La signora Valeria ed il suo cane Limbo.

Scritto da , il 2022-05-24, genere zoofilia

Vicino alla nostra casa abita un vedova, non sapevo l'età ma ha massimo cinquant'anni, la chiamiamo signora Valeria porta sempre con lei un cane di media taglia che fa tutto quello che lei gli ordina. Non ci frequentiamo ma se ci incontriamo ci salutiamo con rispetto. Mi chiedevo se avesse qualcuno che la scopava ma la vedevo sempre sola col cane. Potevo pensare che ricevesse, non vista, qualcuno la sera, ma non ci pensai più. Una domenica mattina ero sul marciapiede a pulire i vetri della macchina e passò lei col cane al guinzaglio e contrariamente al solito ci mettemmo a parlare dei padroni maleducati che non raccolgono le deiezioni dei loro cani.
Da un discorso all'altro il percorso fu breve perché mi chiese se conoscessi qualcuno che poteva riparare il citofono. Si lamentava che vivendo sola prima di aprire voleva avere la certezza di chi fosse. Dissi di non conoscere nessuno e che potevo vederlo io perché magari era una stupidaggine.
Mi ringraziò chiusi la macchina ed insieme andammo nella loro casa. Passando diedi uno sguardo al posto esterno e sembrava tutto in ordine, salimmo sopra e come entrammo in casa il cane saltava sulle sue gambe. Lei lo richiamò "Limbo stai fermo limbo aspetta" Niente da fare il cane insisteva a saltarle addosso. Aprii la protezione del citofono e vidi che era staccato un filo lo ricollegai e volevo provarlo il cane che continuava a saltare e che prima lo faceva festosamente ora si stava arrabbiando. Valeria mi chiese scusa e mi invitò a sedermi perché intanto calmava il cane. si distese sul divano appoggiando la testa sul bracciolo e l'animale fiutava in direzione della figa. Pensavo quale fosse il comportamento del cane ma non volevo crederci.
Il cane fiutava e si agitava sempre di più ed addirittura cominciò a ringhiare. Disse "Non c'è nulla da fare c'è un solo modo per calmarlo, non ti scandalizzare" Tolse i calzoni e le mutande, si distese ancora come prima, divaricò le gambe ed il cane cominciò a leccarle la figa e si accucciò mentre leccava, lei chiuse gli occhi e gemeva. Non sapevo se andar via o aspettare la fine del supplizio per me. Restai il cane accucciato sulla figa leccava, lei gemeva più forte fino a quando arrivò all'orgasmo dilaniante. Rimase sulla poltrona con gli occhi chiusi ed il cane saltò giù e si accucciò per terra. Sulla poltrona in direzione del cazzo del cane rimase una macchia di bagnato. Si sistemò sulla poltrona seminuda e mi resi conto che era proprio una bella figa ma dopo quello che avevo visto non pensavo proprio di toccarla. Mi chiese scusa mille volte rivestendosi e mi spiegò perché il cane aveva quel comportamento. Dormiva nuda ed il cane le leccò la figa, pensava che stesse sognando e quando venne si rese conto della realtà. da quella volta tutti giorni come rientrava dalla passeggiata voleva leccare la figa di Valeria, e lei si trovava molto bene perché godeva da pazzi e non aveva bisogno di uomini. Provammo il citofono e voleva pagarmi. Le risposi "Dovrei pagarti io per lo spettacolo a cui ho assistito" e ridemmo, mi voleva dare la mano per salutarmi dissi che le avevo sporche. L'ultimo invito che mi fece fu quello che doveva restare un nostro segreto. la rassicurai e tornai a casa stravolto.

Questo racconto di è stato letto 1 3 8 3 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.