzicando con i doppi sensi, che infatti non gli sfuggirono.

Prima di uscire a spegnere le luci disse: 'Aspettami fuori che parliamo un po'. Non potevo crederci, gli feci l'Ok con la manina, e andai ad attenderlo all'uscita della palestra, dove l'uomo panciuto avvicinandosi mi chiese se volessi un passaggio fino a casa, lo ringraziai ma risposi che stasera mi accompagnava Rudy. L'uomo sconsolato e un po infastidito sali' sulla sua auto allontanandosi. Quando Rudy usci' chiudendo la serranda della palestra, mi chiese se volessi uno strappo fino a casa, accettai ovviamente con piacere. Aveva una bella macchina grande e spaziosa, e mentre facevamo il tragitto per casa mia, presi coraggio e sfacciatamente gli chiesi cosa ne pensasse di me, se gli piacessi.

L'uomo per nulla imbarazzato dalla mia domanda rispose tranquillamente: 'Sei carina, hai un bel corpo, e potresti piacermi'. Se la tirava ovviamente, sapendo di poterselo permettere, era fatto cosi', mi infastidiva quella sua aria da sbruffoncello. Gli chiesi se avesse mai avuto l'occasione di avere un rapporto con un ragazzo come me, mi rispose di no, ma che per lui donne, trans, trav, non facevano alcuna differenza, non aveva nessun pregiudizio. Mi lascio' senza parole, quel tizio era un vero rompicapo, sbruffone, ma al tempo stesso un'uomo rispettoso degli altri, mi eccitava troppo, e speravo non rifiutasse il mio invito a salire da me.

Rudy ovviamente accetto' l'invito, e una volta arrivati da me, lo feci salire, lo condussi in camera da letto alla luce soffusa della abajour, e lo invitai a spogliarsi. L'uomo non si fece pregare e si denudo' in pochi istanti, e mi raggiunse sul lettone. Provai a scherzarci su per rompere il ghiaccio: 'Ti devo chiamare anche qui Coach?' gli dissi, sorrise offrendomi il suo bel cazzo già in tiro e rispose 'Stronzetta, dai fammi vedere cosa sai fare'. Non ho avuto problemi a prendere in pugno il suo grosso cazzo, e a infilarmelo tutto in gola succhiandolo, scostandomi i lunghi capelli da un lato del viso.

Mentre ero impegnata a fargli un pompino con i fiocchi, le mie labbra succhiavano quel palo di carne grosso e duro come il legno, lo guardai in viso, sorideva il bastardello, era bello e sapeva che mi piaceva, non potei fare a meno di notare quante vene in evidenza avesse il suo bel cazzo, e non solo quello, con gli occhi scorsi velocemente il suo corpo nudo muscoloso, era duro come il marmo, aveva dei lineamenti scolpiti come se fossero stati disegnati. Mi chiesi che razza di esercizi avesse mai potuto fare per far diventare il suo corpo cosi', o se quell'ammasso muscolare non fosse altro che il frutto di anabolizzanti.

Mentre facevo di questi pensieri, l'uomo sembrava apprezzare moltissimo il mio lavoro di bocca, e con una manona mi schiacciò la testa su e giu dandomi il ritmo da seguire. Come ripeto, i palestrati non mi son mai piaciuti, ma quell'esperienza con il mio istruttore mi rimase davvero impressa come i suoi possenti muscoli. Rudy era il classico tipo un po stronzoa cui piaceva avere il comando sempre e ovunque, vanitoso dei suoi muscoli, se ci mettiamo che era pure ben dotato, il quadretto si completa da se.

Era davvero resistente devo ammetterlo, in pochi sapevano resistere ad un mio pompino, senza scaricarmi in gola un litro di sborra calda. Rudy sembrava sfidarmi e durare a lungo, meglio cosi' mi dissi, sarà piu divertente. L'uomo mi fece mettere quasi sdraiata a pecorina, ma con la faccia affondata sul cuscino, culo sollevato in aria e gambe ben larghe, gli chiesi se mi doveva scopare, o se stesse preparandosi ad una delle sue lezioni ginniche,L'uomo rise e mi diede una delle sue solite pacche sul culo, che stavolta nudo risuono' con un CIAK evidente.

