Piera
di
Zanetti Rudi
genere
corna
Piera aveva fatto tutto quello che il suo amante le aveva scritto nel messaggio inviatole qualche giorno prima. Il messaggio diceva: " Ho prenotato la stanza 201 al Carnival Motel per sabato a tuo nome. Alle 22 ti voglio trovare al buio, nel letto con addosso solo la tua sottana nera, messa a 90 con la figa depilata" . Erano le 22.20 e Piera giaceva a pecora da quasi venti minuti. Le gambe e le braccia cominciavano a farle male ma voleva farsi trovare esattamente come Lui le aveva scritto. Durante quel tempo aveva immaginato il piacere che avrebbe provato di lì a poco. La sua patatina era bagnata e desiderosa di essere riempita. Ad un tratto la porta della stanza si aprì e Lui entrò. Piera riconobbe subito il suo profumo. Lui chiuse la porta e senza dire niente si recò in bagno e aprì l'acqua della doccia. Il desiderio di lei cresceva. Si toccò il clitoride. Dopo un tempo che a Piera sembrò infinito Lui uscì dal bagno e lei sorrise pensando "Era ora". Lui si mise dietro di lei e cominciò ad accarezzarle la schiena, le cosce e il culo. Con un movimento deciso le divaricò le natiche e iniziò a leccarla dolcemente. La sua lingua esplorò lo spazio tra le chiappe di Piera, scese verso l'ano, poi finalmente raggiunse la vulva che Piera sentiva pulsare. Nel silenzio totale la lingua di Lui si muoveva decisa. Lei cominciò a mordersi le labbra e a gemere di piacere. Poi Lui si mise sotto di lei e iniziò a masturbarle il clitoride con la lingua. Piera voleva masturbarsi ma Lui glielo impedì. Il piacere di Piera aumentava ogni secondo. Arrivò un orgasmo caldo e intenso che le attraversò tutto il corpo. Piera chiese un attimo di tregua perché sentiva male al clitoride ma lui continuò a leccare aumentando l'intensità. Lei era infastidita ma piano piano i gemiti di dolore si trasformarono in gemiti di piacere. Venne in maniera selvaggia urlando dì piacere. Lui si che sapeva farla godere. Lui accese l'abat-jour e le ordinò di girarsi. Le divaricò le gambe e gliele piegò verso dì lei. La lasciò riprendersi poi le disse di masturbarsi. Piera non se lo fece ripetere due volte e iniziò a toccarsi il clitoride. Lui la guardava in silenzio. A Piera piaceva farsi guardare. Chiuse gli occhi e quando venne li aprì incrociando lo sguardo compiaciuto del suo amante. Lui si mise a pancia in accanto a lei. Vedendo il suo grosso fallo eretto Piera ci montò sopra. La sua vagina adesso accoglieva finalmente qualcosa di virile. Iniziò a muoversi avanti e indietro facendo in modo che il clitoride sfregasse contro il pube del suo amante. Mentre si muoveva sentiva che la punta del fallo le toccava un punto preciso della vagina dandole sensazioni di piacere che non aveva mai sentito. capì che finalmente aveva trovato il suo punto G. Aumentò il ritmo. Clitoride e punto G risposero in poco tempo a quelle stimolazioni e diedero a Piera il più bell'orgasmo della sua vita. Gemettero all'unisono perché contemporaneamente venne anche Lui. Sfiniti si coricarono vicini. Piera pensò a suo marito, le dispiaceva averlo tradito ma il suo amante sapeva come farla godere e sentire donna. Piera si addormentò compiaciuta. Alle sei e trenta la sveglia suonò, lei aprì gli occhi. Lui non c'era più, era tornato da sua moglie. Piera si fece una lunghissima doccia e poi tornò a casa. Suo marito sarebbe tornato di lì a poco dal lavoro dopo il turno notturno.
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Commenti dei lettori al racconto erotico