Godimento sublime

Scritto da , il 2021-10-17, genere saffico

Due giorni a letto, un'eternità, alzarsi solo per prendere qualcosa da bere o mangiare, bisogni corporali, nient'altro.

Due giorni di gemiti, lenzuola sfatte, ed i nostri corpi madidi di sudore.

Il tuo odore, l'odore del sesso che riempie queste mura, il mio odore.

Unione di odori, sapori, quel che è mio ora è tuo, è nostro, siamo un solo organismo vivente, fatto per amare.

Ti vedo alzarti dal letto, devi andare in bagno mi dici, io mi perdo nel tuo piede destro che fa una piroetta, le dita esili eppure in grado di sostenere il tuo peso, il tallone con la sua curva che accarezza l'arco plantare per poi innestarsi dolce con il tuo polpaccio armonioso.

Sono persa in questi momenti, tu torni e mi trovi così sdraiata a guardare il vuoto, allora mi metti quel tuo piede davanti al viso ed io non posso che leccare.

Lecco e irroro quel tuo alluce impertinente che ora cerca la mia intimità, oddio in questi momenti non è la ragione a comandare.

Godo scossa da convulsioni che mi fanno inarcare la schiena, tu mi guardi con sguardo sadico, sai di avermi in mano, hai il potere assoluto su di me ed io mi concedo a te. E godo.

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