Capirsi bene
di
IL MICROBO
genere
sadomaso
CAPIRSI BENE
-”Padre ho peccato”.
-”È un peccato di carne figliolo?”
-”Lo è”.
-”Quante volte?”
-”Diverse”.
-”Non sei un adultero, vero?”
-”No padre. Non sono nemmeno sposato”.
-”Con chi hai peccato?”
-”Con un uomo”.
-”Sei stato tu a prendere l'iniziativa o hai solo subìto?”
-”Ho subìto”.
Il confessore non riuscì a trattenere uno strano moto di indignazione.
-”Lo sai che è una cosa contro natura?”
-”Lo so bene ma ho questo vizio”.
-”Non posso assolverti figliolo. Finirai all'inferno”.
-”Il suo collega mi assolve sempre”.
-”Quale collega?”
-”Don Martino”.
-”Don Martino è stato trasferito il mese scorso”.
-”Per quale motivo?”
-”Ragioni personali. Spiegami bene: dov'è che don Martino ti avrebbe confessato?”
-”Ai piedi del letto padre”.
-”Subito dopo l'atto impuro?”
-”Sì padre”.
-”Potrei sapere che penitenza ti ha dato?”
-”Dieci colpi di frusta”.
-”Hai sofferto?”
-”Tanto”.
-”Ti ha fatto bene”.
-”Molto bene”.
-”Vieni questa sera in canonica che ne discutiamo meglio e la facciamo fuori tra noi due”.
-”Grazie padre”.
-”Guarda che non avrò nessuna pietà di te”.
-”Accetterò quello che mi dispensa padre”.
-”Ti metterò alla prova”.
-”In che modo se posso chiedere?”
-”Mi dovrò accertare se sei il peccatore che sostieni di essere”.
-”E poi?”
-”Poi senza fare sconti ti amministrerò la pena che meriti”.
-”Grazie padre. Le bacio le mani”.
-”Stasera bacerai qualcosa d'altro”.
-”Certo padrone. Sì padrone”.
-”Preparati perché ti punirò “ex ante”, “in itinere” e “post factum”.
-”Le piace farlo?”
-”Coi tipetti come sei tu certamente”.
-”Grazie che ha capito al volo la mia indole”.
-”Sei un misero, un verme, un inferiore”.
-”Sono tutto quello che si aspetta da me padrone”.
-”Ora vai e presentati puntuale”.
Ci sono andato e poi tornato altre volte e di sicuro non rimpiango niente di quello che mi succedeva con don Martino.
-”Padre ho peccato”.
-”È un peccato di carne figliolo?”
-”Lo è”.
-”Quante volte?”
-”Diverse”.
-”Non sei un adultero, vero?”
-”No padre. Non sono nemmeno sposato”.
-”Con chi hai peccato?”
-”Con un uomo”.
-”Sei stato tu a prendere l'iniziativa o hai solo subìto?”
-”Ho subìto”.
Il confessore non riuscì a trattenere uno strano moto di indignazione.
-”Lo sai che è una cosa contro natura?”
-”Lo so bene ma ho questo vizio”.
-”Non posso assolverti figliolo. Finirai all'inferno”.
-”Il suo collega mi assolve sempre”.
-”Quale collega?”
-”Don Martino”.
-”Don Martino è stato trasferito il mese scorso”.
-”Per quale motivo?”
-”Ragioni personali. Spiegami bene: dov'è che don Martino ti avrebbe confessato?”
-”Ai piedi del letto padre”.
-”Subito dopo l'atto impuro?”
-”Sì padre”.
-”Potrei sapere che penitenza ti ha dato?”
-”Dieci colpi di frusta”.
-”Hai sofferto?”
-”Tanto”.
-”Ti ha fatto bene”.
-”Molto bene”.
-”Vieni questa sera in canonica che ne discutiamo meglio e la facciamo fuori tra noi due”.
-”Grazie padre”.
-”Guarda che non avrò nessuna pietà di te”.
-”Accetterò quello che mi dispensa padre”.
-”Ti metterò alla prova”.
-”In che modo se posso chiedere?”
-”Mi dovrò accertare se sei il peccatore che sostieni di essere”.
-”E poi?”
-”Poi senza fare sconti ti amministrerò la pena che meriti”.
-”Grazie padre. Le bacio le mani”.
-”Stasera bacerai qualcosa d'altro”.
-”Certo padrone. Sì padrone”.
-”Preparati perché ti punirò “ex ante”, “in itinere” e “post factum”.
-”Le piace farlo?”
-”Coi tipetti come sei tu certamente”.
-”Grazie che ha capito al volo la mia indole”.
-”Sei un misero, un verme, un inferiore”.
-”Sono tutto quello che si aspetta da me padrone”.
-”Ora vai e presentati puntuale”.
Ci sono andato e poi tornato altre volte e di sicuro non rimpiango niente di quello che mi succedeva con don Martino.
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