La mostra di Escher

di
genere
etero

L'appuntamento è davanti a palazzo dei Diamanti. Anche se non ti vedrò arrivare mi accorgerò della tua presenza, ho inserito prima di scendere dalla macchina un ovetto, è stato facile visto il mio perizoma con ampia apertura sul pube.

Un attimo prima che tu giunga alle mie spalle vengo percorsa da un brivido, è partito forte, fortissimo, come uno schiaffo a mano aperta. Poi la tua voce suadente dietro al mio orecchio "Troia adesso abbasso, altrimenti vieni qui prima ancora di poter entrare".

Mi prendi sottobraccio e ci dirigiamo in biglietteria. Ora il movimento è leggero. Ci consegnano due audio guide e ci dirigiamo all'inizio del percorso museale. Non sarà una mostra facile penso subito.

Prima di iniziare il percorso mi inviti a mettere nell'altro orecchio un auricolare bluetooth, contestualmente avvii una chiamata telefonica. Entrambe le orecchie dunque saranno impegnate.

È tanto che aspettavamo di visitare questa personale di Escher, piace da sempre moltissimo a tutti e due, eppure fatico tremendamente a concentrarmi.

Ad ogni quadro faccio partire l'audio guida, fisso disperatamente in ogni dettaglio la magia del disegno di questo grande artista in una difficoltà via via crescente.

La mia fica costantemente eccitata lacrima senza soluzione di continuità.

Fra un quadro e l'altro quando tace l'audio guida irrompe nell'auricolare la tua voce, calda, suadente, avvolgente che alterna commenti su ciò sin qui visto a oscenità irripetibili.

Davanti all' opera "cielo e acqua" raggiungo il primo orgasmo. Emetto un gemito soffocato, non abbastanza perché tu non possa coglierlo, vista anche la comunicazione telefonica.

Ti sovrapponi alla voce della guida "brava Signora, godrai ancora molto oggi, tanto. E ricordati Troia che non sei l'unica in difficoltà, ho il cazzo in tiro dal nostro ingresso!"

In una difficoltà costante e crescente continua il nostro percorso.

La mia, la tua, la nostra eccitazione è sempre più fuori controllo. Oramai la tua voce sempre più spesso si sovrappone alla guida.

È un crescendo di tutto, della vibrazione alzata, degli orgasmi che si succedono, delle tue oscenità ripetute a ritmo continuo.

È un sollievo giungere in fondo al percorso, non avrei sopportato oltre lo strazio.

A pochi passi vedo i bagni in cui mi rifugio per darmi una sistemata.

Entro nel primo bagno, accosto la porta senza chiuderla. So che mi seguirai, ho visto i tuoi occhi fuori dalle orbite, la tumescenza che deforma i tuoi pantaloni.

Meno di un minuto e sei davanti a me, socchiudi appena. Slaccio con mano tremante la tua cintura, abbasso la cerniera e il tuo cazzo fuoriesce come una molla, una alabarda infuocata e paonazza.

Me lo infili tutto in bocca, vorresti scoparmela ma in realtà stai già venendo, non avresti potuto fare diversamente visto lo stato in cui eri.

Il getto è così violento che sono obbligata a sottrarmi per non soffocare.

Vengo raggiunta sul viso da altri due schizzi non inferiori al primo. È in quel momento che mi accorgo alle tue spalle di un viso femminile che ci guarda, è sorpresa ma appare anche eccitata e rossa in viso.

Ti ricomponi dicendomi di raggiungerti allo shop appena sistemata.

La donna è ancora lì ferma, non smette di fissarmi, di guardare il mio viso ricoperto di sperma.

Senza dire nulla estrae dalla sua borsa delle salviettine umidificate e me le porge.

La ringrazio mentre incomincio a pulirmi.

Ti trovo a curiosare fra le stampe di Escher in vendita, ne hai già scelte un paio, le stesse che avrei preso io..

In cassa la commessa non smette di fissarmi, tu intuendo la mia curiosità ti avvicini e mi sussurri " hai ancora dello sperma nei capelli.."
scritto il
2025-12-29
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