Ferrara - terza parte con Post Scriptum
di
Umile.e.sottomesso
genere
bisex
Ferrara - terza parte con Post Scriptum
umile.esottomesso@libero.it
Posso offrirle un altro Negroni?"
"Volentieri, ma prima voglio farti vedere alcune cose"
Con calma, lentamente, Sandro tira fuori dalla busta che aveva con lui alcuni oggetti sistemandoli con cura sul tavolo del bar: un piccolo plug e del gel lubrificante, una gabbietta contenitiva per il pene, un seno finto
"Ed ho anche una parrucca ma quella, per ora, la tengo io"
Potete immaginare la mia faccia
Lui, invece, era tranquillissimo
"Adesso è arrivato il momento di fare un po' sul serio, se davvero vuoi arrivare al tuo scopo, non trovi? Vai in bagno e metti tutte queste cose"
"...va...va bene, Signore"
Prendo tutto e vado in bagno, infilandomi nel primo libero. Mi spoglio velocemente e inizio con quello che penso sia l'oggetto più facile da gestire: il plug.
E, in effetti, con un po' di gel, riesco ad infilarmelo piuttosto bene.
La cintura con la gabbietta, invece, mi crea qualche difficoltà: non ho alcuna dimestichezza e anche i peli, certamente, non aiutano. Faccio un paio di tentativi, sono nervoso, inizio anche a sudare ma, alla fine, riesco a sistemarmi in modo accettabile...o, almeno, spero
Il rumore del lucchetto che si chiude mi dà un brivido: la chiave chi la terrà?
Il seno finto, invece, non mi crea alcun problema. Almeno per metterlo: si tratta di un corpetto che si infila dalla testa e copre anche il collo. È molto ben fatto: li avevo visti in vendita su Ali express o similari
Indossarlo è stato facile. Più difficile è gestire l'effetto che fa: mi rimetto il maglione a collo alto e mi guardo allo specchio: ho una bellissima terza di seno, perfetta e ben visibile e assolutamente non volgare
Mi emoziono, sapete? Forse per la prima volta la mia immagine esteriore corrisponde, almeno un po', a quella interiore
Mentre esco incrocio due uomini che, lo noto subito, mi guardano proprio il seno: ecco quello che provano le donne?
Mi avvicino al tavolo
"La chiave della gabbietta?" mi chiede Sandro
Tremo
"Eccola, Signore" e, intistivamente, gliela porgo
"No, devi tenerla te. Per la tua tranquillità"
"Grazie Signore, lo apprezzo molto"
"Vai al banco e ordina i due Negroni, aspetta che te li preparino e portali qui. Voglio vederti camminare nel locale"
"Subito, Signore"
Occhi bassi, i miei, ma sentivo gli occhi di tutti su di me. Ordino i cocktail ma non riesco a guardare il barman:
"Glieli portiamo noi al tavolo" mi dice con gentilezza
"Aspetto volentieri, grazie. Mi fa piacere servire di persona un caro amico"
"Il suo amico è un uomo fortunato..."
"Grazie, lei è molto gentile. Spero che lo pensi anche il mio amico..."
"Ecco i suoi Negroni, Signore. Le auguro una bella serata"
"Grazie. Tra non molto saprò se sarà davvero bella"
"In bocca al lupo, allora..."
"Viva il lupo!"
Torno al tavolo e la conversazione riprende come se niente fosse. Sandro sa cosa ho indossato, evidentemente, vuole che tutto appaia come la cosa più normale del mondo
Finiamo il nostro drink e, forse proprio perché sono al secondo Negroni, prendo coraggio
"Io ho trovato alloggio al Touring, come le accennavo via mail"
E ora? Come si concluderà questo racconto? Il fatto è che ho scritto due conclusioni diverse e mi piacciono talmente tanto tutte e due che non so davvero scegliere.
Se avete già letto il P.S. che segue, avrete capito perché ho potuto scrivere due conclusioni
Ma davvero, non so quale delle due sia la migliore
Nella prima, Sandro sale in camera con me e lì succedono, ovviamente, molte, molte cose
Nella seconda, dopo essere usciti dal Leon d'Oro, Sandro mi dice che non sarebbe salito in camera e che l'unica possibilità che ho per realizzare il mio scopo è andare con lui in macchina
Mi date una mano? Voi quale preferireste leggere? Vi va di farmelo sapere?
P.S.
Come avete visto, questo racconto è diviso in tre parti.
La prima parte è assolutamente reale.
Sandro esiste davvero e il suo nome inizia davvero con la lettera S.
Abita davvero dalle parti di Ferrara ed è assolutamente vero che io frequento quelle zone per lavoro.
Anche la corrispondenza che avete letto nella prima parte è reale, letteralmente copia- incollata dalla mia casella di posta elettronica
La seconda e la terza parte, invece, sono frutto delle mie fantasie. Quelle fantasie che mi hanno accompagnato in questi mesi
E siccome, come avete letto, Sandro mi ha scritto dopo aver letto i miei racconti, bè ho pensato fosse giusto condividere ancora le mie fantasie e poi... chissà...magari il finale lo (ri)scriverò in un altro modo...
umile.esottomesso@libero.it
Posso offrirle un altro Negroni?"