Aveva delle mani pesantissime che al solo toccarti ti lasciavano il segno. Mi lasciò lo stampo delle cinque dita rosse sulle chiappe bianche e liscie. Mi prese per i fianchi, puntò la sua grossa e turgida cappella dritta tra le mie natiche, e spinse poco alla volta, stando attento a non farmi male. Era stronzo,vanitoso,anche un po rude, ma sapeva quando essere gentile e attento. Alla fine ero una sua allieva, e doveva anche fuori dalla palestra portarmi rispetto.

Ho sentito quella grossa cappella aprirmi letteralmente in due le chiappe, e farsi largo dentro di me, affondò un secondo colpo che fece entrare quasi tutto il suo cazzo nel mio culetto. Ho chiuso gli occhi e non ho potuto trattenere un gemito di piacere, il porco mi ha quindi presa per bene, ha iniziato a muoverlo stantuffandomi a dovere avanti e indietro, mentre morivo dal piacere godendo sospirando e ansimando continuamente ad ogni sua spinta. Fare dei paragoni a quel punto mi sembrava da stronza, ma dovendo paragonare il piacere che mi stava facendo provare il Coach, e quello provato la sera prima con l'uomo panciuto, era come paragonare una ferrari testa rossa, ad un'utilitaria.

Non voglio dire che l'uomo panciuto non mi avesse fatta godere chiariamolo, certo che la differenza di misure e di vigore fisico si sentiva eccome. Mi sollevai a pecorina, voltando la testa verso di lui, appoggiai la mano sinistra allungando il braccio sul suo pettorale duro, che brividi provai, poi lo baciai sulla bocca mentre il porco mi stava rompendo il culo sempre piu forte facendomi urlare come una vacca da monta. Sbrodolai per la prima volta, sporcando il lenzuolo, ma non ci fermammo. Avevo i capelli sul viso, lui me li raccolse a coda, e come fossi stata una cavalla con le briglie, mi prese per i capelli, mentre mi lacerava le chiappe a colpi di cazzo.

Urlai ancora dal piacere e un po dal dolore. Era tardi, e mi domandai i vicini di casa cosa potessero pensare, dato avevo le pareti comunicanti con l'appartamento accanto al mio dove ogni minimo rumore si amplificava. Credo che chi abitasse li accanto quelle sere si sara' domandato come potessi godere a quel modo e con chi. Accanto alla mia porta abitavano dei ragazzi di colore, con cui avevo già piu volte fatto conoscenza, quindi anche se mi sentivano godere poco mi importava, anzi, speravo venissero ad unirsi al mio istruttore.

Si dice in certi casi: 'Attento a ciò che desideri, potrebbe avverarsi'.... Ebbene il mio desiderio si sarebbe avveratoin pochi istanti senza che lo sapessi. Dopo qualche altra stantuffata con urli sospiri e gemiti di piacere da parte mia, ecco il famoso desiderio che si avvera. Ad un certo punto fu bussato alla mia porta prima con un certo riserbo, poi decisamente piu' forte. Il Coach si fermò senza togliermi il cazzo dal culo, lo guardai e gli chiesi che dovessi fare, come se comandasse lui a casa mia. Probabilmente gli dissi, erano i ragazzi dell'appartamento accanto che venivano a lamentarsi del baccano che facevamo.

Rudy ci pensò un secondo, e al terzo bussare mi chiese se avessi chiuso a chiave la porta di casa. Non mi pareva di averlo fatto, quindi risposi che probabilmente non lo era. Rudy mi disse di farli entrare, urlando lui stesso: 'AVANTI... ENTRATE... LA PORTA E APERTA'. Si era messo pure a comandare in casa mia, mi chiesi che intenzione avesse, ma forse lo avevo già compreso. La porta si apri', e delle voci sussurranti vista l'ora, risposero: 'Permiesso....' sentimmo chiudere la porta nuovamente, e in pochi secondi due ragazzi neri che ben conoscevo, fecero capolino sulla porta della camera da letto, beccandomi ancora alla pecorina con il cazzo del Coach ancora infilato dentro. 'Ciao... Scussa... ma fati troppi casini... se senti tutto di la...' furono le parole di uno dei due neri.

