Mercimonio

di
genere
gay

MERCIMONIO
Di patta in patta ho passato in rassegna tutti gli uomini presenti alla conferenza e avevo selezionato quella che più mi intrigava. Nel momento del congedo proprio lui mi ha sussurrato in un orecchio delle paroline dolci.
-”Ho visto come mi hai guardato. Vorrei stare un po' con te”.
Abbiamo affittato una stanza in albergo a ore e gli ho slacciato la cintura. Con calma l'ho sbottonato. C'era dentro un grandioso malloppo. Gli ho accarezzato gli slip pieni di roba. Intravedevo la sagoma dei genitali per quanto e per come li riempiva. Piano ho tirato giù il sipario e ne è saltata fuori a sbalzo un'asta già bella dura con la cappella a spinta. Imboccarla e succhiarla è stato il minimo sindacale. Mi ha portato in luce il culo a fargli prendere aria. Lo ha puntato e infilzato. Le sue spinte dolci mi hanno fatto fremere. Ha aumentato il ritmo e gemevo. Mi ha sfinito che ero in deliquio, in tripudio per il suo orgasmo. L'ho ripulito. Gli ho riaccomodato in mutanda gli attrezzi. Sono rientrato in tuta. Ci siamo salutati.
-”Alla prossima dolce tesoro”.
Ho raccolto la banconota verde uscita dal suo portafoglio e planata sul pavimento a mia mercede. Cento euro, più di quanto immaginavo di meritare.
-”vali anche di più”.
Tutte le volte che vuole mi basta uno schiocco delle sue dita che divento suo.
scritto il
2025-12-20
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