"Volentieri, ma prima voglio farti vedere alcune cose"
Con calma, lentamente, Sandro tira fuori dalla busta che aveva con lui alcuni oggetti sistemandoli con cura sul tavolo del bar: un piccolo plug e del gel lubrificante, una gabbietta contenitiva per il pene, un seno finto
"Ed ho anche una parrucca ma quella, per ora, la tengo io"
Potete immaginare la mia faccia
Lui, invece, era tranquillissimo
"Adesso è arrivato il momento di fare un po' sul serio, se davvero vuoi arrivare al tuo scopo, non trovi? Vai in bagno e metti tutte queste cose"
"...va...va bene, Signore"
Prendo tutto e vado in bagno, infilandomi nel primo libero. Mi spoglio velocemente e inizio con quello che penso sia l'oggetto più facile da gestire: il plug.
E, in effetti, con un po' di gel, riesco ad infilarmelo piuttosto bene.
La cintura con la gabbietta, invece, mi crea qualche difficoltà: non ho alcuna dimestichezza e anche i peli, certamente, non aiutano. Faccio un paio di tentativi, sono nervoso, inizio anche a sudare ma, alla fine, riesco a sistemarmi in modo accettabile...o, almeno, spero
Il rumore del lucchetto che si chiude mi dà un brivido: la chiave chi la terrà?
Il seno finto, invece, non mi crea alcun problema. Almeno per metterlo: si tratta di un corpetto che si infila dalla testa e copre anche il collo. È molto ben fatto: li avevo visti in vendita su Ali express o similari
Indossarlo è stato facile. Più difficile è gestire l'effetto che fa: mi rimetto il maglione a collo alto e mi guardo allo specchio: ho una bellissima terza di seno, perfetta e ben visibile e assolutamente non volgare
Mi emoziono, sapete? Forse per la prima volta la mia immagine esteriore corrisponde, almeno un po', a quella interiore
Mentre esco incrocio due uomini che, lo noto subito, mi guardano proprio il seno: ecco quello che provano le donne?
Mi avvicino al tavolo
"La chiave della gabbietta?" mi chiede Sandro
Tremo
"Eccola, Signore" e, intistivamente, gliela porgo
"No, devi tenerla te. Per la tua tranquillità"
"Grazie Signore, lo apprezzo molto"
"Vai al banco e ordina i due Negroni, aspetta che te li preparino e portali qui. Voglio vederti camminare nel locale"
"Subito, Signore"
Occhi bassi, i miei, ma sentivo gli occhi di tutti su di me. Ordino i cocktail ma non riesco a guardare il barman:
"Glieli portiamo noi al tavolo" mi dice con gentilezza
"Aspetto volentieri, grazie. Mi fa piacere servire di persona un caro amico"
"Il suo amico è un uomo fortunato..."
"Grazie, lei è molto gentile. Spero che lo pensi anche il mio amico..."
"Ecco i suoi Negroni, Signore. Le auguro una bella serata"
"Grazie. Tra non molto saprò se sarà davvero bella"
"In bocca al lupo, allora..."
"Viva il lupo!"
Torno al tavolo e la conversazione riprende come se niente fosse. Sandro sa cosa ho indossato, evidentemente, vuole che tutto appaia come la cosa più normale del mondo
Finiamo il nostro drink e, forse proprio perché sono al secondo Negroni, prendo coraggio
"Io ho trovato alloggio al Touring, come le accennavo via mail"
E ora? Come si concluderà questo racconto? Il fatto è che ho scritto due conclusioni diverse e mi piacciono talmente tanto tutte e due che non so davvero scegliere.
Se avete già letto il P.S. che segue, avrete capito perché ho potuto scrivere due conclusioni
Ma davvero, non so quale delle due sia la migliore
Nella prima, Sandro sale in camera con me e lì succedono, ovviamente, molte, molte cose
Nella seconda, dopo essere usciti dal Leon d'Oro, Sandro mi dice che non sarebbe salito in camera e che l'unica possibilità che ho per realizzare il mio scopo è andare con lui in macchina
Mi date una mano? Voi quale preferireste leggere? Vi va di farmelo sapere?
P.S.
Come avete visto, questo racconto è diviso in tre parti.
La prima parte è assolutamente reale.
Sandro esiste davvero e il suo nome inizia davvero con la lettera S.
Abita davvero dalle parti di Ferrara ed è assolutamente vero che io frequento quelle zone per lavoro.
Anche la corrispondenza che avete letto nella prima parte è reale, letteralmente copia- incollata dalla mia casella di posta elettronica
La seconda e la terza parte, invece, sono frutto delle mie fantasie. Quelle fantasie che mi hanno accompagnato in questi mesi
E siccome, come avete letto, Sandro mi ha scritto dopo aver letto i miei racconti, bè ho pensato fosse giusto condividere ancora le mie fantasie e poi... chissà...magari il finale lo (ri)scriverò in un altro modo...
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