Cercai di scusarmi, ma il Coach non mi fece parlare e prese lui la parola 'la signorina ha voglia di cazzo stasera... volete unirvi?' sulle prime i due rifiutarono tentennando: 'C'e' amici de la che dormino... fare piani, scopare piani.' Ma al nuovo invito del Coach, uno dei due si tolse maglietta pantaloni e provo' a salire sul lettone insieme a noi due. Mentre l'altro gli diceva qualcosa nella sua lingua come per ammonirlo. I due fecero un breve battibecco in straniero, poi anche l'altro si convinse, si denudò pure lui e salirono sul lettone insieme a noi.

Poi ripeterono la stessa cosa detta pochi secondi prima: Fare piani.. di la dormire... Si misero davanti a me in piedi sul letto, con i loro bei cazzi duri da farmi imboccare. Ne imboccai uno, poi cercai di masturbare con una mano l'altro, mentre Rudy aveva ripreso a stantuffarmi in culo. L'istruttore sembrava divertirsi molto piu di me adesso, mentre io ero occupatissima e concentratissima a fare il mio dovere di Troia con tutti e tre assieme. una bella situazione che non avrei mai immaginato accadesse quella sera.

Al posto di uno ne avevo ben tre adesso sul letto, senza preavviso il Coach sfilò tutto d'un tratto il suo bel cazzo dal mio culo ormai bello slabbrato e aperto, facendomi bruciare terribilmente il buchetto, a fatica mi ha fatto cambiar posizione, dato avevo le gambe intorpidite, mi fece mettere sdraiata su un fianco, lasciò spazio a uno dei due neri, che prese posto senza fiatare dietro di me, alzandomi una gamba e infilandomi il suo cazzo dentro. Non ho sentito dolore, ma solo un po di fastidioso bruciore, prima di tornare a godere mentre masturbavo con la mano libera l'altro ragazzo nero e imboccavo il grosso cazzo di Rudy, che fino a poco prima era stato dentro al mio culo e portava ancora il sapore dei miei umori.

Il vicino di casa nero mi pompava dietro come un toro, e nel silenzio della sera, si poteva udire le sue palle sulle mie chiappe fare CIK, CIAK. Rieccomi a urlare gemere e godere forte, ma stavolta sembrava non interessasse ai neri che urlassi e disturbassi i loro amici dall'altra parte. I due si diedero il cambio, e poco dopo anche l'altro mi fu dentro a pomparmi sempre nella stessa posizione con la gamba alzata draiata sul fianco nel lettone. Sborrai per la seconda volta, stavolta Rudy se ne accorse, raccolse la mia sperma, e me la fece leccare dalla sua manona.

Era uno spettacolo vederli tutti e tre nudi addosso a me, i due vicini neri erano stupendi, e il fisico muscoloso del mio istruttore aggiungeva bellezza a splendore a quel trio improvvisato. Era come avere dei bronzi di riace tutti per me. Un sogno che avrei voluto condividere pure con mia Mamma. Chissà se l'avrei trovata sveglia a quell'ora, e chissà se sarei anche stavolta riuscita a tenerla inchiodata al telefono mentre venivo sfondata da quei tre uomini meravigliosi. Chiesi al mio Coach di passarmi il cordless che c'era a pochi centimetri da noi sulla testiera del lettone.L'uomo mi chiese a cosa mi servisse, era incredibile quanto stronzo fosse, voleva farsi i cazzi miei a casa mia. Gli dissi che volevo tentare di chiamare mia Madre, l'uomo mi disse che era un'ottima idea, le avremmo fatto ascoltare quanto troia e sua figlia.

Mi chiese dove si trovasse il numero voleva parlarci lui per primo, non credevo fosse una buona idea, mamma poteva anche prenderla male questa volta, era meglio le parlassi prima io, ma Rudy piu stronzo che mai, trovo' il numero e lo compose, mettendo ovviamente il vivavoce. Attese gli squilli: Uno... Due.. Tre.. Quattro.. Cinque.. al sesto squillo, finalmente mamma rispose: 'Si? Pronto?' fece lei, l'istruttore mise il cordless al centro del letto, mentre gli altri due continuavano a scoparmi senza sosta, chiedendomi come si chiamasse mia madre, gli sussurrai il nome quasi gemendo dal piacere, e il maiale a voce alta disse: 'Pronto? Buonasera signora Maria... mi chiamo Rudy, sono l'istruttore della palestra che frequenta suo figlio o figlia... La disturbiamo per caso?' il maiale cercava di esser gentile, ma sapevo dove volesse arrivare. 'Senta.. volevo solo farle i complimenti per aver messo al mondo un esemplare cosi' unico,' io li a pochi centimetri da lui godevo doppiamente sentendolo parlare con mia madre, e farmi aprire culo e bocca dai due neri.

Poi Rudy continuo', 'Sa, mi piacerebbe conoscerla, dev'essere una mamma davvero interessante dato il rapporto che avete voi due...', mamma cercava di minimizzare, almeno, da cio' che ascoltavo non sembrava infastidita da quella telefonata improvvisata, ma divertita. Ad un certo punto mamma volle parlare con me, Rudy le disse che l'ascoltavo ma che ero impegnata con i vicini di casa sul letto. Mamma a quel punto non sapendo cosa dire, e ovviamente in imbarazzo, cerco' di tagliar corto, non riuscivo a parlarle, godevo troppo con quei due che mi stavano ammazzando di scopate, riuscivo solo ad urlare di piacere e sospirare forte ad ogni colpo del loro cazzo. Rudy continuo' la sua sceneggiata: 'Senta, senta che musica signora Maria....' riferendosi chiaramente a me.

La mia eccitazione aveva oramai superato il limite, e sborrai nuovamente spruzzando come una fontana, mentre da dietro i due neri si davano da fare a rompermi quello che mi era rimasto del culo ormai rotto. Non ricordo esattamente cosa mamma rispose a quelle affermazioni di Rudy, capirete perchè non possa ricordarle, ero impegnata testa e corpo a godere come una Puttana da letto. Ricordo invece che i due neri finalmente si svuotarono dopo avermi ridotto il culo in pezzi con i loro bei cazzi, e avermi fatta diventare afona, a forza di urlare gemere e godere, avevo anche perso la voce.

Quando un fiotto di calda sperma mi lavò l'intestino, capii che uno dei due neri si stava finalmente svuotando dentro di me, mentre l'altro era davanti al mio viso con il suo bel cazzo piantato in gola, e presto anche lui si scaricò svuotandosi le palle e obbligandomi ad ingoiare tutto. Il palestrato Rudy invece continuava la sua malsana conversazione con Mamma, raccontandole per filo e per segno cosa mi stavano facendo i due vicini di casa. 'Siamo Arrivati al termine Signora Maria, e un peccato non sia qui a vedere che spettacolo sua figlia piena di sperma' fece anche una battutina: 'Se la ingravidano nasceranno due figli', spero si sia goduta questa telefonata, come ce la siamo goduta tutti noi qui.

Detto questo attacco' la chiamata sghignazzando come lo stronzo che era, gettando il Cordless a lato del letto, segandosi sulla mia faccia fino a che non miriempii anche lui la bocca che mi aveva obbligato a tenere aperta, poi disse, guai a te se ne perdi una goccia, e devi restare cosi' fino a domattina, o la prossima volta in paletra ti massacro di allenamenti. Ero esausta morta, piena da ogni lato di sperma, sia dentro al culo che fuori, mentre i tre scendevano dal letto, lasciandomi li immezzo alle lenzuola bagnate e sporche.

I due neri sono subito usciti tornando nel loro appartamento, lasciando pure la porta di casa mia spalancata, porta che penso' Rudy a chiudere una volta rivestitosi, e ringraziandomi della bella serata. 'Ti aspetto in palestra' poi mi disse, lo stronzo chiudendosi la porta dietro. Rimasi li sola sul letto fiancata piena di sperma, con il fiato corto, senza voce, credo mi addormentai pure, perchè mi svegliai la mattina dopo che era già l'alba. La prima cosa che feci appena ridestato fu sapere se avevo sognato o se era successo realmente. Provai ad alzarmi, e il culetto mi doleva tantissimo, mi passai una mano e vidi che era slargato tanto da farci entrare la mano intera fino al polso.

Non avevo sognato quindi, cercai come potei di alzarmi e sistemare tutto, letto compreso. una volta rinsavita e sistemata, anche se ancora dolorante, mi posi il problema di mia madre, di come avessi fatto per giustificarmi, stavolta credo l'avrebbe presa assai male, e mi sforzai senza riuscirci, di trovare una qualsiasi scusa plausibile per quello che era successo quella notte. In palestra non ci tornai piu', non volevo rivedere quel bastardo di Rudy, anche se mi aveva fatta godere come mai avevo goduto prima d'ora, si era comportato malissimo in casa mia. E non glielo avrei certo perdonato, un minimo di rispetto ci deve sempre essere, a quel punto preferii ripensare alle maniere gentili dell'uomo panciuto cinquantenne, che ai modi sgarbati e incivili dell'uomo palestrato.

Non avevo il coraggio di affrontare mia madre dopo quello che poteva avergli detto Rudy al telefono. Temetti di averla persa una volta per tutte e di aver compromesso il mio rapporto con lei. Dopo quello che aveva ascoltato su di me, come potevo tornare a parlarle? fu lei a togliermi il pensiero chiamandomi quella mattina sul tardi verso l'ora di pranzo. Quando alzai la cornetta del telefono, quasi balbettai senza voce, 'M....amma... sei tu?....' naturalmente era lei, e mi dovetti subire come immaginavo una bella lavata di testa, ascoltandola in silenzio per piu di mezz'ora, la sentii brontolarmi di tutto, che era stufa di sentire certe porcherie, che era stufa di assecondarmi in tutte le porcate che facevo, che era stufa di qua e stufa di la. Aveva tutte le ragioni di questo mondo non lo nego, ma... invece di riflettere su quello che mi stava dicendo, mi ritrovai con la manina dalle unghie smaltate, a masturbarmi, segandomi come una vaccona mentre mamma parlava, ripetendomi ciò che aveva dovuto ascoltare da quell'uomo quella stessa notte.

Riusci' pure a sborrare spruzzando silenziosamente a terra, mentre lei continuava a blaterare. Aveva proprio ragione sia lei che Rudy alla fine, ero proprio una Gran Puttana, e lo avevo dimostrato in piu occasioni, quella non faceva eccezione. Era la mia natura, che potevo farci? mi dispiaceva far disperare mia madre, ma allo stesso tempo mi eccitava tantissimo che lei sapesse quello che combinavo con gli uomini. Forse ero malata di testa, ma le cose stavano proprio cosi', e non potevo farci nulla. Mi piaceva fare la Troia,prendere cazzi era la mia ragione di vita, sentirli svuotare dentro e addosso a me, mi faceva impazzire, e sentirmi chiamare Puttana, Troia, Vaccona schifosa, mi mandava fuori di testa.

Alla fine della telefonata, mamma disse che ne aveva sopportate abbastanza, e che d'ora in avanti guai a me se l'avessi ancora disturbata. Potevo farmi fare quel che volevo da qualsiasi maiale trovassi, ma la cosa doveva riguardare solo me, non piu lei. Chiusa la telefonata, anche in modo abbastanza brusco, per consolarmi optai di masturbarmi nuovamente, e sbrodolare una seconda volta a terra sul pavimento del salotto. D'ora in avanti avrei continuato la mia vita da vacca da sola senza piu la complicità di mia madre, ma questo non mi avrebbe certo fermata, e già pensavo, che nel pomeriggio, potevo far visita a qul resto dei negretti, che non mi avevano fatto visita la notte scorsa, i miei splendidi vicini di casa.Per corrispondenza: chrisbabyface@libero.it

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